Domenica 30 agosto sono andati in onda i primi quattro episodi della nuova serie anime di Lupin, chiamata “L’avventura italiana”, e confesso che, da grande fan del personaggio, di essere molto emozionato dalla cosa.
Anche se Lupin non è mai veramente “finito”, dato che ogni anno venivano realizzati nuovi special, e pochi anni fa abbiamo avuto anche la serie “La donna chiamata Fujiko Mine” che però viene considerata solo uno spinoff, si tratta di un vero evento perchè quella andata in onda è a tutti gli effetti la quarta serie anime di Lupin, a ben trenta anni di distanza dall’ultimo episodio della terza serie, quella con Lupin in giacca rosa.
In questo periodo di ritorni, con le nuove serie anime dedicate a Dragon Ball, Saint Seiya o Sailor Moon, questo ritorno di Lupin ha per gli italiani un peso maggiore rispetto agli altri anime citati, dato che Lupin è un personaggio che da noi è davvero di casa. Lupin è stato molto probabilmente il primo anime che moltissimi bambini hanno visto in tv, ancora prima di Dragon Ball o Sailor Moon, con le sue quasi costanti repliche durante l’ora di pranzo.
Non stupisce dunque il grande hype che si è formato sin da quando la nuova serie venne annunciata.
Questa quarta serie di Lupin è importante principalmente per due motivi. Il primo è sicuramente quello che è nel titolo stesso dell’anime: l’avventura italiana. La serie è infatti ambientata nel nostro bel paese, dove Lupin e la sua banda effettueranno le loro impossibili rapine (ma va detto che Lupin ha visitato l’Italia già diverse volte in passato nelle varie serie e film), mentre il secondo è la nuova giacca indossata dal mitico ladro, l’inedita giacca color blu, che gli sta molto bene.
In questi quattro episodi abbiamo visto Lupin sposare una bella ed eccentrica ereditiera, alle prese con un mafioso e un calciatore accusato di doping, braccato da un agente dei servizi segreti inglesi, e infine una avventura in solitaria di Jigen, ovviamente che coinvolgeva una bella donna.
In tutta sincerità però, devo dire che questi primi quattro episodi non erano nulla di speciale. Intendiamoci, non vuol dire che non mi sono piaciuti, anzi, però non sono stati nulla più che dei buoni episodi. A parte la grafica nuova, e il colore della giacca di Lupin, questi episodi non si discostano molto da quelli della seconda serie, quella in giacca rossa. La storie sono semplici e si lasciano guardare ma non c’è nulla che colpisca davvero lo spettatore. Sembra davvero che non sia passato nemmeno un giorno dal vecchio anime di cui questo rappresenta una degna continuazione.
Per alcuni potrebbe essere una buona cosa, ma per certi versi è un po’ deludente vedere che manca il coraggio mostrato in “La donna chiamata Fujiko Mine”, che aveva un taglio molto più adulto, sia nelle storie che nello stile grafico.
Una cosa positiva è che l’anime sembra avere una trama orizzontale dato che Rebecca e l’agente segreto dell’MI6 si sono visti in più episodi e le loro sottotrame non si sono ancora concluse. Vedremo a cosa porteranno.
I disegni e le animazioni sono davvero di ottimo livello, specialmente gli sfondi sono ottimamente realizzati e curati. Si vedono anche parecchie scritte in italiano, che a prima vista non presentavano errori, segno che i giapponesi questa volta ci hanno messo un po’ di attenzione. C’è qualche errore però nella descrizione di San Marino o del campionato italiano di calcio, ma sono dettagli di poco conto su cui si può sorvolare tranquillamente.
Delude un po’ la colonna sonora che non presenta nessuno dei brani storici e per questo è un po’ anonima. Molto buono invece il doppiaggio italiano, che presenta lo stesso cast de “La donna chiamata Fujiko Mine”, e un adattamento curato. Certo bisogna abituarsi un po’ alle nuove voci, che abbiamo ascoltato ancora troppo poco rispetto al cast storico, ma ci sarà tempo. Inoltre sono anche state mantenute le anticipazioni del prossimo episodio, evento più unico che raro dato che nel 99 % degli anime trasmessi da Mediaset venivano sempre eliminate.
Pessima invece Italia 1, che seppur ci ha fatto la grazia di farci sentire la sigla di Moreno e Vanni solo all’inizio del primo episodio, ha continuato a mandare le scritte in sovraimpressione per ricordarci che le partite di Champions si vedono solo su Premium (l’abbiamo capito, sono mesi che ce le fracassate con questa storia) e ha interrotto gli episodi 3 e 4 a metà con la pubblicità.
Autore: GianniGreed
Già di per se l'arrivo di una nuova serie televisiva di Lupin III sarebbe stata da considerarsi un evento, ancor più se la serie in questione è ambientata (anche) nel nostro paese e ivi viene trasmessa per la prima visione assoluta.
Ha avuto luogo quindi, nella serata del 30 agosto, una mini maratona di quattro episodi (un po' tantini in effetti) che ha tenuto davanti al teleschermo molti appassionati del famoso ladro gentiluomo e non solo.
Questa nuova Avventura Italiana di Lupin si è rivelata un piacevole omaggio alle passate serie televisive con un velato richiamo al più duro design della prima serie (con Lupin in giacca verde) ma con le atmosfere più allegre e scanzonate della seconda (con Lupin in giacca rossa), quella che poi aveva reso famoso il personaggio in tantissimi paesi, con tutte le situazioni del caso: mirabolanti inseguimenti, travestimenti funambolici e l'immancabile e arcigno Zenigata.
Quattro episodi che hanno mostrato già molto con Lupin e soci ora alle prese con una spavalda ereditiera di casa nostra (Rebecca), un calciatore in crisi, mafiosi, spie dell'MI6 e un sobborgo da vecchio Far West con una faccenda per Jigen (il secondo e il quarto gli episodi probabilmente migliori).
Sicuramente mi ha colpito l'assai fedele ricostruzione dell'ambientazione tra San Marino e le parti circostanti, ma soprattutto l'attenzione ai dettagli, indicazione di un accurato lavoro di ricerca da parte degli autori. Anche in generale, come grafica e animazioni, la serie si è difesa piuttosto bene. Nel complesso però mancava "qualcosa", probabilmente un po' di ritmo e una colonna sonora, e sicuramente non ha aiutato la pubblicità che ha interrotto a metà gli ultimi due episodi senza neanche un eyecatch...
Complessivamente però è stata una serata animata importante, interessante e tutto sommato divertente (comunque, per me, meglio vedere gli episodi al massimo a blocchi di due). Gli autori di certe altre serie di ritorno per personaggi cult dovrebbero imparare da questa nuova avventura di Lupin.
Autore: Swordman
L’attesa è finita, l’avventura italiana del ladro gentiluomo più amato da tutte le generazione di anime (ma anche da chi li chiama cartoni) fan è finalmente sbarcato domenica sulle tv di tutti noi.
Sigla a parte, di cui si è ampiamente (s) parlato abbastanza, cosa debbo pensare di questo nuovo Lupin in giacca azzurra?
Da quarantenne debbo dire che è stata una riscoperta di un amico d’infanzia. Le ultime imprese in “La donna chiamata Fujiko Mine” (serie che ho molto apprezzato) mi avevano ormai assuefatto all’idea che il nuovo volto di Lupin fosse quello serioso e dark, un po’ come il Batman di Nolan. In questa “Avventura Italiana” invece riecco il vecchio e scanzonato Lupin, sempre furbo ma dal debole per le belle donne anche se un taglio più moderno si ravvisa e non solo nel look.
La prima puntata comincia con il botto, anche se gli spoiler degli ultimi mesi ci hanno tolto l’effetto sorpresa: Lupin si sposa! No non è Fujiko la donzella all’altare ma una bionda giovincella che fa tanto Briatore family. La tipa è ovviamente ricca sfondata e non è neanche la ricca tonta che tutti pensano, come imparerà il nostro ladro a sue spese. Una prima puntata ricca d’azione che non mi ha affatto deluso anche grazie alla presenza della banda Lupin al completo in gran forma più il mitico Zenigata. Ho trovato più deboli invece le due puntate successive ( delle quattro totali andate in onda), sia quella sul calciatore che quella sulla spia inglese. Ottima invece la puntata incentrata su Jigen, all’altezza della fama del cecchino barbuto. Tra i protagonisti di questa nuova serie di Lupin c’è sicuramente il nostro Paese, dagli splendidi scorci di San Marino e Roma fino ai personaggi di contorno, alcuni tipicamente stereotipati sull’idea che nel Sol Levante hanno di noi. Non delude il doppiaggio diretto da Perla Liberatori (che già aveva stupito positivamente nella serie legata a Fujiko) mentre la voce di Stefano Onofri riesce a dare quel tocco ironico a Lupin che in questa serie ci sta tutto, in un’intervista fatta con lui l’anno scorso si disse consapevole della grande eredità ricevuta e di come fosse difficile rimpiazzare Roberto Del Giudice, ma mi sento di promuoverlo in pieno. D'errico, nuova voce di Jigen dalla morte del suo storico doppiatore Sandro Pellegrini, non è male ma paga dazio, forse più di Onofri, all'abitudine. Fermo restando che gli altri sono tutte voci storiche, tra i nuovi protagonisti fa buona impressione la voce di Rebecca, doppiata da Gaia Bolognesi (attuale voce di Bart Simpson)
Graficamente la serie è altalenante, se i fondali sono discreti alcuni personaggi di contorno in parecchie scene sono disegnati in maniera approssimativa, quasi da serie a basso budget. Forte invece è l’impatto cromatico, scelta piuttosto azzeccata dal mio punto di vista, dato anche il taglio che si è voluto dare alla trama.
Autore: Ironic74
Domenica 30 agosto, come tutti sappiamo, è andata in onda su Italia 1, la nuova serie di “Lupin”, tanto attesa e acclamata nel nostro paese per diversi motivi. Primo tra tutti l’ambientazione della serie, che è proprio l’Italia, che Lupin e i suoi amici hanno visitato spesso in passato, ma questa volta è stata scelta come meta fissa. Altro motivo è sicuramente l’effetto nostalgia dei fan più anziani della serie, che vedono dopo circa 30 anni il ritorno del loro ladro preferito con una nuova storia a puntate (escludendo ovviamente i film e la serie spin-off dedicata a Fujiko Mine). Infine, non c’è da escludere un minimo interesse per vedere se nonostante le critiche piovute in massa, si sarebbe scelto di trasmettere la sigla iniziale cantata da Moreno, e così è stato. Scherzi a parte, i primi quattro episodi, per quanto mi riguarda, non hanno deluso, in quanto avevano tutti gli elementi tipici delle vecchie serie di Lupin, e anche le animazioni, musiche, e doppiaggio, hanno avuto un buon effetto. Analizzando più nel dettaglio, la scelta di Mediaset di partire subito con quattro puntate, potrebbe forse risultare eccessiva, perché per quanto bella ed attesa, così tanti episodi potrebbero stancare, o potrebbero essere scomodi per alcuni, avendo occupato ben due ore di tempo. Di certo Mediaset ha dimostrato di puntare sulla serie, e le pubblicità mandate addirittura a metà episodio lo dimostrano, anche se è pur vero che dalla prossima settimana l’orario cambierà e il tutto si sposterà in seconda serata… Misteri di programmazione.
Passando al lato tecnico della serie, lo stile di disegno l’ho trovato bello ed originale, e ho avuto l’impressione che l’intenzione fosse quella di usare volutamente uno stile anni ’80, in particolare sui volti dei personaggi e sulla colorazione. Per quanto riguarda le musiche, anche qui è stato fatto un buon lavoro, anche se si sente la mancanza di alcuni temi musicali classici delle vecchie serie, ma è normale che sia così. Il doppiaggio, quello italiano, l’ho trovato anch’esso buono, con i nuovi doppiatori che svolgono molto bene il loro ruolo. Cosa da far notare è che tutti gli episodi sono stati mandati in onda con il doppio audio, quindi si poteva già selezionare il doppiaggio giapponese, prova del fatto che gli episodi sono già stati doppiati in Giappone.
Questi primi quattro episodi quindi, sono per me promossi a pieni voti, anche perché hanno introdotto nuovi personaggi, come Rebecca, che riesce subito ad entrare nello spirito della serie e a piacere. Non ci resta che attendere i prossimi episodi per scoprire cos’altro ci riserverà questa nuova avventura.
Autore: Smooth Criminal
Anche se Lupin non è mai veramente “finito”, dato che ogni anno venivano realizzati nuovi special, e pochi anni fa abbiamo avuto anche la serie “La donna chiamata Fujiko Mine” che però viene considerata solo uno spinoff, si tratta di un vero evento perchè quella andata in onda è a tutti gli effetti la quarta serie anime di Lupin, a ben trenta anni di distanza dall’ultimo episodio della terza serie, quella con Lupin in giacca rosa.
In questo periodo di ritorni, con le nuove serie anime dedicate a Dragon Ball, Saint Seiya o Sailor Moon, questo ritorno di Lupin ha per gli italiani un peso maggiore rispetto agli altri anime citati, dato che Lupin è un personaggio che da noi è davvero di casa. Lupin è stato molto probabilmente il primo anime che moltissimi bambini hanno visto in tv, ancora prima di Dragon Ball o Sailor Moon, con le sue quasi costanti repliche durante l’ora di pranzo.
Non stupisce dunque il grande hype che si è formato sin da quando la nuova serie venne annunciata.
Questa quarta serie di Lupin è importante principalmente per due motivi. Il primo è sicuramente quello che è nel titolo stesso dell’anime: l’avventura italiana. La serie è infatti ambientata nel nostro bel paese, dove Lupin e la sua banda effettueranno le loro impossibili rapine (ma va detto che Lupin ha visitato l’Italia già diverse volte in passato nelle varie serie e film), mentre il secondo è la nuova giacca indossata dal mitico ladro, l’inedita giacca color blu, che gli sta molto bene.
In questi quattro episodi abbiamo visto Lupin sposare una bella ed eccentrica ereditiera, alle prese con un mafioso e un calciatore accusato di doping, braccato da un agente dei servizi segreti inglesi, e infine una avventura in solitaria di Jigen, ovviamente che coinvolgeva una bella donna.
In tutta sincerità però, devo dire che questi primi quattro episodi non erano nulla di speciale. Intendiamoci, non vuol dire che non mi sono piaciuti, anzi, però non sono stati nulla più che dei buoni episodi. A parte la grafica nuova, e il colore della giacca di Lupin, questi episodi non si discostano molto da quelli della seconda serie, quella in giacca rossa. La storie sono semplici e si lasciano guardare ma non c’è nulla che colpisca davvero lo spettatore. Sembra davvero che non sia passato nemmeno un giorno dal vecchio anime di cui questo rappresenta una degna continuazione.
Per alcuni potrebbe essere una buona cosa, ma per certi versi è un po’ deludente vedere che manca il coraggio mostrato in “La donna chiamata Fujiko Mine”, che aveva un taglio molto più adulto, sia nelle storie che nello stile grafico.
Una cosa positiva è che l’anime sembra avere una trama orizzontale dato che Rebecca e l’agente segreto dell’MI6 si sono visti in più episodi e le loro sottotrame non si sono ancora concluse. Vedremo a cosa porteranno.
I disegni e le animazioni sono davvero di ottimo livello, specialmente gli sfondi sono ottimamente realizzati e curati. Si vedono anche parecchie scritte in italiano, che a prima vista non presentavano errori, segno che i giapponesi questa volta ci hanno messo un po’ di attenzione. C’è qualche errore però nella descrizione di San Marino o del campionato italiano di calcio, ma sono dettagli di poco conto su cui si può sorvolare tranquillamente.
Delude un po’ la colonna sonora che non presenta nessuno dei brani storici e per questo è un po’ anonima. Molto buono invece il doppiaggio italiano, che presenta lo stesso cast de “La donna chiamata Fujiko Mine”, e un adattamento curato. Certo bisogna abituarsi un po’ alle nuove voci, che abbiamo ascoltato ancora troppo poco rispetto al cast storico, ma ci sarà tempo. Inoltre sono anche state mantenute le anticipazioni del prossimo episodio, evento più unico che raro dato che nel 99 % degli anime trasmessi da Mediaset venivano sempre eliminate.
Pessima invece Italia 1, che seppur ci ha fatto la grazia di farci sentire la sigla di Moreno e Vanni solo all’inizio del primo episodio, ha continuato a mandare le scritte in sovraimpressione per ricordarci che le partite di Champions si vedono solo su Premium (l’abbiamo capito, sono mesi che ce le fracassate con questa storia) e ha interrotto gli episodi 3 e 4 a metà con la pubblicità.
Ciò detto, questa avventura italiana di Lupin è comunque un valido anime, capace di intrattenere benissimo gli spettatori che già conoscono Lupin e la sua combriccola di amici, che si ritroveranno tra vecchi compagni, e può piacere anche a chi lo segue per la prima volta. E’ una serie divertente e dalle atmosfere scanzonate come la seconda e terza serie, forse poco originale ma certamente degna del nome che porta. I fan del Lupin in giacca rossa non resteranno delusi. Peccato che già dalla prossima settimana il nuovo episodio sarà trasmesso alle 23:20.
Autore: GianniGreed
Già di per se l'arrivo di una nuova serie televisiva di Lupin III sarebbe stata da considerarsi un evento, ancor più se la serie in questione è ambientata (anche) nel nostro paese e ivi viene trasmessa per la prima visione assoluta.
Ha avuto luogo quindi, nella serata del 30 agosto, una mini maratona di quattro episodi (un po' tantini in effetti) che ha tenuto davanti al teleschermo molti appassionati del famoso ladro gentiluomo e non solo.
Questa nuova Avventura Italiana di Lupin si è rivelata un piacevole omaggio alle passate serie televisive con un velato richiamo al più duro design della prima serie (con Lupin in giacca verde) ma con le atmosfere più allegre e scanzonate della seconda (con Lupin in giacca rossa), quella che poi aveva reso famoso il personaggio in tantissimi paesi, con tutte le situazioni del caso: mirabolanti inseguimenti, travestimenti funambolici e l'immancabile e arcigno Zenigata.
Quattro episodi che hanno mostrato già molto con Lupin e soci ora alle prese con una spavalda ereditiera di casa nostra (Rebecca), un calciatore in crisi, mafiosi, spie dell'MI6 e un sobborgo da vecchio Far West con una faccenda per Jigen (il secondo e il quarto gli episodi probabilmente migliori).
Sicuramente mi ha colpito l'assai fedele ricostruzione dell'ambientazione tra San Marino e le parti circostanti, ma soprattutto l'attenzione ai dettagli, indicazione di un accurato lavoro di ricerca da parte degli autori. Anche in generale, come grafica e animazioni, la serie si è difesa piuttosto bene. Nel complesso però mancava "qualcosa", probabilmente un po' di ritmo e una colonna sonora, e sicuramente non ha aiutato la pubblicità che ha interrotto a metà gli ultimi due episodi senza neanche un eyecatch...
Complessivamente però è stata una serata animata importante, interessante e tutto sommato divertente (comunque, per me, meglio vedere gli episodi al massimo a blocchi di due). Gli autori di certe altre serie di ritorno per personaggi cult dovrebbero imparare da questa nuova avventura di Lupin.
Autore: Swordman
L’attesa è finita, l’avventura italiana del ladro gentiluomo più amato da tutte le generazione di anime (ma anche da chi li chiama cartoni) fan è finalmente sbarcato domenica sulle tv di tutti noi.
Sigla a parte, di cui si è ampiamente (s) parlato abbastanza, cosa debbo pensare di questo nuovo Lupin in giacca azzurra?
Da quarantenne debbo dire che è stata una riscoperta di un amico d’infanzia. Le ultime imprese in “La donna chiamata Fujiko Mine” (serie che ho molto apprezzato) mi avevano ormai assuefatto all’idea che il nuovo volto di Lupin fosse quello serioso e dark, un po’ come il Batman di Nolan. In questa “Avventura Italiana” invece riecco il vecchio e scanzonato Lupin, sempre furbo ma dal debole per le belle donne anche se un taglio più moderno si ravvisa e non solo nel look.
Lupin fa il provolone pure questa volta ma...non c'è trippa per ladri!
La prima puntata comincia con il botto, anche se gli spoiler degli ultimi mesi ci hanno tolto l’effetto sorpresa: Lupin si sposa! No non è Fujiko la donzella all’altare ma una bionda giovincella che fa tanto Briatore family. La tipa è ovviamente ricca sfondata e non è neanche la ricca tonta che tutti pensano, come imparerà il nostro ladro a sue spese. Una prima puntata ricca d’azione che non mi ha affatto deluso anche grazie alla presenza della banda Lupin al completo in gran forma più il mitico Zenigata. Ho trovato più deboli invece le due puntate successive ( delle quattro totali andate in onda), sia quella sul calciatore che quella sulla spia inglese. Ottima invece la puntata incentrata su Jigen, all’altezza della fama del cecchino barbuto. Tra i protagonisti di questa nuova serie di Lupin c’è sicuramente il nostro Paese, dagli splendidi scorci di San Marino e Roma fino ai personaggi di contorno, alcuni tipicamente stereotipati sull’idea che nel Sol Levante hanno di noi. Non delude il doppiaggio diretto da Perla Liberatori (che già aveva stupito positivamente nella serie legata a Fujiko) mentre la voce di Stefano Onofri riesce a dare quel tocco ironico a Lupin che in questa serie ci sta tutto, in un’intervista fatta con lui l’anno scorso si disse consapevole della grande eredità ricevuta e di come fosse difficile rimpiazzare Roberto Del Giudice, ma mi sento di promuoverlo in pieno. D'errico, nuova voce di Jigen dalla morte del suo storico doppiatore Sandro Pellegrini, non è male ma paga dazio, forse più di Onofri, all'abitudine. Fermo restando che gli altri sono tutte voci storiche, tra i nuovi protagonisti fa buona impressione la voce di Rebecca, doppiata da Gaia Bolognesi (attuale voce di Bart Simpson)
Rebecca festeggia con una bella Peroni
Graficamente la serie è altalenante, se i fondali sono discreti alcuni personaggi di contorno in parecchie scene sono disegnati in maniera approssimativa, quasi da serie a basso budget. Forte invece è l’impatto cromatico, scelta piuttosto azzeccata dal mio punto di vista, dato anche il taglio che si è voluto dare alla trama.
In poche parole un gradito ritorno per molti di noi, una visione fresca e senza pretese in un'edizione italiana per me ben confezionata (sempre senza parlare della sigla). L'avventura italiana di Lupin però potrebbe regalare qualche perla, visto che la quarta puntata è stata davvero di ottimo livello. Aspettiamo e vediamo. Buona visione a tutti!
Autore: Ironic74
Domenica 30 agosto, come tutti sappiamo, è andata in onda su Italia 1, la nuova serie di “Lupin”, tanto attesa e acclamata nel nostro paese per diversi motivi. Primo tra tutti l’ambientazione della serie, che è proprio l’Italia, che Lupin e i suoi amici hanno visitato spesso in passato, ma questa volta è stata scelta come meta fissa. Altro motivo è sicuramente l’effetto nostalgia dei fan più anziani della serie, che vedono dopo circa 30 anni il ritorno del loro ladro preferito con una nuova storia a puntate (escludendo ovviamente i film e la serie spin-off dedicata a Fujiko Mine). Infine, non c’è da escludere un minimo interesse per vedere se nonostante le critiche piovute in massa, si sarebbe scelto di trasmettere la sigla iniziale cantata da Moreno, e così è stato. Scherzi a parte, i primi quattro episodi, per quanto mi riguarda, non hanno deluso, in quanto avevano tutti gli elementi tipici delle vecchie serie di Lupin, e anche le animazioni, musiche, e doppiaggio, hanno avuto un buon effetto. Analizzando più nel dettaglio, la scelta di Mediaset di partire subito con quattro puntate, potrebbe forse risultare eccessiva, perché per quanto bella ed attesa, così tanti episodi potrebbero stancare, o potrebbero essere scomodi per alcuni, avendo occupato ben due ore di tempo. Di certo Mediaset ha dimostrato di puntare sulla serie, e le pubblicità mandate addirittura a metà episodio lo dimostrano, anche se è pur vero che dalla prossima settimana l’orario cambierà e il tutto si sposterà in seconda serata… Misteri di programmazione.
Passando al lato tecnico della serie, lo stile di disegno l’ho trovato bello ed originale, e ho avuto l’impressione che l’intenzione fosse quella di usare volutamente uno stile anni ’80, in particolare sui volti dei personaggi e sulla colorazione. Per quanto riguarda le musiche, anche qui è stato fatto un buon lavoro, anche se si sente la mancanza di alcuni temi musicali classici delle vecchie serie, ma è normale che sia così. Il doppiaggio, quello italiano, l’ho trovato anch’esso buono, con i nuovi doppiatori che svolgono molto bene il loro ruolo. Cosa da far notare è che tutti gli episodi sono stati mandati in onda con il doppio audio, quindi si poteva già selezionare il doppiaggio giapponese, prova del fatto che gli episodi sono già stati doppiati in Giappone.
Questi primi quattro episodi quindi, sono per me promossi a pieni voti, anche perché hanno introdotto nuovi personaggi, come Rebecca, che riesce subito ad entrare nello spirito della serie e a piacere. Non ci resta che attendere i prossimi episodi per scoprire cos’altro ci riserverà questa nuova avventura.
Autore: Smooth Criminal
Contenuto peraltro banale, prevedibile, ripetitivo e che non offre spunti di riflessione o chiavi di lettura particolari.
"Burt" Simpson è la chicca.
Riguardo alla sigla di Moreno & Vanni, sembra che Italia 1 abbia leggermente modificato la sigla nella messa in onda; infatti mi è stato detto (io non me ne ero accorto) che hanno accorciato la parte di Moreno, allungando quella di Vanni.
A proposito della sigla, ho notato che molti hanno definito senza senso le "siga-storte" nel testo, ma esse sono sicuramente un riferimento a quelle sigarette che Jigen si metteva in bocca e che nel trambusto si erano storte (mi ricordo per l'appunto una scena in cui accadeva questa cosa).
LOL
Attenti, che poi le uniche zebre potete vederle solo nei documentari, con la giraffa che fa l'arbitro
La sigla: non pervenuta. Come avevo già detto qui su Animeclick un paio di mesi fa mi rifiuto di ascoltare una qualsiasi "musica" di un ""cantante"" uscito da Amici e non intendo smettere adesso (anche se comunque ho trovato fin troppo esasperate le polemiche al riguardo, con gente che su internet si "stracciava le vesti" per questo……mettere muto sul televisore per un minuto costava troppa fatica?? Mah…).
La grafica: fantastica! Finora una delle cose migliori di questa nuova serie! I fondali mi piacciono tantissimo e anche i colori brillanti usati per i personaggi che li fanno risaltare ancora di più sullo sfondo……veramente ottima!
La trama: Sarò onesto nel dire che, episodio per episodio, l'ho trovata un po' deboluccia, soprattutto nel primo, meglio nei successivi; però mi chiedo, ma solo a me la trama del secondo episodio è quella che è piaciuta di più? Per lo meno era un po' più articolata delle altre, ho letto critiche perché aveva "troppi cliché italiani" tra calcio, mafia e carbonara……guardate che noi italiani quello siamo eh, non è che si discosta poi molto dalla realtà……anzi, in un certo senso ci è andata pure bene, potevano dire MOLTO di peggio!
Per il resto, come dicevo, la trama dei singoli episodi non mi ha convinto al 100%, mentre della "trama principale" ancora si sa troppo poco, ma penso che per ora vada bene anche così, d'altra parte sono solo 4 episodi su 24, è normale che ci metta un po' a ingranare; belli i nuovi personaggi di Rebecca e dell'agente segreto britannico, spero abbiano un buono sviluppo.
Nota a parte per le scritte in italiano, ammetto che ero sempre lì a leggere le scritte aspettandomi qualche strafalcione, invece per una volta i giapponesi non hanno fatto neanche un errore, bene così!
Il doppiaggio: mi è sembrato di alto livello, come del resto mi aspettavo per una serie come Lupin; finora avevo sempre evitato di vedere gli speciali con Lupin doppiato da Stefano Onofri, dato che sono enormemente legato alla voce del compianto Roberto Del Giudice, però devo dire che non ci sta male, dopo un po' ci si abitua velocemente.
La nuova voce di Jigen invece faccio un po' più fatica a digerirla, mi è sembrata un po' troppo giovane e quindi poco adatta a un personaggio come quello di Jigen: ma probabilmente anche qui è solo questione di abitudine, ho ancora troppo in mente la voce di Sandro Pellegrini, basta dare tempo al tempo.
Gli altri doppiatori storici di Goemon, Fujiko e Zenigata ottimi come sempre, buone anche le voci di Rebecca e di Neex.
Il trattamento su Mediaset: come dicevo ho recuperato gli episodi solo adesso, non li ho potuti vedere direttamente in tv, ma ho letto un po' di lamentele per la pubblicità a metà episodio (peccato solo che anche in Giappone sia così, giusto per ricordarlo) e per gli orari: cioè fatemi capire, se lo programmano in prima serata con quattro episodi "no non va bene, perché sono troppi", se lo programmano in seconda serata (alle 11 di sera eh……e non a notte fonda come diceva qualcuno) "non va bene, due sono troppo pochi"?? Mah, io a leggere certe critiche rimango abbastanza basito……
In conclusione, pur sapendo di non essere nemmeno a un quarto della serie complessiva, come voto parziale do un 7 abbondante, con qualche piccola (e ovvia) riserva per gli sviluppi della trama di fondo, ma per quella basta aspettare.
Buoni i fondali, non male le animazioni, ma quello l'ho trovato proprio deludente e "anacronistico". In particolare il tizio che faceva la guardia al mafioso aveva dei momenti di derpaggine notevoli, mentre Fujiko spesso era disegnata con gli occhi disassati.
Senza considerare che a mio parere c'è troppo "stacco" tra i fondali e i personaggi, al punto da farli sembrare un'entità "aliena" appiccicata a dei fondali.
Le trame, invece, parecchio banali. Ci si aspettava qualcosa di più dopo la svolta "matura" di Fujiko Mine. O perlomeno il livello di maturità della prima serie, quella in giacca verde, che al momento resta di gran lunga la migliore.
Da seguire in relax senza impegno
Ciao!
Tacchan
La cosa che più mi ha divertita è l'aver visto vincere alla Roma (era la Roma la squadra del tipo? La prima partita sembrava Roma - Napoli, LOL) la Coppa dei Mondiali! AHAHAHAHAHAHAHAH... come se fosse possibile!
Il personaggio di Rebecca Rossellini non mi piace molto. Mi sta abbastanza sulle scatole, è proprio il tipo di persona che non sopporto. Quelli che fanno cavolate per noia non li capirò mai... Inoltre la sua caratterizzazione mi ha ricordato un certo tipo di ragazze che frequenta una certa villa italiana... E ho detto tutto! xD
Concordo sul contrasto tra gli sfondi pittorici di San Marino (che sembrano quasi realizzati come quadri ad acquerello) e il chara design approssimativo dei personaggi... non mi dispiace del tutto, ma crea un po' di disagio all'inizio.
Spero migliori e spero non ci siano più episodi come il quarto, a cui ho mollato un rosso di direttissima!
(E lo dice uno a cui i Western non piacciono )
Il doppiaggio mi è sembrato discreto, ma questa mia opinione sarà sicuramente influenzata dal ricordo delle vecchie voci...
Sulla sigla, invece, ho già detto abbastanza, mentre, per quanto riguarda le animazioni e i fondali credo anche io che non siano sempre stati realizzati benissimo...
Comunque questa storia della pubblicità in mezzo agli episodi 3 e 4 non so quanto sia permessa dalle leggi che regolamentano i palinsesti e le pubblicità in TV... Ma forse credo che quella limitazione sia valida solo per i cartoni indirizzati ad un pubblico molto giovane.
Quello che è certo è che avrebbero potuto mettere perlomeno un eyecatch...
Le pubblicità della Champions, invece, non le commento più... Mi viene l'orticaria solo a pensare che per i prossimi tre anni dovremo subire una tortura simile.
P.S. Concordo con Swordman: anche secondo me 4 episodi sono troppi. Per fortuna che da domenica verranno ridotti a due...
Non ho capito sinceramente la critica fatta agli sfondi, al character design e alle animazioni: sono tutti aspetti decisamente curati e che attingono a piene mani dall'immaginario creato da Monkey Punch (la guardia del corpo tutto muscoli e niente cervello del secondo episodio è sputata ad altri personaggi disegnati dal mangaka). Le ambientazioni sembrano dei dipinti e la regia riesce davvero a far risaltare ogni elemento benissimo.
Per il momento le cose che mi hanno fatto alzare un sopracciglio sono il doppiaggio un po' sottotono, tranne alcune eccezioni (Korompay, Liberatori e Bolognesi fanno un lavoro a mio avviso un po' più coinvolgente degli uomini) e l'eccessiva lentezza di alcune scene che però non si discostano molto dal "modus operandi" delle puntate delle vecchie serie.
In conclusione, non credo che sarà una serie sopra le righe e sperimentale come lo spin-off dedicato a Fujiko, che aveva puntato tutto sulla figura sempre erotica e sensuale della bella ladra, aggiungendo alla miscela gli elementi psichedelici e surreali presenti nel manga. Molto probabilmente si incentrerà su una visione "classica" del ladro gentiluomo, fatta di furti impossibili e avventure al di fuori del comune, che andranno a parare su un filone molto caro alle vecchie tematiche sfruttate spessissimo dalle vecchie serie.
Non resta che capire quante puntate ci saranno la prossima settimana!
Ovviamente la non professionalità di Mediaset ha garantito che il taglio avvenisse in mezzo ai dialoghi (gli eyecatch manco sanno cosa sono, e nemmeno potremmo goderceli decentemente a causa della transizione che usano per passare alla pubblicità )...
Al momento per domenica prossima sono indicati tre episodi comunque...
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