Il genere degli hero shooter sta vivendo un periodo che definire incerto sarebbe riduttivo, da un lato abbiamo i pesi massimi in giro da anni come Overwatch 2, Paladins e Team Fortress 2 che hanno ormai fatto il loro corso e per ragioni di gestioni interna faticano a stare in piedi (ma come i loro eroi barcollano ma non mollano), dall'altra abbiamo quelle che potremmo definire "nuove leve ibridate" come Valorant, XDefiant ed Apex Legends che cercano di mischiare il genere di appartenenza con altri per creare esperimenti interessanti, eppure nessuno riesce a conquistare davvero il podio come fece Overwatch nell'ormai lontano 2016; consapevole di questa situazione Sony, quando ancora doveva fare i conti con le folli aspettative dell'ex CEO Jim Ryan, decise di acquisire uno studio appena formato da ex veterani di Bungie e Treyarch (tale Firewalk Studio) per riempire quel vuoto con un titolo particolare, che al suo annuncio aveva subito catturato il pubblico con un trailer in cinematica che ricordava in maniera non troppo velata i mitici Guardiani della Galassia, cosa che aveva decisamente gasato l'utenza, per poi scoprire pochi secondi dopo che si trattava di un hero shooter: Concord, questo il nome dato a ciò che avrebbe potuto risollevare la situazione stagnante del genere, d'altronde i fondi c'erano, l'esperienza degli sviluppatori pure, cosa poteva andare storto?

Spoiler: tantissime cose, ve ne parliamo nella nostra recensione

Concord mette sul piatto molte idee interessanti ma fallisce su altrettanti basi


Ma partiamo proprio dal pretesto narrativo con cui viene presentato il gioco (perché si, c'é anche una storia): ci troviamo a bordo della Northstar, una navicella spaziale che naviga in giro per la galassia trasportando con sé un manipolo di scapestrati (e non lo diciamo noi, loro stessi affermano di essere dei "completi incapaci") che aspirano a diventare Freegunner, delle sorte di Space Ranger in lotta contro una minaccia non ben definita (e già da qui si iniziano ad intravedere le crepe), vuoi per fortuna vuoi per asfissia finalmente il nostro gruppo viene contattato dai piani alti ed accolto nella cerchia, dove comincia così la loro valorosa missione di pulizia della galassia.
In realtà la storia di Concord sarebbe molto più espansa di come ve la stiamo presentando ma Sony ha deciso di optare per due mezzi decisamente poco funzionali per raccontarla, ossia delle cinematic che saranno rilasciate su base settimanale e soprattutto la Guida Galattica, una mappa stellare dove evidenziando pianeti e punti di interesse è possibile leggere interi papiri dedicati alla lore dell'universo di gioco, le sue fazioni, i suoi personaggi e quant'altro, il che sarebbe anche molto interessante... se non fosse che questo è un hero shooter, una tipologia di gioco dove da titolo la gente vuole sparare, non perdere ore a leggere mattoni per scoprire qualcosina di più su una trama che poteva essere raccontata in maniera decisamente più leggera (capiamo l'ispirazione alla narrazione tramite cinematiche come già fa Overwatch, ma questo non è decisamente il modo di gestire il tutto).

Distinguere la classe di un personaggio dal suo look è quasi impossibile


Passando a parlare del gameplay di Concord la situazione diventa una sorta di mare in burrasca fatto di alti e bassi: il gioco riesce ad introdurci in maniera piuttosto liscia ad alcune meccaniche di base, per poi al tempo stesso spiegarcene altre specifiche di pochi dei 16 Freegunners disponibili al lancio, ignorando totalmente gli altri e mettendoci di fronte a percorsi a tempo a loro dedicati, che però non garantiscono né ricompense ingame né trofei verso il platino quindi non riusciamo veramente a capirne il senso, stessa critica che possiamo muovere anche alle prove a tempo, unico contenuto single player del gioco costituito da cinque diversi percorsi ad ostacoli da completare il prima possibile, anche qui nessun trofeo e nessun contenuto sbloccabile, solo la semplice soddisfazione di aver performato meglio degli altri giocatori (nel caso vi mancasse quella freschissima sensazione da cabinato anni '90); eliminata questa imbarazzante parentesi si passa finalmente alla componente multiplayer, suddivisa in tre diverse playlist: Rissa, Supremazia Rivalità, ognuna con al suo interno due modalità di gioco diverse (che non potremo scegliere a piacimento perché altrimenti la già striminzita playerbase sarebbe stata ancora più divisa), la prima come può suggerire il nome presenterà match basati sulle eliminazioni, nello specifico un deathmatch a squadre ed una modalità uccisione confermata, supremazia sarà invece basata maggiormente sul controllo degli obiettivi, a scelta tra tre punti diversi sulla mappa di cui mantenere il controllo o un singolo punto che si sposterà di continuo, queste prime due playlist però sono pensate per essere più "casual" ed accessibili, quella finale invece, Rivalità, è pensata con una grande componente tattica in mente, poiché una volta morti nel round non si potrà respawnare fino al successivo, inoltre una volta vinto un round con uno specifico personaggio non potremo più utilizzarlo per il resto della partita, ed è proprio nell'ottica di quest'ultima modalità che è stata inserita quella che a nostro avviso è una delle feature più interessanti ed al contempo controverse della produzione: il bonus equipaggio.

Sbloccabile completamente al livello 6 dell'account, questo ci permetterà di selezionare fino a 12 personaggi (8 principali e 4 di riserva) da portare con noi in partita, la loro scelta dovrà essere oculata poiché ognuna delle 6 classi a disposizione porterà con sé un bonus particolare, tra cui velocità di ricarica o di movimento, riduzione della ricarica della schivata, maggior gittata sull'arma ed altre cose, una volta selezionato per la prima il volta il personaggio di una certa classe, quando passeremo al successivo quest'ultimo erediterà il bonus della classe precedente, più personaggi della stessa classe avremo maggiore sarà il bonus ricevuto, sarà nostra possibilità quella di scegliere fino a tre volte lo stesso eroe e altrettante volte le sue varianti (versioni alternative con una diversa abilità passiva sbloccabili completando una serie di missioni su base settimanale, il che risulta un sistema di sblocco alquanto bislacco poiché ci costringe a grindare come dei pazzi nella settimana in cui sarà disponibile quella del personaggio che ci interessa); se sulla carta questo sistema può sembrare interessante all'atto pratico evidenzia a nostro avviso il più grande difetto della produzione: la totale assenza di gioco di squadra, non è raro infatti vedere i nostri compagni vagare a caso in giro per la mappa anziché coalizzarsi con gli altri per gli obiettivi e questo è dato sia dalla mancanza di punti di interesse e convergenza nelle location sia dal fatto che i kit degli eroi non sinergizzano per niente tra di loro e visto dunque il sistema di bonus sarà più che normale vedere i giocatori cambiare personaggio di continuo, cosa che porterà ad avere una squadra totalmente sbilanciata e mai adatta all'occasione, se a ciò aggiungiamo il fatto che certi personaggi sono evidentemente più op degli altri (un esempio lampante può essere Daw, medico dotato di fucile d'assalto che può distribuire a suo piacimento piastre che curano ad area tutti i compagni di squadra e come se non bastasse la sua abilità di schivata lo cura, laddove gli altri medici hanno a disposizione metodi più restrittivi o che addirittura richiedono l'eliminazione degli avversari per ricaricare le abilità) ed altri hanno kit completamente copiati da personaggi di giochi concorrenti (la frizzante aliena It-Z ad esempio è veloce, dotata di mitraglietta, può diventare invisibile, disattivare le abilità avversarie e lanciare una sfera che funge da teletrasporto a suo comando... vi ricorda qualcosa? Magari una certa hacker messicana vestita di viola?) capite bene come la ricetta per il disastro totale sia dietro l'angolo.

Nella maggior parte delle partite la disorganizzazione regna sovrana


Dal punto di vista dell'ottimizzazione e la cura tecnica quantomeno non ci possiamo lamentare, la versione Playstation  che abbiamo testato ha mantenuto i 60fps granitici in tutte le situazioni, presentando una grafica con un ottimo colpo d'occhio ed un uso del feedback aptico del controller DualSense più che eccellente ed in grado di restituire diverse sensazioni per ogni arma, personaggio ed abilità, cosa che mista all'ottimo feeling dello shooting fa risultare il gioco divertente, perlomeno quando funziona (anche se abbiamo reputato davvero folle il fatto che sia i nostri proiettili che le nostre abilità possano essere bloccate dai modelli degli alleati, rendendo gli scontri a fuoco troppo affollati alle volte davvero frustranti); tanto possiamo lodare il lato tecnico (ed anche il discreto doppiaggio in italiano) quanto dobbiamo evidenziare la poca ispirazione nella realizzazione di mappe e personaggi, tutti gli eroi risultano infatti veramente anonimi e senza elementi distintivi che ce li possano far davvero ricordare, potremmo anche fare una critica all'idea alquanto bigotta di rimuovere dai tag della versione Steam quello che rimanda a contenuti LGBTQ+, visto che alla fin fine si tratta solo dei pronomi di ogni eroe indicati nella sua schermata, ma lo sappiamo, oggi non si può più dire nulla e la gente si scandalizza con niente, quindi sorvoliamo.


Concord non è un titolo che fa tristezza ma anzi un titolo che fa davvero arrabbiare, poiché pad alla mano restituisce un ottimo feeling di gunplay che rende le partite davvero entusiasmanti quando funziona e probabilmente se fosse stato proposto come titolo free-to-play con una maggiore cura di mappe e personaggi avrebbe davvero potuto dire la sua, ma con tutti i difetti al gameplay sopra evidenziati, una narrazione davvero troppo contorta ed un price tag di ben 40€ in un panorama di giochi gratuiti non riusciamo ad essere speranzosi per il suo futuro (se poi aggiungiamo il fatto che la release di Marvel Rivals, titolo che sembra essere il prossimo grande esponente del genere, è davvero dietro l'angolo beh... fate vobis)