La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Però sono sicuro che molti da adolescenti hanno sognato almeno una volta di diventare fumettisti da adulti...Certo i giornalisti banalizzano e semplificano il tutto come se fosse una carriera alla portata di tutti, quando invece non è necessario solo un talento artistico, ma nel nostro paese non c'è nemmeno una grande possibilità di manovra per chi è più creativo, anticonformista o semplicemente cerca di ritagliarsi un suo pubblico, della serie o si lavora per i soliti grandi nomi, o si spera in una botta di fortuna immensa.
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Però sono sicuro che molti da adolescenti hanno sognato almeno una volta di diventare fumettisti da adulti...Certo i giornalisti banalizzano e semplificano il tutto come se fosse una carriera alla portata di tutti, quando invece non è necessario solo un talento artistico, ma nel nostro paese non c'è nemmeno una grande possibilità di manovra per chi è più creativo, anticonformista o semplicemente cerca di ritagliarsi un suo pubblico, della serie o si lavora per i soliti grandi nomi, o si spera in una botta di fortuna immensa.
Una cosa ottima degli ultimi anni è la possibilità di lavorare per editori stranieri senza dover trasferirsi, venendo anche molto apprezzati, basta vedere fior di disegnatori italici che lavorano per la Marvel
Credo che le collaborazioni internazionali siano storia vecchia.
Le tavole si spedivano con i corrieri e le anteprime si mandavano con i fax.
Mi pare che molti autori inglesi collaborassero con Marvel e DC senza mettere piede negli states.
Semmai può contare più la barriera linguistica ormai crollata con le generazioni più giovani.
Credo che le collaborazioni internazionali siano storia vecchia.
Le tavole si spedivano con i corrieri e le anteprime si mandavano con i fax.
Mi pare che molti autori inglesi collaborassero con Marvel e DC senza mettere piede negli states.
Semmai può contare più la barriera linguistica ormai crollata con le generazioni più giovani.
Beh certo, confrontare la grande qualità del fax con la qualità di un'immagine già digitalizzata spedita e ricevuta istantaneamente da un angolo del globo all'altro...
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Però sono sicuro che molti da adolescenti hanno sognato almeno una volta di diventare fumettisti da adulti...Certo i giornalisti banalizzano e semplificano il tutto come se fosse una carriera alla portata di tutti, quando invece non è necessario solo un talento artistico, ma nel nostro paese non c'è nemmeno una grande possibilità di manovra per chi è più creativo, anticonformista o semplicemente cerca di ritagliarsi un suo pubblico, della serie o si lavora per i soliti grandi nomi, o si spera in una botta di fortuna immensa.
Una cosa ottima degli ultimi anni è la possibilità di lavorare per editori stranieri senza dover trasferirsi, venendo anche molto apprezzati, basta vedere fior di disegnatori italici che lavorano per la Marvel
Si, è vero, le opportunità si sono ampliate notevolmente in questo senso rispetto a soli 10/20 anni fa, e questo non è che un bene ovviamente. Però le opportunità per chi vuole promuovere una sua storia sono ancora abbastanza ristrette, almeno da noi.
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
E perché? Gli avrebbero fatto scrivere storia e testi e fatto disegnare il fumetto ad altri come accade moltissimo qui, più che da loro in realtà.
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
Infatti pensavo a gente come One o Hajime Isayama prima del suo debutto, qua da noi non avrebbero una chance...immaginate un colloquio con un editore, gli proponete una storia in cui dei giganti apparsi apparente dal nulla si pappano gli esseri umani..il tutto corredato da dei disegni abbastanza scadenti (quale era il prototipo dell'Attacco dei Giganti). Come minimo vi mostrebbero la porta. Qualcuno forse chiamerebbe la neuro.
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso."Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Credo che le collaborazioni internazionali siano storia vecchia.
Le tavole si spedivano con i corrieri e le anteprime si mandavano con i fax.
Mi pare che molti autori inglesi collaborassero con Marvel e DC senza mettere piede negli states.
Semmai può contare più la barriera linguistica ormai crollata con le generazioni più giovani.
Beh certo, confrontare la grande qualità del fax con la qualità di un'immagine già digitalizzata spedita e ricevuta istantaneamente da un angolo del globo all'altro...
Non è che le tavole passano in mano all'insegnante che ti segna con la matita rossa gli errori.
Il rapporto sceneggiatore - disegnatore in USA è sempre stato di grande fiducia reciproca.
Poi è naturale che il miglioramento delle tecnologie si aprono anche altre possibilità.
Pure lo smartworking oggi è possibile per lavori per cui ieri non lo era (o non lo era allo stesso modo).
Ma ripeto le collaborazioni oltreoceano sono cose che avvenivano anche il secolo scorso.
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso."Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Ragazzi se uno è capace emerge sicuramente.
Il problema è che non basta essere una persona qualunque.
Oltre essere originali ci vuole anche la bravura che qualcuno da per scontato avere perchè gli riesce bene qualche disegno.
Ogni cosa richiede fatica e del sacrificio, e non è detto che basti solo quello per arrivare da qualche parte.
In passato ho conosciuto una persona che era veramente brava, lo fa di lavoro l'illustratrice però nel mercato Francese perchè in quello Italiano non ci stava lavoro...
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
Infatti pensavo a gente come One o Hajime Isayama prima del suo debutto, qua da noi non avrebbero una chance...immaginate un colloquio con un editore, gli proponete una storia in cui dei giganti apparsi apparente dal nulla si pappano gli esseri umani..il tutto corredato da dei disegni abbastanza scadenti (quale era il prototipo dell'Attacco dei Giganti). Come minimo vi mostrebbero la porta. Qualcuno forse chiamerebbe la neuro.
Purtroppo nel termine "capacità" non rientra solo la bravura, una persona deve sapersi porre, sapersi vendere, ecc. ma anche così...
Mentre oggi il classico genitore sprona il figlio a fare/scegliere quello che più piace e desidera bisognerebbe essere più vecchio stampo.
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
Infatti pensavo a gente come One o Hajime Isayama prima del suo debutto, qua da noi non avrebbero una chance...immaginate un colloquio con un editore, gli proponete una storia in cui dei giganti apparsi apparente dal nulla si pappano gli esseri umani..il tutto corredato da dei disegni abbastanza scadenti (quale era il prototipo dell'Attacco dei Giganti). Come minimo vi mostrebbero la porta. Qualcuno forse chiamerebbe la neuro.
Garth Ennis ha fatto una storia in cui c'è un feto stuprato. Direi che si può letteralmente pubblicare tutto.
concordo su tutto!!!Visto in diretta e sono contento che il fumetto in generale e ancora più i manga stiano entrando sempre più nell'immaginario di tutti. Il momento più bello?
"Da quando il fumetto è diventato cultura?"
"Lo è sempre stato"
Mic Drop.
Della serie:
Rai 3: "Fighi ma guarda quanto va il fumetto!!! Guarda quanto è cresciuto negli ultimi anni!!!"
Utenti: "Quindi non so trasmettere serie animate?"
Rai 3: "Macché scherzi?"
Finchè Luca Milano rimarrà il capoccia della divisione per ragazzi della Rai (e lo rimarrà a lungo probabilmente) non cambierà nulla.
Mentre oggi il classico genitore sprona il figlio a fare/scegliere quello che più piace e desidera bisognerebbe essere più vecchio stampo.
I cari genitori vecchio stampo vivevano ( e vivono tutt'ora ) in un contesto in cui " studi e fai quello che dico io perchè ti posso assicurare un posto". Ed oggi come allora questi casi esulano dal contesto della passione verso un dato argomento che si vuole far diventare un lavoro.
Visto in diretta e sono contento che il fumetto in generale e ancora più i manga stiano entrando sempre più nell'immaginario di tutti. Il momento più bello?
"Da quando il fumetto è diventato cultura?"
"Lo è sempre stato"
Mic Drop.
Ed oggi come allora questi casi esulano dal contesto della passione verso un dato argomento che si vuole far diventare un lavoro.
Visto in diretta e sono contento che il fumetto in generale e ancora più i manga stiano entrando sempre più nell'immaginario di tutti. Il momento più bello?
"Da quando il fumetto è diventato cultura?"
"Lo è sempre stato"
Mic Drop.
Esattamente, è una cosa bellissima per chi sa disegnare ma non altrettanto positiva per chi ha "solo" delle buone idee da proporre.
Infatti pensavo a gente come One o Hajime Isayama prima del suo debutto, qua da noi non avrebbero una chance...immaginate un colloquio con un editore, gli proponete una storia in cui dei giganti apparsi apparente dal nulla si pappano gli esseri umani..il tutto corredato da dei disegni abbastanza scadenti (quale era il prototipo dell'Attacco dei Giganti). Come minimo vi mostrebbero la porta. Qualcuno forse chiamerebbe la neuro.
Garth Ennis ha fatto una storia in cui c'è un feto stuprato. Direi che si può letteralmente pubblicare tutto.
Mark Millar (mi pare) ha fatto una storia in cui un feto sfuggiva dal ventre di sua madre e finiva in quello della dottoressa che stava per abortirlo...ma quanti esempi simili esistono? A quanti autori italiani sarebbe permesso pubblicare una storia simile?
A quanti autori italiani sarebbe permesso pubblicare una storia simile?
Ed oggi come allora questi casi esulano dal contesto della passione verso un dato argomento che si vuole far diventare un lavoro.
Di sogni e passioni non mangi.
Il risultato ce l'abbiamo abbondantemente sotto gli occhi: ovvero, da una parte una generazione di mammolette iperprotette che si deprimono o addirittura si suicidano al primo fallimento
Il risultato ce l'abbiamo abbondantemente sotto gli occhi: ovvero, da una parte una generazione di mammolette iperprotette che si deprimono o addirittura si suicidano al primo fallimento
e dall'altra frignoni da tastiera che prendono sul personale qualsiasi divergenza d'opinione e che hanno stravolto in modo negativo principi assolutamente positivi come giustizia sociale, parità di genere, body positive eccetera.
Nessuno qui ha letto "Necron" di Magnus, per dirne uno? O anche certe cose di Pazienza, Liberatore o Scozzari, aggiungerei.
Nessuno qui ha letto "Necron" di Magnus, per dirne uno? O anche certe cose di Pazienza, Liberatore o Scozzari, aggiungerei.
Ovviamente no, si critica il fumetto occidentale senza conoscerlo. Una delle storie più famose di Dylan Dog ( apice del fumetto mainstream italiano ) parla di un ragazzino i cui genitori hanno amputato le gambe e rinchiuso per anni in una cantina.
La domanda finale della conduttrice mi ha lasciato perplesso.
"Consiglia a chi ama i fumetti di diventare fumettista come sbocco lavorativo?"
Ed oggi come allora questi casi esulano dal contesto della passione verso un dato argomento che si vuole far diventare un lavoro.
Di sogni e passioni non mangi.
Vero, però non bisogna neanche crescere i propri figli con l'idea che sono creature "uniche e speciali", che possono fare qualunque cosa se soltanto lo vogliono (pia ingenuità d'importazione che deriva dal concetto a stelle strisce del "self-made man"), e che determinazione e passione (e amore) possono superare qualsiasi ostacolo. Il risultato ce l'abbiamo abbondantemente sotto gli occhi: ovvero, da una parte una generazione di mammolette iperprotette che si deprimono o addirittura si suicidano al primo fallimento, e dall'altra frignoni da tastiera che prendono sul personale qualsiasi divergenza d'opinione e che hanno stravolto in modo negativo principi assolutamente positivi come giustizia sociale, parità di genere, body positive eccetera. La cosa giusta è la via di mezzo. Tutti siamo speciali e unici, perchè nessuno lo è.
Il risultato ce l'abbiamo abbondantemente sotto gli occhi: ovvero, da una parte una generazione di mammolette iperprotette che si deprimono o addirittura si suicidano al primo fallimento
Eh, peccato che l'Istat dica che i suicidi maggiori appartengano alla categoria degli uomini, padri di famiglia che hanno perso il lavoro ( o questo abbia comunque calato gli introiti ).E direi che è abbastanza denigratorio insultare come mammolette questa categoria.
e dall'altra frignoni da tastiera che prendono sul personale qualsiasi divergenza d'opinione e che hanno stravolto in modo negativo principi assolutamente positivi come giustizia sociale, parità di genere, body positive eccetera.
Ah ok, potevi ridurre tutto al solito " gne gne colpa del politically correct ".
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