Attore, interprete di sigle di cartoni animati e soprattutto popolarissimo doppiatore, il nome di Pietro Ubaldi è indubbiamente molto noto fra gli appassionati. Indimenticabili, infatti, alcune delle sue interpretazioni più celebri, da Marrabbio e Giuliano di Kiss me Licia al vulcanico Taz, da Capitan Barbossa dei Pirati dei Caraibi al gattone spaziale Doraemon, passando per il simpatico scienziato Dottor Slump, Bestia degli X-Men, il gatto Artemis di Sailor Moon e decine di altri straordinari personaggi.
Lo abbiamo incontrato al Lucca Comics & Games in occasione del seminario La voce e il doppiaggio che ha tenuto al festival del fumetto in compagnia di Michele Broglia, esperto di voce e comunicazione e leader della band Puff Purple, e Claudio "Spectra" Maioli, l'interprete della sigla di Ken il guerriero.
 


Ciao, amici di AnimeClick. Siamo qui con Michele Broglia dei Puff Purple, Claudio "Spectra" Maioli e Pietro Ubaldi.
Una domanda per Pietro Ubaldi. Noi della nostra generazione degli anni '80/'90 ti conosciamo molto bene perché sei un po' un "personaggio pubblico". Sei una voce, doppiavi molti personaggi, ma sei anche un cantante e un "uomo di spettacolo", perché presentavi programmi tv mettendoci anche la faccia.


Ubaldi: Sì, per un breve periodo mi hanno anche fatto condurre programmi tv. Io innanzitutto sono un attore, quindi mi applico alle cose che passa il convento.

Ci puoi parlare un po' di questo aspetto?

Ubaldi: Mi piace "cambiare pelle", immedesimarmi in tante cose diverse. Ci sono tanti mondi e tante fantasie che non si finisce mai di scoprire. C'è un po' di te e un po' di quello che fai, la fantasia ti fa arrivare oltre i tuoi limiti.
Mi piace provare tante sensazioni ed emozioni e trasferirle.
Un attore usa il corpo e la voce, il doppiatore e il cantante usa la voce per far emozionare.

Adesso questa dimensione dei programmi per ragazzi non c'è più...

Ubaldi: Ho fatto questo genere di cose per Mediaset perché la mia produttrice mi ha fatto lavorare molto, dandomi molti ruoli da doppiare, voci di pupazzi per i programmi e un programma da condurre in carne ed ossa. Ci siamo divertiti molto a fare queste cose.
La televisione adesso ha preso altre strade. Mediaset è una televisione commerciale che quindi deve fare soldi e questa idea del "fare soldi a tutti i costi" ha un po' allontanato la qualità dai programmi tv.
Noi eravamo molto liberi di essere creativi e divertirci nei programmi (bastava non dire parolacce), il pubblico si divertiva con noi e facevamo dei buoni ascolti.
Adesso è tutto frammentato, innanzitutto c'è una forte disaffezione per la televisione in generale, poi ci sono tanti canali satellitari che fanno singolarmente ascolti minimi, molto bassi in confronto a quelli di quel periodo.

Noi di AnimeClick siamo un portale che parla di Giappone e soprattutto di cartoni animati. Chiedendoci cosa tu stessi facendo in questo periodo non siamo riusciti a darci una risposta perché non arrivano più tanti cartoni animati doppiati in italiano, ormai si guardano tutti su Internet in lingua originale con i sottotitoli.

Ubaldi: Certo, il purista, l'amante degli anime vuole vedere le cose in lingua originali. Io stesso, pur essendo un doppiatore, sono un cinefilo e preferisco vedere un grande attore che recita nella sua lingua. Se posso capire ciò che dice, aiutato dai sottotitoli, lo preferisco. E' anche vero, però, che il doppiatore nasce come attore, quindi anche la versione doppiata diventa un' "opera d'arte" in un certo senso.
Noi Italiani, poi, siamo un po' pigri e abituati al doppiaggio.
 


Parlando di questo seminario che si è appena svolto, cosa ci puoi dire riguardo a questi seminari e a questa collaborazione con Michele e Claudio?

Ubaldi: Per me è una cosa abbastanza nuova e recente. Non mi piace molto dire agli altri quello che devono fare, infatti non mi piace l'idea di diventare un direttore del doppiaggio, anche se avrei l'esperienza per farlo. Il doppiaggio è un mestiere dove si gioca molto, io posso trasferire la mia esperienza nel mio lavoro e cercare di fare appassionare le persone. Un attore che vuole diventare doppiatore è sicuramente avvantaggiato, ma chiunque può diventarlo, provando. Con questi corsi cerco di dare i parametri per far capire come funziona il doppiaggio, ma poi ognuno deve cercarsi una strada propria.

Broglia: Abbiamo creato nell'area workshop del Lucca Comics & Games questo seminario sulla voce e il doppiaggio. Io mi occupo di "voce" e insieme a Pietro stiamo girando l'Italia con questi workshop in cui alleniamo la voce a suonare sempre meglio, a scaldarsi e defaticarsi, a creare sonorità distorte o sporche senza avere dei problemi, perché c'è il rischio di farsi male o di impostarle male. Oggi abbiamo avuto 20 persone, è stato molto bello. Ci hanno chiesto di rifarlo qui a Lucca anche l'anno prossimo.

Grazie a questa collaborazione loro sono tornati a cantare dopo tanti anni...

Broglia: Ci siamo conosciuti un paio d'anni fa tramite un'amica comune. Ci siamo incontrati sia dal punto di vista "didattico", con i workshop, sia dal punto di vista artistico e canoro. Pietro è venuto a cantare con noi nel nostro disco "Puff Purple in rock" esibendosi in "Tazmania" e "Insuperabili X-Men", quest'ultima con Marco Destro, un'altra voce "riesumata". Claudio è stato il primo a voler collaborare con noi Puff Purple quando non eravamo ancora famosi, gli era piaciuto il nome.

Michele Broglia e i suoi Puff Purple, insieme con Pietro Ubaldi, Claudio Maioli e molte altre storiche voci hanno organizzato sul palco di Lucca Comics & Games il concerto "Sigle da 90", di cui vi abbiamo già parlato.
Un grosso ringraziamento ai tre intervistati per la loro disponibilità e a Ironic74, che ha organizzato il tutto ed effettuato le riprese video.