Fra giochi, cosplay ed espositori di vario genere, Lucca Comics & Games offre anche tante belle occasioni per incontrare di persona personaggi di spicco del mondo dei fumetti, assistere a conferenze e presentazioni e scambiare quattro chiacchiere con loro.
Uno dei primi incontri della kermesse lucchese di quest'anno è stato quello, svoltosi nella mattina di giovedì 30 Ottobre nella sala oratorio S. Giuseppe, con un trio di traduttori: Andrea Plazzi (curatore, fra le altre cose, delle testate di Rat-Man della Panini Comics); Susanna Scrivo (che dal 2009 traduce manga per diverse case editrici e ha scritto diversi saggi sui manga, gli anime e il Giappone) e Midori Yamane (fumettista e traduttrice, vive in Italia e ha collaborato sia con Kodansha che con diversi editori italiani).
Susanna Scrivo ha sempre sognato di lavorare nel mondo dei fumetti, ma non è abbastanza creativa, quindi ha scelto di diventare traduttrice. Tradurre manga, dice, è una missione, una prova, che l'ha portata a lavorare su circa 370 volumi.
I traduttori non sono molto considerati in Italia, anche se, stando ad una legge del 1941, sarebbero da considerare una sorta di co-autori dell'edizione tradotta dell'opera. Nel mondo del fumetto, inoltre, vige una sorta di maschilismo.
Tradurre uno shoujo manga, dice la Scrivo, è generalmente facile dal punto di vista dei dialoghi, in quanto le storie sono semplici, spesso prevedibili, legate all'ambito della scuola e della quotidianità degli adolescenti, con situazioni e clichés ormai consolidati che si ripetono, e le tavole non contengono molto testo.
La sfida di tradurre uno shoujo manga è, invece, legata all'ambito culturale, in quanto questo tipo di fumetti usa spesso un linguaggio giovanile o moderno e vi sono molti riferimenti alla cultura popolare, al mondo degli adolescenti e delle loro passioni, che il traduttore deve riuscire a cogliere e a rendere al meglio.
Il giapponese è, infatti, una lingua che può mutare e modificarsi in mille modi, inventando spesso e volentieri parole ed espressioni a seconda dell'età, del sesso del parlante o dei suoi rapporti con le persone, che per il traduttore non sempre è facile riconoscere, finendo per chiedere l'aiuto di eventuali amici giapponesi.
Differente, invece, tradurre uno shounen o un manga per un pubblico adulto, che presenta storie più complesse e che, anche nelle tavole con poco testo, può presentare difficoltà o citazioni alla sfera culturale o religiosa di difficile comprensione per chi traduce.
Fortunatamente, al giorno d'oggi, esiste Internet che rappresenta una notevole fonte di informazioni e un valido aiuto per i problemi del traduttore.
Per Susanna Scrivo le caratteristiche fondamentali di un bravo traduttore sono le seguenti, in un ideale ABC: Affabilità (cordialità, umiltà, disponibilità, educazione)
Bravura (talento), che non sempre è presente ma può essere compensato dall'esperienza.
Correttezza (professionalità, puntualità).
Midori Yamane è da sempre lettrice di manga. La sua generazione (è nata nel 1954) non aveva inizialmente riviste di shoujo manga, e quando queste hanno cominciato a circolare ci lavoravano autori maschi (ad esempio Tetsuya Chiba, l'autore di Rocky Joe). La Yamane disegnava di continuo e desiderava diventare fumettista. Ha cominciato a lavorare nel mercato dei manga dopo il suo trasferimento in Italia alla fine degli anni '70.
Riguardo al rapporto fra il Giappone e i fumettisti stranieri, ricorda che, alla fine degli anni '90, la casa editrice Kodansha aveva cominciato a pubblicare storie di autori stranieri, ma il progetto si è chiuso presto a causa della crisi economica.
Quanto alla sua personale esperienza con la traduzione, è concorde con le sfide citate dalla sua collega nel tradurre fumetti per un pubblico maschile o per adulti e riporta il caso di Eden, infarcito di termini tecnici della sfera politica, medica e scientifica che l'hanno messa in difficoltà.
Per quanto riguarda l'adattamento delle onomatopee, la Yamane si avvale dell'aiuto dei suoi amici italiani.
Uno dei primi incontri della kermesse lucchese di quest'anno è stato quello, svoltosi nella mattina di giovedì 30 Ottobre nella sala oratorio S. Giuseppe, con un trio di traduttori: Andrea Plazzi (curatore, fra le altre cose, delle testate di Rat-Man della Panini Comics); Susanna Scrivo (che dal 2009 traduce manga per diverse case editrici e ha scritto diversi saggi sui manga, gli anime e il Giappone) e Midori Yamane (fumettista e traduttrice, vive in Italia e ha collaborato sia con Kodansha che con diversi editori italiani).
Susanna Scrivo ha sempre sognato di lavorare nel mondo dei fumetti, ma non è abbastanza creativa, quindi ha scelto di diventare traduttrice. Tradurre manga, dice, è una missione, una prova, che l'ha portata a lavorare su circa 370 volumi.
I traduttori non sono molto considerati in Italia, anche se, stando ad una legge del 1941, sarebbero da considerare una sorta di co-autori dell'edizione tradotta dell'opera. Nel mondo del fumetto, inoltre, vige una sorta di maschilismo.
Tradurre uno shoujo manga, dice la Scrivo, è generalmente facile dal punto di vista dei dialoghi, in quanto le storie sono semplici, spesso prevedibili, legate all'ambito della scuola e della quotidianità degli adolescenti, con situazioni e clichés ormai consolidati che si ripetono, e le tavole non contengono molto testo.
La sfida di tradurre uno shoujo manga è, invece, legata all'ambito culturale, in quanto questo tipo di fumetti usa spesso un linguaggio giovanile o moderno e vi sono molti riferimenti alla cultura popolare, al mondo degli adolescenti e delle loro passioni, che il traduttore deve riuscire a cogliere e a rendere al meglio.
Il giapponese è, infatti, una lingua che può mutare e modificarsi in mille modi, inventando spesso e volentieri parole ed espressioni a seconda dell'età, del sesso del parlante o dei suoi rapporti con le persone, che per il traduttore non sempre è facile riconoscere, finendo per chiedere l'aiuto di eventuali amici giapponesi.
Differente, invece, tradurre uno shounen o un manga per un pubblico adulto, che presenta storie più complesse e che, anche nelle tavole con poco testo, può presentare difficoltà o citazioni alla sfera culturale o religiosa di difficile comprensione per chi traduce.
Fortunatamente, al giorno d'oggi, esiste Internet che rappresenta una notevole fonte di informazioni e un valido aiuto per i problemi del traduttore.
Per Susanna Scrivo le caratteristiche fondamentali di un bravo traduttore sono le seguenti, in un ideale ABC: Affabilità (cordialità, umiltà, disponibilità, educazione)
Bravura (talento), che non sempre è presente ma può essere compensato dall'esperienza.
Correttezza (professionalità, puntualità).
Midori Yamane è da sempre lettrice di manga. La sua generazione (è nata nel 1954) non aveva inizialmente riviste di shoujo manga, e quando queste hanno cominciato a circolare ci lavoravano autori maschi (ad esempio Tetsuya Chiba, l'autore di Rocky Joe). La Yamane disegnava di continuo e desiderava diventare fumettista. Ha cominciato a lavorare nel mercato dei manga dopo il suo trasferimento in Italia alla fine degli anni '70.
Riguardo al rapporto fra il Giappone e i fumettisti stranieri, ricorda che, alla fine degli anni '90, la casa editrice Kodansha aveva cominciato a pubblicare storie di autori stranieri, ma il progetto si è chiuso presto a causa della crisi economica.
Quanto alla sua personale esperienza con la traduzione, è concorde con le sfide citate dalla sua collega nel tradurre fumetti per un pubblico maschile o per adulti e riporta il caso di Eden, infarcito di termini tecnici della sfera politica, medica e scientifica che l'hanno messa in difficoltà.
Per quanto riguarda l'adattamento delle onomatopee, la Yamane si avvale dell'aiuto dei suoi amici italiani.
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