
A Tokyo, nel weekend, l'area trendy di Harajuku diventa un miscuglio di tribù urbane: le goth lolita battono le loro ciglia finte, abbagliando col loro ribellismo.
Lontani da quest'estetica ormai superata dalle imposizioni, un esercito di dolci uomini con capelli stirati e jeans aderenti. Questi giapponesi sono i cosiddetti “erbivori” (dalla frase giapponese “ragazzi mangiatori di erba”): eterosessuali, ma apparentemente poco interessati ai “piaceri della carne”.
Sono attratti dal silenzio, dalla vita meno competitiva, si concentrano sulla famiglia e gli amici, evitando i dettami del maschio macho tradizionale giapponese.
Incluso Yukihiro Yoshida, un ragazzo “ventenne-e-qualcosa”, studente di economia, che si autodefinisce erbivoro. “Non prendo l'iniziativa con le ragazze, non parlo con loro”, dice arrossendo. “Ben venga se una ragazza parla con me, ma da parte mia non faccio mai il primo passo”.
Diverse ricerche dichiarano che il 60% dei giapponesi dai vent'anni alla trentina si definisce “erbivora”. Il loro Sex and the City è uno show televisivo chiamato Otomen (ragazzo effeminato). Il protagonista è un esperto di arti marziali, il ragazzo più falso della scuola. Le sue passioni segrete sono il cucito, fare i dolci e rammendare vestiti per gli animali di pezza.
“Nascondo la mia natura” dice nel primo episodio, identità che si cuce addosso segretamente nella sua stanza. “In ogni momento sarò un uomo, un vero uomo giapponese”.
Ma che vuol dire? “Non è da molto che gli uomini stanno diventando simili alle donne. E' l'idea della mascolinità che sta cambiando” dichiara Kokobun Katsuhiro. Dalla sua posizione privilegiata a Gruzzle, grazie al proprio salone di bellezza di Harajuku, Kokobun ne ha viste molte in fatto di nuove tendenze.
Negli anni ha visto sempre più persone venire nel suo salone, persone che definisce “più modeste, con meno richieste, quasi passive; loro accettano quanto gli viene detto”. Ha notato che oggigiorno domandano più trattamenti tipicamente femminili. “Facciamo sopracciglia e trattamento del viso per uomini”, dice sorridendo. “Il rimodellamento delle sopracciglia è molto in voga tra gli studenti del liceo”.

“Una volta (negli anni 80 appunto), gli uomini giapponesi erano più passionali e aggressivi, ma ora queste caratteristiche sono disprezzate. I nostri membri hanno una personalità mite, dicono ciò che gli piace senza pregiudizi, non sono limitati dalle aspettative” dichiara Sekine, che si autodefinisce erbivoro. “In quei tempi a molti uomini piacevano i dessert, ma era una cosa da sfigati. Agli uomini tosti piacevano l'alcol o i cibi speziati. Ho scoperto che a mio padre piacevano i dessert, ma non si è mai fatto beccare”.
La maggior esperta di erbivori, Maki Fukasawa, crede che siano nati dall'ultima disastrosa decade di economia stagnante. Ha battezzato così la tribù nel 2006 e recentemente ha scritto un libro intitolato Generazione Erbivori, in cui li suddivide in 23 sottocategorie distinte. Sostiene che siano una ribellione verso la generazione di impiegati dei loro genitori, consci di girar le spalle ai canoni vigorosi e consumistici della loro epoca.
“Provano una sorta di repulsione verso le generazioni più vecchie”, dice Fukusawa. “Non vogliono avere il loro stile di vita, e il loro impatto sull'economia è molto grosso. Ora fanno molta notizia per via delle basse vendite, specialmente sui prodotti statali quali automobili e alcolici”.
Dice che il loro avvento porterà cambiamenti positivi: magari hanno meno senso competitivo, ma hanno un forte senso di comunità e di famiglia, cosa che a loro è venuta a mancare crescendo.
“In un certo senso, i loro padri trascurano le loro famiglie. Erano così immersi nello stile di vita dell'impiegato giapponese, uscendo ogni notte col loro capo, che gli erbivori si chiusero nei loro famigliari e amici”, dice Fukusawa.
Ma c'è paura per la finanza e l'impatto sociale degli erbivori. Il loro basso livello di acquisto e la mancanza d'interesse per il sesso invoca due dei più grandi problemi del Giappone: l'economia senza luce e il declino delle nascite. Amano essere amici con le donne, ma per molti di loro nulla di più.
Per le strade di Harajuku, Alex Fujita spiega perché non gli interessa parlarci più: “Ormai le donne hanno molta più istruzione e si immergono nel lavoro. Le donne ora fanno paura”.
E, logicamente, c'è anche un'etichetta per il potere lavorativo economico al femminile, donne che sanno ciò che vogliono, “donne carnivore”.
Con gli uomini erbivori e le donne carnivore, sembra che la terra dei samurai, lottatori di sumo e delle geisha si affacci a uno scenario totalmente nuovo.
oddio O_O questa frase mi fa pensare a troppe cose contemporaneamente di cui una parte non possono essere espresse lol
no mi dispiace ma su questo punto non posso che dissentire pesantemente. un famoso aforisma recita: "le cose buone a questo mondo o sono illegali, o sono immorali o fanno ingrassare".
ecco, ritenendo che il sesso non è assolutamente immorale, è l'unica cosa che penso vada fatta il più spesso possibile perchè fa solo bene (e tanto, dichiarazioni di scenziati e dottori alla mano).
ahi ahi poveri giapponesi!
Tutto molto bello, tutto molto giapponese!
stanno proprio 8 ore avanti questi!
Poi non pretendo che siano tutti così ovvio, però personalmente preferisco gente tranquilla piuttosto che quelli quasi ossessionati dal sesso, come mi è capitato spesso di incontrare.
Penso che questa situazione sia anche alimentata dalla televisione e dagli idol: infatti sono tutti magri ed assomigliano a delle donne. E' la bellezza giapponese ormai.
Una setta veneratrice di L, pronta a rivendicare quella dolcezza della vita ormai abbandonata e persa (o gettata) nell'oblio dai padri di famiglia.
"Il rimodellamento delle sopracciglia è molto in voga tra gli studenti del liceo".
Questo no! Tutto il virilismo di due belle sopracciglia folte così buttato?
@Chiba: beh parliamone. Conosco persone che di sopracciglie ne hanno una sola
Ma delle belle sopraciglia, cariche di orgoglio e virilità, stile: Lone Wolf & Cub (non ho voglia d'andare a cercare il nome del protagonista del manga)?
Ecco, è questo il punto chiave di tutta la faccenda, semplicemente. Gli uomini ormai non sanno più come comportarsi, ora che hanno scoperto la vera forza delle donne e, tò!, hanno capito che valgono quanto se non più di loro. Tutto molto più facile quando eravamo ancora confinate nel gineceo, eh? *il mio spirito femminista ribolle* Senza contare che non esistono occupazioni esclusivamente maschili o femminili. Ci può essere un uomo amante dei dessert carini come una donna meccanica senza per forza scadere nell'allarmismo sociale.
O_O
Uomini spaventati da donne lavoratrici e sicure di sè???
Sinceramente, sarà anche il modello estetico più in voga di questi tempi e ci si guadagnerà in buone maniere e sensibilità, ma al momento provo un pò di compassione (un pò tanta
@eragon1001
Oddio io per esempio un uomo "crocerossino" non ce lo vedo proprio
Ma di questi casi limite qua non saprei che dire...sempre nel rispetto delle scelte altrui, mi sento di quotare honeyhan e di provare compassione per le povere donne giapponesi...:p
Vada le sopracciglia, ma un uomo che si sente sottomesso dal successo di una donna è un debole e un cretino...
Questo Otomen deve essere divertente!!
Infatti l'articolo porta l'esempio delle nascite e della stagnate economia giapponese.
Senza dubbio questo nuovo stile di vita dei giovani giapponesi non è altro che l'evoluzione della classica figura dell'impiegato nipponico ma sono convinto che la situazione non durerà molto.
Si sa che la storia di un paese, di una cultura o di un popolo è ciclica. Sono convinto che fra qualche generazione avremo la situazione inversa.
Almeno sapete che Kishimoto disegna personaggi del genere perchè ormai sono la normalità.
Dall'altro lato abbiamo poi gli Host Club e i vari locali tipo Maid Cafè ... che tristezza. E pensare che le ragazze giapponesi sono uno spettacolo!
Che schifo di mondo.....
Poi quoto HoneyChan ed Eragon1001.
"Ormai le donne hanno molta più istruzione e si immergono nel lavoro. Le donne ora fanno paura".
quando ho letto 'sta frase anche a me sono girate un tantino le scatole... se si spaventano per così poco siamo messi proprio male...
Per quanto riguarda le sopracciglia non mi esprimo tanto ormai è una malattia globale!
E per finire parliamo di Otomen un manga spassosissimo specie quando l'autrice fa la parodia di altri generi shoujo imitandone lo stile di disegno!!! ^^ C'è da dire però che ci sono diversi tipi di otomen e i due che si vedono nell'immagine qui sopra (soprattutto quello a sinistra!!) non sono per niente erbivori!! (anzi, sembrerebbe lei quella erbivora... -_-')
il maschio villoso che zappa la terra, bestemmia, e usa la moglie come oggetto XD
tutti gli abbinamenti che propone sono privi di logica
1) timidezza e interesse al sesso: i timidi non sono interessati alle donne, mi giunge nuova
2)moda, vita sedentaria, amore per la calma ed ermafroditismo: e' in arrivo il culto del tamarro? OO'
3)gli uomini stanno diventando simili alle donne: non so quale idea abbia l'autora della donna, il medioevo e' finito da un pezzo
4)le 1000 persone e le merendine: valenza nulla sulla raffigurazione di un popolo intero, credo ci siano almeno 50 volte piu persone in Italia che vanno a trans ; temo che il giornalismo sia utopia
5)ribellione verso la generazione: conoscenza nulla dell'evoluzione sociale. Sembra ignorare il mutamento delle dinamiche familiari e non, disegnando due generazioni opposte; in realtà erano due contesti storici opposti, non capirlo e' da ameba
6)l loro basso livello di acquisto e la mancanza d'interesse per il sesso: due fenomeni privi di attinenza, anche qui va ricercata la ragione sociale ( se vera la sua tesi, cosa che mi lascia basito )
Come ha misurato il numero di rapporto sessuali?
7)donne che sanno ciò che vogliono: ribadisco la fine del medioevo; ha un'idea sconclusionata della figura femminile, doveva partecipare a woodstock
insomma dice una secchiata di boiate, per giunta attraverso un ottica scimmiesca; se fosse vero ( temo di no ) mostrerebbe una realtà estremamente emancipata, priva di tabu', con un fortissimo culto dei veri valori e stranamente priva di una serie di questioni serissime che dobbiamo in verità affrontare
Otomen, comunque, è delizioso
mi dispiace che tu ti senta discriminato ma credo che tu abbia le idee un po' confuse perchè tutti 'sti privilegi e 'sti aiuti non so proprio in quale mondo parallelo stiano.
Si parla di "violenza sulle donne" perchè ogni 3giorni ne muore una per mano del partner o dell'ex di turno mentre di donne che cedono alla tentazione di spaccare la testa al marito evidentemente ce ne sono poche!
Se ti preoccupano le leggi sul divorzio ti consiglio un bel contratto prematrimoniale.
Delle differenze di pena non ne ho mai sentito parlare ma tranquillo che con le leggi che abbiamo in italia neanche gli uomini rischiano granchè: l'ergastolo praticamente non esiste e dopo qualche annetto sono di nuovo fuori a ripetere gli stessi crimini (magari proprio contro le donne).
Altro consiglio: da' meno peso ai tg che spesso non sanno neanche loro quello che dicono, altrimenti fattene una ragione come quando di un criminale specificano la nazionalità se è straniero ma se è italiano non dicono niente!
Per quanto riguarda la discoteca, che immagino sia una cosa di fondamentale importanza, magari non è perchè siamo speciali o superiori ma per semplice strategia di mercato o magari perchè a parità di lavoro le donne sono pagate molto meno? vogliamo parlare di questo?
Comunque sono d'accordo con te: questo mondo fa proprio schifo!
@RyOGo
a quali personaggi ti riferisci?? (e per sicurezza di quale dei due kishimoto stiamo parlando??)
PS: quoto anche Assenzio! ^^
Se permettono, "io" sono erbivoro: non mangio carne, non bevo alcolici, leggo riviste di dolci (per farmi venire fame, non per farli -a me riescono solo le pietanze salate) e mi piacciono i dolci, i leccalecca, non lecco f... e vabbe', non approfondiamo. Ma andare dall'estetista per farsi sfoltire le sopracciglia è patetico, ricorda quella trasmissione nostrana -di cui non faccio il nome per rispetto dei possibili minori alla lettura, momentaneamente non impegnati nei consueti studi ginecologici notturni- in cui tamarri ramarriformi con jeans aderenti, camicette sbottonate e sopracciglia disegnate si ravano gli zebedei su poltrone da bordello mentre signorine dalla favella squisitissima (che normalmente occuperebbero la bocca in elucubrazioni filosofiche sulla corposità delle banane nel medesimo bordello) strillano come aquile per capire chi è la più sfigata che si prenderà sulle spalle il mantenimento del tamarro di turno.
Il sesso è una cosa, i comportamenti ridicoli un'altra. E poi non paragoniamo la cura estetica delle donne a quella degli uomini: le prime curano l'aspetto per sentirsi belle e anche per essere considerate belle (in linea di massima, o comunque nelle intenzioni -girano anche carrozzoni di carnevale); i secondi quando lo fanno sono inguardabili (se siete così è meglio che davanti ai miei occhi non passiate neanche per un millisecondo -non sarò il massimo esperto di estetica ma non ho neanche gli occhi di Tiresia). E' una di quelle mode fasulle ideate a tavolino per convincere le persone mediocri che sono alternative (infatti c'è scritto "Provano una sorta di repulsione verso le generazioni più vecchie" ma la cura ossessiva dell'aspetto e la finta mitezza -che in termini più appropriati verrebbe definita falsità- non sono dissimili dall'ossessione per il lavoro e dalla gentilezza forzata dei loro padri). Quello che preoccupa non è che gli uomini stiano diventando simili alle donne (cosa non vera, se bastasse mangiare dolci e andare dall'estetista anche un orso grizzly potrebbe diventare simile ad una donna), ma che stiano diventando decisamente più stupidi. Lo dice anche l'ovinide sopra: "Ormai le donne hanno molta più istruzione e si immergono nel lavoro. Le donne ora fanno paura". E se non fossero le donne ad avere più istruzione ma gli uomini ad averne spaventosamente meno (tanto da rifugiarsi in queste piccinerie, teletabberie, pucciosità -qualcuno mi uccida per aver usato l'ultima parola)? Sarebbe un'interpretazione molto meno maschilista e molto più seria della realtà.
Uomini a cui piace cucire, cucinare, fare braccialetti di perline e swarovski, curare i fiori, collezionare bambole, tenere mandrie di gatti ce ne sono tanti (me compreso, togliendo cucire, bambole e perline -ero anche bravo, poi a forza di sforzare gli occhi mi veniva un terribile mal di testa e ho smesso), ma alcune delle cose che identificano i cosiddetti "erbivori" (che in Giappone, a quanto ho capito, non sarebbero uomini con interessi tipicamente femminili né con indole mite ma "trulli" piastrati con un tasso di cretineria stratosferico -soprattutto per quella frase sulle donne che fanno paura), tipo la passione per i dolci e il modellamento delle sopracciglia, sono delle buttanade.
Poi quel discorso della donna che, per il semplice fatto di sapere cosa vuole, sarebbe da considerarsi carnivora e spregevolmente maschilistà. Vuoi che non vuoi per alcuni deve tutto girare intorno alla donna, mai una volta che un uomo prendesse atto delle sue mancanze: e son le donne che vogliono, e son le donne che decidono e son le donne che lavorano... ma non sarà piuttosto che l'uomo s'è andato un tantinello rincojonendo.
O_O
basito dalla piega che ha preso il discorso ma inevitabile che andasse in maniera diversa, col senno di poi...
@ james
scusa ma non pensi di esagerare? se su 1000 morti si dice 200 donne, automaticamente gli altri saranno uomini, per questo non vengono nominati...
mi trovo molto daccordo con Sveva piuttosto, e con il mio vecchio caro Assenzio
sul tema della cura estetica, sembra quasi che ossessione per l'abbigliamento, mania per i profumi, e appuntamento settimanale dal barbiere non ne facciano parte. Tale fobia e' sempre esistita e si inasprisce nel mondo di zucche vuote appariscenti, usando scorrettamente il vessillo delle sopracciglia ( ma chi ci va? ) e dimenticando la svendita dei jeans DeG di dubbio gusto e parecchio scomodi sul cavallo.
Chi sono gli effeminati, i jappo o gli occidentali tamarri?
Il manifesto si accanisce sugli hobby, disegnando uno stile di vita transgender se incentrato su passioni semplici, famiglia, cucina... strano che non abbia messo la lettura e la cultura, da veri e propri omosessuali molesti !
e di contro si presenta la mole titanica e guerriera del giovane che si sballa, spronato da effetti psichici alterati nel trovare una cozza che lo sopporta in disco; probabilmente ossessionato da una sindrome di inferiorità, mentale o fisica, passa serate dove neanche DeG si presenterebbe ( esperienze personali, non discorsi da emo contro il mondo ).
chi sono gli ermafroditi, i jappo o noi occidentali?
e soprattutto concordo sul tema culturale. C'e' poco da analizzare o discutere, questo valore e dovere pare un optional; discutere su erbivori e carnivori? e in casa nostra ? il 2009 come nuovo illuminismo, dei poveri di mente
Per essere un vero uomo bisogna scrivere cento volte la parola Sesso ( il farlo e' un optional ), giocare la partita di Pallllone, distillare alcolici, toccare il culo alle ragazze tutte battone e carnivore( perche' ci piace la f.., prendendo spunto dal vecchio kenzo), e soprattutto non rimodellarsi le ciglia
i jappi sono dei frocioni, sisi, mica come noi veri uomini
@ Alu: credo che james volesse sottolineare la strumentalizzazione del femminismo occidentale; da un lato la figura verginea della donna in carriera con pari diritti, dal' altro la velina in posizione.
In soldoni, la donna rimane un oggetto, solo che di lusso; con l'aggravante della volontarietà
esistono differenze legali, quello che dice james e' verissimo, il problema e' capire il motivo. Non certo il culto della donna ( per me sacra ) ma per il culto-t
che deviazione mentale c'e' dietro una filippica contro una figura maschile nuova, meno ossessionata da tante boiate? anzi, ma sta società dov'e'?
Io la chiamo semplicemente timidezza questa.
Comunque le sopracciglia rifatte e sbrilliccicose ....brhhh!
Giusto, anche perchè lo sanno tutti che quando un ragazzo parla con una ragazza lo fa solo a scopi riproduttivi. Sinceramente ribaltare i pregiudizi non mi sembra un gran passo in avanti. Poi questi sono l'apoteosi dell'egocentrismo maschilista: non è che non gli piace l'idea, semplicemente vogliono che sia la patata ad andare da Maometto. E chiaro però che anche le cremine di bellezza si devono vendere. Invece le donne che si prendono quello che vogliono sono carnivore divoratrici di uomini, ossessionate dall'invidia del pene.
Mah, che dire di altro, se non che il giornalismo è andato a quel paese da un bel pezzo, e non si sa se s'è scordato il biglietto di ritorno a casa. Se il mondo filtrato dalla sensibilità di codesti soggetti simil protoplasmi neuroflashati è un strapotentissimo girlpower assoluto e un contromachismo generazionale, be', dategli una botta dietro la nuca come si fa con i conigli o sigillateli in una bolla di plastica ché la loro estraneazione dal contesto mondo (o anche dal loro paese) non ne risulterebbe più inficiata che se fossero morti o ne fossero completamente isolati. E il giornalista che gli va dietro e lo asseconda pure pendendo dalle sue labbra e legittimando come rivelazione sbalorditiva della condizione esistenziale attuale l'effluvio confidenziale di questo soggetto lobotomizzato!
Evidentemente 'sti fanatici dei dolci non hanno mai sentito l'espressione "Dolce Carne", o la duale componente psichica maschile-femminile (interiore, non estetica o estetizzante o decisa sulla base di una categorizzazione arbitraria e per di più fasulla) insita in ogni essere, il che dà adito alle supposizioni relative alla loro ricchezza culturale risibile. E si vede che non conoscono nemmeno i "giochetti" infiniti che si possono fare con una ragazza e la nutella
E hanno paura della donne carnivore, poracci. Donne carnivore, mmmmmmmmm...
Questa è semplice idiozia. E tacciarla addirittura come cultura alternativa è ridicolo. E' semplicemente pauperismo intellettuale e vittimismo parossistico.
Assenzio: <i>i jappi sono dei frocioni, sisi, mica come noi veri uomini</i>
Il maschio italiano truzzo e il maschio giapponese erbivoro dell'articolo io li ritengo due facce di un'identica incomprensione identitaria e bassezza interiore/mentale. Identico culto per l'apparenza vuota e per un condiviso atteggiamento stilizzato privi di reale consapevolezza o motivazione interiore. Sintomi di frustrazione o solo di stupidità?
Ma lo sai che c'hai proprio ragione????
Ogni decennio che passa, son sempre più belle.
Ogni tanto la globalizzazione da i suoi frutti
Starei con un erbivoro solo se fosse carino come il protagonista di Otomen XD
Però se gli uomini diventano tutti erbivori, per le ragazze timide sarà la fine...
Le sopracciglia modellate in un maschio proprio non le sopporto comunque...
Non ci trovo nulla di male se i maschi preferiscono i dolci all'alcol (sono strani loro, uno può essere goloso, no?), ma certe cose dovrebbero lasciarle alle donne!
Gli uomini giapponesi moderni dovrebbero tirare fuori a loro personalità!
W le ragazze carnivore! U_U
>non dovrebbero vergognarsi di essere femmine e cercare a tutti i costi di appropriarsi degli atteggiamenti aggressivi e prevaricatori "maschili".
Secondo te una donna è aggressiva per copiare i maschi? Ma per piacere, io sono aggressiva di mio perchè mi "disegnano così", non sono l'imitazione di nessuno...solo me stessa!
ahah vecchio marpione
@ Assenzio
si probabilmente è così sul discorso di james, l'avevo supposto, solo che era stato esposto in maniera piuttosto balorda, e non me ne voglia. che sia strumentalizzato è vero, ma è anche vero che spesso e volentieri la donna desidera farsi strumentalizzare per trarne vantaggio. e abbiamo tutti sotto gli occhi esempi lampanti in questi utlimi anni. no, non sto parlando della prostituzione e schiavitù di quelle poverette... ma di chi ci marcia, non so, prendiamo come esempio i nostri politici.
eh, come hai ragione a chiederti dove sia la nostra società... per mille e mille motivi
ps. otomen mi piace un sacco (l ultimo volume è stato fantastico)
Ragazza, se sei aggressiva perché fa parte del tuo carattere o perché ti disegnano così è un'altra storia, ma non si può ignorare che molte delle tue simili recitino la parte della "maschiaccia balorda" per tenere testa ad altri "maschi balordi" ed anche per differenziarsi (spesso peccando di superbia) dalle altre "femminucce senza spina dorsale che se lo fanno mettere in quel posto da tutti". Così come fanno i maschi, anche voi ragazze spesso cercate di incarnare lo stereotipo che vi dà più vantaggi a livello sociale, rinunciando a farvi accettare per il vostro vero carattere. Se sei fedele a ciò che senti di essere veramente e non hai mai sentito il bisogno di indossare una maschera, buon per te: ti fa onore! Meriti più rispetto tu di tanti lupi travestiti da tenere pecorelle che infestano questo mondo (erbivori giapponesi compresi, se permetti sono abbastanza scettico al riguardo).
P.S.: affermare che nelle mie parole ci siano innumerevoli contraddizioni e successivamente dire di non avere capito niente di quelle parole (non vorrei dire una boiata colossale) dovrebbe essere anch'essa una contraddizione.
P.P.S.: gli stereotipi che ho evidenziato con le virgolette sono comuni pregiudizi sui sessi che ho elencato solo per esprimere sarcasticamente il mio disprezzo per essi. Lo dico giusto per evitare incomprensioni.
Prima di tutto questa sorta di femminilizzazione, o meglio di "demasculinizzazione" autoimposta, che è proprio una cazzata. Come se apprezzare i dolci o curare il proprio aspetto al di la della semplice igiene, rendesse effemminati di default.
Personalmente cucino dolci, "mantengo separate le sopracciglia", metto attenzione nel vestire ma da qui a diventare una larva passiva ce ne passa davvero tanto...
Beh poco male, saranno "concorrenti" in meno quando andrò a far capodanno in jap
Sembra che tu sostenga che esiste una parità dei sessi, poi però affermi che un ragazzo "erbivoro" è tale in quanto copia le donne, ed una donna aggressiva è tale in quanto cerca di scimmiottare gli uomini. In sostanza, sembri ritenere che ci siano certi comportamenti tipici di un sesso piuttosto che di un altro, contraddicendo quindi la tesi che sembreresti voler avvallare sulla parità sessuale. Non mi contraddico per niente se affermo di non aver compreso qual è la tua effettiva teoria, viste le contraddizioni evidenziate.
Chi ti dice che le donne sono diventate caratterialmente più aggressive per copiare gli uomini? Non è più probabile che, visto che ora sono molto più attive nella vita sociale di quanto non lo fossero in altri tempi, siano state costrette a "farsi le ossa" per la naturale necessità di affermarsi ed ottenere rispetto, prorpia di qualsiasi essere umano, uomo o donna che sia, che ha da sopravvivere in una società complessa e ultracompetitiva?
Ti contraddici perchè mentre sostieni che ci dovrebbe essere parità tra i sessi, e che certi assunti sui comportamenti tipicamente maschili e femminili sono solo stereotipi, nel frattempo legittimi quegli stereotipi affermando nel momento in cui affermi che un uomo che si depila lo fa per emulare una donna, ed una donna che si comporta in modo aggressivo lo fa per emulare un uomo, come se certi comportamenti fossero stati confezionati appositamente ad uso e consumo esclusivo di uno dei due sessi.
Io direi: lasciamo che la gente faccia quello che si sente, a prescindere dal suo sesso, senza stare sempre a puntare il dito, magari nel disperato tentativo di difendere certi privilegi derivanti da un determinato status quo...è l'unica strada per una società davvero equa e libera.
L'autore sta demonizzando, in termini esasperati, una realtà straniera per esaltare la vigoria del mondo occidentale, abbozzando sorrisi di derisione e pernacchie.
E' un gioco di antitesi, mentre i Giapponesi sono un popolo malato e pieno di complessi, l'occidentale conserva la " vera " essenza del maschio ; analisi costruita su un'improbabile misura del desiderio sessuale ( come ? ) e attraverso 1000 persone, il nulla
Dov'e' a mio avviso il problema ? il problema e' che si mitizza uno stereotipo aberrante dell'uomo e della donna moderna. Per essere sani, bisogna contraddire il catalogo di caratteristiche elencate, caratteristiche a mio avviso Positive
famiglia, riservatezza, discrezione, interessi, non ossessione per il lavoro, non ossessione per la donna oggetto. Vogliamo tornare al gallo fascista del bell'Antonio, ma ci rendiamo conto?
Che generazione e' la mia, una generazione priva di cultura, interessi, ideali politici; una generazione che si sballa con lo zucchero e con i copertoni , un finto stato psicotropo per superare una totale vuotezza, nonche' giganteschi complessi esistenziali. Valori completamente nel water, il maschio si misura dalla macchina e dal numero di segretarie, la donna dal numero di datori di lavoro e dalle macchine ricevute in regalo.
E qui tutti si sono fumati gli spinelli e sono andati a ballare, da specificare
che in Giappone possa esserci una minoranza ( minoranza appunto) esasperata da criticare, puo' andar bene. Ma dall'alto della nostra vergognosa condizione un po di dignità, altro che stranieri, l' occidente implode e prepara un mare di amebe, non siamo degni di leccare il deretano neanche ai talebani
Il 60% degli uomini dai 20 ai 35 anni non sono una minoranza (ricordiamoci che esistono anche otaku e hikikomori, che magari le cose coincidono ma comunque dovrebbe in parte aumentare la percentuale di persone "particolari"...), ma una fetta di popolo.
@ShinXela
Delle persone che sono andate in Giappone mi assicurano che non tanto l'europeo, ma proprio l'italiano, è servito e riverito manco fosse una razza eletta, e a dirmelo furono anche delle ragazze (ok posso dirlo, le proprietarie del Manga Mega Games di Busto Arsizio, tanto il posto è fallito da 2 anni, quando la titolare nella sua vita ha letto solo 2 manhwa e manda via la sorella che ha Deedlit tatuata su tutta la schiena fa' capire tutto), e non credo che citare le povere frustrate delle chat serva a qualcosa... provateci voi a mantenere una relazione con una donna divorziata con figli pronta a litigare per mezz'ora di ritardo su messenger (e se ne frega che qui sono le 3 del mattino), se poi tenete conto che le giapponesi (ma forse le orientali in genere) sono mediamente più gelose delle donne italiane (basta vedere le esasperazioni degli shojo... e l'esperienza diretta m'insegna che se le disegnano tutte così è perchè sono quasi tutte così) dite addio alla vostra vita sociale...
non ha neanche senso sprecare tante parole su una "moda"
Non ho citato casualmente Roppongi: quello è il posto dove si riuniscono prevalentemente le ragazze con un vivo interesse per gli stranieri, dato che lì è pieno, e che di solito padroneggiano piuttosto bene l'inglese. La preferenza specifica per gli italiani mi sa tanto da pregiudizio pompato a tavolino dal maschio italico, che si crede l'essere più desiderato dalla "fauna femminile" mondiale...poveri noi.
Ripeto che la conferma l'ho avuta da alcune ragazze, non dai ragazzi, e da quel che ho capito il rispetto è per il nostro passato artistico (non per il presente, sono convinti che siamo un popolo di lavativi).
<i>Con gli uomini erbivori e le donne carnivore, sembra che la terra dei samurai, lottatori di sumo e delle geisha si affacci a uno scenario totalmente nuovo.</i>
Così lui chiude l'articolo e sancisce l'irrimediabile spartizione delle acque sociali/sessuali del Giappone futuro. Presentando anche una limpida e schietta retrospettiva storica nipponica. Ridicolo.
Comunque io credo che l'aberrazione e l'idiozia risiedano, prima che nel giornalista, direttamente nella visione erbivora che i tizi hanno di se stessi. Che si ritengano più femminili perché amano i dolci, curano il viso, sono sensibili e riservati e prediligono la tranquillità - ritenendo pertanto, in modo sconclusionato, queste caratteristiche prettamente femminili - è la manifestazione di una visione delle cose distorta e demente. E non credo di essere offensivo nel definire demente una persona di sesso maschile che teme una donna perché impegnata e istruita ("Una donna istruita? Perdio, è terribile!" - ...Ma va' a caga').
Da persona anche timida, trovo stimolante e terribilmente interessante relazionarmi con una ragazza al mio pari se non superiore, sia intellettualmente che per istruzione. Una ragazza intelligente è da amare, non da temere. Ce ne fossero di più di ragazze così.
La devianza subliminale del giornalista è condivisibile, ma bisogna considerare che la prospettiva errata di 'sti erbivori presta tutto il fianco affinché il tizio porti avanti la sua teoria sotterranea. Teoria che è ovviamente svergognata e bugiarda in virtù di tutto quello che in occidente ci circonda. Tuttavia se è un male comune che la nostra generazione (in senso largo) sia in crisi un po' ovunque, per cause diverse e con manifestazioni differenti, c'è davvero molto poco da averne gaudio - anche a metà. Altro che nichilismo, questo ai nostri tempi sarebbe anche una cosa positiva.
P.S. Io ho forgiato un carattere combattivo non perchè penso che una donna debba essere tale per competere con gli uomini, ma semplicemente come reazione adattiva al mio lavoro, dove mi è molto utile. Come vedi, non c'entra il fatto di essere un uomo o una donna,ma soltanto la mia sopravivenza in ambito lavorativo. Ciao.
tratta dello stesso tema,e spiega come a causa della scarsa natalità e dell'avversione all'immigrazione del governo,il Giappone sia prossimo all'estinzione.
Entro un secolo non ci saranno più giapponesi.
ecco la pagina del canale con preview del servizio
http://current.com/items/89952860_giappone-una-nazione-di-robot.htm
"vi siete mai chiesti perchè negli shojo i ragazzi non sono dei tipi palestrati, come vanno di moda da noi, quanto piuttosto magrissimi ed effemminati?" Che io sappia lo stereotipo del personaggio effeminato negli shoujo c'è sempre stato, non è un'invenzione moderna. Anche se leggi uno yaoi qualsiasi c'è la tendenza a fare corpi perfetti e magrissimi, fisicità non eccessiva. Ma una cosa è l'idealizzazione di un modello e la sua rappresentazione spettacolare (come nel caso degli idol), altra cosa è pensare che una volta spenta la televisione o chiuso il volumetto manga una vada a precipitarsi per strada nella disperata ricerca di quello stesso modello. Sarebbe come banalizzare le scelte personali. Le donne non sono stupide, non è che tutto quello che viene fatto passare per "figo" debba necessariamente condizionarle (superata una certa età si spera di no). Uno può guardare documentari dove si vedono pazze isteriche che strapperebbero vestiti al pupazzo di turno o leggere studi sociologici (anche l'articolo in questione vorrebbe rientrare nella categoria- infatti non ne ha azzeccata una che sia una) e pensare che la realtà sia quella. Allo stesso modo, uno vedendo la televisione italiana potrebbe pensare che la nostra società sia quella trasmessa. Per fortuna non è così.
"disposte a pagare cifre astronomiche per passare un po' di tempo in compagnia con questi ragazzi." Appunto, è uno svago, un gioco, non una preferenza sessuale. Dopo quel poco tempo tornano alla realtà e scelgono di passare la vita con persone che hanno qualcosa in più (caratterialmente, emozionalmente) della mera apparenza fighereccia. Esattamente come fanno gli uomini dopo aver passato un po' di tempo nei locali con le famose hostess. Non confondiamo divertimento momentaneo con sentimento.
XD
Ti consiglio di dare un'occhiatina qui
http://grandebanzai.blogspot.com/2009/03/la-bellezza.html
Mi sembra moooolto indicativo il fatto che ci sia una francese a scegliere la candidata giapponese da mandare a Miss Universo, che valuta i requisiti secondo gli standard "internazionali" dominanti, e così ci manda una Riyo Mori, quando un giapponese medio ci manderebbe una eterna lolita come Aya Hirano, che per quanto carinissima, coi suoi 158 cm non è il genere di donna che può essere presentata ad una giuria internazionale che deve scegliere tra una sfilza di stangone...
E ora uno sguardo agli uomini
http://grandebanzai.blogspot.com/2009/03/gli-uomini-amati-in-giappone.html
Lana ci ricorda che non è che ci sia un'avversione per i muscoli, logico che poi ci sia una pluralità di gusti tra le persone, come da noi, soltanto che c'è una generale preferenza per i lineamenti effemminati!
P.S.: Anche tu ammetti che il tuo ambiente di lavoro favorisce la figura che hai scelto di interpretare, e se tu stessa sei quella figura, buon per te. Auguri. Se davvero riesci a vivere rimanendo fedele a te stessa, non potrei far altro che invidiarti.
Sperando in una nuova evoluzione che favorisca la parità sessuale ma meglio ancora la sanità mentale della popolazione mondiale, ti porgo i miei saluti.
Cito dal post del blog che hai indicato. "In Giappone le ragazze, che vengono apprezzate come "belle" nel resto del mondo, non sono considerate bellissime. Cioè la misura sulla bellezza è diversa." Questo discorso si può fare anche tra due persone diverse, non c'è bisogno di fare un distinguo antropologico tra il Giappone e il resto del mondo. Se esistesse un modo per mettersi tutti d'accordo e indicare l'essere perfetto saremmo tutti o nazisti o l'essere perfetto in persona (da ricoverare in un istituto di cura il prima possibile). Non esiste la "bellezza standard" e non credo assolutamente vero che la maggior parte dei giapponesi abbiano una preferenza per le ragazzine kawaii (se ti vai a rileggere i nomi dei personaggi che ho elencato precedentemente ti renderai conto che anche per "noi" -me-, come per chiunque, non esistono dei modelli standard guardando ad oriente). Se uno accettasse l'idea delle caratteristiche di accettabilità finirebbe per arrivare alla posizione estrema per cui basta inventare uno stampo che le riassuma tutte.
E poi la popolarità non risponde necessariamente ad un principio estetico dominante, che già non esiste di suo (ci sono personaggi "inventati" dalla pubblicità massiccia e dalla presenza costante sugli schermi). Puoi dirmi che esistono diecimila persone che, a forza di guardare drama in cui recita (male) la stessa persona o pubblicità in cui compare la stessa persona, provino una sorta di fascino indotto. Ma dire che il Giappone copulerebbe con quella persona è fantascientifico (anche perché si suppone che la gente lavori o abbia altre occupazioni e non stia a seguire maniacalmente la carriera artistica di ogni singolo/a idol).
Anche tenendo conto che i propri ideali di bellezza cambiano nel corso della vita.
Per quanto riguarda gli uomini elencati nel sito da te fornito: Kimura Takuya era stato scelto anche dal regista Youji Yamada per l'ultimo capitolo della trilogia dei samurai non per l'avvenenza ma per il fatto che recitare un tantinello sapeva (però, a dire il vero, ha recitato meglio le bella -per me- Dan Rei in quel film); Fukuyama ha 40 anni, l'ha un po' passata l'epoca "ragazzo"; Eitamarro se gli fanno i primi piani spaventa, non è propriamente effeminato. Comunque anche in questo caso generalizzare le preferenze sulla base della popolarità nel pubblico che segue il personaggio non serve a niente. E' come chiedere alle fan di Gigi lo zuzzo se per loro Gigi lo Zuzzo rappresenta un modello e farci sopra uno studio sociologico (salvo poi scoprire che la maggior parte delle donne non sa neanche chi sia Gigi lo Zuzzo). Lo stesso vale se chiedessimo ad una lettrice di riviste gossippare: indicherà sicuramente uno dei modelli che la rivista proporrà il maggior numero di volte.
Non siamo in un'epoca filosofica e non è neanche la società a volere certi modelli, ci vengono semplicemente proposti e ognuno si sceglie quello che più gli garba come facendo una puntata alle corse. E l'idealità maschia o femminea si trasforma in un gioco, come dovrebbe essere e rimanere.
A panapp. Se i sociologi si degnassero ogni tanto a guardarlo il mondo invece di descriverlo in base alle loro convinzioni, farebbero già dei grossi passi avanti (nella loro vita). Odio i sociologi, non so neanche che lavoro fanno per mantenersi. Per loro vedere dieci persone che si puliscono l'orecchio col mignolo indica un'evoluzione sociale. Vorrei inaugurare la moda del "saltello ogni dieci passi con richiamo del suricata in amore" per vedere se c'è (c'è c'è) un sociologo disposto a considerarla una tendenza comportamentale maschile.
Qui da noi, attualmente, la "bella" donna è quella alta e snella, e se una tipa va ad un concorso di bellezza per essere accettata deve rispondere a quei canoni, capisci? In altre epoche invece, i quadri ci testimoniano come l'ideale di bellezza femminile fosse rappresentato dalle curve abbondanti, che noi attualmente giudicheremmo "troppo abbondanti". Secondo te, se uno oggi deve pensare ad una bella donna, gli viene in mente la Bellucci o la Venere botticelliana? A qualcuno forse verrà in mente la seconda, ma alla maggioranza dovrebbe venire in mente la prima. Che ognuno abbia i propri gusti, scusami se mi permetto ma è la scoperta dell'acqua calda, ed io non sto contestando questo, ma solo sostenendo come, ad ogni latitudine ed in ogni epoca, si affermino socialmente determinati caratteri che vengono usati come parametro di bellezza. E' ovvio che, ai nostri giorni, questi modelli si diffondono soprattutto tramite i mass media, ma questo non significa che non siano a sua volta lo specchio di dinamiche che si vanno affermando all'interno della società, tramite l'interazione di diversi fattori.
"Canone estetico dominante" non vuol dire che a tutti debba piacere lo stesso genere di persona, ma solo che esiste un metro comune in base al quale una persona è considerata bella. Qui da noi un obeso secondo te è considerato bello? No, non lo è, secondo il canone estetico dominante. Ciò non toglie che uno possa incontrare una persona obesa ed innamorarsi follemente di lei, ma questo non cambia quelli che sono i requisiti richiesti dalla nostra società occidentale attuale per essere giudicati "belli". La bellezza è un concetto assolutamente relativo, che varia nel corso del tempo...tra una ventina d'anni magari saremo in una situazione di malnutrizione tale, conseguente ad una prolungata depressione economica, che il canone di bellezza dominante sarà quello di una persona in sovrappeso.
Tu sostieni che quello che io chiamo "canone estetico dominante" è solo un'invenzione dei mass media; nessuno nega il ruolo che oggigiorno svolgano nell'elaborare, divulgare e cimentare, per ovvi scopi commerciali, certi canoni estetici, ma ciò non significa che i fautori di questi canoni siano esclusivamente dei pubblicitari che se li inventando di sana pianta prescindendo totalmente da quelle che sono le tendenze che si affermano in una certa società, come prodotto di diversi fattori, endogeni ed esogeni.
Se fosse come sostieni tu, ovvero che è tutta una mera invenzione dei pubblicitari, l'ideale di bellezza sarebbe un concetto estremamente recente e proprio solo della moderna società capitalista, cosa che non è assolutamente. Anche nelle società tribali, esiste un proprio canone di bellezza (pensa al modo in cui si abbelliscono uomini e donne tramite anelli e tatuaggi); come sostenevo nel mio precedente messaggio, in Europa una volta veniva apprezzata la donna tondetta; nella Cina e nel Giappone tradizionali, l'ideale di bellezza femminile era rappresentato da una donna con la pelle bianchissima, e no, questo requisito non era stato imposto da qualche pubblcitario, ma era il riflesso di una condizione sociale. La pelle bianca infatti era propria delle donne nobili, contrapposta a quella bruna delle contadine. L'ideale di bellezza quindi era fortemente collegato allo status sociale, e questa caratteristica della pelle bianca è un retaggio culturale che sopravvive ancora, in una certa misura, in quei Paesi, tant'è che non è affatto inusuale vedere delle ragazze che vanno a spasso con l'ombrello in una torrida giornata estiva per proteggere la loro pelle dai raggi solari.
A tal proposito, ti invito a questa interessante lettura
http://www.associna.com/modules.php?name=News&file=article&sid=621
Ho capito che per te la sociologia, l'antropologia sono str*nzate...vabbè, libero di pensarla come vuoiì, io invece riconosco la legittimità di queste discipline, che si servono di indagini empiriche al pari di altre scienze; non è che gli studiosi arrivino a certi risultati sulla base di quello che si sognano la notte, per quanto il comportamento umano sia un oggetto di indagine alquanto complicato e difficilmente quantificabile.
Semmai ci può essere la distinzione tra un essere umano (sia maschile che femminile ) che per caratteristiche intrinseche agisce nel contesto sessuale prima e in modo certo rispetto a un altro che ha solo bisogno di un pò più di tempo per raggiungere lo stesso risultato....
Comunque un vero problema per il Giappone niente più "samurai" e lottatori di sumo.
L'articolo in se, si sofferma su aspetti estetici privi di qualsiasi corrispondenza esistenziale, cita fonti ridicole ( 1000 persone e i dolci ), declama l'alterazione del piacere sessuale attraverso una sua personale idea, estrapola verità e le altera ( il declino delle nascite? in occidente e' analogo, siamo effeminati ?)
e poi, cardine fondamentale, soggettivamente parlando non reputo onesto denigrare in tale filippica una tendenza probabilmente piu' sana, rispetto ad una gioventu' occidentale in pieno degrado
su Questo argomento, non c'e' argomento che tenga, altro che statistica dei dolci
kenzo e ShinX: state dialogando su due binari diversi che in realtà convergono, corregetemi se sbaglio. Kenzo sostiene l'esistenza di una moda puramente estetica, che nulla ha a che vedere con la qualità e la moralità della persona
Chi ha le sopracciglia curate puo' essere un tamarro, come chi ha il capello riccio un trans ( e su questo sono d'accordissimo )
Shinx sostiene che tali modelli sono determinati da una percezione comunitaria, sociale, la percezione specchio del mondo in continuo mutamento; come il gusto estetico quindi
( e sono altrettanto d'accordo )
per chiudere in bellezza, sostengo che l'immagine data dall'articolo e' un immagine utopica e positiva, che invece viene distorta da una mente malata e becera, condizionata da valori deformati e osceni, i nostri
Invece, empiricamente, si riconoscono come belli diversi "tipi" anche differenti fra loro per etnie, forme eccetera. Questo perché? Perché la bellezza non è legata a epoche o trend sociali, mode o quello che ti pare. Gli esempi che porti della pittura non contano, in quanto, a meno che non si tratti di ritratti (cacofonia da scusare), sono esempi di idealizzazione della figura umana che non corrispondono mai al vero - fatto sta che artisti dello stesso periodo raffigurano corpi e visi diversissimi fra loro. A 'sto punto tanto valeva fare l'esempio con figure manga.
La bellezza è soggettiva in fatto di gusto e oggettiva allo stesso tempo. Posto che a me non piaccia una ragazza, per cause legate alla mia mente in acido, posso comunque ammettere che sia bella, e viceversa se ammetto che una ragazza è carina ma non un superfemmina, 'sta tipa può in ogni caso piacermi parecchio. Il fattore gusto soggettivo credo che non ci interessi al momento, essendo un fattore prettamente psicologico, ma la bellezza estetica è legata a dei parametri di armonia, simmetria e proporzioni che eludono le mode e le tendenze etniche e culturali in senso stretto. E' per questo motivo che si possono riconoscere diversi esempi di bellezza anche al di fuori del proprio contesto storico sociale. Perché non sono legati a canoni contingenti a una determinata epoca o cultura, ma a qualcosa di più arcaico. Un ottima forma fisica, un viso simmetrico, armonioso e senza deformità, un corpo ben proporzionato e sviluppato indicano ottima salute e un esemplare ottimo della nostra specie, quindi un partener ottimale. Mantenendoci stretti stretti ai soli canoni estetici dettati non dalle mode ma dai nostri istinti naturali, senza andare nell'attrazione mentale o sentimentale, quelli sopra indicati sono dei parametri di bellezza universali.
A questi poi ovviamente si possono aggiungere gusti, influenze e quant'altro vogliamo nell'attrazione più complessa che entra in gioco nelle relazioni umane che spesso non dipendono dalla solo fisicità. Ma entrando in quest'ambito cadono tutti i cosidetti "canoni estetici" imposti da mode aleatorie e fittizie.
I concorsi di bellezza mi pare contino poco o niente per la loro trasparenza e serietà sia nelle selezioni che in gara. I pamatri determinati per l'accesso a tali concorsi sono del tutto arbitrari, privi di qualsiasi motivazione estetica, quindi che valore vuoi che abbiano. Le modelle anoressiche poi sono antitetiche rispetto a quello che dovrebbero essere, difatti l'anoressia è una malattia e non un esempio di bellezza.
Andando a quello che i media propongono oggigiorno, ma siamo sicuri che la loro volontà sia imporre modelli di bellezza e non personaggi che fanno audience? Il successo di un programma è dato da quanta gente lo guarda, ergo chi ne fa parte è irrilevante che sia bello o meno bello, ma l'importante è che sia un fenomeno da baraccone in grado di attirare con la sua caciara la maggior quantità possibile di pubblico. Una tetta al vento è una tetta al vento, non si guarda mica la faccia o il complesso della figura, ma frotte di ragazzini in calore e di piacioni mascolini e sanamente sempre arrapati corrono immediatamente a vedere dei bei culi danzanti. La bellezza non c'entra niente. E' un fenomeno molto più prosaico e molto meno filosofico. E' questione di pezzi di carne in mostra. Dare al pubblico medio i circenses che lo soddisfino nella sua bassezza.
Quest'uomo per un europeo probabilmente non è esattamente attraente
http://www.paesieimmagini.it/Papua/data/images/Oro_verde_oriz.jpg
ma per i membri della sua società egli è di sicuro più gradevole di quanto non sia un soggetto che secondo te è "oggettivamente bello" per la simmetria del suo volto.
Sbagliate di grosso se pensate che quando affermo che qui da noi, attualmente, vige un certo canone estetico, lo faccia intendendo che quello corrisponde ad una effettiva ed autentica bellezza...devo essermi espressa proprio male se è questo quello che avete compreso dal mio discorso. Ho cercato soltanto di evidenziare l'assoluta relatività dei modelli estetici dominanti in un certo luogo e spazio; il fatto che attualmente si riesca ad apprezzare l'aspetto anche di persone di altri Paesi ed etnie, non è un fattore dovuto all'"oggettiva" bellezza della persona in questione, quanto piuttosto il risultato della globalizzazione che sta omologando sempre di più i canoni estetici.
Io baso le mie considerazioni sul relativismo culturale, concetto a fondamento dell'antropologia. Qualsiasi discorso che metta in questione quest'assunto per me "sacro" delle scienze sociali, è privo di credibilità, quindi le nostre posizioni non s'incontreranno mai.
"Invece, empiricamente, si riconoscono come belli diversi "tipi" anche differenti fra loro per etnie, forme eccetera. Questo perché? Perché la bellezza non è legata a epoche o trend sociali, mode o quello che ti pare. Gli esempi che porti della pittura non contano, in quanto, a meno che non si tratti di ritratti (cacofonia da scusare), sono esempi di idealizzazione della figura umana che non corrispondono mai al vero - fatto sta che artisti dello stesso periodo raffigurano corpi e visi diversissimi fra loro. A 'sto punto tanto valeva fare l'esempio con figure manga."
Appunto, le opere d'arte corrispondono ad una "idealizzazione della figura umana", quindi sono *esattamente* l'espressione di un modello di bellezza. Che altro è, il canone estetico, se non un "ideale di bellezza"? E' proprio di idealizzazione ciò di cui stiamo palando eh, ma voi che intendete per canone estetico? Il gusto personale? L'insieme di caratteri che inducono l'attrazione sessuale nell'uomo e nella donna? Boh.
Forse non vi è proprio chiaro cosa sia un canone estetico, se può essere utile c'è sempre Wikipedia
Vedi di non fregarti con il tuo assioma relativistico, perché il relativismo espanso tanto per gradire sfocia nel caos del tutto accettare e niente comprendere e analizzare criticamente. La relatività è una cosa, il relativismo un'altra.
Andando indietro, antropologicamente, siamo tutti discendenti da un'unica stirpe, quindi qualcosa in comune ce l'abbiamo come retaggio animale e non culturale. L'uomo è più animale di quanto non si creda. Prima della filosofia e della modellizazione ci sono istinti, inconsci e non, ben più rilevanti e che influiscono in modo subliminale più fortemente di quanto si pensi anche sulle raffinatezza di ragionamento speculativo che crediamo di approntare intorno ai fenomeni.
E in ogni caso la bellezza non è un valore ma un attributo, a meno che non si prenda ad esempio il "kalos kai agathos", ma mi sembra un caso isolato poco indicativo.
Se prendessimo per esempio per buona la tua considerazione sulla globalizzazione dei modelli di bellezza, ne verrebbero fuori esseri umani ibridi corrispondenti a modelli senza alcuna specificità razziale proprio perché contenenti un po' tutto quello che di etnia è presente nel mondo. Non mi pare sia quello che accade. Una omologazione dei canoni estetici mi sembra improbabile, dato che esistono caratteristiche fisiche specifiche legate a diverse etnie. Ma all'interno di tali caratteristiche differenti c'è una base che ne permette in qualche modo di identificarne i caratteri di bellezza. Se hai testimonianze dirette che il tipo del tuo link viene ritenuto bello ti prego di farmele presenti, e con queste anche le motivazioni di tali considerazioni.
E... Mah, forse t'è sfuggita l'ultima parte del mio post. Tu affermavi, corregimi se sbaglio, che nell'arte si riflettono i canoni estetici di una società. Io ti ho confutato quest'idea poiché opere create nel medesimo anno presentano figure formalmente diverse, poiché ogni artista ha il proprio stile figuartivo e il proprio filtro attraverso cui propone ciò che vuole esternare. Se magari provi a riprendere il canone in sé scopri che nasce come unità di misura e proporzione, e applicato alla scultura diventa canone estetico in quanto dettante le proporzioni e le armonie fra le parti del corpo raffigurato. Vedi canone di Policleto. Forse vedere da dove nascono le cose potrebbe essere più utile di un semplice sapere enciclopedico.
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