Narutaru è, come si può leggere sulla copertina, un manga consigliato ad un pubblico maturo. Per ora ho letto due volumetti e onestamente posso dire che da questi sembra un prodotto tranquillissimo che tra l’altro offre un disegno che sembra quasi adatto ad un pubblico adolescenziale.
In realtà ho notato un paio di tavole, una in particolare nel secondo volumetto di presentazione di un capitolo, con un particolare che fa intuire che l’autore è ben più malizioso di ciò che potrebbe sembrare (una ragazza in divisa scolastica che tuttavia ha una mano dove non dovrebbe), e comunque non mancano riferimenti a tematiche forti come il suicidio. Nonostante la trama, che parte in modo spensierato e che per ora continua senza scene che giustificano il target adulto, Narutaru è un manga che è stato sospeso in Francia e censurato il Germania e in USA. La curiosità, proprio in quanto mi sembrava inoffensivo, mi ha spinto a vedere le scene incriminate e devo ammettere che in effetti il manga per la sua crudezza merita la dizione “per un pubblico maturo”: troverete stupri e sequenze decisamente violente, realizzate in modo molto esplicito e brutale. La cosa che non aiuta è inoltre il design dei personaggi: i protagonisti sono decisamente giovani.
Non ho avuto la fortuna di leggere la serializzazione dell’opera su Kappa Magazine, ma lo stesso autore per la versione a volumetti ha fatto pesanti modifiche non solo sulle singole tavole, ma anche sull’intera struttura dell’opera. Anche per questo i KappaBoys hanno deciso di dedicargli questa edizione in albi monografici e non posso che essergliene grato, visto che non compravo la loro rivista ammiraglia da un po’ e che Narutaru sembra quantomeno interessante.
Shiina Tamai è una ragazzina dodicenne molto attiva, con un carattere piuttosto carismatico e che non sembra aver paura di nulla. Abita in una piccola isola con il padre e il suo carattere è stato temprato da una vita non certo facile. Ahimè sono previsti per lei ulteriori cambiamenti (in peggio): incontra e viene salvata da una strana creatura simile ad una stella marina. Tale essere sembra decisamente carino e indifeso e pertanto decide di tenerlo con se, ma non può immaginare di cosa realmente si tratti e delle grane che le porterà. Tali creature sono infatti chiamate ‘draghi’ (ma dei draghi come li conosciamo non hanno nulla) e sono in grado di trasformarsi e volare. Inoltre sono connessi telepaticamente al ragazzo che accompagnano, infatti Shiina scoprirà che non è la sola ad averne uno, tuttavia lei sembra avere con il suo un rapporto speciale e meno diretto.
I “draghi” sono tenuti sotto controllo da una organizzazione e i loro avvistamenti sono coincisi anche con diversi disastri aerei.
Narutaru mi è per ora piaciuto e lo reputo un manga interessante.
Ci sono cose che mi spiego poco, come per esempio questi ragazzini possano portarsi in giro queste creature senza attirare l’attenzione, almeno per ora, di nessuno, ma comunque sia nel complesso mi pare ben strutturato e ben raccontato. Come detto in questi due volumetti non ho avuto modo di imbattermi nelle sequenze più forti e pertanto non conosco ancora il lato crudo di quest’opera, tuttavia per ora mi sta piacendo e interessando, aspetto con curiosità i prossimi volumetti.
Il disegno è semplice e pulito, ma risulta molto accattivante e piacevole. Le sequenza sono raccontate con efficacia, i dialoghi sono lineari e il tutto si dimostra semplice e chiaro da capire, pertanto la lettura procede in modo molto scorrevole.
Un’opera ricca di potenzialità che vi consiglio. La tematica dominante è di tipo fantascientifico, ma l’aria che per ora si respira è quasi di tipo scolastico. Mettete in preventivo una serie di sequenze piuttosto forti e pertanto, se siete facilmente impressionabili, cercate altro.
In realtà ho notato un paio di tavole, una in particolare nel secondo volumetto di presentazione di un capitolo, con un particolare che fa intuire che l’autore è ben più malizioso di ciò che potrebbe sembrare (una ragazza in divisa scolastica che tuttavia ha una mano dove non dovrebbe), e comunque non mancano riferimenti a tematiche forti come il suicidio. Nonostante la trama, che parte in modo spensierato e che per ora continua senza scene che giustificano il target adulto, Narutaru è un manga che è stato sospeso in Francia e censurato il Germania e in USA. La curiosità, proprio in quanto mi sembrava inoffensivo, mi ha spinto a vedere le scene incriminate e devo ammettere che in effetti il manga per la sua crudezza merita la dizione “per un pubblico maturo”: troverete stupri e sequenze decisamente violente, realizzate in modo molto esplicito e brutale. La cosa che non aiuta è inoltre il design dei personaggi: i protagonisti sono decisamente giovani.
Non ho avuto la fortuna di leggere la serializzazione dell’opera su Kappa Magazine, ma lo stesso autore per la versione a volumetti ha fatto pesanti modifiche non solo sulle singole tavole, ma anche sull’intera struttura dell’opera. Anche per questo i KappaBoys hanno deciso di dedicargli questa edizione in albi monografici e non posso che essergliene grato, visto che non compravo la loro rivista ammiraglia da un po’ e che Narutaru sembra quantomeno interessante.
Shiina Tamai è una ragazzina dodicenne molto attiva, con un carattere piuttosto carismatico e che non sembra aver paura di nulla. Abita in una piccola isola con il padre e il suo carattere è stato temprato da una vita non certo facile. Ahimè sono previsti per lei ulteriori cambiamenti (in peggio): incontra e viene salvata da una strana creatura simile ad una stella marina. Tale essere sembra decisamente carino e indifeso e pertanto decide di tenerlo con se, ma non può immaginare di cosa realmente si tratti e delle grane che le porterà. Tali creature sono infatti chiamate ‘draghi’ (ma dei draghi come li conosciamo non hanno nulla) e sono in grado di trasformarsi e volare. Inoltre sono connessi telepaticamente al ragazzo che accompagnano, infatti Shiina scoprirà che non è la sola ad averne uno, tuttavia lei sembra avere con il suo un rapporto speciale e meno diretto.
I “draghi” sono tenuti sotto controllo da una organizzazione e i loro avvistamenti sono coincisi anche con diversi disastri aerei.
Narutaru mi è per ora piaciuto e lo reputo un manga interessante.
Ci sono cose che mi spiego poco, come per esempio questi ragazzini possano portarsi in giro queste creature senza attirare l’attenzione, almeno per ora, di nessuno, ma comunque sia nel complesso mi pare ben strutturato e ben raccontato. Come detto in questi due volumetti non ho avuto modo di imbattermi nelle sequenze più forti e pertanto non conosco ancora il lato crudo di quest’opera, tuttavia per ora mi sta piacendo e interessando, aspetto con curiosità i prossimi volumetti.
Il disegno è semplice e pulito, ma risulta molto accattivante e piacevole. Le sequenza sono raccontate con efficacia, i dialoghi sono lineari e il tutto si dimostra semplice e chiaro da capire, pertanto la lettura procede in modo molto scorrevole.
Un’opera ricca di potenzialità che vi consiglio. La tematica dominante è di tipo fantascientifico, ma l’aria che per ora si respira è quasi di tipo scolastico. Mettete in preventivo una serie di sequenze piuttosto forti e pertanto, se siete facilmente impressionabili, cercate altro.
Nel complesso è un ottimo fumetto, crudo al punto giusto, senza censure e mezzi termini, proprio come piace a me, trama veramente ben raccontata e descrizione minuziosa nei particolari della psicologia dei vari personaggi, nonostante graficamente non sia proprio il top (sto mangaka si vede che è un appassionato di caccia militari e aerei in generale, sono davvero ben realizzati), porta con se una buona dose di originalità (finalmente qualcosa di maturo fra i quintali di shoujo monnezza che pubblicano).
Infatti, erri E' stato pubblicato fino all'inizio del volume 12, l'ultimo. La difficoltà maggiore su Kappa stava nel fatto che loro pubblicavano gli episodi mensili da Afternoon mentre in volume Kitou li raccoglieva in modo diverso, spezzandoli, modificandoli e accorpandoli, invertendone l'ordine. L'edizione che esce in volume è cmq la versione finale dell'opera di un autore (vedi anche To-LOVE-Ru, censurato su rivista ma integro in volume), quindi deciserodi seguire quella ma gli episodi nei volumetti erano di lunghezza estremamente variabile. Su Kappa venivano continuamente spezzati in tranci da poco più di 20 pagine (quando andava bene) e seguirlo era un'agonia. Ovviamente cambiava anche la numerazione degli stessi portando a maggiore confusione (anche se di serie i cui episodi su rivista hanno una certa numerazione ma poi in volume ne seguono un'altra ce ne sono... su due piedi mi vengono in mente Biomega, Last Order, Bastard!!, Guyver. Forse anche Steel Ball Run).
Il "per un pubblico maturo" è stato fortunatamente messo fin da subito e non aggiunto a partire dai volumi più scomodi dove sesso, stupro e tortura a morte, bullismo e vendette cruente iniziano a prendere piede. Ci sono anche un paio di cose nei volumi conclusivi che potrebbero far discutere, del tipo quanto sia lecito e giusto agire in un certo modo per i propri ideali. Fino a che punto si può arrivare. Vedrete.
Seguitelo, leggetelo e una volta arrivati quasi alla fine, iniziatelo di nuovo daccapo. Noterete un sacco di particolari e indizi sibillini che sfuggono alla prima lettura.
Tipo concedersi una seconda visione completa di Karas dopo una prima con vari punti interrogativi o gustarsi Suzumiya Haruhi con gli episodi nell'ordine giusto e non di messa in onda.
Più o meno.
Again, su Kappa Magazine il manga non è mai stato portato a termine. Mancavano circa 200 pagine per concluderlo.
IMHO è da non perdere!
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