L'industria giapponese delle idol, com'è tristemente noto, scoraggia le stesse dall'intraprendere pubblicamente relazioni sentimentali, in modo da non "rovinare" l'infatuazione e l'ammirazione che i fan nutrono per loro. Più di recente, le compagnie di produzione sono arrivate addirittura al punto di inserire delle clausole contrattuali che proibiscono apertamente alle idol di fidanzarsi, e di chiedere (e ottenere) pesanti risarcimenti da coloro che finiscono per violare l'accordo.
Tuttavia, una recente sentenza della corte distrettuale di Tokyo dimostra che, per fortuna, non sempre le grandi case di produzione hanno il coltello dalla parte del manico: il giudice Katsuya Hara ha assolto una ventritreenne idol (il cui nome non è stato reso pubblico), citata per danni dalla sua ex agenzia per aver violato la clausola compresa nel suo contratto che vietava relazioni sentimentali pubbliche.
La ragazza era entrata a far parte di un gruppo di idol nell'aprile del 2012, per poi iniziare una relazione con un suo fan nel dicembre del 2013. Nel luglio successivo annuncia di voler lasciare il gruppo, e di conseguenza non è presente ai concerti successivi della band. Una volta venuta a galla la sua relazione "proibita", la sua agenzia l'ha citata in giudizio per aver esplicitamente violato la relativa clausola del contratto, chiedendo 9,9 milioni di yen di risarcimento (oltre 77mila euro al cambio attuale).
A differenza di quanto ci si poteva aspettare, il giudice Hara ha respinto la richiesta di risarcimento, affermando che "l'arricchimento della propria vita che scaturisce dalle relazioni con il sesso opposto è compreso nel diritto all'autodeterminazione, ed è parte della propria ricerca della felicità. Anche tenendo in conto le circostanze particolari che implicano l'essere una idol, proibire le relazioni sentimentali è eccessivo". Il giudice ha infine aggiunto che se l'idol avesse agito in questo modo con l'intento deliberato di danneggiare la sua agenzia l'avrebbe dichiarata colpevole, ma così non è stato, in quanto non ci sono prove a suggerire un simile intento da parte della ragazza.
Fonte consultata:
en.rocketnews24
Tuttavia, una recente sentenza della corte distrettuale di Tokyo dimostra che, per fortuna, non sempre le grandi case di produzione hanno il coltello dalla parte del manico: il giudice Katsuya Hara ha assolto una ventritreenne idol (il cui nome non è stato reso pubblico), citata per danni dalla sua ex agenzia per aver violato la clausola compresa nel suo contratto che vietava relazioni sentimentali pubbliche.
La ragazza era entrata a far parte di un gruppo di idol nell'aprile del 2012, per poi iniziare una relazione con un suo fan nel dicembre del 2013. Nel luglio successivo annuncia di voler lasciare il gruppo, e di conseguenza non è presente ai concerti successivi della band. Una volta venuta a galla la sua relazione "proibita", la sua agenzia l'ha citata in giudizio per aver esplicitamente violato la relativa clausola del contratto, chiedendo 9,9 milioni di yen di risarcimento (oltre 77mila euro al cambio attuale).
A differenza di quanto ci si poteva aspettare, il giudice Hara ha respinto la richiesta di risarcimento, affermando che "l'arricchimento della propria vita che scaturisce dalle relazioni con il sesso opposto è compreso nel diritto all'autodeterminazione, ed è parte della propria ricerca della felicità. Anche tenendo in conto le circostanze particolari che implicano l'essere una idol, proibire le relazioni sentimentali è eccessivo". Il giudice ha infine aggiunto che se l'idol avesse agito in questo modo con l'intento deliberato di danneggiare la sua agenzia l'avrebbe dichiarata colpevole, ma così non è stato, in quanto non ci sono prove a suggerire un simile intento da parte della ragazza.
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tanto alla fine come dice keima le idols 2d sono le migliori :3
Ovvero giudici che seguono la legge quando emettono sentenze? Ne è piena l'Italia così come il resto del mondo.
Certo che quest'idea della "Idol casta e pura" per contratto è in po' esagerata, si tratta pur sempre di un essere umano e che ha tutto il diritto di innamorarsi, e poi lei stessa ha rinunciato a proseguire la carriera in quel complesso. Comunque la relazione è stata scoperta dopo il suo abbandono, quindi non vedo proprio il motivo della richiesta di risarcimento da parte della sua compagnia, visto che il danno non c'è stato, se non ho capito male. Se penso poi a quell'altra ragazza che tempo dovette raparsi la testa e umiliarsi davanti a milioni di persone per essere stata sorpresa assieme ad un altro personaggio del mondo dello spettacolo, beh, mi sembra che qui si sia davvero esagerato!
Sempre i giovani sono stati sfruttati - e illusi - dalle società, inevitabilmente forse, si crede che abbiano risorse infinite, ma mai come in questi anni e per puro egoismo di pochi, nell'indiffernza di tutti. Un tempo almeno la società aveva la scusante della povertà estrema, della fame. Ma forse sono io che sono vecchio.
Io credo che in Italia non ci siano clausole che impediscono alle cantanti di avere un fidanzato "per non deludere i fan"...
In Giappone (così come credo nel resto del mondo) c'è una legge che concede "a prescindere" il diritto all'instaurare una relazione, all'autodeterminazione o una cosa del genere. Quindi questa legge sorpasserebbe la sotto-legge del contratto di una idol.
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