Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Nuovo appuntamento in cui ritroviamo dei titoli comparsi nella vecchia MTV AnimeNigth. È la volta degli anime Alexander e Black Lagoon a cui si aggiunge Saiyuki ma nella forma del manga di Kazuya Minekura.
Per saperne di più continuate a leggere.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Nuovo appuntamento in cui ritroviamo dei titoli comparsi nella vecchia MTV AnimeNigth. È la volta degli anime Alexander e Black Lagoon a cui si aggiunge Saiyuki ma nella forma del manga di Kazuya Minekura.
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Recensione di npepataecozz
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Devo dire che la definizione "anime storico-fantastico" a me fa un po' sorridere: mi appare quasi come una specie di genere "impossibile". Vada per il revisionismo storico e per l'accettazione di un modello culturale certamente più mistico e legato alla magia rispetto a quanto raccontato dai libri di storia, ma a me pare qui si vada un po' troppo oltre: si è trattato senz'altro di un personaggio entrato nel mito, ma qui sembra essere entrato, invece, direttamente nella mitologia, cosa abbastanza diversa.
Trasmesso per la prima volta qualche anno fa su Mtv in tarda serata, Alexander narra, come tutti avranno ormai capito o anche semplicemente ipotizzato, le gesta di Alessandro il grande, sovrano dell'Impero Macedone e capace di crearne un impero vastissimo, superato dal solo Impero Romano la cui costituzione però fu più lunga e complessa.
Fu vera gloria la sua? Per quanto riguarda il condottiero macedone la storia lo ha celebrato e lo celebra per il suo coraggio, le sue vittorie e per la sua grande abilità di stratega; per quanto riguarda questo anime mi si conceda invece qualche dubbio.
In genere si dice che il genere storico non attira moltissimo (anche se secondo me è un po' una bufala in quanto ricordo tantissimi sceneggiati di storia di grandissimo successo e anche History Channel è un canale generalmente apprezzato) per cui si è forse ritenuto necessario aggiungere qualche effetto speciale di troppo che, per attrarre lo spettatore, ha tuttavia reso la narrazione, agli occhi di chi non si lascia impressionare, abbastanza ridicola.
In un momento in cui Troy si rivelava essere il filmaccio che è, quando un omonimo Alexander cinematografico veniva proiettato nelle sale senza che nessuno se ne accorgesse, sembra proprio che abbinare storia antica e cinema stia diventando molto più problematico che in passato. E anche questa versione animata a mio avviso non va in controtendenza.
Sinceramente a me Alexander non è piaciuto quasi per niente. Tuttavia mi astengo dal consigliarlo o dallo sconsigliarlo in quanto ho apprezzato l'idea di base e credo che qualcun altro potrebbe apprezzarne tranquillamente i contenuti. E magari stimolare la curiosità di qualcuno fino a portarlo a rispolverare il vecchio libro di storia accantonato nello sgabuzzino - anche se non troverà all'interno ciò che immaginava.
Mi limito, quindi, semplicemente a darne una mia valutazione che è prettamente personale e che, in ogni caso, non raggiunge la sufficienza.
Trasmesso per la prima volta qualche anno fa su Mtv in tarda serata, Alexander narra, come tutti avranno ormai capito o anche semplicemente ipotizzato, le gesta di Alessandro il grande, sovrano dell'Impero Macedone e capace di crearne un impero vastissimo, superato dal solo Impero Romano la cui costituzione però fu più lunga e complessa.
Fu vera gloria la sua? Per quanto riguarda il condottiero macedone la storia lo ha celebrato e lo celebra per il suo coraggio, le sue vittorie e per la sua grande abilità di stratega; per quanto riguarda questo anime mi si conceda invece qualche dubbio.
In genere si dice che il genere storico non attira moltissimo (anche se secondo me è un po' una bufala in quanto ricordo tantissimi sceneggiati di storia di grandissimo successo e anche History Channel è un canale generalmente apprezzato) per cui si è forse ritenuto necessario aggiungere qualche effetto speciale di troppo che, per attrarre lo spettatore, ha tuttavia reso la narrazione, agli occhi di chi non si lascia impressionare, abbastanza ridicola.
In un momento in cui Troy si rivelava essere il filmaccio che è, quando un omonimo Alexander cinematografico veniva proiettato nelle sale senza che nessuno se ne accorgesse, sembra proprio che abbinare storia antica e cinema stia diventando molto più problematico che in passato. E anche questa versione animata a mio avviso non va in controtendenza.
Sinceramente a me Alexander non è piaciuto quasi per niente. Tuttavia mi astengo dal consigliarlo o dallo sconsigliarlo in quanto ho apprezzato l'idea di base e credo che qualcun altro potrebbe apprezzarne tranquillamente i contenuti. E magari stimolare la curiosità di qualcuno fino a portarlo a rispolverare il vecchio libro di storia accantonato nello sgabuzzino - anche se non troverà all'interno ciò che immaginava.
Mi limito, quindi, semplicemente a darne una mia valutazione che è prettamente personale e che, in ogni caso, non raggiunge la sufficienza.
Saiyuki
8.0/10
Nostalgica di Wild Adapter, ho finalmente recuperato l'opera prima di Kazuya Minekura, e vi ho trovato qualcosa di totalmente diverso rispetto a W.A., sia nell'ambientazione che negli "intenti" della trama.
Saiyuki è un fantasy che riprende, e rivisita, la leggenda del "Viaggio in Occidente": vengono narrate le avventure di un gruppo di fuorilegge composto dal monaco corrotto Sanzo, dalla stupida scimmia Goku, dal pervertito Gojyo e dall'inquietante Hakkai (così come loro stessi si definiscono), in viaggio per mettere fine all'anomalia che sta facendo impazzire la razza dei demoni. A metter loro i bastoni tra le ruote quelli che hanno causato l’anomalia tentando di resuscitare una divinità demoniaca e innumerevoli avversari che si susseguono nel corso dei vari capitoli del manga.
Se la struttura interna al manga si regge su questi fondamenti, in tutti i 9 volumi dell’opera non è però possibile trovare un chiaro svolgimento: per tutta la prima serie di Saiyuki seguiamo i protagonisti nelle loro avventure, che disegnano una trama del tutto episodica, priva di un vero e proprio sviluppo. Semplicemente, i nostri incontrano il cattivo di turno, che dà loro modo di confrontarsi con un passato mai completamente lasciato alle spalle, o con questioni sospese, o con debolezze da affrontare. È forse proprio la trama così frammentaria il punto debole di Saiyuki, che non può contare su un inizio e una fine propriamente detti.
In ogni caso, Saiyuki è nell’insieme più che buono: se i primi tre volumi sono stereotipati e ripetitivi, dal quarto in poi, con una serie di flashback eccezionalmente belli che ci permettono di conoscere da vicino i nostri protagonisti e con una decisa raffinatura delle situazioni pericolose, Saiyuki diventa qualcosa che vale realmente la pena di leggere e la Minekura dimostra tutto il suo talento. Targato come josei, il manga ha un’anima combattiva, ribelle e violenta, e non lascia assolutamente spazio alle smancerie e agli ideali, se non si considera un ideale il tenersi stretta la vita a morsi.
Per spendere qualche parola sui personaggi, bisogna dire che l’attenzione dell’autrice è chiaramente investita sulla descrizione del loro carattere, del loro modo di vivere e del loro passato, e poca importanza è data alle varie comparse (e, nell’assenza di una vera e propria trama, questo è del tutto naturale). All’inizio, i “quattro fuorilegge” sono delle classiche macchiette, con l’ottima qualità di far ridere quando serve, ma pian piano assumono spessore, facendo sì che sia quasi impossibile non prendere in simpatia almeno uno di essi.
Per concludere, il disegno: partendo acerbo e quasi sgangherato nei primi volumi, Saiyuki si conclude con l’aspetto di un’opera d’arte, recuperando ampiamente terreno per ciò che riguarda le linee dei visi e le scene più dinamiche.
Nota di demerito, da parte mia, per l’edizione Dynit: belle le sovraccoperte e le pagine a colori, meno la rilegatura con la colla a vista, le pagine giallognole, la quantità immane di refusi e l’incredibile sensazione che qualche balloon non dica quello che dovrebbe dire.
Il voto è un 8 che media tra il 6 scarso dei primi volumi e il 9 meritatissimo di quelli successivi, a cui si aggiunge il mio amore sconfinato per la Minekura in sé.
Consigliato a chi si fa affascinare da fuorilegge incalliti e sensualissimi disillusi.
Saiyuki è un fantasy che riprende, e rivisita, la leggenda del "Viaggio in Occidente": vengono narrate le avventure di un gruppo di fuorilegge composto dal monaco corrotto Sanzo, dalla stupida scimmia Goku, dal pervertito Gojyo e dall'inquietante Hakkai (così come loro stessi si definiscono), in viaggio per mettere fine all'anomalia che sta facendo impazzire la razza dei demoni. A metter loro i bastoni tra le ruote quelli che hanno causato l’anomalia tentando di resuscitare una divinità demoniaca e innumerevoli avversari che si susseguono nel corso dei vari capitoli del manga.
Se la struttura interna al manga si regge su questi fondamenti, in tutti i 9 volumi dell’opera non è però possibile trovare un chiaro svolgimento: per tutta la prima serie di Saiyuki seguiamo i protagonisti nelle loro avventure, che disegnano una trama del tutto episodica, priva di un vero e proprio sviluppo. Semplicemente, i nostri incontrano il cattivo di turno, che dà loro modo di confrontarsi con un passato mai completamente lasciato alle spalle, o con questioni sospese, o con debolezze da affrontare. È forse proprio la trama così frammentaria il punto debole di Saiyuki, che non può contare su un inizio e una fine propriamente detti.
In ogni caso, Saiyuki è nell’insieme più che buono: se i primi tre volumi sono stereotipati e ripetitivi, dal quarto in poi, con una serie di flashback eccezionalmente belli che ci permettono di conoscere da vicino i nostri protagonisti e con una decisa raffinatura delle situazioni pericolose, Saiyuki diventa qualcosa che vale realmente la pena di leggere e la Minekura dimostra tutto il suo talento. Targato come josei, il manga ha un’anima combattiva, ribelle e violenta, e non lascia assolutamente spazio alle smancerie e agli ideali, se non si considera un ideale il tenersi stretta la vita a morsi.
Per spendere qualche parola sui personaggi, bisogna dire che l’attenzione dell’autrice è chiaramente investita sulla descrizione del loro carattere, del loro modo di vivere e del loro passato, e poca importanza è data alle varie comparse (e, nell’assenza di una vera e propria trama, questo è del tutto naturale). All’inizio, i “quattro fuorilegge” sono delle classiche macchiette, con l’ottima qualità di far ridere quando serve, ma pian piano assumono spessore, facendo sì che sia quasi impossibile non prendere in simpatia almeno uno di essi.
Per concludere, il disegno: partendo acerbo e quasi sgangherato nei primi volumi, Saiyuki si conclude con l’aspetto di un’opera d’arte, recuperando ampiamente terreno per ciò che riguarda le linee dei visi e le scene più dinamiche.
Nota di demerito, da parte mia, per l’edizione Dynit: belle le sovraccoperte e le pagine a colori, meno la rilegatura con la colla a vista, le pagine giallognole, la quantità immane di refusi e l’incredibile sensazione che qualche balloon non dica quello che dovrebbe dire.
Il voto è un 8 che media tra il 6 scarso dei primi volumi e il 9 meritatissimo di quelli successivi, a cui si aggiunge il mio amore sconfinato per la Minekura in sé.
Consigliato a chi si fa affascinare da fuorilegge incalliti e sensualissimi disillusi.
Black Lagoon
6.0/10
Da fan ultra appassionata dei film sboroni e truzzi di Robert Rodriguez, nonché dell'imprescindibile Cowboy Bebop, non potevo non dedicarmi alla visione attenta di Black Lagoon. In effetti gli elementi per creare un anime eccellente c'erano tutti: una storia piena di violenza e cinismo popolata da protagonisti che definire negativi è poco, un'ambientazione originale come la Thailandia, un comparto tecnico a prima vista eccellente. Black Lagoon infatti narra le vicende di Rokuro, un salary man giapponese in trasferta all'estero che viene rapito da una banda di criminali, la Lagoon Company, a cui poi si unirà scoprendo le nefandezze che compiva la sua azienda.
Insomma, gli elementi per fare di Black Lagoon una pietra miliare c'erano tutti... però c'è un gigantesco "però" che mina in partenza le ottime premesse e non permette mai alla serie di spiccare il volo. Semplicemente non si capisce dove voglia andare a parare la trama, o per meglio dire, visto che quasi tutti gli episodi sono stand alone, cioè slegati l'uno dall'altro, quale sia il senso di fondo della storia. L'anime infatti si prefigge di riprendere pari pari tutti gli stilemi e gli stereotipi dei film d'azioni hollywoodiani o di Honk Hong, mostrando così vicende ciniche e cattive, violenza a tutto spiano e personaggi dalle caratteristiche eccessive, da fumetto, oserei dire tarantiniani. Per esempio Revy, la brunetta coprotagonista della storia, va in giro mezza nuda con due pistoloni nelle fondine e fa sparatorie che farebbero impallidire Sylvester Stallone tanta è la sua furia. Poi, la criminale che trova i lavori per la Lagoon Company è Balalaika, un'ex ufficiale dell'Armata Rossa che va tranquillamente in giro a bordo di un MIG russo assieme ai suoi ex commilitoni.
Non si contano altri personaggi che di realistico non hanno un bel niente, come Roberta, la guerrigliera delle FARC colombiane che ha vissuto per anni in incognito come cameriera in una casa di ricchi, e sembra la versione maniaca omicida di Victorian Romance Emma; oppure le suore spacciatrici
Per dare però credito alla sboronaggine che trasuda a fiotti dai personaggi si ha bisogno di un elemento fondamentale nella storia: una forte ironia di fondo. Tutto, ogni battuta deve essere sopra le righe se si vuole dare credibilità a un racconto del genere. E invece no, perché nonostante l'atmosfera generale da B-movie l'opera non tende a prendersi in giro, ma spesso sterza verso un terreno che non gli compete: quello dell'introspezione, che è rappresentato da Rokuro, detto Rock da Revy e dagli altri. Rock infatti, anche se ha deciso di mollare tutto per seguire la banda di criminali "a contratto", non evolve come personaggio (è il meno sbracato degli altri), ma anzi, rappresenta l'attonito punto di vista esterno a quel mondo intriso di criminalità, o per meglio dire la coscienza morale in un mondo che di morale non necessita.
Ora, se l'anime fosse stata un'opera di denuncia sociale su come si vive in un tessuto sociale devastato dal malaffare, un personaggio come Rock sarebbe stato essenziale, perché sarebbe stato la rappresentazione del punto di vista dello spettatore davanti a tanto male; ma davanti a sparatorie dove volano più proiettili che nella guerra del Vietnam, a suore killer, a bimbi assassini e a cameriere terroriste, mettere il pistolotto morale significa dare la patente di assurdità a tutta la puntata.
Un perla d'immondizia è l'adattamento italiano: se infatti la versione originale è un'enciclopedia di volgarità, in italiano Revy & Company sono i criminali più forbiti della storia. Il doppiaggio è tremendo: se la doppiatrice giapponese di Revy ha una voce roca e bassa e rende benissimo la parte della bella e dannata, in italiano è doppiata da Perla Liberatori. Se vi dico che è la voce di Hyatt in Excel Saga basta? Ciliegina sulla torta, su MTV è andato in onda tagliuzzato.
A parte le magagne locali, metto 6 perché potenzialmente è un anime con gli attributi, peccato che si sia perso per strada, poteva essere tranquillamente un 10.
Insomma, gli elementi per fare di Black Lagoon una pietra miliare c'erano tutti... però c'è un gigantesco "però" che mina in partenza le ottime premesse e non permette mai alla serie di spiccare il volo. Semplicemente non si capisce dove voglia andare a parare la trama, o per meglio dire, visto che quasi tutti gli episodi sono stand alone, cioè slegati l'uno dall'altro, quale sia il senso di fondo della storia. L'anime infatti si prefigge di riprendere pari pari tutti gli stilemi e gli stereotipi dei film d'azioni hollywoodiani o di Honk Hong, mostrando così vicende ciniche e cattive, violenza a tutto spiano e personaggi dalle caratteristiche eccessive, da fumetto, oserei dire tarantiniani. Per esempio Revy, la brunetta coprotagonista della storia, va in giro mezza nuda con due pistoloni nelle fondine e fa sparatorie che farebbero impallidire Sylvester Stallone tanta è la sua furia. Poi, la criminale che trova i lavori per la Lagoon Company è Balalaika, un'ex ufficiale dell'Armata Rossa che va tranquillamente in giro a bordo di un MIG russo assieme ai suoi ex commilitoni.
Non si contano altri personaggi che di realistico non hanno un bel niente, come Roberta, la guerrigliera delle FARC colombiane che ha vissuto per anni in incognito come cameriera in una casa di ricchi, e sembra la versione maniaca omicida di Victorian Romance Emma; oppure le suore spacciatrici
Per dare però credito alla sboronaggine che trasuda a fiotti dai personaggi si ha bisogno di un elemento fondamentale nella storia: una forte ironia di fondo. Tutto, ogni battuta deve essere sopra le righe se si vuole dare credibilità a un racconto del genere. E invece no, perché nonostante l'atmosfera generale da B-movie l'opera non tende a prendersi in giro, ma spesso sterza verso un terreno che non gli compete: quello dell'introspezione, che è rappresentato da Rokuro, detto Rock da Revy e dagli altri. Rock infatti, anche se ha deciso di mollare tutto per seguire la banda di criminali "a contratto", non evolve come personaggio (è il meno sbracato degli altri), ma anzi, rappresenta l'attonito punto di vista esterno a quel mondo intriso di criminalità, o per meglio dire la coscienza morale in un mondo che di morale non necessita.
Ora, se l'anime fosse stata un'opera di denuncia sociale su come si vive in un tessuto sociale devastato dal malaffare, un personaggio come Rock sarebbe stato essenziale, perché sarebbe stato la rappresentazione del punto di vista dello spettatore davanti a tanto male; ma davanti a sparatorie dove volano più proiettili che nella guerra del Vietnam, a suore killer, a bimbi assassini e a cameriere terroriste, mettere il pistolotto morale significa dare la patente di assurdità a tutta la puntata.
Un perla d'immondizia è l'adattamento italiano: se infatti la versione originale è un'enciclopedia di volgarità, in italiano Revy & Company sono i criminali più forbiti della storia. Il doppiaggio è tremendo: se la doppiatrice giapponese di Revy ha una voce roca e bassa e rende benissimo la parte della bella e dannata, in italiano è doppiata da Perla Liberatori. Se vi dico che è la voce di Hyatt in Excel Saga basta? Ciliegina sulla torta, su MTV è andato in onda tagliuzzato.
A parte le magagne locali, metto 6 perché potenzialmente è un anime con gli attributi, peccato che si sia perso per strada, poteva essere tranquillamente un 10.
Ok, in Aika magari non era il massimo, ma le han dato un ruolo marginale, dai...
Questo per dire che è brava, ma non so quanto in effetti possa c'entrare con certi personaggi, come dice la recensione.
Tornando alla discussione di prima, torno a ripetere il concetto base, che forse è sfuggito: il problema non è ciò che si esprime, ma il modo in cui viene interpretato.
Però per fare Revy per me non era adatta: era forzata! Non sono nei suoi registri quei personaggi, ma mica è un crimine: voi vedreste Ilaria Latini a doppiare Revy? Non credo proprio Al massimo avrei visto meglio Selvaggia Quattrini, la doppiatrice di Nana (si chiama così vero?)...
Altro appunto che mi sento di fare è forse di decidere se valutare l'opera originale o la "versione" italiana come in certi casi mediatici in cui accade che le due versioni siano profondamente diverse
(per citarne solo 3 di classici molestati: Orange Road/Johnny, Marmalade Boy/Piccoli problemi e Mizuiro Jidai/Temi d'Amore)
Purtroppo forse andrebbe specificato anche questo, per cercare di inquadrare meglio il contesto del recensore...
@Narzal
@GeassOfLelouch, sì ci soffro ancora xD
su su non preoccuparti
*accarezzando i capelli, stile amico dopo aver "gettato" l'anima* XD
@blackjack90
@geass of leluch
era per fare un esempio di un anime/manga noto
lo so lo so, era solo per fare il classico teatrino con Narzal
E se ti dicessi che ho il costume da cosplayer proprio di Sanzo quanti punti prenderei o perderei con te?!!;)
Bando alla ciance Saiyuki è a dir poco una serie che ti cattura volume dopo volume. Azione e trama che si defisiscono piano piano, stile e tratto del disegno stupefacente. A mio avviso una gran opera da 9 se non 10.
Alexander è come diceva npepataecozz una serie sperimentale, che appunto per questo ho apprezzato tantissimo, anche a livello grafico dei personaggi. Diciamo che comunque sia mi è rimasto impresso e a mio avviso la sufficenza se la meriterebbe.
Mentre infine Black lagon è una serie che mi manca sia come manga che come anime, ma che comunque m'ispira; quindi ne prendo nota e lo aggiungo in lista!
p.s. Come sempre è doveroso un ringraziamento per le belle recensioni!
Meglio che inserisca la retromarcia per togliermi da questo discorso, non so dove potrei andare a finire xD.
Comunque è vero che il manga è disegnato bene, io prima ho espresso il mio giudizio sull'anime, toppando alla grande xD
Male!!! Il disegno è a mio avviso uno dei migliori in circolazione. Il tratto della Minekura è strabiliante. Sarò forse di parte, ma oggettivamente è una storia piena di fascino per me (sia l'originale che questa).
<b>Attenzione spoiler Saiyuki</b>
La parte della vita precedente, con annesse motivazioni e storia sul perché poi sono diventati mortali, oppure solo qualche flashback ?
Solo qualche flashback. Quello che ti spiega il perchè lo trovi nel Gaiden.
Il motivo è presto detto: black lagoon, se è vero che non prende in giro sè stesso come magari succede in altri anime che puntano sulla sboronaggine (vedi hotd), è altrettanto vero che ci sta benissimo quel minimo di introspezione... e non perchè effettivamente stiamo davanti a delle perle di saggezza inesimabile, ben intendiamoci, ma perchè essa fa da perfetto collante in una continua sparatoria, in un mosaico di nefandezze, ecc ecc.
Alexander non l'ho mai visto e Black Lagoon, sarà perché non è il mio genere, ma non sono andata oltre il terzo episodio, proprio non mi prendeva. Comunque complimenti ai recensori
Saiyuki non mi piace, non c'è niente da fare...
L'unico pregio del manga e l'unico motivo che mi ha spinto a prenderlo è che solo col manga si ha la quasi certezza di poter vedere la fine dell'opera.
*"Alexander" deve essere stato trasmesso in un periodo in cui non guardavo MtV perchè non lo ricordo proprio o_O Rispondo indirettamente a npepataecozz sulle sue perplessità nelle recenti produzioni a sfondo storico: sai dove sta il problema ? Nella volontà di voler aggiungere drama e spettacolarità a eventi/personaggi storici (rischiando spesso l'esagerazione e quindi l'ilarità generale) che riuscirebbero a stupire e coinvolgere di più con una resa quanto più realistica e fedele possibile. Epoche diverse, esigenze diverse: non dubito che, come in passato sono concorsi realismo e filmacci di serie C (quelli alla "Giasone contro Golia" per intenderci)pure nel panorama contemporaneo sia possibile pescare e trovare vere perle cinematografiche ;D
*Di Sayuki ho visto solo l'anime quando fu trasmesso su Mtv, ma è stato anni addietro e ricordo a stento la trama "^^ Ricordo che mi aveva colpito per la grafica e la forza dei personaggi, ovviamente non saprei esprimere un giudizio oltre che estetico sul manga quindi mi fermo qua.
*Di Black Lagoon ho visto solo qualche puntata prima di capire che la serie non incontrava i miei gusti e quindi la mia attenzione. é comunque un ottimo prodotto, ma posso capire le posizioni espresse da hallymally (uno dei miei recensori preferiti, tra l'altro)
Curiosa la segnalazione della pubblicità occulta sul manga di Sayuki, chissà quale è stato il primo caso in un manga/anime; ricordo ancora la pizza Hut in CG, fantasticaXD
Poi sono molto d'accordo con la recensione di Black Lagoon, davvero ben scritta, complimenti ad hallymay
(p.s. e come ce lo ficco Evangelion sta volta? Mmmh... ah, problema risolto, appena fatto! )
Anche Black Lagoon lo trovo piuttosto gradevole.
Strano che non te ne sei uscito con "si sa però qual è l'anime più bello trasmesso da MTV" o cose simili...
Anche se avrei preferito, da lettore (non vi si trovino appunti negativi), un maggior approfondimento sul lato tecnico e stilistico dell'opera (solo per capire se il prodotto ha avuto il giudizio anche sotto questi parametri).
Io sinceramente nn apprezzai il cartoon per vari motivi. A parte la realizazione storica che va a patrasso tante sono le licenze poetiche, sia per lo stile grafico adotato che andava molto di moda in quei periodi.
C'è da dire che, sotto il profilo dell'animazione lo trovai davvero ben fatto (a dispetto di prodotti come il sopra censito Saiyuki) anche se nn eccelsa e articolata in tutti gli episodi.
Per quanto riguarda Saiyuki: (mi si voglia perdonare nn criticherò la versione cartacea che nn conosco)
Il manga nn lo conosco e la versione animata basto a farmelo risultare indigesto. Se non che proponeva una nuova (anche se nn mi piaque) versione dello storico personaggio Goku (ovvero lo scimmiotto) a cui molti mangaka e animatori giapponesi fanno riferimento ( o facevano ...eran belli i tempi di Goku o Kugh)
Per quello che concerne l'opera animata (lato tecnico) Saiyuki è uno dei peggiori prodotti mai realizati (a mio parere).
Reuse continui, animazioni pochissime,stitiche e ridotte all'osso, fissi da antologia con la sola bocca che ci muove. Quelle poche vere animazioni che ci sono ,oltretutto, non eccellono certo per realizazione tecnica.
Lo stile grafico (come quello di alexander) può piacere o meno.
Su Lagon nn posso dire nulla. Dovrei (e vorrei) vederlo. Ovviamente nn doppiato in italiano. Ma ora che è stato registrato nn credo che mi riesca di trovarne una versione disponibile.
Kobutomaru perdonami se te lo dico ma se di un anime che si chiama Alexander - Cronache delle gesta di Alessandro il Grande non riesci ad immaginare quale possa essere la trama vuol dire che hai avuto qualche problemino in storia alle superiori.... è come se uno guardasse "Le ultime ore di Hitler" (o una roba simile) e si sorprendesse a vedere tanti nazisti tutti assieme. In più i riferimenti al cinema occupano esattamente uno-due righe e proprio in chiusura come volevi tu.
Quanto al mio commento negativo si basa sul fatto che a mio avviso fantasy e storia difficilmente vanno d'accordo, in quanto se da un lato la componente storica conferisce un'eccessiva staticità (in quanto ovviamente si sa già come andrà a finire) dall'altro il fantasy richiede una certa flessibilità. Certo una buona riuscita non si può escludere a priori ma, a mio avviso, non è questo il caso di Alexander.
In primis, per quanto riguarda <i>Alexander</i>, da quel che ho avuto modo di leggere, qua mi sa che l'autore si è deliberatamente ispirato a <i>Historiae Alexandri Magni</i> di Curzio Rufo... u.u Passando poi a <i>Saiyuki</i> che so essere osannato da molti non capisco ancora quale sia l'elemento scatenante di tutti questi plausi... Approdiamo infine a <i>Black Lagoon</i> di cui qualche volta ne ho visto qualche episodio sparso e di cui ho tutta l'intenzione di recuperarne il Manga, ora che ne uscirà la ristampa... Uhm, dunque... Tanto per cominciare mi sembra che è stato bastonato per benino nella recensione proposta, cavolo... ^^' Comunque sia, da quel che ho letto, posso comprendere quali siano le perplessità della sua autrice, tuttavia prima di dare qualsiasi giudizio a questa opera preferisco visionarla di mio... Un'ultima cosa: la doppiatrice di Revy è Perla Liberatori? Per quanto la adori condivido il fatto che non mi sembra una doppiatrice adatta a prestare la sua voce a una pazza criminale quale Revy...
Certo, Kabutomaru ha un modo un pò brusco e impulsivo di esprimersi (a giudicare dal modo con cui pigia sui tasti della tastiera!), ma le sue istanze sono, almeno in parte, condivisibili.
Hallymay dal canto suo ha un bel caratterino e un dente particolarmente avvelenato e affilato (come la sua eloquenza) nel difendere la sua posizione.
Insomma devo proprio decidermi a visionare BL per farmi un'idea personale di questo controverso anime...
Come diceva un'utente (di cui non ricordo il nome) qualche tempo fa, sono sempre i blockbuster a scatenare flame, la penultima rubrica "anime s/consigliati" è passata praticamente inosservata!
X bob 71
SiXD, la mia troppa foga e impulsività e ben visibile dai miei molti errori di battitura.
Dato che è inutile narrare le vicende di Alessandro Magno dire di più rispetto a questo costituirebbe spoiler.
Comunque non è mia intenzione fare polemiche, la mia recensione non è di tuo gradimento e ne prendo atto senza alcun rancore. Meglio una discussione fra due persone che non condividono una cosa che il silenzio assoluto XD
per non parlare della SPUDORATA pubblicita alle sigarette! vignette intere per mettere in mostra un pacchetto con tanto di marca!! UNO SCHIFO! meno di 0 guadagna qualche punto solo per i bei disegni!
Beh guarda che non è l'unico manga in cui le sigarette appaiono spesso... Guarda quasi tutte le opere di Fujisawa (GTO, Shonan Junai Gumi e Kamen Teacher) oppure Nana della Yazawa in cui girano almeno una volta a episodio/capitolo...
Non è l'unico manga in cui compaiono massivamente se è per quello (e ad ogni modo ti do ragione sul fatto che compaiano troppo, come nelle opere da me citate)
@Kittyn
Per quanto riguarda Saiyuki: [CUT]
Se non che proponeva una nuova (anche se nn mi piaque) versione dello storico personaggio Goku (ovvero lo scimmiotto) a cui molti mangaka e animatori giapponesi fanno riferimento ( o facevano ...eran belli i tempi di Goku o Kugh)
Mi si voglia correggere se sbaglio, ma la visione "Minekuriana" di Saiyuki dovrebbe essere quella più vicina di tutte le altre (Dragon ball, l'anime della scimmietta Goku, ecc) alla leggenda narrata..
Ma io ho detto che ha ispirato mangaka, nn che ne avessero voluto narrare la storia . Come personaggio ,da che ricordi dell'anime, quello di saiuki è il meno simile a quello dell'opera narrativa .....se non per la composizione del gruppo. (e facevo riferimento proprio al personaggio)
La versione più vicina allo scimmiotto è sicuramente The Monkey- Anime umoristico uscito mooooooolti anni fa. Di fatto il personaggio è impulsivo,impertinente e curioso, poco incline agli ordini. Come nel libro (dove per giunta diveniva saggio ) e dove si redimeva dalla strada del dispetto/sfida/sbeffegio agli dei per scopi più illuminati. Cosa che in saiyuki nn ho proprio visto.
Ma anchio potrei sbagliarmi dato che il racconto lo lessi anni orsono.
Per certo la figura sello scimmiotto di saiyuki fu un altra cosa che mi indispetti nn poco (per come è stata riadattata). Ma il fulcro era la realizazione tecnica squallida a favore dei bei disegni e degli sfondi....a scapito dell'animazione....cosa che dovrebbe essere un anime....insomma ...c'erano passaggi che sembravano fatti in Flash...e nn erano pochi.
Tralasciando l'adattamento, non ho capito esattamente cosa non sia piaciuto a hallymay: Rock, l'esterno-attonito, effettivamente non cambia molto dalla prima all'ultima puntata, ma... non ci siamo stufati degli sfigatelli che in due episodi diventano Rambo? e gli altri personaggi, estremamente eccessivi... beh, a me piacciono per questo!
Se l'anime avesse imbastito una denuncia sociale mi avrebbe stancato dopo un quarto d'ora. Se in BL la gente si fosse sparata addosso come cinghiali, senza un minimo di pensiero critico, quel poco (pochissimo) di realtà che era rimasta nell'anime sarebbe svanita in una nuovola di fumo. Insomma, per i miei gusti (i MIEI gusti ) BL è praticamente perfetto!
E su Saiyuki, vediamo vediamo...
@Tiger-lily83, in Saiyuki (come in Saiyuki Reload) forse evolve un po' il rapporto tra i personaggi, e forse i flashback servono per far capire meglio il perchè del loro agire, ma si può dire, secondo me, che ben poco cambia dal primo capitolo all'ultimo capitolo come "punto della situazione". Insomma, un po' più amici, un po' più forti, un po' più informati, ma sempre in viaggio verso Ovest sono... mai un punto fermo che sia tale...
@mascio88 non c'è yaoi in Saiyuki, e non so chi se lo inventi
@ryshin il tuo confronto WA-Saiyuki io lo metterei esattamente alla rovescia, WA investe l'energia che Saiyuki mette nei combattimenti in una tensione psicologica asfissiante. Sono entrambi ottimi manga, ma WA è su un altro piano, e decisamente superione, IMHO
@Akirafudo rileggi i tuoi commenti e poi ridi da solo ma secondo te davvero il manga è nato per pubblicizzare sigarette ? In ogni caso, in quel che ho visto della Minekura, comunque, le sigarette compaiono sempre, da qualche parte. Temo le piaccia disegnare uomini che fumano
@Kyttin tu te ne intendi sicuramente più di me della leggenda di Saiyuki, ma posso dirti che almeno nel manga i personaggi sono davvero ben caratterizzati... secondo la personalità che la Minekura ha voluto dare loro, naturalmente.
Detto ciò... non arrabbiatevi sempre
Uh, altra cosa: Alexander non l'ho mai visto (nè probabilmente lo vedrò mai), ma lunga vita a npepataecozz, che non ne sbaglia una sempre molto piacevole da leggere!
Non avendo mai seguito Evangelion su MTV e avendoci comunque visti pochi anime, è naturale che non mi sia venuto in mente, altrimenti hai ragione a pensare che sarebbe stata l'uscita più probabile XD
- Alexander - Cronache di Guerra di Alessandro il Grande
l'ho visto un pò di tempo fa e l'ho trovato davvero brutto anche se mi aspettavo molto <.< avrei dato 4
-Black Lagoon è divertente e geniale e mi piace moltissimo, ma oggettivamente è un'anime senza capa ne coda nonostante l'ottima animazione quindi concordo con voto 6...
- Saiyuki invece non lo trovo un capolavoro è una buona visione ma non di più...avrei dato 6,5-7
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