Durante il Lucca Comics & Games 2023 abbiamo avuto modo di incontrare Hiro Mashima, autore di Fairy Tail, Rave – The Groove Adventure ed Edens Zero, e ospite della fiera lucchese per Star Comics.
Buonasera a tutti amici di AnimeClick, siamo qui allo stand di Star Comics in compagnia del grandissimo sensei Hiro Mashima. Grazie mille per averci concesso questa intervista.
Buongiorno!
Siamo molto emozionati di averla qui con noi, siamo suoi grandissimi fan. Come ha iniziato a disegnare manga e come è diventato un mangaka professionista?
Quando ero piccolo, mio nonno raccoglieva in montagna dei manga che erano da buttare e me li portava, ed è così che ho cominciato a leggerli.
Quali sono gli autori che più l'hanno influenzato nel suo percorso artistico?
Il sensei Akira Toriyama.
Si aspettava così tanto successo dalle sue opere?
Lo desideravo tantissimo, ma non mi sarei mai immaginato che sarei diventato così famoso. Adesso ci sono davvero tanti lettori che leggono le mie opere e questo mi rende molto felice.
Dopo la conclusione di Fairy Tail, che è la sua opera più lunga e ricca di personaggi e avvenimenti, quanto è stato difficile trovare nuovo materiale per reinventarsi in una nuova storia come ad esempio Edens Zero?
Avendo disegnato e creato manga fantasy per tanti anni, è stato molto difficile realizzare una nuova storia, e soprattutto cimentarmi col genere sci-fi e space fantasy.
Visto che ci sono diversi motivi e tematiche ricorrenti che quasi si intrecciano tra di loro in molte delle sue opere, in base a cosa sceglie, di volta in volta, quali mantenere e quali eliminare?
Dipende dalle opere, per cui è molto difficile dire quali siano gli elementi cardine, ciononostante penso sempre a quello che i miei lettori vogliono vedere e desiderano, e cerco di accontentarli. Quando mi vengono in mente le scene che vorrei realizzare, se penso che quel qualcosa i miei lettori non lo vogliono vedere o non lo desiderano, cerco di non metterlo. Penso sempre a loro prima di tutto.
Nelle sue opere si raccontano grandi storie fantasy, ma anche solide amicizie, per lei il tema dell'amicizia è così importante come nei suoi manga?
Siccome in generale ho pochi amici, almeno nel manga vorrei avere delle belle amicizie.
Un aspetto interessante del suo processo creativo è ad esmepio la scelta dei nomi dei protagonisti, spesso collegati alle stagioni (Haru di Rave che significa "primavera" o Natsu in Fairy Tail che significa "estate"). È un frutto del caso o di un'idea chiara del suo lavoro?
Non c'è un'idea chiara, ho pensato semplicemente così.
Sia in Rave che in Fairy Tail che in Edens Zero, accanto ai protagonisti troviamo sempre dei personaggi femminili che in qualche modo bilanciano la controparte maschile. Quanto è importante per lei la presenza della componente femminile nelle sue opere e pensa che in futuro potrà esserci la possibilità di realizzare una storia che abbia come protagonista principale una donna?
So che i personaggi femminili sono molto popolari tra i lettori, soprattutto i personaggi femminili forti, quindi ci tengo che questi siano presenti all'interno della storia. Poi in futuro chissà, può darsi che realizzerò un'opera incentrata proprio su di loro.
Rimanendo sui personaggi, c'è n'è uno che appare parecchie volte nelle sue opere, ed è Plue. C'è una ragione dietro a questa sua scelta?
È nato dal puro fan service. Ho pensato che ai miei fan avrebbe fatto piacere leggere e trovare un personaggio che amano così tanto.
Parlando invece sempre delle sue opere, Rave è durato parecchio, 35 volumi, Fairy Tail addirittura 63, Edens Zero conta al momento 28 volumi pubblicati in Giappone. Quanto è importante saper creare sempre nuove storie da raccontare, con nuovi personaggi, senza mai annoiare e diventare ripetitivo?
In realtà vorrei finire il prima possibile, ma dato che i miei lettori mi chiedono sempre di voler leggere di più, tendenzialmente si va per le lunghe.
Ha già in mente qualche altro progetto da portare nel prossimo futuro?
Ancora non si può dire, però un giorno mi piacerebbe realizzare un videogioco o un anime tutto mio.
Cosa ne pensa dell'Italia e del Lucca Comics & Games? Ha avuto modo di parlare con la sensei Miki Yoshikawa, che era già stata ospite di Lucca nel 2013, e che proprio quest'anno è tornata nel nostro paese in occasione del Napoli Comicon?
Prima di tutto mi hanno sorpreso le dimensioni di questa fiera, e poi sì, ho avuto modo di sentire la sensei Miki Yoshikawa dopo che era stata al Lucca Comics dieci anni fa, parlandomene con grande entusiasmo, e finalmente ora ho capito il motivo della sua contentezza perché qui davvero si respira una bella atmosfera.
Inizialmente pensavo che lei stesse solamente esagerando, faticavo quasi a crederci fosse così tanto felice, finché non sono arrivato qua.
Dopo questa esperienza penserà di ambientare un giorno un manga proprio in Italia?
In realtà già ci sono manga giapponesi ambientati in Italia, però se dovessi farne uno tutto mio mi piacerebbe realizzare qualcosa coi gladiatori.
Noi ringraziamo il sensei Hiro Mashima per averci concesso questa intervista e lo ringraziamo anche per tutte le sue opere che sono arriate in Italia e che abbiamo apprezzato tantissimo. Prima ha detto di non avere molti amici anche se noi in qualche modo speriamo di poterlo essere per lui.
Siamo tutti amici!
Buonasera a tutti amici di AnimeClick, siamo qui allo stand di Star Comics in compagnia del grandissimo sensei Hiro Mashima. Grazie mille per averci concesso questa intervista.
Buongiorno!
Siamo molto emozionati di averla qui con noi, siamo suoi grandissimi fan. Come ha iniziato a disegnare manga e come è diventato un mangaka professionista?
Quando ero piccolo, mio nonno raccoglieva in montagna dei manga che erano da buttare e me li portava, ed è così che ho cominciato a leggerli.
Quali sono gli autori che più l'hanno influenzato nel suo percorso artistico?
Il sensei Akira Toriyama.
Si aspettava così tanto successo dalle sue opere?
Lo desideravo tantissimo, ma non mi sarei mai immaginato che sarei diventato così famoso. Adesso ci sono davvero tanti lettori che leggono le mie opere e questo mi rende molto felice.
Dopo la conclusione di Fairy Tail, che è la sua opera più lunga e ricca di personaggi e avvenimenti, quanto è stato difficile trovare nuovo materiale per reinventarsi in una nuova storia come ad esempio Edens Zero?
Avendo disegnato e creato manga fantasy per tanti anni, è stato molto difficile realizzare una nuova storia, e soprattutto cimentarmi col genere sci-fi e space fantasy.
Visto che ci sono diversi motivi e tematiche ricorrenti che quasi si intrecciano tra di loro in molte delle sue opere, in base a cosa sceglie, di volta in volta, quali mantenere e quali eliminare?
Dipende dalle opere, per cui è molto difficile dire quali siano gli elementi cardine, ciononostante penso sempre a quello che i miei lettori vogliono vedere e desiderano, e cerco di accontentarli. Quando mi vengono in mente le scene che vorrei realizzare, se penso che quel qualcosa i miei lettori non lo vogliono vedere o non lo desiderano, cerco di non metterlo. Penso sempre a loro prima di tutto.
Nelle sue opere si raccontano grandi storie fantasy, ma anche solide amicizie, per lei il tema dell'amicizia è così importante come nei suoi manga?
Siccome in generale ho pochi amici, almeno nel manga vorrei avere delle belle amicizie.
Un aspetto interessante del suo processo creativo è ad esmepio la scelta dei nomi dei protagonisti, spesso collegati alle stagioni (Haru di Rave che significa "primavera" o Natsu in Fairy Tail che significa "estate"). È un frutto del caso o di un'idea chiara del suo lavoro?
Non c'è un'idea chiara, ho pensato semplicemente così.
Sia in Rave che in Fairy Tail che in Edens Zero, accanto ai protagonisti troviamo sempre dei personaggi femminili che in qualche modo bilanciano la controparte maschile. Quanto è importante per lei la presenza della componente femminile nelle sue opere e pensa che in futuro potrà esserci la possibilità di realizzare una storia che abbia come protagonista principale una donna?
So che i personaggi femminili sono molto popolari tra i lettori, soprattutto i personaggi femminili forti, quindi ci tengo che questi siano presenti all'interno della storia. Poi in futuro chissà, può darsi che realizzerò un'opera incentrata proprio su di loro.
Rimanendo sui personaggi, c'è n'è uno che appare parecchie volte nelle sue opere, ed è Plue. C'è una ragione dietro a questa sua scelta?
È nato dal puro fan service. Ho pensato che ai miei fan avrebbe fatto piacere leggere e trovare un personaggio che amano così tanto.
Parlando invece sempre delle sue opere, Rave è durato parecchio, 35 volumi, Fairy Tail addirittura 63, Edens Zero conta al momento 28 volumi pubblicati in Giappone. Quanto è importante saper creare sempre nuove storie da raccontare, con nuovi personaggi, senza mai annoiare e diventare ripetitivo?
In realtà vorrei finire il prima possibile, ma dato che i miei lettori mi chiedono sempre di voler leggere di più, tendenzialmente si va per le lunghe.
Ha già in mente qualche altro progetto da portare nel prossimo futuro?
Ancora non si può dire, però un giorno mi piacerebbe realizzare un videogioco o un anime tutto mio.
Cosa ne pensa dell'Italia e del Lucca Comics & Games? Ha avuto modo di parlare con la sensei Miki Yoshikawa, che era già stata ospite di Lucca nel 2013, e che proprio quest'anno è tornata nel nostro paese in occasione del Napoli Comicon?
Prima di tutto mi hanno sorpreso le dimensioni di questa fiera, e poi sì, ho avuto modo di sentire la sensei Miki Yoshikawa dopo che era stata al Lucca Comics dieci anni fa, parlandomene con grande entusiasmo, e finalmente ora ho capito il motivo della sua contentezza perché qui davvero si respira una bella atmosfera.
Inizialmente pensavo che lei stesse solamente esagerando, faticavo quasi a crederci fosse così tanto felice, finché non sono arrivato qua.
Dopo questa esperienza penserà di ambientare un giorno un manga proprio in Italia?
In realtà già ci sono manga giapponesi ambientati in Italia, però se dovessi farne uno tutto mio mi piacerebbe realizzare qualcosa coi gladiatori.
Noi ringraziamo il sensei Hiro Mashima per averci concesso questa intervista e lo ringraziamo anche per tutte le sue opere che sono arriate in Italia e che abbiamo apprezzato tantissimo. Prima ha detto di non avere molti amici anche se noi in qualche modo speriamo di poterlo essere per lui.
Siamo tutti amici!
Solo nella risposta su Lucca e la Yoshikawa è sembrato aprirsi di più.
I power up a casissimo li tirano fuori quasi tutti: può essere per amicizia, può essere per rabbia, può essere per sentimento, può essere altro... ma questo fattore è presente in diverse opere. Non ho mai capito perché venga rinfacciato solo a Mashima, forse lo maschera meno di altri ma resta che lo fanno tutti.
È giustamente fan di Tori, come tanti altri della sua generazione tra Oda, Kishimoto, Kubo e altri... e tutte queste opere presentano power up "emotivi", esattamente come in DB. Però "eh Mashima stronzo... sempre questi power up a caso". L'avversario di un altro livello che diventa battibile a causa di uno scossone emotivo che potenzia il personaggio l'abbiamo visto per 15 anni se abbiamo seguito tutti lo shonen jump con i big 3, escludendo DB che ha fatto da apripista in un tempo precedente.
Non ho visto FT (brevissimo inciso, lo consigliate?) però il tropo dei buoni invincibili che non muoiono e sconfiggono tutti grazie all'amicizia e/o all'amore mi sembra ormai una costante dilagante, non solo del singolo autore ma di tutto il settore (e, in parte, anche della narrativa contemporanea in generale)... fatto salvo per il settore horror, difficilmente troviamo comunque sfide serie, vinte 'a caro prezzo'...
Sarebbe bello ogni tanto trovare una vittoria interessante (e, magari, anche 'costosa'), dove gli eroi non vincano perché si vogliono bene o perché sono OP fin dal principio...
Io avevo la forte speranza in Slime quando il protagonista poi diventa uno dei re demoni.
Certo rimane il punto che il protagonista comunque si macchia dell'uccisione di non so quante valangate di persone, pur identificate come "cattivi" e già quello è qualcosa di diverso dal buonismo imperante, seppur le uccisioni per mano dei "buoni" si siano viste anche altrove
Comunque ogni tanto di sacrifici per il bene comune se ne vedono, ricordo quelli in Naruto ma non solo
Uno? 😂
Praticamente ogni opera di Mashima ricicla quasi tutti i personaggi delle sue opere precedenti. È un continuo riciclo.
1097 capitoli disegnati, più di venti anni di servizio e questo è il ringraziamento dei lettori. O di una fetta piccola, spero. Io proprio non capisco certa gente, meglio cosi mi viene da dire
Hai mai letto Magi? Se cerchi questo tipo di storie potrebbe piacerti
Sarebbe questo?
No, questo: https://www.animeclick.it/manga/11624/magi-the-labyrinth-of-magic
Thanks! Proverò!
Io di Mashima seguo solo l'universo di FT e ho sempre apprezzato il suo roboante potere dell'amicizia, sarà irreale e svenevole ma fa star bene.
A Lucca era gentilissimo, addirittura diceva a chiunque di fargli fare shikishi sempre più difficili perchè si voleva divertire di più; quando eri li, era loquacissimo e quasi ti coinvolgeva nel fare il disegno.
Molti criticano le sue opere perchè sono "banali" e semplici ma sta proprio li la sua forza. Fa Shonenazzi per ragazzi e giovani adulti, non hanno chissà quali pretese e non capisco perchè bisogna condannarlo per questo. Se volete di più dai suoi manga siete voi a sbagliare in questo ricerca, leggete altro.
Questo è interessante, nonostante ce la cantiamo e ce la suoniamo come 2a fiera più grossa al mondo dopo il comiket (cosa che numeri alla mano è davvero, tra l'altro) purtroppo Lucca non sembra sia così conosciuta. Non so da cosa possa dipendere, forse non riusciamo a pubblicizzarla e venderla bene all'estero? Chissà.
Beh le fiere statunitensi hanno il grande pregio di svolgersi in un mercato fumettistico realmente "internazionale" e di una lingua che comunque è "abbordabile" un po' da tutti.
Aggiungiamoci i legami con cinema e videogiochi di cui gli USA costituiscono il primo e secondo mercato produttivo e capirai che l'immagine di "fiera" è più spendibile.
Su Angouleme il discorso è più complesso, storicamente è una fiera "europea" più importante proprio per l'importanza che ha in Francia il fumetto, da molto tempo andato oltre la cultura pop.
Editori più ricchi possono portare a maggiori risorse e spinte pubblicitarie.
Ma credo che in sostanza tra Lucca e la fiera francese ormai le distanze siano minime se non inesistenti e Lucca sia destinata a superarla se già non l'abbia fatto.
E non parlo di numeri, ad esempio da visitatore straniero del Comiket continuo a ritenerla una fiera tutt'altro che importante in proporzione a quanto dicono i soli numeri.
E' troppo particolare, settoriale e strettamente "per fan nipponici".
Anche le iniziative collaterali, cosplay a parte, sono limitate per una fiera con quei numeri, ed è un peccato.
Al di là dell'atmosfera pop, nippoonica, da fan, il comiket non lo consiglierei MAI come fiera da visitare avendo la possibilità di scegliere con le altre concorrenti.
A meno che uno non sia "stufo" e voglia provare qualcosa di (molto) diverso.
Non ho mai capito perchè in Giappone fiere più "occidentali" nell'impostazione non abbiano il successo che uno penserebbe visto l'importanza di manga/anim/videogiochi in quella società.
Una loro "Lucca" o SDCC dovrebbe fare numeri pazzeschi.
Io rosico di brutto con Angouleme, quest'anno è stato portato pure Ikegami, dubito arriverà mai a Lucca (anche se la speranza è l'ultima a morire).
Chissà.
Mashima se non erro ha partecipato diverse volte ad Angouleme (e mi pare anche a fiere in USA), e non avrei scommesso sulla sua venuta a Lucca proprio perchè sembrava essere continuamente snobbata (da lui o dall'editore) pur essendo la "distanza" uguale.
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