Principalmente noto per il celebre Kiseiju, seinen manga vincitore nel 1993 del Premio Kondasha e tornato recentemente alla ribalta internazionale grazie ad un'apprezzata serie animata televisiva e due lungometraggi live action, Hitoshi Iwaaki si è anche riaffacciato, si spera con buon successo, al mercato editoriale italiano. Dopo la pubblicazione di Historie lo scorso anno per J-POP, ha mostrato interesse per l'autore anche l'editore GOEN, prima con la riedizione di Kiseiju e ora col volume unico Heureka.
La vicenda si apre con la grande battaglia di Canne, nell'anno 216 a. C., in cui il condottiero cartaginese Annibale annientò, grazie alle sue grandi abilità strategiche, l'esercito regolare romano, cancellando il mito dell'invincibilità di Roma e rendendo più che mai incerte le sorti della seconda guerra punica. Heureka tuttavia non è la storia di Annibale, che ha come unico ruolo quello di dare il via alla narrazione, che si sposta quasi subito a Siracusa, colonia romana che venne occupata dall'esercito cartaginese comandato da uno dei fedeli di Annibale e si trovò quindi costretta a difendersi dall'assedio dell'esercito romano intenzionato a riconquistare la città.
Hitoshi Iwaaki, come già in Historie, mostra un apprezzabile interesse nei confronti dei grandi pensatori del passato nonchè verso il frutto dell'intelletto umano: se in Historie è possibile apprezzare, tra gli altri, il buon vecchio Aristotele, in Heureka ampio spazio viene invece dato al noto matematico, fisico e inventore Archimede di Siracusa.
Il volume è colmo della fascinazione nei confronti dell'ingegno del grande inventore e molte vignette vengono spese nella rappresentazione dei vari congegni da lui ideati ed entrati nella storia della scienza, iniziando dalla celebre vite idraulica che da lui prende il nome fino alle macchine militari preposte alla difesa della città di Siracusa che tanti problemi causarono all'esercito romano assediante. Pagine e pagine in cui ammirare non solo il frutto dell'intelligenza di una delle più grandi menti del mondo antico, ma anche lo stesso Archimede, rappresentato come un vecchio un po' tocco e dalla memoria ballerina ma col pensiero sempre rivolto a nuove invenzioni e nuovi teoremi, fino al momento della morte, evento per cui Iwaaki sembrerebbe ispirarsi alla versione narrata da Livio nel suo Ab Urbe Condita:
Le cronache raccontano di un tale Damippo di Lacedemone, antico nome di Sparta, generale o ambasciatore siracusano che venne fatto prigioniero dall'esercito romano guidato da Marcello, evento che avrebbe portato alla conclusione dell'assedio di Siracusa.
Traendo ispirazione da questa figura, Iwaaki caratterizza il proprio protagonista come uno spartano appena giunto a Siracusa dopo aver abbandonato la propria patria; giovane di grande successo verso l'altro sesso per il suo aspetto dolce ed effemminato, non è difficile considerare "lo spartano con lo strano nome" pieno di curiosità verso l'ingegno altrui come un banco di prova per la creazione dell'Eumene visto in Historie. E così come Eumene si fa notare dal maestro Aristotele per la sua abilità, così Damippo entra nella grazie del vecchio Archimede, imparando trucchi e segreti delle sue invenzioni e ammirando i grandi macchinari da lui posti a difesa della città, divenendone quasi un vero e proprio allievo.
Importante per la definizione del protagonista è anche la sua fidanzata Claudia, le cui origini romane costringono i due ragazzi a nascondersi dall'esercito cartaginese che ha occupato Siracusa e deportato tutti i cittadini romani. La salvezza di Claudia è il vero e proprio motore di tutte le decisioni prese da Damippo che, persino più del suo corrispettivo storico, diventa una figura chiave nell'assedio di Siracusa nonchè protagonista di una versione abbastanza fantasiosa della controversa vicenda degli specchi ustori. Il legame tra Damippo e Clauda arricchisce la già solida trama del volume, bilanciando la freddezza della trattazione storica dell'assedio e degli aspetti matematico-ingenieristici delle invenzioni di Archimede con una storia d'amore dolce e credibile.
Sullo sfondo del parzialmente romanzato trio Archimede-Damippo-Claudia rimangono da citare i due comandanti degli eserciti romano e cartaginese, di cui si apprezza il realismo nella caratterizzazione psicologica e politica: la "Spada di Roma" Marco Claudio Marcello e il siracusano esiliato Epicide.
I disegni di Heureka accrescono la sensazione di razionalità che trasuda dall'opera: rigido, squadrato, quasi geometrico, lo stile grafico dell'autore presenta uno scarso uso delle linee cinetiche preferendo un approccio più illustrativo che sequenziale. Buona la definizione dei fondali e degli oggetti, specialmente per quanto riguarda le macchine di Archimede, mentre non convince pienamente nella definizione dei personaggi: il chara design abbastanza atipico riesce a svolgere comunque un discreto lavoro, incapace tuttavia di rappresentare al meglio le emozioni dei personaggi nonchè le occasionali gag comiche, che appaiono esagerate se non addirittura grottesche.
Heureka viene presentato da GOEN in un'edizione in linea con gli attuali standard da fumetteria: sovracopertina, tavole iniziali a colori, qualità di stampa discreta con purtroppo qualche artificio in alcune tavole, retinature nella media e campiture nere discretamente rese, carta bianca e liscia in grado di unire una buona sfogliabilità dell'albo ad una trasparenza delle tavole trascurabile e brossura robusta. I 6,95€ risultano giustificati dalla maggior foliazione dell'albo (260 pagine).
La vicenda si apre con la grande battaglia di Canne, nell'anno 216 a. C., in cui il condottiero cartaginese Annibale annientò, grazie alle sue grandi abilità strategiche, l'esercito regolare romano, cancellando il mito dell'invincibilità di Roma e rendendo più che mai incerte le sorti della seconda guerra punica. Heureka tuttavia non è la storia di Annibale, che ha come unico ruolo quello di dare il via alla narrazione, che si sposta quasi subito a Siracusa, colonia romana che venne occupata dall'esercito cartaginese comandato da uno dei fedeli di Annibale e si trovò quindi costretta a difendersi dall'assedio dell'esercito romano intenzionato a riconquistare la città.
Hitoshi Iwaaki, come già in Historie, mostra un apprezzabile interesse nei confronti dei grandi pensatori del passato nonchè verso il frutto dell'intelletto umano: se in Historie è possibile apprezzare, tra gli altri, il buon vecchio Aristotele, in Heureka ampio spazio viene invece dato al noto matematico, fisico e inventore Archimede di Siracusa.
Il volume è colmo della fascinazione nei confronti dell'ingegno del grande inventore e molte vignette vengono spese nella rappresentazione dei vari congegni da lui ideati ed entrati nella storia della scienza, iniziando dalla celebre vite idraulica che da lui prende il nome fino alle macchine militari preposte alla difesa della città di Siracusa che tanti problemi causarono all'esercito romano assediante. Pagine e pagine in cui ammirare non solo il frutto dell'intelligenza di una delle più grandi menti del mondo antico, ma anche lo stesso Archimede, rappresentato come un vecchio un po' tocco e dalla memoria ballerina ma col pensiero sempre rivolto a nuove invenzioni e nuovi teoremi, fino al momento della morte, evento per cui Iwaaki sembrerebbe ispirarsi alla versione narrata da Livio nel suo Ab Urbe Condita:
«e si narra che Archimede fu allora ucciso da un soldato che non lo conosceva,
mentre in mezzo all'immenso tumulto, quale poteva essere il panico suscitato
dall'imperversare di una soldatesca abbandonata al saccheggio della città conquistata,
stava chino nello studio di alcune figure geometriche ch'egli aveva tracciate in terra.»
mentre in mezzo all'immenso tumulto, quale poteva essere il panico suscitato
dall'imperversare di una soldatesca abbandonata al saccheggio della città conquistata,
stava chino nello studio di alcune figure geometriche ch'egli aveva tracciate in terra.»
Le cronache raccontano di un tale Damippo di Lacedemone, antico nome di Sparta, generale o ambasciatore siracusano che venne fatto prigioniero dall'esercito romano guidato da Marcello, evento che avrebbe portato alla conclusione dell'assedio di Siracusa.
Traendo ispirazione da questa figura, Iwaaki caratterizza il proprio protagonista come uno spartano appena giunto a Siracusa dopo aver abbandonato la propria patria; giovane di grande successo verso l'altro sesso per il suo aspetto dolce ed effemminato, non è difficile considerare "lo spartano con lo strano nome" pieno di curiosità verso l'ingegno altrui come un banco di prova per la creazione dell'Eumene visto in Historie. E così come Eumene si fa notare dal maestro Aristotele per la sua abilità, così Damippo entra nella grazie del vecchio Archimede, imparando trucchi e segreti delle sue invenzioni e ammirando i grandi macchinari da lui posti a difesa della città, divenendone quasi un vero e proprio allievo.
Importante per la definizione del protagonista è anche la sua fidanzata Claudia, le cui origini romane costringono i due ragazzi a nascondersi dall'esercito cartaginese che ha occupato Siracusa e deportato tutti i cittadini romani. La salvezza di Claudia è il vero e proprio motore di tutte le decisioni prese da Damippo che, persino più del suo corrispettivo storico, diventa una figura chiave nell'assedio di Siracusa nonchè protagonista di una versione abbastanza fantasiosa della controversa vicenda degli specchi ustori. Il legame tra Damippo e Clauda arricchisce la già solida trama del volume, bilanciando la freddezza della trattazione storica dell'assedio e degli aspetti matematico-ingenieristici delle invenzioni di Archimede con una storia d'amore dolce e credibile.
Sullo sfondo del parzialmente romanzato trio Archimede-Damippo-Claudia rimangono da citare i due comandanti degli eserciti romano e cartaginese, di cui si apprezza il realismo nella caratterizzazione psicologica e politica: la "Spada di Roma" Marco Claudio Marcello e il siracusano esiliato Epicide.
I disegni di Heureka accrescono la sensazione di razionalità che trasuda dall'opera: rigido, squadrato, quasi geometrico, lo stile grafico dell'autore presenta uno scarso uso delle linee cinetiche preferendo un approccio più illustrativo che sequenziale. Buona la definizione dei fondali e degli oggetti, specialmente per quanto riguarda le macchine di Archimede, mentre non convince pienamente nella definizione dei personaggi: il chara design abbastanza atipico riesce a svolgere comunque un discreto lavoro, incapace tuttavia di rappresentare al meglio le emozioni dei personaggi nonchè le occasionali gag comiche, che appaiono esagerate se non addirittura grottesche.
Heureka viene presentato da GOEN in un'edizione in linea con gli attuali standard da fumetteria: sovracopertina, tavole iniziali a colori, qualità di stampa discreta con purtroppo qualche artificio in alcune tavole, retinature nella media e campiture nere discretamente rese, carta bianca e liscia in grado di unire una buona sfogliabilità dell'albo ad una trasparenza delle tavole trascurabile e brossura robusta. I 6,95€ risultano giustificati dalla maggior foliazione dell'albo (260 pagine).
Pubblicato nel 2001 sulla rivista Young Animal Arashi di Hakusensha, questo volume unico presenta tutte le caratteristiche che faranno poi la fortuna dell'apprezzato Historie: grande attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, ritmo narrativo veloce seppur tranquillo, sapiente inserimento di diverse vicende originali senza minare la verosimiglianza storica dell'ambientazione e un notevole interesse per l'ingegno umano e i risultati a cui esso può portare. Sebbene pubblicati su riviste diverse per editori diverse, è difficile non considerare Heureka un banco di prova per Historie, per testare l'interesse verso un'opera storica ambientata nell'Occidente classico.
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Heureka | € 6.95 | Goen |
In pù, Gp/J-pop insegnano, s'incominciano ad accorciare i volumi, difatti Eureka non è un 13X18 cm come scritto ovunque...
Spolliciatemi pure di pollici rossi, non cambia il fatto che è un costoso volume "bacato".
Invece non riesco a trovarlo da nessuna parte
Passo in ben 3 fumetterie, e niente, o hanno esaurito gli unici 2 volumi che avevano preso, oppure la goen non gli ha nemmeno fatto sapere che sarebbe uscito (mi hanno fatto vedere le disponibilità).. ma perché?
Ora l'ho ordinato, spero di riuscire a leggerlo....
Mamma mia, fino a otto mesi fa Iwaaki non sapevo neanche chi fosse e adesso, grazie soprattutto a Kiseijuu, è uno dei miei mangaka preferiti!
I volumi Goen non sono mai stati 13x18, lo scrivono ma in realtà è 12,2x17,8. E' comunque un formato che va bene, sicuramente meglio del 12x16,9 di GP/J-Pop.
Il disegno è semplice, pulito, non ricco di dettaglia, ma sono i dialoghi chi mi hanno lasciato perplesso: alle volte sembra proprio che i personaggi farebbero meglio a stare zitti, pur di non leggere ballon senza un apparente senso logico. Potevano essere sfruttati molto meglio, magari alternandoli con vignette esplicative che potevano dare maggior risalto alle opere del genio siculo.
Diciamo che è un pò... sciapo?! Peccato veramente x queste piccole pecche.
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