In tutto il mondo, la maggior parte delle persone non bada molto al proprio gruppo sanguigno, che diventa improvvisamente importante soltanto in seguito ad operazioni chirurgiche o a circostanze che rendano necessaria una trasfusione. Anche in questo campo, tuttavia, il Giappone si distingue: nella lontana terra d'Oriente, essere di tipo A, B, 0 o AB è un argomento di conversazione molto comune, poiché è credenza diffusa ritenere che il gruppo sanguigno di un individuo ne determini la personalità, con tutte le implicazioni collegate alla vita lavorativa, sociale e sentimentale.

La ketsueki-gata, l'analisi della personalità umana a seconda del gruppo sanguigno di riferimento, è dunque un'abitudine che permea molti ambiti della vita sociale giapponese.
A livello sentimentale, in particolar modo, l'interesse lievita notevolmente, dato che è in gioco la ricerca della migliore combinazione a scopo relazionale. Le riviste femminili contengono dozzine di articoli sull'argomento, che a loro volta hanno ispirato diversi libri sul tema: l'ultima serie, pubblicata dall'editore Bungeisha, si è rivelata un bestseller da oltre 5 milioni di copie.

Libri gruppi sanguigni

Prendiamo ad esempio il caso di un sabato sera in Giappone: in un piccolo edificio di Tokyo si sta svolgendo una sorta di goukon, un appuntamento di gruppo, con uomini e donne che siedono nervosamente ai tavoli, sperando di trovare l'anima gemella. Le coppie hanno a disposizione soltanto pochi minuti per "indagarsi" a vicenda, prima che una campanella suoni e subentri un nuovo "candidato".
Scene così si ripetono all'infinito, in ogni parte del mondo, ma quando si arriva in Giappone accade qualcosa di diverso: qui, infatti, le donne cercano la propria anima gemella esclusivamente tra uomini appartenenti al gruppo sanguigno A oppure AB. Una di loro confida di aver ristretto in questo modo la ricerca di un fidanzato dopo aver avuto un'esperienza negativa con un uomo del tipo B: «A ripensarci ora, potrebbe sembrare un fatto insignificante», dice, «Ma non riuscivo a fare a meno di irritarmi pensando a quanto lui fosse disorganizzato».
Un'amica della donna aggiunge: «Vorrei davvero incontrare qualcuno del gruppo sanguigno A. Una persona di questo tipo me la immagino con i piedi ben saldi per terra, o qualcosa del genere».

Anche in altri contesti vi sono caratterizzazioni e distinzioni fatte grossolanamente sulla base del tipo di sangue: in alcune scuole materne i bambini vengono divisi a seconda del proprio gruppo sanguigno. In manga e anime, inoltre, come nell'universo degli idol, è piuttosto comune ritrovare il gruppo sanguigno tra i dati personali di celebrità e personaggi animati, assieme a informazioni su nascita, hobby e altro ancora; ciò perché si crede che si tratti di un'informazione che fornisce ulteriore spessore alla loro personalità.

Secondo quanto riportato dai manuali, le persone con gruppo sanguigno A sono fidate, perfezioniste, pronte a mettersi in gioco e rischiare, ma anche ansiose e riservate. Esattamente come Sousuke Sagara, il protagonista maschile di Full Metal Panic!.
Al contrario, coloro che hanno sangue di tipo 0 sarebbero determinati, fiduciosi, curiosi, generosi e testardi, proprio come la biondissima Usagi Tsukino, paladina della giustizia nelle vesti di Sailor Moon.

Sangue A, O - OK

Le persone di tipo AB, invece, parrebbero equilibrate, logiche, perspicaci, e al contempo incontentabili ed enigmatici intellettualoidi, un po' come Shikamaru Nara in Naruto.
Le pecore nere della categoria sembrano infine le persone di gruppo B, tanto brillanti ed estroversi spiriti liberi, quanto eccentrici ed egoisti... un ritratto che in parte ritroviamo in Shinichi Kudo, protagonista di Detective Conan.

Sangue AB, B

Se però la ketsueki-gata è lecita, decisamente meno lo sarebbe il burahara, contrazione nipponica delle parole inglesi "blood-type harassment", ovvero quando si sfocia in una vera e propria forma di discriminazione. Questo termine individua una categoria di comportamenti piuttosto variegata, poiché sono fatti meno inusuali di quanto si possa pensare. «Nel corso del mio primo colloquio di lavoro mi è stato chiesto il mio gruppo sanguigno» — rivela un uomo del tipo B — «Lo stupore era dipinto sul mio volto. Perché me lo stavano chiedendo? Poi scoprii che la presidente della società teneva a questi particolari, e aveva probabilmente avuto una precedente esperienza negativa con una persona del tipo B. In ogni caso, in qualche modo sono ugualmente riuscito a ottenere il lavoro».
Durante un'altra occasione, però, la questione relativa al gruppo sanguigno si è ripresentata: «La presidente era il tipo di persona che non reggeva nemmeno un bicchiere di alcool, e durante un party societario si è ubriacata e ha chiesto alle persone del gruppo B di andarsene immediatamente a casa. “Voi siete del gruppo B”, farfugliò, “Andatevene via”».
Nonostante i ripetuti ammonimenti, molti datori di lavoro insistono nel chiedere, durante i colloqui, il gruppo sanguigno dei candidati, senza pensare che ciò potrebbe dar luogo a discriminazioni; d'altra parte, alcune società sono abituate a organizzare team di lavoro basati sui gruppi sanguigni, proprio per cercare di assicurare l'armonia negli uffici.

In Giappone, dunque, alle persone che si incontrano per la prima volta, magari a uscite di gruppo tra amici o colleghi, è perfettamente lecito chiedere: "Di che gruppo sanguigno sei?".
«L’idea legata ai gruppi sanguigni è un modo arguto di dire alle persone cosa si pensa di loro, indirettamente» ha affermato Jeff Kingston, docente della cattedra di Studi Asiatici presso la sede nipponica della Temple University. «Qui le persone non amano essere aperte e dirette sulle proprie opinioni. Di conseguenza, se ci si nasconde dietro alle caratteristiche proprie dei gruppi sanguigni si può riferire a qualcuno, in maniera indiretta, cosa si pensa di lui o lei».
Il precedente primo ministro Taro Aso, ad esempio, aveva ufficialmente dichiarato nel proprio profilo su Internet di essere un gruppo A. Sperare di ricevere una spinta alle elezioni grazie al possesso di un buon tipo di sangue, però, è stato inutile: al momento del voto, infatti, Aso ha perso.

Fondamentalmente, a livello storico, l'importanza del sangue viene fatta risalire alle teorie di eugenetica del periodo interbellico trascorso tra la fine della prima Guerra Mondiale e l'inizio della seconda (1918-1939): una ricerca mise a confronto il sangue dei taiwanesi, ribellatisi al dominio coloniale nipponico, con quello degli Ainu, i nativi dell'isola di Hokkaido a nord del Giappone, ritenuti più pacifici e remissivi. Il risultato del test produsse l'idea di accrescere i matrimoni combinati misti tra Ainu e taiwanesi per ridurre le probabilità di persone con sangue di tipo 0, che secondo i ricercatori era ampiamente diffuso tra i taiwanesi, e dunque portatore genetico di ribellione. Spogliatosi di ogni sfumatura razziale, il concetto è stato successivamente riproposto durante gli anni settanta.
Attualmente, la suddivisione giapponese per gruppi sanguigni vanta anche degli appositi oroscopi trasmessi durante i programmi televisivi della mattina. Gli scienziati cercano regolarmente di screditare queste teorie sulla diversità del tipo di sangue, senza però ottenere grossi risultati; secondo alcuni, il motivo è da rinvenirsi proprio in una società ampiamente omogenea come quella giapponese, nella quale questa teoria regala una cornice semplice mediante la quale suddividere le persone e i loro comportamenti in categorie facilmente riconoscibili.
Ciononostante, si deve tenere a mente che la personalità degli esseri umani implica sfumature ben più complesse di quelle che possono nascere dalla genetica. In fondo, anche in uno dei manuali sui gruppi sanguigni, nelle pagine conclusive, si afferma: «Bel lavoro, hai finito. Allora, che ne pensi dei risultati? La tua personalità, dopotutto, è ciò che tu stesso decidi di essere».