Non ho mai pensato che le persone potessero nascondere in questo modo i propri pensieri e i propri sentimenti... Se dovessi credere che la gente si comporta normalmente in modo così subdolo, se dovessi crederlo... sarebbe troppo triste...
Sarebbe troppo triste..."
Tristezza. Tristezza e confusione.
E' ciò che acceca da subito Nanako Misonoo, una dolce fanciulla, al suo primo ingresso nel vero mondo scolastico giapponese, quello liceale. Un mondo inaspettatamente crudo e insolito agli occhi di una ragazza ordinaria come le altre, con un docente universitario come padre, una madre premurosa e diligente, una migliore amica sempre accanto e una vita tutta rose e fiori con le gioie e i dolori che ogni ragazza della sua età si trova ad affrontare sulla propria strada verso il mondo adulto.
La vera sfida per Nanako ha inizio con il passaggio dalla vecchia scuola media al Seiran, l'istituto nel quale dovrà passare i suoi anni di studi superiori. Appena giunta vedrà giocarsi la sua spensieratezza a causa della sua candidatura alla Sorority, gruppo studentesco a cui ogni liceale del Seiran ambisce a far parte. Ma il club, capitanato da Fukiko una studentessa di primo livello, conosciuta come Lady Miya, permette esclusivamente a sole 10 studentesse del 1° anno di entrare a farne parte.
I requisiti? Essere di nobile famiglia, possedere un patrimonio abbastanza notevole e avere una personalità, una prestanza fisica e una posizione in società di primo ordine. Inizia da qui una sfida, tutt'altro che femminile, fra le new entry del Seiran per poter associarsi a questo gruppo elitario, ma il fato vuole che fra le numerose candidate anche Nanako, che non spicca di originalità rispetto a tutte le altre, venga selezionata per far parte del club. La sua inaspettata scelta viene inizialmente soltanto contestata al fin di veder dimettersi la ragazza, ma presto vengono ad aggravarsi sempre più i fatti soprattutto a causa di una studentessa, la cui invidia la porta a raccoglier firme contro l'entrata di Misonoo e a render pubblici dettagli pubblici sulla famiglia di Nanako e anche della sua nuova compagna Shinobu.
Nanako si ritrova sconcertata davanti a un mondo sempre più nuovo e diverso da quello in cui viveva solo pochi mesi prima. Comincia ad assaporare terribili sensazioni come l'odio e la delusione, che vedono complici situazioni che fino al quel momento mai avrebbe immaginato le potessero porgersi dinanzi, come l'abbandono da parte di Tomoko, che prima di entrar nella Sorority era stata la sua migliore amica fin dall'infanzia e inizia così a crescere riuscendo a perdere sempre più quell'aria candida e ingenua che si portava dietro dai tempi dell'infanzia.
Appoggiata dalla sua nuova compagna di studi la volubile Mariko Shinobu, figlia di uno scrittore pornografico, Nanako fa la conoscenza di Rei, famosa anche col nome di Saint Just - lo stesso personaggio storico che la Ikeda ha riportato in precedenza ne Le rose di Versailles - e di Kaoru, entrambe accomunate non solo dal fatto di essere delle icone del Seiran ma anche di essere delle bellezze androgine e di vestirsi con abiti apparentemente aristocratici. E durante la sua permanenza qui al Seiran, Nanako riesce a vivere in terza persona le drammatiche e sconcertate vicende di queste due intriganti figure, così vicine fra loro ma al contempo estranee al modo di vivere l'una dell'altra. E con i suoi occhi riusciremo ad entrare in questo mondo di ghiaccio dove ogni piccolo dettaglio come una ferita, un petto leggermente insolito per una donna o anche solo un braccialetto, possono rivelarsi frutto di una sofferenza immane che solo personaggi della stessa autrice di Lady Oscar potevano vivere.
Per tutta la durata della storia, la protagonista Nanako metterà al corrente di ogni vicenda accaduta al Seiran e di ogni sensazione provata durante queste, tramite una corrispondenza epistolare, Takehiko Henmi, un giovane universitario conosciuto prima di iniziare le superiori al quale la ragazza ha chiesto infantilmente di diventare suo fratello. Inizialmente la relazione fra i due sembrerà essere soltanto un semplice rapporto confidenziale e amichevole, e anche lo stesso Takehiko non sarà altro che un semplice personaggio quasi di contorno per le sue brevi comparse fra un numero e l’altro, finché nel 2° numero (dei 4 usciti in Italia) non verrà dichiarato dallo stesso di essere figlio del patrigno di Nanako e perciò come un vero fratello per lei. Il personaggio di Takehiko in seguito si rivela essere un personaggio chiave nella narrazione –nonché unico protagonista maschile contro le 5 femminili- dietro al quale si celano vari e misteriosi episodi come ad esempio l’entrata di Nanako nella Sorority o la depressione continua di Kaoru Orihara, nonostante egli rimanga effettivamente all’oscuro di tutte queste vicende. E con un semplice Caro Fratello, con cui inizia tutte le lettere destinate al “fratello”, la nostra Nanako riuscirà man mano a crescere non visibilmente ma interiormente, riuscendo a trovare un motivo per crescere in ogni situazione, banale o onerosa che sia. E dietro a questa espressione Riyoko Ikeda-sensei riuscirà a presentarci alcuni dei fenomeni forse più gravi di quel particolare decennio degli anni ’70, in cui si svolge la storia e nel corso del quale l’autrice ha composto l’opera, come la difficile confusione sentimentale adolescenziale che porta spesso una persona etero-sessuale a credere di essere innamorata di una persona del suo stesso sesso, la difficile dipendenza dalla droga (qui celate sotto forma di farmaci) e altri casi familiari e sociali non meno importanti ma così numerosi da non riuscir nemmeno ad elencare a parole.
Quello di Caro Fratello è un caso a dir poco unico. Mai nessun autore prima era riuscito a denunciare in una narrazione per giovani ragazze tante tematiche adulte e gravi nella loro quotidianità, tanto da riuscire a presentare psicologicamente tanti profili diversi, in soltanto 3 volumi originali.
3 numeri che sono bastati per un’artista a 360° come Riyoko Ikeda per realizzare un vero capolavoro del fumetto giapponese, considerato per alcuni versi anche come il 1° manga shojo-ai –ovvero che tratta tematiche omosessuali femminili- dopo Shiroi heya no Futari considerato il 1° manga omosessuale femminile che la Ikeda ha voluto omaggiare dando alle protagoniste Nanako e Mariko un aspetto simile alle protagoniste del manga di Ryouko Yamagishi.
Tecnicamente il titolo s’appresta a possedere un livello grafico simile a quello degli shojo manga degli anni ’70, che siano essi della Ikeda, di Waki Yamato, Moto Hagio o della Miuchi, con un tratto prettamente vicino e un’abbondanza rilevante di fronzoli, bollicine e motivi floreali che nonostante la loro quantità non disturbano il lettore. Il tratto della Ikeda è qui al suo massimo splendore, lo stesso intravisto verso la fine delle Rose di Versailles e agli inizi di Orpheus no mado. Personaggi esteticamente eleganti che rispecchiano nel vero senso della parola la bellezza femminile sono accompagnati da volti molto espressivi, il tutto rappresentato in pagine dalla struttura astratta e psichedelica.
“Onii-sama e” è la prima opera della Ikeda, dopo il celeberrimo “Lady Oscar”, ad arrivare nelle nostre edicole verso la prima metà degli anni novanta, in un discreto adattamento italiano che difetta però dei suffissi onorifici giapponesi, cosa che rende meno evidente il rapporto fra i personaggi. La Star Comics ne realizza una discreta edizione “sottiletta” che divide i 3 volumi originali in 4 da 128 pagine l’uno, privi degli extra presenti nell’originale della Shueisha. E mentre in Giappone viene più volte ristampato per mano di editori diversi quali la Choukoransha che condensa l’opera in un solo volume, e la Ebi E-Books, qui in Italia soltanto la Star Comics si prende la briga di pubblicarlo anni orsono e malgrado la sua bellezza nessun altro editore ha deciso fino ad oggi di riprendersi i diritti e pubblicarlo in un edizione bella almeno quanto l’edizione delle Rose di Versailles della D/Visual. L’unico difetto infatti è che i 4 volumetti sono esauriti ed è difficile reperirli al prezzo di copertina.
Riyoko Ikeda con Caro Fratello conferma nuovamente la sua bravura e si riconquista il titolo di rivoluzionaria del genere shoujo. E, dopo esser passata dalle corti di Versailles all'istituto scolastico del Seiran con una semplicità estrema, riesce a dimostrare come sia possibile rendere un "fumetto" un capolavoro al pari di un'opera letteraria, musicale o cinematografica. Leggendo Caro fratello ci si stupisce non solo di come sia stata capace di cucire intrecci complessi come quelli narrati nell'opera, ma soprattutto di come sia riuscita a studiare ogni singola pagina e vignetta tale da rendere eccellente il suo lavoro. Ma la sua efficienza non si è limitata "solo" a questo. E' facile notare quanto sia stata abile di render "vivi" i suoi disegni tanto da far entrare il lettore in un contatto immediato col personaggio e a far rivivere ogni emozione su carta, anche a chi s'accinge a leggere.
Volete leggere un’opera diversa dalla Lady Oscar che avete visto e amato in televisione, ma allo stesso tempo splendida e poetica come poche altre serie? Volete una lettura breve ma carica di profondità e curata nei minimi dettagli? Non avete che Caro Fratello a cui rivolgervi.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Caro Fratello 1 | € 2.10 | Star Comics |
Caro Fratello 2 | € 2.10 | Star Comics |
Caro Fratello 3 | € 2.10 | Star Comics |
Caro Fratello 4 | € 2.10 | Star Comics |
Caro fratello 1 | € 5.95 | Goen |
Caro fratello 2 | € 5.95 | Goen |
Caro fratello | € 15.00 | JPOP |
Caro fratello Box | € 14.95 | Goen |
Forse la serie tv era più appassionante, ma tutto sommato è inferiore al manga, sia per il finale accomodante e stonato sia per certi eccessi inverosimili (vedi le pazzie di Lady Miya ) che si potevano sicuramente evitare.
Sia l'anime che il manga mi hanno colpita profondamente, ho provato emozioni che non dimenticherò mai!
Sinceramente la storia all'inizio non mi convinceva, l'ho trovata troppo melodrammatica, sia nei pensieri che negli atteggiamenti dei protagonisti. Arrivando fino alla fine però, l'ho rivalutata, ho cercato di guardare ai personaggi con un occhio diverso (più da adolescente tormentata e confusa, quale purtroppo non sono più), e a quel punto tanti comportamenti mi sono sembrati in linea con personaggi e situazioni. Magari quella melodrammaticità, che nall'anime poteva un pò stufare (che so, c'era gente che correva via in lacrime ad ogni frase sconvolgente), magari nel manga è resa meglio! E poi questi atteggiamenti dovuti ai sentimenti e alle emozioni, portati all'estremo, erano un pò il marchio di fabbrica dei vecchi e cari shojo!
Vorrei poter leggere il manga..magari qualcuno lo ripubblicasse!
@Arashi: <i>Vorrei poter leggere il manga..magari qualcuno lo ripubblicasse!</i>
Come vedi sopra nella tabellina della wishlist, è della star comics XD
Infatti ho detto RIpubblicasse, perchè la vecchia edizione è esaurita e di seconda mano si trova a prezzi alti! ^^
Complimenti a Broken per la recensione che è davvero coinvolgente!
Caro Fratello è un'opera molto bella e pregna di significati, e quel che mi ha colpito del lavoro della Ikeda è, come hai scritto, il numero di tematiche adulte che riesce ad inserire e descrivere con una profondità sublime in un fumetto in soli 3 volumi.
be che dire...ho iniziato vedendo per caso la serie nel lontano 2003, su 7gold, è stata la mia prima serie "adulta"
poi me la sono rivista circa un'anno fa,è raro che un'opera tratti così tanti argomenti..la consiglio proprio a tutti, sia
amanti o no dello shojo!
dopo aver apprezzato con tutto me stesso quel capolavoro eccelso che è l'anime de Le rose di Versailles, come potrei non apprezzare quest'altro? non conosco quasi nulla del genere shojo, ma se si tratta di quel mostro sacro che è la Ikeda direi che è un ottimo modo per iniziare esplorare quel mondo!
peccato che gli albi siano irreperibili... bè dai, visto che la Somma è qui da noi in questo periodo, magari proprio la D/Visual si deciderà a proporre una bella edizione come quelle di BeruBara!
o magari La5 potrebbe trasmettere l'anime! me lo auguro proprio!
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