Da oggi comincerò ad esprimere i miei pensieri anche io sotto forma di editoriali, esattamente come da tempo faccio nelle nostre live su Twitch. Quindi perchè non cominciare con una delle polemiche che hanno interessato il nostro FumettoMondo in questa sonnacchiosa estate 2024? L'annuncio di una fiera del fumetto in Toscana all'inizio di agosto ha davvero fatto discutere, come tante volte sta capitando negli ultimi anni con eventi dichiaratamente "comics and games" pronti a mettere sui manifesti Rocco Siffredi o la signorina Silvani di Fantozzi. Questa volta l'argine polemico è stato infranto con la strobazzata sui social che l'ospite in questione, quello da copertina della fiera, era nientepopodimeno che Wanna Marchi, noto personaggio della Tv ma soprattutto condannata per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere.
Il tempo di postare questa cosa e giù di decine e decine di messaggi indignati, di chi giustamente oltre a chiedere lumi sulla presenza di codesto personaggio a una fiera comics, protestava anche sul valore stesso di questo ospite. Un personaggio così può essere la copertina di una kermesse che richiama giovani e famiglie?
Io davvero non so gli organizzatori e chi cura la comunicazione di questo evento cosa potessero pensare al momento con questo annuncio, a volte credo davvero che certe gaffe vengano fatte con l'intento di pubblicizzare gratis l'evento stesso ("Non importa se quello che viene detto faccia bene o male, l’importante è che si dica qualcosa”) e così alla fine è stato fatto passare: "siamo toscani, si scherza!". Niente più Wanna Marchi, buttiamola sul ridere.
A parte tutta la pantomima piuttosto farsesca, io credo che ormai si sia superato un limite da dove difficilmente si potrà tornare indietro. Vera o no la faccenda.
Una volta esistevano poche e dedicate kermesse a cui tutti gli appassionati cercavano di andare perchè erano le uniche occasioni per cercare di incontrare i loro autori preferiti, trovare numeri dei loro fumetti che in un'epoca pre internet erano difficili da trovare e magari incontrare altri appassionati.
Chi si ricorda Expocartoon a Roma?
Oggi l'essere "nerd" (quanto odio questa etichetta) è un brand da vendere da Primark con tanto di maglietta di Dragon Ball a 7 euro. Tutti vogliono il loro pezzetto di serie tv, videogioco o anime ma non sono certo disposti a farsi il viaggio a Lucca o Napoli. Ecco quindi la fiera prêt-à-porter, pronta a portarti quello che vuoi, se non sotto casa almeno a una mezz'ora d'auto da te e non importa se in un polo fieristico, un parco o addirittura tra i negozi di un centro commerciale.
Possiamo definirlo ormai un business che negli ultimi anni è davvero esploso in termini di eventi. Alcune citta, neanche troppo grandi (vedi Pescara o Pordenone) riescono ad avere più eventi pop/nerd (chiamiamoli così) durante l'anno. Due weekend fa siamo arrivati ad avere 6/7 eventi "comics" in tutta Italia negli stessi giorni.
Eventi che ovviamente, nella maggior parte dei casi, vanno dalla festa simil rionale all'evento medio in un polo fieristico, con più o meno sempre le stesse cose: bancarelle con materiale il più delle volte non originale, qualche cosplayer che fa colore (e magari la sempre chiacchierata "gara"), il doppiatore ormai sdoganato dall'essere "una voce nell'ombra" e il concerto finale con il personaggio legato al mondo delle sigle dei cartoni di un tempo (di solito sempre gli stessi due). Qualche volta c'è dello spazio dedicato realmente al fumetto, si va dalla presenza di un paio di disegnatori (di solito del posto e a costo 0) a una vera e propria artist alley. Diciamolo però, chi va a queste fiere del fumetto gli frega il relativo.
Ecco quindi che per differenziarsi dalla ormai tanta concorrenza e dal fatto che certi oggetti ormai li trovi pure nei centri commerciali, le organizzazioni di questi eventi devono trovare qualcosa...o qualcuno che possa portare gente a pagare un biglietto da 10 euro o più (e di conseguenza attirare gli standisti a venire a pagare il loro spazio vendite). Non basta più invitare il fumettista, anche perchè quelli di richiamo (sia italiani che stranieri) non sono facili da coinvolgere, quindi si va sul personaggio pop, quello che fa parlare nel bene o nel male. Il tipo che ha fatto un meme, il personaggio tv o addirittura l'attore/attrice porno come è successo più volte con Rocco Siffredi e recentemente con Malena La Pugliese.
Non ci sono solamente questi, fortunatamente, abbiamo visto che in alcune realtà si è arrivati a portare attori anche importanti legati a titoli comunque dell'immaginario pop. In altre occasioni si è portato anche l'animatore o il fumettista giapponese a fiere più "di provincia" dando modo anche a chi non riesce ad andare a fiere più grandi e famose, di avere il loro disegno e autografo.
Resta comunque il fatto che ormai, al di là di (pochissimi) eventi totalmente indirizzati solo al fumetto come ARF a Roma, e di realtà talmente grandi e importanti da essere comunque parte del calendario di quasi tutti gli addetti ai lavori, come Lucca e Napoli, buona parte delle kermesse che sistematicamente vediamo in giro per lo stivale sono semplicemente il corollario di un business più esteso che dalla pandemia in poi ha portato non pochi introiti a chi è stato veloce e intuitivo nel piazzarsi nel posto giusto.
Come tutte le ondate di interesse però, queste tendono a stabilizzarsi, dopo aver fatto tanto fragore. Questo sta capitando in ogni ambito, ne parlerò a breve anche dal punto di vista manga, e certamente le fiere comics non possono sottrarsi a tutto questo. Troppe, sempre più costose e francamente troppo simili tra loro come dicevo. Non posso che prevedere un ridimensionamento e una diminuzione che farà vincere chi avrà il bacino di fan più interessati e l'organizzazione che avrà trovato la migliore via per accontentarli anche in futuro.
In tutto questo il fumetto e l'animazione avrà però sempre e comunque un ruolo, nella migliore delle ipotesi, di comprimario. Resto dell'idea che non bisogna uscirne e anzi rilanciare la propria presenza dove c'è interesse e seguito, come appunto a Lucca e a Napoli. Credo però che sia giunto anche il momento che si cerchi di di creare anche dei propri spazi, attinenti a propri standard. Perchè il fumetto e l'animazione non sono (almeno in buona parte) fenomeni da baraccone da mettere in un circo mediatico, sono anche cultura. Non dimentichiamolo!
Il tempo di postare questa cosa e giù di decine e decine di messaggi indignati, di chi giustamente oltre a chiedere lumi sulla presenza di codesto personaggio a una fiera comics, protestava anche sul valore stesso di questo ospite. Un personaggio così può essere la copertina di una kermesse che richiama giovani e famiglie?
Io davvero non so gli organizzatori e chi cura la comunicazione di questo evento cosa potessero pensare al momento con questo annuncio, a volte credo davvero che certe gaffe vengano fatte con l'intento di pubblicizzare gratis l'evento stesso ("Non importa se quello che viene detto faccia bene o male, l’importante è che si dica qualcosa”) e così alla fine è stato fatto passare: "siamo toscani, si scherza!". Niente più Wanna Marchi, buttiamola sul ridere.
A parte tutta la pantomima piuttosto farsesca, io credo che ormai si sia superato un limite da dove difficilmente si potrà tornare indietro. Vera o no la faccenda.
Una volta esistevano poche e dedicate kermesse a cui tutti gli appassionati cercavano di andare perchè erano le uniche occasioni per cercare di incontrare i loro autori preferiti, trovare numeri dei loro fumetti che in un'epoca pre internet erano difficili da trovare e magari incontrare altri appassionati.
Chi si ricorda Expocartoon a Roma?
Oggi l'essere "nerd" (quanto odio questa etichetta) è un brand da vendere da Primark con tanto di maglietta di Dragon Ball a 7 euro. Tutti vogliono il loro pezzetto di serie tv, videogioco o anime ma non sono certo disposti a farsi il viaggio a Lucca o Napoli. Ecco quindi la fiera prêt-à-porter, pronta a portarti quello che vuoi, se non sotto casa almeno a una mezz'ora d'auto da te e non importa se in un polo fieristico, un parco o addirittura tra i negozi di un centro commerciale.
Possiamo definirlo ormai un business che negli ultimi anni è davvero esploso in termini di eventi. Alcune citta, neanche troppo grandi (vedi Pescara o Pordenone) riescono ad avere più eventi pop/nerd (chiamiamoli così) durante l'anno. Due weekend fa siamo arrivati ad avere 6/7 eventi "comics" in tutta Italia negli stessi giorni.
Eventi che ovviamente, nella maggior parte dei casi, vanno dalla festa simil rionale all'evento medio in un polo fieristico, con più o meno sempre le stesse cose: bancarelle con materiale il più delle volte non originale, qualche cosplayer che fa colore (e magari la sempre chiacchierata "gara"), il doppiatore ormai sdoganato dall'essere "una voce nell'ombra" e il concerto finale con il personaggio legato al mondo delle sigle dei cartoni di un tempo (di solito sempre gli stessi due). Qualche volta c'è dello spazio dedicato realmente al fumetto, si va dalla presenza di un paio di disegnatori (di solito del posto e a costo 0) a una vera e propria artist alley. Diciamolo però, chi va a queste fiere del fumetto gli frega il relativo.
Ecco quindi che per differenziarsi dalla ormai tanta concorrenza e dal fatto che certi oggetti ormai li trovi pure nei centri commerciali, le organizzazioni di questi eventi devono trovare qualcosa...o qualcuno che possa portare gente a pagare un biglietto da 10 euro o più (e di conseguenza attirare gli standisti a venire a pagare il loro spazio vendite). Non basta più invitare il fumettista, anche perchè quelli di richiamo (sia italiani che stranieri) non sono facili da coinvolgere, quindi si va sul personaggio pop, quello che fa parlare nel bene o nel male. Il tipo che ha fatto un meme, il personaggio tv o addirittura l'attore/attrice porno come è successo più volte con Rocco Siffredi e recentemente con Malena La Pugliese.
Non ci sono solamente questi, fortunatamente, abbiamo visto che in alcune realtà si è arrivati a portare attori anche importanti legati a titoli comunque dell'immaginario pop. In altre occasioni si è portato anche l'animatore o il fumettista giapponese a fiere più "di provincia" dando modo anche a chi non riesce ad andare a fiere più grandi e famose, di avere il loro disegno e autografo.
Resta comunque il fatto che ormai, al di là di (pochissimi) eventi totalmente indirizzati solo al fumetto come ARF a Roma, e di realtà talmente grandi e importanti da essere comunque parte del calendario di quasi tutti gli addetti ai lavori, come Lucca e Napoli, buona parte delle kermesse che sistematicamente vediamo in giro per lo stivale sono semplicemente il corollario di un business più esteso che dalla pandemia in poi ha portato non pochi introiti a chi è stato veloce e intuitivo nel piazzarsi nel posto giusto.
Come tutte le ondate di interesse però, queste tendono a stabilizzarsi, dopo aver fatto tanto fragore. Questo sta capitando in ogni ambito, ne parlerò a breve anche dal punto di vista manga, e certamente le fiere comics non possono sottrarsi a tutto questo. Troppe, sempre più costose e francamente troppo simili tra loro come dicevo. Non posso che prevedere un ridimensionamento e una diminuzione che farà vincere chi avrà il bacino di fan più interessati e l'organizzazione che avrà trovato la migliore via per accontentarli anche in futuro.
In tutto questo il fumetto e l'animazione avrà però sempre e comunque un ruolo, nella migliore delle ipotesi, di comprimario. Resto dell'idea che non bisogna uscirne e anzi rilanciare la propria presenza dove c'è interesse e seguito, come appunto a Lucca e a Napoli. Credo però che sia giunto anche il momento che si cerchi di di creare anche dei propri spazi, attinenti a propri standard. Perchè il fumetto e l'animazione non sono (almeno in buona parte) fenomeni da baraccone da mettere in un circo mediatico, sono anche cultura. Non dimentichiamolo!
Però, sai, se fatta come sagra di paese non è che sia una cosa sbagliata: pensa a quelli che vivon nelle valli appenniniche e son fan di videogiochi o anime; è uno dei tanti modi per ritrovarsi e far festa, invece della solita sagra del pinco pallino riproposta 3 volte nella stagione
Anche perchè alcune problematiche, vedi la vendita di articoli e usato, sono comuni e legate a fattori anche estranei come internet e il commercio globale infinitamente più facile e accessibile rispetto a 20-30-40 anni fa e quindi con sempre meno "bisogno" di intermediari (venditori e stand in loco).
Idem i social, che anche per la situazione pandemica, ha portato a usare maggiormente un rapporto comunicativo anche video estendendo le platee a tutto il territorio pur "perdendo" il piacere del contatto diretto, vis-a-vis.
Ed è difficile che si torni al passato.
D'altronde le fiere dei VG e dei computer sono morte quasi ovunque, con il caso emblematico dell'italiana SMAU, e non certamente perchè sono morti videogiochi o l'informatica.
L'idea che le fiere del fumetto siano o debbano essere una sorta di "festival" di Cannes o di Venezia, temo sia bella e affascinante ma irrealizzabile.
Raga, non esageriamo. Qui si parla di sagre del fumetto, fatte ad arte solo per pelare i soldi del biglietto e concordo totalmente con l'editoriale. Ma Lucca è diventata il più grande festival del fumetto del mondo! L'anno scorso ho ascoltato e incontrato Michel Gondry, Garth Ennis e Naoki Urasawa, per dire. Ci sono TUTTI! Ed è una vera esperienza da fare, almeno una volta (sempre che non piova). Non confondiamo i grandi eventi con le baggianate...
Nel mio piccolo ho ottenuto un autografo diretto da Furuya e uno indirettamente di Neal Adams senza fare tutte queste trafile.
Una volta è da fare, vero. Anche due. Se interessa un ospite che si può incontrare solo lì, anche. Però per coloro che non sono interessati a fare lunghissime file per uno o due ospiti in particolare e che ne hanno già fatte tante, sa di già visto ma in declino, con d'altro canto più file, affollamento e caro prezzi di un tempo. Vale sicuramente la pena andarci, in quanto al tornarci, dipende da cosa interessa persona e persona. Se quello che si cerca non sono ospiti ed eventi particolari ma games, fumetti usati, collezionismo, artisti indipendenti, i punti di riferimento forse potrebbero tornare ad essere eventi più piccoli ma specifici.
Per le novità e i fumetti nuovi si è già scritto a sufficienza, un tempo in fiera si trovavano offerte sulle nuove uscite, ormai quei tempi sono passati.
Nessuno ha fatto lo sgaloppino e non lo avrei mai chiesto di certo a qualcun altro.
Quello di Adams me l'ha regalato un parente che lo ottenne ai tempi in cui incontrare gli autori non era jet set.
Poi se ad altri piacciono altri tipi di organizzazione, tanto meglio per loro. Non vedo perché debbano piacere per forza anche a me.
Quanto ti dò ragione!
Abito in provincia di Lucca da sempre e ho visto crescere Lucca Comics e diventare ciò che è oggi (ci ho anche lavorato come standista e addetto, in alcune edizioni). E se prima chi lo gestisce ragionava sulla base di migliorare la fiera di anno in anno, adesso è un evento stagnante, escludendo ovviamente gli ospiti di rilievo e le conferenze. Manca totalmente l'interesse a provare qualcosa di nuovo, la fiera vive di rendita e prezzi alti anche per chi vive e lavora in città tutto l'anno, con l'ipocrisia di tanti negozi, locali e alberghi che si lamentano perché Lucca è invasa, ma non si fanno scrupoli a speculare sui prezzi e godere di lauti guadagni.
Finchè potranno la sfrutteranno a dovere..... chissà quando ci sarà la caduta!
Sul caro prezzi di hotel e negozi, bhe questo è lo scotto di quando ci sono eventi che richiamano una massa enorme di persone.
Ad Edimburgo ad agosto che ci sta un evento teatrale di caratura mondiale le stanze vanno su prezzi astronomici, stessa cosa a Venezia durante il Festiva,...
Ironic, suvvia.
Lucca è una fiera enorme rispetto ad altre fiere fatte nel resto in Europa, ma con la metà degli ospiti, sia a livello quantitativo che qualitativo.
Se la vivacchiano da anni col solito format, spennando la gente e basta, ma prima o poi la gente si stancherà (come il sottoscritto)...
L'area per bambini è un punto forte, tra l'altro fino all'anno scorso è stata a ingresso gratuito anche senza biglietto se non sbaglio. Mi piace davvero molto, ma ecco, considerato che ci porterei mio figlio, e per portarci mio figlio dovrei affittare da dormire e mangiare per tre (per dare il tempo a ciascuno degli accompagnatori di vedersi anche la fiera e gli eventi/mostre) con una mano sul cuore e una sul portafoglio dopo averlo fatto per qualche anno finisco per rinunciare. Considerando che la tengono a ingresso gratuito è comunque una bella occasione per chi vive nelle vicinanze e può permettersi un giro in giornata.
Anno scorso abbiamo avuto 6/7 ospiti solo lato fumetto asiatico. Detto che Lucca apre anche ad altri settori come games, giochi da tavolo, intrattenimeto, tv e cinema.
Non è Angouleme insomma e il Japan Expo che sono fiere settoriali molto specifiche.
Forse servirebbe una Angouleme anche da noi invece di 100 fiere copincollate...come servirebbe una Annency per l'animazione...
Ok, ma sono gli editori a portarli. Non l'organizzazione. E tra l'altro, come scrivevo, con un sacco di limitazioni nelle regole di incontro con i fan.
L'organizzazione se la vivacchia allegramente lato ospiti cavandosela con gente come Cristina d'Avena e Giorgio Vanni (che trovi anche alla fiera del pizzocchero di Chiavenna, con tutto il rispetto per loro e per la loro carriera, intendiamoci, ma è la realtà dei fatti).
Stagnante non significa che fa schifo a prescindere, ma che non evolve nei contenuti.
In realtà è nata come Lucca Comics & Games (se non all'inizio addirittura solo Comics, se ricordo bene).
Intrattenimento, TV, cinema ce li hanno aggiunti loro per trovare il modo di dire che hanno inserito delle novità, quando invece è un allargamento del target che all'organizzazione costa poco o nulla.
Motivo per cui è stato creato questo topic: a quando Wanna Marchi e Rocco Siffredi a Lucca?
Forse servirebbe che la gente smettesse di frequentarle per dare un segnale. Ma finché in Italia ci sarà gente che va a una fiera della capra tibetana perché c'è lo youtuber di turno, si farà sempre il gioco degli organizzatori.
Premetto che la mia non è una critica agli youtuber: ne seguo diversi, ho collaborato anche con alcuni, e apprezzo chi fa youtube offrendo un buon intrattenimento.
Ma non ha senso invitare YoutuberACasoCheParlaDiCucina a una fiera del Fumetto. È un po' come se invitassi Riccardo Dose a un convegno di astrologia...
Qui tutti gli ospiti per ora confermati, e ripeto il 25 ne saranno annunciati ancora.
Tutti gli Ospiti di Lucca Comics & Games 2024 - The Butterfly Effect
https://www.luccacomicsandgames.com/it/2024/ospiti/
Detto questo noi questo we proviamo a creare qualcosa di diverso a Torino con il Mirai Anime Festival
Supportateci ❤️
Precisamente. Anch’io penso che sia consigliabile (NON il sabato però) per chi non c’è mai stato ed è disposto e capace di sopportare folle assurde e momenti di caos.
Per chiunque altro, però, a meno di non poterci andare a costo zero (a livello di alloggi e spostamenti) o quasi, ormai non è più una fiera che potrei consigliare a cuor leggero. Anche nel caso ci fossero autori amatissimi, o si ha la possibilità di partire sapendo già che si avrà la CERTEZZA di incontrarli (per un autografo o grazie a una conferenza), oppure personalmente non mi prenderei mai la resposanibilità di dire a nessuno "vai che tanto il modo lo trovi, se ci tieni", per com’è diventata dopo il 2020.
Poi capiamoci, se hai amici da incontrare e sai già muoverti per l’evento sarà comunque fantastico, perché comunque in tanti momenti (e con la giusta compagnia) QUELL’atmosfera che chi è andato in fiera fino al 2019 conosce la ritrovi ancora, ma appunto dipende moltissimo dalle singole situazioni.
Ci sarebbe poi da aprire un capitolo su altri problemi, come quelli dei pass, ma quantomeno adesso gli organizzatori hanno ammesso che suddetti problemi esistono e si spera che da quest'anno cerchino di migliorare la situazione.
Io non escludo possano tornare, però. La situazione attuale è dovuta al modo di gestire la fiera da alcuni anni a questa parte + il tipo di marketing conseguente + il fatto che ciò che la riguarda sia al momento di moda.
Anche solo l’aspetto “moda” a un certo punto in un modo o nell’altro cambierà… a quel punto vedremo che succederà.
Mamma mia, per i negozianti e gli albergatori ce ne vuole di “coraggio” per lamentarsi ^^’’
Quello sì, anch’io ne approfitto, mentre la cosa allucinante è che non portino più esclusive per paura del gruppetto che poi piange sui social network XD È anche uno dei motivi per cui oggi come oggi non si può più consigliare di andarci per gli acquisti, per quanto io sia da sempre una di quelle a cui piace comprare le novità in fiera e poi “sbafarsele” appena tornata a casa. Ci sarebbe anche tutto il discorso degli sconti fiera ecc. ecc. ma è un problema per l'appunto di TUTTE le fiere.
@Ironic
Io vorrei tantissimo che Lucca tornasse più simile a un Japan Expo, personalmente, ma anche solo a focalizzarsi sul fumetto in generale. Il problema dell’eccesso di folla casual in centro (con e senza biglietto) alla fine è in gran parte legato proprio al voler buttare nel calderone di tutto un po’ per attirare clienti paganti, se ci pensiamo. Quelli che vogliono solo il selfie con lo youtuber, per esempio, e i trainatori di passeggini che pensano di essere a una parata di Carnevale (idea confermata da chi pianta in fiera truccabimbi et similia). Se ci si pensa son poi gli stessi che vanno sui social a scrivere "una vergogna costava tutto troppo e pochi cosplay, che sono il vero motivo per cui andare a queste fiere!!" XD
Poi vabbe’, ovviamente per chi come noi ha modo di andarci al netto dei problemi a livello di vivibilità e della difficoltà allucinante di incontrare gli autori, cosa che infatti personalmente nemmeno mi aspetto più di fare (non entro nel dettaglio sennò sai che non se ne esce più, aggiungo solo che mi sento avvero fortunata ad aver potuto frequentare la fiera quando incontrarli era non dico la normalità ma quasi, per chi era effettivamente interessato) come dicevo prima rimane un'esperienza che si affronta con entusiamo ogni anno... vedremo come andrà quest'anno.
Personalmente spero vada tutto bene, il rischio peggiore basandosi sugli ultimi anni è scoprire che non sarà più possibile visitare in modo sano i padiglioni o vedere eventi di rilievo a meno di non avere il pass di addetto ai lavori... nel qual caso continuerò ad andarci, ma limitandomi a prendere solo il biglietto del giorno più tranquillo per fare gli acquisti e divertendomi con amiche e amici il resto del tempo.
C'è stato un panel interessante di Andrea Battaglia, purtroppo con poca gente, dove mostrava alcuni accorgimenti per riconoscere i fake/bootleg.
Però il problema resta, dato che nel momento in cui io acquisto roba contraffatta commetto reato (come se comprassi una Guggi al mercatino) do per scontato che all'interno di una fiera dove pago un biglietto i venditori siano affidabili.
Putroppo no perchè gli organizzatori non possono fare questi controlli.
Morale della favola a chi vi cerca di vendere roba senza scatola, ad almeno quelli non date i vostri soldi! XD
Paradossalmente ieri, al fantasy, ho visto che vendevan proprio quelle (non so se vere o finte), ma che certamente centravano niente con il tema della fiera
Anche nelle lucche di 30-35 anni fa si vendeva roba piratata, si vendevano videocassette fatte in casa, CD audio copiati (e pure qualche videogioco) in genere privati che si sistemavano in angolini con roba messa su teli e tovaglie, ma in qualche stand anche i "mitici" (per qualche anno) cd-audio tarocchi by SM (non ricordo se di Taiwan, HK o cinesi continentali).
Il primo "boom" di roba originale in quantità decente la portò Yamato, disponibile anche nei primi 2 negozi fisici (ora se ricordo è il 3° o 4° locale), tra artbook, qualche manga, e cd audio originali.
Oltre agli stand dei collezionisti vintage naturalmente, con prezzi almeno all'epoca improponibili.
C'erano anche quelli che tornavano dal Giappone pieni d videogiochi Ps2 originali ma d'importazione e cose strane. Bei tempi!
Ora negli stessi posti ci sono solo quelli che comprano/scambiano Magic!
Che si inizi a fare qualche annuncio nelle fiere che non siano le solite, si portino ospiti di rilievo anche nelle altre (e anche nelle fumetterie che ne hanno sempre bisogno). Le piccole realtà devono poter crescere come un tempo hanno fatto le fiere oggi enormi e stantie e troppo commerciali. Serve anche a quest'ultime per mantenersi attuali non solo tramite la propria reputazione che le agevola nell'avere la priorità su tutto (annunci, ospiti, ect.). E lo stesso vale per gli editori.
Che gli editori portino gli ospiti grossi alle fiere grosse è normale, con quanto ci spendono vogliono rientrarci. E anche per gli annunci sono un po’ d’anni che non è più tutto concentrato a Lucca. Gli unici che si devono adoperare per far guadagnare popolarità alle fiere piccole, sono gli organizzatori delle fiere stesse. Ma immagino che portare un Mangaka qualsiasi costi di più che chiedere a Rocco Siffredi, e quindi…
Ma io non credo servano ospiti alle fiere piccole, ma piuttosto una direzione.
- Partiamo dalle fiere gratuite, che si fanno in strada e sono composte principalmente da bancarelle col tema della fiera (opportunità per i rivenditori locali, e non, di farsi conoscere e fare affari).
- Fiere più piccole a pagamento, collocate in centrifiera, che puntano su un determinato target e si concentrano su quello (fumetti/Anime/oggettistica/giochi/videogiochi/cosplay/musica/cibo/incontro con autori/conferenze & approfondimenti/...) [per esempio il Japan Town di Lucca potrebbe diventare una fiera a se, volendo]
- Fiere di medio grandi dimensioni che uniscono più temi in un luogo e puntano sul dividere i ricavi sfruttando anche i parchi per eventi all'aperto.
Per me una fiera per regione è più che sufficente, io personalmente ho iniziato a frequentarle dal Torino Comics: i primi anni era tutto nuovo e mi piaceva tantissimo, ma dopo tanti anni che uno va alla fine è sempre la stessa solfa, in cui ormai non trovi niente di originale (non nego che miglioramenti ci siano stati però la struttura è sempre quella).
Alla fine per quanto mi riguarda l'unica fiera che davvero merita visitare facendosi un viaggio rimane il Lucca Comics, le altre ci possono stare per passarci un pomeriggio se le hai vicino a casa, sempre che non costino cifre assurde come sono arrivate a costare alcune...
Il problema è che dei costi minimi ci sono sempre e se le fiere di grosse dimensioni concentrano persone, ospiti e annunci, quelle più piccole avranno crescita limitata. Ora questo non giustifica invitare personaggi che poco hanno a che fare (vip, youtuber, ect.), ma difficilmente fiere piccole si potranno permettere di invitare ospiti importanti: ridimensionando quelle grandi forse ci sarebbe più alternativa, ma credo anche che debbano trovare altre attrattive pertinenti. Però serve che abbiano spazio.
Le fiere più piccole riesci a girarle più facilmente, però se sono sempre i soliti stand tra fumetterie e negozi di gadget, dopo un po' perdono anche quel poco di attrattiva. E rimangono quelle enormi, poco pratiche e più costose, con anche biglietti premium.
Dici? Però mi risulta che costi già parecchio lo spazio anche in queste fiere. Diventa appannaggio di pochi e la cosa peggiora sulle fiere più grandi dove sono presenti solo grandi realtà organizzate.
Poi concordo che troppe, addirittura sovrapposte, si cannibalizzano, ma secondo me una via di mezzo con un discreto numero di fiere di medie dimensioni (ne troppo grandi ne troppo piccole) sarebbe l'ideale.
Però che alternative hanno se non provare ad accaparrarsi qualche visitatore in più? Una fiera deve partire piccola e poi crescere, ma se le fiere grosse concentrano tutto agli altri rimangono le briciole.
Chi ci marcia in questo momento sono proprio le fiere grosse perché sono considerate indispensabili e quindi si possono alzare i prezzi e mettere i pass salta coda: per correggere questa cosa credo vadano rese non imprescindibili.
Lucca è imprescindibile perché fa le cose per bene (per lo meno rispetto alle fiere citate nell’articolo), e per quanto il biglietto sia più alto ne vale sicuramente di più la pena. Tutte le altre ormai sono andate scemando, anche fiere come Romics e Comicon pur essendo comunque belle grosse hanno perso un sacco di clienti perché non offrivano molto di più rispetto a quelle più piccole (almeno da quello che so).
Stesso posto, stesse cose, stessi stand (peggiorati lato prezzi ), stessa organizzazione, stesso marciume.
"Eh, puoi anche non andarci"...
Ci abito a mezzora, col cavolo se dovessi venire dal Canada.
Comunque sempre fatto abbonamento, ma da un po' solo giornaliero, e sempre solo se c'è un autore manga, altrimenti passo bellamente.
Dubito che ospiti di quel calibro attirino qualcuno, già quelli "seri" non sono un richiamo così forte, ma più per una piccola nicchia.
Su ciò che ha senso acquistare in fiera, a mio avviso non ci dovrebbe essere mai nulla esclusivo (o in anteprima) di una fiera, se non cose che magari non puoi trovare altrove (tipo usati particolari, ect.). Ma certe fiere sono cresciute a tal punto da ottenere favoritismi in ciò che propongono: tutti lavorano per portare qualcosa lì, siano annunci, ospiti o uscite in anteprima. Va da se che per le altre realtà non c'è più gioco e non avranno mai modo di compensare. Prima di dire che agli organizzatori va bene così (e magari è anche vero, ma non lo sappiamo), bisogna anche valutare che possibilità hanno: le fiere grosse vivono di rendita per nomea o accordi, e in questo diventano stagnanti perché non devono fare più nulla per avvicinare le persone. Vanno prima depotenziate queste, ne va della concorrenza. Gli autori li vorrei vedere più spesso in fiere piccole e fumetterie sparsi sul territorio.
E francamente vorrei vedere scemare il trend di fare annunci e anteprime nelle fiere, gli editori dovrebbero fare un po' di marketing per conto loro, senza partner che lo facciano al posto loro. Serve un canale diretto tra loro e i consumatori, senza intermediari con cui c'è chiaramente conflitto di interesse.
Non c’è bisogno di stroncare Lucca per far crescere quelle piccole, basta che queste si sveglino, dicano basta ai bootleg e effettivamente reinvestano tutti i soldi che incassano per eventi e ospiti. Però non sia mai, in Italia se non ti intaschi minimo metà dei guadagni che lo fai a fare.
Parti dal presupposto che le fierette non abbiano costi (gli spazi un costo ce l'hanno sempre) e giochino la ribasso. Quando realtà come Lucca Comics sono cresciute a quel modo anche perché legate a doppio filo con una serie di partner che rende molto improbabile per altre fiere fare altrettanto. Non è solo discorso di svegliarsi, anche se si può fare molto meglio di così, ma di cambiare il paradigma che ha creato quel senso elitario per fiere ormai considerate imprescindibili. Lucca non va stroncata, solo ridimensionata.
La stessa cosa la possiamo dire per un Cartoomics, fiera vuota con sovrapprezzo, solo perché è riuscita ad essere un po' più grande delle altre. E continuerà ad esserlo anche solo per fama. Purtroppo le grandi sono le prime ad adagiarsi.
E poi ripeto, che io sappia col crescere delle "fierette" tutte le fiere grosse che non si chiamano Lucca Comics stanno perdendo sempre più pubblico. Perché se non offrono niente in più rispetto a quelle a 30 km da casa non ha senso andarci.
I costi sono aumentati per tutti, sia perché ci si marcia, già da prima, sia perché sono proprio aumentati i costi di tutto. Quindi grandi e piccole.
L'esempio che facevo di Cartoomics, che è considerata di grandi dimensioni, è proprio l'aumento immotivato di prezzo (con anche biglietto premium salta code tipi Gardaland) a fronte di nessuna miglioria. Anzi, si sono ridotte tante cose e soprattutto ormai è appannaggio solo di realtà che se lo possono permettere.
Io non sottovaluterei la comodità relativa di una fiera più vicino a casa, in cui le differenze potrebbero non essere poi molte se non fosse appunto per le esclusive riservate alle fiere rinomate contro cui non c'è proprio battaglia.
ma quello che e successo con alecomics nel corso degli anni mi impedisce di farlo, finche non si pagava l'ingresso fino al 2019 era una fiera piena zeppa di roba ogni anno era una goduria per gli occhi perdersi in una marea di stand di videogiochi, home video e fumetti, poi arrivo il 2019 primo anno in si pago l'entrata, e di per se per non era un problema, perché pensavo che sarebbe servito per migliorare la fiera, ma e avvenuto l'opposto da quando si sta pagando la fiera non ha fatto altro che perdere buona parte dei contenuti che aveva negli anni free ed è una cosa che mi ha fatto girare i cosiddetti in tutti questi anni che ho frequentato la fiera soprattutto in questi ultimi 2 anni dove l'ingresso per una singola giornata veniva 15 euro, per questo prezzo le pretese sono importanti.
per carita io posso parlare solo per esperienza di questa fiera, ma leggendo le testimonianze da tutta italia sulle altre fiere, vedo molte analogie con alecomics
I prezzi come dicevo li sto vedendo aumentare in linea generale. Penso dipenda anche dai costi aumentati, specie dopo il covid. E in parte sono i costi delle strutture che non dipendono dai gestori delle fiere. Poi che questi ci marcino è possibilissimo, ma quello che voglio dire è che non c'è un piano globale delle piccole fiere di fare cartello e alzare i prezzi.
Quello che noto però è che tra le fiere gratuite (in cui c'è varietà perché accessibili a tutti) e quelle di grandi dimensioni (costose, affollate ma con anche delle esclusive), ci sono quelle di medie dimensioni che hanno costi che tagliano fuori una parte degli stand e disincentivano gli avventori ma non l'attrattiva che si possono permettere le grandi fiere con partnership già consolidate. Quindi è una situazione un po' sfortunata ma su cui si può agire solo entro certi limiti.
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