Eccoci, con un po’ di ritardo, a recensire un nuovo personaggio della serie Myth Cloth di Bandai. Terminiamo per ora con i modelli dedicati alla nuova saga Saint Seiya – The Lost Canvas analizzando un personaggio che tanto ha colpito il cuore dei fan: Kagaho di Bennu.
Si tratta di un capolavoro della tecnica, tanti possono non apprezzarlo come personaggio perché non legato alla serie classica, ma per la sua realizzazione Bandai si è davvero impegnata. Vediamo come al solito il modello nei dettagli:
La colorazione esibisce un nero che sembra provenire direttamente dalle profondità del Tartaro, particolareggiato da lievissimi riflessi violacei al limite del miraggio ottico. I fregi presentano un argento iridescente che ricorda il freddo colore dell'acciaio e dona alla corazza un particolare senso di forza e solidità.
I gambali sono molto curati, non solo per i decori ben riprodotti, ma anche per la scelta di dividerli in tre componenti: copricosce e schinieri sono separati dalla ginocchiera così da permettere una mobilità maggiore e una migliore resa estetica. Insieme ai calzari le due parti diventano un unico pezzo dalla forma slanciata che dà vigore all'intera figura, altrimenti goffa per via della grossa mole della cloth stessa.
La pettorina è curatissima, come il resto dell'armatura; unico neo è rappresentato dalle spalline prive del nesso di ultima generazione, che provoca un deficit motorio alle braccia nello spostamento in avanti. La cintola è composta da quattro frange: quella anteriore e quella posteriore sono collegate in modo da consentire il movimento verticale, ma particolarmente degne di nota sono le due balze laterali. Molto ampie, queste si allungano fino ad arrivare oltre il ginocchio; grazie agli snodi che collegano i due pezzi che le formano, le frange possono essere ruotate e allargate in funzione di pose piuttosto dinamiche e di grande effetto. Nulla di eccezionale, ma assolutamente apprezzabile in un cavaliere che deve poter dimostrare tutta la sua aggressività.
![kagaho kagaho](/prove/upload/img/News11925.jpg)
![bennu_myth bennu_myth](/prove/upload/img/News11924.jpg)
I bracciali presentano forme meravigliose, vanno contro la perfetta mobilità del braccio, ma sono assolutamente da osannare per la loro bellezza e la cura con cui sono stati realizzati. Un bel diadema su un volto più che apprezzabile, incorniciato da una folta chioma in due versioni (frangia bassa e alta per nascondere eventualmente gli occhi) denota ancora una volta la cura prestata nei confronti di questo nuovo modello.
Le ali sono in assoluto le più imponenti che siano mai state progettate per un Myth, posabilità ai vertici con ogni singola penna indipendente. Unico difetto, il peso delle stesse, che obbliga all’impiego dello stand o comunque al ricorso a un sostegno. Ma la resa estetica di queste ali merita sicuramente tutto il loro “peso”.
In conclusione, Myth dalla struttura formidabile in cui resa estetica e tecnica sono state spinte ben oltre gli standard della line-up, un acquisto sicuramente da ponderare giacché parliamo di una saga esterna al classico Saint Seiya, ma da non perdere assolutamente per i fan di The Lost Canvas.
![kagaho2 kagaho2](/prove/upload/img/News11926.jpg)
![kagaho3 kagaho3](/prove/upload/img/News11927.jpg)
Al prossimo appuntamento con l’universo dei Myth Cloth in collaborazione con Myth Cloth Passion!
Si tratta di un capolavoro della tecnica, tanti possono non apprezzarlo come personaggio perché non legato alla serie classica, ma per la sua realizzazione Bandai si è davvero impegnata. Vediamo come al solito il modello nei dettagli:
La colorazione esibisce un nero che sembra provenire direttamente dalle profondità del Tartaro, particolareggiato da lievissimi riflessi violacei al limite del miraggio ottico. I fregi presentano un argento iridescente che ricorda il freddo colore dell'acciaio e dona alla corazza un particolare senso di forza e solidità.
I gambali sono molto curati, non solo per i decori ben riprodotti, ma anche per la scelta di dividerli in tre componenti: copricosce e schinieri sono separati dalla ginocchiera così da permettere una mobilità maggiore e una migliore resa estetica. Insieme ai calzari le due parti diventano un unico pezzo dalla forma slanciata che dà vigore all'intera figura, altrimenti goffa per via della grossa mole della cloth stessa.
La pettorina è curatissima, come il resto dell'armatura; unico neo è rappresentato dalle spalline prive del nesso di ultima generazione, che provoca un deficit motorio alle braccia nello spostamento in avanti. La cintola è composta da quattro frange: quella anteriore e quella posteriore sono collegate in modo da consentire il movimento verticale, ma particolarmente degne di nota sono le due balze laterali. Molto ampie, queste si allungano fino ad arrivare oltre il ginocchio; grazie agli snodi che collegano i due pezzi che le formano, le frange possono essere ruotate e allargate in funzione di pose piuttosto dinamiche e di grande effetto. Nulla di eccezionale, ma assolutamente apprezzabile in un cavaliere che deve poter dimostrare tutta la sua aggressività.
![kagaho kagaho](/prove/upload/img/News11925.jpg)
![bennu_myth bennu_myth](/prove/upload/img/News11924.jpg)
I bracciali presentano forme meravigliose, vanno contro la perfetta mobilità del braccio, ma sono assolutamente da osannare per la loro bellezza e la cura con cui sono stati realizzati. Un bel diadema su un volto più che apprezzabile, incorniciato da una folta chioma in due versioni (frangia bassa e alta per nascondere eventualmente gli occhi) denota ancora una volta la cura prestata nei confronti di questo nuovo modello.
Le ali sono in assoluto le più imponenti che siano mai state progettate per un Myth, posabilità ai vertici con ogni singola penna indipendente. Unico difetto, il peso delle stesse, che obbliga all’impiego dello stand o comunque al ricorso a un sostegno. Ma la resa estetica di queste ali merita sicuramente tutto il loro “peso”.
In conclusione, Myth dalla struttura formidabile in cui resa estetica e tecnica sono state spinte ben oltre gli standard della line-up, un acquisto sicuramente da ponderare giacché parliamo di una saga esterna al classico Saint Seiya, ma da non perdere assolutamente per i fan di The Lost Canvas.
![kagaho2 kagaho2](/prove/upload/img/News11926.jpg)
![kagaho3 kagaho3](/prove/upload/img/News11927.jpg)
Al prossimo appuntamento con l’universo dei Myth Cloth in collaborazione con Myth Cloth Passion!
Autore: Andrea 'Sion' Tempesta
Peccato che ogni mese ha spese fisse e impreviste, quinid i 50-60 € da spendere per i miyth non sempre e facile tirarli fuori, tengo sempre d'occhio il web mentre aspetto degli sconti!
un peccato perchè fatto bene, ma è sicuro cmq, che se kurumada con next lo fa uscire, questo myth venderà molto bene.
io nn l'ho preso, poichè per me il canvas è come un calcio nei cosiddetti, se lo farà kurumada allora l'ingresso in bakeka è giustificato.
Siccome non credo che Kurumada lo inserirà nella sua storia e siccome non lo trovo originale come personaggio, è un Ikki spectre(e proprio per questo è l'unico personaggio di successo nel Lost Canvas, tanto da convincere Bandai a farne un myth), non credo che lo comprerò!
piuttosto che Ikki, ricorda più mister greatest caution
Così a occhio mi sembra che Bandai effettivamente abbia svolto un buon lavoro su Kagaho, davvero curato in ogni dettaglio
Trovo che sia realizzato molto bene, e di questo bisogna renderne atto alla Bandai, poi personalmente non mi dispiace neanche il personaggio in se
Appropostio ma io devo ancora vedere gli ultimi OAV di Lost Canvas
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