Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
alè un altro anime rovinato dall'adattamento dilettantesco di chi sappiamo. Il trailer non ce l'ho fatta a finirlo... mi dà un fastidio fisico.
Per fortuna non è uno che mi interessa, visto due puntate sub e mollato, non vale il manga, che leggo con piacere.
Aggiungo che mi piange il cuore vedere due delle mie doppiatrici preferite in assoluto, Ilaria Latini e Rossa Caputo, dover fare a pugni con gli orrori degli adattamenti cannarsiani. ;_;
Da Treccani: nepotismo (raro nipotismo) s. m. [der. di nepote]. – 1. Nella storia della Chiesa e dello stato pontificio, la prassi seguita da alcuni papi, nei sec. 15°-18°, di favorire i proprî familiari e specialmente i nipoti, con il conferimento di cariche e lucrosi uffici, indipendentemente dai loro effettivi meriti e capacità. 2. estens. Favoreggiamento in genere di parenti e amici, nell’assegnazione di uffici, incarichi, ecc.
Che a oggi il Sommo abbia ancora un lavoro è fuori da ogni logica di mercato eppure vedi tu quanto fa essere l'amico del tizio o il parente del tale, eh?
A chi pensa che Cannarsi sia aderente al giapponese consiglio di riguardare un film Ghibli a caso che tanto sono quasi tutti suoi e focalizzarsi sui dialoghi.
Il testo giapponese è di una elementarità così bassa che a 5 anni riesci a capire quello che succede e colleghi i nessi sintattici, è un copione volutamente basico perché il pubblico è molto giovane.
Anche se non capisci niente di giapponese e ascolti il doppiaggio italiano, anche solo per registro linguistico e lessico ti accorgi che i testi non si stanno indirizzando a una bimba/o di 5 anni.
Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
detta così però, sembra che si sia diffusa un idea che non ha nessun fondamento, come se l'idioma usato dal sommo sia l'italiano colloquiale e vero, e quello nostro invece un'altra lingua del tutto diversa. E quindi chi lo critica lo fa solo per un circostanza ideologica e non perchè si rende conto che qualcosa non va.
non vorrei dirtelo, ma le critiche non si basano su ideologie astratte, e anche gli esperti del settore, compresi quelli che lo studiano il giapponese, hanno trovato modo in passato di fare delle critiche con tanto di competenze, proprio per dimostrare che la critica non è solo su base ideologica. Poi se certe parti dei suoi adattamenti sono diventati dei meme, lì è perchè quelle parti suonavano male a tutti e sono diventate famose, aggiungendo dell'umorismo e un sarcasmo, diverso dal contenuto che sicuramente non era previsto dall'autore originale.
[...]
quindi no, non è una moda, è proprio una conseguenza di quello che è stato fatto in quegli adattamenti.
comunque sta cosa della presentazione sul canale di caverna e davvero imbarazzante che non sia stata pubblicizzata prima della sua avvenuta, proprio a voler nascondere il più possibile questa cosa, cara yamato almeno abbi le palle di portare avanti le tue scelte
Il fatto che lancino così tanti doppiaggi in poche settimane, mischiando titoli recenti a cose già mezze doppiate, titoli di successo a titoli di nicchia, serie complete, in corso o persino tronche potrebbe dare l'idea del bisogno di riempire un palinsesto (più che la vendita di cofanetti). Al momento chi aveva in canale anime e ora ha un palinsesto molto ridotto è sky/nowtv. Vedremo se sarà un rilancio di man-ga. Per ora il palinsesto di nowtv cresce poco e con serie datate e spesso non di gran successo
Il fatto che lancino così tanti doppiaggi in poche settimane, mischiando titoli recenti a cose già mezze doppiate, titoli di successo a titoli di nicchia, serie complete, in corso o persino tronche potrebbe dare l'idea del bisogno di riempire un palinsesto (più che la vendita di cofanetti). Al momento chi aveva in canale anime e ora ha un palinsesto molto ridotto è sky/nowtv. Vedremo se sarà un rilancio di man-ga. Per ora il palinsesto di nowtv cresce poco e con serie datate e spesso non di gran successo
Io ripeto: attenzione alla posizione dei due canali Mediaset, che per queste serie sono comunque in ballo.
Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
A chi pensa che Cannarsi sia aderente al giapponese consiglio di riguardare un film Ghibli a caso che tanto sono quasi tutti suoi e focalizzarsi sui dialoghi.
Il testo giapponese è di una elementarità così bassa che a 5 anni riesci a capire quello che succede e colleghi i nessi sintattici, è un copione volutamente basico perché il pubblico è molto giovane.
Anche se non capisci niente di giapponese e ascolti il doppiaggio italiano, anche solo per registro linguistico e lessico ti accorgi che i testi non si stanno indirizzando a una bimba/o di 5 anni.
Ed è per questo che Anno Hideaki, dico Anno Hideaki - che oltre a essere il regista di Eva è un uomo giapponese innanzitutto – e l'aiuto regista Katayama nel commentario di Nausicaä si chiedono "chissà perché Miyazaki fa parlare i suoi personaggi in un modo così strano?", per poi concludere "beh, però questo da un sapore particolare ai suoi film".
Critiche come la tua sono create su castelli di bugie. Ma scommetto che tu sei certo di saperne di più. Vero?
E invece probabilmente non ne sai proprio niente. Purtroppo. Per te.
In realtà sì. Come è già stato detto, GAMILAX è sempre lui, o comunque un gruppo di lavoro da lui creato e di cui fa parte. Quindi non si scappa.
nella "nostra" lingua è un parolone... anche noi speriamo che sia la nostra, e che non sia la Sua...
A chi pensa che Cannarsi sia aderente al giapponese consiglio di riguardare un film Ghibli a caso che tanto sono quasi tutti suoi e focalizzarsi sui dialoghi.
Il testo giapponese è di una elementarità così bassa che a 5 anni riesci a capire quello che succede e colleghi i nessi sintattici, è un copione volutamente basico perché il pubblico è molto giovane.
Anche se non capisci niente di giapponese e ascolti il doppiaggio italiano, anche solo per registro linguistico e lessico ti accorgi che i testi non si stanno indirizzando a una bimba/o di 5 anni.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
Non vorrei dirtelo, ma io collaboro da anni con traduttori che hanno studiato il giapponese e hanno vissuto il Giappone, quando non bi-madrelingua.
Chissà perché però in questo caso la "massa" quasi sempre argomenta la sua opinione negativa, mentre chi parla fuori dal coro si limita a dissociarsi da quell'opinione, senza opporre le proprie argomentazioni. Forse non ci sono argomentazioni abbastanza valide per una discussione pacifica e costruttiva?Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
no no le argomentazioni le hanno. è che da bravi sostenitori del maestro non le sanno scrivere in italiano.Chissà perché però in questo caso la "massa" quasi sempre argomenta la sua opinione negativa, mentre chi parla fuori dal coro si limita a dissociarsi da quell'opinione, senza opporre le proprie argomentazioni. Forse non ci sono argomentazioni abbastanza valide per una discussione pacifica e costruttiva?Io parlo fuori dal coro: sono contento che Cannarasi si sia occupato dell'adattamento di questa serie e non disdegno affatto i suoi lavori precedenti, anzi li ho sempre apprezzati per il tentativo di rimanere fedele all'opera originale. Trovo ingiustificata l'onda d'odio montata nel web contro di lui.
Non sei l'unico, ma quando nel web si diffonde un'idea bisogna seguire la massa o dalla massa ne vieni sopraffatto.
Il web è un importante materiale di studio sociologico, se solo alcune personalità di fine 800 fossero ancora in vita chissà quanto potrebbero scrivere.
Non vorrei dirtelo, ma io collaboro da anni con traduttori che hanno studiato il giapponese e hanno vissuto il Giappone, quando non bi-madrelingua.
Le critiche talvolta legittime, talvolta palesemente mosse da acredine quando non malcelata invidia, sono spesso base su finte "prove" strumentali fabbricate ad arte e poi blasonante con titoli sbandierati all'occorrenza, ma cattive notizie per te: ci sono tante persone che apprezzano il mio lavoro, tra il pubblico, nel mondo del lavoro, nonché tra conoscenti giapponesi che parlano italiano.
Lo scopo del doppiaggio e dell'adattatore è adattare, non tradurre. Lo spettatore non deve, nemmeno per un nanosecondo, rendersi conto che sta guardando un'opera tradotta/adattata. Deve essere tutto coerente e fluido. Il giapponese è fluido e coerente per un giapponese, ma non lo è per un italiano. L'adattatore deve restituire in altra lingua e in un'altra cultura ciò che avviene in quella originale.
Inoltre lo spettatore non deve sentire la prima battuta e passare 20 minuti a ripensare per capire che cosa ha sentito.
Cioè, dal testo italiano traducendolo in giapponese è possibile riottenere il testo originale dell'autore? Se sì la traduzione italana è accurata. Ovviamente la piena corrispondenza è utopistica. Ci dobbiamo accontentare del risultato che più si avvicina.
Lo scopo del doppiaggio e dell'adattatore è adattare, non tradurre. Lo spettatore non deve, nemmeno per un nanosecondo, rendersi conto che sta guardando un'opera tradotta/adattata. Deve essere tutto coerente e fluido. Il giapponese è fluido e coerente per un giapponese, ma non lo è per un italiano. L'adattatore deve restituire in altra lingua e in un'altra cultura ciò che avviene in quella originale.
Inoltre lo spettatore non deve sentire la prima battuta e passare 20 minuti a ripensare per capire che cosa ha sentito.
Partiamo dal fatto che la fluidità o meno è determinata dal grado di conoscenza della lingua italiana e della materia. Se io leggessi un libro di ingegneria nucleare con ogni certezza incontrerei uno dopo l'altro termini a me sconosciuti; non è il libro a non essere fluido, sono io che non conosco il significato dei termini ivi scritti.
Con gli adattamenti c.d. "cannarsiani" ho incontrato diversi termini a me sconosciuti, ma non è un difetto dell'adattamento, è una mia mancanza che grazie a una rapida ricerca (o molte volte solo con il contesto) ho colmato.
In secondo punto non concordo che non ci si debba rendere conto di guardare un'opera straniera. Il Giappone ha una sua cultura ben definita e diversa da quella italiana; l'applicazione estrema del tuo assunto causerebbe anche alla cancellazione di tutta questa cultura per noi aliena, portando a un appiattamento dell'opera. Stile doppiaggio Mediaset, per capirci.
In terzo luogo io reputo una traduzione buona solo e solamente se attraverso un processo di "reverse translation" io riesco a ottenere il testo originale.
Cioè, dal testo italiano traducendolo in giapponese è possibile riottenere il testo originale dell'autore? Se sì la traduzione italana è accurata. Ovviamente la piena corrispondenza è utopistica. Ci dobbiamo accontentare del risultato che più si avvicina.
In tutta onestà ed esprimendo un parere puramente personale, trovo che un registro linguistico alto e ricercato si sposi bene con la serie in questione: se ripenso a parafrasi di opere medievali o rinascimentali, mi viene in mente uno stile lessicale e sintattico simile... per questo, per conto, mio penso la vedrò!
PS: "abbi"? Cos'è, italiano fantozziano?
PS: "abbi"? Cos'è, italiano fantozziano?
E' la seconda persona singolare dell'imperativo del verbo avere
https://www.treccani.it/enciclopedia/imperativo_%28La-grammatica-italiana%29/
scusatemi, probabilmente la mia domanda è fin troppo scontata. ma questo Shito è un troll, vero? perché altrimenti avrei delle pessime notizie per chi gestisce il suo account.
Partiamo dal fatto che la fluidità o meno è determinata dal grado di conoscenza della lingua italiana e della materia. Se io leggessi un libro di ingegneria nucleare con ogni certezza incontrerei uno dopo l'altro termini a me sconosciuti; non è il libro a non essere fluido, sono io che non conosco il significato dei termini ivi scritti.
Con gli adattamenti c.d. "cannarsiani" ho incontrato diversi termini a me sconosciuti, ma non è un difetto dell'adattamento, è una mia mancanza che grazie a una rapida ricerca (o molte volte solo con il contesto) ho colmato.
In secondo punto non concordo che non ci si debba rendere conto di guardare un'opera straniera. Il Giappone ha una sua cultura ben definita e diversa da quella italiana; l'applicazione estrema del tuo assunto causerebbe anche alla cancellazione di tutta questa cultura per noi aliena, portando a un appiattamento dell'opera. Stile doppiaggio Mediaset, per capirci.
In terzo luogo io reputo una traduzione buona solo e solamente se attraverso un processo di "reverse translation" io riesco a ottenere il testo originale.
scusatemi, probabilmente la mia domanda è fin troppo scontata. ma questo Shito è un troll, vero? perché altrimenti avrei delle pessime notizie per chi gestisce il suo account.
Shito è Cannarsi, online si fa chiamare così
In tutta onestà ed esprimendo un parere puramente personale, trovo che un registro linguistico alto e ricercato si sposi bene con la serie in questione: se ripenso a parafrasi di opere medievali o rinascimentali, mi viene in mente uno stile lessicale e sintattico simile... per questo, per conto mio, penso la vedrò!
Lo scopo del doppiaggio e dell'adattatore è adattare, non tradurre. Lo spettatore non deve, nemmeno per un nanosecondo, rendersi conto che sta guardando un'opera tradotta/adattata. Deve essere tutto coerente e fluido. Il giapponese è fluido e coerente per un giapponese, ma non lo è per un italiano. L'adattatore deve restituire in altra lingua e in un'altra cultura ciò che avviene in quella originale.
Inoltre lo spettatore non deve sentire la prima battuta e passare 20 minuti a ripensare per capire che cosa ha sentito.
Partiamo dal fatto che la fluidità o meno è determinata dal grado di conoscenza della lingua italiana e della materia. Se io leggessi un libro di ingegneria nucleare con ogni certezza incontrerei uno dopo l'altro termini a me sconosciuti; non è il libro a non essere fluido, sono io che non conosco il significato dei termini ivi scritti.
Con gli adattamenti c.d. "cannarsiani" ho incontrato diversi termini a me sconosciuti, ma non è un difetto dell'adattamento, è una mia mancanza che grazie a una rapida ricerca (o molte volte solo con il contesto) ho colmato.
In secondo punto non concordo che non ci si debba rendere conto di guardare un'opera straniera. Il Giappone ha una sua cultura ben definita e diversa da quella italiana; l'applicazione estrema del tuo assunto causerebbe anche alla cancellazione di tutta questa cultura per noi aliena, portando a un appiattamento dell'opera. Stile doppiaggio Mediaset, per capirci.
In terzo luogo io reputo una traduzione buona solo e solamente se attraverso un processo di "reverse translation" io riesco a ottenere il testo originale.
Cioè, dal testo italiano traducendolo in giapponese è possibile riottenere il testo originale dell'autore? Se sì la traduzione italana è accurata. Ovviamente la piena corrispondenza è utopistica. Ci dobbiamo accontentare del risultato che più si avvicina.
Concordo!
Partiamo dal fatto che la fluidità o meno è determinata dal grado di conoscenza della lingua italiana e della materia. Se io leggessi un libro di ingegneria nucleare con ogni certezza incontrerei uno dopo l'altro termini a me sconosciuti; non è il libro a non essere fluido, sono io che non conosco il significato dei termini ivi scritti.
Con gli adattamenti c.d. "cannarsiani" ho incontrato diversi termini a me sconosciuti, ma non è un difetto dell'adattamento, è una mia mancanza che grazie a una rapida ricerca (o molte volte solo con il contesto) ho colmato.
In secondo punto non concordo che non ci si debba rendere conto di guardare un'opera straniera. Il Giappone ha una sua cultura ben definita e diversa da quella italiana; l'applicazione estrema del tuo assunto causerebbe anche alla cancellazione di tutta questa cultura per noi aliena, portando a un appiattamento dell'opera. Stile doppiaggio Mediaset, per capirci.
In terzo luogo io reputo una traduzione buona solo e solamente se attraverso un processo di "reverse translation" io riesco a ottenere il testo originale.
Cioè, dal testo italiano traducendolo in giapponese è possibile riottenere il testo originale dell'autore? Se sì la traduzione italana è accurata. Ovviamente la piena corrispondenza è utopistica. Ci dobbiamo accontentare del risultato che più si avvicina.
A chi pensa che Cannarsi sia aderente al giapponese consiglio di riguardare un film Ghibli a caso che tanto sono quasi tutti suoi e focalizzarsi sui dialoghi.
Il testo giapponese è di una elementarità così bassa che a 5 anni riesci a capire quello che succede e colleghi i nessi sintattici, è un copione volutamente basico perché il pubblico è molto giovane.
Anche se non capisci niente di giapponese e ascolti il doppiaggio italiano, anche solo per registro linguistico e lessico ti accorgi che i testi non si stanno indirizzando a una bimba/o di 5 anni.
Ed è per questo che Anno Hideaki, dico Anno Hideaki - che oltre a essere il regista di Eva è un uomo giapponese innanzitutto – e l'aiuto regista Katayama nel commentario di Nausicaä si chiedono "chissà perché Miyazaki fa parlare i suoi personaggi in un modo così strano?", per poi concludere "beh, però questo da un sapore particolare ai suoi film".
Critiche come la tua sono create su castelli di bugie. Ma scommetto che tu sei certo di saperne di più. Vero?
E invece probabilmente non ne sai proprio niente. Purtroppo. Per te.
A parte la simpatia a mille -in fiondo anche comprensibile considerando gli attacchi ricevuti- ma ammettere che -forse- a volte si sono prese delle cantonate nell'adattamento?
Esempio angeli-apostoli.
Il testo giapponese è di una elementarità così bassa che a 5 anni riesci a capire quello che succede e colleghi i nessi sintattici, è un copione volutamente basico perché il pubblico è molto giovane.
Anche se non capisci niente di giapponese e ascolti il doppiaggio italiano, anche solo per registro linguistico e lessico ti accorgi che i testi non si stanno indirizzando a una bimba/o di 5 anni.
Per non parlare di tutte le persone che traducono i manga che leggiamo dal giapponese, possibile mai che gli oltre 30 e passi traduttori professionisti giapponese-italiano siano dei fessi e solo il Sommo capti le guize de il Giapponese tutto? Al pensiero mi si strappa il naso!