Quello che vedete ritratto nella foto è il mitico Zelgadis, per gli amici Zel, lo storico accompagnatore dei viaggi targati AnimeClick, che ha portato in Giappone tanti di noi in tutti i sei viaggi organizzati dal sito e che si sta preparando per il settimo volando fino in Hokkaido!
In questa immagine lo vedete così contento e soddisfatto non solo perchè è in Giappone, non solo perchè è ad Enoshima, isoletta incantevole a sud di Tokyo, ma anche perchè stringe fra le mani un Omikuji di inestimabile valore perchè predice Grande Fortuna!
Volete saperne di più? Continuate a leggere allora!
Dopo avervi parlato tempo fa degli Omamori, i portafortuna che si possono acquistare nei vari templi sparsi in tutto il Giappone, oggi vi racconterò di un altro rito che si può effettuare spesso quando si visita un santuario e cioè scoprire cosa ci attende nel nostro futuro pescando un Omukiji!
Se il nome non vi dice niente, il loro aspetto vi risulterà invece molto familiare, perchè sono spesso ritratti in numerose foto e la loro presenza balza subito all'occhio.
Ma procediamo con ordine: l'Omikuji è un biglietto, contenente una predizione divina, che si estrae sia presso i templi shintoisti (Jinja) che buddisti in occasione di particolari festività per conoscere la propria sorte (vita, salute, lavoro, amore, ecc.). L'omikuji è in definitiva una forma di oracolo scritto.
La traduzione letterale della parola Omikuji è "lotteria sacra" ed in effetti il sistema per avere il proprio oracolo somiglia molto ad una lotteria. Infatti il metodo tradizionale prevede che, dopo aver fatto un'offerta al tempio, si agiti una piccola scatola e la si capovolga facendone uscire un sottile bastone di bambù su cui è inciso un numero.
A questo punto si preleva il proprio omukiji aprendo il cassettino corrispondente (fra quelli di una grande cassettiera) con lo stesso numero. Al giorno d'oggi invece spesso si trovano delle vere e proprie slot machine a moneta, a volte anche con pupazzi meccanici, che elargiscono ai visitatori il sospirato biglietto.
Una volta preso, lo si srotola e si legge il contenuto: la prima cosa che si dovrà vedere è il grado di fortuna predetto.
Ve ne sono molti:
Grande benedizione 大吉 (dai-kichi)
Media benedizione 中吉 (chu-kichi)
Piccola benedizione 小吉 (sho-kichi)
Benedizione 吉 (kichi)
Mezza-benedizione 半吉 (han-kichi)
Quasi-benedizione 末吉 (sue-kichi)
Quasi-piccola-benedizione 末小吉 (sue-sho-kichi)
Maledizione 凶 (kyo)
Piccola-maledizione 小凶 (sho-kyo)
Mezza-maledizione 半凶 (han-kyo)
Quasi-maledizione 末凶 (sue-kyo)
Grande maledizione 大凶 (dai-kyo).
Dopo questa dichiarazione generale, la striscia di carta vi informerà anche circa le vostre probabilità di trovare un nuovo lavoro, l'amore, la vostra salute futura, il successo aziendale e così via, entrando nel dettaglio.
Il problema fondamentale è che, a parte pochi templi molto famosi situati magari al centro di grosse città, è tutto scritto in giapponese e potrebbe non essere sufficiente avere un amico che capisca il giapponese e ve lo possa tradurre. Infatti gli Omikuji sono tradizionalmente scritti in forma di poesia e molti sono basati sulle "100 Poesie Cinesi" scritte dal monaco buddista Tendai.
Una volta capito il senso dell'oracolo si aprono due possibilità: se il responso è positivo, l'Omikuji andrebbe conservato e portato sempre con noi.
Se il responso invece fosse negativo, si deve annodare il foglietto di carta al ramo di un pino nel territorio del tempio. Questa consuetudine si basa su un gioco di parole fra "pino" (matsu) ed il verbo "attendere" (che si pronuncia sempre matsu); il concetto sarebbe che la cattiva sfortuna attenderà presso l'albero piuttosto che attaccarsi a chi ha aperto il foglietto. In mancanza di un pino nelle vicinanze del tempio, sono stati costruiti luoghi appositi dove legare l'Omikuji sfortunato.
Sarebbe bene però non ritentare subito una nuova estrazione! Sebbene venga visto da molti (anche dagli stessi giapponesi) quasi come un gioco o una lotteria, si è pur sempre dentro ad un luogo sacro. Quindi sarebbe meglio attendere almeno due ore prima di pescare un nuovo oracolo, anche se in realtà sarebbe ancora meglio aspettare circa due settimane, se possibile.
L'Omikuji non deve essere confuso con l'Ema. Anche se entrambi sono spesso messi insieme, uno accanto all'altra, si tratta di due cose completamente diverse. Ma degli Ema parleremo un'altra volta...
Fonti consultate:
www.zoomingjapan.com
www.thekyotoproject.org
Poi è seguito un periodo decisamente sfortunato... non entro nel dettaglio, ma sti cosi sono potentissimi. Non ci credo, ma mi si sono sempre avverati (del tipo che una volta mi hanno pure predetto che avrei comprato casa e si è avverato di lì a poco).
Quello della foto è di questo Agosto e invece è un dai-kichi, speriamo bene "
Se antica di secoli o se relativamente nuova e introdotta solamente per spillare soldi a turisti e non...
Per caso c'erano di mezzo dei castelli?
Non essendo mai stato in Giappone non ho mai potuto provare questa estrazione, ma sono sicuro che, se un giorno riuscirò a prendere un Omikuji, sarà quasi certamente un dai-kyo...
Comunque a volte sono spaventosamente precisi e ci prendono pure.
Comunque più che altro pure a me non piace tirarmi la sfiga, adesso che ho finalmente preso il dai-kichi, come si suol dire "sto" xD
Dopo un sacco di previsioni nefaste avverate, adesso aspetto che si realizzi quello buono, perché se funzionano solo per la sfortuna, mi sa che non ne prenderò più. ^^;
"la Fortuna è cieca , in compenso la sfiga ci vede benissimo "
@Trage89: anche io - come dice giustamente Hachi - penso che questa sia una tradizione che si tramanda da molto. L'uso del giapponese arcaico, oltre a far pensare a una tradizione "antica", contribuisce a rendere più fumose le previsioni.
Io ho conosciuto gli omikuji guardandomi Lamù, c'è un episodio - Infausti presagi - dove si vedono molti degli aspetti raccontati nell'articolo di Hachi.
Ricordo perfettamente l'usanza di legare quelli negativi all'albero e lasciare che le intemperie li dissolvessero per annullarne l'effetto, meno il far attendere un paio di ore prima di prendere il successivo (anche perché c'era Sakura a venderli e Sakurambo, da bravo zio e approfittatore, invogliava Ataru ad acquistarne a ripetizione )
Avevo sempre visto la gente pescare direttamente il bigliettino, non sapevo che c'era anche la variante di pescare il bastoncino e poi prendere il biglietto: e quanto lo vogliamo fare patire questo poveretto che cerca di sapere il suo futuro?
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.