Alcuni visitatori non leggono i miei articoli fino in fondo, obiettando che sono troppo lunghi. Bene, allora per venire incontro ai nostri visitatori super impegnati, questo articolo richiederà solo 5 minuti del vostro tempo.
Cinque minuti a cominciare da... Adesso!
Lungi da me dire che Mermaid Melody non è un cartone commerciale. Tuttavia, sbirciando dietro il gretto interesse emergono alcune cose interessanti.
Sara, la principessa dell’Oceano Indiano, quando viene lasciata dall’umano Taro, non vuole ascoltare le ragioni di lui. Ascoltare equivale a mettersi nei panni dell’altro, e lei non vuole mettersi nei panni di lui, ma preferisce coltivare in sé l’idea che Taro sia un egoista, insensibile e crudele.
Con la mente fissa su questa idea, distrugge il suo regno in primis, e mentre vaga per i sette mari incontra Gaito, che si affeziona enormemente a lei. Ma Sara non volta pagina, anche se avrebbe tutte le possibilità per farlo... guadagnandoci, oltretutto...
Ma questa è solo la mia opinione.
Lei, invece, preferisce usare Gaito per realizzare il suo desiderio di vendetta, e visto che Gaito ha alle sue dipendenze le Dark Lovers ed i loro poteri, ora ha accoliti sufficienti per compiere il suo disegno. Il suo desiderio di vendetta ora si estende a tutta l’umanità, che deve esser distrutta solo perché Taro è umano.
Sono certa che ognuno di noi ha incontrato sul suo cammino una persona che, con il pretesto di “aver tanto sofferto”, spargeva cattiveria ed egoismo attorno a sé, ed usava, per i suoi scopi, persone che avevano la sola colpa di volerle/volergli bene.
Nella seconda serie, la figura della fragile Mikaru, se sbirciata dietro l’apparente normalità, rivela un lato molto meno banale. Mikaru è malata, e con il pretesto della sua malattia tiene legate le persone a filo doppio... incatenate, oserei dire, a sé.
Sono certa che molti di noi hanno incontrato sul loro cammino persone che, avvalendosi di una malattia o di qualche condizione disagiata, li hanno tenuti al guinzaglio tramite quello che gli psicologi definiscono come “ricatto affettivo”.
Prima di concludere, un’ultima osservazione. Oltre a Mermaid Melody, sono in circolazione molti altri cartoni commerciali.
Ma staccandosi un attimo dall’ovvio, e guardandoli attentamente, spesso rivelano retroscena interessanti.
D’altronde, ormai, il merchandising occupa, attraverso l’onnipresente pubblicità, gran parte delle nostre giornate.
Ne potremmo quindi dedurre che siamo immersi fino al collo nel trito commercio. E questo spiega perché è stata coniata la definizione di “waste-society” per la società contemporanea.
Nella speranza di avervi divertito, interessato, ma soprattutto fatto pensare, rimango la vostra
Grande Blu.
Cinque minuti a cominciare da... Adesso!
Lungi da me dire che Mermaid Melody non è un cartone commerciale. Tuttavia, sbirciando dietro il gretto interesse emergono alcune cose interessanti.
Sara, la principessa dell’Oceano Indiano, quando viene lasciata dall’umano Taro, non vuole ascoltare le ragioni di lui. Ascoltare equivale a mettersi nei panni dell’altro, e lei non vuole mettersi nei panni di lui, ma preferisce coltivare in sé l’idea che Taro sia un egoista, insensibile e crudele.
Con la mente fissa su questa idea, distrugge il suo regno in primis, e mentre vaga per i sette mari incontra Gaito, che si affeziona enormemente a lei. Ma Sara non volta pagina, anche se avrebbe tutte le possibilità per farlo... guadagnandoci, oltretutto...
Ma questa è solo la mia opinione.
Lei, invece, preferisce usare Gaito per realizzare il suo desiderio di vendetta, e visto che Gaito ha alle sue dipendenze le Dark Lovers ed i loro poteri, ora ha accoliti sufficienti per compiere il suo disegno. Il suo desiderio di vendetta ora si estende a tutta l’umanità, che deve esser distrutta solo perché Taro è umano.
Sono certa che ognuno di noi ha incontrato sul suo cammino una persona che, con il pretesto di “aver tanto sofferto”, spargeva cattiveria ed egoismo attorno a sé, ed usava, per i suoi scopi, persone che avevano la sola colpa di volerle/volergli bene.
Nella seconda serie, la figura della fragile Mikaru, se sbirciata dietro l’apparente normalità, rivela un lato molto meno banale. Mikaru è malata, e con il pretesto della sua malattia tiene legate le persone a filo doppio... incatenate, oserei dire, a sé.
Sono certa che molti di noi hanno incontrato sul loro cammino persone che, avvalendosi di una malattia o di qualche condizione disagiata, li hanno tenuti al guinzaglio tramite quello che gli psicologi definiscono come “ricatto affettivo”.
Prima di concludere, un’ultima osservazione. Oltre a Mermaid Melody, sono in circolazione molti altri cartoni commerciali.
Ma staccandosi un attimo dall’ovvio, e guardandoli attentamente, spesso rivelano retroscena interessanti.
D’altronde, ormai, il merchandising occupa, attraverso l’onnipresente pubblicità, gran parte delle nostre giornate.
Ne potremmo quindi dedurre che siamo immersi fino al collo nel trito commercio. E questo spiega perché è stata coniata la definizione di “waste-society” per la società contemporanea.
Nella speranza di avervi divertito, interessato, ma soprattutto fatto pensare, rimango la vostra
Grande Blu.
Autore: Grande Blu
Quelle persone che tu citi, sono egoisti e viziati, come principesse appunto, e di personaggi nel mondo dell' animazione e non solo, non mancano di certo, purtroppo ad esempio Sasuke di Naruto, il problema è il contesto, la trama e lo stile dell'anime.
Ora non ho visto Mermaid Melody ma sospetto che sia la solita trama del Dio/Mostro/alieno/ecc... che c'è l'ha con la terra, e sempre per motivi assurdi e ridicoli, ma che alla fine viene sconfitto dalle scemotte di turno con poteri magici che magari ricevono il primo giorno, e già sanno padroneggiare alla grande, e la protagonista (bionda) ha anche una love story tormentata, Sailor Moon insegna.
Se guardiamo sempre attentamente si può trovare spunti... diciamo interessanti anche nei Pokemon, ma è il resto che lascia a desiderare.
Purtroppo oltre ad una storia già vista e rivista in mille altri anime, trovo che le voci dell'adattamento contribuiscano a rendere ancora più odiosi i personaggi!
Non vi sembra che i doppiatori stiano perdendo terreno?
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