The Legend of Zelda è un nome che molto probabilmente suonerà familiare ai più: la celebre serie di casa Nintendo ha infatti riscosso nel corso degli anni un consenso tale da parte dei fans da vantare, oltre al merchandising più classico, come action figures e affini, anche una serie di manga, ispirati ciascuno a un particolare capitolo della saga. Vista la complessità della struttura dell' intera serie, prima di passare a parlare della sua controparte cartacea, è necessaria una breve introduzione a quella originale videoludica.
Il primo capitolo della saga The Legend of Zelda vede la luce nel 1986 sulla console casalinga NES e darà vita a luoghi, situazioni e personaggi che verranno riproposti costantemente in tutti i capitoli successivi.
Ambientato nella terra di Hyrule, il gioco vede protagonista il giovane Link, che si troverà ad affrontare numerose battaglie e a risolvere i più disparati enigmi per salvare la principessa del regno, Zelda, appunto, dalle grinfie del malvagio Ganon, con l' ausilio di un potente e misterioso oggetto chiamato "Triforza". Da questo primo episodio in poi, quella appena proposta sarà la formula che farà da base ai successivi episodi della saga. Da notare che i nomi dei protagonisti saranno gli stessi in tutti i capitoli (salvo il caso in cui il giocatore decida di cambiarli laddove possibile), ma, ciononostante, gli eroi che prendono parte alle varie vicende, pur condividendo nome e fattezze, non saranno quasi mai i medesimi del capitolo precedente o successivo. Il Link di Wind Waker ad esempio non sarà lo stesso del primo episodio, così come non lo sarà la principessa Zelda. Si tratterà invece di incarnazioni diverse di altrettanti eroi, le cui vicende saranno collegate da particolari avvenimenti. Altrettanto particolare è, inoltre, il modo in cui si susseguono i singoli titoli. A dispetto, infatti, dell’ordine con cui sono stati pubblicati nel corso degli anni, questo non necessariamente rispecchia quello con cui si susseguono le vicende narrate nei vari episodi.
Riporto qui di seguito una tabella riassuntiva con i principali titoli della serie
TITOLO | TITOLO ORIGINALE | CONSOLE | ANNO |
The Legend of Zelda | Zeruda no Densetsu ゼルダの伝説 | Famicon/ NES* | 1986 |
Zelda II: The Adventure of Link | The Legend of Zelda 2 リンクの冒険 Rinku no Bouken | NES | 1987 |
A Link to the Past | Zeruda no Densetsu Kamigami no Toraifoosu ゼルダの伝説 神々のトライフォース | SNES | 1991 |
Link's Awakening | Zeruda no Densetsu Yume o Miru Shima ゼルダの伝説 夢をみる島 | Game Boy | 1993** |
Ocarina of Time | Zeruda no Densetsu Toki no Okarina ゼルダの伝説 時のオカリナ | Nintendo 64 | 1998 |
Majora's Mask | Zeruda no Densetsu Mujura no Kamen ゼルダの伝説 ムジュラの仮面 | Nintendo 64 | 2000 |
Oracle of Ages | Zeruda no Densetsu: Fushigi no Ki no Mi: Jikuu no Sho ゼルダの伝説 ふしぎの木の実 時空の章 | Game Boy Color | 2001 |
Oracle of Seasons | Zeruda no Densetsu: Fushigi no Ki no Mi: Daichi no Sho ゼルダの伝説 ふしぎの木の実 大地の章 | Game Boy Color | 2001 |
Four Swords | Zeruda no Densetsu: Yottsu no Tsurugi ゼルダの伝説4つの剣 | Game Boy Advance | 2003*** |
The Wind Waker | Zeruda no Densetsu Kaze no Takuto ゼルダの伝説 風のタクト | GameCube | 2002 |
Four Swords Adventures | Zeruda no Densetsu: Yottsu no Tsurugi + ゼルダの伝説4つの剣+ | GameCube | 2004 |
The Minish Cap | Zeruda no Densetsu Fushigi no Boushi ゼルダの伝説 ふしぎのぼうし | Game Boy Advance | 2004 |
Twilight Princess | Zeruda no Densetsu Towairaito Purinsesu ゼルダの伝説 トワイライトプリンセス | GameCube / Wii**** | 2006 |
Phantom Hourglass | Zeruda no Densetsu Mugen no Sunadokei ゼルダの伝説 夢幻の砂時計 | Nintendo DS | 2007 |
Spirit Tracks | Zeruda no Densetsu Daichi no Kiteki ゼルダの伝説 | Nintendo DS | 2009 |
* Famicon è il nome con cui è nota la console casalinga NES (Nintendo Entertainment System) in Giappone e in altri paesi dell' Asia. Le due versioni, inoltre, differiscono leggermente per quanto riguarda aspetto e caratteristiche tecniche
** Tra il 1993 e il 1994 vengono prodotti tre nuovi titoli dedicati alla serie di Zelda, ma, a differenza degli altri, questi non furono curati in alcuni modo dalla Nintendo (che si limitò a concederne la licenza) e per questo spesso non vengono considerati parte della saga canonica. I titoli in questione sono Link: The Faces of Evil (1993), Zelda: The Wand of Gamelon (1993) e Zelda's Adventure (1994), i quali uscirono per il sistema CD-i (Compact Disk interactive) della Philips.
*** Questo gioco è stato distribuito assieme al remake per Game Boy Advance di A Link to the Past, pertanto non è stato venduto singolarmente e, a differenza degli altri titoli, possiede la sola modalità in Multiplayer.
**** Originariamente pensato per il GameCube l' uscita del gioco era prevista per il 2005. Per consentirne gli ultimi ritocchi, l' uscita venne procrastinata al 2006, permettendo anche un adattamento per la nuova console che stava per essere lanciata sul mercato (il Wii). Le due versioni vennero infine rilasciate lo stesso giorno.
Nota: salvo diversamente specificato, le piattaforme dei singoli titoli si riferiscono alla console originale per cui sono stati ideati: non vengono quindi presi in considerazione remake o rivisitazioni del medesimo titolo per le console più recenti. Le date indicate fan riferimento all' anno di rilascio in Giappone.
Tornando ai manga, questi seguono più o meno fedelmente la linea temporale e la trama presentata nei vari videogiochi, spesso arricchendola di elementi poco approfonditi nella versione originale, o del tutto inediti. E qui, riguardo alle cose inedite, vanno obbligatoriamente spese due parole su quella che è la resa del protagonista (o dei protagonisti, se vogliamo essere pignoli) su carta, o, per meglio dire, di una sostanziale differenza che c'è tra questa sua interpretazione e quella digitale. Per una serie di ragioni, non vengono dati molti elementi per identificare appieno la personalità di Link. In quasi ogni capitolo della saga, il protagonista viene presentato come un ragazzo pressappoco adolescente (l' età non viene mai resa nota esplicitamente) con attributi ricorrenti, quale l' abito verde, ma raramente vien fatto riferimento a vicende non inerenti a quella che sarà poi la trama principale dell' episodio, che possano dar ulteriori informazioni sull' eroe.
Più evidente di qualsiasi altra cosa è però, il fatto che il protagonista non parli, o meglio, che non abbia parti di dialogo "esplicite" all' interno di qualsivoglia capitolo della serie.
In realtà egli con gli altri personaggi (secondari e non) ci parla eccome, solo che starà al giocatore "immaginare" cosa dirà Link nelle varie occasioni, così da permettere una maggiore immedesimazione nella storia da parte del giocatore stesso.
C'è da dire che con gli episodi della saga più recenti, e particolarmente quelli in 3D (che possono contare tra la altre cose, su una grafica più dettagliata rispetto ai predecessori), ciò che non viene espresso dalle parole viene in qualche modo sopperito dalla espressioni del personaggio, che danno un ulteriore indizio seppur minimo, per identificare la personalità dellì eroe, e di come si trova a reagire nelle varie occasioni.
In definitiva, viene da sè che rendere un eroe all' apparenza "muto", così appositamente creato per conferire un' immedesimazione alla portata di tutti, in un manga risulta assai difficoltoso, vista anche la giovane età del pubblico a cui la maggior parte dei manga sono rivolti.
Detto ciò possiamo ora procedere ad osservare più da vicino le varie pubblicazioni.
Uno dei primi manga a vedere la luce vanta, oltre a un illustre autore, anche una sorte particolare circa la sua pubblicazione. Nato infatti per il pubblico americano e scritto dal celebre Shotaro Ishinomori, A link to the Past (questa la prima delle tre versioni dedicate all' omonimo terzo episodio della serie) venne edito per la prima volta nel 1992 a puntate sulla rivista americana Nintendo Power Magazine, con tanto di pagine a colori, e raccolto l' anno successivo in un unico volumetto edito dalla Shogakukan. La trama, pur seguendo gli avvenimenti narrati nel gioco di riferimento, aggiunge nuovi personaggi, uno dei quali visibilmente ispirato da Jet Link di Cyborg 009, celebre manga di Ishinomori.
Come detto poco più su, questa versione di A link to the past è solo la prima di tre. Gli altri due remake infatti saranno, uno ad opera di Ataru Kajiba (o Cagiva), che ha sviluppato una versione alternativa alla precedente in tre volumetti, pubblicati a partire dal 1995 da quella che allora fu la Enix, mentre l' altro sarà curato dal duo di mangaka che risponde allo pseudonimo di Akira Himekawa.
Oltre ad aver dato luce al sopraccitato (e relativamente recente) remake, il duo si è adoperato a trasporre su carta ben otto degli episodi che compongono la serie di Zelda, tra cui Ocarina of Time, (gioco acclamato a tal punto da essere considerato da alcuni il migliore non solo della saga di Zelda, ma addirittura dei videogiochi in genere) e l' ultimo capitolo, uscito per la console portatile Nintendo DS: Phantom Hourglass. Ciò che si può immediatamente apprezzare dei manga trattati da Himekawa è senza dubbio il tratto, il quale risulta essere, oltre che piuttosto fedele alle illustrazioni originali dei videogiochi (soprattutto negli episodi in cui il protagonista appare in stile "deformed", quali Four Sword Plus e Minish Cap), anche molto pulito e gradevole. Contestabili invece sono alcune libertà prese a livello narrativo, certune "innocue", altre invece abbastanza rilevanti tanto da poter discostare a tratti la timeline dei manga da quella della serie originale. Non è raro ad esempio vedere come le relazioni tra certi personaggi vengano modificate, oppure constatare come alcuni luoghi (i dungeon in particolare, che costituiscono parte fondamentale dei giochi), nei manga siano trattati in modo abbastanza veloce, se non addirittura "eliminati" dalla narrazione (come ad esempio nei manga dedicati alla serie Oracle). Strettamente parlando dei fumetti, tutto ciò non ne precluderebbe la qualità, ma potrebbe comunque far storcere il naso a coloro che invece sono affezionati ai fatti così come sono narrati negli episodi originali.
Nonostante il duo Himekawa sia stato senza dubbio il più prolifico, in quanto a numero di episodi adattati, riporto qui di seguito un breve schema citando anche autori di cui non è stata fatta menzione sopra, ma che han contribuito a scrivere loro trasposizioni dei vari capitoli della saga.
TITOLO | TITOLO ORIGINALE | AUTORE | ANNO | VOL. | SCHEDA |
The Legend of Zelda | Zeruda no Densetsu | Yu Mishozaki | 1989 | 1 | LINK |
Adventure of Link | Rinku no Bouken | Yu Mishozaki | 1991 | 1 | LINK |
A link to the Past | Kamigami no Toraifoosu | Shotaro Ishinomori | 1992* | 1 | LINK |
Link's Awakening | Yume wo Miru Shima | Ataru Kajiba | 1994 | 2 | LINK |
A link to the Past | Kamigami no Toraifoosu | Ataru Kajiba | 1995/96 | 3 | LINK |
Ocarina of Time | Toki no Okarina | Akira Himekawa | 1998 | 2 | LINK |
Majora's Mask | Mujura no Kamen | Akira Himekawa | 2000 | 1 | LINK |
Oracle of Seasons | Fushigi no Ki no Mi Daichi no Sho | Akira Himekawa | 2001 | 1 | LINK |
Oracle of Ages | Fushigi no Ki no Mi Jikuu no Sho | Akira Himekawa | 2001 | 1 | LINK |
Four Swords Plus | Yottsu no Tsurugi + | Akira Himekawa | 2004 | 2 | LINK |
A link to the Past | Kamigami no Toraifoosu | Akira Himekawa | 2005 | 1 | LINK |
The Minish Cap | Fushigi no Boushi | Akira Himekawa | 2006 | 1 | LINK |
Phantom Hourglass | Mugen no Sunadokei | Akira Himekawa | 2009 | 1 | LINK |
* pubblicato nel 1992 su rivista, per poi essere raccolto in monografico nel 1993
Vanno inoltre citati, da parte di autori vari, i 4koma gag battle, raccolte di strip comiche che fanno riferimento a vari episodi dei giochi. Tra questi segnalo in particolare The Wind Waker: Link's Logbook (2002).
Dopo questa carrellata di produzioni nipponiche dedicate alla celebre saga, passiamo ora brevemente in rassegna quelle che sono state le pubblicazioni occidentali.
Di poco successive alle prime opere "made in Japan", le pubblicazioni ufficiali a marchio Zelda vengono prodotte in America e pubblicate dalla Valiant Comics dal 1990 al 1991. Questa stipulò un accordo con la Nintendo attraverso il quale la casa giapponese poteva veder pubblicati in forma di fumetto alcuni dei suoi titoli più famosi, tra cui The Legend of Zelda, per l' appunto, sotto l' etichetta Nintendo Comics System. Le vicende narrate in questa serie avvengono poco dopo quelli che sono gli avvenimenti narrati in The legend of Zelda e Zelda II: Adventure of Link e ricordano quello che fu il cartoon ispirato alla serie, sia per quanto concerne il character design (modellato sugli artwork dei primissimi episodi), sia per quanto riguarda certe "aggiunte" a dir poco creative apportate al carattere dei personaggi. Il cartoon in questione (risalente al 1989, e trasmesso da noi nel 1990 con il nome di Un regno incantato per Zelda) segue solo approssimativamente le trame dei videogiochi a cui si ispira: la maggior parte degli episodi infatti è riassumibile nella lotta di Link e Zelda (talvolta aiutati da una fata di nome Sprite) ai piani di conquista del perfido Ganon, il quale tenta, tramite svariati espedienti, di impossessarsi della Triforza della Saggezza e dominare il regno di Hyrule.
Per quanto riguarda gli "stravolgimenti" che la serie animata apporta ai relativi titoli, va notato che qui Zelda non è più solo il personaggio da salvare, ma ricopre un ruolo molto più dinamico, ritrovandosi spesso a combattere a fianco di Link, o addirittura a salvarlo (!). Anche quest' ultimo non è esente da "fantasiose" interpretazioni: oltre al fatto, già sottolineato per quanto riguarda i manga, che il protagonista parla "apertamente", viene enfatizzato (o forse è meglio dire pensato ex-novo) un lato piuttosto audace delleroe per quanto concerne le relazioni interpersonali, in particolar modo per quanto riguarda il rapporto con Zelda. Piuttosto di frequente infatti, egli chiede esplicitamente alla principessa un bacio come ricompensa per le sue eroiche gesta, che, per un motivo o per un altro, non viene mai dato. La serie conta in totale solo tredici episodi, trasmessi tra il settembre e il dicembre 1989. Questa venne infine interrotta ma i personaggi di Link, Zelda e Ganon avrebbero fatto una nuova comparsa in Captain N: the Game Master (una serie animata in cui appaiono quasi tutti i personaggi principali della Nintendo, da noi andato in onda col nome di Un videogioco per Kevin), trasmesso a partire dello stesso anno.
Per concludere con le opere occidentali dedicate alle serie, cito brevemente un fumetto pubblicato in un' edizione speciale della rivista europea Nintendo Club Magazine nel 1998 e realizzato con la collaborazione di uno studio giapponese, dedicato a Ocarina of Time, che si colloca cronologicamente poco prima degli avvenimenti narrati nel videogioco.
NOTE DELL'AUTORE
Mi son ritrovata a fare questa scheda quasi per caso, dopo essermi imbattuta più volte e altrettanto casualmente nei manga dedicati alla serie, che fino a poco tempo prima conoscevo solo nella sua forma classica di videogame.
Trattandosi di una saga oltre che celebre, anche molto articolata, molti elementi che la compongono, per scelta o per ignoranza (più probabilmente quest' ultima), non vengono citati nel sovrastante testo.
Nella speranza che vi sia stato in qualche modo utile, termino (e stavolta davvero) riportandovi quella che è la conclusione del prologo al primo episodio.
Only your skill can answer that question. Good luck. Use the Triforce wisely."
Ultimo aggiornamento: 27/07/2010
Autore: Alixx