In due parole, "Zero didattica".
Basta sappiate scrivere e far di conto, ( amiate il Giappone) e non "usciate dagli schemi", non ci diate dei problemi, per il resto...ci penserà la "ditta" dove andrete a lavorare. Nella misura in cui le conviene ele interessa addestrarvi.( ed in cui voi saprete cogliere l'occasione, "se si dovesse presentare"...

Argomento da seguire ma durissimo. Non che manchino i problemi ma sembra che qui sia proprio la Politica didattica a mancare.

In due parole, "Zero didattica".
Basta sappiate scrivere e far di conto, ( amiate il Giappone) e non "usciate dagli schemi", non ci diate dei problemi, per il resto...ci penserà la "ditta" dove andrete a lavorare. Nella misura in cui le conviene ele interessa addestrarvi.( ed in cui voi saprete cogliere l'occasione, "se si dovesse presentare"...

Argomento da seguire ma durissimo. Non che manchino i problemi ma sembra che qui sia proprio la Politica didattica a mancare.

Che esagerazione, tutto sommato non mi sembra un popolo che non sappia lavorare no? Da grandi sacrifici arrivano grande soddisfazioni

Che assurdità!
Tutte queste norme sono assurde, ma vogliamo parlare delle sopracciglia? Che problemi darebbero?

Aggiungo e concludo... Avere club e simili in Giappone significa anche dover passare tutto il giorno a scuola, non poter lavorare part time, non potersi dedicare ad attività fuori dall'ambiente scolastico (cosa che in Italia si fa regolarmente, le attività ovviamente possono essere un costo, ma costano comunque molto meno della retta delle scuole private in Giappone). Quand'ero ragazzino bullizzato era più che contento di non dover spendere anche il pomeriggio a scuola e, detto francamente, avrei adorato questo periodo di scuola da remoto.
Idealizzare la scuola giapponese guardando gli anime è molto facile, ma gli anime stessi portano spesso a galla anche tutto il resto, basta farci caso, non Idealizzate nulla.

I club sono supervisionati dagli insegnanti ma sono organizzati dagli studenti e la partecipazione non è obbligatoria, sono gli studenti a preferirli perché troveranno i loro compagni e gente alle prime armi come loro e appartenenti allo stesso ambiente. Se vuoi fare un’attività a livello agonistico o semplicemente preferisci qualcosa di diverso puoi sempre iscriverti a qualche attività extracurricolare fuori dalla scuola. Il vantaggio dei club risiede nel non dover informarsi da sé né dover pagare per attività (in quanto già pagate) che non si conosce, ma dare la possibilità di conoscere nuove passioni e socializzare con gli individui del tuo stesso istituto senza doverlo fare necessariamente in classe durante l’orario delle lezioni.

Vorrei aggiungere un’ultima cosa sulla tematica di confronto tra la scuola italiana e quella giapponese. Ho sentito criticare molto l’autonomia dei giapponesi e dire che il nostro ritmo scolastico è “decisamente” più rilassato. Ora senza entrare nei discorsi che con la scuola centrano un po’ meno (anche se di fatto la visione della scuola come una società alternativa e a pari livello della famiglia porta a questo tipo di autonomia) tipo i bambini delle elementari che vanno a scuola da soli o il fatto che statisticamente siano meno mammoni degli italiani. Le lezioni saranno sicuramente più frontali senza ombra di dubbio ( che poi lo sono anche qui ma suppongo lo siano di più lì) però vorrei farvi notare come il loro sistema scolastico preveda una sufficienza generalemente più bassa (mi pare intorno a 40) contro il nostro 6, un rifacimente del test fino al superamento ( io quando prendevo 3 in chimica potevo dimenticare tutto e puntate a quella dopo se un’argomento lo devi rifare all’infinito ti assicuri di avere la sufficienza su tutti gli argomenti), un’organizzazione stile università con periodi di esami e quindi un’auto organizzazione dello studio ( che poi all’università non li hanno ma va be’) invece di doversi preoccupare di andare a scuola perché potrebbe esserci una verifica a sorpresa o potresti girarti i pollici perché interrogano qualcun’altro(senza contare quanto poco criterio abbiano i voti che ne derivano o quanto poco tengano conto degli altri impegni scolastici queste verifiche. Per cui si è sempre sotto periodo esami ma mai organizzati per essi contrk un sistema invece che ti forza a studiare al momento giusto se non lo avessi ancora fatto per esempio chiudendo i club) e un ranking scolastico. Tutto ciò potrà sembrare negativo ad un primo impatto ma sappiamo tutti come quanto detto precedentemente porti ad un sistema meritocratico piuttosto che punitivo e quindi all’autonomia dello studente nel capire che non DEVE andare a scuola ma è suo interesse farlo per ottenere voti maggiori. Questo non vuol dire che non ci sia stress o altri problemi ma non si può negare che funzioni meglio a livello didattico e forse non solo.

Avere club e simili in Giappone significa anche dover passare tutto il giorno a scuola, non poter lavorare part time, non potersi dedicare ad attività fuori dall'ambiente scolastico

Quando andavo a scuola gli studenti lavoravano la sera. Il pomeriggio era quindi libero.
Le "attività fuori d'ambiente scolastico" non sono altro che girare per i centri commerciali senza uno scopo. Meglio i club, non trovi?