Pubblichiamo di seguito, in versione completa, il pressbook di Paprika, in arrivo nelle sale cinematografiche grazie a Sony il 15 Giugno. E' veramente ricco di informazioni, per un film che considero un obbligo, se sarete fortunati di averlo in programmazione nei cinema della vostra città, andare a vedere.

La Sony Pictures Home Entertainment
presenta

Un film di Satoshi Kon

PAPRIKA
SOGNANDO UN SOGNO


In concorso alla 63° edizione
della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia,
il film sarà distribuito nelle sale italiane il
15 GIUGNO 2007__

Dal romanzo di: Yasutaka Tsutsui.
Genere: Thriller
Durata: 90 min.

PRODUZIONE
Mad House
Animatrix / Tokyo Godfathers / Metropolis


REGIA
Satoshi Kon
Perfect Blue / Millennium Actress / Tokyo Godfathers



IL MATERIALE FOTOGRAFICO E’ DISPONIBILE SU
www.campuspress.it



Soggetto:
Anno 2004. Viene inventato un trattamento psicoterapeutico rivoluzionario chiamato PT. Attraverso un dispositivo, chiamato DC-Mini, tale procedimento è in grado di agire come ‘detective dei sogni’, ossia di penetrare nei sogni delle persone ed esplorarne i pensieri inconsci. Prima che il governo riesca ad emanare una legge che autorizzi l’uso di uno strumento psichiatrico tecnologicamente così avanzato, uno dei prototipi del DC-Mini viene rubato, mandando in tilt tutto il laboratorio di ricerca. In mani sbagliate, le potenzialità di un uso scorretto del congegno potrebbero essere devastanti, permettendo a chi lo adopera di annichilire totalmente la personalità del sognatore, durante il sonno. Una rinomata scienziata, la Dottoressa Atsuko Chiba, si introduce nel mondo dei sogni attraverso il suo esotico alter-ego, nome in codice PAPRIKA, nel tentativo di scoprire chi stia dietro al tentativo di sabotare la nuova invenzione.

Sinossi breve:
A 29 anni, la dottoressa Atsuko Chiba è un’ attraente ma modesta ricercatrice e psicoterapeuta giapponese, vincitrice del Premio Nobel. Il suo alter-ego, una splendida e coraggiosa ragazza diciottenne, ‘detective dei sogni’, PAPRIKA il suo nome in codice, è in grado di penetrare nei sogni delle persone e di ‘sincronizzarsi’ col loro inconscio per aiutarle a scoprire l’origine delle loro ansie e nevrosi.

Nel laboratorio dove Atsuko lavora è stato messo a punto un nuovo congegno, il DC-Mini, inventato dal suo brillante collega dottor Tokita, un genio un po’ goffo, con evidenti disturbi alimentari. Sebbene il dispositivo possa rivoluzionare il mondo della psicoterapia, in mani sbagliate il potenziale di un suo uso scorretto potrebbe essere devastante, in quanto il congegno permette a chi lo usa di annichilire completamente la personalità dei sognatori nel momento del sonno.

Quando uno degli unici quattro prototipi di DC-Mini viene rubato, nella fase conclusiva della ricerca, e contemporaneamente Himuro, l’assistente del dottor Tokita, scompare, Atsuko inizia a sospettare che non si tratti solo di una coincidenza. Numerosi ricercatori del laboratorio, poi, impazziscono, e sognano - anche durante la veglia - di essere perseguitati da una bambola giapponese; la stessa bambola che compare sempre e in modo opprimente nei sogni di uno dei pazienti schizofrenici di Himuro. A questo punto Atsuko ha la certezza che qualcuno stia usando il DC-Mini per distruggere la mente delle persone; e teme, non solo che il governo rifiuterà di approvare l’utilizzo della macchina ad uso psicoterapeutico quando la sua scoperta verrà sarà resa pubblica, ma che chiunque stia manipolando il congegno abbia in animo un proposito ancora più malvagio.

Sinossi lunga:
A 29 anni, la dottoressa Atsuko Chiba è un’ attraente ma riservata ricercatrice psicoterapeutica giapponese, vincitrice del Nobel; ha un alter-ego, un ‘detective dei sogni’, di soli 18 anni, una ragazza stupenda e molto coraggiosa, chiamata PAPRIKA, in grado di introdursi nei sogni delle persone e di sincronizzarsi con il loro inconscio grazie all’uso di un congegno, il DC-Mini. Il DC-Mini è ancora in attesa di ottenere l’approvazione ufficiale del governo per poter essere adoperato come trattamento psicoterapeutico; la legge sta per essere votata dal parlamento.
L’inventore del DC-Mini è il dottor Tokita, un brillante ma piuttosto goffo collega di Atsuko, un genio con una certa tendenza a mangiare troppo.
Quando uno dei quattro prototipi del marchingegno viene sottratto dalla Fondazione per la Ricerca Psichiatrica, il laboratorio cade nel caos più profondo. Nelle mani sbagliate, le potenzialità di un uso scorretto del congegno potrebbero essere devastanti, permettendo a chi lo usa di annichilire totalmente la personalità del sognatore, durante il sonno. Per una strana coincidenza l’assistente di Tokita, Himuro, è scomparso, divenendo il maggior sospetto. Man mano che, uno dopo l’altro, i ricercatori del laboratorio cominciano a dare segni di squilibrio, raggiunti dai sogni anche da svegli, Atsuko si rende conto che coloro i quali sono stati maggiormente esposti alla macchina sono i più vulnerabili a subire interferenze nei loro sogni, pur non essendo fisicamente collegati al DC-Mini; ciò significa che è lei a correre il rischio maggiore. In tutti i sogni dei ricercatori del laboratorio compare, come protagonista, una minacciosa bambola giapponese, personaggio presente nei sogni di un paziente schizofrenico di Himuro, fatto che coinvolge ancor più il ricercatore scomparso. Il responsabile del laboratorio vorrebbe trovare a tutti i costi Himuro prima che la faccenda diventi pubblica e possa compromettere l’approvazione legale del congegno. Invece Seijiro Inui, Presidente del laboratorio di ricerca, vede questa come un’opportunità di cancellare il progetto e afferma che un macchinario del genere “non avrebbe mai dovuto essere inventato”.

Quando il capo di Atsuko, Torataro Shima, il responsabile del laboratorio, turbato da un sogno bizzarro, tenta di suicidarsi, Atsuko si decide a tentare di risolvere da sé il mistero. Un disegno sulla t-shirt del dottor Tokita le fornisce un indizio su dove potrebbe trovare Himuro, il ricercatore scomparso. Dopo esser penetrata nei suoi sogni, Atsuko si rende conto che qualcuno di ancor più sinistro è lì presente, e sta quindi dietro il furto. Nel frattempo un giovane e attraente ricercatore, il dottor Osanai, sembra desideroso di aiutare la dottoressa, e le salva persino la vita quando, caduta anche lei in uno stato onirico, sta per precipitare da una balconata. Ma il dottor Osanai sembra voler in qualche modo sfidare il geniale dottor Tokita, che considera come rivale in più di un campo.

Poiché il capo di Atsuko, Shima, rimane intrappolato nel sonno, la ricercatrice decide di provare a infilarsi nei suoi sogni attraverso il suo alter ego, Paprika, con l’intenzione di salvarlo e affrontare chiunque stia dietro a tutta questa storia. Nonostante Shima sia vicino alla morte, alla fine Paprika riesce a riportarlo alla realtà; insieme decidono che Shima debba rimanere in ospedale per impedire che il consiglio, di cui è membro, si incontri e voti contro la prosecuzione del progetto del DC-Mini.

Nel frattempo il detective Konakawa viene chiamato al laboratorio da Torataro Shima, suo vecchio compagno di scuola, per un incontro con Atsuko e il capo di Himuro, il dottor Tokita. Konakawa comprende pienamente il potere e il potenziale nocivo del DC Mini, avendo lui stesso ricevuto un trattamento psichiatrico con l’assistenza della ‘ragazza dei sogni’, Paprika, nel tentativo di curare il suo stato d’ansietà derivante da un recente caso di omicidio irrisolto. Non appena incontra Atsuko, rimane immediatamente sorpreso, ma non le fa capire di aver compreso che lei e Paprika sono la stessa persona. Il detective in un primo momento sospetta che Himuro abbia rubato il DC-Mini per cercare di accreditare a sé il merito dell’invenzione. Interroga l’amico Torataro Shima, responsabile del laboratorio, con il quale aveva iniziato i suoi trattamenti terapeutici e che lo aveva introdotto a Paprika. Gli chiede subito se Atsuko e Paprika siano la stessa persona. Shima conferma che è così, ma gli dice che l’esistenza di Paprika è un segreto finché il progetto di legge sul Trattamento Psichiatrico passerà e la procedura diverrà legale. Gli spiega che il laboratorio è terribilmente sotto pressione dal momento del furto e che, dopo i recenti incidenti, i media hanno cominciato a sorvegliare il suo lavoro. Inoltre, una certa pressione è esercitata anche dall’interno del laboratorio in quanto il Presidente, Seijiro Inui, confinato su una sedia a rotelle, cerca di persuadere Shima a dimettersi da responsabile del laboratorio e ad addossarsi tutta la responsabilità del furto. Ma Shima sospetta che Inui abbia un piano più grande – e intenda estendere la propria autorità, impossessandosi anche del suo ruolo.

Shima decide di mandare Paprika in aiuto del detective Konakawa, ancora psicologicamente alle prese con il suo caso di omicidio. In un sogno ricorrente è intrappolato in una gabbia al circo, circondato da persone col suo stesso viso. Sogna poi di rimanere chiuso in un ascensore dove ogni piano a cui l’ascensore ferma è un film i cui interpreti, in ruoli diversi, sono sempre lui e Paprika, e continua a ricorrere il numero 17. Non appena Paprika si introduce nel suo sogno, subito sono interrotti dalla stessa strana sfilata carnevalesca di bambole e frigoriferi che Paprika ha già incontrato nei sogni di Shima; ciò le fa comprendere che nei sogni del detective dev’esserci un intruso. Improvvisamente vede il dottor Tokita nei panni di un gigantesco robot fuori controllo e cerca di richiamare alla realtà coloro che stanno dormendo: infatti sia i sogni di Tokita che quelli di Himuro si stanno mescolando con quello del detective Konakawa. Con l’intenzione di salvare Tokita, la ragazza ritorna al laboratorio per entrare nel sogno di Himuro, come Paprika. Non riesce a trovarlo, neppure nei suoi sogni, ma si imbatte in centinaia di piccoli bambolotti con le fattezze di Tokita e poi in un’enorme statua del dottor Osanai. Si trasforma allora in una piccola fatina alata e scopre la scioccante carcassa deteriorata e vuota di Himuro e teme che questi non farà mai più ritorno dallo stato onirico. Improvvisamente appare il Presidente del laboratorio che al posto delle sue inutili gambe, si materializza con il torso di un enorme albero le cui radici, come armi offensive, allungandosi, cercano di intrappolare Paprika che per salvarsi deve mettersi in fuga.
Paprika (Atsuko) accusa il Presidente di cercare di impadronirsi del mondo intero assumendo il controllo dei sogni delle persone. Subito cade in un’imboscata del dottor Osanai, che prova a catturarla. Al laboratorio, il suo capo, che sta guardando sullo schermo dello scanner tutto quello che succede, prova disperatamente a svegliarla. Atsuko (Paprika) capisce che Osanai è alle dipendenze del Presidente e lo provoca su quest’argomento mentre lui la insegue. D’improvviso “si risveglia” ritrovandosi inchiodata ad un tavolo come le farfalle della collezione che è appesa alle pareti della stanza dov’è imprigionata. Osanai è lì in piedi, e incombe su di lei – finalmente l’ha catturata. Paprika cerca di manipolarlo con giochi mentali e lo accusa di vendere l’anima e il corpo al Presidente, nel tentativo di distrarlo. Osanai reagisce con rabbia e le comunica che è stato scelto dal Presidente stesso. E infine confessa a una Paprika scioccata che la ama per quello che lei è realmente - la dottoressa Atsuko Chiba.

Nel frattempo, il detective Konakawa, entrato nel mondo dei propri sogni, sta aspettando Paprika. Nel sogno beve qualcosa al bancone di un bar e i due barman gli domandano per quale ragione non ami il cinema. D’improvviso Konakawa comprende il significato del numero 17. Quando era un ragazzo di 17 anni aveva girato un film in 8 mm. con il suo migliore amico e insieme avevano parlato del progetto di fare dei film, ma poi Konakawa aveva deciso di non volere proseguire su quella strada. L’amico si era sentito molto deluso da lui, e più tardi Konakawa era venuto a sapere che l’amico era gravemente malato e sarebbe morto di lì a poco. Per tutti questi anni il detective era stato oppresso dal senso di colpa per aver deluso l’amico. Entrato in un cinema, Konakawa vede sullo schermo l’immagine di Paprika intrappolata da Osanai nella stanza della collezione di farfalle. Il detective tenta disperatamente di entrare dentro lo schermo del film per salvarla. Osanai sta frugando con la mano sotto la pelle di Paprika, che, ritirandosi, rivela la figura di Atsuko. Improvvisamente compare il Presidente del laboratorio, condividendo con Osanai il medesimo corpo – è furioso che il giovane ricercatore metta tutto a rischio per una donna. I due, uniti nello stesso corpo, lottano uno contro l’altro mentre Osanai cerca di impedire al Presidente di uccidere Atsuko. Il detective Konakawa fa breccia attraverso lo schermo e libera la giovane, ma Osanai continua ad inseguirli, anche quando Konakawa si nasconde nei propri sogni. Manipolando i sogni del detective, Osanai lo riporta al suo terrificante ricorrente incubo, nel corridoio dell’hotel dove cerca di inseguire l’assassino. Improvvisamente il detective comprende cosa deve fare e finalmente spara al killer in fuga, che nel sogno è Osanai. Una volta che gli ha sparato, Konakawa si rende conto di essere riuscito a liberarsi dalla paura che lo ossessionava. Il suo “film” è terminato e salva Paprika come fa l’eroe alla fine di un ogni film. Il pubblico del sogno, in sala, applaude e lui bacia Paprika. Immediatamente Atsuko si sveglia e schiaffeggia la faccia del suo capo che è in piedi accanto a lei, invece di quella di Konakawa. Shima è scioccato, ma è felice di essere riuscito a risvegliare Atsuko e che lei sia ancora viva. Atsuko vede l’ombra trasparente di Osanai, dolorante per la ferita provocata dal colpo di pistola di Konakawa. Lei capisce che alla fine il Presidente si è impossessato del corpo di Osanai e che questi sta morendo.

Appena Atsuko e Shima lasciano il laboratorio, una enorme bambola giapponese, uscita dal mondo dei sogni, inizia a buttare giù i muri dell’edificio; i due si mettono in salvo correndo. Fuori, per la strada, sta sfilando, insieme alla bambola giapponese, la grande parata carnevalesca. Atsuko si rende conto che l’intero mondo sta sognando, e che sogni e realtà si stanno mescolando.

Tokita compare nuovamente con l’aspetto di un robot ma adesso lancia missili diretti contro di loro. Subito compare, accanto ad Atsuko, il suo alter-ego, Paprika, decisa a fermarlo. Atsuko e Shima si stupiscono del fatto che Atsuko e il suo alter-ego si possano trovare contemporaneamente nello stesso posto. Atsuko dice a Paprika che è solo una parte di lei e non può esistere separatamente, che deve stare ad ascoltarla, ma Paprika non vuole. E a sua volta Paprika chiede ad Atsuko se non ha mai pensato di esser lei una parte di Paprika e non il contrario. Atsuko si rende conto che il motivo che le impedisce di abbandonare al suo destino Tokita sta nel fatto che ne è innamorata, e finalmente è in grado di capire cosa prova per lui. Paprika commenta, saggiamente, che finalmente Atsuko “ha preso coscienza di sé”, ma quando la dottoressa si avvicina e prova a far ragionare Tokita, sempre intrappolato nel grande robot, questi reagisce inghiottendola in un sol boccone.
Shima e Paprika sono sconvolti nel constatare che il mondo dei sogni sta diventando più buio; e compare un enorme buco nero, in comunicazione con l’altro mondo.

Il Presidente, trasformatosi ora in una terribile figura nera che troneggia sulla città e sta ricoprendo di tenebre tutto il mondo, dichiara di poter controllare i sogni, persino la morte – è diventato il Signore delle Tenebre. Paprika comprende che luce e ombra sono il riflesso, rispettivamente, di realtà e sogno e che è necessario che lei faccia qualcosa di drastico per salvare il mondo. Assume l’aspetto di una piccola bambina che, inghiottendo le tenebre cresce sempre più, divenendo una giovane donna capace di risucchiare l’oscura figura del Presidente. La luce ritorna sulla città. Tokita si risveglia come da un lungo sonno. Dice di aver appena fatto il più bel sogno della sua vita e, voltandosi, trova Atsuko che gli tiene amorevolmente la mano. Shima e il detective si allontanano in silenzio per lasciarli da soli. Konakawa si rende conto che Paprika è la donna dei suoi sogni ma che non potrà mai essere sua. Quando, più tardi, controlla il suo sito onirico su internet, lei gli ha lasciato un messaggio d’addio in cui gli dice che il suo cognome cambierà in Tokita e gli raccomanda di andare a vedere il film intitolato Dreaming Kids. Il detective, finalmente libero da paure e angosce, esce dal suo ufficio ed entra in una sala cinematografica. I film non gli fanno più paura...



LA PRODUZIONE



Basto sul romanzo di fantascienza di Yasutaka Tsutsui, il maestro giapponese
 
La storia originale di “Paprika,” è stata scritta dal grande maestro della letteratura giapponese Yasutaka Tsutsui i cui romanzi futuribili sono considerati capolavori della fantascienza. “Paprika” è stato in un primo momento pubblicato a puntate sul magazine femminile Marie Claire, nel 1991. Sebbene non sia risultato vincitore, “Paprika” ha ottenuto più consensi del romanzo di Tsutsui’ “Morning Gaspare,” che alla fine ha vinto nel 1993 il Japanese Science Fiction Award. Di conseguenza, “Paprika” è noto come “il vincitore fantasma del Science Fiction Award.” Ed è anche l’ultimo lavoro letterario che Tsutsui ha completato prima di cominciare lo sciopero, in segno di protesta contro le restrinzioni degli editori giapponesi.
L’eroina della storia è una psicoterapeuta molto intelligente, dotata di un sorprendente alterego , Paprika – una giovane ragazza attraente e piena di vita, capace di introdursi nei sogni delle persone con lo scopo di comprendere i loro pensieri inconsci e aiutarli a guarire.
La ragazza dei sogni, Paprika, è forse uno dei personaggi più amati tra quelli creati da Tsutsui, insieme a Kazuko Yoshiyama del romanzo “Time Travel Girl” e alla telepatica Nanase Hida della trilogia “Nanase”.


Visualizzazione dell’impossibile…
 
Nel corso degli anni, le straordinarie avventure di “Paprika” hanno attratto numerosi registi, che desideravano adattare la sua storia per lo schermo. Si credeva che l’immaginifica creazione artistica di Tsutsui fosse impossibile da tradurre in immagini a causa della sofisticata astrazione delle sequenze oniriche.
Lo stesso Tsutsui, in ogni caso, ha ritenuto che Satoshi Kon - già famoso per la sua animazione di incredibile originalità – sarebbe stato l’unico a poter rendere giustizia alla sua creazione.


Satoshi Kon era già un grande fan di Tsutsui!
 
I due artisti si sono incontrati nel 2003, all’Animage, rivista di animazione.
Tsutsui ricorda: “Chiesi a Satoshi Kon di adattare Paprika dopo aver visto il suo film Millennium Actress, in considerazione dell’altissimo livello creativo della sua animazione”.

Satoshi Kon era già, da parte sua, un grande fan di “Paprika” ed era stato profondamente influenzato dal lavoro di Tsutsui. Infatti, dopo l’uscita nelle sale di Perfect Blue, era intenzionato a realizzare come successivo progetto Paprika. Tuttavia, solo nel 2003 che la sorprendente offerta di Tsutsui ha fatto diventare il sogno di Kon realtà.


Un omaggio all’opera di Tsutsui

Satoshi Kon non solo ha diretto Paprika, ma ne ha anche adattato l’intreccio per lo schermo. Ha eliminato un gran numero di elementi concettuali e termini tecnici della psicanalisi e creato una sua personale interpretazione visiva di quel mondo. Come risultato, Paprika è una nuova forma di animazione per Kon, piuttosto diversa dalla sua usuale cifra stilistica, quella cioè di un’animazione dettagliata e realistica. Il suo proposito per questo film era di dare vita ad un mondo che potesse sorprendere il pubblico.
Satoshi Kon si descrive come un inventore folle il cui stile eccentrico è capace di creare, per le straordinarie avventure di Paprika, un mondo simile al sogno, unico e surreale.

E anche Tsutsui giudica molto positivamente l’opera di Kon, apprezzandone il lavoro di semplificazione rispetto al testo originale. Molti elementi del mondo creato da Tsutsui sono parimenti amati da Kon. Ad esempio le rime e i giochi di parole nel linguaggio di coloro i cui sogni vengono interrotti. Questo linguaggio, proprio del lavoro di Tsutsui, è stato conservato nel film.
“Paprika” è l’omaggio di Satoshi Kon al maestro Yasutaka Tsutsui.



CREDITS


SATOSHI KON (regia)

Nato il 12 ottobre 1963 nell’isola di Hokkaido, Satoshi Kon ha frequentato la Musashino Art University, studiando Visual Communication Design. Mentre era ancora all’Università, ha debuttato come disegnatore di fumetti per la rivista Young Magazine (pubblicata da Kodansha, Giappone). La sua illustrazione e composizione particolareggiata è stata subito molto apprezzata; ha continuato a lavorare per KAIKISEN (Regression Line) e WORLD APARTMENT HORROR. Il lavoro di Kon include: ROJIN Z, come background artist; RUN, MEROS come layout artist; PATLABOR 2 come background e layout artist, e MEMORIES come background, layout artist e sceneggiatore. La sua composizione senza eguali, dove tutto all’interno del quadro è nettamente definito e abilmente disegnato, ha attirato l’attenzione dell’industria di animazione. Nel 1998 debutta alla regia con PERFECT BLUE, film che gli ha fatto acquistare attenzione internazionale. Il 2002 ha visto la realizzazione del suo secondo film, MILLENNIUM ACTRESS e nel 2003 è uscito TOKYO GODFATHERS. I suoi film sono stati presentati in tutto il mondo, ai più importanti festival cinematografici internazionali. Nel 2004 ha diretto la sua prima serie TV, PARANOIA AGENT. PAPRIKA è il suo ultimo film d’animazione.

Filmografia:

Paprika (2006) : Regia / Sceneggiatura

Mousou Dairinin (Paranoia Agent) (2004) Serie TV: Regia / Soggetto / Storyboard

Tokyo Godfathers (2003) : Regia / Sceneggiatura / Soggetto / Character Design

Sennen Joyu (Millennium Actress) (2001) : Regia / Sceneggiatura / Character Design

Perfect Blue (1998) : Regia / Character Design

Memories (1995) : Sceneggiatura (parte)/ Background & layout artist

Patlabor 2 (1993) : Background & layout artist

Run, Meros (1992): Layout artist

Rojin Z (1991) : Background artist

World Appartment Horror (1991) : Soggetto



MADHOUSE (studio di animazione)

Madhouse, la cui fama è legata a lavori di alta qualità, conosciuta come una delle migliori case di produzione giapponesi di animazione, ha realizzato tutti i tre film di Satoshi Kon. In passato Madhouse ha lavorato con il regista di animazione Rintaro per film quali HARMAGEDON: GENMA TAISEN, X, e METROPOLIS, e con Yoshiaki Kawajiri, inclusi i film, SUPERNATURAL BEAST CITY, JUBEI NINPOCHO: THE NINJA SCROLL, e VAMPIRE HUNTER D: BLOODLUST. E ancora per il film di Kitaro Kosaka NASU - THE SUMMER OF ANDALUCIA, presentato alla Quinzaine del Festival di Cannes. I progetti più recenti di Madhouse comprendono TOKYO GODFATHERS, PARANOIA AGENT, PARADISE KISS e TIME TRAVEL GIRL. In virtù della direzione elegante e della ricchezza visuale dell’immagine dei film prodotti, Madhouse gode di altissima considerazione sia in Giappone che a livello internazionale.

Credits:

Produzione “Paprika” Film Partners MADHOUSE/Sony Pictures Entertainment (Japan) Inc.

Sviluppo Masao Maruyama

Dal romanzo di Yasutaka Tsutsui

Sceneggiatura Seishi Minakami/Satoshi Kon

Character Design/Direzione animazioni Masashi Ando

Art Director Nobutaka Ike

Color Design Satoshi Hashimoto

Direttore della fotografia Michiya Kato 

Musica Susumu Hirasawa

Direzione del suono Masafumi Mima

Montaggio Takeshi Seyama

Co-Produzione Satoki Toyoda

Produzione esecutiva Jungo Maruta/Masao Takiyama

Animazione MADHOUSE Inc.

Regia Satoshi Kon



RASSEGNA STAMPA



THE HOLLYWOOD REPORT
Oct 10, 2006

NEW YORK -- After the outre charms of "Tokyo Godfathers," director Satoshi Kon returns to a more conventional anime theme for "Paprika." Based on a serialized novel by Yasutaka Tsutsui, the film explores a conflict between technology and humanity by taking viewers inside the muddled dreams of its protagonists. It is an intelligently written piece that only falters during the finale, where Kon sacrifices the film's logic for an explosive ending.

"Paprika" plays well enough on the big screen, but it probably will do most business on DVD. Visuals often are imaginative but not startling enough to break the ingrained resistance non-Japanese adults feel toward animation. Kudos to the New York Film Festival for presenting this animation on par with its live-action art house dramas. Triumph and Destination Films will release the film in North America in March.

The story centers on a prototype gadget called a DC-MINI, which allows psychologists to enter into their patients' dreams. An unknown villain steals the DC-MINI and uses it to enter people's minds and control them. Dreams start to invade waking time as subconscious moments become confused with conscious ones. Chiba, a young female psychologist on the DC-MINI team, takes on a subconscious alter ego -- named Paprika -- and dives into the dream world to root out the culprit.

This story of useful technology being used in a detrimental way has similarities with the seminal A.I. drama "Ghost in the Shell," which confronted the possibility that robots could become conscious. "Paprika" isn't as fully formed as that film -- its villain is a crude rendition -- but some interesting points are raised along the way. These include an altercation between Chiba and her subconscious alter ego about who really controls whom.

The narrative involves visiting different dreamscapes, and the visual potential of this is exploited well. Some dreams are Miyazaki-like fantasies; others are crazy carnivals. The ending, which replicates the doomed cityscapes that have characterized Japanese sci-fi since "Godzilla," is thunderous, but it doesn't jell with the rest of the film's careful exposition.


VARIETY
Sep. 5, 2006

LESLIE FELPERIN


With its brainy scientist heroine, and surreal, super-kitsch imagery, above-average Japanese anime sci-fi pic "Paprika" has a better chance than most Nipponese toons of breaking out of the specialty ghetto by appealing to femme auds as well as the genre's core constituency of fanboys. Helmer Satoshi Kon ("Tokyo Godfathers," "Perfect Blue") adds humorous spice to the pic's somewhat ready-made plot about a gizmo that can record dreams falling into the wrong hands. Hot B.O. is expected from Japan, with, at the very least, warm ancillary sales offshore.
In a spooky, antic sequence, police detective Konakawa (voiced by Akio Ohtsuka) escapes a scary circus and various cinematic chase scenarios (referencing "Tarzan" movies, film noir, and so on) glimpsed through an elevator door. He is accompanied by a gamine, red-headed girl named Paprika (Megumi Hayashibara).
Turns out it was all a dream he had that was recorded by the DC-Mini, a new gadget still in development. Paprika is actually an avatar of psychiatrist Dr. Atsuko Chiba (also Hayashibara), who uses the DC-Mini to enter patients' dreams and treat their anxieties.
But Atsuko's lab is thrown into uproar when one of the four prototype DC-Minis goes missing and someone starts using it to invade Atsuko's colleagues' minds, planting a dream so powerful the victim falls into a permanent hypnogogic state in which he or she is still capable of walking around zombie-like and spouting nonsense.
Using the remaining DC-Minis, Atsuko can see that the invading dream. Assisted by the DC-Mini's inventor, the sumo-sized genius Tokita (Toru Furuya), Konakawa and Paprika (who in the dream world develops a mind of her own separate from her creator), Atsuko investigates a range of suspects.
As in other sci-fi pics featuring technology that can record thoughts, such as Kathryn Bigelow's "Strange Days" or David Cronenberg's "eXistenZ," the borders between reality and imagination keep getting blurred, creating a narrative Chinese box of dreams within dreams. Playful use is made of movie allusions and general cinematic imagery, building up to a reasonably nightmarish climax where, natch, Tokyo is nearly destroyed.
Like so many sci-fi anime pics, "Paprika" warns against the dangers of tampering with the natural order of things. However, with plucky Paprika herself and serious-minded Atsuko in the lead roles, there's a refreshing lack of sexist or misogynistic imagery except for one disturbing sequence near the end that may earn pic an "R"-level rating in some territories.
Seemingly well-budgeted pic looks pretty much par for the Japanese animation course, with simply drawn but expressive moving figures mixed with CGI-enhanced camera moves and richly rendered backgrounds, especially for the sequences featuring the eerie, confetti-strewn toy parade of invading dreams. Rest of the tech package is pro.