Se anche nome e cognome vi dicessero poco, non preoccupatevi: il timbro della sua voce è inconfondibile, e i suoi ruoli talmente famosi e versatili da averlo reso uno dei doppiatori più professionali sulla piazza da oltre vent'anni. Max Alto è voce, cuore, passione e musica.
Ma per quanto i credits su film, telefilm e animazione lo accompagnino da anni immemori, il suo lato musicale vi parrà inedito e sorprendente... o forse non così tanto, se ricordate Change the World, la sigla di InuYasha cantata proprio da lui in inglese.
Il 18 dicembre 2015 è uscito il primo album dei Public Radar, il gruppo rock di cui Massimiliano Alto è esponente: AnimeClick ne ha approfittato per fare un' interessante e lunga chiacchierata con lui.
AnimeClick: Grazie innanzitutto per la tua disponibilità.
Max Alto: Mi erano state girate le domande in anticipo ed ho visto che erano parecchie, quindi cercherò di essere sintetico (ride)!
AC: Effettivamente sono tante, ma d’altronde tu hai una carriera di un certo livello!
MA: Eh capirai! Comunque anch’io AnimeClick lo conosco piuttosto bene...
AC: Allora iniziamo. Nella cerchia di appassionati di AnimeClick non hai certo bisogno di presentazioni, ma come si racconterebbe in breve Massimiliano Alto ad un pubblico abituato a sentirlo da anni su cinema, telefilm e animazione per grandi e piccini?
MA: Uhm… ma bene o male ciò che si dice, anche perché io ho iniziato da bambino a fare questo mestiere per cui le serie rappresentative sono quelle. Sicuramente il personaggio, per motivo anche mio, storico, di momento preciso della mia vita è stato sicuramente Aladdin. Importante intanto perché dare la voce a un film della Disney comporta un’immortalità. Uno può pensare “sì, ma anche facendo le altre cose… “ e invece non è la stessa cosa, perché un film della Disney è una firma che lasci per sempre, è importante lo vedranno i tuoi figli, nipoti, pronipoti… tu muori, e quello continua ad andare!
Ti regala grande importanza prestare la voce a un’animazione così, e obiettivamente trovo che fosse un film d'animazione bellissimo, poi ne ho fatte altre di lavorazioni Disney importanti, Mucche alla riscossa, l’altro della Pixar - Ratatouille -, però, non lo so, sono più affezionato ad Aladdin per motivi anche legati al periodo. AC: Chi ti sta intervistando serba una profonda affezione sin dall'infanzia a questo titolo, proprio grazie anche alla tua interpretazione, quindi sfondi una porta aperta…
MA: Bene, bene, andiamo d’accordo… (ride).
AC: Sappiamo che in Aladdin non hai fatto la parte cantata, l’hai fatta però con Flynn Rider in Rapunzel. Per noi è stato bellissimo ritrovarti in un film Disney, dopo quest’incursione ti piacerebbe tornare a indossare i panni di un principe Disney?
MA: Diciamo intanto una cosa: io non ho cantato nel primo film di Aladdin, ma nel Ritorno di Jafar e Il principe dei ladri ho cantato. Devo dire che non critico la scelta del maestro dell’epoca, che ora non c’è più, Vincenzo Carapellucci. Lui non mi scelse ma fece bene, io non ero pronto per cantare quella canzone all'epoca.
Oggi sì, con la maturità, lo studio del canto e della voce… Oggi sì, forse lo potrei fare, tant’è vero che ho dimostrato con Rapunzel di poter cantare ed è stata una bellissima esperienza, forse anche una rivincita, no? Là non ho cantato, qui non doppio ma ho cantato (ride). Divertente, sì!
Qualunque cosa della Disney mi piacerebbe, anche un cattivo, perché no. Sono comunque sempre personaggi affascinanti, anche nel cattivo c'è la morale, il carattere, la personalità un po’ goliardica… qualcosa sempre c’è.
Se ricapitasse, lo farei volentieri!
AC: Rimanendo sul canto, andiamo ad InuYasha. All'apice del secondo boom degli anime, di quelli trasmessi su MTV con sigle originali come tanti si auspicavano, giungeva l'attesissimo Inuyasha con... sorpresa! Un ri-arrangiamento dell'opening giapponese cantato da te, che già alle spalle avevi interpretato diversi anni prima quella di Ranma.
Come nasce il progetto di Change the World?
Parlaci un po’ di questo!
Change The World ~ InuYasha Opening (english version)
MA: Beh, con Ranma era un altro momento, diciamo che c’erano tante cose… uno magari non si rende conto di che cosa implichi una data cosa, sul momento. Magari la prende anche un po’ alla leggera, non hai l’idea che un domani possa cambiare la vita delle persone. Per me era una sigla come un'altra, a me piaceva fare Ranma e cantarla così. Tra l’altro quello era uno studio con cui ho mantenuto dei rapporti, con cui in seguito ho fatto cose mie.
Mentre con Change the World io ho detto subito che non l’avrei cantata se non fosse stata in inglese.
Avevo capito che Ranma aveva avuto una diffusione forte, un’eco pazzesca, pure in un periodo che non era come oggi Internet, ero anche un po’ preoccupato per la carriera musicale che volevo fare… capitemi bene, sono sempre dei marchi e non sempre positivi. Uno che canta una sigla di anime e poi fa un gruppo rock, non è proprio un sodalizio perfetto (ride). Allora mi sono detto "se devo ricantare una sigla, che sia in inglese!"
Tuttavia con Change the World mi hanno rassicurato subito, mi hanno detto che era in inglese, siamo andati a registrare a Mantova in uno studio bellissimo, c'era il produttore di questo pezzo ri-arrangiato di un gruppo giapponese, era il cantante dei Bulldozer, gruppo metal anni '80 che io conoscevo benissimo e col quale mi fece davvero piacere lavorare. E fu una bella cosa, una buona produzione, obiettivamente era fatto bene, ben curato, un buon prodotto.
Poi io non so come sia andato, non ho mai nemmeno seguito realmente le vendite o la diffusione, giuro, non so neanche se ha delle visualizzazioni YouTube, non so neanche quante siano…
AC: Possiamo assicurati che ha “spaccato”, come si suol dire, tra i fan è apprezzatissima anche la tua versione inglese. Quindi Grazie.
MA: Ecco, pensa un po’ se l’avessi scritta io, ora sarei miliardario (ride)!
Io ho fatto solo la mia parte, semmai grazie a voi! Sono stati bravi all’epoca a lanciarla!
AC: Capita che doppiando serie molto lunghe i personaggi mutino doppiatore.
Come ci si sente ad affidare un proprio personaggio ad un collega, com'è successo in Ranma con Boccanera e poi in InuYasha con Pezzulli? E in quest'ultimo caso, che sentimenti si provano quando si riprende un ruolo a distanza di anni e altre esperienze?
MA: Devo però spiegare un attimo perché è successo questo.
Ho cominciato le serie con l'intenzione di finirle, per un discorso di professionalità, non è che si inizia una cosa e poi la si lascia perché ci si stufa.
Io la serie di Ranma l'ho fatta tutta, poi è stata interamente ridoppiata per un discorso di diritti tv comprati dalla Doro TV e quindi passò a un altro direttore di doppiaggio e io per rispetto a Mazzotta con cui avevo fatto tutta la serie, decisi di non ridoppiarla. Mi sembrava stupido, decisi di non farla. Non è stato un passaggio a una sola persona, ma a un’intero cast, perché a parte Monica Ward cambiarono tutti.
In Inuyasha successe un po’ la stessa cosa. Abbiamo iniziato con la cooperativa CVD, dopodiché per dinamiche aziendali InuYasha passò al mio amico Mazzotta, che però stavolta era di un'altra società, e per coerenza io gli dissi che non l’avrei fatta con lui. Io sono sempre coerente, con amici e nemici. In questo caso quindi abbandonai la serie. Poi mi fu offerta l'ultima stagione e dissi “okay, facciamolo”. Era passato molto tempo, un momento in cui c’era la possibilità di farlo e l’ho fatto.
Ma per rispondere alla tua domanda, in realtà non vorrei deluderti. Per me sono dinamiche normali il fatto che possa cambiare una voce, per noi è lavoro, sarei disonesto se dicessi “oddio quanto m’è dispiaciuto”, in realtà no, anzi, ho trovato che comunque fossero molto bravi, e poi parliamo di due grandi professionisti, sia Boccanera che Pezzulli. So che, poverini, sono stati anche iper criticati ma loro che c'entravano? Io ho detto di no, e loro mi hanno sostituito. Anzi li ho quasi difesi in questo senso!
AC: Di rientro da protagonista si può parlare senz'altro anche per il tuo Lelouch di Code Geass, serie trasmessa in chiaro da RAI4 quando ormai la popolarità degli anime in TV ha iniziato a subire qualche segno di cedimento. Che cosa ha significato per te misurarti con questo personaggio, tenendo presente anche che per molti fan la resa del doppiatore giapponese Jun Fukuyama è 'inarrivabile'?
MA: Uhm… e quindi com’è stata considerata la mia interpretazione (in tono preoccupato)? AC: Beh, ci chiediamo se voi sentite le voci dei doppiatori originali prima di intervenire con le vostre e se sì, quanto le originali influenzano il vostro modo di recitare. E poi se c'è differenza fra doppiare un personaggio animato e un attore reale.
Una larga parte del fandom di anime e manga ritiene che i "seiyuu" (i doppiatori giapponesi) abbiano un qualcosa in più che consente loro di rendere al meglio le peculiarità delle caratterizzazioni dei personaggi degli anime, sei d’accordo?
MA: innanzitutto noi sentiamo sempre l'originale, bisogna sentirlo sempre e bisogna rispettarlo.
Purtroppo la cura e la cultura che c'è dietro a un certo tipo di recitazione nipponica a volte ci sfugge, anche per motivi di tempo. Per loro è una lavorazione che per noi potrebbe essere simile a una della Disney.
Molto spesso purtroppo l'animazione giapponese per noi non voglio dire che sia di quart'ordine ma quasi, come tempistiche di lavorazione intendo, e non come approccio al lavoro. Voi lo sapete, se mi avete seguito, io mi posso pure impegnare… ci ho lasciato le corde vocali su tutti questi anime e cartoni animati, non è che mi sono risparmiato, però è anche vero che ci sono delle tempistiche.
Quando lavorai con il disegnatore di Gundam capii quante cose ci sfuggono, che loro vogliono, ma non sempre le possiamo ottenere a quella velocità, bisognerebbe fare dieci anelli a turno, e invece facciamo anche 300 righe di cartoni animati. Ho cercato di avvicinarmi il più possibile sull’originale, come faccio sempre. Trovo onestamente che la mia voce fosse molto diversa in questo caso, magari non ho preso esattamente quella autorevolezza e quella possanza anche vocale che lui aveva.
Ho fatto del mio meglio. Magari un po’ di vantaggio ce l’ho perché a volte basta che io apra bocca e già così qualcuno è contento, ma io sinceramente non mi sarei mai messo su quel personaggio, detta proprio francamente.
AC: Lelouch è un personaggio molto controverso, anche all’interno del fandom di Code Geass ci sono profonde spaccature tra chi seguiva il suo ideale e chi lo osteggiava. Tu che hai indossato i suoi panni, da che parte stavi?
MA: E’ un personaggio così tormentato, al limite quasi dell’incomprensione. Bada bene, quando io doppiavo, era in colonna separata, quindi facevo tutto da solo. Parlavo da solo, non avevo un confronto con i dialoghi degli altri; a volte la trama era piuttosto criptica, perché non era facilissima quella serie, e credo che voi me ne darete atto. Non è Ranma né InuYasha. C'è un discorso politico, di guerra e tormento, anche solo come inquadrature, Code Geass è principalmente con voci fuori campo, inquadrature dall’alto, i primi piani sono pochi. E’ una serie molto particolare da questo punto di vista e io… non lo so, non so dirti da che parte stavo. E’ un personaggio divertente perché sofferto. Questo mi è piaciuto. Sicuramente non ho dovuto urlare, se non in qualche momento. Questo senz'altro mi ha appagato.
AC: Il Signore degli Anelli è stato un'opera corale, nonché progetto cinematografico e non solo, sviluppato su diversi anni. Come si è posta la voce di "Sam" all'interno di questo contesto, considerando che in fondo questo personaggio per la maggior parte del tempo è un "quasi-protagonista"? Che ricordi hai di questo progetto?
MA: Ci furono dei provini con Francesco Verano, il direttore. Sapevamo che kolossal fosse, il Signore degli Anelli lo conosciamo tutti, forse anche lì non avevamo però perfettamente idea di quanto questa cosa sarebbe divenuta gigantesca, e imponente, come successo e tutto il resto.
Io l’ho affrontato come al solito, cercando di entrare in quello che era un personaggio per me molto lontano perché io non sono fan di questo genere di fantasy, così complesso.
Guerre Stellari è una cosa, Il Signore degli Anelli è un'altra, ben più complessa. Tolkien è forse stato insegnante di tutti, forse anche di Lucas. Io non ero un fan, ho tentato di leggere anche il libro ma non era proprio il mio genere. Ho cercato di affrontarlo professionalmente come mio solito, abbiamo vinto il provino, le lavorazioni sono state belle.
Non ho aneddoti particolarissimi, di difficoltà particolari, anche perché considerate comunque che noi non vediamo moltissimo delle scene.
Già la lavorazione era abbastanza blindata, con immagini in bianco e nero, alcune non si vedevano bene, c'erano sempre le barre che coprivano l'immagine per la pirateria… insomma, non te lo godi così il film più di tanto, non hai un’idea vera e propria.
Uno s’immagina che vede a tutto schermo, a colori, che entri nel personaggio… invece hai un piccolo schermo, sei in una piccola sala, non ci sono tutti i dettagli necessari per capire… è difficile che uno non si coinvolga, a meno che magari non sia proprio un fan del film. Ma io onestamente ho bisogno di altre caratteristiche, per essere coinvolto.
Aladdin io invece lo vedevo: a colori e su un grandissimo schermo, è stato anche più facile all’epoca, stavo quasi per mettermi a piangere quando ha donato la libertà al genio. Oggi, se fosse stato in condizioni più ristrette, forse non mi sarei emozionato.
AC: Una domanda simile nasce in riferimento a Charlie della serie tv Lost; tra i tanti protagonisti ha un ruolo speciale che è rimasto nel cuore di molti per la sua umanità, determinazione e per la crescita che affronta da quando approda sull’isola. Immaginiamo ti renda orgoglioso l’aver prestato la voce ad un personaggio così amato, è così?
MA: Intanto LOST la ritengo davvero una grandissima serie che avevo inizialmente sottovalutato, invece poi m’ è piaciuta molto.
Sono rimasto deluso forse come tutti dal finale, da uno sviluppo che poteva finire sicuramente prima e in maniera migliore. Charlie in più ha una caratteristica che a me mi è molto cara. Innanzitutto è inglese, quindi mi era simpatico, e poi era una rockstar. Che chiedere, meglio di lui!? Era divertente (ride).
Tra l’altro io avevo fatto anche il provino su quell’attore proprio per il signore degli anelli, che come ricorderete è stato poi doppiato da Paolo Vivio.
Poi l'ho anche diretto LOST, l'ho proprio vissuto pienamente il prodotto.
Un grande personaggio, davvero. Anche quella era una lavorazione corale studiata nei minimi dettagli dove tutti sono dei personaggi fantastici, ed un incastro perfetto. JJ Abrams e Lindelhof sono stati veramente bravi… in quello. In altre cose non mi pronuncio, tra cui Star Trek e Star Wars, meglio se sto zitto. Ma in quello sono stati veramente bravi.
AC: Torniamo un po’ indietro nel tempo e parliamo di un personaggio particolarissimo: Yakko degli Animaniacs. Com’è stato lavorare ad una serie così divertente e "fuori di testa"? Ti piacerebbe rifare un’esperienza simile? Tutti abbiamo impressa nella memoria la canzoncina di Yakko sulle nazioni del mondo!
MA: La serie era bellissima e secondo me è stata molto sottovalutata in italia, o più che altro, è stata evidentemente lanciata male perché era un classico della Warner, come lo sono stati Porky Pig, Daffy e Bugs Bunny. Potevano essere dei classici, e in effetti in America lo sono al pari degli altri, in italia non lo sono diventati ed è un peccato.
La serie era molto intelligente, molto divertente, aveva poi queste canzoni pazzesche, perché quella delle nazioni ricordo che quando me la fecero vedere mi prese un colpo. Poi era solo UNA delle tante canzoni, mi ricordo che una volta, in tre giorni di lavoro gli interventi musicali erano una novantina, veramente un massacro, cantati con una voce per loro pitchata, noi invece dovevamo cantare già perfetti con la vocetta alterata (nb: qui Max fa la voce stridula e soffocata), era un incubo!
Mi è preso un colpo in quella canzone e mi dissi “no, io non ce la faccio a farla”, anche perché non eravamo in uno studio di registrazione musicale ma alla FonoRoma, ovvero uno Studio di Doppiaggio, dove non sono attrezzati per fare musica. C’era il maestro… o era buona la prima, o niente. E io… ho fatto buona la terza, mi ricordo che fu così. Feci una specie di miracolo (ride).
AC: Beh, complimenti.
MA: No ma non la potrei più rifare, te lo dico francamente! Ogni volta mi dico che non è possibile, non so proprio come ho fatto. Meno male che c’è YouTube e mi ricorda com’ero (ride)!
AC: Wolf’s Rain è un anime molto amato all’interno della nostra community; che ricordi hai del suo doppiaggio?
MA: Io purtroppo devo dire la verità: poco mi ricordo! Perché Wolf's Rain è stato uno degli ultimi anime che ho fatto prima di Code Geass, se non sbaglio era il periodo tra quello e Full Metal Panic. Ma poi ero un personaggio non così particolare, non è che parlassi tantissimo. Ma onestamente non ho un ricordo vivo, in quel momento io già stavo dirigendo, incominciavo con il cambio di rotta della mia, chiamiamola “carriera” di doppiatore.
Ero anche un po' stanco dei cartoni animati, perché senza andare ora cadere nel disprezzo che sarebbe la cosa più semplice, non è sempre qualificante, dopo un po' si vogliono fare live action, dei personaggi in carne e ossa, se proprio devo doppiare. In quel momento addirittura iniziavo a dirigere, quindi non avevo proprio più interesse per questo, per questo non mi sentite più tanto.
AC: Da diversi anni ti sei spostato sulla direzione di doppiaggio. E' un tipo di lavoro che ti regala più soddisfazioni del doppiaggio stesso? Ti manca doppiare? C’è qualcosa che nel tuo curriculum ancora senti che ti manca da fare?
MA: A parte tutto il periodo degli anime e di tanti cartoni che ho fatto - perché poi uno ricorda gli anime ma di cartoni ne ho fatti veramente tanti, anche di altre distribuzioni, cose francesi, Titeuf... non me li ricordo tutti, ma erano tanti e le serie lunghe - e dopo un po' “vocalmente parlando” uno si stanca, vengono pagati meno e considerati meno importanti, quando in realtà è la cosa più faticosa che ci sia.
Tre turni al giorno, nove ore al giorno, e uno fa una voce che deve parlare così (nd: Max Alto qui fa la voce “strozzata” )… è veramente stancante, e poi non è neanche così gratificante purtroppo.
Un conto è un film d'animazione o un live action con una persona in carne e ossa che ti insegna di più, ti metti a confronto in maniera diversa, entri in un personaggio che è già definito e quindi devi essere più tu ad adattarti, non più tu a interpretarlo e crearlo quanto piuttosto a rispettarlo.
Sono dei dettagli fondamentali.
La mia carriera di doppiaggio io l'ho cambiata perché volevo fare il direttore di doppiaggio e lì c'è stata una concomitanza fortunata. La Cast aveva una serie che era gli Osborne, io fui suggerito da una persona alla quale devo anche molto, mi dissero di sì e da lì in poi cominciai a lavorare con loro. Funzionando come direttore diventa difficile fare tutte e due le cose, infatti fui sostituito su ER, su Una Mamma per Amica perché non potevo più continuare su entrambe.
Ma ero contento, perché era quello che volevo fare. Anche perché il film più importante della mia vita che volevo fare e pensavo di non poter mai fare in realtà l’ho fatto! So che è un ri-doppiaggio, ma è Amadeus! Basta, una volta fatto quello, la mia carriera come doppiatore poteva anche finire.
Ho fatto tutto quello che volevo, non ho più bramosie, traguardi personali, io mi vedo più regista che attore, in questo senso.
... continua
Ma per quanto i credits su film, telefilm e animazione lo accompagnino da anni immemori, il suo lato musicale vi parrà inedito e sorprendente... o forse non così tanto, se ricordate Change the World, la sigla di InuYasha cantata proprio da lui in inglese.
Il 18 dicembre 2015 è uscito il primo album dei Public Radar, il gruppo rock di cui Massimiliano Alto è esponente: AnimeClick ne ha approfittato per fare un' interessante e lunga chiacchierata con lui.
AnimeClick: Grazie innanzitutto per la tua disponibilità.
Max Alto: Mi erano state girate le domande in anticipo ed ho visto che erano parecchie, quindi cercherò di essere sintetico (ride)!
AC: Effettivamente sono tante, ma d’altronde tu hai una carriera di un certo livello!
MA: Eh capirai! Comunque anch’io AnimeClick lo conosco piuttosto bene...
AC: Allora iniziamo. Nella cerchia di appassionati di AnimeClick non hai certo bisogno di presentazioni, ma come si racconterebbe in breve Massimiliano Alto ad un pubblico abituato a sentirlo da anni su cinema, telefilm e animazione per grandi e piccini?
MA: Uhm… ma bene o male ciò che si dice, anche perché io ho iniziato da bambino a fare questo mestiere per cui le serie rappresentative sono quelle. Sicuramente il personaggio, per motivo anche mio, storico, di momento preciso della mia vita è stato sicuramente Aladdin. Importante intanto perché dare la voce a un film della Disney comporta un’immortalità. Uno può pensare “sì, ma anche facendo le altre cose… “ e invece non è la stessa cosa, perché un film della Disney è una firma che lasci per sempre, è importante lo vedranno i tuoi figli, nipoti, pronipoti… tu muori, e quello continua ad andare!
Ti regala grande importanza prestare la voce a un’animazione così, e obiettivamente trovo che fosse un film d'animazione bellissimo, poi ne ho fatte altre di lavorazioni Disney importanti, Mucche alla riscossa, l’altro della Pixar - Ratatouille -, però, non lo so, sono più affezionato ad Aladdin per motivi anche legati al periodo.
MA: Bene, bene, andiamo d’accordo… (ride).
AC: Sappiamo che in Aladdin non hai fatto la parte cantata, l’hai fatta però con Flynn Rider in Rapunzel. Per noi è stato bellissimo ritrovarti in un film Disney, dopo quest’incursione ti piacerebbe tornare a indossare i panni di un principe Disney?
MA: Diciamo intanto una cosa: io non ho cantato nel primo film di Aladdin, ma nel Ritorno di Jafar e Il principe dei ladri ho cantato. Devo dire che non critico la scelta del maestro dell’epoca, che ora non c’è più, Vincenzo Carapellucci. Lui non mi scelse ma fece bene, io non ero pronto per cantare quella canzone all'epoca.
Oggi sì, con la maturità, lo studio del canto e della voce… Oggi sì, forse lo potrei fare, tant’è vero che ho dimostrato con Rapunzel di poter cantare ed è stata una bellissima esperienza, forse anche una rivincita, no? Là non ho cantato, qui non doppio ma ho cantato (ride). Divertente, sì!
Qualunque cosa della Disney mi piacerebbe, anche un cattivo, perché no. Sono comunque sempre personaggi affascinanti, anche nel cattivo c'è la morale, il carattere, la personalità un po’ goliardica… qualcosa sempre c’è.
Se ricapitasse, lo farei volentieri!
AC: Rimanendo sul canto, andiamo ad InuYasha. All'apice del secondo boom degli anime, di quelli trasmessi su MTV con sigle originali come tanti si auspicavano, giungeva l'attesissimo Inuyasha con... sorpresa! Un ri-arrangiamento dell'opening giapponese cantato da te, che già alle spalle avevi interpretato diversi anni prima quella di Ranma.
Come nasce il progetto di Change the World?
Parlaci un po’ di questo!
Change The World ~ InuYasha Opening (english version)
MA: Beh, con Ranma era un altro momento, diciamo che c’erano tante cose… uno magari non si rende conto di che cosa implichi una data cosa, sul momento. Magari la prende anche un po’ alla leggera, non hai l’idea che un domani possa cambiare la vita delle persone. Per me era una sigla come un'altra, a me piaceva fare Ranma e cantarla così. Tra l’altro quello era uno studio con cui ho mantenuto dei rapporti, con cui in seguito ho fatto cose mie.
Mentre con Change the World io ho detto subito che non l’avrei cantata se non fosse stata in inglese.
Avevo capito che Ranma aveva avuto una diffusione forte, un’eco pazzesca, pure in un periodo che non era come oggi Internet, ero anche un po’ preoccupato per la carriera musicale che volevo fare… capitemi bene, sono sempre dei marchi e non sempre positivi. Uno che canta una sigla di anime e poi fa un gruppo rock, non è proprio un sodalizio perfetto (ride). Allora mi sono detto "se devo ricantare una sigla, che sia in inglese!"
Tuttavia con Change the World mi hanno rassicurato subito, mi hanno detto che era in inglese, siamo andati a registrare a Mantova in uno studio bellissimo, c'era il produttore di questo pezzo ri-arrangiato di un gruppo giapponese, era il cantante dei Bulldozer, gruppo metal anni '80 che io conoscevo benissimo e col quale mi fece davvero piacere lavorare. E fu una bella cosa, una buona produzione, obiettivamente era fatto bene, ben curato, un buon prodotto.
Poi io non so come sia andato, non ho mai nemmeno seguito realmente le vendite o la diffusione, giuro, non so neanche se ha delle visualizzazioni YouTube, non so neanche quante siano…
AC: Possiamo assicurati che ha “spaccato”, come si suol dire, tra i fan è apprezzatissima anche la tua versione inglese. Quindi Grazie.
MA: Ecco, pensa un po’ se l’avessi scritta io, ora sarei miliardario (ride)!
Io ho fatto solo la mia parte, semmai grazie a voi! Sono stati bravi all’epoca a lanciarla!
AC: Capita che doppiando serie molto lunghe i personaggi mutino doppiatore.
Come ci si sente ad affidare un proprio personaggio ad un collega, com'è successo in Ranma con Boccanera e poi in InuYasha con Pezzulli? E in quest'ultimo caso, che sentimenti si provano quando si riprende un ruolo a distanza di anni e altre esperienze?
MA: Devo però spiegare un attimo perché è successo questo.
Ho cominciato le serie con l'intenzione di finirle, per un discorso di professionalità, non è che si inizia una cosa e poi la si lascia perché ci si stufa.
Io la serie di Ranma l'ho fatta tutta, poi è stata interamente ridoppiata per un discorso di diritti tv comprati dalla Doro TV e quindi passò a un altro direttore di doppiaggio e io per rispetto a Mazzotta con cui avevo fatto tutta la serie, decisi di non ridoppiarla. Mi sembrava stupido, decisi di non farla. Non è stato un passaggio a una sola persona, ma a un’intero cast, perché a parte Monica Ward cambiarono tutti.
In Inuyasha successe un po’ la stessa cosa. Abbiamo iniziato con la cooperativa CVD, dopodiché per dinamiche aziendali InuYasha passò al mio amico Mazzotta, che però stavolta era di un'altra società, e per coerenza io gli dissi che non l’avrei fatta con lui. Io sono sempre coerente, con amici e nemici. In questo caso quindi abbandonai la serie. Poi mi fu offerta l'ultima stagione e dissi “okay, facciamolo”. Era passato molto tempo, un momento in cui c’era la possibilità di farlo e l’ho fatto.
Ma per rispondere alla tua domanda, in realtà non vorrei deluderti. Per me sono dinamiche normali il fatto che possa cambiare una voce, per noi è lavoro, sarei disonesto se dicessi “oddio quanto m’è dispiaciuto”, in realtà no, anzi, ho trovato che comunque fossero molto bravi, e poi parliamo di due grandi professionisti, sia Boccanera che Pezzulli. So che, poverini, sono stati anche iper criticati ma loro che c'entravano? Io ho detto di no, e loro mi hanno sostituito. Anzi li ho quasi difesi in questo senso!
AC: Di rientro da protagonista si può parlare senz'altro anche per il tuo Lelouch di Code Geass, serie trasmessa in chiaro da RAI4 quando ormai la popolarità degli anime in TV ha iniziato a subire qualche segno di cedimento. Che cosa ha significato per te misurarti con questo personaggio, tenendo presente anche che per molti fan la resa del doppiatore giapponese Jun Fukuyama è 'inarrivabile'?
MA: Uhm… e quindi com’è stata considerata la mia interpretazione (in tono preoccupato)?
Una larga parte del fandom di anime e manga ritiene che i "seiyuu" (i doppiatori giapponesi) abbiano un qualcosa in più che consente loro di rendere al meglio le peculiarità delle caratterizzazioni dei personaggi degli anime, sei d’accordo?
MA: innanzitutto noi sentiamo sempre l'originale, bisogna sentirlo sempre e bisogna rispettarlo.
Purtroppo la cura e la cultura che c'è dietro a un certo tipo di recitazione nipponica a volte ci sfugge, anche per motivi di tempo. Per loro è una lavorazione che per noi potrebbe essere simile a una della Disney.
Molto spesso purtroppo l'animazione giapponese per noi non voglio dire che sia di quart'ordine ma quasi, come tempistiche di lavorazione intendo, e non come approccio al lavoro. Voi lo sapete, se mi avete seguito, io mi posso pure impegnare… ci ho lasciato le corde vocali su tutti questi anime e cartoni animati, non è che mi sono risparmiato, però è anche vero che ci sono delle tempistiche.
Quando lavorai con il disegnatore di Gundam capii quante cose ci sfuggono, che loro vogliono, ma non sempre le possiamo ottenere a quella velocità, bisognerebbe fare dieci anelli a turno, e invece facciamo anche 300 righe di cartoni animati. Ho cercato di avvicinarmi il più possibile sull’originale, come faccio sempre. Trovo onestamente che la mia voce fosse molto diversa in questo caso, magari non ho preso esattamente quella autorevolezza e quella possanza anche vocale che lui aveva.
Ho fatto del mio meglio. Magari un po’ di vantaggio ce l’ho perché a volte basta che io apra bocca e già così qualcuno è contento, ma io sinceramente non mi sarei mai messo su quel personaggio, detta proprio francamente.
AC: Lelouch è un personaggio molto controverso, anche all’interno del fandom di Code Geass ci sono profonde spaccature tra chi seguiva il suo ideale e chi lo osteggiava. Tu che hai indossato i suoi panni, da che parte stavi?
MA: E’ un personaggio così tormentato, al limite quasi dell’incomprensione. Bada bene, quando io doppiavo, era in colonna separata, quindi facevo tutto da solo. Parlavo da solo, non avevo un confronto con i dialoghi degli altri; a volte la trama era piuttosto criptica, perché non era facilissima quella serie, e credo che voi me ne darete atto. Non è Ranma né InuYasha. C'è un discorso politico, di guerra e tormento, anche solo come inquadrature, Code Geass è principalmente con voci fuori campo, inquadrature dall’alto, i primi piani sono pochi. E’ una serie molto particolare da questo punto di vista e io… non lo so, non so dirti da che parte stavo. E’ un personaggio divertente perché sofferto. Questo mi è piaciuto. Sicuramente non ho dovuto urlare, se non in qualche momento. Questo senz'altro mi ha appagato.
AC: Il Signore degli Anelli è stato un'opera corale, nonché progetto cinematografico e non solo, sviluppato su diversi anni. Come si è posta la voce di "Sam" all'interno di questo contesto, considerando che in fondo questo personaggio per la maggior parte del tempo è un "quasi-protagonista"? Che ricordi hai di questo progetto?
MA: Ci furono dei provini con Francesco Verano, il direttore. Sapevamo che kolossal fosse, il Signore degli Anelli lo conosciamo tutti, forse anche lì non avevamo però perfettamente idea di quanto questa cosa sarebbe divenuta gigantesca, e imponente, come successo e tutto il resto.
Io l’ho affrontato come al solito, cercando di entrare in quello che era un personaggio per me molto lontano perché io non sono fan di questo genere di fantasy, così complesso.
Guerre Stellari è una cosa, Il Signore degli Anelli è un'altra, ben più complessa. Tolkien è forse stato insegnante di tutti, forse anche di Lucas. Io non ero un fan, ho tentato di leggere anche il libro ma non era proprio il mio genere. Ho cercato di affrontarlo professionalmente come mio solito, abbiamo vinto il provino, le lavorazioni sono state belle.
Non ho aneddoti particolarissimi, di difficoltà particolari, anche perché considerate comunque che noi non vediamo moltissimo delle scene.
Già la lavorazione era abbastanza blindata, con immagini in bianco e nero, alcune non si vedevano bene, c'erano sempre le barre che coprivano l'immagine per la pirateria… insomma, non te lo godi così il film più di tanto, non hai un’idea vera e propria.
Uno s’immagina che vede a tutto schermo, a colori, che entri nel personaggio… invece hai un piccolo schermo, sei in una piccola sala, non ci sono tutti i dettagli necessari per capire… è difficile che uno non si coinvolga, a meno che magari non sia proprio un fan del film. Ma io onestamente ho bisogno di altre caratteristiche, per essere coinvolto.
Aladdin io invece lo vedevo: a colori e su un grandissimo schermo, è stato anche più facile all’epoca, stavo quasi per mettermi a piangere quando ha donato la libertà al genio. Oggi, se fosse stato in condizioni più ristrette, forse non mi sarei emozionato.
AC: Una domanda simile nasce in riferimento a Charlie della serie tv Lost; tra i tanti protagonisti ha un ruolo speciale che è rimasto nel cuore di molti per la sua umanità, determinazione e per la crescita che affronta da quando approda sull’isola. Immaginiamo ti renda orgoglioso l’aver prestato la voce ad un personaggio così amato, è così?
MA: Intanto LOST la ritengo davvero una grandissima serie che avevo inizialmente sottovalutato, invece poi m’ è piaciuta molto.
Sono rimasto deluso forse come tutti dal finale, da uno sviluppo che poteva finire sicuramente prima e in maniera migliore. Charlie in più ha una caratteristica che a me mi è molto cara. Innanzitutto è inglese, quindi mi era simpatico, e poi era una rockstar. Che chiedere, meglio di lui!? Era divertente (ride).
Tra l’altro io avevo fatto anche il provino su quell’attore proprio per il signore degli anelli, che come ricorderete è stato poi doppiato da Paolo Vivio.
Poi l'ho anche diretto LOST, l'ho proprio vissuto pienamente il prodotto.
Un grande personaggio, davvero. Anche quella era una lavorazione corale studiata nei minimi dettagli dove tutti sono dei personaggi fantastici, ed un incastro perfetto. JJ Abrams e Lindelhof sono stati veramente bravi… in quello. In altre cose non mi pronuncio, tra cui Star Trek e Star Wars, meglio se sto zitto. Ma in quello sono stati veramente bravi.
AC: Torniamo un po’ indietro nel tempo e parliamo di un personaggio particolarissimo: Yakko degli Animaniacs. Com’è stato lavorare ad una serie così divertente e "fuori di testa"? Ti piacerebbe rifare un’esperienza simile? Tutti abbiamo impressa nella memoria la canzoncina di Yakko sulle nazioni del mondo!
Animaniacs ~ Le Nazioni del Mondo di Yakko
MA: La serie era bellissima e secondo me è stata molto sottovalutata in italia, o più che altro, è stata evidentemente lanciata male perché era un classico della Warner, come lo sono stati Porky Pig, Daffy e Bugs Bunny. Potevano essere dei classici, e in effetti in America lo sono al pari degli altri, in italia non lo sono diventati ed è un peccato.
La serie era molto intelligente, molto divertente, aveva poi queste canzoni pazzesche, perché quella delle nazioni ricordo che quando me la fecero vedere mi prese un colpo. Poi era solo UNA delle tante canzoni, mi ricordo che una volta, in tre giorni di lavoro gli interventi musicali erano una novantina, veramente un massacro, cantati con una voce per loro pitchata, noi invece dovevamo cantare già perfetti con la vocetta alterata (nb: qui Max fa la voce stridula e soffocata), era un incubo!
Mi è preso un colpo in quella canzone e mi dissi “no, io non ce la faccio a farla”, anche perché non eravamo in uno studio di registrazione musicale ma alla FonoRoma, ovvero uno Studio di Doppiaggio, dove non sono attrezzati per fare musica. C’era il maestro… o era buona la prima, o niente. E io… ho fatto buona la terza, mi ricordo che fu così. Feci una specie di miracolo (ride).
AC: Beh, complimenti.
MA: No ma non la potrei più rifare, te lo dico francamente! Ogni volta mi dico che non è possibile, non so proprio come ho fatto. Meno male che c’è YouTube e mi ricorda com’ero (ride)!
AC: Wolf’s Rain è un anime molto amato all’interno della nostra community; che ricordi hai del suo doppiaggio?
MA: Io purtroppo devo dire la verità: poco mi ricordo! Perché Wolf's Rain è stato uno degli ultimi anime che ho fatto prima di Code Geass, se non sbaglio era il periodo tra quello e Full Metal Panic. Ma poi ero un personaggio non così particolare, non è che parlassi tantissimo. Ma onestamente non ho un ricordo vivo, in quel momento io già stavo dirigendo, incominciavo con il cambio di rotta della mia, chiamiamola “carriera” di doppiatore.
Ero anche un po' stanco dei cartoni animati, perché senza andare ora cadere nel disprezzo che sarebbe la cosa più semplice, non è sempre qualificante, dopo un po' si vogliono fare live action, dei personaggi in carne e ossa, se proprio devo doppiare. In quel momento addirittura iniziavo a dirigere, quindi non avevo proprio più interesse per questo, per questo non mi sentite più tanto.
Non ho più così tanta voglia di mettere la mia voce, ho optato per un altro tipo di carriera, che ora ancora mi appaga. Poi mi stancherò pure di quella, ahahahha, e andrò in pensione!
AC: Da diversi anni ti sei spostato sulla direzione di doppiaggio. E' un tipo di lavoro che ti regala più soddisfazioni del doppiaggio stesso? Ti manca doppiare? C’è qualcosa che nel tuo curriculum ancora senti che ti manca da fare?
MA: A parte tutto il periodo degli anime e di tanti cartoni che ho fatto - perché poi uno ricorda gli anime ma di cartoni ne ho fatti veramente tanti, anche di altre distribuzioni, cose francesi, Titeuf... non me li ricordo tutti, ma erano tanti e le serie lunghe - e dopo un po' “vocalmente parlando” uno si stanca, vengono pagati meno e considerati meno importanti, quando in realtà è la cosa più faticosa che ci sia.
Tre turni al giorno, nove ore al giorno, e uno fa una voce che deve parlare così (nd: Max Alto qui fa la voce “strozzata” )… è veramente stancante, e poi non è neanche così gratificante purtroppo.
Un conto è un film d'animazione o un live action con una persona in carne e ossa che ti insegna di più, ti metti a confronto in maniera diversa, entri in un personaggio che è già definito e quindi devi essere più tu ad adattarti, non più tu a interpretarlo e crearlo quanto piuttosto a rispettarlo.
Sono dei dettagli fondamentali.
La mia carriera di doppiaggio io l'ho cambiata perché volevo fare il direttore di doppiaggio e lì c'è stata una concomitanza fortunata. La Cast aveva una serie che era gli Osborne, io fui suggerito da una persona alla quale devo anche molto, mi dissero di sì e da lì in poi cominciai a lavorare con loro. Funzionando come direttore diventa difficile fare tutte e due le cose, infatti fui sostituito su ER, su Una Mamma per Amica perché non potevo più continuare su entrambe.
Ma ero contento, perché era quello che volevo fare. Anche perché il film più importante della mia vita che volevo fare e pensavo di non poter mai fare in realtà l’ho fatto! So che è un ri-doppiaggio, ma è Amadeus! Basta, una volta fatto quello, la mia carriera come doppiatore poteva anche finire.
Ho fatto tutto quello che volevo, non ho più bramosie, traguardi personali, io mi vedo più regista che attore, in questo senso.
... continua
Non vedo l'ora di leggere la continuazione dell'intervista.
Alto ammette anche la difficoltà nel cogliere la cultura recitativa diversa, e quindi nel renderle giustizia.
E c'è gente che quando lo dico, non mi crede...
Interessante anche quando parla di Lelouch. Parte del fascino del quel personaggio lo attribuisco anche alla interpretazione di Massimiliano.
Grazie animeclick per questa bella intervista.
Bellissima la sigla di Ranma!
Intervista interessante, aspetto la seconda parte.
Grazie per questa intervista
Certo, poi uno può liberamente preferire il doppiaggio italiano per una questione di vicinanza culturale, ma da qui a dire che possa risultare migliore dell'originale ce ne passa...
Per il resto, mi dispiace pensare che comunque i doppiatori siano costretti a lavorare in certe condizioni (davvero non immaginavo che addirittura potessero non vedere i video che doppiano! O.O), se poi il doppiaggio ne risente poi non dovrebbe sorprendere.
Detto questo, ho sempre apprezzato il lavoro di Max Alto, anche se ormai - almeno per quel che mi riguarda - vedo tutto in originale (che siano film, serie tv o anime), lo preferisco di gran lunga.
Non insultatemi ma io sin da bimba detestavo la voce di Alto, non mi è mai piaciuta, nonostante riconosca sia un bravissimo doppiatore e penso fosse perfetto sia su Ranma che su Inuyasha (pur preferendo in entrambi i casi il fantastico Kappei Yamaguchi, che come praticamente tutti i Jappi ha un'estensione vocale invidiabile).
Che in italia i cartoni animati siano considerati roba per bambini purtroppo si sa, apprezzo che ammetta lui stesso che non vedeva l'ora di passare ai film che ovviamente da noi sono decisamente più curati come traduzioni/adattamenti e scelte di doppiaggio (anche se da qualche anno anche in questo campo-anche per contrastare la pirateria- fanno le cose un po' troppo in fretta e si sente...)
ps: per quanto sia un bravo cantante su Flynn di Rapunzel suonava davvero tanto fuori posto, il suo timbro non era per nulla simile a quello del doppiatore, l'ho trovata davvero una scelta forzata e irritante, avrei preferito che gli facessero proprio doppiare il personaggio invece che affidare il lavoro al solito attore/personaggio famoso del momento come va tanto di moda adesso ..
... non ditegli, però, che, quando invecchiano troppo, i film Disney vengono ridoppiati, in barba all'immortalità
La prima volta che conobbi Kappei Yamaguchi fu sentendolo nei panni di Shinichi/Kaito in Detective Conan, e m'innamorai immediatamente della sua voce, che mi ricordava un po' il timbro di Alto. Non so se gli addetti ai lavori all'epoca avessero notato questa vaga somiglianza nel timbro, motivo per cui gli fecero doppiare sia Ranma che Inuyasha, entrambi interpretati appunto da Yamaguchi. Improbabile, fatto sta che lo trovavo ottimo come "Yamaguchi nostrano". Yamaguchi mi lascio' poi senza parole nella sua interpretazione di L di Death Note, in cui veramente cambio' completamente timbro vocale (e m'innamorai nuovamente di lui, in questa nuova versione). Non so se Alto sarebbe stato in grado di avvicinarsi alla sua interpretazione di L, ma forse avrebbe fatto un lavoro migliore di Crescentini, che proprio non mi piacque.
Certi doppiatori giapponesi hanno veramente una capacità di modificare il timbro paurosa, che al giorno d'oggi non si riscontra molto frequentemente nel panorama italiano. Alto sostiene che non si vedeva molto nei panni di Lelouch, in quanto pensa di non essere riuscito a restituire la stessa imponenza nel timbro del doppiatore originale. Ma Jun Fukuyama in realtà doppia anche personaggi con un timbro vocale soave e dolcissimo, come Shinra di Durarara e Takanashi Souta di Working!!, per poi passare ad un timbro ancora completamente diverso come quello che utilizza per Koro-sensei, personaggio che a sua volta cambia timbro di voce in continuazione per via della sua caratterizzazione fuori di testa.
Quindi non è che Jun Fukuyama abbia naturalmente una voce possente, anzi, la sua voce normale è molto "dolce"; il punto è che ha un'estensione vocale pazzesca, frutto di tanto allenamento, e che il cartone giapponese permette di sviluppare al meglio, proprio per le sue peculiari caratteristiche in termini di disegni, scelte registiche, dialoghi, caratterizzazioni, espressioni spesso esagerate, etc.
Quindi, avere la possibilità di doppiare un anime dovrebbe essere colta dai doppiatori nostrani almeno come un'opportunità per esercitarsi in virtuosismi vocali.
io rimasi sconvolta quando scoprii che Yamaguchi doppiava L...
Io non sono mai riuscita a vedere Death Note in italiano, non esiste proprio confronto (come quasi sempre, almeno secondo la mia personale opinione, le scuole di doppiaggio giapponese sono proprio di un altro pianeta)
E' vero che i nostri doppiatori potrebbero cogliere l'occasione per esercitarsi, ma, come dimostra questa stessa intervista, non ne hanno l'interesse e nemmeno le possibilità viste le tempistiche con cui lavorano, scommetto che sono rari quelli che non li considerano robaccia da nerd o da bambini.
Poi mi sono strarotto di chi esalta tanto i doppiatori nipponici, sì sono bravi quando si tratta di urlare, ansimare, gemere, etc. ci mettono davvero molto trasporto ma resta il fatto che mi coinvolgono di più le voci italiane e ne abbiano tantissime cazzute, passionali, sensuali. Certo poi ci sono anche quei raccomandati che valgono poco ma sono una decisa minoranza.
Di Death Note in italiano ho visto solo qualche episodio, in quanto ho voluto farlo vedere a mia madre, a cui ero sicura che sarebbe piaciuto (e così è stato), ma ovviamente le sarebbe stato pesante seguire i sottotitoli, non è anziana ma neanche giovanissima (io sono dell'80 ). Però s'è vista il primo episodio di Shingeki no Kyojin in giapponese.
P.S. Anch'io preferisco 1000 volte Death Note in giapponese, ma in generale ho proprio una preferenza per le serie in lingua originale. E non è neanche questione di quale versione ho visto prima...
Di Orange Road ho visto nell'ordine: la versione censurata da Mediaset, la serie in lingua originale, e per curiosità la serie in versione Dynit, in cui Kasuga era doppiato proprio da Alto.
Tra le tre, la mia preferita in assoluto è la versione giapponese, con cui mi sono innamorata di Orange Road, serie che da bambina non mi è mai piaciuta granchè...
Mi sono rivista anche Hime-chan no ribbon in giapponese, da adulta, ed è stata un'esperienza adorabile! Si sentiva che la seiyuu di Daichi aveva poca esperienza (infatti mi sa che ha avuto solo quel ruolo, lol), ma nel complesso l'ho trovato un doppiaggio delizioso, che mi ha fatto apprezzare ancora di piu' uno dei miei majokko preferiti di quando ero piccina. Credo che quando si entra nel mondo del doppiaggio in lingua originale, almeno per alcune persone che entrano in totale sintonia con quel mondo, diventi un piacere irrinunciabile...un'assuefazione!
io pure sono appassionata fin da piccola e di solito li riconosco sempre, ma i jappi sono davvero oltre come bravura e a volte mi mettono in crisi...
Ah ah pensa che pure io l'ho fatto vedere a mia madre ma in giapponese, lei pure preferisce vedere tutto in lingua originale (le ho insegnato bene XD)
Sono d'accordo con tutto ciò che dici, io pure ho rivalutato diverse cose negli anni rivedendole coi sottotitoli ed è vero che è proprio un piacere godersi la magia di un'opera nella lingua in cui è stata concepita..
Ah, e mi aggiungo al suo disappunto per il poco seguito nei confronti degli Animaniacs: da piccola mi piaceva tantissimo, lo trovavo davvero divertente e geniale!
Vero, per questo è una piacevolissima sfida ogni volta con i seiyuu, ma ho comunque una buona percentuale di riuscita! Anche se certe volte proprio...Tipo, ci sono rimasta di sasso quando ho scoperto che Chiwa Saito (la doppiatrice di Senjougahara di Bakemonogatari) era anche Stella di Arakawa Under the Bridge! D: Cavoli, non è umanamente possibile! XD E potrei citare svariati altri casi in cui mi hanno fregato, ma sto affinando le orecchie sempre di più, eheheh.
Vabbè, vogliamo parlare di Daisuke Namikawa? Oltre ad avere una voce da sbavo, quanto diamine è bravo a modulare decine di timbri diversi? Anche lui è uno che sa mettermi davvero in crisi. C'è gente bravissima a livello di interpretazione, come Hiroshi Kamiya e Mamoru Miyano, che sono però onestamente più riconoscibili.
>Ah ah pensa che pure io l'ho fatto vedere a mia madre ma in giapponese, lei pure preferisce vedere tutto in lingua originale (le ho insegnato bene XD)
A mia madre viene il mal di testa a seguire i sottotitoli, povera.
>Sono d'accordo con tutto ciò che dici, io pure ho rivalutato diverse cose negli anni rivedendole coi sottotitoli ed è vero che è proprio un piacere godersi la magia di un'opera nella lingua in cui è stata concepita..
Già!
>Poi mi sono strarotto di chi esalta tanto i doppiatori nipponici, sì sono bravi quando si tratta di urlare, ansimare, gemere, etc. ci mettono davvero molto trasporto ma resta il fatto che mi coinvolgono di più le voci italiane e ne abbiano tantissime cazzute, passionali, sensuali.
I seiyuu non sono particolarmente bravi solo quando devono esprimere emozioni estreme, ma anche nella resa di tutti gli altri stati d'animo. Usando il tuo linguaggio, io potrei dire che mi sono strarotta di chi come te, pensa che la recitazione giapponese dia del suo meglio solo quando c'è da urlare o da piangere, cosa assolutamente non vera.
Ci sono anime in cui i personaggi devono parlare in modo calmo, tranquillo e pacato, ed io amo ogni sfumatura che i seiyuu sanno far trapelare anche in questo genere di interpretazioni, anzi, soprattutto in questo genere di interpretazioni.
Non intendo criticare le tue preferenze, ma per favore, non attaccare gratuitamente chi sta esprimendo le proprie in modo sereno e civile.
Nessuno qui, prima di te, aveva esordito con "mi sono strarotto di chi...etc. etc."
Grazie.
Daisuke Namikawa non può essere umano, passa da Hetalia a Eustass Kid con una disinvoltura che ha dell'incredibile, e sì altri come Mamoru Miyano sono più riconoscibili ma cavoli parlando di lui come dici tu è a recitare è straordinario, a me piace soprattutto nelle parti drammatiche, gli si spezza proprio la voce, mi viene da pensare che stia piangendo veramente!
Sì insomma i doppiatori giapponesi sono straordinari, potrei restare ore a decantarli XD
Questo non significa (x rispondere ad ANTICONFORMISTA) non apprezzare i doppiatori italiani, ce ne sono sicuramente di bravi, ma è chiaro che la cura che ci mettono i giapponesi, essendo gli anime parte del loro mondo e della loro cultura, è maggiore.
E' già impressionante come in Hetalia riesca a rendere in modo totalmente diverso Romano rispetto a Veneziano, cribbio! E poi ha proprio una voce bellissima, che si può apprezzare particolarmente ad esempio nel ruolo di Kazehaya (a me Kimi ni todoke non piace onestamente, ma starei ad ascoltare Kazehaya per ore... )
Quanto a Mamoru Miyano, come dicevo ha un timbro abbastanza riconoscibile, ma in termini di recitazione è fantastico, niente da dire. A me piace sia nei ruoli drammatici che comici...Tamaki in Host Club ti fa piegare in due dalle risate!
Anch'io come te starei per ore a parlare dei seiyuu, li amo profondamente, sono parte integrante degli anime quanto disegni e BGM.
Ci tengo anche a puntualizzare che i seiyuu recitano su una versione grezza ed incompleta dell'anime, potendo esprimersi liberamente e con passione, anche sfruttando il linguaggio del corpo.
Poi gli animatori completano le animazioni del labiale dei personaggi seguendo la recitazione dei seiyuu, ma talvolta non rispettano le loro pause, così alcune battute risultano fuori sincrono. Questo problema del fuori sincrono perciò non è colpa dei seiyuu, come taluni credono, bensì di un'animazione approssimativa del labiale che viene completata DOPO che i seiyuu hanno registrato le battute.
Quando i seiyuu doppiano serie straniere GIA' FINITE, tipo che so, I Simpson, lavorano ovviamente come fanno i nostri doppiatori quando doppiano un anime, seguendo quindi il labiale del cartone in maniera impeccabile.
E' diverso lavorare su un cartone al grezzo che su un cartone finito.
Questa precisazione la volevo fare prima che arrivasse il solito tipo di turno a dire che i seiyuu non sanno seguire il labiale, solo in quanto non sa come si svolge la produzione di un cartone. XD Se i doppiatori non registrassero prima le battute, gli animatori non saprebbero quanti movimenti della bocca fare...e si sa comunque da secoli che nei cartoni giapponesi, i movimenti della bocca non sono mai stati animati con grandissima cura. Se uno guarda i primi episodi di Heidi, alle volte i personaggi dicono frasi lunghissime senza manco muovere le labbra. Ma in compenso gli anime hanno altri punti di forza, in termini registici, di tecniche espressive, etc. Un'animazione perfetta che ricrei scrupolosamente il realismo delle movenze umane, non è l'unico modo di fare animazione, anche perchè richiede un budget non indifferente, e non tutti gli studi di animazione hanno il potere economico della Disney.
Tornando ad Alto comunque, ho apprezzato la sua diplomazia ed il suo tatto in questa intervista. E' stato onesto, senza arrivare a dire "francamente mi faceva schifo doppiare gli anime"...E vi garantisco che ci sono doppiatori che l'hanno detto senza alcun problema. ^__^
"I seiyuu non sono particolarmente bravi solo quando devono esprimere emozioni estreme, ma anche nella resa di tutti gli altri stati d'animo. Usando il tuo linguaggio, io potrei dire che mi sono strarotta di chi come te, pensa che la recitazione giapponese dia del suo meglio solo quando c'è da urlare o da piangere, cosa assolutamente non vera.
Ci sono anime in cui i personaggi devono parlare in modo calmo, tranquillo e pacato, ed io amo ogni sfumatura che i seiyuu sanno far trapelare anche in questo genere di interpretazioni, anzi, soprattutto in questo genere di interpretazioni."
Tutto quello che vuoi ma anche i doppiatori italiani sono dei maestri, spesso non è colpa loro se alcuni doppiaggi non sono resi al massimo come ha detto anche Max Alto ma delle tempistiche dovute al fatto che gli anime vengono trattati quasi sempre come prodotti di serie b.
Per quanto mi riguarda apprezzerò sempre il doppiaggio italiano a quello nipponico, possono equivalersi ma resta il fatto che io mi faccio coinvolgere di più nella mia lingua, sono cresciuto con gli anime in italiano e non guardandomeli sub ita come i ragazzetti-smartphone di oggi giorno, oltretutto stanca e danneggia gli occhi doversi leggere quei dannati sottotitoli distogliendoti da sequenze anime, in lingua italiana ciò non succede, è tutto più rilassante e ti fai prendere totalmente esclusivamente da disegni, animazioni e sonoro.
Se ti stanca leggere i sottotitoli, anche questo è un tuo fattore soggettivo, che condividi sicuramente con molte altre persone.
Ma un conto è affermare queste cose, un altro voler dire come hai fatto tu che i giapponesi sono molto bravi solo a urlare, piangere, gemere.
E' chiaro che a differenza tua, ci sono persone come me e Ayma che invece sanno cogliere le sfumature emotive anche nelle parti parlate.
Io sono cresciuta guardando gli anime in italiano, come tutti i bambini italiani negli anni 80, mica c'erano alternative; tuttavia, quando ho avuto da adulta la possibilità di accedere ai cartoni in lingua originale, mi sono aperta a questo mondo, ho fatto i miei raffronti, visto cosa mi emozionava di più, ed operato una scelta. A me piacciono enormemente di più in lingua originale, e non sono una ragazzetta, probabilmente sono pure più vecchia di te. Non far sembrare quindi questo tipo di preferenza come qualcosa tipico dei bambocci. E' una preferenza legittima, punto e basta. Tanto legittima come la tua di apprezzare maggiormente un prodotto nella tua lingua.
Non è che siamo strane noi o che esiste un modo sbagliato o giusto per apprezzare gli anime, semplicemente ognuno è diverso e percepisce le cose a suo modo.
Da ragazzina ho sempre pensato che l'inglese come lingua mi piacesse molto, dato che apprezzavo moltissime canzoni in inglese; quando ho scoperto come suona la parlata normale, sono rimasta delusa, ed ho compreso che in realtà la lingua non mi piace davvero come avevo sempre creduto.
Sull'americano ti do ragione, io comunque preferisco sentire le interpretazioni degli attori, a volte si perdono delle performance davvero straordinarie.
Poi mi diverto a riconoscere gli accenti, quello scozzese mi piace poco, l'irlandese stretto è incapibile e l'australiano ma soprattutto il puro accento britannico sono terribilmente sexy *-*
Sapevo già del fatto che ormai aveva abbandonato la carriera da doppiatore per fare il direttore, son contento per lui ma mi dispiace anche.... spero sempre che torni a dare la voce in qualche anime in futuro magari dirigendo pure il doppiaggio dato che può farlo ora X3
In linea di principio hai ragione, nel senso che è anche assurdo dire "oh, che bravo questo attore", sulla base del doppiaggio italiano. Sono dell'idea che andrebbe visto tutto in lingua originale, però ammetto onestamente le mie preferenze. Io e l'inglese non andiamo molto d'accordo.
Comunque qui in Italia siamo proprio all'assurdo, al punto che quando muoiono certi famosi attori hollywoodiani, nei tg spesso li omaggiano facendoti vedere spezzoni da film...doppiati. Almeno in quelle circostanze, potrebbero far sentire la loro VERA voce. ^^"
E' proprio vero, e poi mi da sui nervi quando muore un doppiatore famosissimo e i tg ne parlano a malapena, in Italia manca proprio l'amore per queste arti quali il cinema, l'animazione e il doppiaggio ed è una cosa che mi dispiace davvero..
Ad ogni modo, Alto in Aladdin sarà indimenticabile: chi può scordare non solo i Film, ma tutti gli Episodi della serie animata che per anni ci hanno accompagnato nei pomeriggi degli anni '90?
A parte ciò, io sono una fan di Alto da quando ero una mocciosa e ho sentito parlare Aladdin, in quel momento è diventato il mio doppiatore italiano preferito e tale è rimasto (e tale rimarrà sempre, anche se non doppierà più), quindi mi lascio andare a qualche sproloquio su questa intervista!
E' bellissimo sapere che anche Max provi tanto amore per Aladdin, è una cosa che mi ricollega alla mia infanzia e in un certo senso mi fa una tenerezza assurda. Ricordo che mentre vedevo Rapunzel, appena ho sentito Flynn cantare sono saltata dal divano dicendo "è Massimiliano Alto che canta! E' lui!!!", con sommo sgomento di chi mi stava accanto! XD
Lo avevo amato tantissimo con Ranma, l'anime che mi ha avvicinata al mondo dei manga, se ho amato tanto quella serie e la sua creatrice è stato anche grazie alla voce di Max, che mi faceva amare tantissimo il personaggio di Ranma nonostante lo trovassi detestabile di carattere! XD Quando l'ho risentito su Inuyasha sono andata in brodo di giuggiole, senza contare quella bellissima sigla! *o* Ricordo che all'epoca nelle fumetterie c'erano degli opuscoletti distribuiti da Dynit in cui si pubblicizzavano le loro serie, ho staccato le pagine riguardanti Change the world e credo di averle conservate ancora oggi da qualche parte! XD
Immaginavo che i cambi di doppiatori fossero dovuti a questioni di diritti ma sono una di quelle che all'epoca ci restò malissimo per la sostituzione di Alto su Inu, non ho neanche più seguito la serie perché per me non c'era altra voce per lui.
Con Code Geass invece è successo che mi ci sono approcciata per due motivi: il chara by Clamp e Alto che doppiava il protagonista, furono i miei due unici incentivi, senza di loro non l'avrei mai fatto! XD E ho adorato il suo doppiaggio di Lelouch, mi ha emozionata come poche altre cose, in ogni momento di quella serie. Ho sentito la versione Fukuyama solo molto tempo dopo e vuoi per l'orecchio, vuoi perché Max è Max (e io comunque adoro Fukuyama) ma io preferisco la sua versione! E' vero che le voci sono molto diverse ma per me è stata una bellissima interpretazione che ha reso ottimamente il personaggio.
Certo mi spiace sapere che per i cartoni animati ci sia meno cura di film o telefilm a causa di tempistiche assurde, ma apprezzo molto l'onestà di Max nei confronti delle capacità dei giappi di doppiare anime, è stato molto umile, avrebbe potuto dire "noi siamo di un'altra scuola" ma non l'ha fatto.
Charlie di Lost è un altro personaggio che ho amato anche grazie alla sua voce, mentre per gli Animaniacs... io li adoravo, peccato che non abbiano sfondato in italia. Quella canzone comunque è magnifica, la riascolto spesso e mi stupisco ogni volta di come possa aver fatto una cosa simile! XD
Infine, non posso nascondere che mi dispiace tantissimo che non si dedichi più al doppiaggio e che in generale non si sentiva più appagato dal doppiaggio degli anime, ma comprendo che, come per gli attori "da film", sentisse l'esigenza di mettersi in gioco anche su altro. Io però ci spero sempre di risentirlo!
Ancora un grosso grazie a Max per questa intervista!
E' un peccato che abbia deciso di non prestare più la sua voce alla televisione.. ma chissà.. magari prima o poi ci farà una sorpresa... ^^
Attendo con ansia la seconda parte dell'intervista!!!
Ma è stato davvero un grande, grandissimo onore, e ancora adesso non mi capacito forse per davvero di questa strabiliante opportunità che abbiamo potuto cogliere, nel poterci relazione con un professionista di così alto livello.
Per questo, di nuovo, ci tengo a ringraziare tutte le persone attraverso le quali abbiamo potuto realizzare questo sogno. Perché di questo si tratta, di un vero sogno divenuto realtà
- Al di là del reputare gli anime di quart'ordine, la differenza tra un Disney e un giapponese è che il Disney ne esce uno all'anno e dura due ore, e quindi c'è tutto il tempo di ascoltarselo e impostare la recitazione. Non per ultimo... è in americano (lingua molto più "vicina" per noi rispetto al giapponese). Di serie giapponesi ne vengono doppiate di più e molto più "in batteria" perciò tempo non ce n'è proprio. Spesso il doppiatore entra in sala che non sa nemmeno cosa deve doppiare.
- La recitazione giapponese è molto più "enfatizzata/sovrarecitata" della nostra, dovuto al Kabuki. Anche non conoscendo il giapponese, dopo un po' l'orecchio si abitua alla "musicalità" della recitazione e i sottotitoli completano il resto. Perciò le varie sfumature si percepiscono comunque e chiaramente. Per ottenere lo stesso effetto da noi, bisognerebbe chiamare attori di teatro (che appunto "enfatizzano", cosa ormai impossibile.
- I doppiatori giapponesi sono ottimi quando inseriti nel contesto degli anime/animazione, ma i doppiaggi giapponesi di film americani sono molto scarsi. Dirò di più... anche i live-action "seri" fatti dai giapponesi sono scarsi. Spesso sovrarecitati con attori che fanno espressioni facciali "inesistenti" per noi e che rischiano solo di ridicolizzare la scena. Nei film americani il risultato dei nostri doppiatori è di molto superiore a quelli giapponesi (complice il discorso inverso... l'inglese più vicino a noi come lingua rispetto a loro)
- I doppiatori giapponesi sono avvantaggiati anche per il fatto che doppiano tutti insieme (spesso 5-6 doppiatori e più tutti in sala a registrare). Quindi le frasi sono "collegate" in quanto un doppiatore "riprende" dove l'altro ha terminato la frase. Da noi è tutto in colonna separata quindi si registrano le battute proprie ma non si hanno riferimenti con gli altri.
Ciò detto, Alto è molto bravo e non ricordo suoi doppiaggi con recitazioni scadenti o sballate quindi indubbiamente è molto professionale.
Quello che mi da' fastidio e che oltre ad ignorare doppiatori bravi come ad es. IosonoOtakuman che ha una voce adatta a questo lavoro ma neanche uno studio di doppiaggio l'ha ingaggiato e che molte persone preferiscono OGNI COSA all'italiano e mi sembra una cosa da ipocriti(posso capire che non ti piaccia la voce scelta, l'adattamento e altro ma almeno supporta il prodotto qui da noi), allora impara la lingua estera e trasferisciti altrove e che cavolo...
Poi certo molte cose dipendono dal direttore di doppiaggio che può fare un'ottimo lavoro come una schifezza immane ma il discorso alla fine è quello.
Alto è uno dei miei doppiatori preferiti, perchè è uno dei pochi che trovo davvero versatile, la sua voce sta bene sia sui personaggi di anime che su quelli in carne ed ossa, ed è una cosa più rara di quanto non sembri!
Tutte le volte che ha lasciato un ruolo ci sono sempre rimasta male, per parlare degli esempi più famosi, Boccanera è stato bravissimo a sostituirlo in Ranma (e la scelta di mantenere una voce "virile" è stata la migliore secondo me), ma ero troppo affezionata alla voce e alla recitazione di Alto per apprezzarlo pienamente; idem con Inu Yasha, Pezzulli è uno dei miei doppiatori preferiti, ma solo sul cinema, non so perchè ma non mi ha mai convinto su Inu Yasha; e per finire in Una mamma per amica non c'era proprio storia, quando lui ha lasciato il ruolo di Jess, il personaggio stesso è diventato proprio inutile ai miei occhi, la voce di Alto gli dava davvero molto secondo me.
Io non sono una fan del doppiaggio giapponese a tutti i costi, penso che in Italia abbiamo doppiatori eccelsi tra Roma e Milano (soprattutto a Milano, dove la Merak ha doppiato per anni e anni un anime dopo l'altro, e non "baratterei" per nessun seiyuu al mondo attori come Simone D'Andrea, Emanuela Pacotto, Elisabetta Spinelli, Patrizio Prata, il compianto Paolo Torrisi, Alessandra Karpoff, Debora Magnaghi e tanti altri. Se vogliamo parlare di Milano, il problema erano gli adattamenti, non i doppiatori... Abbiamo anche una serie di doppiatori che lavorano principalmente con attori in carne ed ossa, ma si dimostrano eccellenti anche quando doppiano anime- mi viene in mente il doppiaggio di GTO, di cui preferisco ovviamente quello italiano). Il grande discrimine- tolto il discorso adattamento- oltre alla qualità degli attori, a volte è proprio, come si dice nell'intervista, il tempo che si dedica a un doppiaggio...
Con questo non voglio dire che TUTTI i doppiaggi italiani siano migliori o comparabili a quelli giapponesi, ANZI.... forse questo avviene molto raramente (molti doppiaggi italiani sono da far accapponare la pelle), ma sicuramente nel caso di Alto, non mi sognerei mai di switchare l'audio sulla versione originale (in soldoni, preferisco Alto a Yamaguchi, che comunque è un fuoriclasse sia chiaro), perchè col suo timbro e soprattutto la sua recitazione aggiunge sempre qualcosa in più al personaggio... che sia fascino o appeal, comunque è sempre qualcosa di positivo.
E ho preferito Kyosuke (Johnny) di Orange Road doppiato da Alto per l'edizione dynit, davvero una bella interpretazione che esprimeva benissimo i sentimenti del protagonista! La versione di Garbolino mi è invece sembrata più fredda, anche se si nota l'impegno che ci ha messo.
Nell'intervista poi si nota anche quanta differenza ci sia quando si approccia ad un cartone americano e uno giapponese. Tutte cose che si sapevano già, ma d'altronde lo dicono (ahimè) le vendite di uno e dell'altro che differenza abissale ci sia, per cui non mi sorprende. Poi però non ci si deve lamentare se uno preferisce guardarle in sub ita, personalmente da una soglia di tempo in poi non vedo doppiato più nulla, amo le opere originali, però certi doppiatori han fatto la storia e senz'altro lui è uno di quelli.
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