Il termine giapponese tsundere deriva dall'unione di tsuntsun (ツンツン, freddo, irritabile) e deredere (デレデレ, innamorato cotto). L'espressione ha avuto fortuna presso i fan di anime e manga, andando ad indicare quei personaggi caratterizzati da un'esteriorità arrogante con picchi di vera e propria prepotenza (paradigmatiche in questo senso le figure di Haruhi Suzumiya, personaggio eponimo della celeberrima serie di LN successivamente trasposta in adattamenti anime e manga, di Kirino Kōsaka, una delle protagoniste di Oreimo, o ancora di Louise Françoise le Blanc de la Vallière, studentessa di magia in Zero No Tsukaima), che lascia però il posto, in determinate circostanze, a un comportamento di segno contrario verso l'oggetto del loro investimento affettivo, a una cura amorevole rivelatrice di un dissimulato trasporto sentimentale.
La contraddizione tra comportamento esteriore e sentimenti negati è caratteristica, secondo modalità inverse, anche della personalità yandere: con quest'ultimo termine, composto di yanderu (病んでる, malato, nella fattispecie 'emotivamente instabile') e deredere, si fa riferimento a personaggi in apparenza carini e gentili, che tuttavia celano un lato ossessivo e morboso, tradotto in atti ostili o violenti, spinti a volte fino al sadismo e all'omicidio, a seguito di episodi scatenanti quali un'esplosione di gelosia. Laddove il passaggio alla follia omicida non sia ricollegabile a moventi passionali o a gelosia morbosa, e non sia necessariamente conseguenza di un episodio scatenante, si parla piuttosto di yangire (da yanderu e kireru, ovvero 'perdere le staffe'). Le motivazioni dell'aggressività furiosa della yangire possono essere le più disparate. Rena Ryūgū di Higurashi no Naku Koro ni e Ryōko Asakura (sempre da La Malinconia di Haruhi Suzumiya) rientrano verosimilmente in quest'ultima categoria, mentre Yuno Gasai, vista in Mirai Nikki, ed Ayase Aragaki (Oreimo) possono essere ricondotte alla tipologia yandere.
Appartengono alla famiglia 'dere', in un certo senso come sottotipi del genere tsundere dal comportamento più calmo e controllato, anche il kuudere (cooldere, personaggio esteriormente distaccato e freddo, ma disposto a mostrare il proprio lato 'dere' alle persone significative; esempio prototipico è Homura Akemi di Mahou Shoujo Madoka Magica) e il dandere (da danmari, 'atteggiamento taciturno'; carattere di norma silenzioso e timido, risponde se interrogato, e si apre, eventualmente, se preso per il verso giusto — exempli gratia, Yuki Nagato).
Lo psicologico e anime fan Yoshihito Naitō (内藤誼人) ha tentato di spiegare il segreto del “fascino indiscreto” delle ragazze tsundere richiamandosi a un esperimento di psicologia sociale condotto da Gerald L. Clore all'Università dell'Illinois. L'articolo scientifico in questione è Gain and loss in attraction: Attributions from nonverbal behavior (Guadagno e perdita nell'attrazione: fare attribuzioni a partire dal comportamento non verbale), datato 1975.
Proviamo a descrivere in breve il disegno di ricerca.
A 338 persone (189 studentesse e 158 studenti di college) è stata mostrata una serie di conversazioni videoregistrate tra un uomo ed un'attrice. Durante le interazioni filmate, la donna metteva in atto un comportamento non verbale con differenti gradazioni di affettuosità; si venivano a configurare così quattro scenari:
1. A tratta B calorosamente e continua ad essere carina nei suoi confronti
2. A tratta B calorosamente, ma in seguito diventa scostante
3. A tratta B freddamente, ma poi si mostra più affettuosa
4. A tratta B freddamente e prosegue su questa linea
Ai soggetti è stata poi chiesta (riassumendo il design sperimentale, in realtà leggermente più complesso) una valutazione dell'attrazione dell'uomo nei confronti della donna. I risultati hanno messo in luce il convincimento da parte dei soggetti che l'uomo, destinatario dei comportamenti affettivi della donna, avrebbe reagito alla percezione di guadagno e perdita di affettuosità da parte della stessa. L'ipotesi è stata investigata ulteriormente durante una ricerca di Clore e colleghi dello stesso anno (Judging attraction from nonverbal behavior: The gain phenomenon, Giudicare l'attrazione dal comportamento non verbale, il fenomeno del guadagno). Nell'occasione, di fronte a un setting sperimentale molto simile, i soggetti hanno giudicato l'uomo come maggiormente attratto dalla donna allorché quest'ultima si presentava dapprima come scostante e successivamente come amorevole, piuttosto che in un atteggiamento di costante affettuosità.
La spiegazione è stata attribuita dagli autori all'effetto gain-loss. Esso si riferisce al fenomeno per cui amiamo maggiormente le persone che sentiamo di aver conquistato, guadagnando punti ai loro occhi (e.g., sentire di venire apprezzati da persone cui inizialmente non piacevamo), così come, al contrario, disprezziamo maggiormente chi ci ha progressivamente deprezzato — mostrando un iniziale gradimento nei nostri confronti per poi svalutarci. L'effetto gain-loss, in direzione del guadagno (freddo>affettuoso), implica dunque una percezione di avanzamento nella relazione che riveste un grande significato psicologico.
Sono stati chiesti a Naitō consigli sulla messa in atto di comportamenti tsundere nella vita reale, per trarne vantaggio nelle relazioni. Lo psicologo ha sottolineato i rischi della cosa, mettendo al contempo in luce l'efficacia dell'accorgimento nelle battute iniziali di un rapporto. Ad esempio, apparire in linea generale distaccati ad un party e poi mostrarsi interessati unicamente nei confronti della persona verso cui ci si sente attratti, la faranno sentire prescelta e speciale. Tuttavia, l'iniziale freddezza potrebbe giocarci un brutto scherzo: la persona a cui siamo interessati potrebbe decidere di andarsene non avendo incontrato nessuno di interessante al party.
Yoshihito Naitō ha di recente attribuito la ragione del longevo successo di Dragon Ball Z al setting “nostalgico” mutuato dalla fonte originaria (il Viaggio in Occidente, classico della letteratura cinese), con i suoi richiami alle montagne dell'Asia e ai combattimenti a mani nude. Anche in questo caso lo psicologo nipponico ha citato a supporto una ricerca americana, condotta da Darrel Muehling alla Washington State University, che aveva messo in luce la maggiore gradevolezza delle ambientazioni naturalistiche rispetto a quelle urbanizzate, in virtù del succitato “effetto nostalgia”.
Fonti consultate:
Crunchyroll
MyNavi News
tvtropes.org
Wikipedia
La contraddizione tra comportamento esteriore e sentimenti negati è caratteristica, secondo modalità inverse, anche della personalità yandere: con quest'ultimo termine, composto di yanderu (病んでる, malato, nella fattispecie 'emotivamente instabile') e deredere, si fa riferimento a personaggi in apparenza carini e gentili, che tuttavia celano un lato ossessivo e morboso, tradotto in atti ostili o violenti, spinti a volte fino al sadismo e all'omicidio, a seguito di episodi scatenanti quali un'esplosione di gelosia. Laddove il passaggio alla follia omicida non sia ricollegabile a moventi passionali o a gelosia morbosa, e non sia necessariamente conseguenza di un episodio scatenante, si parla piuttosto di yangire (da yanderu e kireru, ovvero 'perdere le staffe'). Le motivazioni dell'aggressività furiosa della yangire possono essere le più disparate. Rena Ryūgū di Higurashi no Naku Koro ni e Ryōko Asakura (sempre da La Malinconia di Haruhi Suzumiya) rientrano verosimilmente in quest'ultima categoria, mentre Yuno Gasai, vista in Mirai Nikki, ed Ayase Aragaki (Oreimo) possono essere ricondotte alla tipologia yandere.
Appartengono alla famiglia 'dere', in un certo senso come sottotipi del genere tsundere dal comportamento più calmo e controllato, anche il kuudere (cooldere, personaggio esteriormente distaccato e freddo, ma disposto a mostrare il proprio lato 'dere' alle persone significative; esempio prototipico è Homura Akemi di Mahou Shoujo Madoka Magica) e il dandere (da danmari, 'atteggiamento taciturno'; carattere di norma silenzioso e timido, risponde se interrogato, e si apre, eventualmente, se preso per il verso giusto — exempli gratia, Yuki Nagato).
Lo psicologico e anime fan Yoshihito Naitō (内藤誼人) ha tentato di spiegare il segreto del “fascino indiscreto” delle ragazze tsundere richiamandosi a un esperimento di psicologia sociale condotto da Gerald L. Clore all'Università dell'Illinois. L'articolo scientifico in questione è Gain and loss in attraction: Attributions from nonverbal behavior (Guadagno e perdita nell'attrazione: fare attribuzioni a partire dal comportamento non verbale), datato 1975.
Proviamo a descrivere in breve il disegno di ricerca.
A 338 persone (189 studentesse e 158 studenti di college) è stata mostrata una serie di conversazioni videoregistrate tra un uomo ed un'attrice. Durante le interazioni filmate, la donna metteva in atto un comportamento non verbale con differenti gradazioni di affettuosità; si venivano a configurare così quattro scenari:
1. A tratta B calorosamente e continua ad essere carina nei suoi confronti
2. A tratta B calorosamente, ma in seguito diventa scostante
3. A tratta B freddamente, ma poi si mostra più affettuosa
4. A tratta B freddamente e prosegue su questa linea
Ai soggetti è stata poi chiesta (riassumendo il design sperimentale, in realtà leggermente più complesso) una valutazione dell'attrazione dell'uomo nei confronti della donna. I risultati hanno messo in luce il convincimento da parte dei soggetti che l'uomo, destinatario dei comportamenti affettivi della donna, avrebbe reagito alla percezione di guadagno e perdita di affettuosità da parte della stessa. L'ipotesi è stata investigata ulteriormente durante una ricerca di Clore e colleghi dello stesso anno (Judging attraction from nonverbal behavior: The gain phenomenon, Giudicare l'attrazione dal comportamento non verbale, il fenomeno del guadagno). Nell'occasione, di fronte a un setting sperimentale molto simile, i soggetti hanno giudicato l'uomo come maggiormente attratto dalla donna allorché quest'ultima si presentava dapprima come scostante e successivamente come amorevole, piuttosto che in un atteggiamento di costante affettuosità.
La spiegazione è stata attribuita dagli autori all'effetto gain-loss. Esso si riferisce al fenomeno per cui amiamo maggiormente le persone che sentiamo di aver conquistato, guadagnando punti ai loro occhi (e.g., sentire di venire apprezzati da persone cui inizialmente non piacevamo), così come, al contrario, disprezziamo maggiormente chi ci ha progressivamente deprezzato — mostrando un iniziale gradimento nei nostri confronti per poi svalutarci. L'effetto gain-loss, in direzione del guadagno (freddo>affettuoso), implica dunque una percezione di avanzamento nella relazione che riveste un grande significato psicologico.
Sono stati chiesti a Naitō consigli sulla messa in atto di comportamenti tsundere nella vita reale, per trarne vantaggio nelle relazioni. Lo psicologo ha sottolineato i rischi della cosa, mettendo al contempo in luce l'efficacia dell'accorgimento nelle battute iniziali di un rapporto. Ad esempio, apparire in linea generale distaccati ad un party e poi mostrarsi interessati unicamente nei confronti della persona verso cui ci si sente attratti, la faranno sentire prescelta e speciale. Tuttavia, l'iniziale freddezza potrebbe giocarci un brutto scherzo: la persona a cui siamo interessati potrebbe decidere di andarsene non avendo incontrato nessuno di interessante al party.
Yoshihito Naitō ha di recente attribuito la ragione del longevo successo di Dragon Ball Z al setting “nostalgico” mutuato dalla fonte originaria (il Viaggio in Occidente, classico della letteratura cinese), con i suoi richiami alle montagne dell'Asia e ai combattimenti a mani nude. Anche in questo caso lo psicologo nipponico ha citato a supporto una ricerca americana, condotta da Darrel Muehling alla Washington State University, che aveva messo in luce la maggiore gradevolezza delle ambientazioni naturalistiche rispetto a quelle urbanizzate, in virtù del succitato “effetto nostalgia”.
Fonti consultate:
Crunchyroll
MyNavi News
tvtropes.org
Wikipedia
E comunque, ovvio che mi sento meglio se prima a tizio o tizia non piacevo e poi mi trova figa, non vedo dove sia il punto. Se ad uno piacevo e faceva il lecchino, ecc., ma poi mi scarta per un'altra è ovvio che è da prendere a calci nelle balle, insomma, penso che sia difficile pensarla diversamente.
E' più facile accettare la prima che la seconda, no? =/
La tsundere è in effetti il tipo di persona più amabile se la conosci per abbastanza tempo.
la maggiore gradevolezza delle ambientazioni naturalistiche rispetto a quelle urbanizzate, in virtù del succitato "effetto nostalgia"
Più che effetto nostalgia lo chiamerei effetto "archetipo"...
Comunque le Tsundere risultano sempre e comunque come personaggi simpatici, forse anche perché più realistici secondo me, chissà...
Ottimo articolo comunque!
E' normale che gli otaku si innamorino delle tsundere, le fanno apposta così.
Ma poi esistono davvero?
Per farvi 2 risate vi consiglio la lettura di questa pagina
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Tsundere
A me piacciono molto come personaggi ma... per un tempo limitato! A lungo andare mi irrita che neghino i loro veri sentimenti, anche perchè i loro partner (che le sopportano) sono dei santi o dei fessi, nella vita reale prima o poi anche il più santo dei ragazzi si stanca di questo atteggiamento!
Ah, trovo molto carini i personaggi tsundere maschi!
amiamo maggiormente le persone che sentiamo di aver conquistato,
Abbiamo la sindrome de "La persona speciale". Ci piace avere un rapporto esclusivo, un trattamento preferenziale, insomma riuscire lì dove non sembra esserci parzialità.
Metti che abbiamo:
1) A va d'accordo con tutti indistintamente
2) B snobba tutti indistintamente
Ovviamente vorremmo esser l'Uno su "tutti indistintamente". E c'è più gusto nel 2° caso. Nel 1° quasi quasi è meglio esser snobbati
In definitiva, questo articolo mi piace specialmente nella sua parte finale. Fa pensare.
E comunque yandere = best girlfriend.
EDIT
@Eretria90: nel primo caso è decisamente meglio essere ignorati.
E in ogni caso, rimango un po' basito dalla ricerca sui quattro tipi di comportamento che può avere una ragazza nei confronti del ragazzo che le fa la corte, sono l'unico a trovare i risultati assolutamente banali?
Insomma, una ragazza affettuosa che rimane affettuosa può, alla lunga, annoiare e rendere "normali" tutti i suoi gesti.
Una ragazza fredda che rimane sempre insensibile è per i masochisti o gli innamorati persi potenziali suicidi per amore.
Una ragazza inizialmente affettuosa e poi fredda ti fa venire un sacco di dubbi.
Inevitabilmente una ragazza dapprima distaccata ma che lentamente inizia a diventare carina è la migliore scelta. Poi si sa che ai ragazzi piacciono le sfide e quindi mostrarsi indifferenti all'inizio può aiutare a rendersi interessanti.
In ogni caso è stato una lettura interessante, mi ha aiutato a muovermi nell'universo "dere".
Ed ecco come mi immagino una yandere occidentale
Le yandere mi fanno seriamente paura...
La faccia di Kotonoha Katsura (School Days), ancora oggi a distanza di anni appare nella mia mente...che paura...
I restanti termini non li conoscevo...
E ora una domanda...un personaggio singolare come "Misaki Nakahara" (Welcome to the NHK) ad esempio, in quale categoria potrebbe rientrare?
Evidentemente non amo le tsundere
Una come kirino è davvero piatto come personaggio, è stata concepita con il manualino delle tsundere non h un minimo di carattere stesso dicasi per le svariate ragazze di infinite stratos.
Sapevo le cose a grandi linee, non dettagliatamente.
Ovviamente parlo per esperienza diretta! u.u
Per quanto riguarda il fatto circa da che cosa siano attratti gli uomini, devo dire che la penso esattamente come Athan: agli uomini piacciono le sfide quindi più una "preda" è irraggiungibile più si danno da fare per conquistarla! u.u Se questa, invece, si mostra fin troppo disponibile da subito, come succede fin troppo spesso oggigiorno, si perderà interesse nei suoi confronti... Quindi meglio dimostrarsi un po' lontani all'inizio e poi aprirsi man mano che ci si conosce via via meglio! Così diciamo che si sarà più gusto e soddisfazione alla fin fine!
Comunque io sarei in minima percentuale una Tsundere, eh?
Ma chi li scrive questi articoli? Siete più freddi dei libri di diritto privato che sto studiando XD
Cmq penso che l'effetto gain-loss sia ragionevole, convince di più una persona che sebbene all'inizio sia un po' scostante poi diventi amorevole, così sembra che abbia imparato a conoscerci. Una che appare gentile sempre o lo fa con tutti o è sospetta!
Volevo aggiungere che oltre alle yandere da film horror (che fanno paura) ci sono pure quelle umoristiche, avete presente Miya-Miya in Bamboo Blade?
Per il resto, mi è sembrato che ribadisse cose ovvie, e mi sono chiesta a che pro spendere soldi (perchè queste cose costano) per uno studio di cui tutti conoscono già i risultati
@GianniGreed: fortissima la pagina di Nonciclopedia, stavo morendo dalle risate, e ho ritrovato molti dei personaggi di manga e anime che conosco
Comunque... per le Tsundere, citano Luise di Zero no Tsukaima e non Taiga di Toradora?! Per quanto io adori Zero no Tsukaima, è chiaro come il sole che Luise è una copia sputata di Taiga O_O
Yui Kotegawa di To LOVE Ru e To LOVE Ru Darkness è un personaggio tsundere e infatti è al primo posto nella recente classifica di gradimento, però nella realtà un tipo come lei sempre corretta, rigida, inflessibile, ma in fondo dolce sarebbe tenuta a distanza dalla stragrande maggioranza delle persone, purtroppo (magari le stesse che in un sondaggio di gradimento votano per le tsundere)
A ogni modo, nel dubbio tra tsundere e yandere c'è sempre Senjougahara, l'unica che riesce ad essere entrambe le cose contemporaneamente!
soprattutto haruhi!
Se ritieni "grandi" loro e poi dici che ti hanno stufato le altre, vuol dire che non ti hanno stufato, ma che non ti piacciono gli anime dove son presenti.
...sì!
Anch'io ora ho fissato meglio questi concetti e le varie classificazioni tra le varie tipologie di personaggi. Non è mai male quando si impara qualcosina di nuovo
Dite che c'è di peggio? Spero proprio di no...
Tornando seri, mi pare che l'articolo riporti molti più "casi umani" di quanti il pubblico stesso ne riconosca, a patto che non si sia "formato" su molti manga/anime. Io non saprei distinguere una yandere da una yangire o una tsundere da una cooldere (orrido maccherone linguistico). Credo che nella parte psicologica ci abbia preso: un sacco di persone sono affette anche nella vita reale dalla sindrome gain-loss, cercano di proposito partner difficili da conquistare per dimostrare le proprie doti seduttive.
é normale che si citino spesso personaggi di Haruhi Suzumiya e Bakemonogatari, essendo due anime che ironizzano modelli di personaggio preesistenti, presentandoli in quelle vesti allo spettatore: quante volte Hitagi viene chiamata "tsundere" e Mikuru "moe"?
Per quanto mi riguarda non ho particolari preferenze, odio solo le ragazze moe perchè...beh...non esistono.
P.S: il video di Ryogo mi ha messo una tristezza... "-.-
Peccato che nella vita reale possano piacere solo a un otaku...
@__HellGirl__
A me la tipa della foto non sembra brutta
è nel video da cui han preso la foto che recita la parte della squilibrata.
Il mio amore Kyoko le batte tutte però ♥ *Anche se è una Tsundere mezza Yangire , ma va beh (?)*
Molto interessante e ben costruito l'articolo.
Un po' di tempo fa ero andato ad informarmi su questo tipo di stereotipo e avevo letto lo stesso studio. Veramente azzeccato e calzante.
UNA YANDERE PAZZA COME YUNO GASAI CHE MI AMI
Sarà una domanda stupida ma, secondo voi la trovo?
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