Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Wooser no Sono Higurashi, Wolf Children e Natsume Yuujinchou.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Wooser no Sono Higurashi, Wolf Children e Natsume Yuujinchou.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Wooser no Sono Higurashi
6.0/10
Se mi chiedessero: "Cos'è Wooser?", non saprei rispondere. Se mi chiedessero: "Che ne pensi della serie "Wooser no Sono Higurashi"?" non saprei rispondere, di nuovo. Wooser è una specie di coniglio giallo, tozzo e panzuto, un essere vivente indefinito che si ritrova, nonostante la dichiarata riluttanza, protagonista di una serie televisiva. Accompagnato da due ragazzine, Rin e Ren, e da altri strani animaletti, il "coso giallo" ci trasporta per dodici episodi (più un tredicesimo in allegato ai DVD) nel suo mondo fatto di cibo, ozio, megalomania e feticismi vari. Wooser è pigro, grezzo e ha una smodata passione per le uniformi scolastiche femminili, che cerca di conquistare a tutti i costi, anche trasformandosi in un mecha-Wooser pronto a distruggere tutto. Ogni episodio, della durata di quasi quattro minuti, sigle comprese, presenta dei piccoli sketch in cui il carinissimo panzone non fa fondamentalmente nulla, in un susseguirsi di scene nonsense e citazioni ad altri anime.
La serie ha un comparto tecnico molto semplice ma estremamente funzionale, che sembra provenire da un vecchio videogame 8 bit; i personaggi sono rappresentati con uno stile essenziale, sono tondeggianti e pucciosissimi, a parte che in un episodio, nel quale Rin e Ren assumono sembianze più "umane". Anche il jingle iniziale sembra venir fuori da un videogame dei tempi di Megadrive e Super Nintendo, basta guardare l'abbigliamento in stile Super Mario di Rin e Ren.
Nota di merito al doppiatore di Wooser, ossia Mamoru Miyano, che in contrasto con l'aspetto tondo e puccioso del giallo protagonista, utilizza un tono di voce basso e profondo degno di Rintaro Okabe.
Perché quindi guardare una serie come "Wooser no Sono Higurashi"? In realtà c'è più di un motivo; ammetto senza vergogna di aver iniziato la visione proprio per la voce di Miyano, che nella "tonalità Wooser" è una goduria per le orecchie, ma allo stesso tempo terribilmente divertente in virtù del contrasto con il suo aspetto. Inoltre, con tutta la sua assurdità, ogni puntata riesce sempre a strappare un sorriso, senza contare le numerose citazioni a personaggi recentemente doppiati proprio dal suddetto Miyano: si passa dal Ginga bishounen di "Star Driver" (qui ribattezzato "Galactic pretty animal") a Joe Shimamura di "009 Re:Cyborg" fino a Rintaro Okabe di "Steins;gate".
Per finire, ammettiamolo, Wooser è un personaggio che tutti noi pigri dovremmo ammirare e prendere a modello, dopotutto c'è qualcosa di eroico e fenomenale nel diventare star di una serie animata senza bisogno di fare assolutamente nulla!
La serie ha un comparto tecnico molto semplice ma estremamente funzionale, che sembra provenire da un vecchio videogame 8 bit; i personaggi sono rappresentati con uno stile essenziale, sono tondeggianti e pucciosissimi, a parte che in un episodio, nel quale Rin e Ren assumono sembianze più "umane". Anche il jingle iniziale sembra venir fuori da un videogame dei tempi di Megadrive e Super Nintendo, basta guardare l'abbigliamento in stile Super Mario di Rin e Ren.
Nota di merito al doppiatore di Wooser, ossia Mamoru Miyano, che in contrasto con l'aspetto tondo e puccioso del giallo protagonista, utilizza un tono di voce basso e profondo degno di Rintaro Okabe.
Perché quindi guardare una serie come "Wooser no Sono Higurashi"? In realtà c'è più di un motivo; ammetto senza vergogna di aver iniziato la visione proprio per la voce di Miyano, che nella "tonalità Wooser" è una goduria per le orecchie, ma allo stesso tempo terribilmente divertente in virtù del contrasto con il suo aspetto. Inoltre, con tutta la sua assurdità, ogni puntata riesce sempre a strappare un sorriso, senza contare le numerose citazioni a personaggi recentemente doppiati proprio dal suddetto Miyano: si passa dal Ginga bishounen di "Star Driver" (qui ribattezzato "Galactic pretty animal") a Joe Shimamura di "009 Re:Cyborg" fino a Rintaro Okabe di "Steins;gate".
Per finire, ammettiamolo, Wooser è un personaggio che tutti noi pigri dovremmo ammirare e prendere a modello, dopotutto c'è qualcosa di eroico e fenomenale nel diventare star di una serie animata senza bisogno di fare assolutamente nulla!
Wolf Children
9.0/10
"Wolf Children" è l'ultima fatica di Mamoru Hosoda.
Se "La ragazza che saltava nel tempo" è il film che l'ha fatto conoscere al mondo e "Summer Wars" quello che ci ha confermato la bravura del regista, io credo proprio sia "Wolf Children" a sancirne la consacrazione, perché è sicuramente la sua opera più riuscita.
Hana è una studentessa universitaria di Tokyo come tante altre, che si innamora di un ragazzo conosciuto durante le lezioni. Il ragazzo, particolarmente schivo e riservato, inizialmente la evita, ma poi, pian piano, i due iniziano a frequentarsi. Avranno due figli insieme: la prima, Yuki, e il secondo, di un anno più giovane, Ame.
"Wolf Children" racconta la storia di una famiglia ordinaria, se non fosse, però, per un "piccolo" particolare: Ookami, il padre, è in realtà un uomo-lupo ed è in grado di assumere liberamente le due forme. Purtroppo, però, il suo istinto animale lo condurrà a una fine prematura e quindi Hana dovrà crescere i due ragazzi da sola. Fare la madre è un mestiere difficile, figuriamoci quando si devono allevare due bambini che sono per metà lupi e solo per metà umani e che, soprattutto inizialmente, non sono nemmeno in grado di controllare la propria trasformazione.
La componente sovrannaturale non deve però far pensare che ci troviamo di fronte a un film sui licantropi, perché "Wolf Children" è un film che parla della famiglia e può essere benissimo la nostra storia, solo con qualche inconveniente in più. Questa componente fantastica ha l'unico scopo di enfatizzare le varie problematiche della vita umana.
Yuki e Ame sono due ragazzi completamente diversi: la prima è una ragazza vivace ed espansiva, il secondo è un ragazzo decisamente più chiuso e introverso, che fatica a socializzare con gli altri. Noi li vedremo crescere giorno dopo giorno, sia graficamente sia psicologicamente.
La possibilità per loro di trasformarsi in lupo viene usata con estrema maestria in più occasioni: inizialmente per rimarcare come per un genitore sia difficile crescere e comprendere a fondo i propri bambini, poi per mostrare le difficoltà degli adolescenti nel conoscere sé stessi, e successivamente per sottolineare come per ognuno di noi arrivi il giorno in cui bisogna compiere scelte importanti per il proprio futuro.
"Wolf Children" racconta dell'amore sconfinato di una madre per i suoi figli ed è la sua semplicità a renderlo straordinario, perché ognuno di noi si ritrova in quello che racconta e si commuove guardando quei piccoli ragazzi divenire grandi. La storia non è certo ricca di colpi di scena e il tutto si svolge in maniera piuttosto prevedibile e lineare, ma Hosoda è un maestro nell'offrirci un realismo delle relazioni umane unico, e proprio per questi motivi il film è capace di coinvolgerci ed emozionarci con una dolcezza e delicatezza estreme.
"Wolf Children" è tutto qui: un film ordinario nelle animazioni e nella storia, che racconta senza svolte improvvise, ma straordinario per le emozioni che riesce a trasmettere; ed è per questo che è un capolavoro.
Se "La ragazza che saltava nel tempo" è il film che l'ha fatto conoscere al mondo e "Summer Wars" quello che ci ha confermato la bravura del regista, io credo proprio sia "Wolf Children" a sancirne la consacrazione, perché è sicuramente la sua opera più riuscita.
Hana è una studentessa universitaria di Tokyo come tante altre, che si innamora di un ragazzo conosciuto durante le lezioni. Il ragazzo, particolarmente schivo e riservato, inizialmente la evita, ma poi, pian piano, i due iniziano a frequentarsi. Avranno due figli insieme: la prima, Yuki, e il secondo, di un anno più giovane, Ame.
"Wolf Children" racconta la storia di una famiglia ordinaria, se non fosse, però, per un "piccolo" particolare: Ookami, il padre, è in realtà un uomo-lupo ed è in grado di assumere liberamente le due forme. Purtroppo, però, il suo istinto animale lo condurrà a una fine prematura e quindi Hana dovrà crescere i due ragazzi da sola. Fare la madre è un mestiere difficile, figuriamoci quando si devono allevare due bambini che sono per metà lupi e solo per metà umani e che, soprattutto inizialmente, non sono nemmeno in grado di controllare la propria trasformazione.
La componente sovrannaturale non deve però far pensare che ci troviamo di fronte a un film sui licantropi, perché "Wolf Children" è un film che parla della famiglia e può essere benissimo la nostra storia, solo con qualche inconveniente in più. Questa componente fantastica ha l'unico scopo di enfatizzare le varie problematiche della vita umana.
Yuki e Ame sono due ragazzi completamente diversi: la prima è una ragazza vivace ed espansiva, il secondo è un ragazzo decisamente più chiuso e introverso, che fatica a socializzare con gli altri. Noi li vedremo crescere giorno dopo giorno, sia graficamente sia psicologicamente.
La possibilità per loro di trasformarsi in lupo viene usata con estrema maestria in più occasioni: inizialmente per rimarcare come per un genitore sia difficile crescere e comprendere a fondo i propri bambini, poi per mostrare le difficoltà degli adolescenti nel conoscere sé stessi, e successivamente per sottolineare come per ognuno di noi arrivi il giorno in cui bisogna compiere scelte importanti per il proprio futuro.
"Wolf Children" racconta dell'amore sconfinato di una madre per i suoi figli ed è la sua semplicità a renderlo straordinario, perché ognuno di noi si ritrova in quello che racconta e si commuove guardando quei piccoli ragazzi divenire grandi. La storia non è certo ricca di colpi di scena e il tutto si svolge in maniera piuttosto prevedibile e lineare, ma Hosoda è un maestro nell'offrirci un realismo delle relazioni umane unico, e proprio per questi motivi il film è capace di coinvolgerci ed emozionarci con una dolcezza e delicatezza estreme.
"Wolf Children" è tutto qui: un film ordinario nelle animazioni e nella storia, che racconta senza svolte improvvise, ma straordinario per le emozioni che riesce a trasmettere; ed è per questo che è un capolavoro.
Natsume Yūjinchō
8.0/10
Natsume non è un ragazzo come gli altri, è dotato del potere di poter vedere gli Yokai, una serie di creature immaginarie che fanno parte della mitologia giapponese. In realtà, come Natsume può provare, queste creature esistono veramente e vivono tra noi. Il potere, sin dall'infanzia, ha sempre causato grandissimi problemi al ragazzo, additato come strano e spesso messo in disparte dagli altri bambini. Ora, tornato nella cittadina in cui abitavano i suoi antenati, scopre che anche sua nonna condivideva la stessa capacità e che aveva creato un bel po' di scompiglio tra gli Yokai, tanto che spesso lo attaccano scambiandolo per lei. Fra questi incontrerà il potente Nyanko-sensei che diverrà la sua guardia del corpo.
Questo a grandissime linee il soggetto che, così raccontato, sembrerebbe la premessa di un shonen ricco di azione. In realtà la serie animata è tratta da uno shoujo e di azione quasi non ne troverete, gli sceneggiatori preferiscono dedicarsi all'introspezione e dedicano i loro sforzi soprattutto su Natsume. Il potere che possiede è per lui sempre stato una fonte di guai, solo ora, yokai dopo yokai, si trasforma in una sorta di benedizione. Gli permette di conoscere un modo diverso, è ora circondato da amici che, sebbene non umani, leniscono il suo senso di solitudine che lo ha accompagnato nell'infanzia. Paradossalmente poi, proprio questo essere diverso, gli permette anche di avvicinarsi ad altri ragazzi umani. Potrebbe mai ora rinunciare a Nyanko e agli altri yokai? Che accadrebbe se un giorno perderessee il suo potere? Un giorno ne sarebbe stato contentissimo, ma ora?
La narrazione è lenta e si perde nei dettagli, ma è decisamente poetica, spesso riesce a far commuovere e a far scaldare il cuore. Natsume è letteralmente una calamita per gli yokai che lo cercano o per chiudere aiuto o per vendicarsi della nonna. Entrerà, volente o meno, in contatto con loro e ogni volta che ne libera uno visualizza i ricordi della nonna, che impariamo a conoscere grazie a questi frequenti flashback . Natsume di dimostra una persona gentile, premurosa e che pensa al prossimo, nonostante sia riservato e poco amante della compagnia. Il personaggio si evolve e cresci di episodio in episodio. Nonostante la struttura episodica autoconclusiva sia generalmente una buona premessa per rendere alla lunga l'anime ripetitivo, per ora riesce a scongiurare questo problema, offrendo spunti diversi e comunque divertenti o interessanti.
Ci troviamo davanti ad un prodotto ben realizzato e con un certo spessore: se non vi spiacciono i titoli che hanno un ritmo pacato e introspettivo, sicuramente dovete vederlo.
Questo a grandissime linee il soggetto che, così raccontato, sembrerebbe la premessa di un shonen ricco di azione. In realtà la serie animata è tratta da uno shoujo e di azione quasi non ne troverete, gli sceneggiatori preferiscono dedicarsi all'introspezione e dedicano i loro sforzi soprattutto su Natsume. Il potere che possiede è per lui sempre stato una fonte di guai, solo ora, yokai dopo yokai, si trasforma in una sorta di benedizione. Gli permette di conoscere un modo diverso, è ora circondato da amici che, sebbene non umani, leniscono il suo senso di solitudine che lo ha accompagnato nell'infanzia. Paradossalmente poi, proprio questo essere diverso, gli permette anche di avvicinarsi ad altri ragazzi umani. Potrebbe mai ora rinunciare a Nyanko e agli altri yokai? Che accadrebbe se un giorno perderessee il suo potere? Un giorno ne sarebbe stato contentissimo, ma ora?
La narrazione è lenta e si perde nei dettagli, ma è decisamente poetica, spesso riesce a far commuovere e a far scaldare il cuore. Natsume è letteralmente una calamita per gli yokai che lo cercano o per chiudere aiuto o per vendicarsi della nonna. Entrerà, volente o meno, in contatto con loro e ogni volta che ne libera uno visualizza i ricordi della nonna, che impariamo a conoscere grazie a questi frequenti flashback . Natsume di dimostra una persona gentile, premurosa e che pensa al prossimo, nonostante sia riservato e poco amante della compagnia. Il personaggio si evolve e cresci di episodio in episodio. Nonostante la struttura episodica autoconclusiva sia generalmente una buona premessa per rendere alla lunga l'anime ripetitivo, per ora riesce a scongiurare questo problema, offrendo spunti diversi e comunque divertenti o interessanti.
Ci troviamo davanti ad un prodotto ben realizzato e con un certo spessore: se non vi spiacciono i titoli che hanno un ritmo pacato e introspettivo, sicuramente dovete vederlo.
Comunque mi fa piacere anche perché è quella riguardante uno dei film che ho più apprezzato e che ha saputo coinvolgermi tantissimo!
Complimenti ad Arashi e Tacchan per le loro recensioni.
Se Wooser no Sono Higurashi è un anime che non conosco, certo non posso dire lo stesso di Natsume yuujinchou che è un anime stupendo tratto da un manga stupendo.
E' una serie strutturata da episodi singoli uno più bello dell'altro e che ho amato per la sua estrema dolcezza e semplicità. E' belissimo vedere il protagonista maturare e crescere episodio dopo episodio e poi... Nyanko-sensei!! Come si fa a non adorare quel gattone?
Edit..
@Monfrin grazie mille per i complimenti
Io trovo la madre la vera protagonista del film e davvero l'ho ammirata tantissimo per la sua incredibile forza! Quello che le è successo ha avrebbe abbattuto chiunque, ma lei non si è arresa, si è fatta coraggio per crescere due figli stupendi nonostante le difficoltà. Guardando questo film ammetto di essermi anche sentito in colpa nei confronti dei miei genitori per quelli che erano una volta i miei immotivati e infantili capricci...
Di questi ho visto solo Natsume yuujinchou e mi trovo globalmente d'accordo con quanto scritto.
Un anime molto introspettivo e dai ritmi lenti ma mai noioso. Un'opera molto rilassante in grado di far distendere i nervi e di coinvolgere emotivamente.
Inoltre, nonostante non sia un'anime di azione come evidenziato dalla recensione, la presenza degli yokai e del folklore giapponese in generale riesce a impreziosirla e renderla più appetibile a tutti.
Natsume Yujinchou è una gran bell'opera che potrebbe meritare anche un voto più alto dell'8. Io vidi le prime due serie poi mi fermai, un giorno di questi voglio riguardarlo da capo e portandolo fino in fondo
per me uno scandalo
Per il resto ho visto entrambe le serie di Wooser solo perché era fatto da miniepisodi, anche se non è niente di speciale... Mi ha lasciato indifferente...
Wolf Children invece mi è piaciuto un casino (vedasi rece)
Complimenti ai 3 ^^
"Mi dovrebbe arrivare il dvd di Wolf children giusto domani, so che Hosoda non mi deluderà."
Franz che prende un DVD al buio XD. Mi sto emozionando ^^.
Prima però mi tocca vedere i due precedenti film hosoda. Non vedo l'ora!
E' un diamante raro questo film.
E' un film strappalacrime, ciò che lo rende unico è la semplicità della madre di allevare i suoi piccoli cuccioli.
La sensibilità del regista si attesta su livelli altissimi, meno male che esistono questi anime dove lasciano messaggi positivi (purtroppo di questo livello ne escono 1 ogni 5-6 anni a mio parere)
Complimenti per la recensione veramente ben fatta
Nulla da obbiettare: la sua recensione mi è piaciuta tantissimo e io sarei il primo a cui piacerebbe saper scrivere così bene
Un vero capolavoro!!!
Complimenti a Gordy per la bella recensione!
Probabilmente, se avessi scritto io una recensione di Natsume Yuujinchou, sarei stata lì ore e ore a parlare. Una delle storie più belle di sempre, di una poeticità indescrivibile e dai contenuti mai scontati. Vedere la crescita di Natsume, crescere io come persona assieme a Natsume, quello che mi lascia questa storia va al di là del semplice "passatempo". Tocca delle corde che stanno lì, in fondo al cuore, che ogni tanto è meglio strimpellare.
Alla fine la prima serie non è stata niente di che, carino soprattutto per la grafica e i doppiatori (c'è pure Kamiya v.v), ma la seconda stagione è meglio. Wolf Children l'ho amato tantissimo ed è uno di quei film che riguarderei anche in futuro. Natsume lo consiglio a prescindere perché non si può non apprezzarlo
Complimenti a tutti e tre i recensori per i loro scritti ^^
Wolf children mi è piaciuto tanto, complimenti a Gordy per la recensione e mi unisco a chi dice che dovresti cimentartici più spesso, non avere paura!
Il mio amore per Natsume è noto in ogni angolo del globo quindi non commento neanche!
Wooser è stata una piacevole sorpresa, fondamentalmente l'ho visto per Mamo ma quando ha iniziato a citare personaggi vari, me ne sono innamorata! Alla fine dura 3 minuti, giusto il tempo di dire "simpatica la citazione del panzone!". la seconda serie però è meglio!
Natsume yuujinchou, per me, era un perfetto sconosciuto prima di aver letto la recensione di Tacchan; il genere è uno di quelli che apprezzo e i tempi lenti - se servono a rendere meglio i momenti di riflessione dei personaggi - non mi spaventano. Ho capito, un altro anime da aggiungere alla mia immensa lista di quello che vorrei vedere...
Questa si che è una cosa che fa tanto piacere leggere perché significa che sono riuscito a trasmettere le emozioni che ho provato guardando questo film.
Grazie anche a tutti gli altri per i complimenti
Complimenti anche ad Arashi e Tacchan!
Natsume yuujinchou non lo conosco.
In ogni caso, complimenti ai 3 recensori. u.u
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