Onsen mappa

Uno dei riti quotidiani e irrinunciabili per ogni giapponese che si rispetti è l'immersione a fine giornata in un bel bagno caldo! E la migliore vacanza che una buona parte degli impiegati sogna di fare per rilassarsi e dimenticare la frenesia della vita di tutti i giorni è un bel soggiorno alle terme! Ma quanti tipi di bagni ci sono? Quando nasce quest'abitudine? E soprattutto: uno straniero come deve comportarsi per assaporare al meglio quest'esperienza?

Le prime testimonianze sull'esistenza di vasche d'acqua calda in cui immergersi si possono trovare all'interno del Nihon Shoki (datato 720 d.C.) e all'interno della raccolta di poesie Man’you Wakashu (datata 756 d.C.). L'esigenza di un luogo simile nasceva dal fatto che a quell'epoca le case erano sprovviste di servizi igienici per cui ogni quartiere aveva il proprio bagno pubblico denominato Sento, fulcro attorno a cui ruotava la vita sociale della zona. All'inizio non c'era separazione dei sessi, non essendo la nudità un problema per la mentalità giapponese, ma durante il processo di occidentalizzazione iniziato nel 1860, si iniziò a separare i maschi dalle femmine e i bagni comuni diventarono via via più rari. Al giorno d'oggi solo i bambini possono accompagnare il genitore indipendentemente dal sesso.

Onsen stampa antica

Ed è proprio da bambini che di solito si fa la prima esperienza in strutture del genere, magari durante una gita di famiglia alle terme naturali, denominate Onsen che sono anche una delle ragioni per visitare i paesi del Giappone rurale. Molti piccoli villaggi caratteristici e città intere non esisterebbero senza l’economia creata dalle Onsen: intere famiglie, amici, coppie, colleghi di lavoro, gite di gruppo e turisti internazionali affollano le oltre 120mila strutture esistenti durante tutte le stagioni dell'anno. E le proposte sono molteplici!
Molto gettonati sono i Rotenburo, cioè i bagni all'aperto, immersi nella natura incontaminata, meglio ancora poi se la vasca di acqua calda fumante è immersa fra montagne totalmente ricoperte di neve. Le migliori sono costruite con materiali naturali come legno e roccia, per integrarsi totalmente con l’ambiente circostante e in modo da essere nascoste e lontane da occhi indiscreti.
Per i più timidi esistono anche resort, hotel e ryokan che affittano onsen private. Queste sono molto famose tra le coppie, le famiglie o i gruppi di amici; alcune delle strutture migliori hanno suite con tanto di vasca termale interna, o addirittura aree esterne con rotenburo privata.

Onsen misto

Chi invece non ha problemi ad esporre il proprio corpo può provare il Konyoku cioè le onsen miste per uomini e donne che resistono ancora in alcune remote località di campagna anche se spesso sono semplicemente antichi bagni che non hanno i soldi per ristrutturarsi. Anche se potrebbe suonare come qualcosa di eccitante, solitamente solo gli anziani amano andarci, anche se negli ultimi decenni hanno iniziato ad attirare anche numerosi turisti europei. Alcune però ora richiedono l’utilizzo dei costumi da bagno, anche se ciò è considerato un’offesa essendo la nudità una fiera tradizione della cultura delle onsen. Questo concetto è infatti conosciuto come hadaka no tsukiai, cioè comunione in nudità. Spesso nelle onsen infatti i giapponesi perdono la loro proverbiale austerità e si lanciano in conversazioni anche con sconosciuti.

Inoltre moltissimi credono che alle terme si possa curare ogni tipo di acciacco o male minore, anche perché le loro acque sono spesse ricche dei più svariati minerali e hanno ph differenti. Ad esempio, fra le più rinomate troviamo: la Rousoku Onsen nella Prefettura di Gifu, ricca di radio, utile per dolori neuropatici o reumatismi; la Tsurumaki Onsen nella Prefettura di Kanagawa, ricca di calcio, buono per ustioni, tagli e contusioni; la Nagayu Onsen nella Prefettura di Oita ricca di anidride carbonica, ottima per diabete, disturbi gastrointestinali e problemi cardiaci.

Onsen doccia

Purtroppo, mentre le Onsen stanno reggendo abbastanza bene alla crisi economica, si sta assistendo ad un brusco calo dei Sento, i bagni pubblici di quartiere. Se nel 1968, si è raggiunto un picco di 17.642 Sento esistenti in tutta la nazione, nella primavera del 2008 il numero è sceso a meno di 4.343 e continua a diminuire al ritmo di quasi una al giorno. Questo è dovuto a molteplici fattori: quasi tutte le case sono ormai provviste di vasca da bagno, ci sono poche persone giovani pronte a prendere in consegna il business e le strutture stesse stanno crollando a causa della loro età. Per fortuna però c'è una nuova fascia di pubblico interessata e cioè il turista straniero che vuole assaporare qualcosa di unico e fortemente caratteristico.
Ma come ci si deve comportare in questi frangenti? Perché bisogna essere preparati, in quanto esiste un vero e proprio galateo da tenere in questi luoghi!

Onsen regole

Innanzitutto è sconsigliato a chi si sente a disagio a mostrarsi nudo o a vedere altri nudi: appena si entra, si lasciano tutti i vestiti in un cesto o in un armadietto nello spogliatoio e si va in costume adamitico verso la meta!
È consigliabile non essere a digiuno da molte ore, perché il caldo potrebbe farvi svenire, ma evitate di bere sakè prima: le superfici sono molto scivolose e cadere è facile se non siete perfettamente lucidi....
Se avete i capelli lunghi, raccoglieteli e fermateli bene, perché non piace a nessuno rilassarsi in una vasca in cui galleggiano lunghi capelli di qualunque colore siano...
Lavatevi bene prima di immergervi. Lo so, sembra un controsenso ma non lo è! In realtà il bagno serve a rilassarsi non a pulirsi, quindi si effettua un'accurata detersione negli appositi box doccia e ci si risciacqua molto bene prima di avvicinarsi alla vasca comune.
In dotazione vi sarà dato un piccolo asciugamano: non immergetelo nella vasca! Potrete usarlo per coprirvi i genitali nel percorso dalle docce al bagno, ma poi dovrete assolutamente lasciarlo fuori e usarlo per asciugarvi quando avrete finito.
Ovviamente non provate a sguazzare, nuotare o spruzzarvi fra amici! Siete lì per rilassarvi, per godervi l'atmosfera calma e tranquilla, quindi non dovete fare casino! Non è una piscina comunale o un parco divertimenti! Insomma non facciamoci riconoscere....

Onsen curry

In alcuni centri l'acqua può essere molto molto calda, ma non esiste la possibilità di raffreddarla, quindi procedete con cautela e se dopo un certo tempo che siete immersi iniziate a non sopportare più la cosa, potete uscire con parte del corpo, sedervi sul bordo e dopo qualche minuto ritentare.
Quando avrete finito la vostra abluzione, una volta usciti dalla vasca asciugatevi bene prima di entrare nello spogliatoio per rivestirvi, evitando così di lasciare antiestetici laghi d'acqua dietro di voi.
Se avete dei tatuaggi sul vostro corpo, mettete in conto che sarà molto molto difficile provare quest'esperienza: nella quasi totalità degli stabilimenti è severamente vietato entrare se si è tatuati; solo in alcuni rari casi la direzione è disposta a chiudere un occhio se avrete in qualche modo coperto il vostro disegno con apposite bende acquistabili in farmacia. Questo perché nella cultura giapponese il tatuaggio è strettamente connesso alla criminalità organizzata e quindi la loro vista potrebbe creare disagio negli altri visitatori e disturbare l'uniformità del bagno. E per i giapponesi è fondamentale mantenere a tutti i costi l'armonia di ogni luogo.

La parola a voi, ora! Avete mai fatto quest’esperienza? Se sì, la consigliereste? Se no, vorreste provare?

Fonti consultate:
www.giapponizzati.com
www.enrocketnews24.com