Quando si pensa al primo videogioco in genere viene in mente Pong con la sua pallina che rimbalza inesorabilmente sullo schermo e con le due barre monocolore che la spediscono nel lato avversario. Prima ancora di Pong e delle magiche interfacce grafiche vi era un altro gioco – o genere – che a suo modo spopolava tra quella manciata di nerd abbastanza matti da voler passare troppo tempo davanti a degli schermi neri con scritte bianche: gli artillery. I primi artillery vedevano i giocatori scontrarsi con dei carri armati, torrette o simili, sparandosi tra unità inserendo a mano dati come la traiettoria del colpo, la potenza, il movimento e così via. Il tempo passa, le interfacce grafiche sostituiscono le testuali e questa sorta di versione ultra-complessa di battaglia navale assume una forma nuova, decisamente più allettante.
Tra i tanti esponenti degli artillery, il concept di Worms nasce sulle calcolatrici programmabili, durante una lezione di arte, dalla mente e dalle mani di Andy Davidson. L'autore della serie, nonché grande fan del genere artillery, successivamente porterà i suoi vermetti su piattaforme più consone, sviluppando anche una identità meglio definita e consolidata del gioco. I vermetti al posto di soldati o carri armati sono un modo simpatico per dare un tocco comico al contesto bellico degli artillery e la vena ironica si riafferma, edizione dopo edizione, dai nomi citazionisciti dei vermetti, dalle armi assurde, dagli stage più improbabili e così via per un'atmosfera che ben si sposa con l'anima di Worms: spararsi allegramente tra amici seduti sullo stesso divano, passandosi il pad tra grasse risate e bonarie imprecazioni per quel tiro fortunato o per il codardo che si rintana nell'arena, sottraendosi al confronto diretto da veri uomini... ehm, vermi.
La serie Worms riscuote un più che discreto successo e nuovi capitoli su nuove piattaforme prendono piede senza però mai stravolgeer davvero la formula. Tranne nel capitolo 3D, ma non si parla del capitolo 3D. Worms Armageddon, uscito dopo Worms 2, debutta su tutte le console più in voga tra il 1999 e il 2000 portando la distruzione di massa tra invertebrati ad un nuovo livello grazie a molte nuove armi e all'introduzione dell'online per la prima volta nella serie. Worms Armageddon è leggermente più povero di Worms 2, ma è il caso di dire less is more perché l'interfaccia viene snellita e migliorata per un'esperienza di gioco tra le più apprezzate nella serie: non a caso oggi, venticinque anni dopo il suo debutto, siamo qui a parlare della versione rimasterizzata per piattaforme moderne.
Tralasciando le magie dell'online, presenti anche in questa versione anche se al giorno d'oggi sono praticamente scontate, Worms Armageddon Anniversary Edition mette a disposizione tutta una serie di missioni e sfide da giocare in solitaria per esplorare e imparare ad usare al meglio l'arsenale composto da quasi 50 elementi tra cui l'indimenticabile Corda Ninja che, proprio in questo capitolo, vede la sua fisica completamente ridisegnata per un approccio all'azione estremamente più libero. Oltre alle numerose sfide in solitaria, Worms Armageddon offre la possibilità di creare e modificare blandamente i Team di vermetti per dare il giusto tocco goliardico alle sfide da salotto: chi non vorrebbe tirare letali mucche esplosive in faccia ai vermetti con i nomi dei peggiori professori incontrati durante la vita scolastica? Le sfide in multigiocatore locale permettono di avere fino a sei squadre in gioco, ognuna con un numero variabile di componenti che vanno da 1 a 8 per una combinazione libera di alleanze e squadre, tra CPU e umani.
L'esperienza offerta da Worms Armageddon Anniversary Edition è un piacevole tuffo nel passato con praticamente nessuna aggiunta: nel bene e nel male, tutto è come era dalla grafica alle opzioni per un'esperienza autentica di pura pixelosa nostalgia, ma decisamente poco significativa per chi scopre i vermetti-guerrieri per la prima volta. A rimarcare il fatto che questa è un'operazione nostalgia, Team17 aggiunge all'esperienza Worms Armageddon anche la versione portatile, ovvero quella rilasciata nello stesso periodo su Game Boy Color con tutte le limitazioni legate alle evidenti differenze di prestazione tra piattaforme. Una piacevole scusa per rievocare le grandi sfide combattute sui sedili del bus, ma di fatto – tolti i nostalgici – non vi sono reali motivi per giocare a quella versione dai comandi meno precisi, meno chiari e con una grafica ancora più vecchio stile.
L'unica effettiva novità è rappresentata da una galleria che racconta la nascita e la storia di Worms con tanto di retroscena, curiosità e interviste piuttosto interessanti che scavano in un passato che appare ormai davvero lontano. Tra vecchie foto, riassunti dell'epoca e video, Worms Armageddon Anniversary Edition racconta la storia di chi ha portato alla nascita della serie, tra successi e ripensamenti. Un bel modo per celebrare i veniticinque anni della serie.
Gioco testato su PlayStation 5.
Tra i tanti esponenti degli artillery, il concept di Worms nasce sulle calcolatrici programmabili, durante una lezione di arte, dalla mente e dalle mani di Andy Davidson. L'autore della serie, nonché grande fan del genere artillery, successivamente porterà i suoi vermetti su piattaforme più consone, sviluppando anche una identità meglio definita e consolidata del gioco. I vermetti al posto di soldati o carri armati sono un modo simpatico per dare un tocco comico al contesto bellico degli artillery e la vena ironica si riafferma, edizione dopo edizione, dai nomi citazionisciti dei vermetti, dalle armi assurde, dagli stage più improbabili e così via per un'atmosfera che ben si sposa con l'anima di Worms: spararsi allegramente tra amici seduti sullo stesso divano, passandosi il pad tra grasse risate e bonarie imprecazioni per quel tiro fortunato o per il codardo che si rintana nell'arena, sottraendosi al confronto diretto da veri uomini... ehm, vermi.
La serie Worms riscuote un più che discreto successo e nuovi capitoli su nuove piattaforme prendono piede senza però mai stravolgeer davvero la formula. Tranne nel capitolo 3D, ma non si parla del capitolo 3D. Worms Armageddon, uscito dopo Worms 2, debutta su tutte le console più in voga tra il 1999 e il 2000 portando la distruzione di massa tra invertebrati ad un nuovo livello grazie a molte nuove armi e all'introduzione dell'online per la prima volta nella serie. Worms Armageddon è leggermente più povero di Worms 2, ma è il caso di dire less is more perché l'interfaccia viene snellita e migliorata per un'esperienza di gioco tra le più apprezzate nella serie: non a caso oggi, venticinque anni dopo il suo debutto, siamo qui a parlare della versione rimasterizzata per piattaforme moderne.
Tralasciando le magie dell'online, presenti anche in questa versione anche se al giorno d'oggi sono praticamente scontate, Worms Armageddon Anniversary Edition mette a disposizione tutta una serie di missioni e sfide da giocare in solitaria per esplorare e imparare ad usare al meglio l'arsenale composto da quasi 50 elementi tra cui l'indimenticabile Corda Ninja che, proprio in questo capitolo, vede la sua fisica completamente ridisegnata per un approccio all'azione estremamente più libero. Oltre alle numerose sfide in solitaria, Worms Armageddon offre la possibilità di creare e modificare blandamente i Team di vermetti per dare il giusto tocco goliardico alle sfide da salotto: chi non vorrebbe tirare letali mucche esplosive in faccia ai vermetti con i nomi dei peggiori professori incontrati durante la vita scolastica? Le sfide in multigiocatore locale permettono di avere fino a sei squadre in gioco, ognuna con un numero variabile di componenti che vanno da 1 a 8 per una combinazione libera di alleanze e squadre, tra CPU e umani.
L'esperienza offerta da Worms Armageddon Anniversary Edition è un piacevole tuffo nel passato con praticamente nessuna aggiunta: nel bene e nel male, tutto è come era dalla grafica alle opzioni per un'esperienza autentica di pura pixelosa nostalgia, ma decisamente poco significativa per chi scopre i vermetti-guerrieri per la prima volta. A rimarcare il fatto che questa è un'operazione nostalgia, Team17 aggiunge all'esperienza Worms Armageddon anche la versione portatile, ovvero quella rilasciata nello stesso periodo su Game Boy Color con tutte le limitazioni legate alle evidenti differenze di prestazione tra piattaforme. Una piacevole scusa per rievocare le grandi sfide combattute sui sedili del bus, ma di fatto – tolti i nostalgici – non vi sono reali motivi per giocare a quella versione dai comandi meno precisi, meno chiari e con una grafica ancora più vecchio stile.
L'unica effettiva novità è rappresentata da una galleria che racconta la nascita e la storia di Worms con tanto di retroscena, curiosità e interviste piuttosto interessanti che scavano in un passato che appare ormai davvero lontano. Tra vecchie foto, riassunti dell'epoca e video, Worms Armageddon Anniversary Edition racconta la storia di chi ha portato alla nascita della serie, tra successi e ripensamenti. Un bel modo per celebrare i veniticinque anni della serie.
GIUDIZIO FINALE
Nonostante ogni giorno escano un'infinità di nuovi titoli, è sempre un piacere avere una scusa per tornare su quei giochi che hanno contribuito a far accendere il fuoco di passione che ci spinge a continuare a giocare. Worms Armageddon è una delle scintille che hanno acceso quella fiamma, un tipo di esperienza multigiocatore a turni che pochi altri titoli hanno saputo ricreare e che non sempre i capitoli successivi della serie sono riusciti a mantenere. Worms Armageddon Anniversary Edition è un'operazione nostalgia fatta e pensata per chi vuole compiere un viaggio nel tempo e tornare, almeno per un attimo, alla PlayStation 1.
Avvicinarsi a Worms partendo da Armageddon può non essere una cattiva idea, ma ad un prezzo paragonabile - se non addirittura minore - è possibile trovare capitoli più recenti e ricchi, nonché graficamente più appetibili, come Worms Battleground o Worms: Weapons of Mass Destruction che mantengono la stessa formula.
Avvicinarsi a Worms partendo da Armageddon può non essere una cattiva idea, ma ad un prezzo paragonabile - se non addirittura minore - è possibile trovare capitoli più recenti e ricchi, nonché graficamente più appetibili, come Worms Battleground o Worms: Weapons of Mass Destruction che mantengono la stessa formula.
Gioco testato su PlayStation 5.
Pro
- Il ritorno di un classico, senza filtri
- Inclusione della versione Mobile
- La Galleria racconta la storia della serie
- Completamente in italiano
Contro
- Si tratta di un gioco di 25 anni senza neanche un aggiunta di gameplay
- Non è stata prestata attenzione per gli eventuali nuovi fan
e quante ore sprecate.... o forse no? Beh, comunque è stato divertente.
A dire il vero preferivo il 2 perché aveva l'editor delle mappe e dei team che garantiva molta più giocabilità, specialmente in gruppo, su questo remake com'è la situazione in quel senso?
Puoi creare e modificare i team così come le modalità e gli stage. Le modifiche del team sono minimali ma sufficienti, quelle per le modalità sono ricche mentre gli stage è... ok. Puoi crearne e mettere vari elementi però trovo che l'editor sia scomodo e un po' limitato.
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