Con l'uscita in Giappone dell'ultimo volume del manga, Jujutsu Kaisen ha ufficialmente concluso il suo viaggio. A dare l'ultimo saluto alla serie è stato lo stesso autore, Gege Akutami, che ha condiviso un profondo messaggio coi propri fan, lasciando intravedere le luci e le ombre del suo percorso creativo. Nella sua riflessione finale, Akutami ha raccontato le sfide personali e professionali affrontate nei sette anni di lavoro sull'opera, tra momenti di dubbi e lotte interiori, e con una disarmante onestà, ha rivelato la sua autocritica e la consapevolezza dei propri limiti, offrendo ai lettori un raro scorcio della mente dietro uno dei manga più amati degli ultimi anni.
Con l'uscita del volume finale di Jujutsu Kaisen in Giappone, l'autore ha voluto condividere un ultimo messaggio ai fan, riflettendo, come riportato su X da @Go_Jover, sul suo stato mentale nel corso della creazione della serie. "Jujutsu Kaisen è stato 'buttato fuori' per sei anni e mezzo, quasi sette se contiamo la serializzazione degli speciali", esordisce Akutami. "Quello che ho imparato è che… 'sono un vero idiota'. Mi sono spinto al limite per tirare fuori tutto quello che potevo dalle mie creazioni, e dopo circa tre anni, la mia già difficile personalità ha iniziato a barcollare".
L'autore ha poi scherzato sui suoi errori e insicurezze, come l'episodio legato al volume 18, ammettendo: "Beh, se succede qualcosa, ci penseranno le persone intorno a me".
Nel suo messaggio, Akutami ha riconosciuto anche il peso delle sue azioni sul team che ha lavorato al suo fianco: "Ho scritto gli incipit seguendo solo l'istinto per sei o sette anni. Ho arrecato molti problemi ai miei editor – Katayama-san, Ikeda-san e Fukuda-san – al responsabile dei volumi Yanagida-san, al designer Ishino-san e ai miei assistenti. Credo di aver causato loro un notevole stress. Mi scuso profondamente con tutti".
Tuttavia, dietro il successo straordinario della serie, l'autore ha ammesso di aver spesso lottato con la mancanza di fiducia in se stesso e nella sua opera. "Non parlavo molto tra un volume e l'altro perché ero diventato distratto", ha confessato. "All'inizio della serializzazione, ero consapevole che Jujutsu Kaisen veniva pubblicato su una rivista importante. Sentivo l'obbligo di fare del mio meglio per alleviare il dolore di coloro che avrebbero letto il manga e per evitare di ferire chi avrebbe potuto essere colpito indirettamente dai temi trattati".
Questa pressione si è però trasformata in un peso: "Mi dicevo: 'Basta! Ho capito, vuoi solo sembrare una brava persona!' e così finivo per ferirmi da solo. Alla fine ho smesso di cercare di fare ciò. A pensarci bene, quell'idea era frutto del mio orgoglio e rifletteva la mia mancanza di convinzione nel mettere il mio lavoro al mondo. È imbarazzante ammetterlo, ma ancora oggi non ho pienamente quella sicurezza. Quando penso a cattive intenzioni che non esistono, vorrei gridare forte, ma so che la causa di tutto è la mia immaturità come mangaka. Perciò trattengo quelle sensazioni... o meglio, continuo semplicemente a inghiottirle".
Nonostante tutto, però, Akutami si dice soddisfatto che il suo lavoro riesca a parlare da sé all'interno di Shonen Jump: "Il punto di forza di Shonen Jump è che l'immagine del brand si costruisce attorno all'opera, non al creatore. Fidandomi di me stesso, ho cercato di fare in modo che i lettori potessero godersi il mio manga senza preoccupazioni. Porterò con me le lezioni di questi sette anni per superare le difficoltà che verranno". Ha poi raccontato: "Durante la serializzazione ho accumulato libri di ogni tipo, alcuni per studio, altri semplicemente perché pensavo potessero stimolare il mio intelletto. E, in un certo senso, credo che abbiano avuto effetto anche solo stando lì, senza essere letti. È inquietante".
Concludendo, l'autore ha poi espresso un'emozione particolare riguardo alla conclusione della sua opera, con un messaggio di calore e gratitudine rivolto a tutti i lettori: "Questa è la fine del Jujutsu Kaisen che ho disegnato. A tutti coloro che mi hanno sostenuto, a chi ha letto tutto d'un fiato, a chi si è avvicinato dopo l'anime o a chi ha trovato per caso quest'ultimo volume. Qualunque sia il motivo, vi ringrazio di cuore. Fino a quando non ci incontreremo di nuovo".
Fonti consultate:
ComicBook.com
Hindustan Times
@Go_Jover
A lengthy 2 page self depreciating afterwords of Gege Akutami from the final volume of Jujutsu Kaisen manga pic.twitter.com/zt4JTnBVXT
— Myamura (@Go_Jover) December 23, 2024
Con l'uscita del volume finale di Jujutsu Kaisen in Giappone, l'autore ha voluto condividere un ultimo messaggio ai fan, riflettendo, come riportato su X da @Go_Jover, sul suo stato mentale nel corso della creazione della serie. "Jujutsu Kaisen è stato 'buttato fuori' per sei anni e mezzo, quasi sette se contiamo la serializzazione degli speciali", esordisce Akutami. "Quello che ho imparato è che… 'sono un vero idiota'. Mi sono spinto al limite per tirare fuori tutto quello che potevo dalle mie creazioni, e dopo circa tre anni, la mia già difficile personalità ha iniziato a barcollare".
L'autore ha poi scherzato sui suoi errori e insicurezze, come l'episodio legato al volume 18, ammettendo: "Beh, se succede qualcosa, ci penseranno le persone intorno a me".
Nel suo messaggio, Akutami ha riconosciuto anche il peso delle sue azioni sul team che ha lavorato al suo fianco: "Ho scritto gli incipit seguendo solo l'istinto per sei o sette anni. Ho arrecato molti problemi ai miei editor – Katayama-san, Ikeda-san e Fukuda-san – al responsabile dei volumi Yanagida-san, al designer Ishino-san e ai miei assistenti. Credo di aver causato loro un notevole stress. Mi scuso profondamente con tutti".
Tuttavia, dietro il successo straordinario della serie, l'autore ha ammesso di aver spesso lottato con la mancanza di fiducia in se stesso e nella sua opera. "Non parlavo molto tra un volume e l'altro perché ero diventato distratto", ha confessato. "All'inizio della serializzazione, ero consapevole che Jujutsu Kaisen veniva pubblicato su una rivista importante. Sentivo l'obbligo di fare del mio meglio per alleviare il dolore di coloro che avrebbero letto il manga e per evitare di ferire chi avrebbe potuto essere colpito indirettamente dai temi trattati".
Questa pressione si è però trasformata in un peso: "Mi dicevo: 'Basta! Ho capito, vuoi solo sembrare una brava persona!' e così finivo per ferirmi da solo. Alla fine ho smesso di cercare di fare ciò. A pensarci bene, quell'idea era frutto del mio orgoglio e rifletteva la mia mancanza di convinzione nel mettere il mio lavoro al mondo. È imbarazzante ammetterlo, ma ancora oggi non ho pienamente quella sicurezza. Quando penso a cattive intenzioni che non esistono, vorrei gridare forte, ma so che la causa di tutto è la mia immaturità come mangaka. Perciò trattengo quelle sensazioni... o meglio, continuo semplicemente a inghiottirle".
Nonostante tutto, però, Akutami si dice soddisfatto che il suo lavoro riesca a parlare da sé all'interno di Shonen Jump: "Il punto di forza di Shonen Jump è che l'immagine del brand si costruisce attorno all'opera, non al creatore. Fidandomi di me stesso, ho cercato di fare in modo che i lettori potessero godersi il mio manga senza preoccupazioni. Porterò con me le lezioni di questi sette anni per superare le difficoltà che verranno". Ha poi raccontato: "Durante la serializzazione ho accumulato libri di ogni tipo, alcuni per studio, altri semplicemente perché pensavo potessero stimolare il mio intelletto. E, in un certo senso, credo che abbiano avuto effetto anche solo stando lì, senza essere letti. È inquietante".
Concludendo, l'autore ha poi espresso un'emozione particolare riguardo alla conclusione della sua opera, con un messaggio di calore e gratitudine rivolto a tutti i lettori: "Questa è la fine del Jujutsu Kaisen che ho disegnato. A tutti coloro che mi hanno sostenuto, a chi ha letto tutto d'un fiato, a chi si è avvicinato dopo l'anime o a chi ha trovato per caso quest'ultimo volume. Qualunque sia il motivo, vi ringrazio di cuore. Fino a quando non ci incontreremo di nuovo".
Fonti consultate:
ComicBook.com
Hindustan Times
@Go_Jover
Mi fa piacere leggere tutti suoi sentimenti anche quelli di insicurezza.
Spero che si renda conto di aver contribuito alla crescita del mercato manga in questi ultimi 6 anni.
"Durante la serializzazione ho accumulato libri di ogni tipo, alcuni per studio, altri semplicemente perché pensavo potessero stimolare il mio intelletto. E, in un certo senso, credo che abbiano avuto effetto anche solo stando lì, senza essere letti. È inquietante"."
Me ne ero accorto in Jujutsu Kaisen ci sono vagonate di riferimenti culturali, citazioni, giochi che lo rendono speciale...
Personalmente, ho avuto un rapporto un po' strano con la serie: ho amato il mondo, il power system, i personaggi e ovviamente i combattimenti spettacolari, ma mi sono anche ritrovato deluso e frustrato da alcune scelte e potenziale che mi sembrava sprecato, finendo per essere molto critico quando è arrivato il finale. Eppure, continuo a pensare e a ritornare a guardare e leggere tanto i miei momenti preferiti quanto quelli meno riusciti, a scaricare fanart, guardare reaction e leggere commenti, per cui è inutile mentire a me stesso: sono fan di Jujutsu Kaisen e lo amerò per sempre, con i suoi molti punti di forza e anche le sue imperfezioni.
Guardando indietro, non posso che essere estremamente grato. Grazie Gege per questo fantastico viaggio, ora ti meriti una lunga vacanza e quando tornerai non mi farò attendere.
Come spesso accade il peso del successo ed i ritmi di lavora super serrati portano su una persona un enorme peso sulle spalle, ed in quel momento lì non è facile mantenere la propria sanità mentale. Sul finale di molte serie questa cosa si nota.
Piccolo momento rant: non ho capito perché avete linkato sulla notizia il tweet di Myamura. E' uno dei leaker più famosi del momento, se volete mantenere coerenza nella vostra linea editoriale, almeno fatelo.
Grazie
"La maggior parte delle serie Jump ha un finale di merda."
Eccerto, sono scritte dagli editor perché i mangaka NON pianificano mai le storie per arch narrativi, gli editor sì.
Mi dispiace per la persona dietro lo pseudonimo Akutami Gege, in quanto essere umano; per la persona mangaka sotto lo pseudonimo di Akutami Gege, il manga è dimenticabile—e pace— ma va bene così.
Ok
Siamo a questi livelli?
https://x.com/Go_Jover/status/1873201905373241824
Quasi il triplo di My Hero XD Sisi proprio dimenticabile lol
Peccato, magari maturando il mangaka fará lavori migliori.
Più del dovuto? Al massimo MENO del dovuto visto che la lamentela più grossa è la mancanza di approfondimenti su certi aspetti ahah
A differenza di qualcun'altro che ha fatto solo strafalcioni nel finale ma si crogiala perché pare che nessuno li noti.
Frecciatina ad Horikoshi ?
E perchè non dovrebbe crogiolarsi se nel suo paese la gente ha amato il suo finale ?
Cosi come hanno amato il finale di Jujutsu, visto che gli ultimi due volumi sono in cima alle classifiche giornaliere...
Sta convizione del fandom occidentale che in patria la gente la deve pensare come loro per me è inspiegabile..
Sono rassegnato al modo non positivo in cui il fandom italiano vive il mondo manga.
Quà è il momento giusto per ripassare le fasi del lutto:
1) Negazione: il dolore profondo viene minimizzato attraverso il ricorso alla negazione dell’accaduto.
2) Rabbia: la sensazione di sopraffazione emotiva legata alla sofferenza, può portare a sperimentare sentimenti di rabbia.
3) Contrattazione: in questa fase la persona cerca di contrattare per modificare il proprio stato di afflizione, accettando di fare qualsiasi cosa pur di provare sollievo.
4) Depressione: a poco a poco si ricomincia ad entrare in contatto con la realtà dell’esperienza luttuosa, ciò provocherebbe tristezza e bisogno di solitudine.
5) Accettazione: in questa ultima fase, il dolore collegato alla perdita della persona amata non cessa ma ci si apre alla possibilità di non lottare più per qualcosa che non è modificabile.
Sei fermo alla seconda fase, aspetta qualche anno che arriva un'altra serie che ti appassiona tanto, per poi deluderti col finale. Poi potrai proseguire il cammino.
La gente ai tempi odiava Bleach, ora lo venera.
Fra dieci anni, anche i finali di My Hero e Jujutsu Kaisen saranno osannati.
E chissò perchè quando sarò Kagurabachi a diventare mainstream, mi aspetto commenti altrettanto tossici.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.