Fantastico articolo! Molto informato e pieno di informazioni interessantissime.
Quando si tratta di spartirsi il bottino (o le perdite in caso di fiasco), si fa sempre complicata... in ogni caso, le multinazionali più grandi come Disney e Warner Bros hanno direttamente le loro filiali in Giappone (chiamate proprio Disney Japan e Warner Bros Japan) per produrre e distribuire prodotti più agevolmente. C'è poi chi possiede proprio intere aziende, come la Sony che possiede la Aniplex.
In ogni caso, queste coproduzioni dovevano essere più facili in passato perché tra gli anni 60 e gli anni 90, l'Occidente produceva opere Made in Japan come se non ci fosse un domani. Praticamente tutti i Saturday Morning Cartoons degli USA negli anni 80 erano fatti in Giappone. Penso che la coproduzione più famosa, nonché una delle più redditizie, siano stati i Transformers, originari della Takara, una delle migliori compagnie di giocattoli del Sol Levante. L'ha fatto anche l'Italia (coi cartoni di Calimero e Topo Gigio). Anche le serie animate del Disney Afternoon negli anni 90 erano fatte al 50% in Giappone (e il resto in Australia). Non penso, però, che, in questi casi, gli studio giapponesi ci guadagnassero qualcosa aldilà della paga per la manodopera.
A questo proposito, se vi siete mai chiesti come mai è difficile distribuire a livello internazionale i film anime è perché i giapponesi proteggono gelosamente il box office domestico (dove un film anime può restare in sala, a seconda della zona, anche per mesi) e non si fidano che gli altri paesi abbiano leggi altrettanto severe contro la pirateria e la diffusione in rete dei film. E non hanno mica torto visto che, nei nostri paesi, come un film esce al cinema è subito disponibile nei siti di streaming/download.. ecco perché da noi arriva tutto in ritardo (DVD e blu-ray compresi).
Fantastico articolo! Molto informato e pieno di informazioni interessantissime.
Quando si tratta di spartirsi il bottino (o le perdite in caso di fiasco), si fa sempre complicata... in ogni caso, le multinazionali più grandi come Disney e Warner Bros hanno direttamente le loro filiali in Giappone (chiamate proprio Disney Japan e Warner Bros Japan) per produrre e distribuire prodotti più agevolmente. C'è poi chi possiede proprio intere aziende, come la Sony che possiede la Aniplex.
In ogni caso, queste coproduzioni dovevano essere più facili in passato perché tra gli anni 60 e gli anni 90, l'Occidente produceva opere Made in Japan come se non ci fosse un domani. Praticamente tutti i Saturday Morning Cartoons degli USA negli anni 80 erano fatti in Giappone. Penso che la coproduzione più famosa, nonché una delle più redditizie, siano stati i Transformers, originari della Takara, una delle migliori compagnie di giocattoli del Sol Levante. L'ha fatto anche l'Italia (coi cartoni di Calimero e Topo Gigio). Anche le serie animate del Disney Afternoon negli anni 90 erano fatte al 50% in Giappone (e il resto in Australia). Non penso, però, che, in questi casi, gli studio giapponesi ci guadagnassero qualcosa aldilà della paga per la manodopera.
A questo proposito, se vi siete mai chiesti come mai è difficile distribuire a livello internazionale i film anime è perché i giapponesi proteggono gelosamente il box office domestico (dove un film anime può restare in sala, a seconda della zona, anche per mesi) e non si fidano che gli altri paesi abbiano leggi altrettanto severe contro la pirateria e la diffusione in rete dei film. E non hanno mica torto visto che, nei nostri paesi, come un film esce al cinema è subito disponibile nei siti di streaming/download.. ecco perché da noi arriva tutto in ritardo (DVD e blu-ray compresi).
Ti quoto solo per dire che è incredibile che un commento così preciso e informativo avesse più pollici negativi che positivi nel momento in qui l'ho letto, solitamente non la reputo una cosa importante ma in questo caso dovevo proprio dirlo
per la questione homevideo c’è anche il problema dell’importazione, quando un’azienda occidentale fa una edizione fisica ci mette sempre anche il doppiaggio originale e contando che le edizioni giapponesi di solito costino una fucilata diventa facile capire come una finestra di esclusività possa essere essenziale.ecco perché da noi arriva tutto in ritardo (DVD e blu-ray compresi).
per la questione homevideo c’è anche il problema dell’importazione, quando un’azienda occidentale fa una edizione fisica ci mette sempre anche il doppiaggio originale e contando che le edizioni giapponesi di solito costino una fucilata diventa facile capire come una finestra di esclusività possa essere essenziale.ecco perché da noi arriva tutto in ritardo (DVD e blu-ray compresi).
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Quando si tratta di spartirsi il bottino (o le perdite in caso di fiasco), si fa sempre complicata... in ogni caso, le multinazionali più grandi come Disney e Warner Bros hanno direttamente le loro filiali in Giappone (chiamate proprio Disney Japan e Warner Bros Japan) per produrre e distribuire prodotti più agevolmente. C'è poi chi possiede proprio intere aziende, come la Sony che possiede la Aniplex.
In ogni caso, queste coproduzioni dovevano essere più facili in passato perché tra gli anni 60 e gli anni 90, l'Occidente produceva opere Made in Japan come se non ci fosse un domani. Praticamente tutti i Saturday Morning Cartoons degli USA negli anni 80 erano fatti in Giappone. Penso che la coproduzione più famosa, nonché una delle più redditizie, siano stati i Transformers, originari della Takara, una delle migliori compagnie di giocattoli del Sol Levante. L'ha fatto anche l'Italia (coi cartoni di Calimero e Topo Gigio). Anche le serie animate del Disney Afternoon negli anni 90 erano fatte al 50% in Giappone (e il resto in Australia). Non penso, però, che, in questi casi, gli studio giapponesi ci guadagnassero qualcosa aldilà della paga per la manodopera.
A questo proposito, se vi siete mai chiesti come mai è difficile distribuire a livello internazionale i film anime è perché i giapponesi proteggono gelosamente il box office domestico (dove un film anime può restare in sala, a seconda della zona, anche per mesi) e non si fidano che gli altri paesi abbiano leggi altrettanto severe contro la pirateria e la diffusione in rete dei film. E non hanno mica torto visto che, nei nostri paesi, come un film esce al cinema è subito disponibile nei siti di streaming/download.. ecco perché da noi arriva tutto in ritardo (DVD e blu-ray compresi).