Splendida analisi, per me è stata la miglior antologia della sensei da diverso tempo a questa parte, sarebbe bello se la Star riproponesse anche quelle più vecchie con questo stesso formato. Personalmente ho adorato la 3° storia, con lui che fantastica su come ammazzare la moglie XD molto carina anche quella del vecchio cane.
Utente133742
- 4 anni fa
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Ammetto che la Takaishi rappresenta una delle mie mancanze, opere che mi interessano molto sono Maison Ikkoku e la saga delle sirene. Questo volume sembra capitare proprio al momento giusto (essendo il tema dell'anzianità una tematica che mi sono trovato ad affrontare negli ultimi mesi). Ho letto anche Rughe di Paco Roca, le opinioni positive sono molto incoraggianti, nel caso partirò da qui
Mi ha fatto piacere vedere la Takahashi affrontare un tema per lei insolito ed inedito. Queste shorts stories mi sono piaciute abbastanza ma non mi hanno convinto totalmente. La prima storia è quella che ho apprezzato maggiormente.
"Disillusione" è il termine più appropriato che inquadra questa raccolta di racconti, un'opera davvero piacevole da leggere e che preferisco rispetto ad altre raccolte di storie brevi della Takahashi. Molto consigliato.
Vorrei inoltre fare i complimenti per l'analisi fatta da Arashi84 che è perfetta e che condivido pienamente, con la differenza che io non avrei saputo scriverla. Nota personale per l'autrice: condivido appieno anche il tuo motto, si adatta perfettamente anche a me.
Opera già presa (ne ho addirittura due copie), con la Takahashi si va sempre sul sicuro, sopratutto in queste storie brevi dove sa dare il meglio di sé!
Grazie mille per aver letto e commentato, e grazie per i complimenti! ^^
Non ho molto da aggiungere, questa raccolta mi è piaciuta tantissimo, non esistono raccolte della Takahashi che non mi piacciano ma questa mi è parsa anche migliore de Gli uccelli del destino e Lo specchio, sarà che adoro i salaryman della sensei! Ripeto, l'unico difetto è che mi sarebbe piaciuto vedere anche un punto di vista femminile, un'altra cosa che adoro sono le nonnine! Alla fine, quando avevo perso le speranze, è apparso anche un fantasmino! XD
Mi ha fatto piacere vedere la Takahashi affrontare un tema per lei insolito ed inedito.
In realtà per lei il tema non è mai stato inedito, l'impiegato e/o pensionato di una certa età, è un personaggio tipo delle oneshot della Takahashi. Semplicemente, questa raccolta è molto centrata sul tema. In tal senso, uno dei miei capitoli preferiti delle vecchie raccolte è quello con il signor Domo ("domo signor Domo" cit.), un dirigente di una certa età che dopo la chiusura dell'azienda si trova spiazzato a dover affrontare una nuova vita, o quella in cui l'impiegato frustrato da famiglia e lavoro regredisce all'infanzia.
Adoro il modo in cui la Takahashi mette a nudo la società giapponese, specie nei suoi lati più oscuri, non ha mai perso quell'ironia e quel cinismo sottile che fanno ridere amaramente in ogni sua storia. Che dire, aspettiamo la prossima raccolta!
Recensione davvero splendida, credo che difficilmente si potesse dire di più completo e profondo a riguardo di questa ultima raccolta della Takahashi. Della sensei ho sempre divorato quasi tutto, ma le sue opere che preferisco in assoluto da sempre sono proprio le raccolte di storie brevi, la cui uscita attendo sempre con un misto di giubilo e fervidissima attesa; A cena con la Strega, però, è forse tra i top dei top, anche guardando alle sue sole raccolte di storie brevi. Ho amato Gli uccelli del destino e Lo specchio, ma credo che A cena con la Strega abbia una marcia in più, davvero una miscela di humour, sagacia e disillusione più lucidi che mai. E l'ho adorato a dir poco. Mi è sempre piaciuta la capacità della Takahashi di saper rappresentare ogni sorta di personaggio: in tutti i suoi manga vediamo persone di ogni età, professione ed estrazione sociale, dal lattante all'anziano, dal ricco allo sfaccendato, il pervertito e il timorato di Dio, figure robuste oppure smilze, donne affascinanti come pantere e donne meschine, e via di questo passo. In questo volume protagonisti sono "gli anziani", o comunque persone di mezz'età che agli occhi della società appunto sembrano aver da dire ormai poco o nulla... e invece no, perché ciascuno dei racconti ci mostra la loro interiorità, le loro frustrazioni, i sogni mai realizzati, le aspirazioni, e tutto ciò di cui che avrebbero voluto dare voce, a riguardo della loro vita, ma poi non sono mai riusciti a fare. Ecco, ciascuno dei racconti l'ho trovato straordinario in tal senso: acuto, divertente, illuminato, disilluso ma non cinico né negativo. E' bello concludere questo volume con un sorriso stampato sul volto, non perché di quelle vite o di quelle storie alla fine non c'importi più, una volta lette, ma proprio perché anzi ci portiamo a casa qualcosa di importante grazie alla lettura. Riflessioni e pensieri che peraltro ci possono accompagnare più a lungo di quanto pensassimo. Un volume consigliatissimo a dir poco, splendido. PS: il mio preferito credo che sia proprio il signor Sukai çOç