Sekkusu shinai shokogun, sindrome di castità in italiano, è ciò di cui soffrirebbero i giapponesi secondo quanto scrive Mark Fisher sul Washington Post, riportando un articolo ripreso dal Guardian. La sekkusu shinai shokogun è una sindrome non riconosciuta da alcun ente medico o psicologico, ma una teoria dei media secondo la quale sempre un maggior numero di ragazzi giapponesi avrebbero perso l'interesse per il sesso e le relazioni sentimentali.
Per avvalorare questa tesi, i numeri che riporta l'articolo di Fisher, ripresi da un report del 2011, sono importanti:
Gli stessi due articoli evidenziano di come in Giappone sian state realizzate app che permettano di sostituire un fidanzato in carne e ossa con uno virtuale, oppure di come per le donne giapponesi non sia possibile conciliare il lavoro con la famiglia. "Devil wives" verrebbero chiamate le donne che pur sposate continuano a lavorare.

Secondo Fisher il Giappone potrebbe avere un problema demografico, proprio causato da questa sindrome. Viene infatti sottolineato il sorprendente calo della popolazione, che in un solo anno è diminuita di 212mila individui. Lo scorso anno in Giappone son nati 1.03 milioni di bambini contro gli 1.21 milioni dell'anno precedente. Secondo Fisher i giapponesi non avrebbero abbastanza figli, proprio perché non interessati a sposarsi o ad avere relazioni sentimentali e a riprodursi.

Non avere abbastanza figli significa non essere in grado di supportare l’economia: meno giovani, meno lavoratori e quindi meno produttività, con al contrario un incremento delle spese per l'assistenza degli anziani. Il Giappone è uno dei Paesi più "vecchi" della della Terra e attualmente il 22% della popolazione supera i 65 anni. Nel 1989 gli ultra 65enni costituivano solo 11,6% del totale.
Vi rimandiamo ora a un interessante video, purtroppo in lingua inglese, in cui la giornalista Anita Rani, in giro per le strade di Tokyo, indaga sulle motivazioni dietro a una delle più importanti crisi demografiche del mondo, sottolineando gli stessi problemi: dalla difficoltà di interazione e socializzazione tra i due sessi con conseguente fuga nel mondo virtuale, arrivando poi a evidenziare come il Giappone stia diventando un Paese sempre più vecchio e indebitato.
Il problema demografico ed economico giapponese è reale e importante, ma è anche doveroso sottolineare di come ci siano forti dubbi sulla sua causa. Yuta Aoki nel suo blog sottolinea, per esempio, di come non ci sia alcun legame tra il tasso di fecondità (che è minore per i Paesi con più alto livello di istruzione) e la frequenza dei rapporti sessuali. Ampotan contesta invece il campione utilizzato per quei dati statistici riportati dall'articolo di Fisher: troppo limitato per essere significativo e rappresentativo di un intero Paese.
Voi cosa ne pensate? I giapponesi sono davvero disinteressati al sesso, o questi son solo altri pregiudizi nei confronti di un Paese che si reputa abitato principalmente da otaku, interessati unicamente a manga e videogiochi? Dite pure qui sotto la vostra, ma prima di rispondere volevo riportare un altro interessante dato statistico: l'Italia è uno dei Paesi con il più basso tasso di natalità al mondo, praticamente subito davanti al Giappone, ma se non soffre dello stesso calo demografico è solo grazie alla forte immigrazione.
Fonti consultate:
The Guardian
The Washington Post
NeXt Quotidiano
Wikipedia 1, 2, 3
Ampontan
Yuta Aoki blog
Per avvalorare questa tesi, i numeri che riporta l'articolo di Fisher, ripresi da un report del 2011, sono importanti:
- Il 45% delle donne e il 25% degli uomini tra i 16 e i 24 anni dicono di non essere attratti dal sesso.
- Il 49% delle donne e il 61% degli uomini tra i 18 e i 34 anni non sono sposati né hanno una relazione con qualcuno.
- Il numero di single è in costante crescita dal 1990 e il 23% di uomini e il 27% di donne affermano di non essere interessati ad aver alcun tipo di relazione.
- Il 36% di ragazzi e il 39% di ragazze, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, racconta di non aver mai avuto rapporti sessuali.

Gli stessi due articoli evidenziano di come in Giappone sian state realizzate app che permettano di sostituire un fidanzato in carne e ossa con uno virtuale, oppure di come per le donne giapponesi non sia possibile conciliare il lavoro con la famiglia. "Devil wives" verrebbero chiamate le donne che pur sposate continuano a lavorare.

Secondo Fisher il Giappone potrebbe avere un problema demografico, proprio causato da questa sindrome. Viene infatti sottolineato il sorprendente calo della popolazione, che in un solo anno è diminuita di 212mila individui. Lo scorso anno in Giappone son nati 1.03 milioni di bambini contro gli 1.21 milioni dell'anno precedente. Secondo Fisher i giapponesi non avrebbero abbastanza figli, proprio perché non interessati a sposarsi o ad avere relazioni sentimentali e a riprodursi.

Non avere abbastanza figli significa non essere in grado di supportare l’economia: meno giovani, meno lavoratori e quindi meno produttività, con al contrario un incremento delle spese per l'assistenza degli anziani. Il Giappone è uno dei Paesi più "vecchi" della della Terra e attualmente il 22% della popolazione supera i 65 anni. Nel 1989 gli ultra 65enni costituivano solo 11,6% del totale.

Il problema demografico ed economico giapponese è reale e importante, ma è anche doveroso sottolineare di come ci siano forti dubbi sulla sua causa. Yuta Aoki nel suo blog sottolinea, per esempio, di come non ci sia alcun legame tra il tasso di fecondità (che è minore per i Paesi con più alto livello di istruzione) e la frequenza dei rapporti sessuali. Ampotan contesta invece il campione utilizzato per quei dati statistici riportati dall'articolo di Fisher: troppo limitato per essere significativo e rappresentativo di un intero Paese.
Voi cosa ne pensate? I giapponesi sono davvero disinteressati al sesso, o questi son solo altri pregiudizi nei confronti di un Paese che si reputa abitato principalmente da otaku, interessati unicamente a manga e videogiochi? Dite pure qui sotto la vostra, ma prima di rispondere volevo riportare un altro interessante dato statistico: l'Italia è uno dei Paesi con il più basso tasso di natalità al mondo, praticamente subito davanti al Giappone, ma se non soffre dello stesso calo demografico è solo grazie alla forte immigrazione.
Fonti consultate:
The Guardian
The Washington Post
NeXt Quotidiano
Wikipedia 1, 2, 3
Ampontan
Yuta Aoki blog
Alcuni come hobby hanno proprio il dormire nei giorni in cui non si lavora, e ci credo, ti mancano le energie per uscire.
è vero che Giappone e Italia sono molto simili per quanto riguarda l'invecchiamento della popolazione e il basso tasso di nascite, ma al contrario dell'Italia, il Giappone accoglie sempre molti stranieri specializzati e altamente preparati. Da noi queste persone, italiani e non, se ne vanno...
...ma da qui a dire che i giapponesi sono poco interessati al sesso perché otaku mi sembra che manchino tanti passaggi logici.
Dai grafici io vedo che le opzioni più scelte - sia per gli uomini che per le donne - sui motivi per non sposarsi sono "non ne sento la necessità" / "non voglio perdere la libertà (di fare quello che voglio, ndr)", mentre per le cause che impediscono il matrimonio sono "non ho trovato un partner adatto" / "non ho abbastanza soldi per sposarmi". A parte l'ultima opzione, le altre sono talmente generiche e basate su scelte personali che - per come la vedo io - hanno una relazione minima con il fatto di essere otaku.
Insomma, mi sembra che questa teoria dei media voglia tirare i dati per i capelli per far dire che l'assenza di interesse per l'altro sesso è dovuta al fatto di essere un otaku...
Sono molto curioso di vedere le conseguenze nel lungo periodo. Spero di non crepare troppo presto.
Non credo che il problema sia dovuto ai surrogati virtuali o alla società troppo pressante (anche noi italiani vivevamo in un paese oppressivo e puritano nell'immediato dopoguerra, eppure fot**vamo come conigli!), ma penso sia più legato ad una forma mentis che si è creata nell'arco degli anni e che porta il giapponese medio - almeno secondo la mia idea - ad avere troppe aspettative nei confronti del partner. Un po' come se non si volesse avere la responsabilità di accettare i difetti altrui.
Poi magari mi sbaglio, ma l'impressione che ho avuto è questa
L'analisi da fare dovrebbe riguardare i molteplici aspetti che influenzano appunto le scelte di coppia.
Sarebbe anche interessante avere i dati annuali dell'incremento dei single, e quindi della riduzione delle coppie.
Comunque mi pare che il problema della riduzione della natalità riguardi tutti i paesi "avanzati", difficile legarlo ad elementi particolari e locali come una presunta diffusione di "otaku" e "hikikomori".
Se proprio si vuole legare il problema a quanto accade andrebbe legato più genericamente alla stagnazione dei rapporti interpersonali incrementati dall'utilizzo di strumenti terzi che sostituiscono il rapporto in senso classico.
Sherzi a parte, è imbarazzante la differenza che intercorre fra noi e loro. Qui non avremo mai percentuali del tipo "Il 36% di ragazzi e il 39% di ragazze, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, racconta di non aver mai avuto rapporti sessuali." Il trentasei e il trentanove! Sono dati fuori dal mondo, per noi.
Un problema simile esiste anche in Cina, dove spesso i genitori organizzano degli incontri nei parchi pubblici (portando foto e oggetti personali del proprio/a figlio/a) per combinare fidanzamenti e relazioni, dato che i propri figli sono troppo occupati a studiare e non trovano mai il tempo necessario per conoscere un compagno/a.
Mi preoccupa il disagio e le condizioni sociali (ragazza virtuale anziché in carne ed ossa, ad esempio).
Scherzi a parte è un problema davvero serio anche se non so se fidarmi della sincerità delle risposte... il dato "non sono interessato al matrimonio" inteso come vita di coppia, così alto, mi sembra parecchio un autoconvinzione da "volpe che non arriva all'uva". Capisco che sia sempre più difficile al giorno d'oggi trovare un partner ma perdere questo interesse alla base della natura umana, mi pare difficile.
Troverei più plausibili come cause la struttura societaria e lavorativa, affiancata alla scarsissima emancipazione femminile.
Ahahahahah no dai, apparte gli scherzi credo sia un problema serio sotto ogni punto di vista. E' vero che sempre più persone si chiudono in se stesse, cercando "il suo lui" o "la sua lei" perfetta in applicazioni per smarthone, programmi per pc, giochi virtuali ecc. ecc. e a mio parere è uno dei taaaanti motivi, la lista è lunga!!!
In Giappone le relazioni tra i due sessi sono molto distanti, nel vero senso della parola, anche perchè essendo molto riservati non tendono come noi a manifestare i sentimenti dinanzi a tutti.....
Se potessi trovarmi una ragazza Giapponese (fatevi avanti se ci siete xD) di sicuro vorrei avere dei figli da lei, sarebbe un grande onore per me, oltre ad esserne estramamente felice è ovvio
Bisogna analizzare bene tutti i diversi punti, non possiamo trarre conclusioni senza dati alla mano sentendo anche il parere dei diretti interessati, ovvero appunto i ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 24 anni come dice il grafo ^^
Detto questo, ripeto, se fosse per me non ci sarebbero problemi demografici >.<
(ho visto un po troppo Dokuro-Chan ultimamente.....già già ^^)
Forse da quanto descritto sopra è una tendenza generale, o forse va circoscritto alla nazione nipponica, ma, in fin dei conti, queste ricerche vanno prese molto con le pinze.
vero, è molto caratteristica quell'usanza cinese, ne parlarono anche in tv.
Per i giapponesi il boom dei matrimoni combinati tramite agenzie matrimoniali e attività simili è dovuto allo stesso motivo, cioè la mancanza di tempo per socializzare a causa dei troppi impegni lavorativi, non certo la timidezza secondo me.
Comunque, credo che questo articolo sia molto interessante. A me vengono da pensare tante cose... I tabù che hanno ancora i giapponesi nei riguardi del sesso, una vita scolastica e lavorativa molto frenetica, l'estrema facilità con la quale ci si immerge in n mondo virtuale, su misura per noi, e senz'altro meno difficile e crudele rispetto a quello reale. Indubbiamente ciò che porta ad un calo della natività da noi e in Giappone è una serie di motivi molto diversi. Ci sono persone e persone, ognuno con la propria storia e bagaglio di esperienze personali. Ci sono persone che non hanno voglia di impegnarsi perché lo vedono come una trappola, chi non ha problemi con il sesso ma semplicemente non vuole figli, chi ha gettato la spugna... Sarebbe interessante capire come mai in molti non hanno interesse ad avere una relazione, magari con domande più specifiche.
Nei secoli scorsi le cause erano le più disparate, e andavano dalle guerre alle carestie, ma nel mondo moderno e globalizzato la causa è una sorta di "suicidio sociale" che porta alla rinuncia di uno dei più basilari istinti: quello di perpetuare la propria stirpe in virtù di altro.
Il fatto che in giappone ci siano gli otaku è poco influente, imho.
Inoltre questo è un problema sempre più comune delle società più "avanzate" e sempre più frenetiche e nevrotiche, niente di nuovo.
"Dite pure qui sotto la vostra, ma prima di rispondere volevo riportare un altro interessante dato statistico: l'Italia è uno dei Paesi con il più basso tasso di natalità al mondo, praticamente subito davanti al Giappone, ma se non soffre dello stesso calo demografico è solo grazie alla forte immigrazione."
Non è mica una novità, tralasciando le motivazioni comuni a tutti gli altri paesi (nessun interesse nel sesso e/o nel metter su famiglie, etc...), qua da noi, oggi, SE trovi lavoro, quasi sempre la paga non è sufficiente per metter su famiglia e/o le ore lavorative sono troppe (e neanche ti pagano il giusto nella maggior parte dei casi) per permetterti di impiegarci del tempo. Mi basta guardare mia madre per capire quanto siano cambiati i tempi.....lei a 19 anni ha avuto un buon posto di lavoro e dopo qualche tempo si è sposata mettendo su famiglia; io ho 22 anni e ancora posso finire l'università (e non sono mai riuscito a trovare un lavoro), senza nemmeno sapere se poi troverò uno straccio di lavoro per la mia sopravvivenza, figuratevi se mi metto a pensare ai fidanzamenti, al costruire una famiglia (non so nemmeno se potrò mai avere una casa tutta mia, pagata di tasca mia, figuriamoci se faccio progetti così grandi [su cose che non hanno mai suscitato il mio interesse, poi] LOL), etc...
"non fate leggere/guardare manga/anime ai vostri figli: fanno diventare i ragazzi impotenti e le ragazze sterili" XDDDDD
A parte gli scherzi: il problema c'è, ma IMHO è più imputabile alla mentalità giapponese, troppo riservata e inquadrata che alla cultura otaku che è a sua volta una conseguenza di quella. Forse la gioventù giapponese si sentirà spaesata in una società proiettata al futuro(dunque con dinamiche sociali in evoluzione ) e che tuttavia si ostina a mantenere schemi comportamentali dell'anteguerra e forse anche prima..se poi ci aggiungiamo la spietata competività della vita sia scolastica che lavorativa..non c'è da meravigliarsi che la metà della popolazione preferisca ormai i rapporti virtuali..
vorrei sottolineare invece il perchè l'Italia si salverà dal declino demografico conseguenza della bassissima natalità: l'emigrazione..dato su cui meditare per un fenomeno troppo spesso ingiustamente demonizzato.
In molti josei si affronta l'argomento di una donna che lavora che, anche se ha il ragazzo o è attratta da qualcuno, non si sposa e non fa figli perchè l'azienda e la società giapponese si aspettano che appena ti sposi non lavori e fai solo la casalinga, e anche l'enorme difficoltà nel trovare un uomo che non voglia che ti licenzi (vedi "Supplement") anche quando fai lavori non dirigenziale (le protagoniste di Supplement per esempio fanno le pubblicitarie e più che avanzare di carriera vorrebbero semplicemente continuare con il loro lavoro). Non so quanto rappresenti la realtà, però posso capire chi decide di mettere una bella X sull'argomento sentimentale per non buttare via anni di lavoro e studio non di propria volontà
Se facessero tutti come la famiglia Anania (il fulgido esempio portato nel bigotto teatrino di Sanremo), che ha lodato la provvidenza per i propri 16 figli, tenendo conto che ora siamo più di 7 miliardi, nel giro di due generazioni arriveremmo a quota circa 450 miliardi. E' ovviamente una provocatoria esagerazione, ma, visti i tassi di crescita di Africa, America Latina e certe zone dell'Asia, è piuttosto scontato immaginare una criticità nella distribuzione delle risorse a disposizione in un (prossimo?) futuro, e i conseguenti conflitti per accaparrarsele.
Anche io penso che il problema non sia solo nipponico, ma in generale di tutte le società avanzate, occidentali o no. Le cause? Risposta difficilissima da dare! Di certo molte si trovano in quelle che dice Blasto, ma anche tutti gli altri commenti mettono in luce aspetti importanti.
Come mia personale opinione, credo che una possibile causa risieda anche nel fatto che ci stiamo avvicinando al punto di saturazione: 7 miliardi di persone sono davvero troppe. Non credevo fosse possibile ma, forse, come "specie animale", ci stiamo accorgendo del pericolo. Non è un caso che siano le società più informate e "colte" che stiano, spontaneamente, pigiando sul pedale del freno.
L'articolo, nella sua parte finale, dice che in Italia ci si "salva" solo grazie all'immigrazione, ma anche questo non è completamente vero: una volta che gli immigrati si integrano, pure loro fanno molti meno figli! Solo un problema di soldi? Non credo: dove non si mangia in due non si mangia nemmeno in quattro, sei, dieci! Non a caso, nel nostro dopoguerra -ma non solo- nonostante la mancanza di tutto, i figli si facevano.
Credo che la ragione sia molto anche nell'informazione, inteso come conoscenza del mondo intorno a te: se te ne stai su una montagnola o in un villaggetto ignaro di tutto, magari ti viene anche voglia di "ripopolare" un ambiente che a te pare vuoto (istinto base di sopravvivenza della specie). Appena scopri che siamo in 7 miliardi, che le risorse sono sempre più scarse, che il mondo è sempre più inquinato, che il 5% della popolazione mondiale si pappa il 95% delle risorse complessive mondiali, che la globalizzazione sta portando a uno scontro tra culture, capitale e lavoro MAI VISTO PRIMA NELLA STORIA UMANA, che non è ancora scoppiata un'altra guerra "pesante" solo perchè ora le armi sono troppo devastanti (le guerre sono sempre stato un ottimo mezzo per "sfoltire" la popolazione e distruggere tutto, cosicchè poi si potesse ricostruire e, quindi, dare lavoro)... beh... appena scopri tutto questo, dicevo, non mi stupisce che la voglia di fare figli ti passi completamente.
La Storia è piena di parallelismi se uno è in grado di coglierli, in quanto gli esseri umani sono sempre uguali, che si parli di 2000 anni fa o l'altro ieri, e non è difficile arrivare al ragionamento che "se calano le nascite si liberano degli spazi, e se aumentano gli spazi verrà qualcuno da fuori a insediarsi".
Io non ho mai avuto nulla contro gli immigrati e l'immigrazione in generale, anzi, ma sono sempre stato abbastanza scettico sulle tematiche dell'integrazione, in quanto (purtroppo) si è sempre fatto troppo poco e troppo tardi (e non è colpa solo delle istituzioni, ma anche dei luoghi comuni fin troppo radicati nei nostri compatrioti).
La differenza tra Giappone e Italia è che la nostra è terra di sbarco di immigrati, e una parte di essi resta qui portando frazioni della loro cultura.
Il mio punto è che se le cose continuano così, e francamente non ho idea del come o quando la situazione possa virare, il futuro occidente sarà ben diverso da quello attuale. Giappone compreso, visto che è una delle parti più importanti del "blocco occidentale".
Sul "suicidio sociale" ho usato una terminologia forse un po' forte, ma il risultato sarà esattamente quello, a meno che non si spinga di più su una correzione di rotta della questione demografica, unita a un miglioramento del modo in cui si guarda chi viene da fuori (molto più facile da parte delle istituzioni, molto più difficile come cambio di mentalità).
Ritornando in topic, ho trovato incredibile il dialogo tra l'intervistatrice e i due otaku, un discorso davvero surreale...cioè, capisco benissimo la difficoltà di instaurare delle relazioni umane - e lo dico per esperienza personale visto che sono un tipo parecchio solitario - ma da qui a considerare reale una "relazione" (se così si può chiamare) con un essere virtuale ce ne passa...e se sempre più persone in Giappone la pensa come loro, ci credo che ci sia un calo delle nascite!
Il punto è che per risolvere il problema ci vorrebbero dei cambiamenti drastici nella struttura della società, ma d'altronde per molti è dura accettare un cambiamento...perciò la situazione resterà immutata fino a quando non si avrà un punto di rottura...e la cosa vale tanto per il Giappone, quanto per l'Italia.
Se in Giappone c'è la perdita di interessi riguardo l'altro sesso, in Italia la questione principale è che le donne figliano sempre più tardi, con problemi come l'insorgenza di scarsa fertilità dovuta all'età.
Son due cose in parte diverse, ma il risultato è sempre quello.
Tanti di noi qui sono felicemente fidanzati o sposati, pur restando appassionatissimi di manga, anime e tutto il resto.
Io una ragazza che mi dovesse imporre di rinunciare al mio hobby non la vorrei, e non per il semplice fatto che mi tocca rinunciarci, ma proprio perché non vorrei una ragzza che abbia queste pretese
@Gordy: non è affatto proibito anzi te lo auguro di cuore
Comunque Gordy ha ragione: se vuoi una cosa seria e lei ti fa delle storie nonostante la tua passione per anime e manga non sia eccessiva (e qualsiasi passione eccessiva è un male, che siano anime o ornitologia), allora DEVE essere mandata a caXXre.
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