Ma la gente la ha vista la puntata?
Sono 25 minuti di quartiere affascinante e splendente, incluse delle palesissime bambine
Siamo passati dall'indignarsi al posto di altre persone (senza conoscerle e spesso venendo smentiti) all'indignarsi al posto di persone morte da tempo che nemmeno possono dire la loro
ma non credo avrebbero dovuto scusarsi per delle lamentele su internet.
Essendo un museo, quindi dove in teoria lavora gente che storia, arte, antropologia e cultura l'ha studiata per anni e la studia ancora, non dovrebbe saperne un "po'" di più rispetto all'utenza media di internet?
Guardate che la polemica non è sulla puntata di demon slayer ma su una frase infelice di un museo sul dramma della prostituzione. E non è parlare di gente morta, ma di banalizzare un fenomeno terribile come la tratta della prostituzione su cui il Giappone ha ancora una legislazione carente. A volte chi si indigna ha anche ragione.
Ma la gente la ha vista la puntata?
Sono 25 minuti di quartiere affascinante e splendente, incluse delle palesissime bambine
Appunto, venivano vendute da bambine e opportunamente addestrate. Questa era la dura realtà per le donne povere del Giappone del tempo e nasconderla sarebbe solo inutile perbenismo.
C'è da dire poi che in Demon Slayer gli adolescenti sembrano più giovani della loro età effettiva.
Non voglio fare polemica, ma credo tu non abbia colto il senso del tweet del museo.
Invogliare la gente a scoprire quella che allo stato attuale è STORIA non vuol dire esaltare o promuovere modi di pensare vetusti, ma avvicinare le persone ad essa, incitarli al pensiero analitico creando così cultura.
Molti questo non lo capiscono e, dato che oramai è diventato lo sport mondiale soprattutto su internet, puntano sempre il dito contro tutto ciò che reputano dissonante dal pensiero unificato moderno.
Cosa vi aspettate da una generazione che sta crescendo a suon di Cancel Culture e Politically Correct ad ogni costo, che capiscano il valore storico e culturale di certi documenti ed affermazioni?
Più sento cose del genere, più penso che a molte persone non dovrebbe essere data la libertà di dire ogni cret*nata che pensano.
Indignazione moralistica che lascia il tempo che trova.
Se definisco dorata o prospera un'era o un periodo storici, lo faccio sempre a scapito filologico di chi quella prosperità la reggeva sulle proprie spalle.
La Londra di Dickens era una delle città più ricche e potenti del pianeta, ma si reggeva anche sui vari miserabili che pagavano quello splendore.
D'altronde termini come "fascino e splendore" non escludono a priori il prezzo per ottenerli.
Se definissi l'atmosfera a bordo del Titanic "affascinate e splendente" non direi una bugia, anche se i fuochisti o i lavoratori ai ranghi più bassi di quella nave non godevano neanche di sfuggita di quel fascino e di quello splendore.
In relazione al mondo a cui si riferiva il tweet, è evidente che la connotazione parte da aspetti di natura culturale-artistica e non prettamente sociologica.
Quello descritto è semplicemente il "mondo fluttuante" di alcuni quartieri del Giappone dell'epoca, che furono di capitale ispirazione per correnti culturali ed artistiche che oggi trovano spazio appunto nei musei.
Non c'è alcuna connotazione di sprezzo o sottovalutazione di degrado sociale se si usano quei termini in relazione a quel mondo. Esattamente come se si definisse "sgargiante e sensuale" il mondo dei piaceri alla Moulin Rouge che traspare dalle stampe di Lautrec.
Semplicemente non si confonde l'oggettività culturale con l'oggettività sociale. In museologia e scienze umanistiche è un errore che non si deve fare mai.
Errore oggi di moda in quanto si pretende che Storia e Memoria siano la stessa cosa, mentre esiste, come diceva Ricoeur, una distanza fra le due.
Distanza che farebbero meglio a imparare quelli che fanno obiezioni a quel tweet, e a ricordare quelli del museo che si scusano di averlo scritto.
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