Come vi avevamo anticipato, siamo tornati sulla questione dei manga Kodansha interrotti, che ha colpito i marchi GP Manga e J-POP Manga.
Abbiamo raccolto i quesiti rimbalzati in questi giorni tra i vari commenti alle notizie, per sottoporli a Jacopo Costa Buranelli, line editor di BD Edizioni che si è gentilmente offerto di farsi intervistare da noi di AnimeClick.it.
Ciao Jacopo, bentornato su AnimeClick.it
1- Se non ti spiace, partiamo intanto dall’elemento che ha innescato le proteste dei lettori: il comunicato dedicato ai rivenditori e che è trapelato vostro malgrado. Alcuni lettori l’hanno visto come un “voler agire alle loro spalle”. Ci puoi quindi spiegare cosa rappresentasse quel comunicato e perché sarebbe dovuto restare celato ai lettori?2- A molti di noi lettori sono ovviamente oscure le dinamiche contrattuali che solitamente sono dietro l’acquisizione dei manga. Ci spiegheresti quindi innanzitutto come funzionano? Ad esempio si acquista una serie alla volta dall’editore nipponico, o è necessario acquistarne più contemporaneamente?
E cosa cambia tra l’acquisizione di una serie conclusa e una in corso in patria?
Non c'è un protocollo uguale per tutti gli editori. Ci sono diverse possibilità: si può comprare la licenza per il singolo titolo e per un numero di volumi concordato con l'editore. Oppure più serie alla volta. Alcuni grossi nomi realizzano un master agreement di durata variabile che sta alla base di tutte le contrattazioni, che generalmente comprendono più di una serie. Con Kodansha per esempio, non è possibile comprare da loro una serie o fare un'offerta extra agreement. Necessariamente bisogna siglare questo accordo in primis.
3- Nel vostro più recente comunicato ufficiale parlate di interruzione di rapporti con Kodansha avvenuta per un recesso unilaterale da parte dell’editore giapponese.
Ma un contratto non dovrebbe impegnare/garantire entrambe le parti? Com’è possibile una delle due si sottragga così impunemente?
Il contratto prevedeva una way out per il licenziante. La clausola non è equa, succede quando le dimensioni di licenzianti e licenziatari sono molto diverse. Come in questo caso.
4- Che idea vi siete fatti della questione? Quali potrebbero essere i motivi dietro la scelta Kodansha?
La collaborazione di Kodansha con GP era nata con prospettive diverse, sotto gli auspici delle relazioni con il gruppo Giochi Preziosi. Noi abbiamo ridotto le nostre proposte di acquisto e questo per un licenziante non è positivo. Crediamo che vogliano razionalizzare le collaborazioni nell'ottica di avere partner più attivi. O almeno questo è quanto ci è stato fatto capire. Storicamente con J-POP c'erano stati alcuni tentativi che non avevano mai portato a concretizzare un contratto e quando abbiamo rilevato GP Publishing c'era già stata una criticità nell'accettare il nuovo status quo. Evidentemente in questi tre anni non siamo riusciti a impedire che la relazione, già partita con il piede sbagliato, si logorasse ulteriormente.
5- Kodansha è una realtà “diffidente”; pubblica in Italia solo con pochi editori. Come mai?
Gli editori giapponesi sono sempre stati diffidenti. Quando siamo partiti con J-POP ci abbiamo messo anni anche solo ad avere un appuntamento ai tavoli di Shogakukan o Shueisha. Poi, una volta iniziata la collaborazione, abbiamo proseguito molto bene. Negli ultimi due anni i segnali che ci arrivano sono di grande cautela nei confronti di un mercato difficile, dove gli editori hanno anche subito perdite per crediti inesigibili e dove è comprensibile una concentrazione sui partner storici che hanno dato nel tempo maggiore affidabilità.
6- Ovviamente molti lettori sono fedeli al detto che recita “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”; infatti va per la maggiore l’ipotesi che l’editore italiano si sia semplicemente scrollato dal groppone un bel po’ di serie che andavano male, sacrificandone un paio più note (come Billy Bat), e utilizzando infine Kodansha come capro espiatorio.
Come rispondi a tale tesi?
Mi sembra un discorso surreale. Come potremmo essere contenti di questa situazione?
Oltre al danno di immagine, al super lavoro di gestione contratti, stock merce e quant'altro, perdiamo parecchi titoli che vendevano bene, non solo Billy Bat: per esempio Saint Young Men, Historie, Say i Love You e Noragami avevano un pubblico numeroso e affezionato, quindi direi che sono ben più di un paio. Di alcune avevamo già pronte le traduzioni, gli impaginati e le grafiche di copertina.
7- Altra tesi che va per la maggiore, è quella di un’ipotetica “rinegoziazione dei contratti” andata male.
C'è mai stato un tentativo di rinegoziazione simile? Quali erano le serie che vendevano peggio?
Non c'è stato un tentativo di rinegoziazione massivo, quindi non è questo che ha rovinato i rapporti. Inoltre non ci sono solo questioni di stampo economico in questo genere di attività, ma va tenuto conto di diverse sfumature, quali volontà degli autori, strategie di mercato in madrepatria, accordi con i detentori di diritti per le animazioni...
8- A posteriori, è convenuto acquisire GP? Correggimi se sbaglio, ma una delle prospettive più ghiotte offerte dalla fusione era proprio il poter arrivare ad instaurare rapporti con Kodansha; ma non ha funzionato.
L'acquisizione GP è stato il risultato finale di un processo articolato e non lineare, che certamente presentava il vantaggio di portare a casa alcuni contratti importanti, tra cui quello con Kodansha, e skill di persone preparate.
La relazione ereditata con Dynamic, per esempio, è stata un successo, mentre quella di Kodansha è sempre stata complicata, anche dall'uscita dei loro interlocutori in GP che hanno poi intrapreso altri percorsi professionali.
9- Al di là delle serie Kodansha, c’è chi fa notare come vi sia anche qualche altra vostra decina di titoli nel limbo o che si faticano a veder procedere (After School Charisma, Ciel, Death Edge, Demon King, Drifters, Dolls, Eppur… la Città si Muove!, Five, Gisèle Alain, Haganai - I Have Few Friends, Hell Blade, Hetalia Axis Powers, Immortal Regis, Kanuchi, L'Impero delle Otome, L'Isola dei Tokkou, La scomparsa di Yuki Nagato, Lega 13, Lindbergh, Loveless, Me and My Witch, MiXiM 11, Moonlight Act, Mother Keeper, Nina Stardust, OZ, Pangaea, Rain, Sogno D'amore, Starcraft: Ghost Academy, Toraneko Folklore, Raiders, Vampire Hunter D, Wild Adpter, Witch Hunter, Wolfsmund, World Embryo, Wombs, Xenon 199x R).
Cosa deve aspettarsi ora il lettore?
Stiamo lavorando a una soluzione per molte delle serie che abbiamo rallentato. Abbiamo sempre preferito rallentare una serie in difficoltà piuttosto che chiuderla, ma è innegabile che certe situazioni ci siano un po' sfuggite di mano. Nei prossimi giorni J-POP sarà impegnata in una serie di riunioni con i nostri partner editoriali per cercare di completare un piano che possa accontentare chi vuole proseguire nella lettura senza che questo gravi eccessivamente sulla casa editrice. E comunque, anche se spesso viene dimenticato, l'impegno concreto c'è sia nella ripresa di alcuni titoli sia nella chiusura di diverse serie.
10- Inutile girarci attorno: la fiducia dei lettori al momento è sottoterra. Chi esce più danneggiato da questa storia e, soprattutto, ora cosa succede?
Grazie ancora per la disponibilità Jacopo.
Ci permettiamo infine una piccola postilla: anche se a noi di AnimeClick.it tocca fare spesso gli intransigenti, ponendo domande scomode (che poi son quelle di noi lettori) e focalizzandoci su ciò che non va, è nostro dovere però anche far notare come, in questo caso, l'editore J-POP / GP Manga abbia ripreso la serializzazione, sicuramente non senza fatica, di molti titoli in difficoltà (vedi Bimbogami, Angel Voice, Until Death, Mondo di Ran, Tableau Gate, etc...), come si nota anche qui dalle uscite della prossima settimana.
Abbiamo raccolto i quesiti rimbalzati in questi giorni tra i vari commenti alle notizie, per sottoporli a Jacopo Costa Buranelli, line editor di BD Edizioni che si è gentilmente offerto di farsi intervistare da noi di AnimeClick.it.
Ciao Jacopo, bentornato su AnimeClick.it
1- Se non ti spiace, partiamo intanto dall’elemento che ha innescato le proteste dei lettori: il comunicato dedicato ai rivenditori e che è trapelato vostro malgrado. Alcuni lettori l’hanno visto come un “voler agire alle loro spalle”. Ci puoi quindi spiegare cosa rappresentasse quel comunicato e perché sarebbe dovuto restare celato ai lettori?
Nel documento destinato alla rete vendita abbiamo anticipato un'informativa che, nello stesso comunicato, spiegavamo di avere programmato a breve anche per i lettori. Se avessimo voluto agire alle spalle di qualcuno saremmo stati zitti, nessuno ci ha obbligato a produrre questa informativa con molti mesi di anticipo sul fine contratto.
Abbiamo voluto coinvolgere i canali di vendita per prepararli alla gestione della cosa, anche per dare loro tempo di correggere gli ordini.
E cosa cambia tra l’acquisizione di una serie conclusa e una in corso in patria?
Non c'è un protocollo uguale per tutti gli editori. Ci sono diverse possibilità: si può comprare la licenza per il singolo titolo e per un numero di volumi concordato con l'editore. Oppure più serie alla volta. Alcuni grossi nomi realizzano un master agreement di durata variabile che sta alla base di tutte le contrattazioni, che generalmente comprendono più di una serie. Con Kodansha per esempio, non è possibile comprare da loro una serie o fare un'offerta extra agreement. Necessariamente bisogna siglare questo accordo in primis.
3- Nel vostro più recente comunicato ufficiale parlate di interruzione di rapporti con Kodansha avvenuta per un recesso unilaterale da parte dell’editore giapponese.
Ma un contratto non dovrebbe impegnare/garantire entrambe le parti? Com’è possibile una delle due si sottragga così impunemente?
Il contratto prevedeva una way out per il licenziante. La clausola non è equa, succede quando le dimensioni di licenzianti e licenziatari sono molto diverse. Come in questo caso.
4- Che idea vi siete fatti della questione? Quali potrebbero essere i motivi dietro la scelta Kodansha?
La collaborazione di Kodansha con GP era nata con prospettive diverse, sotto gli auspici delle relazioni con il gruppo Giochi Preziosi. Noi abbiamo ridotto le nostre proposte di acquisto e questo per un licenziante non è positivo. Crediamo che vogliano razionalizzare le collaborazioni nell'ottica di avere partner più attivi. O almeno questo è quanto ci è stato fatto capire. Storicamente con J-POP c'erano stati alcuni tentativi che non avevano mai portato a concretizzare un contratto e quando abbiamo rilevato GP Publishing c'era già stata una criticità nell'accettare il nuovo status quo. Evidentemente in questi tre anni non siamo riusciti a impedire che la relazione, già partita con il piede sbagliato, si logorasse ulteriormente.
5- Kodansha è una realtà “diffidente”; pubblica in Italia solo con pochi editori. Come mai?
Gli editori giapponesi sono sempre stati diffidenti. Quando siamo partiti con J-POP ci abbiamo messo anni anche solo ad avere un appuntamento ai tavoli di Shogakukan o Shueisha. Poi, una volta iniziata la collaborazione, abbiamo proseguito molto bene. Negli ultimi due anni i segnali che ci arrivano sono di grande cautela nei confronti di un mercato difficile, dove gli editori hanno anche subito perdite per crediti inesigibili e dove è comprensibile una concentrazione sui partner storici che hanno dato nel tempo maggiore affidabilità.
6- Ovviamente molti lettori sono fedeli al detto che recita “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”; infatti va per la maggiore l’ipotesi che l’editore italiano si sia semplicemente scrollato dal groppone un bel po’ di serie che andavano male, sacrificandone un paio più note (come Billy Bat), e utilizzando infine Kodansha come capro espiatorio.
Come rispondi a tale tesi?
Mi sembra un discorso surreale. Come potremmo essere contenti di questa situazione?
Oltre al danno di immagine, al super lavoro di gestione contratti, stock merce e quant'altro, perdiamo parecchi titoli che vendevano bene, non solo Billy Bat: per esempio Saint Young Men, Historie, Say i Love You e Noragami avevano un pubblico numeroso e affezionato, quindi direi che sono ben più di un paio. Di alcune avevamo già pronte le traduzioni, gli impaginati e le grafiche di copertina.
7- Altra tesi che va per la maggiore, è quella di un’ipotetica “rinegoziazione dei contratti” andata male.
C'è mai stato un tentativo di rinegoziazione simile? Quali erano le serie che vendevano peggio?
Non c'è stato un tentativo di rinegoziazione massivo, quindi non è questo che ha rovinato i rapporti. Inoltre non ci sono solo questioni di stampo economico in questo genere di attività, ma va tenuto conto di diverse sfumature, quali volontà degli autori, strategie di mercato in madrepatria, accordi con i detentori di diritti per le animazioni...
8- A posteriori, è convenuto acquisire GP? Correggimi se sbaglio, ma una delle prospettive più ghiotte offerte dalla fusione era proprio il poter arrivare ad instaurare rapporti con Kodansha; ma non ha funzionato.
L'acquisizione GP è stato il risultato finale di un processo articolato e non lineare, che certamente presentava il vantaggio di portare a casa alcuni contratti importanti, tra cui quello con Kodansha, e skill di persone preparate.
La relazione ereditata con Dynamic, per esempio, è stata un successo, mentre quella di Kodansha è sempre stata complicata, anche dall'uscita dei loro interlocutori in GP che hanno poi intrapreso altri percorsi professionali.
9- Al di là delle serie Kodansha, c’è chi fa notare come vi sia anche qualche altra vostra decina di titoli nel limbo o che si faticano a veder procedere (After School Charisma, Ciel, Death Edge, Demon King, Drifters, Dolls, Eppur… la Città si Muove!, Five, Gisèle Alain, Haganai - I Have Few Friends, Hell Blade, Hetalia Axis Powers, Immortal Regis, Kanuchi, L'Impero delle Otome, L'Isola dei Tokkou, La scomparsa di Yuki Nagato, Lega 13, Lindbergh, Loveless, Me and My Witch, MiXiM 11, Moonlight Act, Mother Keeper, Nina Stardust, OZ, Pangaea, Rain, Sogno D'amore, Starcraft: Ghost Academy, Toraneko Folklore, Raiders, Vampire Hunter D, Wild Adpter, Witch Hunter, Wolfsmund, World Embryo, Wombs, Xenon 199x R).
Cosa deve aspettarsi ora il lettore?
Stiamo lavorando a una soluzione per molte delle serie che abbiamo rallentato. Abbiamo sempre preferito rallentare una serie in difficoltà piuttosto che chiuderla, ma è innegabile che certe situazioni ci siano un po' sfuggite di mano. Nei prossimi giorni J-POP sarà impegnata in una serie di riunioni con i nostri partner editoriali per cercare di completare un piano che possa accontentare chi vuole proseguire nella lettura senza che questo gravi eccessivamente sulla casa editrice. E comunque, anche se spesso viene dimenticato, l'impegno concreto c'è sia nella ripresa di alcuni titoli sia nella chiusura di diverse serie.
10- Inutile girarci attorno: la fiducia dei lettori al momento è sottoterra. Chi esce più danneggiato da questa storia e, soprattutto, ora cosa succede?
Intanto leggere questo ci ha un po' rincuorato: CLICK
Per quanto i social, seppur come al solito abbiano maggiore risalto gli elementi negativi, di cui a volte si intuiva l'assoluta carenza di informazioni su quanto stava succedendo, abbiamo ricevuto anche dozzine di messaggi di incoraggiamento da lettori che ci seguono da tempo e che hanno capito la nostra posizione.
Cosa succede ora? Ci rimbocchiamo le maniche e lavoriamo ancora più di prima, sia per riconquistare la fiducia di coloro che hanno visto incrinarsi il rapporto con noi, sia per confermare a chi si fida di avere fatto la scelta giusta, sia per cancellare le speranze di coloro che a ogni cambiamento profetizzano la nostra fine imminente.Grazie ancora per la disponibilità Jacopo.
Ci permettiamo infine una piccola postilla: anche se a noi di AnimeClick.it tocca fare spesso gli intransigenti, ponendo domande scomode (che poi son quelle di noi lettori) e focalizzandoci su ciò che non va, è nostro dovere però anche far notare come, in questo caso, l'editore J-POP / GP Manga abbia ripreso la serializzazione, sicuramente non senza fatica, di molti titoli in difficoltà (vedi Bimbogami, Angel Voice, Until Death, Mondo di Ran, Tableau Gate, etc...), come si nota anche qui dalle uscite della prossima settimana.
C'era un'altra domanda molto importante ,secondo me, che dovevi fare al tizio ovvero:
JPOP MA VOI LI LEGGETE I MANGA ???!!!! QUAL'è il vostro PENSIERO PERSONALE sul prodotto che vendete ???? e come considerate questo fenomeno???
Per quanto scontata la risposta vorrei che loro facessero comunque un'affermazione pubblica a riguardo perche dopo quello che tutti noi abbiamo potuto constatare in quest'anni ho la netta sensazione che la mancanza di serietà di questa azienda abbia alla base un pessimo rapporto con il prodotto che vendono e con i loro acquirenti.
(Detta in parole povero considerano i manga come una cavolata e chi li compra degli idioti)
Il mio pensiero e riflesso al 100% negli interventi di Doctor Doom III scrivo per sottolineare un'altra cosa che forse a molti sarà sfuggita ovvero:
"Intanto leggere questo ci ha un po' rincuorato: CLICK"
Il link al intervento di Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale.
Il senso dell'articolo è molto ampio e parla in generale di un fenomeno di cui bisognerebbe approfondire le tematiche e non mi sembra il caso di discuterne qui.
Tuttavia estrapolo le frasi che più mi hanno colpito per contestualizzarle in questo discorso ovvero:
"La parola commento' è diventata sinonimo di insulto, aggressione verbale"
"Ma togliere i commenti dal sito (una decisione che Internazionale ha preso nel 2014) è spesso inevitabile"
Ora sinceramente come, scritto sopra da me, in un precedente post, e ribadito da Rukiaa in questo su interveto
@Rukiaa
Cara Jpop avete davvero bisogno di un esperto di comunicazione, perchè se c'è una certezza in questi giorni, è che ne siete davvero carenti nel rapporto con i media e con i vostri clienti. O_O
Nella Jpop O MANCANO delle figure professionali che sanno come comunicare con i clienti O semplicemente sono talmente AVULSI DALLA REALTA E DALLE CRITICHE che non riesco a rendersi conto delle conseguenze a cui vanno incontro con le loro affermazioni/azioni.... Il tizio della Jpop sta praticamente affermando che LE CRITICHE NEGATIVE per loro sono solo DEI TROLL che non vanno prese in considerazione !!!!
In questa intervista continuano a ribadire che:
1) Loro sono I BUONI che lavorano per noi
2) I "CATTIVI" sono le case editrici straniere che non gli prendono in considerazione e non fanno contratti vantaggiosi con loro (probabilmente perche pubblicando un volume ogni 6 mesi circa trasmettendo un immagine aziendale POCO SERIA ai giapponesi portando quest'ultime a non fidarsi) e parlo a plurare perche secondo me la Kodansha non sarà l'unica che gli abbandonerà nel prossimo futuro dato che la QUARANTINA di titoli fermi sono un GROSSO CAMPANELLO D'ALLARME,
3) I COMMENTI DEI LETTORI, ripeto, SONO TUTTI DEI TROLL!!!!
Quindi tutto quello che SCRIVIAMO per loro NON HA IMPORTANZA e visto che la cosa viene ribatita anche da altre persone come Giovanni De Mauro (giornalista che viene dall'UNITà e che oggi fà il professore post laurea all'Università PRIVATA Business School.LUISS) loro SI RINQUORANO!!!!
GRANDE GIOVE !!!! (cit. a Ritorno al Futuro) ma io non credevo che questa gente si trovasse a questi livelli .....
Tuttavia non posso dargli torto ... Purtroppo noi lettori, in italia, siamo un branco di pecore... accettiamo tutto quello che ci buttano da mangiare lamentandoci perche non ci piace, ma senza far nulla per migliorare la nostra situazione NON ABBIAMO RISPETTO PER NOI STESSI!!!
Anche in altri post ho letto di gente che PREGA!!!! che accada un MIRACOLO!!! affinchè il loro manga venga pubblicato..... PREGA!!!! siamo nel 2016 e la gente in queste situazioni PREGA!!!! ..... quanta amarezza che provo leggendo queste frasi sopratutto se devo fare il raffronto con altre nazioni che in situazioni analogne si sarebbero comportati in altri modi....
In altri posti SAREBBE SUCCESSO UN 68!!!!! La gente si sarebbe riunita e organizata in gruppi di attivisti !!! sarebbero andati nelle fiere allo stand della Jpop e avrebbero protestato ricordando a loro e ai presenti QUELLO CHE AVEVANO FATTO tipo:
@ LaMelina (19/02/2016, ore 08:18)
Ricordo quando a Lucca allo stand della J-POP chiesi quando sarebbe uscito il
volume nuovo di Mushibugyo e mi dissero che non era un loro manga, e ho detto
tutto. Infatti J-POP è la stessa casa editrice che mi pubblica un numero di
Mushibugyo ogni 6 mesi e che mi ha fatto attendere oltre un anno per vederne
uno solo.
Gli ATTIVISTI sarebbero andati in tutte le fumetterie con volantini e avrebbero INFORMATO la gente e le librerie di tutti i trascorsi della casa editrice cercando di far RIFLETTERE LORO su quanto sia EFFETIVAMENTE saggio dare fiducia, e quindi SPENDERE DENARO, ad una azienda che si comporta in questo modo....
E tutto questo finalizzato solo a far comprendere alla azienda che:
NON POSSONO TRATTARE IL CONSUMATORE COME UN IDIOTA!!!!
Che il lettore ha il DIRITTO ad avere una risposta CHIARA a domande sul PRODOTTO CHE VUOLE ACQUISTARE!!!
CHE NON SI PUO PRENDERE PER I FONDELLI LE PASSIONI DEGLI ACQUIRENTI (spesso ragazzini) solo perchè non si capiscono..
CHE i commenti negativi SERVONO spesso come CAMPANELLI d'allarme e dovrebbero essere usati come punti di riferimento per MIGLIORARSI !!! ignorarli, o peggio censurarli, porta solo ad effetti collaterali che nuocciono gravemente alla salute della azienda
CHE I LETTORI NON COMPRANO MA SCELGONO a chi dare i loro SOLDI!!!
E CHE una casa editrice (nei limiti del possibile) deve essere al servizio delle esigenze del LETTORE non il CONTRARIO!!!!
Questo all'estero ma qui siamo in italia.... Sono sicuro che tutte questo mie parole andranno perdute nel tempo come lacrime nella pioggia (cit blade runner)..... fra qualche mese tutto sarà dimenticato....
La gente continuerà a comprare i manga della Jpop, alcuni si lamenteranno che il manga che amano non esce da qualche mese, ci saranno nuovi annunci di altre serie (che non finiranno mai), la lista delle serie nel limbo aumenterrano, e davanti a future serie droppate, come quello in oggetto, la gente CONTINUERà A PREGARE!!!!!!
Facciamo valere questo principio; è semplice. E conta più che a stare a lamentarsi inutilmente come bambini.
Non è questione di boicottare o cavolate simili, ma penso che prima di sborsare soldi, uno da ora in poi si fa due conti su quanto possa essere affidabile un editore o quanto possa essere rischiosa una serie considerando quanto è lunga, che stato ha in giappone ecc...
Io ad esempio è dai tempi dell'interruzione di Slan Dank Deluxe che con la Panini ho ridotto all'osso gli acquisti (al momento seguo 3 soli loro manga). Non per "ripicca", mi è semplicemente venuto naturale.
Con Jpop son incavolato nero per i manga interrotti, ma mi pare ci sia poco da stare a ricamarci sopra: se lo son preso in quel posto da Kodansha.
Certo hanno fatto un bel casino (GP a monte), ma se avessero voluto sbolognarsi delle serie che non vendevano, allora sarebbe bastato ritardarle, far uscire un volume ogni morte di papa, e ancora ritardarle e ritardarle... fino a che i pochi che le seguivano, sarebbero scemati gradualmente e poi se le sarebbero dimenticate. Questa è una tecnica che oggi adottano tutti gli editori e che fa sicuramente meno danni che annunciare la chiusura di una serie.
Ve ne sarete accorti, spero.
"Usando "qualche decina di serie" non credevo di minimizzare, anzi.Converrai comunque che non sarebbe stato esatto scrivere "qualche centinaio", no?"
La tua risposta dimostra la non volontarietà ma si, la frase a seconda delle parole cambia sfumatura, è il bello del linguaggio.
"svariate decine di serie" se non addirittura "numerose decine di serie" avrebbe sottolineato l'enorme numero di titoli di cui stiamo parlando.
"Poi, chiedere una per una... cioè una cosa tipo questa? :
...
10 - Che fine ha fatto After School Charisma?
11 - Che fine ha fatto Ciel?
12 - Che fine ha fatto Death Edge?
13 - Che fine ha fatto Demon King?
14 - Che fine ha fatto Drifters?
15 - Che fine ha fatto Dolls?
ecc..."
Esatto.
"Mmmmh avrebbe fatto differenza? :-/ "
Non lo so, non lo sapremo mai, di sicuro avrebbe sottolineato la gravità della situazione (torno a ripeterlo).
D'altronde potrei domandarti se questa intervista ha fatto qualche differenza rispetto a quanto già emerso nei giorni scorsi? E se preparandola eri convinto che avrebbe fatto la differenza ?
"Non credi che se la risposta è stata quella "generica", molto più semplicemente l'editore non era in grado di darne altre al momento?"
Tornando al problema io so che se dopo anni tu editore non sai ancora dare risposte su così tante serie hai problemi gravissimi che come minimo dovresti evitare di minimizzare o "nascondere sotto il tappeto" dicendo "ah beh ma un paio di altre serie le abbiamo riprese".
A leggere la risposta di EdizioniBD viene da pensare che
1) l'eliminazione di 19 serie kodansha, o meglio di quelle serie kodansha che uscivano (le 5 che vendevano bene?) ha liberato degli "slot" nella programmazione delle uscite che stanno decidendo come coprire
2) che senza la decisione di Kodansha noi continueremmo a leggere quelle 5 serie, ma che il destino delle altre 14 + 39 non kodansha sarebbe rimasto il limbo.
Lo penso perchè perdonami ma trovo assurdo che su nessuna di quelle 39 serie non sappiano OGGI dire nulla riguardo la ripresa.
Non si chiede se escono domani o la settimana prossima ma la decisione (sincera) di una loro ripresa oppure no.
Sono veramente troppe perchè non siano già state prese decisioni a questo riguardo.
Il punto è che negli anni precedenti e ancora oggi tutte quelle serie sono di fatto ferme, e saranno proseguite solo dopo una ricontrattazione (al ribasso ovviamente) dei diritti o delle clausule contrattuali.
Magari ora Jpop per alcune sarà disposta ad offrire di più perchè il catalogo si è impoverito o forse persino di meno perchè ha meno titoli "che vendono bene".
@FairyQueen
"Solo un'altra micro considerazione: chi è che ha scritto che la soluzione poteva essere aumentare il costo dei volumetti? Era ironico, vero? No, perchè sennò allora mi chiedo come faccia la Star a pagare i conti a fine mese!!"
L'ho scritto io, e ni, ero ironico solo per il fatto che tanto pensarlo oggi non ha senso.
Ma ero anche serio.
Il punto è che parliamo di un preciso discorso economico.
Se spendo 100 devo incassare almeno 100.
Se spendo 110 e incasso 100 sto perdendo 10, quindi o riduco le spese da 110 a 100 (magari ricontrattando i diritti) o aumento gli incassi da 100 a 110.
E gli incassi li aumento o incrementando il numero di pezzi venduti o incrementando l'incasso per singolo volume.
Non se ne esce, è solo matematica, ma se qualcuno ha una terza via mi piacerebbe conoscerla.
Detto ciò pensi veramente che al di là di paragoni con altri, molti lettori di DI non sarebbero stati disposti a pagare 1-2 euro in più per gli ultimi 2 volumi ?
Io credo di si.
Non per questo è una cosa che si può applicare sempre.
Baroque ad esempio (troppi anni in pausa, edizione economica, ecc).
@Oasis
"non penso che debba essere Animeclick a porre le domande scomode. AC non è il Fatto Quotidiano o Libero per fare un paragone con giornali d'inchiesta del panorama nazionale. Credo che la funzione di questo portale, sia o dovrebbe essere quella di riportare le varie campane cercando di non prendere o almeno limitare le proprie posizioni. Ciò per consentire al lettore di farsi un'idea quanto più possibile neutra."
Benissimo, in linea teorica concordo con te, ma il fatto è che qui non ci sono "varie campane", alla fine è solo la campana di EdizioniBD a suonare.
Il resto sono deduzioni e analisi, basate non su prove ma su esperienze passate e su ragionamenti, che possono essere sbagliati ma non per questo sono sicuramente sbagliati.
E torniamo al punto iniziale, ormai ci si può solo "dividere" tra chi non crede e chi crede alle loro parole.
Non ti sembra di esagerare?
NO
In passato, quando non c'era internet, per combattere il fenomeno della censura in tv e per poter avere l'animazione Jap in italia come in Francia e in Spagna e cosi che ci siamo comportati. Ci furono movimenti, petizioni, articoli di giornale, interventi parlamentari etc tutti finalizzati a combattere l'ignoranza e il pregiudizio verso l'animazione e il manga giapponese.
Guardati Animeland e "La video intervista sulla prima romana del documentario Animeland di Ironic74" Come credi sia nato il famoso ZOCCOLO DURO a cui molti si riferiscono quando scrivono
Non esiste la parola "esagerato" quando si tratta di un qualcosa che ti piace anche perche la LEGGE ti da dei mezzi per difendere le tue convizioni e per difendere i tuoi diritti. Ma spesso in italia non vengono usate perche comportano impegno e partecipazione costante nel tempo... cosa che oggi a moltissime pesone non piace fare...
In verità quello che ti ho descritto sopra è un fenomeno NORMALE nei paesi in cui la gente ha dimestichezza con le basi dell'economia. All'estero spesso il CONSUMATORE non si vede come un soggetto economico PASSIVO ma come un soggetto economico ATTIVO e che tramite le modalità da me sopra descritte riesce a far valere i propri DIRITTI.
Oasis (19/02/2016, ore 12:24)
"I contenuti di questa intervista mi lasciano un po' perplesso ma anche convinto dell'inevitabile deriva del mercato specifico verso un duopolio composto da i due players più strutturati."
Scusa ma perche mai dovrebbe avvenire questo ?? oramai siamo nell'epoca della globalizzazione e nulla vieta che altre aziende internazionali vengano a pubblicare in italia magari anche solo in formato e-book.
Crunchyroll ad esempio ha una sezione su gli e-manga che in italia non è attiva ma volendo potrebbe un giorno pubblicare elettronicamente da noi i manga japponesi senza tanti problemi.
Oasis (19/02/2016, ore 12:24)
In generale il mercato italiano è troppo piccolo
C'è mai stato uno studio serio che possa sostenere le tue tesi??? perche la grandezza di un mercato non può essere calcolata solo in base alle vendite di alcune case editrici!!!
Il fenomeno della pirateria e dell'importazione è mai stato quantificato??? io non credo che il mercato italiano sia cosi piccolo come sembri anzi e più probabile che con la diminuizione del digital divide vada sempre ad aumentare.
Il problema semmai e da ricercare in coloro che vendono il prodotto nel bel paese che comportandosi come la Jpop vanno solo ad inquinare il mercato ed a diminuire il numero di persone disposte a spendere soldi per un manga costringendo questi a rivolgersi all'importazione e alla pirateria.
Gli editori italiani (come Jpop) dovrebbero fare una mea culpa e cominciare a rendersi conto che forse uno dei motivi per cui il mercato dei manga in italia sta andando male può dipendere ANCHE DAL LORO COMPORTAMENTO.
Ripeto il consumatore non COMPRA ma SCEGLIE a chi dare i suoi soldi !!
Se una azienda non riesce a convincere l'aquirente la colpa e soltanto SUA!
Panini mi pare nessuna e Crow quando è stato interrotto l'ha detto subito, l'ultimo volume era uscito 1-2 mesi prima, addirittura aveva calendarizzato l'uscita del successivo.
Star aveva un tot di serie sospese fino ad un annetto fa, tipo Princess Resurrection, Red, Darren Shan e forse altre, ma appunto dopo 2-3 anni di insistenze e vaghe promesse alla fine ha confermato la chiusura.
Comunque prova a guardare qui se hai tempo:
http://www.ilbazardimari.net/calendari/manga-interrotti-in-italia/
anche se non è correttissima, per esempio di Hagane Panini ha detto che i diritti sono scaduti.
E comunque nessuno me lo leva dalla testa che hanno fatto una gran bella bastardata un paio di mesetti fa quando misero tutte le serie in promozione al 25%...L'ultimo tentativo di liberarsi di qualche volume di troppo di serie che sapevano non si sarebbero mai concluse? Non lo sapremo mai. So solo che io durante la promozione ho recuperato Moyasimon e adesso non potrò mai leggerne la fine...
Aggiungiamoci anche le 2 serie concluse.
Facile che a Kodansha non andasse bene lasciare solo i diritti di 1/3 delle licenze (o svenderne 2/3) anche per non creare un precedente, e abbia preferito chiudere i rapporti con un editore non in grado di proporre in modo efficace i propri prodotti sul mercato italiano.
Non che questo significhi che altri editori ne sarebbero in grado ma ci sono casi in cui salvaguardare l'immagine viene prima di ogni cosa.
Che cosa mi fa pensare che il mercato sia in forte flessione?
- le fumetterie chiuse o in chiusura e le pochissime appena aperte le quali ti dicono che poiché moltissimi titoli restano invenduti, se ne cerchi uno specifico, lo devi ordinare (tradotto: nessuno stocca più il magazzino)
.
- Le edicole che, nonostante abbiano la possibilità del reso, diminuiscono il loro parco richieste, limitandosi a pochissimi titoli di punta.
- Ampie zone del nostro Paese, soprattutto a sud (ti parlo per esperienza della Capitanata in Puglia) dove vi è appena 1 negozio o 2 in un'intera provincia. Negozi che il più delle volte chiudono dopo qualche mese/anno. Non ci si può basare su poche isole felici come Roma, Milano, in un certo senso Napoli, rispetto ad un bacino d'utenza dal potenziale ben più ampio.
- Da molti anni poi non entrano nuovi players in sostituzione dei molti che hanno lasciato il mercato. Non c'è ricambio a causa delle oggettive difficoltà lamentate dalle stesse case editrici e accentuate dalla crisi che ha portato al taglio sostanziale dei beni superflui nella spesa pro-capite degli italiani. Parliamo di vere e proprie barriere all'entrata nonostante i manga godano delle stesse agevolazioni fiscali accordate alla stampa.
Il dato specifico difficilmente lo si potrà quantificare, a meno che uno non abbia voglia di andarsi a leggere e a decriptare i Bilanci delle singole case. Inoltre seppure uno studio fosse in possesso degli stessi editori, questi difficilmente lo spiattellerebbero ai 4 venti con il rischio che possa influire sulle linee di credito con le banche. È improbabile poi che uno studio specifico venga prodotto da terzi perchè parliamo di un mercato talmente piccolo che nessun centro studi avrebbe interesse ad indagarne le effettive dinamiche. Se questo non basta possiamo continuare a credere che il mercato sia in espansione e all'arrivo di nuovi players dall'estero (ad esempio big dell'editoria nipponica che scelgono di scontrarsi con la burocrazia italiana per vendere manga nel Belpaese). Boh, me lo auguro.
Per quanto concerne la pirateria subentrano due ordini di ragionamento:
in primis, tendenzialmente l'Homo Oeconomicus non paga un servizio che può ottenere gratis, quindi, razionalmente parlando, se posso leggermi il manga in scan a casa senza spendere tempo e soldi per acquistare il volumetto … Ovviamente subentrano altri fattori legati alla forte passione che genera il collezionismo' ma, e lo vedo nella mia comunità di appassionati, se uno può leggere la stessa cosa gratis non va a comprarla soprattutto in tempi di crisi come questi.
In secundis, è una deduzione legata al sostanziale incremento del fandom legato ad anime e manga come si può notare dal numero e dall'affluenza a fiere e eventi appositi. Parliamo di un fenomeno in totale controtendenza rispetto all'andamento del mercato vendite, quindi molta di questa utenza si serve di altri canali per rifornirsi dei prodotti oggetto della loro passione.
E invece una colpa a mio avviso ce l'ha, piccola, ma basilare: conosci il detto "Per forza non si fa neanche l'aceto"? Ecco, ciò che emerge da questa intervista è proprio il loro ostinarsi, negli anni, a voler a tutti i costi allacciare rapporti con la Kodansha, pur avendo continuato a ricevere delle gran porte in faccia! E cosa ha fatto J-pop? Visto che dalla porta non riusciva a entrare ha provato "dalla finestra", attraverso l'acquisizione di GP, dei suoi "agganci", dei suoi contratti (contratti così pesanti da averla messa in qualche modo in ginocchio, quindi forse non proprio un investimento geniale).
Intendiamoci, non c'è niente di male a chiedere, a continuare a bussare alle porte della Kodansha nella speranza di riuscire ad entrare, ma invece di "giocare pulito" e provare a guadagnare credito ai loro occhi con i fatti, crescendo professionalmente, mostrando serietà, affidabilità e, perché no, un lento ma graduale aumento di stabilità economica e potere d'acquisto hanno preferito ricorrere a questi che, magari agli occhi degli integerrimi giapponesi, potrebbero essere sembrati "mezzucci".
Io posso solo immaginarmi (di nuovo mi faccio i film, ne sono consapevole) la faccia di quelli della Kodansha che un bel giorno si vedono arrivare i signori della GP (che magari a suo tempo si era presentata da loro forte del suo essere Grani & Partner, o come si scrive, Giochi Preziosi ecc., comprando l'impossibile e promettendo mari e monti) accompagnati da quelli della J-pop.
K: "E voi che ci fate qui? Non siete quelli delle tirature da 1000-3000 volumi?" (quantità che noi vendiamo in un'ora solo a Tokyo, probabilmente!)
GP: "Eh sì, ora sono con noi" ^^'
K: "Ah capisco: li state comprando!"
GP: "Ehm... no... veramente sono loro che stanno comprando noi, d'ora in poi dovrete parlare con loro" ^^'
E qui i tanuki-Kodansha cominciano a "traballare" (avete presente su cosa stanno seduti i tanuki, no? Bene, così evito di essere volgare): il partner strasicuro, quello che sembrava dovesse spaccare il mondo, è scoppiato come la loro bolla economica e si ritrovano pure a dover trattare per forza con gente con cui (a torto o a ragione) non volevano avere a che fare!
Io al posto loro mi sarei sentita non presa in giro... DI PIU'!!! (alla faccia del "partire col piede sbagliato"!)
Ma va beh... da come sono andate le cose è logico pensare che, messi davanti al fatto compiuto, abbiano comunque deciso di dare una chance a J-pop... Un anno, due, tre, quattro, in cui non hanno fatto altro che mettere serie in pausa, cercando di tirarsi indietro da molti dei titoli acquistati da GP, tentando di limare, smussare, rinegoziare... insomma confermando a Kodansha tutti i suoi più neri presentimenti che probabilmente l'avevano portata i passato a sbattergli la porta in faccia e l'essere partiti non da 0, ma da un punteggio di -10, coi giochetti iniziali, di sicuro non ha aiutato.
Quindi non riesco proprio a biasimare Kodansha se li ha volati fuori dalla stessa finestra da cui li ha visti entrare.
Supponiamo, come ha detto qualcuno, che Kodansha venda le sue serie a pacchetti (1 buona + 3 ciofeche). Supponiamo che GP ne avesse comprati/opzionati 10 di questi pacchetti
K: "Sicuri che ce la fate?! Guardate che così sono 30 ciofeche!";
GP: "Tranquilli, noi siamo Giochi Preziosi! Noi vendiamo il ghiaccio agli eschimesi!"
K: "Se lo dite voi..." (e si sfrega le mani, non gli par vero d'aver venduto tutta quella robaccia)
Poi subentra J-pop:
J: "Ma veramente... se potreste riprendervi una decina di ciofeche... anzi due... facciamo tre..." ^^'
K: "Sì, certo... e io c'ho scritto "Sali e Tabacchi" (in fronte). Piuttosto che dare a te 10 delle mie migliori serie, ne do una a Tizio e una a Caio, che hanno il buongusto di chiedermele una alla volta, senza voler strafare, ma me le portano in fondo insieme alle ciofeche. (Tanto in tutti i casi le 3000 copie del mercato italiano per noi sono spiccioli e gli spiccioli in tasca danno solo noia!)"
No, seriamente, se fosse davvero questo il succo di ciò che è successo, non riesco davvero a biasimare Kodansha, né a giustificare J-pop, perché in un certo senso se la sono cercata, hanno tentato di "fare l'aceto con la forza" e questo è il risultato.
Gli affari sono anche questo, sono investimenti e gli investimenti possono andare bene o andare male. Peccato che se va male ci rimettiamo anche noi, in questo caso. J-pop ha provato a fare il colpaccio, probabilmente per non lasciare certe serie in mano alla concorrenza (visto che con Kodansha non aveva speranze)... Forse avrebbe dovuto tenere a mente gli errori di una certa Shin Vision.
Cmq J-pop è ancora in piedi, gli auguro di restarci, per gli esseri umani che ci lavorano dentro (e io sono sicura che anche se hanno fatto scelte che si sono rivelate sbagliate, si siano comunque impegnati e c'abbiano faticato) e per tutti noi che abbiamo altre loro serie in corso.
@ DoctorDoomIII
Eh no! Lo dico da "imprenditrice", figlia di imprenditori: se spendo 100 devo incassare almeno 200 o non vado avanti! Non basta pareggiare i conti, mi deve restare in tasca un guadagno sufficiente a campare, pagare le tasse e le "spese fisse" e investire ulteriormente nella mia azienda. Andarci pari può andare bene all'inizio, per un anno, massimo due, ma poi... o vai in attivo o chiudi!
Cmq a parte questo ennesimo papiro concordo col commento 69 di Oasis
Furios
Che cosa mi fa pensare che il mercato sia in forte flessione?
Perdonami ma io ritengo che quanto descritto da te non sia un sitomo che il mercato sia in recessione (anche se la crisi economica è un fattore che incide negativamente in tal proposito) ma piuttosto che le aziende che operano nel settore non riescono ad adeguarsi alle esigenze del lettore moderno che richiede altri canali di distribuzioni (e-book ad esempio), costi diversi (su internet le cose costano meno perche ci sono meno spese) e una attenzione MANIACALE all'immagine della propria azienda. Perche oggi su internet se una azienda perde la fiducia dei propri acquirenti e morta.
@Oasis
in primis, tendenzialmente l'Homo Oeconomicus non paga un servizio che può ottenere gratis,
Perdonami ma ritengo che la tua affermazione sia solo un pregiudizio smentito in più occasioni da dati aziendali relativi ai fatturati dell'e-commerce in vari settori economici (non solo queli degli e-book) che aumentano ogni anno.
Un esempio in tal proposito è la piattaforma di Steam che ha avuto il coraggio di investire in un nazione come la Russia in un momento storico dove i giochi nel mondo si vendevano in prevalenza tramite Retail (scatolati) e che venivano tutti puntualmente pirati dai cracker russi.
Nel giro di un decenio Gabe Newell ha convito i Russi a servirsi del suo negozio virtuale con la vendita di giochi LEGALI ad un prezzo contenuto, con mega offerte stagionali, intercettando i gusti e le esigenze del popolo russo ridimensionando il fenomeno della pirateria facendolo quasi sparire.
Lo stesso fenomeno si sta verificando in tutto il mondo anche per la carta stampata e nella fatispecie per i manga cartacei. Per quanto la cosa non piaccia a molti e innegabile che la trasfarmazione è in atto. Le edicole, Le librerie specializzate chiuderanno. La carta stampata sparirà come è quasi accaduto a molte nazioni (USA in primis).
Gli editori non riesco a star dietro alle spese semplicemente perche il mercato si è spostato e la concorrenza a cui dovrebbero guardare non è più in italia ma estera.
La verità che le aziende qui non sanno cosa sia un'INVESTIMENTO A LUNGO termite perche vivono alla giornata...
@Oasis
Parliamo di un fenomeno in totale controtendenza rispetto all'andamento del mercato vendite, quindi molta di questa utenza si serve di altri canali per rifornirsi dei prodotti oggetto della loro passione.
Ripeto non mi risulta che ci sia mai stato uno studio per verificare i dati sulla pirateria e sulla importazione. L'aumento delle fiere in tutta l'italia e delle persone che ci vanno (sopratutto giovani) è un chiaro segnale positivo che in italia il MERCATO C'E' ed aumenta ogni anno. Le aziende devono riflettere su questa cosa, cercare di capire COME INTERCETTARE questi clienti e convincerli a SPENDERE. anche se questo significasse reinventarsi.
Detto questo se avessi scritto 200 o anche solo 110 magari qualcuno avrebbe potuto dire "ecco potevano rinunciare a guadagnare 100 e continuare a stampare" complicando l'esempio semplice che cercavo di fare, tanto se sostituisci 100 con 200 il discorso non cambia se non puoi calare sotto i 100 di guadagno netto.
mah, mi sembra troppo facile e minimale ridurre tutto al solo devono aprirsi agli e-book e all'e-commerce perchè la carta andrà a sparire (si diceva così anche quando fu inventata la televisione) e ora c'è internet quindi non servono più le fumetterie (mi sembra che un colosso dell'e-commerce come Amazon stia tornando indietro e voglia aprire proprie librerie fisiche).
Inoltre a livello collezionistico credo che moltissimi non baratterebbero il possesso di un volume cartaceo, il cui valore anche estetico è molto più elevato, con quello di un file.
Infine non nego e anzi sono d'accordo con te sul fatto che molte case editoriali abbiano problemi di immagine, comunicazione e capacità strategica. Ho cercato di farlo capire nel mio primo post.
Sulla pirateria infine l'esempio che tu porti inerisce un mercato completamente diverso da quello editoriale. Due mondi troppo differenti per essere paragonati in particolare per la natura dei beni offerti. Cmq rispetto il tuo punto di vista.
Anch'io rispetto, pur non condividendo, il tuo punto di vista scritto ed esposto in maniera eccelsa.
Comunque vorrei precisare che amo le versioni cartace dei manga e le collector fatte bene, sinceramente mi si stringe il cuore all'idea che tutto diventerà virtuale.
Ma sono convinto che la vera salvezza per la nostra passione stia nel CAMBIAMENTO...
@Oasis
Sulla pirateria infine l'esempio che tu porti inerisce un mercato completamente diverso da quello editoriale.
Ma il principio è lo stesso anche se il mercato e diverso il risultato non cambierà, e poi io stavo rispondendo a questa tua frase:
"in primis, tendenzialmente l'Homo Oeconomicus non paga un servizio che può ottenere gratis"
Che è solo un pregiudizio smentito molto tempo fà con ricerche di mercato mirate a verificare se effetivamente la tua convinzione sia veritiera oppure no..
Poi leggi frasi del genere..
"So solo che io durante la promozione ho recuperato Moyasimon e adesso non potrò mai leggerne la fine..."
e ti viene in mente la saggezza dei Peanuts
Se mettono in crisi la JPOP, figurati la Panini o Star Comics.
> In questo caso dunque non trovo nulla di strano nel comportamento dei giapponesi, poiché rientra nelle logiche del Mercato' a tutti i livelli (situazioni simili, anzi forse più estreme, si hanno in tutti i settori, un esempio è la GDO).
In realtà in Italia sarebbe reato, sarebbe abuso di posizione dominante e/o clausola vessatoria.
> non puoi abbassare gli investimenti una volta che hai in ballo tutti quei manga iniziati.
Certo, dovevano fallire come è fallita la GP.
> Detto ciò pensi veramente che al di là di paragoni con altri, molti lettori di DI non sarebbero stati disposti a pagare 1-2 euro in più per gli ultimi 2 volumi ?
Io credo di si
In effetti potrebbe essere una buona idea per almeno completare le serie quasi completate. La perdita economica sarebbe minima e guadagnerebbero tantissimo di immagine. Chissà, immagino che ci stiano leggendo.
> E comunque nessuno me lo leva dalla testa che hanno fatto una gran bella bastardata un paio di mesetti fa quando misero tutte le serie in promozione al 25%.
Lo fanno ogni anno, che io ricordi.
> Poi che una casa editrice abbia il 61% del mercato editoriale nazionale è un'altra bella minaccia
Ma se Mondadori ha il 40% e rischia con l'Antritust...
altro che grande cocomero e cocomero e babbo natale. io mi meraviglio che a distanza di giorni ci sia ancora chi prende le parti di sti ciocca piatti. qua non è questione di E-book ne di scan, si compra su amazon o ebay e tanti saluti a j-pop o gp o come cavolo si chiama, e me li compro pure in giapponese pur di non dare una cippa di niete a sti racconta balle, e poi me li traduco di scan. e che vadano al diavolo loro e le loro mosse commerciali
Il way out, cioè la possibilità di rescissione unilaterale in presenza di determinate condizioni è una clausola presente praticamente in tutti i contratti. Poi che c'entra l'abuso di posizione dominante, kodansha non ha mica quote di mercato dirette in Italia o in Europa?
Bella vignetta
Da un lato hanno introdotto una alta qualità nelle impaginazioni (forse non necessaria) con versioni manga di lusso a un prezzo quasi doppio a quello della concorrenza e dall'altra hanno iniziato la title-war, cercando di strappare titoli a Panini e Star Comics che finora si erano spartite la torta.
Questo ha significato un'invasione di titoli senza paragone, un numero di titoli/mese impressionante a cui era impossibile economicamente stare dietro (anche per i prezzi medi), ed esaurendo anni e anni di back-catalogue giapponese.
Aggiungete in quel periodo GP e Planeta che vedevano il mercato ricco e volevano una fetta e il gioco è fatto, a detrimento dei lettori.
In più Star e Panini si sono sentite in diritto di alzare i prezzi.
Hanno fatto un casino memorabile e ora vogliono giustificarsi, quando questi fallimenti sono la loro mancata lungimiranza e presa di coscienza che un lettore appassionato medio non ha 200 € al mese da spendere su tutte le cose che vengono pubblicate, tutte dannatamente insieme.
Io alla fine da 20 testate al mese (e mi considero fortunato come budget) mi sono ridotto a 2-3 (rigorosamente Star o Panini) per sfiducia totale negli editori e perchè non si stavano affatto regolando.
Prima di tutto, quel che ci rimane è quello per cui abbiamo pagato: dei bei volumetti che possiamo conservare e, perché no, rileggere (sì, anche se la serie è incompleta; sapete quante volte l'ho fatto, nel corso degli anni?); inoltre, fermo restando che avere l'opera completa è DI GRAN LUNGA l'opzione migliore, se un fumetto vi piace molto voi preferite leggerlo almeno in parte o non leggerlo per niente? Per me l'opzione migliore è senza dubbio la prima: ci sono opere (come Hanzo o Gaku) di cui ho recuperato i volumetti anche se sapevo che la Planeta De Agostini le aveva interrotte. E sapete perché? Perché sono dei capolavori, e piuttosto che non leggerli per niente ho preferito comunque "assaggiarli".
Sono consapevole che questo è solo il mio punto di vista, però ci andrei piano prima di definire "carta straccia" un manga, magari perfino in edizione lussuosa, solo perché è incompleto...
Il resto è fuffa
Per questo parlavo d'Italia. Legalmente la situazione è confusa perché sono giapponesi.
@GianniGreed
Veramente si sono tirati indietro perché non compravano tanti diritti quanto GP (che prendeva tanta fuffa per un singolo buono)
Il problema è che anche i pescivendoli e mio cugino hanno provato a entrare nel mercato dei manga in Italia: come ho già detto GP e J-POP come altre case editrici in più di una occasione hanno dimostrato meno professionalità di un gruppo di traduttori di scanlations.
Kngdom 15 uscito a giugno riporta già i credits di edizioni bd, quindi l'acquisizione realisticamente risalirà ai primi mesi del 2013 se non a fine 2012
Sì, sospettavo che intendessi questo, ma ho preferito specificare e magari sfatare anche un pò di "miti" su come gira davvero il mondo e cioè che dietro a qualsiasi azienda ci sono un sacco di spese che un dipendente/cliente purtroppo spesso nemmeno immagina e che dell'apparente "soldo facile" alla fine della fiera non è che resti in tasca poi molto al proprietario. ^^'
Considerazione ulteriore, che magari non c'entra un cavolo ma ormai concedetemela (poi spero di tacere):
Ho appena fatto l'ennesimo giro su Amazon, per prenotare un manga e ho notato una cosa:
- FMP Novel 4 (Panini), data di uscita 25/02 --> l'avevo prenotato il 18/02
- The Ancient Magus Bride 1 (Star), data di uscita 24/02 --> appena prenotato
- Hyouka 5 (J-pop), data di uscita 24/02 --> mutismo e rassegnazione! Devo aspettare la mail di Amazon per sapere se e quando sarà prenotabile/disponibile (dopo che avevano annunciato l'uscita e postato tanto di foto del volume su FB!!! Quindi fisicamente esiste già!!)
E' anche da queste piccole grandi cose che, a mio avviso, si capisce la differenza nel modo di lavorare tra un'azienda e l'altra.
a te può piacere a me invece sta profondamente sulle scatole non vedere finito qualcosa, specialmente se mi piace, e anche tanto.
se poi qualcuno lo ricomincia che caspita ci faccio con quei volumi? carta igenica. e poi non venirmi a parlare di rispetto che sti buzzuri prima ci hanno preso per i fondelli a noi, poi hanno preso per i fondelli kodansha, che nemmeno voleva dargli i diritti, ma acquisendo un editore che stava morendo se li son messi in tasca.
ma poi il valore di un opera mica si valuta sull' edizione... si valuta sull' opera stessa e a quel punto allora potrei dire meglio l' originale che poi ci son le scan e via di manga giapponesi e poi scan e se sono inglesi tanto meglio non ho bisogno di scan. a momenti a momenti hanno più rispetto per un mangaka e i suoi fumetti degli scansub che sti buzzurri di j-pop... ma per favore ... anzi il fatto che sono incompleti non solo rende privi di valore i fumetti, ma il fatto stesso che ci possano essere edizioni italiane complete riduce ancora di più il valore dell' edizione. e sempre soldi buttati nel gabinetto sono. nemmeno a rivenderli ci guadagnerei, ma chi me li prenderebbe poi?
Edizioni arlecchino ?
Il contenuto è quello che conta e a meno di cambiamenti importanti non vedo problemi.
Fatta questa premessa trascuri un fatto importantissimo a mio parere, e che di fatto costituisce le fondamenta della critica a EdizioniBD, la non consapevolezza.
"Ho scelto di comprare ugualmente Hanzo e Gaku pur sapendo che Planeta li aveva interrotti".
Ecco, peccato che chi ha comprato in questi mesi i volumi Kodansha, non aveva minimamente l'informazione dell'alta probabilità che tutte o parte rischiavano l'interruzione dato che l'editore non ha mai reso note le difficoltà delle trattative.
E questa situazione perdura per tutte le serie sospese che secondo EdizioniBD andrebbero comprate "stando tranquilli" (loro parole in questi anni).
Sono mesi, e ora ancor di più, che si chiede sincerità, e si dica chiaramente la situazione di ogni serie.
Nascondere le cose magari tranquillizza oggi, ma fa arrabbiare domani.
Ma forse è chiedere troppo a chi oggi sul proprio sito vende ad esempio Historie senza scrivere minimamente che la serie è "incompleta" e non sarà "mai conclusa" (a meno di acquisizioni da parte di altri, assolutamente non certe).
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