Il sito e l'app MANGA Plus di Shueisha ha annunciato nelle scorse ore il lancio di un nuovo servizio di abbonamento chiamato "MANGA Plus Max".
L'abbonamento presenta due diversi piani di sottoscrizione: il piano standard, da 1,99 dollari al mese, comprende 80 opere in corso di serializzazione, per un totale di oltre 6.000 capitoli; il piano deluxe, invece, comprende 190 titoli, anche serie complete, per un totale di oltre 16.000 capitoli, e costa 4,99 dollari al mese.
Entrambi i piani non includono annunci pubblicitari, e per quanto riguarda il piano standard è prevista una prova gratuita di un mese.
Nonostante ciò, MANGA Plus assicura che sarà possibile continuare a leggere gratuitamente i primi e gli ultimi capitoli di ogni serie, come attualmente possibile.
MANGA Plus è stato lanciato in tutto il mondo da Shueisha nel gennaio 2019 e ad oggi conta 6 milioni di utenti attivi ogni mese.
Fonte Consultata:
Anime News Network
L'abbonamento presenta due diversi piani di sottoscrizione: il piano standard, da 1,99 dollari al mese, comprende 80 opere in corso di serializzazione, per un totale di oltre 6.000 capitoli; il piano deluxe, invece, comprende 190 titoli, anche serie complete, per un totale di oltre 16.000 capitoli, e costa 4,99 dollari al mese.
Entrambi i piani non includono annunci pubblicitari, e per quanto riguarda il piano standard è prevista una prova gratuita di un mese.
Nonostante ciò, MANGA Plus assicura che sarà possibile continuare a leggere gratuitamente i primi e gli ultimi capitoli di ogni serie, come attualmente possibile.
MANGA Plus è stato lanciato in tutto il mondo da Shueisha nel gennaio 2019 e ad oggi conta 6 milioni di utenti attivi ogni mese.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Continuerò quindi ad acquistare tutti i manga che mi interessano davvero (in digitale) e utilizzerò come sempre la versione free di manga plus (più sul sito che sull'app perché preferisco leggere da browser) per leggere i capitoli nuovi e vedere quali serie comprare in futuro da conservare anche perché leggere su ebook reader è molto più comodo.
Ciò detto l'offerta base è ok... 24 dollari l'anno per leggere tante serie in digitale non è malvagia come opzione (ma la mancanza di una versione web o di un'app PC è francamente abbastanza scandalosa (si può penso bypassare tramite un emulatore android)... come pure la possibilità mancante di leggere su kindle/kobo). L'offerta più costosa è abbastanza cara ma diciamo che non è fatta per essere mantenuta sempre attiva perché riguarda serie già concluse.
Di buono c'è che per ora resta la versione free, spiacerebbe francamente perdere la possibilità di scoprire nuovi lavori e detto onestamente non penso che pagherei solo per questo (anche perché in fondo più o meno è lo stesso motivo per cui mantengo attivo l'abbonamento a crunchyroll).
Di certo c'è che a circa 3€ di media a volumetto digitale preferisco di gran lunga l'acquisto agli abbonamenti. Sarebbe bello se la cosa valesse anche per gli anime ma sfortunatamente vendite in digitale di anime sub ita senza drm invasivi non ne esistono da quel che so.
In cosa non ti trovi?
Concordo, il prezzo non è male e buono che rimanga la versione di "assaggio" per le serie in corso. Certo, il passo per arrivare a vendere anche manga digitali senza drm sarebbe veramente breve se si volesse...
Per gli anime purtroppo siamo incasellati in una situazione stagnante, dubito vedremo alternative a breve in mancanza di vera concorrenza.
Sia mai che uno imparasse bene l'inglese...
Conosco benissimo l'inglese e anche il francese.
Ho letto e comprato volumi in inglese e soprattutto in francese, ma di base i manga me li voglio godere in tranquillità, leggendoli nella lingua con cui mi trovo meglio.
Fornire diversi manga anche in italiano (come in spagnolo, francese o tedesco) ti prenderebbe una fetta di mercato molto ampia.
E gli costerebbe anche 100 volte di più tradurre tutto in tutte le lingue del mondo. Non basterebbero 4,99 dollari al mese per coprire i costi.
ci sono già molte serie in spagnolo, alcune in francese.
Non dico di farle tutte, alcune magari si
Stanno cercando di esportare il loro prodotto al mondo.
Poi alla fine se non lo fanno, molti non faranno l'abbonamento e via. Non è un problema ne da una parte, né dall'altra
ma di sicuro rispondere così, senza conoscere le altre persone non ha senso.
Comunque impara prima di tutto l'italiano e anche l'educazione prima di scrivere alle altre persone.
L'inglese va bene. Sto pure acquistando New Game!! in inglese in digitale (e i volumetti sono molto cari). Ma in generale se pago e una serie è disponibile anche in italiano prediligo l'italiano. Difatti uno dei tanti motivi per cui continuerò a comprare volumetti in digitale al posto che pagare l'abbonamento Manga plus (oltre ai vari motivi già detti prima) è che preferisco leggere in italiano... anche se l'inglese lo so abbastanza bene da poterlo leggere pure la sera dopo il lavoro, rilassandomi... perché dovrei farlo se c'è una traduzione in italiano? Perché dovrei pagare per un abbonamento al posto di pagare un volumetto già tradotto?
Non mi pare di essere stato maleducato. Stavo semplicemente evidenziando il fatto che in Italia ancora troppe poche persone conoscono bene una seconda lingua.
Ma di che vai favellando?
Il verbo da usare era impari non imparasse ed è inutile che provi a buttarla sul ridere. Dovresti solo scusarti per il modo in cui ti sei posto.
- La lettura a scorrimento verticale per le pagine doppie, ma in generale anche quella orizzontale che ogni tanto sbaglia gli accoppiamenti.
- La possibilità di ingrandire o ridurre le immagini.
- La gestione dell'account.
Poi ripremi su una immagine e spariranno le impostazioni varie che ti saltano fuori a schermo. Le pagine puoi farle scorrere con un click a destra o sinistra fuori dalle tavole o semplicemente con le frecce di direzione della tastiera.
Per ingrandire o ridurre puoi usare direttamente il tool del browser che usi. (Di solito da tastiera usa ctrl più + e ctrl più -)
La gestione dell'account quello potrebbe essere fatto molto meglio, si!
Spero di averti reso migliore l'esperienza di lettura su pc.
So come si fa a cambiare le impostazioni, ma secondo me non risulta fatto bene, e non mi fa usare tastiera o oltre impostazioni veloci col mouse (per ingrandire devo ogni volta aprire la finestra impostazioni di chrome e smanettare, il che lo rende molto tedioso quando basterebbero due tool trasparenti di supporto (tipo quello dei commenti).
Dai che tra qualche anno lo faranno le IA
Concordo anche se il discorso di avere l'italiano deve andare anche in accordo con le licenze in Italia, sia per prodotti già licenziati (che vanno tutelati), che nuovi (che rischierebbero di essere saltati in favore di una versione internazionale). Non è così banale secondo me.
Inoltre c'è un altro dubbio che mi pongo: dovessero tradurre in italiano su mangaplus, a chi si appoggerebbero? A editori locali per manga licenziati? Ma per quelli nuovi? Team interno o internazionale? Corriamo il rischio di avere una traduzione giapponese -> inglese -> italiano?
Ben venga l'italiano, ma ci aggiungerei un "dipende".
Immagino che per chi non conosca l'inglese o, comunque, non voglia stare a faticarci sopra possa già andare bene.
Poi non è detto che una traduzione con doppio passaggio sia necessariamente migliore di una a passaggio singolo (anche se ovviamente si raddoppia la possibilità di errori, leggerezze, sviste,...) e, al contempo, garantisce un abbattimento dei prezzi (per la stragrande maggioranza delle lingue passare attraverso l'inglese garantisce la disponibilità di moltissimi traduttori in più, con ovvio abbattimento dei prezzi).
secondo me conosco l'inglese meglio di te ma quando leggo voglio rilassarmi e se devi leggere in un altra lingua non ti rilassi
specialmente se leggi tanto
Comprendo l'esigenza e il discorso "meglio di niente", però per un'offerta ufficiale e ora potenzialmente a pagamento mi aspetto un lavoro ben fatto. Il rischio è che si incentivi traduzioni di scarsa qualità e non credo sia un bene per l'opera e per il mercato. Il lavoro del traduttore è molto serio anche se abbiamo visto quanto sia preso sottogamba specie all'estero dove non è raro sia presenze ingerenze idelogiche: rischieremmo di portarci dietro anche quelle oltre ai problemi noti di un doppio passaggio di traduzione/adattamento a seconda di quante libertà si è concesso il traduttore inglese. Anche in contesti professionali e con traduzione diretta dal giapponese la qualità non sempre è altissima per tempi e costi e capitano comunque errori o scelte editoriali discutibili, meglio non aggiungerci altri problemi. Dovremmo mirare ad alzare l'asticella così che diventi cultura comune.
Boh mi pare che il discorso si possa ribaltare pari pari all'estero, come fanno negli altri paesi? Immagino con una licenza non esclusiva sulla traduzione. Non so se la fanno solo una volta o più volte ma la cosa come utente mi interessa relativamente poco. Quindi possibile è possibile.
Anche perché gli editori italiani vendono, manga plus affitta. Difatti io stesso non mi abbonerei a manga plus neanche offrisse l'italiano... Come scritto nel mio primo messaggio in generale voglio acquistare quando spendo. Certo tra una serie in inglese ed una in italiano preferisco in italiano ma non è quella la discriminante principale. Almeno per me.
Che ragionamento è, bisogna fare una divisione fra costi e benefici per vedere se ne vale la candela, non si può contare solo il costo... perché tradurre ha un costo fisso ma il beneficio che può portare quella traduzione è variabile, se prendi una traduzione in italiano hai un a platea di 60milioni di persone, diciamo che solo una su 500 è interessata rimane 120k, se una su 10 di quelle decidesse di abbonarsi ai 2 euro sarebbero 24000 euro, con 1200 euro ad un costo medio di 4 euro a pagina (ma pagano anche meno sicuro) fai benissimo 40 serie settimanali
Cioè se cr con gli abbonamenti riesce a doppiare 6-7 stagionali che hanno un costo nettamente superiore non vedo come non si possa arrivare a tradurre dei manga che hanno una complessità tale che riescono a farteli anche a gratis spesso e volentieri meglio degli editori
Idealmente sarei d'accordo, ma come si sposa tutto questo con un prodotto che, a torto o a ragione, è considerato contemporaneamente popolare e di nicchia in una politica di prezzi?
Perchè traduzioni di qualità richiedono spese più elevati e tempi più lunghi: se questo si dovesse riflettere sui prezzi ci troveremmo con un mercato ancora più selettivo, che privilegerebbe le serie più mainstream e i fruitori più benestanti.
Al momento credo che passare dall'inglese possa essere un buon compromesso.
Le cifre indicate mi sembrano un filo ottimistiche.
Detto comunque questo, ci si è dimenticati di un punto essenziale. Al costo di traduzione vanno aggiunti i costi dei diritti. Non è che se io acquisto i diritti di distribuzione in inglese, questi poi valgano anche per l'italiano. I diritti si possono differenziare su base geografica, linguistica, temporale, medium coinvolti... e, per risparmiare, si cerca di prendere sempre il minimo indispensabile.
Se fosse davvero un mercato così semplice e redditizio, l'avrebbero già fatto. Con questo ovviamente non dico che sia impossibile, ma di certo non si tratta di un'operazione così scontata e/o redditizia.
Assolutamente. Infatti io ponevo più che altro domande perché tante di quelle variabili decisionali non le conosciuamo e quindi questa cosa può essere fatta molto bene o molto male e impattando di conseguenza sul mercato e come vengono trattati questi prodotti. Secondo me non è banale, tutto qua.
Anche io preferisco acquistare e controllare come e quando accedere a ciò che ho acquistato. Faccio a meno dell'italiano ma preferirei che comunque ci sia questa possibiltà SE realizzata come si deve.
Su traduzioni e doppiaggi purtroppo non abbiamo mai dati concreti e misurabili su quanto "portino" beneficio alle vendite. Credo che nessuno li abbia seriamente perché dovresti poter misurare quanto ogni persona decide di acqusitare in base alla presenza o meno di traduzione o doppiaggio. E come lo misuri? Per nazione? Per lingua? Varierà per tipologia di prodotto?
Questa cosa la vedo anche nel settore dei videogiochi, dove ci sono criteri molto fantasiosi per decidere in quale lingua adattare un titolo.
Mi sono fatto personalmente l'idea che in realtà non si faccia un discorso di quanta gente porti ma quanto la traduzione sia sostenibile: in base a quanto costa tradurre in tale lingua, quindi dallo studio a cui si affida il lavoro, e quanto normalmente vende il gioco in tale nazione, si vede se tale traduzione è coperta e quanto dalle vendite. Si valuta quindi il rischio basandosi sulla situazione attuale del mercato. Il risultato è avere comunque un prodotto più completo che potrebbe vendere di più a seconda del numero, sconosciuto, di persone che acquisteranno proprio in virtù di un adattamento nella loro lingua. Credo che abbia solo marginalmente a che fare con il potenziale pubblico.
Non è affatto detto che quello che viene risparmiato su una traduzione si rifletta su un costo minore per i consumatori: sarà magari quello che proveranno a propinare, ma potrebbe semplicemente tradursi in maggiori margini per loro che non necessariamente vengono reinvestiti nel prodotto. Fermo restando poi che non è affatto detto che una traduzione migliore sia necessariamente più lunga e/o costosa, dipende anche a chi si affida il lavoro.
Nel momento in cui accetti un prodotto di qualità inferiore chi lo produce misura quanto questo sposta i consumatori: se vede che vende ugualmente è possibile che, a meno che non abbia una forte etica professionale, decida che non gli conviene investire oltre per la cura di un prodotto che vende ugualmente. A me non sembra un circolo virtuoso. Quindi sta anche al consumatore farsi andare bene o meno il prodotto e quindi determinarne la qualità.
Se guardiamo al panorama delle traduzioni, adattamenti e doppiaggi, sia all'estero che in Italia, vediamo che in 30-40 non c'è stata poi tanta evoluzione: ci si è adagiati e certi prodotti sono ancora visti come di seconda categoria non meritevoli di una maggiore attenzione. E finché ci si fa andare bene adattamenti fantasiosi, testi edulcorati o eccessivamente regionalizzati, voci scelte per convenienza e buona la prima (per i doppiaggi), ci terremo prodotti che purtroppo rimangono di qualità mediocre nonostante tutti i talenti che ci sono coinvolti perché si tratta proprio di considerazione del prodotto e metodologia di lavoro più che di bravura in se.
Un prodotto curato superficialmente lo accetto finché è a titolo gratuito, non se pretendi un compenso di qualche tipo.
Mangaplus è di shueisha, i diritti sono già loro, al massimo si può discutere sul compenso agli autori, ma non penso sia una grossa percentuale di ciò che gli entra
Sulle cifre ottimisiche io non direi, perché One piece in simulpub genererebbe un traffico molto più ampio di quello calcolato, ma malto più alto
Coi manga però è diverso, non è come con gli anime che hai la versione doppiata e la versione subbata quindi col prodotto fruibile sia in un modo che nell'altro, qui si parla di inglese o italiano quindi c'è una platea che viene esclusa, quindi è molto più semplice capire se una localizzazione funziona o meno, basta semplicemente vedere quale versione viene letta
Ma infatti come detto c'è bisogno di sostenibilità, e lo si calcola facendo il rapporto fra costi e possibili ricavi, ovviamnete se in prospettiva c'è sempre una perdita di esercizio calcolata allora non è sostebibile e non si fa
Tralasciamo che non c'entra con il discorso, cmq a me sembra che negli ultimi 10 anni non ci sia stato tutto sto massacramento, tolte le 2 serie fatte da cannarsi che non si è inculato nessuno, sia da dynit che da yamato e Cr sono usciti tanti ottimi doppiaggi
Non capisco, scusa. In che modo è diverso?
Per gli anime abbiamo sostanzialmente originale sottotitolato inglese, originale sottotitolato italiano e doppiato in italiano.
Per i manga abbiamo tradotto in inglese e tradotto in italiano, manca la via intermedia come per gli anime sottotitolati, ma di fatto hai due possibili platee. Il problema è che non sai chi fruisce anche in mancanza dell'italiano (o nonostante, c'è anche chi comunque leggerebbe in inglese, dipenderà dal discorso che facevamo sulla traduzione di traduzione) e chi non lo fa se manca. Sicuramente ci sarà un incremento di utenza proponendo più traduzioni, ma di quanto rispetto ai guadagni che porta?
Il mio commento era pertinente all'intervento che ho quotato che si riferiva al farsi andare bene una soluzione di ripiego e quindi il discorso sul calo di qualità che ne consegue.
Sullo stato di adattamenti e doppiaggi oggi rimango della mia opinione, non c'è stata molta evoluzione. Abbiamo abbandonato l'ingenuità colpevole dei primi anni ma a fronte di maggior consapevolezza gli errori iniziano a diventare più coscienti e non ci abbiamo guadagnato poi così tanto. Cannarsi a parte, nel cui problema sono nella leggibilità/comprensione dei testi, abbiamo comunque tutte le scelte a contorno spesso discutibili. Si nota soprattutto sulle serie di punta e continuare a definirli ottimi doppiaggi adatti all'opera è quello che poi ha portato ad una stagnazione. Simile a ciò che si farebbe accontentandosi di traduzioni economiche e non dirette.
Almeno per tutti i titoli cartacei ci si può accordare per utilizzare le traduzioni già pronte a fronte di un compenso e per il futuro realizzare le traduzioni in partnership riducendo quindi i costi per il singolo soggetto.
Una delle principali lamentele dei traduttori nell’editoria sono i tempi stretti; non so se nei manga è così, ma immagino che sia una delle variabili.
Detto questo, io NON ho detto che quanto risparmiato porti a un costo minore, ma che SE SI INCREMENTA LA SPESA, allora sicuramente aumenterà anche il costo. Messo in parole povere, se ti offro un prodotto da 5 euro che mi costa 3 e riesco ad abbassare il mio costo a 2.5, non te lo sconto. Ma se per migliorarne la qualità il costo mi sale a 3.5, difficilmente non coglierò l’occasione per portare il prezzo a 5.5, o addirittura a 6.
Vero in termini generali, meno vero su mercati monopolistici. Se un produttore mi produce un cellulare decisamente scadente rispetto alla concorrenza, molti si sposteranno su altri brand. Se a me non piace la traduzione di un libro, a chi mi rivolgo? O imparo la lingua originale, o lo leggo in una lingua ponte che già conosco, o rinuncio a leggerlo. Non ho alternative per ottenere quella specifica opera. E molto spesso non ho neanche i mezzi per capirne la qualità. Prendiamo una persona media che magari mastica poco e male l’inglese e non conosce il giapponese. Guarda un anime subbato su Crunchyroll. Come fa a giudicare la traduzione? Magari le parole gli suonano male, ma è colpa del traduttore? È l’autore originale? Come lo può sapere. Forse frequentando social e gruppi online, ma non tutti lo fanno e diciamo che la validità di traduzioni et similia, salvo casi devastanti, non è proprio il primo punto anche in siti come Animeclick.
Anche qua, io da piccolo ho acquistato moltissimi volumi del Giallo Mondadori, perché non avevo ancora le competenze per affrontarli in inglese (e perché a fine anni ‘90 non era facile trovare gli originali in vendita qua in Italia). E stiamo parlando di una delle serie più vendute del più grande editore italiano che non ha curato bene la traduzione neanche con Agatha Christie, la sua autrice di punta in quel settore (‘fantastic’ diventa ‘fantastico’ e non ‘estroso, originale’, ‘Oxford half-blue in golf’, che indicherebbe una persona che ha giocato come riserva per la squadra universitaria, diventava ‘un mezzo diploma di golf a Oxford’, PhD era sempre una ‘laurea in filosofia’,…).
Ora non lo faccio (e, anzi, ricordo questi orrori perché ci ho scritto parte della tesi di laurea), ma quanti come me si sono accontentanti o lo fanno ancora adesso?
Ripeto, in generale concordo con te. Ma nello specifico, soprattutto in un mercato come questo (di cultura popolare), non mi faccio alcuna illusione, anzi sono pessimista al massimo.
Stai parlando di una opera con vendite elevate e non della generalità e, quindi, combacia con quanto ho scritto quando dicevo che poteva avere senso per opere mainstream, ma non in generale. Inoltre non bisogna scorporare dai 12K che hai conteggiato come potenziali abbonamenti chi è già abbonato (che quindi ne godrebbe ma non porterebbe ulteriori ricavi) e una buona parte di chi acquista in cartaceo (se ho il cartaceo, la presenza di quella SPECIFICA serie non mi spinge ad abbonarmi: qualcuno lo farà per risparmiare, ma non so quanti possano essere).
Ma a loro non deve importare di chi usufruisce anche in mancanza, deve importare di chi non lo fa, e i manga non sono come gli anime che apri un unico file e poi dentro il file selezioni la lingua, per i manga devi andare direttamente sulla lingua che vuoi, quindi le visite uniche sono verificabili facilmente
Hai visto i titoli di Mangaplus?.... sono praticamente il Jump e il Jump+, tolte le serie che floppano sono tutti titoli mainstream
poi sul calcolo, l'abbonamento parte ora quindi non c'è nessuno di abbonato, ma cmq si, ovviamente in futuro se dovessero mettere l'italiano dovrebbero vedersela anche con chi è già abbonato (ma davvero ad un portale solo inglese c'è così tanta gente italiana che si abbona senza?), ma come detto sopra il pubblico di riferimento dovrebbe essere chi senza la lingua non si abbona, e sono la maggior parte, basta un po vedere HIdive, non mi sembra dall'italia abbiano tutti sti abbonati, eppure hanno serie licenziate per il nostro mercato da anni e anni ancora prima che iniziasse yamato a portarle
Che poi chi scrive queste cose (cioè che bisogna farsi andare bene l'inglese) mi dà sempre l'idea che l'inglese non è che lo sappia poi così bene
Farsi andar bene l'inglese vuol dire comunque avere accesso a una scelta incredibilmente più ampia e articolata. Possiamo dirci quel che vogliamo, ma i fatti oggettivi sono questi: per ogni libro/manga/anime tradotto in italiano ce ne sono almeno 100 disponibili per gli anglofoni.
Cerchiamo di non illuderci: per quanto possa ampliarsi la nostra offerta, l'italiano non avrà mai la centralità dell'inglese e quindi per tutto quello che non è nostrano dovremo sempre accontentarci di una selezione. Farsi andar bene l'inglese vuol dire anche prendere atto della situazione e cercare di gestirla. Poi è giusto cercare di ampliare il nostro mercato, ma stando coi piedi per terra, senza pretendere che un mercato come il nostro possa competere, anche solo su una scala da 1 a 10, con quello anglosassone.
E questo vale non solo per manga/anime. Nel mio lavoro (e in molti altri) almeno un documento / articolo / testo su tre è disponibile solo in inglese. E in alcune professioni va ancora peggio.
Tu sei quello simpatico del gruppo immagino
ps: lezione di vita a te e a quelli come te, se sei maleducato o irrispettoso non lo decidi tu ma chi si sente trattato come tale da te
pagare 2€ mese per leggere in anteprima qualcosa che magari in italia arriva legalmente mesi dopo mi pare un buon compromesso/prezzo per supportare gli autori...
Stavo semplicemente evidenziando il fatto che in Italia ancora troppe poche persone conoscono bene una seconda lingua. Conoscere bene almeno l'inglese non farebbe male. Meglio ancora se si conosce una terza lingua. Poi se uno è davvero capace gli conviene di sicuro impararsi anche il giapponese, così ha accesso diretto a molti manga che prima non poteva nemmeno sognarsi di leggere. Chiaro il messaggio, adesso?
Che logica ha questa affermazione? Se uno dice "conviene imparare bene l'inglese (perché così si ha accesso a molti più manga di prima)", vuol dire che l'ha provato sulla sua pelle, che parla per esperienza, che dunque conosce l'inglese abbastanza bene da comprendere il testo di un manga tradotto in quella lingua. Perché in caso contrario chiederebbe più traduzioni nella sua lingua madre. La verità è che ci sono molte più risorse ormai in inglese sul web che in qualsiasi altra lingua, quindi, per il proprio bene, è necessario adattarsi.
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