Lo speciale "Sneaker Bunko 35th Anniversary Festa!", trasmesso in streaming qualche giorno fa, ha annunciato che è in produzione un nuovo volume della serie di light novel La malinconia di Haruhi Suzumiya di Nagaru Tanigawa.
L'illustratrice del franchise Noizi Ito ha disegnato un'illustrazione per l'annuncio del volume Suzumiya Haruhi no Gekijō (Il teatro di Haruhi Suzumiya). L'illustrazione mostra quello che poi è stato più precisamente spiegato, ovvero che il nuovo volume conterrà due storie già precedentemente pubblicate su rivista; si tratta di una sorta di "isekai", con Haruhi e compagni apparentemente alle prese con un altro mondo. La terza storia presente nel volume, inedita, farà da seguito alle due già edite.
È stato anche annunciato che il "leggendario" concerto-evento del 2009 "Suzumiya Haruhi no Gensō" tornerà dopo 15 anni con il nome di "Suzumiya Haruhi no Gensō Revival" e andrà in scena alla Kawaguchi Lilia Hall il 20 gennaio 2024. Tra gli ospiti Aya Hirano, Minori Chihara, il presentatore Minoru Shiraishi e Megumi Matsumoto (nei panni dei rispettivi personaggi). Anche il compositore Satoru Kousaki apparirà come "membro temporaneo della Brigata SOS". L'estrazione casuale per la prevendita dei biglietti è in corso fino all'8 ottobre.
La serie principale conta al momento 12 volumi all'attivo, per un totale di oltre 20 milioni di copie in circolazione. Kadokawa ha pubblicato The Intuition of Haruhi Suzumiya, un volume di racconti brevi, nel novembre 2020.
Ricordiamo che dalla serie sono state tratte due stagioni animate, la prima del 2006, in un ordine non lineare, mentre la seconda del 2009, con nuovi episodi e un nuovo ordine cronologico (attualmente distribuita in Italia da Dynit), entrambe animate da Kyoto Animation. Ha poi fatto seguito un lungometraggio animato, La Scomparsa di Haruhi Suzumiya, del 2010, oltre che una serie manga e uno spin-off, quest'ultimo a sua volta trasposto in un anime. In italia sia il manga che la novel sono edite da J-POP Manga.
Fonte Consultata:
Anime News Network I, II
L'illustratrice del franchise Noizi Ito ha disegnato un'illustrazione per l'annuncio del volume Suzumiya Haruhi no Gekijō (Il teatro di Haruhi Suzumiya). L'illustrazione mostra quello che poi è stato più precisamente spiegato, ovvero che il nuovo volume conterrà due storie già precedentemente pubblicate su rivista; si tratta di una sorta di "isekai", con Haruhi e compagni apparentemente alle prese con un altro mondo. La terza storia presente nel volume, inedita, farà da seguito alle due già edite.
È stato anche annunciato che il "leggendario" concerto-evento del 2009 "Suzumiya Haruhi no Gensō" tornerà dopo 15 anni con il nome di "Suzumiya Haruhi no Gensō Revival" e andrà in scena alla Kawaguchi Lilia Hall il 20 gennaio 2024. Tra gli ospiti Aya Hirano, Minori Chihara, il presentatore Minoru Shiraishi e Megumi Matsumoto (nei panni dei rispettivi personaggi). Anche il compositore Satoru Kousaki apparirà come "membro temporaneo della Brigata SOS". L'estrazione casuale per la prevendita dei biglietti è in corso fino all'8 ottobre.
La serie principale conta al momento 12 volumi all'attivo, per un totale di oltre 20 milioni di copie in circolazione. Kadokawa ha pubblicato The Intuition of Haruhi Suzumiya, un volume di racconti brevi, nel novembre 2020.
Ricordiamo che dalla serie sono state tratte due stagioni animate, la prima del 2006, in un ordine non lineare, mentre la seconda del 2009, con nuovi episodi e un nuovo ordine cronologico (attualmente distribuita in Italia da Dynit), entrambe animate da Kyoto Animation. Ha poi fatto seguito un lungometraggio animato, La Scomparsa di Haruhi Suzumiya, del 2010, oltre che una serie manga e uno spin-off, quest'ultimo a sua volta trasposto in un anime. In italia sia il manga che la novel sono edite da J-POP Manga.
Fonte Consultata:
Anime News Network I, II
Magari. La novel è stata sospesa da J-Pop bisognerebbe scrivere.
Ancora fermi al sesto volume!
Poi diamine quanto voglio che riprendano con l'anime che di materiale da adattare ce n'è!
Decisamente... Nuovo volume nel 2020 dopo 3 anni di attesa e di nuovo basta... A questo punto ditelo che l'avete sospesa definitivamente.
Idem, non so che darei per una terza stagione o un altro film.
Dovrebbe coprire tutte le novel uscite prima dell'interruzione di 9 anni avvenuta dal 2011 al 2020, quindi i volumi della light novel dalla prima all'undicesima.
Il manga si è concluso nel 2013 quindi rimangono fuori solo L'intuizione di Haruhi Suzumiya (2020) e questo nuovo volume che uscirà non-si-sa-quando.
In generale comunque il volume 11 della novel sapeva molto di finale, soprattutto per come lo hanno poi reso nel manga, quindi probabilmente non lo continueranno.
Giorni fa qualcuno ha chiesto alla Jpop riguardo alla novel sulla pagina di facebook, ma non hanno risposto
è brutto da dire ma vorrei che ci fosse una cessione di diritti ad altre case editrici di libri e fumetti, tipo Mondadori/Rizzoli
Non sarebbe meglio, anzi. Mondadori aveva già provato a pubblicare la novel di Haruhi, prima di J-POP, ed è stata sospesa ad un solo volume.
Ottimo grazie, allora magari guardo se riesco a recuperarlo.
Da che è scritto nella notizia sono storie brevi, come anche il volume 12… direi che la fine della storia principale stia nel volume 11
Onestamente non ricordo. Ricordo che venne annunciato, non so se effettivamente il primo volume sia uscito. Io non l'ho mai visto.
Nel caso sarebbe anche peggio. 😅 Sospeso prima ancora di cominciare.
Fu solo annunciato ma mai pubblicato, subito dopo uscì edito da j-pop
Sono passati più di 10 anni da quell'annuncio, ora i manga sono di moda, il problema è che le Light novel in Italia vendono pochissimo, le leggono sono una risibile parte di fan dell'anime e del manga, le case editrici non le valorizzano, ma se fossero trattati da young adult, da libri fantasy o sci-fi da case editrici che pubblicano libri forse la cosa migliorerebbe e uscirebbero dalla nicchia
Probabilmente ero io, ahah 😂
Sinceramente anche io a sto punto preferirei cedessero i diritti... Se non alla Mondadori (che comunque mi sembra abbia annunciato Mo Dao Zu Shi e Heaven's Official Blessing un po' di tempo fa, se non sbaglio, quindi non è che la voglia di "sperimentare" non ci sia) alla Dokusho, magari.
Forse questo darebbe un aiuto in effetti. Alla fine rispetto alla narrativa YA anglosassone (quella che va per la maggiore) la differenza principale risiede nella presenza delle illustrazioni e in un panorama più ampio di argomenti/trame coinvolte. Però forse farle passare per YA aumenterebbe i lettori da una parte ma allontanerebbe alcuni degli appassionati più fedeli... non credo sia facile da valutare come opzione.
Fortunatamente comunque il linguaggio delle LN è quel che è, e quindi consente anche ai lettori con una competenza medio-bassa di inglese di raccapezzarsi... vero anche che se uno non è abbastanza appassionato, difficilmente comunque si butta su un testo in lingua diversa.
Il discorso che fate potrebbe anche funzionare, e sicuramente adesso è un periodo migliore rispetto a dieci anni fa per il mercato… anche il successo di libri fantasy per esempio è molto maggiore adesso… però ci sono due fattori, che per sono problemi, che caratterizzano le light novel rispetto ai libri che dite:
1) sono troppo descrittive nel raccontare le cose, viene scritta ogni singola azione che succede, almeno in molte che ho letto è così, e rende la lettura a volte pesante… però questo può essere un problema mio personale, magari ad altri piace…
2) molte delle serie più famose sono lunghissime e non si sa nemmeno se se ne vedrà una fine… un conto è cominciare una serie che sai avrà 3/4/5 volumi, un’altra è cominciarne una che ne ha più di 20, non si vede ancora un finale, e ci cacciano pure in mezzo una marea di side stories…
L'ideale sarebbe quello di cominciare con qualche serie breve (idealmente entro i 3/4 volumi), forse di genere romance fantasy dato che mi sembra quello che va per la maggiore.
Concordo sul problema che hai indicato riguardo alla verbosità a cui ne aggiungerei altri tre:
1) molte conclusioni delle storie giapponesi sono spesso considerate da noi occidentali 'inconcludenti' perché basati su una cultura e filosofia diversa... potrebbero non piacere.
2) il romance, soprattutto YA, da noi credo sia molto più concreto rispetto a quello giapponese. Una light novel come Otonari no Tenshi-sama (The Angel Next Door Spoils Me Rotten) è quanto di più lontano rispetto a questo modello... se spesso anche a noi che apprezziamo manga/anime stanno sulle scatole il tropo del protagonista maschile moscio/ebete, figuriamoci che effetto può fare a chi è abituato a roba tipo 50 sfumature di grigio et successori.
3) le immagini delle light novel sono ricollegate nell'immaginario collettivo a qualcosa da bambini. Una mentalità che sta cambiando, ma temo troppo lentamente.
Si vero che sarebbe meglio provare con serie brevi, ma in italiano non le trovi… anche perché quelle più famose sono tutte belle lunghe.
Per il resto concordo sugli altri problemi che hai sottolineato… il primo è una cosa che si vede anche nei manga, anche se mi pare meno, e a volte è abbastanza fastidiosa…
Sul secondo punto penso che tra l’altro la classica lentezza delle romance giapponesi sia ancora più difficile da reggere in un libro rispetto a un manga/anime, dove tempi più rapidi e meno verbosità fanno risaltare più i pregi che i difetti del genere… anche questo sempre mio personale parere…
Io di norma leggo LN in inglese e lo faccio sia per piacere (roba tipo Haruhi, Altina e Youjo Senki) sia per lavoro (tipo Otonari no Tenshi-sama), ma ti assicuro che, almeno per me, è pesante che AI MIEI OCCHI, continuino a vagare senza smuoversi di mezzo millimetro. Così come immagino che importate in Giappone storie coi nostri modelli culturali possano far storcere il naso.
Forse l'opzione migliore sarebbe creare LN occidentali (o italiane per noi). Una volta che si sdogana il mercato, si potrebbero aggiungere anche i grandi titoli giapponesi che, forse, così potrebbero avere più palcoscenico. Però dubito che qualche editore ci si butti così, la vedo rischiosa.
Altra opzione sarebbe riscriverle per gli standard occidentali: stessa storia ma più stringata e adattata (non dico che al terzo capitolo debbano fare sesso, ma neanche arrivare all'undicesimo volume e a 17 anni morire di imbarazzo se entri in camera di quella che ti piace e ci sono un paio di mutandine sul letto, pronte a essere riposte in un cassetto, ecco). Una cosa che potrebbe servire anche, per esempio, a far leggere più i nostri grandi romanzi di una volta, tipo Conte di Montecristo. In quel modo però credo che i puristi non apprezzerebbero, quindi...
Fra l'altro ho visto che ci sono siti e piattaforme LN in inglese... nel panorama italiano esiste qualcosa di simile?
Ho tagliato per non rendere il tutto illeggibile…
Comunque io leggo manga in inglese, light novel o libri no… al massimo con qualche novel mi e capitato di leggere i riassunti di cose dove l’anime si è fermato…
Già come ti dicevo le trovo pesanti in italiano, in inglese non reggerei…
Sul discorso degli imbarazzi nelle romance ormai ci ho fatto il callo (se non si esagera troppo), certo fa ridere quando le situazioni sono cosi non solo tra liceali ma pure tra adulti… chissà se in Giappone è davvero così esasperata la cosa…
Sull’ultima questione non so dirti, ma di cose simili non ne ho mai sentito parlare…
Quel che dicevo io. Nonostante l'inglese delle LN sia di norma abbastanza basico (equivalente a YA, per intenderci), scoraggia comunque il lettore non madrelingua. E questo è un peccato.
Sicuramente la situazione è diversa dalla nostra ma credo che la letteratura un po' la esasperi, come fa con tutto (anche da noi, ovviamente). Detto questo capisco il lettore nostrano che è abituato a ben altro, quando ti ritrovi da un lato immagini ammiccanti in copertina ma in stile semi-manga e dall'altro una storia che impiega eoni per arrivare a qualcosa che da noi viene considerato basilare pensa davvero che il pubblico di riferimento sia quello dei bambini. Prendi "Tonikaku Kawaii": si sposano nel primo episodio dell'anime e poi si comportano come da noi farebbero forse degli studenti di quinta elementare abbastanza timidi.
Oppure "Gimai Seikatsu" che per ora è solo LN e dovrebbe uscire a breve come anime...
Eh ma se sti fan più fedeli non sganciano i soldi, tanto vale puntare ad un pubblico nuovo (e pagante)
Questo sicuramente. Però risulta difficile stimare quanti fan fedeli abbandonerebbero rispetto a quanti invece rimarrebbero... Anche se il nostro mercato non è come quello giapponese, dove spesso si comprano anime + manga + light novel + ..., comunque credo che qualcuno ci potrebbe essere. Il problema è quantificare, cosa che non puoi fare se non provando.
Diciamo che rimangono comunque molti quesiti in sospeso (soprattutto legato al futuro e/o mondi alternativi forse)
Da quello che diceva la Jpop in Italia il fan tende a prendere un solo prodotto della serie (o manga, o novel o anime), può darsi che in Italia i fan di Haruhi abbiano tutti il manga in casa ma la novel o i dvd no, se dovessero mai cessare i diritti ad altri a me basterebbe che l'edizione rimanga simile, poi può pure riniziare da capo, aspetterei volentieri se ho la sicurezza che la serie raggiunga le uscite giapponesi
Molto semplicemente in italia si legge poco generalmente e alla fine dei conti le light novel sono libri che siano destinati ad un piblico più giovane fa poco testo , ci sono tanti generi di light novel come ce ne sono di libri tradizionali.
Beh, non so bene come facciano a saperlo... soprattutto tenendo conto che le novel da noi escono pochissimo, rimangono solo manga e DVD su cui fare il confronto, con il DVD che per molti è sostituibile da internet (Crunchyroll et similia)... Forse si potrebbe valutare attraverso l'ebook, che comunque offre costi minori... a mio parere però l'ostacolo più grande rimane la traduzione, decisamente più costosa di quella del manga, a fronte di un prodotto meno facilmente vendibile.
Proprio per questo. Light novel condensate (3 volumi in 1) con un buon adattamento potrebbero anche andare, però probabilmente il gioco non vale la candela.
Infatti troverei più sensato che le Light novel fossero pubblicate da case editrici di libri per un pubblico che legge libri, come ho scritto sopra
Da un punto di vista teorico potrebbe avere senso, ma visto che la light novel si pone in realtà a metà, come libro facilitato (il "light" riguarda, di fatto, la semplicità lessicale e strutturale... il motivo principale per cui sono molto scorrevoli e facilmente leggibili anche in lingua) e con le illustrazioni che, nella percezione italiana, lo sembrano relegare a un filone più infantile, anche lì ci sarebbero forti problemi, temo.
Io credo che il vero problema sia che potrebbero vendere tanto, sono romanzi facilitati per adolescenti che si avvicinano alla letteratura, in allegato ai giornali in questi anni fanno collane di romanzi giapponesi veri e propri, insomma mancano solo le Light Novel...
Ps: comunque i romanzi giapponesi non "Light" di nome ma di fatto in Italia vendono lo stesso
https://www.rivistastudio.com/libri-giapponesi-caffe/
Bisognerebbe capire bene cosa voglia dire 'vendere bene' in relazione al costo per l'editore. Un testo che mi vende 1000 copie e che ho pagato X magari mi frutta di più di un altro che ne vende 2000 ma che in patria spopola e quindi chi ne possiede i diritti mi ha venduto a 5X.
Inoltre immagino che il riferimento sia a un pubblico molto diverso, quindi anche qua fare paragoni è complicato.
Detto questo, sarebbe bello se qualche editore ci provasse sul serio, ma credo che i costi (diritti + stampa + traduzione) per ora li tengano lontani portandoli a preferire i manga che, a parità di pagine, vendono molto di più e con costi di traduzione decisamente più abbordabili.
Non ho capito però cosa intendi con "il PROBLEMA sarebbe che potrebbero vendere tanto"...
Oddio...chi ci sta provando sul serio c'è, in realtà...vedasi Dokusho. Poi che ci siano o meno altre case editrici che ci provano altrettanto seriamente è un altro discorso... Ishi ha annunciato "timidamente" la sua prima (e per ora unica) light novel e J-POP tira avanti solo quei 3-4 titoli, senza rinnovarsi (...sì, ancora non mi va giù il fatto che abbiano lasciato Haruhi allo sbaraglio). Star Comics e Planet non ci pensano nemmeno, se non per occasionali romanzi spin-off.
Alcuni hanno una visione cupa del boom del manga degli ultimi anni, quindi immagino capiterebbe lo stesso con i romanzi/LN giapponesi, comunque una cosa che non conosco è quanto costi acquistare diritti di LN dal Giappone (dico acquisto fatto da una casa editrice italiana)
Non ho capito chi sarebbe nel ramo editoriale ad avere una visione cupa del boom dei manga. Si tratta di imprese e quindi, di norma, votate al profitto. Se ritenessero le LN un buon investimento, pensi che qualcuno le escluderebbe per partito preso, dal punto di vista ideologico?
Difficile risponderti, diciamo che c'è una parte protezionista del mercato italiano (di libri e fumetti) che spinge a categorizzare le cose giapponesi per metterle in un angolo, in modo tale che non diventino troppo "mainstream"
Anzi, se si guarda la produzione libraria il Giappone è fra i paesi NON di lingua inglese messi meglio quanto a presenza percentuale sul mercato se guardiamo alla produzione contemporanea.
Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la produzione storica, ma questo dipende da rapporti storici e culturali precedenti. Se guardi per esempio DE e FR, mentre per la letteratura straniera (parlo sempre di NON inglese) di Settecento e Ottocento è praticamente cannibalizzata da loro, se guardi il contemporaneo (diciamo gli ultimi 30-40 anni) la situazione è cambiata radicalmente. E il JP adesso si trova maggiormente rispetto a molti altri paesi stranieri e domina di gran lunga quelli asiatici (stacca la CH, secondo concorrente, di molto... gli altri sono praticamente non classificati).
Riguardo ai fumetti credo sia più difficile fare una stima perchè la produzione è abbastanza concentrata e diverge molto da paese a paese, ma sui libri è così. Io personalmente non lo percepisco questo sentimento che mira ad allontanare la cultura giapponese dal nostro mainstream.
Negli anni 80, con il declino dell'industria automobilistica americana, ci fu un ritorno di razzismo nei confronti dei giapponesi (la morte di Vicent chin, che neppure era giapponese, è l'esempio più eclatante), questa forma di discriminazione era dovuta all'ascesa (che durò pure brevemente) dell'economia Giapponese, ecco io nell'ambiente del fumetto italiano noto un crescente fastidio nei confronti dei manga perchè a parere di alcuni fumettisti sta vendendo troppo a discapito del prodotto nazionale (ovviamente con "prodotto nazionale" intendono i loro fumetti, ignorando il fatto che il fumetto italiano contemporaneo vende ugualmente bene, se di qualità)
E comunque in questo caso si tratta di razzismo o di impedire una visione mainstream ma piuttosto di protezionismo commerciale. In ogni caso le light novel, come dicevamo prima, attengono più al mercato librario che a quello fumettistico, quindi dubito che l'approccio possa essere analogo.
Si tratta di razzismo perchè sono fissati sul fatto che un prodotto giapponese possa essere considerato in italia migliore del loro, che sono italiani (alcuni se la prendono addirittura con la globalizzazione...), escludendo i manga dall'essere dei veri fumetti
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.