L’impatto delle nuove tecnologie sulla fruizione delle opere un tempo solo cartacee è tra le questioni sempre più calde della scena attuale del mondo dei manga e di quello del fumetto in generale. Impatto che attualmente si vede concretizzato sulla questione delle scanlations, ovvero copie digitali delle opere, poi fatte circolare illegalmente per il web, e che vengono essere, da un lato vero e proprio fumo negli occhi per editori e addetti ai lavori, dall’altro mezzo per una parte del pubblico servirebbero a “pubblicizzare e spingere” opere inedite in paese esteri.
Tra discussioni, proclami e coalizioni anti-pirateria, la distribuzione ufficiale di manga in formato digitale inizia appena ora a muovere i primi passi decisi.
In questo senso si è registrata un iniziativa interessante quando Ken Akamatsu (autore di manga di successo quali Love-Hina e Negima!, foto a lato) ha aperto, verso la fine dello scorso anno, un portale web chiamato J-comi, tramite il quale vengono distribuiti, con download o lettura online, manga fuori catalogo ricavando guadagni dalle inserzioni pubblicitarie inserite nel sito e direttamente nelle pagine delle opere.
L’iniziativa pere aver colto i favori del pubblico: nella fase di beta-testing è stata messa a disposizione per il libero download il manga di Love Hina in tutti i suoi 14 volumi realizzando 45.000 downloads il primo giorno e ben 1,7 milioni in due settimane. Ora il sito è a regime e oltre a Love Hina sono distribuite diverse opere di altri autori.
Procedendo su questa strada Akamatsu ha deciso di intraprendere il “Progetto per il perfezionamento dell…” ops, lapsus. Quello non c’entra niente lasciamolo ai tecnici di qualche base sotterranea.
Si tratta invero del “Progetto per la purificazione dei manga (illegali) fuori catalogo”. L’idea è venuta ad Akamatsu durante varie discussioni con utenti del portale dalle quali ha rilevato che ognuno di loro “ha scaricato almeno una volta illegalmente dei manga in archivi ZIP da circuiti P2P come Winny e altri...” e che “anche se non si potrebbe li conservano perché magari per loro sono importanti o sono anche del loro manga preferito”. I manga fuori catalogo sarebbero poi ignorati dalla sorveglianza di team di contrasto alla pirateria, che invece si concentrano sulle opere più famose in corso di pubblicazione.
In cosa consisterebbe dunque il progetto di Akamatsu? In pratica si tratta di raccogliere gli archivi con le scanlations di manga “esauriti” dagli utenti; negoziare con gli autori e quindi ridistribuirle tramite J-comi con l’inserimento di pubblicità al loro interno; girare i guadagni ottenuti agli autori (J-comi dunque non prenderebbe percentuali su di esse); in caso di mancato accordo con gli autori il materiale “tornerebbe ad aggirarsi negli inferi (di Winny) forse per sempre…”
Il progetto ha iniziato a essere messo in atto e ci sono già due titoli che verranno ridistribuiti da J-comi a partire da scanlations non autorizzate e ora “purificate” dalle inserzioni pubblicitarie. Si tratta di Player wa Nemurenai: The Man Lost in the Network Labyrinth di Tetsuya Kurosawa e Hidehisa Masaki (ora però sospeso ma stando ai responsabili del portale dovrebbe riprendere a breve) e di Miracle Hime Jubilee opera realizzata nel 1994 da Gaku Miyao, charachter designer nella serie OAV Yoko - Cacciatrice di Demoni pubblicata anche in Italia da Yamato Video.
Ma con ogni probabilità il progetto si estenderà anche ad altri manga in futuro.
Il sito J-comi è raggiungibile e navigabile anche dall’Italia, tuttavia l’unica pecca sta nel fatto che è scritto interamente in Giapponese.
Fonti consultate:
AnimeNewsNetwork I
AnimeNewsNetwork II
J-comi
Tra discussioni, proclami e coalizioni anti-pirateria, la distribuzione ufficiale di manga in formato digitale inizia appena ora a muovere i primi passi decisi.
In questo senso si è registrata un iniziativa interessante quando Ken Akamatsu (autore di manga di successo quali Love-Hina e Negima!, foto a lato) ha aperto, verso la fine dello scorso anno, un portale web chiamato J-comi, tramite il quale vengono distribuiti, con download o lettura online, manga fuori catalogo ricavando guadagni dalle inserzioni pubblicitarie inserite nel sito e direttamente nelle pagine delle opere.
L’iniziativa pere aver colto i favori del pubblico: nella fase di beta-testing è stata messa a disposizione per il libero download il manga di Love Hina in tutti i suoi 14 volumi realizzando 45.000 downloads il primo giorno e ben 1,7 milioni in due settimane. Ora il sito è a regime e oltre a Love Hina sono distribuite diverse opere di altri autori.
Procedendo su questa strada Akamatsu ha deciso di intraprendere il “Progetto per il perfezionamento dell…” ops, lapsus. Quello non c’entra niente lasciamolo ai tecnici di qualche base sotterranea.
Si tratta invero del “Progetto per la purificazione dei manga (illegali) fuori catalogo”. L’idea è venuta ad Akamatsu durante varie discussioni con utenti del portale dalle quali ha rilevato che ognuno di loro “ha scaricato almeno una volta illegalmente dei manga in archivi ZIP da circuiti P2P come Winny e altri...” e che “anche se non si potrebbe li conservano perché magari per loro sono importanti o sono anche del loro manga preferito”. I manga fuori catalogo sarebbero poi ignorati dalla sorveglianza di team di contrasto alla pirateria, che invece si concentrano sulle opere più famose in corso di pubblicazione.
In cosa consisterebbe dunque il progetto di Akamatsu? In pratica si tratta di raccogliere gli archivi con le scanlations di manga “esauriti” dagli utenti; negoziare con gli autori e quindi ridistribuirle tramite J-comi con l’inserimento di pubblicità al loro interno; girare i guadagni ottenuti agli autori (J-comi dunque non prenderebbe percentuali su di esse); in caso di mancato accordo con gli autori il materiale “tornerebbe ad aggirarsi negli inferi (di Winny) forse per sempre…”
Il progetto ha iniziato a essere messo in atto e ci sono già due titoli che verranno ridistribuiti da J-comi a partire da scanlations non autorizzate e ora “purificate” dalle inserzioni pubblicitarie. Si tratta di Player wa Nemurenai: The Man Lost in the Network Labyrinth di Tetsuya Kurosawa e Hidehisa Masaki (ora però sospeso ma stando ai responsabili del portale dovrebbe riprendere a breve) e di Miracle Hime Jubilee opera realizzata nel 1994 da Gaku Miyao, charachter designer nella serie OAV Yoko - Cacciatrice di Demoni pubblicata anche in Italia da Yamato Video.
Ma con ogni probabilità il progetto si estenderà anche ad altri manga in futuro.
Il sito J-comi è raggiungibile e navigabile anche dall’Italia, tuttavia l’unica pecca sta nel fatto che è scritto interamente in Giapponese.
Fonti consultate:
AnimeNewsNetwork I
AnimeNewsNetwork II
J-comi
<i>45.000 downloads il primo giorno e ben 1,7 milioni in due settimane</i>
Più di Naruto. Il prossimo passo sarà raggiungere One Piece
Comunque Love Hina è una serie bellissima ù.ù
<i>libero download il manga di Love Hina in tutti i suoi 13 volumi </i>
Piccolo errorino: i volumi di Love Hina sono 14
Tuttavia apprezzo l'iniziativa di Akamatsu che è lodevole. Come si dice: se non puoi batterli unisciti a loro.
Almeno la cosa diventa legale e ci guadagnano un po'.
Peccato il sito sia in jap, perchè vorrei leggere Ai ga Tomaranai
Se si fruisse di un manga online, contando una media di 20 pagine a capitolo (le pagine doppie verrebbero compensate dai credits o da altro), e si mettessero un paio di Google Ads da 1 centesimo l'uno, a fine volume sarebbero [(0.01*2)*20]*10=4.00€, quanto un volume nostrano, ma SENZA SPESE DI STAMPA E DI TRASPORTO.
Ci vuole tanto a capire che con le scan una casa editrice ha SOLO da guadagnarci?
Ci sono le spese di gestione del sito da inserire, il rinnovo totale dell'organico di lavoro (devi licenziare chi lavora alla carta praticamente e assumere qualche esperto informatico, non proprio economico) eppoi certamente ci sono altre forze in gioco oltre alle case editrici, come magari i rivenditori che sicuramente non sarebbero felici di chiudere i battenti..
Sicuramente non può essere un metodo alternativo quello della consultazione esclusiva dei manga su internet (se lo fosse anche gli ebook avrebbero già preso piede, cosa che non è successa), ma l'idea interessante è quella di pubblicarci fumetti non più in ristampa (da collezionista non lo dovre dire, ucciderebbe il valore della mia collezione XD)..sicuramente è un passaggio obbligato che vedremo nei prossimi anni!
Servono mentalità che vadano in questa direzione (non solo per i manga) per "combattere" e "sfruttare" la pirateria a proprio vantaggio...quando queste idee prenderanno piede e verranno perfezionate avranno TUTTI qualcosa da guadagnarci!
Detto questo...a me personalmente non fregherebbe più di tanto del discorso scanlations, dato che leggere un manga su di un monitor lo trovo osceno tuttavia potrebbe sempre tornar utile per qualche opera sulla quale si è incerti.
In primo luogo leggere le scan sul computer non è necessariamente penoso. Basta semplicemente ruotare il monitor in posizione verticale: io ho un monitor da 22 pollici e un manga si legge meglio così che su carta (il formato lillipuziano dei manga mi ha sempre dato fastidio, da ex-lettore di comics della Marvel). Oltre a ciò, tenete conto che questo è l'anno dei tablet e dispositivi con display da 10-12 pollici molto trasportabili e su cui si può leggere un manga senza difficoltà ce ne sono molti e saranno sempre di più.
In secondo luogo con le scan si trovano moltissimi manga che in Italia non sono editi e che sarebbero inaccessibili altrimenti. Inoltre si trovano anche opere che non vengono più ristampate. Per un editore mettere a disposizione gratis in forma di scan i volumi fuori stampa può essere solo un bene: non ci perde, fa contenti i lettori, ci guadagna in pubblicità, e soprattutto guardando le statistiche d'accesso può rendersi conto se vale la pena di ristampare un'opera oppure no.
In terzo luogo le scan hanno il vantaggio di non occupare spazio. Chi ha la casa piccola o chi si è trovato a fare molti traslochi come il sottoscritto apprezza la differenza tra il trasporto di un quintale di carta e un hard disk USB da 100 grammi. Infine le scan sono anche ecologiche perché salvano gli alberi.
Personalmente io sarei ben disposto a pagare per scan legali, se ci fossero e il prezzo fosse ragionevole. Per esempio se invece di 4 euro per un volume me ne facessero pagare 1, tenendo conto che l'editore si trova ad avere zero spese di stampa, zero spese di stoccaggio ed ha la possibilità di vendere a molte più persone. Con gli ebook questo non sta succedendo perché gli editori fanno pagare l'ebook tanto quanto un libro cartaceo (o quasi) e per questo li sto boicottando. Amazon fa addirittura pagare per i libri nel public domain che si trovano gratis sul progetto Gutenberg!
Ciò detto, è ovvio che la buona vecchia carta ha i suoi vantaggi per cui non sparirà ed è giusto che venga fatta pagare di più. Sono comunque convinto che nel futuro il mercato delle scan prenderà sempre più piede. Già adesso la Marvel render disponibili su Web i suoi comics in formato digitale. Comunque io sono contrario ai lettori di manga su Web, voglio la possibilità di scaricare le scan e di poterle leggere anche quando sono off-line, tipicamente quando vado in vacanza. Tra, l'altro, stamattina parto per le vacanze e mi porto qualche scan inedita in Italia da leggere
Aggiungo:
Ma forse questo discorso va ristretto nel dominio italiano, in Giappone forse li piraterebbero comunque ora che ci penso...
@Ryogo: per la questione di google ads non non sono sicuro... google ads non paga per ogni click sui banner? dubito fortemente che un lettore clicchi sulle pubblicità di ogni pagina delle scan...
Però, è vero che almeno in Italia ci sono un sacco di serie con numeri esauriti o praticamente introvabili che è un peccato dimenticare. Forse le scan sarebbero una valida alternativa alla ristampa di serie molto vecchie o poco richieste ma esaurite o su cui non sarebbe conveniente investire per una riedizione.
In ogni caso, se il futuro del manga sarà l'e-book... non posso che essere già del tutto sconsolata fin d'ora
E un'altra cosa. Leggere al computer non è scomodo.
Forse nel mio ragionamento c'è lo sbaglio di dar per scontato che anche solo il far vedere i banner pubblicitari abbia un guadagno minimo, in compenso se siti come MangaFox e Naruto Planet hanno avuto e hanno i loro banner, vuol dire che un utile c'è, al punto di farsi pubblicità.
Poi... perchè mai dovrebbe sparire il fumetto cartaceo? Sarebbe una tragedia, sto solo dicendo di rendere legale e guadagnare su ciò che ora non li fa guadagnare. E anche la gestione delle licenze... se è l'editore stesso ad occuparsene non vedo perchè dovrebbe pagare di più i propri prodotti.
Insomma, rendere legale da parte dell'editore ciò che ora è illegale, un po' come fanno alcune case discografiche, sanno che tanto su Youtube finiranno i loro video musicali? Ce li mettono loro, e ci guadagnano. Anzi, addirittura la Universal ci ha messo il singolo di CapaRezza prima che ci fosse il video ufficiale...
@Kemondori
Trovatemi qualcuno che voglia tradurmi i manga di Junko Mizuno e vedi te se non mi faccio lo sbattimento di scannerizzarmi ogni pagina...
questo ovviamente con il punto ben fermo che preferisco (e preferirò sempre) leggere le opere in formato cartaceo (anche per una questione di collezionismo ^^)
Son sempre stato convinto che le scan possan esser molto utili anche alle case editrici... senza veder le scan non avrei mai preso la maggior parte delle serie che ho acquistato
Intelligente e giusta l'iniziativa di legalizzarle.
Anch'io seguo in scan ciò che ancora non è arrivato in Italia (e che rischia di non arrivare mai) ma sono ben felice di buttare via tutto non appena annunciano la pubblicazione su carta, che preferisco mille volte anche se ingombrante, pesante e tutto il resto.
Sono anni ormai che i quotidiani esistono anche in formato digitale gratuito eppure non mi sembra che le edicole siano andate in fallimento.
Ci sarà sempre chi preferisce la cara vecchia carta sia per una questione di collezionismo (come diceva qualcuno) sia perchè rimane comunque il "supporto" più sicuro su cui conservare le cose, sulla lunga distanza.
Complimenti a quest'uomo!
Comunque vorrei ricordare che questa nuova politica è stata appena iniziata anche da Star Comics con i fumetti nostrani però il primo è sta Cornelio che è anche un gran bel fumetto e il prezzo da quel che so dovrebbe aggirarsi sui 2-3 euro a volumetto si molti guadagni per le case che spendono quasi niente, ma comunque siamo noi che l'abbiamo voluto e non certo loro che hanno coperto le nostre esigenze
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