Chi già appassionato, chi incuriosito da questa suggestiva novità, i fumetti cinesi stanno conquistando sempre più nuovi lettori. E direttamente da Taiwan, grazie a Toshokan è arrivato in Italia Sheng Chang, autore di Yan. La sua opera ha visto la conclusione proprio in occasione del Napoli Comicon di quest'anno, con il suo sesto volume venduto in anteprima e con una copertina variant sketchabile acquistabile presso lo stand dell'editore. Tanti gli sketch realizzati, così come sono state tante le curiosità soddisfatte nel corso di queste giornate di fiera.
Per l'autore è stata la primissima volta in Italia, e più precisamente a Napoli, ed è rimasto piacevolmente sorpreso dell'accoglienza calorosa che ha ricevuto. Lo Showcase dedicato al fumettista taiwanese, tenutosi il 26 aprile con Erika Leoni come interprete e moderato da Cavernadiplatone, ha rappresentato una possibilità di mostrare a chiunque il suo particolare stile di disegno, un connubio tra manga e fumetto americano.
La particolarità sta nel fatto che disegna tutto in analogico, ovvero con penne, pennarelli e matite, poiché così "commette quegli errori che rendono naturale l'opera". Nello specifico, usa le matite per dare una base al disegno o ad un personaggio, col pennarello disegna i contorni del personaggio e con la fude pen, infine, inserisce le ombre. In questo modo è possibile notare il netto contrasto tra zone di luce d'ombra tipico dei fumetti americani, da cui lui è stato profondamente influenzato. L'unica cosa che fa in digitale è applicare i retini.
Sin da piccolo, infatti, Sheng nutre grande interesse nei confronti del mondo fumettistico americano e occidentale in generale, adocchiando anche quello che è il fumetto europeo. Il tutto senza mai abbandonare l'influenza dei manga nel suo modo di scrivere gli storyboard e strutturare le sue opere. Tra i tanti fumetti che ha apprezzato fin dalla giovane età ci sono Batman, Superman e Ironman, tanto da riprendere da loro il concetto della "maschera da supereroe" che indossa la protagonista di Yan. Una maschera di trucco bianco, tipico delle attrici dell'opera di Pechino, che pulisce con il suo pallore i lineamenti femminili del suo volto.
Tra i fumettisti italiani che più apprezza ha voluto menzionare Milo Manara, descrivendo il suo stile di disegno "spettacolare ed incredibile".
Ma le sue ispirazioni non si fermano al fumetto, ma raggiungono anche il cinema. Essendo lui un grandissimo appassionato del fantascientifico, ha voluto implementare questo genere in ogni sua opera, anche in Yan, pur essendo per lui complicato scegliere, tra i tantissimi film che ha visto, il suo preferito. Conosce ed apprezza Terminator ma un film che ha visto di recente e che lo ha particolarmente colpito è 2001: Odissea Nello Spazio di Stanley Kubrick.
Parlando della sua giornata lavorativa tipo, la sua è un'organizzazione che a molti potrebbe suonare rigida, ma che in realtà è dovuta ad una semplice abitudine: quando suo figlio era piccolo, doveva accompagnarlo a scuola, motivo per il quale era solito svegliarsi ogni giorno alle 6 o 6.30 del mattino. Essendosi abituato a questi orari, dedica dalle 8 alle 10 ore al disegno, e "appena sente che il corpo gli fa male, la sua giornata di lavoro si conclude".
Un'altra caratteristica che le opere di Sheng hanno in comune è la presenza di personaggi femminili forti. Il motivo è semplice: al maestro piace e viene naturale disegnare donne, donne che all'apparenza sono deboli e belle, ma che in realtà si rivelano essere molto forti.
Si ha avuto modo di approfondire quest'ultimo concetto in occasione dell'intervista che lo staff di AnimeClick ha avuto l'onore e il piacere di fare presso il suo stand il 27 aprile. Il nome originale dell'opera Yan, infatti, è Yan Tienhua, i cui ideogrammi significano "metallo" e "fiore", ulteriore conferma di questa dualità, ormai entrata a far parte dei personaggi femminili presenti in tutte le sue opere.
Ha inoltre raccontato che, durante la sua infanzia a Taiwan, era per lui molto semplice trovare e leggere manga giapponesi, fumetti americani ed europei. Se questi ultimi nascondono sempre un effetto sorpresa fra le pagine, i manga giapponesi "colpiscono nei dettagli delle tavole". Il mangaka, le cui opere hanno permesso la mescolazione manga-fumetto americano che ormai Sheng da anni custodisce sempre fra le sue mani, è Yukinobu Hoshino (2001 Nights), che con la sua attenzione nei dettagli ha rivoluzionato il genere fantascientifico nei fumetti.
Tornando a Yan, presto verrà prodotto un film da parte di un regista taiwanese. Sheng è coinvolto nella scrittura degli storyboards, anche se purtroppo, la pandemia COVID ha fermato le riprese, e non si sa tutt'ora quando queste riprenderanno.
Grazie a Toshokan per aver organizzato lo Showcase e per aver permesso l'intervista che è stata trasmessa in diretta sul nostro canale Twitch, e grazie ancora a Erika Leoni per aver ricoperto in entrambi il ruolo di interprete.
Per l'autore è stata la primissima volta in Italia, e più precisamente a Napoli, ed è rimasto piacevolmente sorpreso dell'accoglienza calorosa che ha ricevuto. Lo Showcase dedicato al fumettista taiwanese, tenutosi il 26 aprile con Erika Leoni come interprete e moderato da Cavernadiplatone, ha rappresentato una possibilità di mostrare a chiunque il suo particolare stile di disegno, un connubio tra manga e fumetto americano.
La particolarità sta nel fatto che disegna tutto in analogico, ovvero con penne, pennarelli e matite, poiché così "commette quegli errori che rendono naturale l'opera". Nello specifico, usa le matite per dare una base al disegno o ad un personaggio, col pennarello disegna i contorni del personaggio e con la fude pen, infine, inserisce le ombre. In questo modo è possibile notare il netto contrasto tra zone di luce d'ombra tipico dei fumetti americani, da cui lui è stato profondamente influenzato. L'unica cosa che fa in digitale è applicare i retini.
Sin da piccolo, infatti, Sheng nutre grande interesse nei confronti del mondo fumettistico americano e occidentale in generale, adocchiando anche quello che è il fumetto europeo. Il tutto senza mai abbandonare l'influenza dei manga nel suo modo di scrivere gli storyboard e strutturare le sue opere. Tra i tanti fumetti che ha apprezzato fin dalla giovane età ci sono Batman, Superman e Ironman, tanto da riprendere da loro il concetto della "maschera da supereroe" che indossa la protagonista di Yan. Una maschera di trucco bianco, tipico delle attrici dell'opera di Pechino, che pulisce con il suo pallore i lineamenti femminili del suo volto.
Tra i fumettisti italiani che più apprezza ha voluto menzionare Milo Manara, descrivendo il suo stile di disegno "spettacolare ed incredibile".
Ma le sue ispirazioni non si fermano al fumetto, ma raggiungono anche il cinema. Essendo lui un grandissimo appassionato del fantascientifico, ha voluto implementare questo genere in ogni sua opera, anche in Yan, pur essendo per lui complicato scegliere, tra i tantissimi film che ha visto, il suo preferito. Conosce ed apprezza Terminator ma un film che ha visto di recente e che lo ha particolarmente colpito è 2001: Odissea Nello Spazio di Stanley Kubrick.
Parlando della sua giornata lavorativa tipo, la sua è un'organizzazione che a molti potrebbe suonare rigida, ma che in realtà è dovuta ad una semplice abitudine: quando suo figlio era piccolo, doveva accompagnarlo a scuola, motivo per il quale era solito svegliarsi ogni giorno alle 6 o 6.30 del mattino. Essendosi abituato a questi orari, dedica dalle 8 alle 10 ore al disegno, e "appena sente che il corpo gli fa male, la sua giornata di lavoro si conclude".
Un'altra caratteristica che le opere di Sheng hanno in comune è la presenza di personaggi femminili forti. Il motivo è semplice: al maestro piace e viene naturale disegnare donne, donne che all'apparenza sono deboli e belle, ma che in realtà si rivelano essere molto forti.
Si ha avuto modo di approfondire quest'ultimo concetto in occasione dell'intervista che lo staff di AnimeClick ha avuto l'onore e il piacere di fare presso il suo stand il 27 aprile. Il nome originale dell'opera Yan, infatti, è Yan Tienhua, i cui ideogrammi significano "metallo" e "fiore", ulteriore conferma di questa dualità, ormai entrata a far parte dei personaggi femminili presenti in tutte le sue opere.
Ha inoltre raccontato che, durante la sua infanzia a Taiwan, era per lui molto semplice trovare e leggere manga giapponesi, fumetti americani ed europei. Se questi ultimi nascondono sempre un effetto sorpresa fra le pagine, i manga giapponesi "colpiscono nei dettagli delle tavole". Il mangaka, le cui opere hanno permesso la mescolazione manga-fumetto americano che ormai Sheng da anni custodisce sempre fra le sue mani, è Yukinobu Hoshino (2001 Nights), che con la sua attenzione nei dettagli ha rivoluzionato il genere fantascientifico nei fumetti.
Tornando a Yan, presto verrà prodotto un film da parte di un regista taiwanese. Sheng è coinvolto nella scrittura degli storyboards, anche se purtroppo, la pandemia COVID ha fermato le riprese, e non si sa tutt'ora quando queste riprenderanno.
Grazie a Toshokan per aver organizzato lo Showcase e per aver permesso l'intervista che è stata trasmessa in diretta sul nostro canale Twitch, e grazie ancora a Erika Leoni per aver ricoperto in entrambi il ruolo di interprete.
Il 25 sono riuscito a fare il suo firmacopie, ci ha messo un po' nel farli singolarmente ma ne è valsa davvero la pena, disegno stupendo (che non venderò).
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.