Clannad (Kuranado) probabilmente è conosciuto ai più grazie alle due serie animate realizzate dalla Kyoto Animation tra il 2007 e il 2009, però, quello che in Giappone è diventato un vero fenomeno, in realtà affonda le sue origini, e il suo successo, nel lavoro svolto dalla software house nipponica Key. Clannad, infatti, nasce come una visual novel, prodotta nel 2004, terza opera di un affiatato gruppo di autori che in precedenza era riuscito ad affermarsi e a guadagnare una certa notorietà grazie ad altre due visual novel come Kanon e Air, particolarmente apprezzate dal pubblico giapponese. La data di nascita di Clannad risale quindi al 28 aprile 2004, giorno in cui venne distribuita la limited edition della visual novel per pc, a cui fecero poi seguito la versione regolare, resa disponibile circa quattro mesi dopo, l'8 agosto, e le conversioni per PlayStation 2, PlayStation Portable e Xbox 360.
Ancor prima di parlare di Clannad, vale la pena introdurre il concetto di visual novel, una realtà che, poco conosciuta in occidente, ha però un grandissimo seguito nel Paese del Sol Levante, divenendo anche una preziosa fonte d’idee per le serie animate degli ultimi anni. Sebbene spesso il termine visual novel sia associato a contenuti erotici, in realtà questo binomio non sempre è presente; ad esempio, rispetto ai precedenti lavori della Key, nati come eroge e poi censurati per il grande pubblico, Clannad è stato concepito sin dall’inizio come prodotto destinato a tutte le fasce d’età, privo di contenuti erotici e persino di fanservice, che sono invece presenti nel successivo spin-off Tomoyo After: It's a Wonderful Life. Più semplicemente, le visual novel possono essere definite come una sorta di manga interattivo, un’opera in cui la creatività degli autori è affiancata alla libertà di scelta dei giocatori/lettori; sono quest’ultimi infatti, tramite le loro decisioni, a determinare l’evoluzione della storia seguendo uno dei percorsi predisposti. Nel caso di Clannad, invero, l’interazione è abbastanza ridotta, mentre un ruolo maggiore hanno i dialoghi e i pensieri dei vari personaggi, conferendo quindi alla visual novel un carattere spiccatamente letterario. Questa minore iterazione si manifesta anche nella preferenza data a uno dei plot, quello che poi diventerà la colonna portante della versione animata, che, pur senza evidenti forzature, appare come il naturale sviluppo della storia, conducendo il giocatore ad assecondare le scelte compiute da Jun Maeda all’atto della stesura della sceneggiatura.
Chiusa la breve digressione nella realtà delle visual novel, a introdurre lo spettatore nel mondo di Clannad è una scena dall’atmosfera quasi fiabesca, in cui, nella soffusa luce mattutina lungo un viale ammantato dai ciliegi in fiore, Tomoya Okazaki incontra la timida e insicura Nagisa Furukawa:
«Cose divertenti… cose felici… non potevano restare così per sempre.
Nonostante tutto, continuerai ad amare questo posto?
Trovale e basta. Continua a cercare nuove cose felici e divertenti.»
Questo è l’inizio di School Life, il primo dei due archi narrativi che compongono la visual novel. Come si può agevolmente dedurre dal nome, questa prima fase presenta la tipica ambientazione scolastica tanto cara all’animazione e ai manga giapponesi; il protagonista maschile, Tomoya Okazaki, che il giocatore è chiamato a impersonare, è infatti un liceale come tanti, dal carattere schivo e problematico. Tramite i suoi occhi il giocatore vive la storia, e sin dalle prime battute è messo in condizione di impostare lo sviluppo della stessa; tolto l’incontro con Nagisa, la trama infatti si articola in una serie d’incontri con le altre eroine, questi ultimi però, a differenza del primo, presentano un carattere meramente opzionale, essendo il riflesso delle scelte compiute dal giocatore. Volendo fare un esempio: un’assidua frequenza delle lezioni permetterà di instaurare un rapporto più profondo con le sorelle Fujibayashi, al contrario, girovagare liberamente per la scuola durante le lezioni porterà infine a incontrare la strana Kotomi Ichinose. È quindi il giocatore a decidere quali e quanti segmenti narrativi aprire, sia in relazione alla trama principale, sia per quanto riguarda le varie sottotrame secondarie, che però si riveleranno necessarie in un secondo momento. Questo processo selettivo, infine, porta il protagonista a seguire uno dei percorsi narrativi predisposti dalla Key, potendo scegliere tra le cinque eroine principali: Nagisa Furukawa, Tomoyo Sakagami, Kotomi Ichinose, e le due sorelle Fujibayashi, Kyou e Ryou.
Per capire a pieno il modo in cui è stata impostata la trama di Clannad è necessario premettere che Maeda, dopo la pubblicazione di Air, pur se soddisfatto da una storia pienamente corrispondente alle sue aspettative, rimase in parte deluso dal fatto che proprio la complessità della trama aveva comportato una maggior difficoltà del gioco, impedendo ai giocatori di godere a pieno dell’esperienza narrativa. Per tale ragione, all’atto di impostare Clannad, Maeda è partito con l’idea di creare una storia più immediata rispetto a quella narrata in Air, incentrandosi principalmente sul profondo legame tra le “le persone, la città in cui vivono, e l’umanità”, da qui il nome Clannad, usato da Maeda nell’erronea convinzione che tale termine significasse famiglia in gaelico. Il risultato è una trama così articolata e curata che lo stesso Maeda ha definito essere ben al di sopra delle sue effettive capacità di sceneggiatore, “un muro che probabilmente non potrò mai più oltrepassare in vita mia”. Come riportato infatti da Yūichi Suzumoto (uno dei tre sceneggiatori insieme Maeda), Clannad è andata ben oltre le aspettative dello stesso Maeda, raggiungendo una lunghezza, in termini di sceneggiatura, doppia rispetto a quella preventivata, lunghezza che verrà superata solo dalla successiva Little Buster, un vero e proprio lavoro titanico, che comunque, come indicato da Yūto Tonokawa (uno degli sceneggiatori) ha superato Clannad per sole 4000 parole.
Premesso ciò, i vari scenari dedicati alle diverse eroine in realtà non hanno tutti lo stesso peso, se infatti per Tomoyo, Kotomi, Ryou e Kyou, l’intera storia si sviluppa solamente durante il periodo scolastico, nel caso di Nagisa invece si arriva a un secondo arco narrativo, l’After Story, la cui ambientazione è totalmente diversa. Quest’ultimo è essenzialmente la continuazione dello scenario di Nagisa, iniziando subito dopo la fine dello School Life, quando Nagisa e Tomoya diventano ufficialmente una coppia, e comprendo un arco temporale di dieci anni, in cui i personaggi introdotti durante il periodo scolastico si fanno gradualmente da parte per rivestire perlopiù ruoli secondari. Questa peculiarità si riflette anche nel completo cambio di registro, introducendo con forza l’elemento drammatico e spostando la narrazione a un livello più serio e riflessivo; le atmosfere scolastiche sfumano per lasciare il posto all’impatto con la realtà, segnando l’ideale ingresso nel mondo degli adulti. A caratterizzare ulteriormente l’After Story è anche la presenza di due finali distinti e collegati tra di loro; tra i due, il vero finale, come indicato nella stessa denominazione, sarebbe il secondo, tuttavia quest’ultimo può essere sbloccato solo a date condizioni, ovvero collezionando le tredici sfere luminose simbolo della felicità, presenti al termine di ogni segmento narrativo, che, come spiegato in una leggenda raccontata allo stesso Tomoya, consentono di esaudire un unico desiderio.
Queste due caratteristiche, ovvero uno scenario più sviluppato degli altri e la presenza dell’elemento sovrannaturale, che si manifesta anche in altre fasi del gioco, non sono esattamente una novità nelle visual novel prodotte dalla Key, anche in Air lo scenario di Misuzu (un prototipo di Nagisa) assume un ruolo preponderante, e l’aspetto sovrannaturale diventa addirittura parte essenziale della trama stessa. Proprio per supplire in parte a quest’aspetto, Maeda, timoroso del fatto che lo scenario di Nagisa potesse eclissare gli altri, ha incentrato il suo lavoro soprattutto sull’arco narrativo School Life, in modo da renderlo più lungo e piacevole. Peraltro, venendo anche incontro alle richieste dei fans, la Key realizzò nel 2005 anche uno spin-off intitolato Tomoyo After: It's a Wonderful Life. Quest’ultimo, pur condividendo l’ambientazione temporale con l’After Story, pone al centro della storia il rapporto tra Tomoya e Tomoyo, riprendendo e ampliando quanto già raccontato nell’arco narrativo di Clannad dedicato a quest’ultima.
Parlando della realizzazione materiale del gioco, produttore esecutivo della visual novel è stato Takahiro Baba della Visual Art’s, la società controllante della Key, che peraltro si è occupata anche della pubblicazione del gioco. La sceneggiatura dei diversi archi narrativi, invece, è stata realizzata da Kai, Yūichi Suzumoto, e, soprattutto, Jun Maeda, quest’ultimo in particolare, come già avvenuto nelle visual novels precedenti, ha svolto la maggior parte del lavoro. Il character design è opera di Itaru Hinoue, che si è avvalsa della collaborazione di Miracle Mikipon, Mochisuke, Na-Ga, e Shinory, con i fondali realizzati da Torino. Infine, l’onnipresente Maeda, con Shinji Orito e Magome Togoshi, ha curato anche il comparto sonoro, ed in particolare quello musicale.
ANIME
Come anticipato all’inizio, il successo ottenuto dalla visual novel, convinse la Kyoto Animation a realizzarne un adattamento animato. Lo studio d’animazione in realtà aveva già iniziato a lavorare con la Key da alcuni anni, Clannad infatti è il terzo progetto di una collaborazione iniziata con la serie animata dedicata a Air e proseguita con il remake di Kanon, di cui già in passato era stato realizzato un primo adattamento animato.
Seguendo la schema della visual novel, la Kyoto Animation ha realizzato due stagioni. La prima serie copre idealmente l’arco narrativo degli School Days, ovvero il periodo scolastico, dando vita ad un anime che segue in pieno il solco della classica commedia romantica con ambientazione scolastica. In particolare, lo schema narrativo di questa serie è piuttosto lineare, nel definire la sceneggiatura, infatti, la Kyoto Animation ha suddiviso il racconto in 'comparti', ognuno dei quali dedicato ai singoli personaggi che vengono introdotti gradualmente. Filo conduttore della narrazione è quella che si potrebbe definire la storia ‘principale’, ovvero il tentativo di Nagisa, spinta e sostenuta da Tomoya, di ricostituire il club di teatro. Parallelamente alla trama ‘palese’, quasi in ogni puntata fanno la loro apparizione una ragazzina senza nome e un'entità invisibile racchiusa in un pupazzo di metallo, costruito dalla ragazza stessa per dare consistenza a quello spirito senza forma. Due personaggi particolari, come il mondo in cui vivono, la cui identità e il cui ruolo verranno chiariti solo in seguito.
La seconda serie, Clannad After Story, inizialmente pare seguire il copione già scritto nei precedenti episodi, tuttavia, come detto in precedenza, seguendo la trama della visual novel gradualmente la sceneggiatura cambia impostazione, spostando la narrazione a un livello più serio e riflessivo; le atmosfere scolastiche, infatti, si fanno progressivamente da parte per lasciare il posto all’impatto con la realtà degli adulti, conducendo, infine, ai due finali della visual novel.
Le due serie animate, poi, sono state accompagnate anche da due episodi speciali (Clannad - Another World, Tomoyo Chapter e Clannad - Another World, Kyou Chapter) che, come si può capire dal titolo, seguono fedelmente gli scenari della visual novel dedicati rispettivamente a Tomoyo e Kyou. A questi ha fatto seguito anche un film (Clannad – The Movie) realizzato dalla Toei Animation.
Passando al lato tecnico, Clannad, come detto, rientra in una più ampia collaborazione tra Kyoto Animation e Key, infatti, a curare la realizzazione delle due serie animate sono stati richiamati proprio coloro che avevano partecipato alla creazione di Kanon e Air. In particolare, a dirigere il lavoro è stato il regista Tatsuya Ishihara, che si avvalso della supervisione e della sceneggiatura di Fumihiko Shimo, e del character design di Kazumi Ikeda, rielaborato da quello originale concepito da Itaru Hinoue.
Nell’ambito della realizzazione tecnica, una parte importate è svolta dall’elemento sonoro, a partire dal lavoro svolto dai seiyuu, i doppiatori. Su tutti spicca in particolar modo la deliziosa voce di Nagisa, prestata dalla bravissima Mai Nakahara (Mai Tokiha in My Hime, Nora in Spice and Wolf), in grado di esprimere al meglio la delicatezza e la dolcezza di questo personaggio. Parlando del cast di voci, non si può non citare Mamiko Noto (Sayoko Mishima in Oh, mia dea!, Yakumo Tsukamoto in School Rumble), che, con il suo ipnotico “Tomoya-kun”, ha dato la voce alla bella e ingenua Kotomi Ichinose, così come è d’obbligo parlare della stupenda voce di Kikuko Inoue (Belldandy in Oh, mia dea!, Millia in Claymore), che interpreta in modo magistrale la madre di Nagisa, Sanae Furukawa.
La colonna sonora riprende in buona parte le tracce audio già usate nella visual novel, in particolare l’onnipresente motivetto marchio di fabbrica di Clannad. Totalmente originali, invece, sono le opening e le ending theme, che nella prima serie sono rispettivamente Mag Mell cockool mix 2007 di Eufonius e la tenera Dango Daikazoku (La grande famiglia Dango) di Chata. In Clannad After Story fa il suo ritorno la cantante Lia, che già aveva collaborato con la Kyoto Animation per Air e Kanon, con un’opening d'incredibile bellezza, composta da Jun Maeda, Toki o kizamu uta (A Song to Pass the Time), a cui è abbinata l’ending Torch.
MANGA
La misura del successo di Clannad è fornita anche da vari adattamenti manga ispirati alla visual novel della Key. Il primo lavoro, intitolato Clannad Official Comic, è un adattamento della trama originale elaborato da Juri Misaki e pubblicato tra il 2005 e il 2009 sulla rivista giapponese Comic Rush, per poi essere raccolto in otto volumi editi dalla Jive. Non diversamente, segue la trama creata da Jun Maeda anche il manga disegnato da Shaa, noto anche per essere l'illustratore della light novel Nogizaka Haruka no himitsu, che ha pubblicato sulle pagine della rivista Dengeki G's Festival! Comic di ASCII Media Works, un lavoro intitolato semplicemente Clannad. Si distacca invece dalla visual novel il manga Official Another Story Clannad: On the Hillside Path that Light Watches Over, una raccolta di storie brevi in due volumi illustrati da Rino Fujii tra 2007 e il 2008 sulla rivista Comi Digi +. A chiudere il quadro Yukiko Sumiyoshi, che nel 2008 ha realizzato un breve spin-off, intitolato Clannad: Tomoyo Dearest, adattamento della visual novel Tomoyo After: It's a Wonderful Life.
A coronare l’esperienza cartacea di Clannad ci sono anche quattro antologie manga disegnate da diversi mangaka, circa venti per volume. La prima antologia (Clannad) è stata pubblicata Ohzora nel 2004 sotto il marchio Twin Heart Comics, ed è proseguita sino al quinto volume, pubblicato ad aprile 2005. A questa prima opera hanno fatto seguito Clannad Comic Anthology: Another Symphony (pubblicata dalla Jive), l’antologia in tre libri della Ichijinsha, e l’ultima raccolta di yonkoma pubblicata da Enterbrain con il titolo Magi-Cu 4-koma Clannad.
ACCOGLIENZA
L’accoglienza riservata dal pubblico a Clannad è stata decisamente calorosa, l’edizione limitata della visual novel si è infatti imposta rapidamente al primo posto nella classifica nazionale, seguita poi dagli ottimi risultati dell’edizione regolare e della Clannad Full Voice, che hanno resistito per tre settimane nella top 50 nazionale. Tale successo si è palesato anche nei sondaggi, come ad esempio quello indetto dalla rivista Dengeki G, in cui Clannad ha ottenuto il primo posto nella classifica dei migliori 50 bishōjo games, battendo altri 249 titoli, e, soprattutto, ottenendo quasi il doppio di voti di Fate/stay night, arrivata seconda.
Tuttavia forse a segnare il vero successo in termini economici sono state le serie animate prodotte dalla Kyoto Animation, che, oltre ai riscontri in termini di ascolto e di critica, sono riuscite a conquistare costantemente una posizione nella top 10, persino con la costosa e curata edizione Blu-ray che, nonostante il ‘modico’ costo di quasi 600 euro, ha esordito con un incredibile terzo posto a maggio 2010 nella classifica dei Blu-ray più venduti in Giappone.
Ancor prima di parlare di Clannad, vale la pena introdurre il concetto di visual novel, una realtà che, poco conosciuta in occidente, ha però un grandissimo seguito nel Paese del Sol Levante, divenendo anche una preziosa fonte d’idee per le serie animate degli ultimi anni. Sebbene spesso il termine visual novel sia associato a contenuti erotici, in realtà questo binomio non sempre è presente; ad esempio, rispetto ai precedenti lavori della Key, nati come eroge e poi censurati per il grande pubblico, Clannad è stato concepito sin dall’inizio come prodotto destinato a tutte le fasce d’età, privo di contenuti erotici e persino di fanservice, che sono invece presenti nel successivo spin-off Tomoyo After: It's a Wonderful Life. Più semplicemente, le visual novel possono essere definite come una sorta di manga interattivo, un’opera in cui la creatività degli autori è affiancata alla libertà di scelta dei giocatori/lettori; sono quest’ultimi infatti, tramite le loro decisioni, a determinare l’evoluzione della storia seguendo uno dei percorsi predisposti. Nel caso di Clannad, invero, l’interazione è abbastanza ridotta, mentre un ruolo maggiore hanno i dialoghi e i pensieri dei vari personaggi, conferendo quindi alla visual novel un carattere spiccatamente letterario. Questa minore iterazione si manifesta anche nella preferenza data a uno dei plot, quello che poi diventerà la colonna portante della versione animata, che, pur senza evidenti forzature, appare come il naturale sviluppo della storia, conducendo il giocatore ad assecondare le scelte compiute da Jun Maeda all’atto della stesura della sceneggiatura.
Chiusa la breve digressione nella realtà delle visual novel, a introdurre lo spettatore nel mondo di Clannad è una scena dall’atmosfera quasi fiabesca, in cui, nella soffusa luce mattutina lungo un viale ammantato dai ciliegi in fiore, Tomoya Okazaki incontra la timida e insicura Nagisa Furukawa:
Nonostante tutto, continuerai ad amare questo posto?
Trovale e basta. Continua a cercare nuove cose felici e divertenti.»
Questo è l’inizio di School Life, il primo dei due archi narrativi che compongono la visual novel. Come si può agevolmente dedurre dal nome, questa prima fase presenta la tipica ambientazione scolastica tanto cara all’animazione e ai manga giapponesi; il protagonista maschile, Tomoya Okazaki, che il giocatore è chiamato a impersonare, è infatti un liceale come tanti, dal carattere schivo e problematico. Tramite i suoi occhi il giocatore vive la storia, e sin dalle prime battute è messo in condizione di impostare lo sviluppo della stessa; tolto l’incontro con Nagisa, la trama infatti si articola in una serie d’incontri con le altre eroine, questi ultimi però, a differenza del primo, presentano un carattere meramente opzionale, essendo il riflesso delle scelte compiute dal giocatore. Volendo fare un esempio: un’assidua frequenza delle lezioni permetterà di instaurare un rapporto più profondo con le sorelle Fujibayashi, al contrario, girovagare liberamente per la scuola durante le lezioni porterà infine a incontrare la strana Kotomi Ichinose. È quindi il giocatore a decidere quali e quanti segmenti narrativi aprire, sia in relazione alla trama principale, sia per quanto riguarda le varie sottotrame secondarie, che però si riveleranno necessarie in un secondo momento. Questo processo selettivo, infine, porta il protagonista a seguire uno dei percorsi narrativi predisposti dalla Key, potendo scegliere tra le cinque eroine principali: Nagisa Furukawa, Tomoyo Sakagami, Kotomi Ichinose, e le due sorelle Fujibayashi, Kyou e Ryou.
Per capire a pieno il modo in cui è stata impostata la trama di Clannad è necessario premettere che Maeda, dopo la pubblicazione di Air, pur se soddisfatto da una storia pienamente corrispondente alle sue aspettative, rimase in parte deluso dal fatto che proprio la complessità della trama aveva comportato una maggior difficoltà del gioco, impedendo ai giocatori di godere a pieno dell’esperienza narrativa. Per tale ragione, all’atto di impostare Clannad, Maeda è partito con l’idea di creare una storia più immediata rispetto a quella narrata in Air, incentrandosi principalmente sul profondo legame tra le “le persone, la città in cui vivono, e l’umanità”, da qui il nome Clannad, usato da Maeda nell’erronea convinzione che tale termine significasse famiglia in gaelico. Il risultato è una trama così articolata e curata che lo stesso Maeda ha definito essere ben al di sopra delle sue effettive capacità di sceneggiatore, “un muro che probabilmente non potrò mai più oltrepassare in vita mia”. Come riportato infatti da Yūichi Suzumoto (uno dei tre sceneggiatori insieme Maeda), Clannad è andata ben oltre le aspettative dello stesso Maeda, raggiungendo una lunghezza, in termini di sceneggiatura, doppia rispetto a quella preventivata, lunghezza che verrà superata solo dalla successiva Little Buster, un vero e proprio lavoro titanico, che comunque, come indicato da Yūto Tonokawa (uno degli sceneggiatori) ha superato Clannad per sole 4000 parole.
Premesso ciò, i vari scenari dedicati alle diverse eroine in realtà non hanno tutti lo stesso peso, se infatti per Tomoyo, Kotomi, Ryou e Kyou, l’intera storia si sviluppa solamente durante il periodo scolastico, nel caso di Nagisa invece si arriva a un secondo arco narrativo, l’After Story, la cui ambientazione è totalmente diversa. Quest’ultimo è essenzialmente la continuazione dello scenario di Nagisa, iniziando subito dopo la fine dello School Life, quando Nagisa e Tomoya diventano ufficialmente una coppia, e comprendo un arco temporale di dieci anni, in cui i personaggi introdotti durante il periodo scolastico si fanno gradualmente da parte per rivestire perlopiù ruoli secondari. Questa peculiarità si riflette anche nel completo cambio di registro, introducendo con forza l’elemento drammatico e spostando la narrazione a un livello più serio e riflessivo; le atmosfere scolastiche sfumano per lasciare il posto all’impatto con la realtà, segnando l’ideale ingresso nel mondo degli adulti. A caratterizzare ulteriormente l’After Story è anche la presenza di due finali distinti e collegati tra di loro; tra i due, il vero finale, come indicato nella stessa denominazione, sarebbe il secondo, tuttavia quest’ultimo può essere sbloccato solo a date condizioni, ovvero collezionando le tredici sfere luminose simbolo della felicità, presenti al termine di ogni segmento narrativo, che, come spiegato in una leggenda raccontata allo stesso Tomoya, consentono di esaudire un unico desiderio.
Queste due caratteristiche, ovvero uno scenario più sviluppato degli altri e la presenza dell’elemento sovrannaturale, che si manifesta anche in altre fasi del gioco, non sono esattamente una novità nelle visual novel prodotte dalla Key, anche in Air lo scenario di Misuzu (un prototipo di Nagisa) assume un ruolo preponderante, e l’aspetto sovrannaturale diventa addirittura parte essenziale della trama stessa. Proprio per supplire in parte a quest’aspetto, Maeda, timoroso del fatto che lo scenario di Nagisa potesse eclissare gli altri, ha incentrato il suo lavoro soprattutto sull’arco narrativo School Life, in modo da renderlo più lungo e piacevole. Peraltro, venendo anche incontro alle richieste dei fans, la Key realizzò nel 2005 anche uno spin-off intitolato Tomoyo After: It's a Wonderful Life. Quest’ultimo, pur condividendo l’ambientazione temporale con l’After Story, pone al centro della storia il rapporto tra Tomoya e Tomoyo, riprendendo e ampliando quanto già raccontato nell’arco narrativo di Clannad dedicato a quest’ultima.
Parlando della realizzazione materiale del gioco, produttore esecutivo della visual novel è stato Takahiro Baba della Visual Art’s, la società controllante della Key, che peraltro si è occupata anche della pubblicazione del gioco. La sceneggiatura dei diversi archi narrativi, invece, è stata realizzata da Kai, Yūichi Suzumoto, e, soprattutto, Jun Maeda, quest’ultimo in particolare, come già avvenuto nelle visual novels precedenti, ha svolto la maggior parte del lavoro. Il character design è opera di Itaru Hinoue, che si è avvalsa della collaborazione di Miracle Mikipon, Mochisuke, Na-Ga, e Shinory, con i fondali realizzati da Torino. Infine, l’onnipresente Maeda, con Shinji Orito e Magome Togoshi, ha curato anche il comparto sonoro, ed in particolare quello musicale.
ANIME
Come anticipato all’inizio, il successo ottenuto dalla visual novel, convinse la Kyoto Animation a realizzarne un adattamento animato. Lo studio d’animazione in realtà aveva già iniziato a lavorare con la Key da alcuni anni, Clannad infatti è il terzo progetto di una collaborazione iniziata con la serie animata dedicata a Air e proseguita con il remake di Kanon, di cui già in passato era stato realizzato un primo adattamento animato.
Seguendo la schema della visual novel, la Kyoto Animation ha realizzato due stagioni. La prima serie copre idealmente l’arco narrativo degli School Days, ovvero il periodo scolastico, dando vita ad un anime che segue in pieno il solco della classica commedia romantica con ambientazione scolastica. In particolare, lo schema narrativo di questa serie è piuttosto lineare, nel definire la sceneggiatura, infatti, la Kyoto Animation ha suddiviso il racconto in 'comparti', ognuno dei quali dedicato ai singoli personaggi che vengono introdotti gradualmente. Filo conduttore della narrazione è quella che si potrebbe definire la storia ‘principale’, ovvero il tentativo di Nagisa, spinta e sostenuta da Tomoya, di ricostituire il club di teatro. Parallelamente alla trama ‘palese’, quasi in ogni puntata fanno la loro apparizione una ragazzina senza nome e un'entità invisibile racchiusa in un pupazzo di metallo, costruito dalla ragazza stessa per dare consistenza a quello spirito senza forma. Due personaggi particolari, come il mondo in cui vivono, la cui identità e il cui ruolo verranno chiariti solo in seguito.
La seconda serie, Clannad After Story, inizialmente pare seguire il copione già scritto nei precedenti episodi, tuttavia, come detto in precedenza, seguendo la trama della visual novel gradualmente la sceneggiatura cambia impostazione, spostando la narrazione a un livello più serio e riflessivo; le atmosfere scolastiche, infatti, si fanno progressivamente da parte per lasciare il posto all’impatto con la realtà degli adulti, conducendo, infine, ai due finali della visual novel.
Le due serie animate, poi, sono state accompagnate anche da due episodi speciali (Clannad - Another World, Tomoyo Chapter e Clannad - Another World, Kyou Chapter) che, come si può capire dal titolo, seguono fedelmente gli scenari della visual novel dedicati rispettivamente a Tomoyo e Kyou. A questi ha fatto seguito anche un film (Clannad – The Movie) realizzato dalla Toei Animation.
Passando al lato tecnico, Clannad, come detto, rientra in una più ampia collaborazione tra Kyoto Animation e Key, infatti, a curare la realizzazione delle due serie animate sono stati richiamati proprio coloro che avevano partecipato alla creazione di Kanon e Air. In particolare, a dirigere il lavoro è stato il regista Tatsuya Ishihara, che si avvalso della supervisione e della sceneggiatura di Fumihiko Shimo, e del character design di Kazumi Ikeda, rielaborato da quello originale concepito da Itaru Hinoue.
Nell’ambito della realizzazione tecnica, una parte importate è svolta dall’elemento sonoro, a partire dal lavoro svolto dai seiyuu, i doppiatori. Su tutti spicca in particolar modo la deliziosa voce di Nagisa, prestata dalla bravissima Mai Nakahara (Mai Tokiha in My Hime, Nora in Spice and Wolf), in grado di esprimere al meglio la delicatezza e la dolcezza di questo personaggio. Parlando del cast di voci, non si può non citare Mamiko Noto (Sayoko Mishima in Oh, mia dea!, Yakumo Tsukamoto in School Rumble), che, con il suo ipnotico “Tomoya-kun”, ha dato la voce alla bella e ingenua Kotomi Ichinose, così come è d’obbligo parlare della stupenda voce di Kikuko Inoue (Belldandy in Oh, mia dea!, Millia in Claymore), che interpreta in modo magistrale la madre di Nagisa, Sanae Furukawa.
La colonna sonora riprende in buona parte le tracce audio già usate nella visual novel, in particolare l’onnipresente motivetto marchio di fabbrica di Clannad. Totalmente originali, invece, sono le opening e le ending theme, che nella prima serie sono rispettivamente Mag Mell cockool mix 2007 di Eufonius e la tenera Dango Daikazoku (La grande famiglia Dango) di Chata. In Clannad After Story fa il suo ritorno la cantante Lia, che già aveva collaborato con la Kyoto Animation per Air e Kanon, con un’opening d'incredibile bellezza, composta da Jun Maeda, Toki o kizamu uta (A Song to Pass the Time), a cui è abbinata l’ending Torch.
MANGA
La misura del successo di Clannad è fornita anche da vari adattamenti manga ispirati alla visual novel della Key. Il primo lavoro, intitolato Clannad Official Comic, è un adattamento della trama originale elaborato da Juri Misaki e pubblicato tra il 2005 e il 2009 sulla rivista giapponese Comic Rush, per poi essere raccolto in otto volumi editi dalla Jive. Non diversamente, segue la trama creata da Jun Maeda anche il manga disegnato da Shaa, noto anche per essere l'illustratore della light novel Nogizaka Haruka no himitsu, che ha pubblicato sulle pagine della rivista Dengeki G's Festival! Comic di ASCII Media Works, un lavoro intitolato semplicemente Clannad. Si distacca invece dalla visual novel il manga Official Another Story Clannad: On the Hillside Path that Light Watches Over, una raccolta di storie brevi in due volumi illustrati da Rino Fujii tra 2007 e il 2008 sulla rivista Comi Digi +. A chiudere il quadro Yukiko Sumiyoshi, che nel 2008 ha realizzato un breve spin-off, intitolato Clannad: Tomoyo Dearest, adattamento della visual novel Tomoyo After: It's a Wonderful Life.
A coronare l’esperienza cartacea di Clannad ci sono anche quattro antologie manga disegnate da diversi mangaka, circa venti per volume. La prima antologia (Clannad) è stata pubblicata Ohzora nel 2004 sotto il marchio Twin Heart Comics, ed è proseguita sino al quinto volume, pubblicato ad aprile 2005. A questa prima opera hanno fatto seguito Clannad Comic Anthology: Another Symphony (pubblicata dalla Jive), l’antologia in tre libri della Ichijinsha, e l’ultima raccolta di yonkoma pubblicata da Enterbrain con il titolo Magi-Cu 4-koma Clannad.
ACCOGLIENZA
L’accoglienza riservata dal pubblico a Clannad è stata decisamente calorosa, l’edizione limitata della visual novel si è infatti imposta rapidamente al primo posto nella classifica nazionale, seguita poi dagli ottimi risultati dell’edizione regolare e della Clannad Full Voice, che hanno resistito per tre settimane nella top 50 nazionale. Tale successo si è palesato anche nei sondaggi, come ad esempio quello indetto dalla rivista Dengeki G, in cui Clannad ha ottenuto il primo posto nella classifica dei migliori 50 bishōjo games, battendo altri 249 titoli, e, soprattutto, ottenendo quasi il doppio di voti di Fate/stay night, arrivata seconda.
Quanti ricordi, io ho visto solo l'anime e l'ho trovato meraviglioso. Ricordo perfettamente le lacrime che ho versato guardandolo e mi sarebbe piaciuto un sacco vederlo in italiano...
I pianti >_<, mi rifiutai di guardare la stagione sin alla fine (poi ripresa una settimana esatta dopo). Fortunatamente ci fu' il lieto fine, e che lieto fine >_<
Quanto mi mancano tutti i personaggi (a parte Kyou...irritante come poche, sempre), sopratutto la mia Kotomi >_<
Comunque molto bello questo articolo con tutte queste informazioni, bel lavoro.
Questo è un capolavoro che andrebbe portato in Italia all'istante!
Ho anche il gioco per Psp e su steam. Sono di parte.
Se posso aggiungere in quest'articolo si è fatto riferimento a tutto quello che è accaduto in giappone, ma non si è fatto riferimento per esempio che è stata tra le prime Visual Novel ad aver avuto il supporto di un Kickstart per poterla portare anche in occidente.
Sono uno di quelli che ha finanziato il tutto e sono felice possessore di una delle poche edizioni fisiche in inglese ufficiali in circolazione.
Questa è stata l'opera che ha iniziato a sdoganare le Visual Novel anche in occidente.
E per chi non l'ha vista vi prego di vederla, perché veramente merita tantissimo.
Pure io ho avuto un paio di infarti con l'After story e ho pianto... tanto, però il lieto fine dell'anime non mi ha mai soddisfatto. Il finale drammatico nella neve sarebbe stato ancora più azzeccato.
Capisco la tua opinione, ma a me avrebbe distrutto il cuore. Non avrei retto al colpo, io sono contento con il finale mostrato.
Perdonami ma in verità spero che non arrivi mai in Italia doppiato. È troppo bello così com'è.
Il doppiaggio italiano non ti porterebbe via la versione giapponese... il peggio che può accadere è di avere Renato Novara che doppia il protagonista.
Lo vidi quando ancora ero alle medie e ricordo che tutti me lo consigliavano anche se all'inizio non mi prendeva per nulla.
Basta, è diventato uno dei miei preferiti e necessita di un rewatch.
E poi h avuto il merito di farmi scoprire e innamorare di Yuichi Nakamura, il doppiatore di Tomoya!
Vero che sa essere molto artificioso, ma niente da fare, è una di quelle cose che se ti entra nell'anima non va più via.
Più passa il tempo e più penso che chi non ha pianto sull'After Story deve avere un sasso al posto del cuore, in una delle mie impressioni degli episodi arrivai a scrivere "Odio la neve e quello che si porta con sé" perché faceva da scenario ai momenti più drammatici. (Però anche in questa scena
Ricordo che il finale mi rimase un po' ostico e non sono sicuro di averlo compreso bene; cercherò di recuperarlo nel gioco, visto che mi manca anche il tempo per il rewatch della serie
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