Il quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun ventila la possibilità che anche al settore dei manga e anime nipponici vengano assegnati aiuti statali.
Il Ministero dell'Economia, dell'Industria e del Commercio (METI) ha da poco iniziato a prendere ufficialmente in considerazione l'ipotesi di intraprendere azioni di sostegno a favore dell'industria dei media, affinché quest'ultima riesca a penetrare nuovi mercati oltreoceano. All'interno di questo settore figurano anche l'animazione e l'industria dei videogiochi, entrambe fortemente apprezzate e diffuse in tutto il mondo.
La scorsa settimana si è tenuto il primo di una serie di vertici che illustreranno studi di settore e modalità con le quali si potrebbe far crescere e potenziare l'industria leggera dell'intrattenimento giapponese.
Durante l'incontro, i partecipanti si sono tutti mostrati d'accordo sull'importanza che riveste il mercato asiatico nel complesso, e si è poi dato il via a discussioni in merito alla valutazione dei diversi tipi di sostegno governativo che potrebbero essere applicati.
Una di queste possibilità consiste nell'apertura di un fondo istituito congiuntamente dal governo e dal settore privato, nell'ottica di miglioramento della rete di distribuzione di contenuti mediatici attraverso internet.
Il fondo dovrebbe anche fungere da copertura per gli ingenti costi di produzione che molte medie e piccole compagnie di produzione animate faticano a sostenere da sole, perché esse già lottano per riuscire a sfornare prodotti di un certo spessore qualitativo.
Un ulteriore obiettivo del Ministero sarebbe quello di incentivare le imprese nazionali a collaborare con le relative "colleghe" di altre nazioni, quali Cina e Corea del Sud, per quanto riguarda la realizzazione di film e programmi televisivi: cooperare a livello extra-nazionale potrebbe fungere da primo grande passo per riuscire a proiettare e diffondere poi i prodotti in tutta l'Asia, secondo quanto prospettato dai funzionari del METI.
Il risultato dei confronti emergenti dai vertici diventerà parte, a tutti gli effetti, della strategia di crescita dell'intero comparto: tali linee guida verranno redatte dal Governo giapponese entro giugno 2010, per essere poi implementate in concreto a partire dall'anno successivo, per l'inizio dell'anno fiscale ad aprile 2011.
Il Ministero dell'Economia, dell'Industria e del Commercio (METI) ha da poco iniziato a prendere ufficialmente in considerazione l'ipotesi di intraprendere azioni di sostegno a favore dell'industria dei media, affinché quest'ultima riesca a penetrare nuovi mercati oltreoceano. All'interno di questo settore figurano anche l'animazione e l'industria dei videogiochi, entrambe fortemente apprezzate e diffuse in tutto il mondo.
La scorsa settimana si è tenuto il primo di una serie di vertici che illustreranno studi di settore e modalità con le quali si potrebbe far crescere e potenziare l'industria leggera dell'intrattenimento giapponese.
Durante l'incontro, i partecipanti si sono tutti mostrati d'accordo sull'importanza che riveste il mercato asiatico nel complesso, e si è poi dato il via a discussioni in merito alla valutazione dei diversi tipi di sostegno governativo che potrebbero essere applicati.
Una di queste possibilità consiste nell'apertura di un fondo istituito congiuntamente dal governo e dal settore privato, nell'ottica di miglioramento della rete di distribuzione di contenuti mediatici attraverso internet.
Il fondo dovrebbe anche fungere da copertura per gli ingenti costi di produzione che molte medie e piccole compagnie di produzione animate faticano a sostenere da sole, perché esse già lottano per riuscire a sfornare prodotti di un certo spessore qualitativo.
Un ulteriore obiettivo del Ministero sarebbe quello di incentivare le imprese nazionali a collaborare con le relative "colleghe" di altre nazioni, quali Cina e Corea del Sud, per quanto riguarda la realizzazione di film e programmi televisivi: cooperare a livello extra-nazionale potrebbe fungere da primo grande passo per riuscire a proiettare e diffondere poi i prodotti in tutta l'Asia, secondo quanto prospettato dai funzionari del METI.
Il risultato dei confronti emergenti dai vertici diventerà parte, a tutti gli effetti, della strategia di crescita dell'intero comparto: tali linee guida verranno redatte dal Governo giapponese entro giugno 2010, per essere poi implementate in concreto a partire dall'anno successivo, per l'inizio dell'anno fiscale ad aprile 2011.
Bè in effetti con gli anime e i manga l'industria giapponese ci guadagna un bel pò, e in più campi, in giro per il mondo, quindi non è tanto fuori dal mondo come cosa.
Tutto a gratis.
Dunque mi sembra giusto che l'industria dei media venga degnamente presa in considerazione per aiutarla a superare la crisi, al pari della cantieristica navale & compagnia bella
Perché sì, siam tutti contenti quando le cose vanno bene, ma se gli studi di animazione e chi per loro vengono lasciati alla deriva, siam messi male
E' questa la differenza fra l'italia e il Giappone (notare le maiuscole): l'italia finanzia i film di de sica "Natale a..." e il Giappone finanzia anime, manga e videogiochi, strumenti spesso anche intelligenti per intrattenere.
Ho detto tutto.
L'unico modo sarebbe la pubblicità, funziona sempre, anche chi si ritiene "incondizionabile"
: D
anche a me piacerebe avere un un videogioco di Evangelion e ci sono altri videogioci che non o ancora visti
p.s. spero solo il fondo non aumenti la monnezza che sta circolando in questi ultimi anni..
Finalmente un'iniziativa veramente intelligente, allora in altri paesi ci sono politici pensanti!? O_o Va beh, a parte questa ironia facile, è una buona idea fornire supporto economico all'industria dell intrattenimento poi certo si sa: le parole volano quindi si vedrà nel concreto...
comunque la vedo dura fare film e programmi insieme alla cina... non mi pare corra buon sangue
Soprattutto per le ricadute economiche che poi genera a cascata su turismo ed export.
facessero anche in Italia qualcosa di serio per l'arte e la cultura di cui abbondiamo....
AL Governo poco importa che gli anime/manga vengano esportati, a lui interessa che gl ieditori e le case di produzione non licenzino nessuno e guadagnino molto...guadagni che poi si trasformano in tasse.
E' questo il senso degli aiuti di Stato...mica fare un favore agli appassionati di manga
Del resto la produzione di titoli in Giappone è elevata e solo una frazione di essa riesce ad essere collocata all'estero. Anzi senza i "canali non ufficiali" ( cough... fansub cough...
Detto ciò voglio al più presto Crunchyroll versione europea
spero che la cosa porti oltimi risultati!
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