Karin è un manga di Yuna Kagesaki pubblicato a cadenza mensile sulla rivista giapponese Monthly Dragon Ace a partire dall'ottobre 2003 e arrivato attualmente a 14 volumi. Fra il 2003 e il 2007 sono stati realizzati anche 9 romanzi ispirati ai personaggi del manga, scritti da Tohru Kai e illustrati dalla stessa Kagesaki.
Considerata la popolarità del titolo in patria e il cospicuo numero di pubblicazioni, possiamo dire che Karin rappresenti un piccolo fenomeno di culto, grazie forse alla grande simpatia e tenerezza che l’insolita protagonista riesce ad ispirare.
Karin Maaka è una liceale sedicenne all'apparenza come tante altre, ma in realtà nasconde un inquietante segreto: è una vampira! A dire la verità, questo piccolo dettaglio non sarebbe neanche tanto sconvolgente... ciò che davvero lascia straniti è che sia una... “vampira al contrario”! Infatti, lei non è come il resto dei suoi parenti, non è infastidita dalla luce del sole, non ama particolarmente il buio e soprattutto non ha bisogno di nutrirsi di sangue. Di contro, è il suo stesso sangue ad aumentare periodicamente, e per disfarsene viene colta da violentissimi attacchi di epistassi in un determinato giorno del mese, seguiti da più o meno gravi attacchi di anemia. In pratica, è la pecora nera della famiglia, che deve continuamente correre in suo soccorso nelle situazioni in cui rischia di essere scoperta dagli umani, in mezzo ai quali sta ogni giorno della sua “tranquilla” vita scolastica. A sconvolgere completamente il suo già precario ordine quotidiano arriva un suo nuovo compagno di classe, Kenta Usui, un ragazzo dall'espressione perennemente accigliata (il che gli procura diversi malintesi).
Karin si accorge che in presenza del ragazzo la circolazione del suo sangue aumenta vertiginosamente e di conseguenza anche la sua produzione. Perciò, Karin tenta in ogni modo di evitare Kenta, e quest'ultimo, com'è ovvio, si ritrova stranito dal suo comportamento. Tuttavia, sfuggirlo si dimostra più difficile del previsto, perché i due lavorano part-time nello stesso ristorante. Alla fine Karin non potrà fare altro che renderlo testimone, suo malgrado e con enorme imbarazzo, di uno dei suoi fastidiosi attacchi. Usui, però, non sembra esserne spaventato, e tenta di soccorrerla in ogni modo, promettendo di tenere per sé l’ingombrante segreto. Ma la sua curiosità verso Karin, unita a una poco piacevole situazione familiare (sua madre, donna perennemente depressa, ha perso l'ennesimo lavoro), gli provoca grande tristezza e un disagio quasi palpabile.
Karin si accorge che è proprio la tristezza di Kenta a procurarle quelle strane sensazioni. Decide così di aiutare in ogni modo il ragazzo a ritrovare la felicità... e recuperare infine la sua “tranquilla” vita scolastica!
Il genere di pubblico a cui il manga si riferisce è indubbiamente quello dei ragazzi, come dimostra la presenza dei classici elementi prettamente maschili (ragazze formose, fan-service ecc.), ma la trama si discosta parecchio dai classici canoni dei manga shonen, spaziando fra la commedia romantica e lo splatter leggero, il tutto condito da un'atmosfera briosa, demenziale e anche un po' sensuale.
La sceneggiatura è molto efficiente, ogni argomento viene affrontato per gradi e in modo piuttosto approfondito. Il ritmo del racconto è scorrevole, incalzante e naturale, rendendo la storia molto piacevole da seguire. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, a partire dalla protagonista, che può apparire la classica ragazzina ingenua e pasticciona, ma che ben presto si rivela capace di mostrare i denti (nel vero senso della parola!). Simpaticissimi anche gli altri componenti della famiglia, fra cui il fratello maggiore donnaiolo, Ren, il padre Henry, perennemente succube della moglie Carrera, e la piccola Anju, taciturna e morbosamente legata alla sorella maggiore. Il protagonista maschile, Kenta, si dimostra subito un ragazzo con un enorme senso di responsabilità, rendendosi un “eroe” piuttosto atipico.
Il disegno dell'autrice è pulito e preciso e i retini utilizzati sapientemente nelle tavole in bianco e nero, rendendo in modo adeguato le ombreggiature. Ne risulta uno stile non particolarmente dettagliato, ma molto piacevole, esaltato nelle illustrazioni e nelle tavole a colori, dove raggiunge livelli inattesi. Anche gli sfondi delle vignette sono in genere ben curati dall’autrice, ma l'attenzione maggiore è comunque rivolta ai personaggi. Le tavole appaiono ben costruite e scandiscono adeguatamente il tempo della scena. L'unica debolezza dell'autrice sta forse nel disegnare i profili, che talvolta tradiscono una qualche incertezza. Ma la Kagesaki non è certo una novellina: il background professionale come illustratrice e character designer di videogiochi per adulti si nota tutto.
L'edizione italiana del manga: la sovraccoperta utilizzata per Karin è indubbiamente di una qualità superiore rispetto a quelle delle altre pubblicazioni Planeta De Agostini, lucida e dai colori brillanti. Aperto il volume, arriva un'altra sorpresa: la carta, bianca, liscia e pulitissima, è semplicemente ottima, molto simile a quella delle edizioni J Pop. Sorprendente anche la stampa e la presenza di ben 4 pagine a colori a inizio volume (probabilmente la prima volta in assoluto per un manga di Planeta). Il volumetto di circa 170 pagine, di formato largo (13x18 cm), è ottimamente rilegato, e permette la lettura ideale delle tavole senza necessità di fletterlo troppo per riuscire ad apprezzarne i disegni. Nonostante alcuni difetti di battitura, anche le traduzioni e l'adattamento dei dialoghi risultano abbastanza ben fatti.
Arrivati a questo punto veniamo alle note dolenti dell'edizione, che un po' ne oscurano i lati positivi: le pecette… un po' come nelle più recenti pubblicazioni Planet Manga, le pagine risultano a tratti anche ricostruite graficamente. A differenza dei manga Panini, tuttavia, le pecette della Planeta risultano meno invasive, ricoprendo esattamente la parte occupata dal testo originale, senza essere allargate ulteriormente. Ciò può pregiudicare la velocità di lettura perché i testi risultano più fitti, ma almeno i disegni non vengono tagliati via ulteriormente. In ogni caso, questo limite fa sicuramente perdere alcuni punti all'edizione, che fra tanti elementi a favore ne presenta uno piuttosto grave.
Tuttavia, e questo bisogna dirlo, nonostante le pecette, il rapporto qualità/prezzo è senza dubbio molto buono per 5.50 euro a numero. Possiamo solo sperare che questi difetti vengano corretti con l'avanzare della serie, e che anzi non peggiorino.
In conclusione 7,5 al manga, tendente sicuramente al rialzo dato il potenziale della trama e dei personaggi, e 7,5 anche all'edizione italiana.
Considerata la popolarità del titolo in patria e il cospicuo numero di pubblicazioni, possiamo dire che Karin rappresenti un piccolo fenomeno di culto, grazie forse alla grande simpatia e tenerezza che l’insolita protagonista riesce ad ispirare.
Karin Maaka è una liceale sedicenne all'apparenza come tante altre, ma in realtà nasconde un inquietante segreto: è una vampira! A dire la verità, questo piccolo dettaglio non sarebbe neanche tanto sconvolgente... ciò che davvero lascia straniti è che sia una... “vampira al contrario”! Infatti, lei non è come il resto dei suoi parenti, non è infastidita dalla luce del sole, non ama particolarmente il buio e soprattutto non ha bisogno di nutrirsi di sangue. Di contro, è il suo stesso sangue ad aumentare periodicamente, e per disfarsene viene colta da violentissimi attacchi di epistassi in un determinato giorno del mese, seguiti da più o meno gravi attacchi di anemia. In pratica, è la pecora nera della famiglia, che deve continuamente correre in suo soccorso nelle situazioni in cui rischia di essere scoperta dagli umani, in mezzo ai quali sta ogni giorno della sua “tranquilla” vita scolastica. A sconvolgere completamente il suo già precario ordine quotidiano arriva un suo nuovo compagno di classe, Kenta Usui, un ragazzo dall'espressione perennemente accigliata (il che gli procura diversi malintesi).
Karin si accorge che in presenza del ragazzo la circolazione del suo sangue aumenta vertiginosamente e di conseguenza anche la sua produzione. Perciò, Karin tenta in ogni modo di evitare Kenta, e quest'ultimo, com'è ovvio, si ritrova stranito dal suo comportamento. Tuttavia, sfuggirlo si dimostra più difficile del previsto, perché i due lavorano part-time nello stesso ristorante. Alla fine Karin non potrà fare altro che renderlo testimone, suo malgrado e con enorme imbarazzo, di uno dei suoi fastidiosi attacchi. Usui, però, non sembra esserne spaventato, e tenta di soccorrerla in ogni modo, promettendo di tenere per sé l’ingombrante segreto. Ma la sua curiosità verso Karin, unita a una poco piacevole situazione familiare (sua madre, donna perennemente depressa, ha perso l'ennesimo lavoro), gli provoca grande tristezza e un disagio quasi palpabile.
Karin si accorge che è proprio la tristezza di Kenta a procurarle quelle strane sensazioni. Decide così di aiutare in ogni modo il ragazzo a ritrovare la felicità... e recuperare infine la sua “tranquilla” vita scolastica!
Il genere di pubblico a cui il manga si riferisce è indubbiamente quello dei ragazzi, come dimostra la presenza dei classici elementi prettamente maschili (ragazze formose, fan-service ecc.), ma la trama si discosta parecchio dai classici canoni dei manga shonen, spaziando fra la commedia romantica e lo splatter leggero, il tutto condito da un'atmosfera briosa, demenziale e anche un po' sensuale.
La sceneggiatura è molto efficiente, ogni argomento viene affrontato per gradi e in modo piuttosto approfondito. Il ritmo del racconto è scorrevole, incalzante e naturale, rendendo la storia molto piacevole da seguire. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, a partire dalla protagonista, che può apparire la classica ragazzina ingenua e pasticciona, ma che ben presto si rivela capace di mostrare i denti (nel vero senso della parola!). Simpaticissimi anche gli altri componenti della famiglia, fra cui il fratello maggiore donnaiolo, Ren, il padre Henry, perennemente succube della moglie Carrera, e la piccola Anju, taciturna e morbosamente legata alla sorella maggiore. Il protagonista maschile, Kenta, si dimostra subito un ragazzo con un enorme senso di responsabilità, rendendosi un “eroe” piuttosto atipico.
Il disegno dell'autrice è pulito e preciso e i retini utilizzati sapientemente nelle tavole in bianco e nero, rendendo in modo adeguato le ombreggiature. Ne risulta uno stile non particolarmente dettagliato, ma molto piacevole, esaltato nelle illustrazioni e nelle tavole a colori, dove raggiunge livelli inattesi. Anche gli sfondi delle vignette sono in genere ben curati dall’autrice, ma l'attenzione maggiore è comunque rivolta ai personaggi. Le tavole appaiono ben costruite e scandiscono adeguatamente il tempo della scena. L'unica debolezza dell'autrice sta forse nel disegnare i profili, che talvolta tradiscono una qualche incertezza. Ma la Kagesaki non è certo una novellina: il background professionale come illustratrice e character designer di videogiochi per adulti si nota tutto.
L'edizione italiana del manga: la sovraccoperta utilizzata per Karin è indubbiamente di una qualità superiore rispetto a quelle delle altre pubblicazioni Planeta De Agostini, lucida e dai colori brillanti. Aperto il volume, arriva un'altra sorpresa: la carta, bianca, liscia e pulitissima, è semplicemente ottima, molto simile a quella delle edizioni J Pop. Sorprendente anche la stampa e la presenza di ben 4 pagine a colori a inizio volume (probabilmente la prima volta in assoluto per un manga di Planeta). Il volumetto di circa 170 pagine, di formato largo (13x18 cm), è ottimamente rilegato, e permette la lettura ideale delle tavole senza necessità di fletterlo troppo per riuscire ad apprezzarne i disegni. Nonostante alcuni difetti di battitura, anche le traduzioni e l'adattamento dei dialoghi risultano abbastanza ben fatti.
Arrivati a questo punto veniamo alle note dolenti dell'edizione, che un po' ne oscurano i lati positivi: le pecette… un po' come nelle più recenti pubblicazioni Planet Manga, le pagine risultano a tratti anche ricostruite graficamente. A differenza dei manga Panini, tuttavia, le pecette della Planeta risultano meno invasive, ricoprendo esattamente la parte occupata dal testo originale, senza essere allargate ulteriormente. Ciò può pregiudicare la velocità di lettura perché i testi risultano più fitti, ma almeno i disegni non vengono tagliati via ulteriormente. In ogni caso, questo limite fa sicuramente perdere alcuni punti all'edizione, che fra tanti elementi a favore ne presenta uno piuttosto grave.
Tuttavia, e questo bisogna dirlo, nonostante le pecette, il rapporto qualità/prezzo è senza dubbio molto buono per 5.50 euro a numero. Possiamo solo sperare che questi difetti vengano corretti con l'avanzare della serie, e che anzi non peggiorino.
In conclusione 7,5 al manga, tendente sicuramente al rialzo dato il potenziale della trama e dei personaggi, e 7,5 anche all'edizione italiana.
A parte questo e le pacette grattate sopra è una buona edizione, non troppo costosa e ben tradotta.
Siccome il manga va oltre la serie tv di 4-5 numeri, consiglio a tutti l'acquisto a colpo sicuro per chi lo ha apprezzato, inoltre la serie è finita al tonkobon 14 da qualche mese in madrepatria e questo è un altro valido motivo per acquistarla.
http://www.fujimishobo.co.jp/webage/karin/
Sulle pecette sarei di gran lunga più severo, perché io non le sopporto proprio per nulla, ma per lo meno tutti gli altri ottimi aspetti dell'edizione compensano a questa mancanza.
Ah, comunque volevo ringraziare la redazione di AnimeClick per avermi accorciato la recensione: mi sono accorto col senno di poi di averla fatta davvero troppo lunga e piena di orpelli inutili. Prometto che nelle mie (eventuali) future recensioni ci starò molto più attento.
Grazie ancora per averla pubblicata, comunque. ^^
Gran bel manga sperando che abbia il successo che merita e non venga troppo snobbato.
<b>Per la recensione, più che a noi, grazie a te, come sempre davvero un ottimo lavoro </b>
Per la recensione figurati, cerco solo di rendermi utile, e poi mi fa piacere farle. Le prossime volte cercherò di migliorare ancora, comunque!
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