Sì, Tomoko Ninomiya, autrice di Nodame Cantabile, si prende una pausa di alcuni mesi per maternità. Il manga, pubblicato sulla rivista bisettimanale Kiss di Kodansha riprenderà nel numero in uscita ad ottobre. Ottobre sarà anche il mese della premiere della seconda serie animata di Nodame, intitolata Paris Chapter, con un nuovo arco di storie ambientate nella capitale francese.
La commedia romantica di Ninomiya è diventata lo scorso anno una serie animata in 23 episodi per opera dello studio J.C.Staff (Excel Saga, Ikki Tousen, Honey and Clover, Ghost Hunt) trasmessa da Fuji TV; già nel 2006 il manga era stato trasposto in un live action a cui si sono aggiunti quest'anno altri due special drama. Del 2007 è poi il videogioco omonimo per Nintendo DS.
La storia ha per protagonista Nodame, ovvero Megumi Noda, una studentessa di pianoforte al conservatorio dotata di enorme talento per la musica, ma che preferisce suonare ad orecchio invece di leggere gli spartiti musicali. In realtà la ragazza è molto disordinata, odia lavarsi e vorrebbe fare l'insegnante d'asilo... (in fondo alcune tavole tratte dal capitolo 117 del manga).
Nodale Cantabile, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2001, è stato raccolto finora in 19 volumi, forte di altissime vendite in patria e del Kodansha Manga Award ricevuto nel 2004 nella categoria shojo.
Lo josei di Ninomiya è molto atteso anche dai lettori italiani, ma nessuna casa editrice ne ha ancora reclamato la pubblicazione, pare per alcune misteriose ragioni “da retrobottega”.
Fonte: Anime News Network.
La commedia romantica di Ninomiya è diventata lo scorso anno una serie animata in 23 episodi per opera dello studio J.C.Staff (Excel Saga, Ikki Tousen, Honey and Clover, Ghost Hunt) trasmessa da Fuji TV; già nel 2006 il manga era stato trasposto in un live action a cui si sono aggiunti quest'anno altri due special drama. Del 2007 è poi il videogioco omonimo per Nintendo DS.
La storia ha per protagonista Nodame, ovvero Megumi Noda, una studentessa di pianoforte al conservatorio dotata di enorme talento per la musica, ma che preferisce suonare ad orecchio invece di leggere gli spartiti musicali. In realtà la ragazza è molto disordinata, odia lavarsi e vorrebbe fare l'insegnante d'asilo... (in fondo alcune tavole tratte dal capitolo 117 del manga).
Nodale Cantabile, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2001, è stato raccolto finora in 19 volumi, forte di altissime vendite in patria e del Kodansha Manga Award ricevuto nel 2004 nella categoria shojo.
Lo josei di Ninomiya è molto atteso anche dai lettori italiani, ma nessuna casa editrice ne ha ancora reclamato la pubblicazione, pare per alcune misteriose ragioni “da retrobottega”.
Fonte: Anime News Network.
scherzo ovviamente, ma neanche tanto XD
per il resto... purtroppo ciò che frenerebbe maggiormente il pubblico diciamo superficiale (quello più vasto), anche se nessuno vuole ammetterlo, è che il tratto pare quello di uno shojo fatto da una principiante.
Un tratto più realistico avrebbe giovato secondo me.
Tanti auguri alla sensei!
Concordo con Lala. A me all'inizio il tratto non piaceva per niente, mentre adesso lo adoro; che poi sia migliorato tantissimo, dai primi capitoli, beh, è anche un dato di fatto.
Comunque... augurissimi alla sensei!! *__*
Speriamo che la cicogna porti anche il manga di Nodame qui in Italia... anche se al momento è solo un'utopia T__T
dando solo uno sguardo alle tavole qui sopra, di un capitolo piuttosto avanzato, e leggendo come "sia migliorato tantissimo, dai primi capitoli" spero di non trovarmi mai davanti ai primi capitoli, potrei vomitare XD
per fortuna che i disegni non compromettono del tutto un manga, dei quali ritengo che sia più importante la trama (meglio una bella trama e dei bei personaggi in un manga disegnato mediocremente che un manga disegnato alla perfezione ma che fa schifo, no? ^^), e poi c'è sempre l'anime, almeno possiamo sentire davvero cosa suonano
Sarebbe ora di sfatare il mito del "soprattutto la trama" perché con una grafica banale si rischia di rovinare anche la più bella delle idee.
Detto questo preciso che il tratto di Nodame non lo trovo assolutamente sgradevole. Diciamo che è particolarmente singolare, di sicuro c'è di peggio in giro (e pure più quotato...). Forse l'appunto che potrei fare a Nodame è quel non voler curare di più il particolare del disegno. Difetto (per me) comune a molti shojo (chi più, chi meno).
Saluti
Sarebbe ora di sfatare il mito del "soprattutto la trama" perché con una grafica banale si rischia di rovinare anche la più bella delle idee."
Verissimo, è ciò che ho sempre detto anche io.
A parte ciò, non riesco a trovare interessanti i disegni di questa autrice. Sia chiaro che non ricerco in un manga solo un disegno spettacolare, sebbene ormai lo sappiano anche i muri, il mio punto di riferimento è quello di Bastard!!. Apprezzo enormemente anche stili che potremmo definire "rozzi" o certo non armoniosi, come quello di Go Nagai, Kurumada, Ken Ishikawa, Kazuhiro Fujita, Shinichi Hiromoto, insomma, stili che tutto sono tranne che perfetti, ma emanano un'aura di personalità sfacciata difficile da eguagliare.
Nei disegni della Ninomiya, per quel che ho visto, manca la personalità, o almeno io non l'avverto, come non la vedo, solo per fare un altro esempio, nei disegni di Teshirogi Shiori (The Lost Canvas).
per Ninomiya non è questione di stile, è proprio che non è capace di disegnare le facce: guardate quella di lui nella 3° tavola, e quella di lei nella 4°, il livello è quello di un apprendista di 12 anni... cavoli, disegna meglio la protagonista di Doujin Work! LOL
[<b>Moderatore</b>: ABI, ti ricordo di utilizzare le "" per le citazioni. Le parentesi angolari creano problemi. - Antonio.]
Inoltre, è vero che un fumeto che sappia offrire una piacevole lettura possa far sorvolare anche sui propri svarioni grafici ma è altrettanto vero anche viceversa e cioé che un titolo con magari una storia così cosi possa lo stesso catturare per l'interessante costruzione grafica. I casi son molti e l'unica mia certezza risiede nell'evitare dogmatismi del tipo "trama vince sulla grafica, sempre!".
Poi, visto Antonio? Ci son cose su cui andiamo pure in sintonia!
Saluti
Me ok, anche al trama da sola non basta, se non si è capaci di metterla in fumetto (il che non vuol dire disegnare bene)
Il realtà il tratto è molto importante, ma non deve essere bello, deve essere funzionale a descrivere in modo efficace la storia narrata. Più del tratto in se trovo sia importante la capacità di scegliere in modo efficace le scene mostrate nelle vignette, che devono saper comunicare quasi senza testa.
Mi piace che sia discreto, espressivo, senza essere troppo appariscente, tipo utilizzando troppi retini o ritocchi al computer, che spesso mi sanno di freddo. Come non amo nemmeno trame complesse con troppo testo, anche questo deve essere usato in modo efficace, come le tecniche sopra.
Insomma, Adachi è l'autore che più amo come stile, e questo fa capire quello che apprezzo in un manga, o meglio, in genere in un fumetto.
Poi, sul discorso del bello o funzionale ammetto di non averne ancora capito il senso. Più che altro un tratto dev'essere efficace. Funzionale è un termine che troppo spesso viene usato come scappatoia alla mediocrità. Ad esempio, spesso si dice che Fujita non ha un bel tratto ma che è funzionale alla trama che racconta. Io, sinceramente parlerei d'efficacia! E' chiaro che Fujita si troverebbe in difficoltà su altri tipi di trame ed è un suo merito dedicarsi a quello in cui meglio riesce, no?
Va da sé, che alla fine, un fumetto che presenta un tratto efficace riesce ad essere un bel fumetto, cioé riesce ad essere un'opera che sfrutta appieno gli strumenti del proprio linguaggio.
Saluti
Poi ci sono ugualmente casi in cui il lato grafico non mi basta. Per esempio, Soten no Ken non si può dire che sia certo mal disegnato, ma talmente la storia mi era venuta a nausea, che me ne sono liberato piuttosto velocemente, e mai avrei pensato di farlo con un manga di Tetsuo Hara.
Adachi non è un autore che apprezzo particolarmente, ma certo gli riconosco una grande capacità narrativa e di montaggio delle tavole. E' proprio l'esempio che faceva Tacchan. Il testo nei suoi manga è quasi superfluo.
P.S. Antonio, ma l'ho notato solo io oppure Hara è pure peggiorato come disegno? Souten è infarcito di legnosità e sproporzioni a non finire! Poi, pure le copertine son d'una banalità sconcertante. Ok, c'è di peggio, ma Hara non mi sembra più in grado di comporre illustrazioni come un tempo.
Saluti
però preferisco sempre la trama al disegno, personalmente parlando farei più fatica a leggere la versione manga di Vacanze di Natale '84 disegnato da uno più bravo di Hagiwara e Miura messi insieme, piuttosto che una storia magnifica illustrata da mio nipote di 3 anni XD
dopotutto una cosa può essere disegnata bene quanto volete, ma se dopo 10 pagine vi siete già rotti di leggere cosa sta succedendo, se volete continuare a lustrarvi gli occhi fate una visita al Louvre o al Metropolitan XD
levando invece gli estremi, effettivamente si va nel difficile, anche perché bellezza di trama e di stile di disegno spesso (ma non sempre) sono soggettivi.
più oggettiva invece penso sia la costruzione grafica delle tavole, ma l'ho sempre reputata un plus: qualcosa che migliora (e a volte rende capolavoro) un'opera che già sarebbe potuto essere decente/bella senza di essa. rifacendo le proporzioni, personalmente in un manga guardo: 60% trama, 30% disegni, 10% "regia".
Mah, peggiorato non direi. Il tratto si è raffinato, le sproporzioni invece sono sempre state un marchio di fabbrica dell'autore, anche accentuate nelle serie televisive, però noto nel nuovo manga poca fantasia nel ritrarre i personaggi e qualche disegno molto fastidioso persino difficile da descrivere a parole. Magari legnoso non è un termine proprio sbagliato. Le cover invece, concordo, quelle di Hokuto no Ken erano colorate meglio e più varie. Queste ritraggono sempre il tipo nelle classiche pose da figone!
Comunque, a mio parere, la mancanza di Buronson alla sceneggiatura si nota troppo. Almeno l’avrebbe movimentato un po’ con qualche bella incongruenza di quelle a cui ci eravamo affezionati nella vecchia serie. Non che in Soten non ce ne siano, anzi, ma non sono neppure divertenti
Ciao!
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