Amici dell'Italian Indie Comics Award è un piacere, come sempre, ritrovarvi qui! Oggi conoscerete Brothel Bros di David Malan
 
David Malan è lo sceneggiatore e creatore dell’opera, ha 23 anni e viene da Luserna San Giovanni, paese in provincia di Torino. Come tantissimi altri disegna fin da piccolo ma il suo vero obiettivo è sempre stato diverso, ovvero quello di raccontare delle storie. Raccontarle ,ok, "ma in che modo?". Questa domanda ha accompagnato David per lungo tempo, conducendolo a fare non poche sperimentazioni, provando davvero di tutto: animazioni, cortometraggi, lungometraggi, stop-motion, prosa… ma alla fine per lui niente è riuscito a battere il fumetto. Ha frequentato nel 2011 i corsi di Fumetto e di Sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics, e dal 2012 fa parte dell collettivo di autori Potpourri Comics, nel quale ha anche il ruolo di Editor in Chief. Con i Potpourri ha già realizzato ben 5 raccolte di storie brevi ed altri prodotti, che hanno aiutato lui e gli altri membri a veder stampate e pubblicate tutte quelle storie a fumetti che fino a quel momento venivano realizzate solo per farle circolare tra gli amici. L'ultimo nato di questo percorso è Brothel Bros, il primo esperimento del gruppo per cercare di staccarsi dalle antologie finora pubblicate e proporre in unico volume una storia lunga, ma completa, di più ampio respiro.

I punti di riferimento artistici di David arrivano da ogni campo artistico ed in particolare, per quanto riguarda i media non legati al fumetto, egli stima particolarmente Edgar Wright per il cinema e Russel T. Davies per la TV. Per quanto riguarda il media fumettistico invece le tre più grandi influenze come autore le ha ricevute da: Scott Pilgrim vs. the world, per il suo accostare perfettamente tra di loro il genere ridicolo e scene emotivamente toccanti, Death Note, per la bellezza della pura elucubrazione, e Team Fortress 2 Comics, per l’eccellente caratterizzazione dei personaggi.

Ecco di seguito la trama di Brothel Bros:
 
I dieci peggiori pervertiti della città, ognuno con il proprio vizio, scoprono che il bordello di cui sono clienti abituali è gestito da un demone detto “il Direttore” e dalle sue succubus. Questa scoperta viene punita con una maledizione che li ucciderà entro l’alba se non riusciranno a collaborare per trovare e sconfiggere il Direttore. Ciò che non sanno è che il Direttore... è uno di loro!

Brothel Bros non è quello che potrebbe sembrare ad una prima occhiata: è vero che i protagonisti sono i peggiori pervertiti della città, ed è vero che il tutto parte da un bordello, ma la vera forza di quest’opera sta proprio nell’andare oltre questi schemi preimpostati. I temi infatti sono sicuramente lontani dal politically correct ma quello che caratterizza questo fumetto è la sua grande capacità di divertire cercando di non scadere in situazioni scontate e battute altamente banali o volgari, raccontando una storia thriller/horror piena di risvolti psicologici. Ma quindi parliamo di una commedia o di un thriller? O forse addirittura di un horror? Beh, fortunatamente non sarete di certo obbligati a scegliere quale punto di vista adottare, perchè quello toccherà alla giuria! L'unica cosa che dovete sapere è che Brothel Bros è un’opera pronta a stupirvi dove, come dice lo stesso autore, si ride, si riflette, si piange, si ragiona, e poi si ride ancora un po’..cosa potete volere di più?
 

Brothel Bros è edito da Manfont, piccolo editore specializzato nella vendita al pubblico in fiera ed online, ed una cosa che lo rende unico nel catalogo dell'editore è il numero di disegnatrici che hanno aiutato David dal momento della sua creazione, un vero e propio harem, anche se ovviamente per soli fini lavorativi. L'opera infatti era inizialmente pensata avendo già in mente come collaboratrici Silvia Belli Sara Antonellini, entrambe autrici con le quali David aveva già collaborato tramite Potpourri Comics, ma alla fine il suo completamento ha richiesto così tanto lavoro che il team si è allargato prendendo nel gruppo anche le talentuose Giulia LomurnoEleonora Burni ed Elisa Serio.
Silvia ha quindi disegnato i capitoli 1, 3, 7 ed 11, oltre ad aver curato il character design, Sara il 5 ed il 10, oltre ad essere la colorista di tutto il fumetto, Giulia si è invece occupata dei capitoli 2, 6 e 9 mentre Eleonora dei capitoli 4 ed 8, Elisa infine ha dato il suo contributo curando i flat e le copertine. Come avrete modo di leggere nell'intervista, gestire un team così numeroso non è stato semplice per David, ma l'esperimento è stato un successo, ed il nostro sceneggiatore nel prossimo futuro oltre ad avere già due nuove opere originali a cui sta lavorando ha in serbo per noi lettori nuove storie legate all'universo di Brothel Bros. E noi le attendiamo con ansia, così come speriamo farete voi dopo averlo letto.

Ecco quindi a voi l’intervista a David:
 
David, benvenuto all'IICA, adesso è il momento di rispondere alle nostre domande: pronto?

Certo!

Con che stile preferiscono disegnare le varie disegnatrici? Quali tecniche usano?

In Brothel Bros ogni autrice ha usato la tecnica che più le era affine. Silvia Belli ha lavorato interamente a mano, tracciando le matite e poi usando un tavolo luminoso per le chine; Giulia Lomurno ha invece simulato le chine usando la matita; Sara Antonellini ha simulato un tratto maritato lavorando però in digitale; Eleonora Bruni ed Elisa Serio invece hanno svolto matite e chine tutto interamente in digitale, infine Sara si è occupata anche della colorazione, svolta interamente in digitale con l’aiuto di Elisa Serio. I design dei personaggi e degli ambienti sono stati realizzati di Silvia, con l’aiuto di Giulia e Sara e comunque tutte le autrici sono state scelte affinché potessero trovarsi a loro agio con i suddetti design.

Cosa significa per te fare fumetti? Che cosa differenzia per te i fumetti da tutto il resto?

Ogni forma creativa ha i suoi punti forti e i suoi punti deboli. Mezzi come la prosa o il radiodramma patiscono di poter dare al lettore solo una parte delle informazioni e al contempo di essere costretti a nutrire al lettore ogni dettaglio importante impedendo a questo di concentrarsi su ciò che a lui interessa di più e costringendolo invece ad una esperienza puramente lineare. Mezzi come il cinema e le serie TV soffrono di non poter avere il pieno controllo su come apparirà il prodotto finale a meno che non si abbia un budget infinito e un cast e crew in perfetta sintonia. Mezzi come videogiochi, animazione e ovviamente fumetto sono invece ambienti dove ogni dettaglio può e deve essere controllato, si può giocare col lettore dandogli informazioni senza che lui lo sappia, e soprattutto sono campi dove, se si lavora in gruppo, ogni singolo collaboratore donerà qualcosa in più ad ogni step. Il fumetto inoltre è davvero una cosa che chiunque può fare anche senza avere un grosso budget o un vasto team creativo, ma che è difficile fare bene. Questo per me crea un ottimo contesto dove hai sì tutti i mezzi a disposizione per realizzarlo, ma al contempo proprio per questo il risultato finale non può che dipendere dall'autore e dal suo team. Insomma una bella sfida che mi piace accettare!
 

Cos'è che ti piace del tuo lavoro come fumettista? E cosa no? Raccontaci una cosa che ami e una cosa che odi del mondo dei fumetti e del tuo lavoro.

Adoro l’equilibrio che si crea con dei bravi collaboratori dove posso avere il pieno controllo di come riuscirà il risultato finale, pur concedendo ad ogni collaboratore di esprimersi e di prendersi le libertà necessarie affinché il tutto riesca nel migliore dei modi. Inoltre riguardo al settore nel complesso, apprezzo molto che quello del fumetto sembri essere un campo dove ancora e comunque è il prodotto che parla da sé. Certo, un fumetto male pubblicizzato o male distribuito, ne risentirà, ma ritengo che i lettori di fumetti siano molto indipendenti nel formulare un’opinione e non si tirino indietro dal valutare positivamente un fumetto sconosciuto o male uno molto conosciuto, riponendo così il destino di un autore nelle sue stesse mani. Se un fumetto è bello andrà bene, s’è brutto andrà male. Certo, non è assoluto, ma è più evidente che in altri settori.
 

Com’è nata la tua opera?  Quali sono i tuoi piani per essa?

Dopo aver sceneggiato la serie ad episodi “Potpourri Special”, la voglia di fare un volume con un altro folto gruppo di protagonisti era tanta! Poi mi si presenta l’occasione di collaborare con Silvia Belli che si specializza in character design, perciò giustamente io colgo l’occasione, in modo da avere un grosso gruppo di protagonisti tutti ben caratterizzati sia come personalità che come aspetto.
La storia in sé ha subito molte variazioni, inizialmente doveva svolgersi interamente in un area di servizio in mezzo al nulla, poi in un autobus… poi però sorse la necessità di permettere ai protagonisti di girare liberamente (perché 110 tavole con una sola location avrebbe procurato claustrofobia a chiunque), ma serviva qualcosa che li tenesse assieme e motivati, e cosa motiva di più che una bella minaccia di morte? Da lì in poi tutto è stato una conseguenza: la maledizione, le deviazioni sessuali, le caratterizzazioni dei personaggi, i temi principali… Insomma, è stato quando le cose hanno cominciato a concatenarsi con tanta facilità che ho capito di essere sulla strada giusta. Brothel Bros rappresenta solo l’inizio per quello che io e Potpourri Comics abbiamo in cantiere per il futuro. Abbiamo avuto una prova di cosa possiamo fare e di cosa possiamo essere capaci. Abbiamo già in lavorazione altri 4 fumetti a colori, 2 in cui sono sceneggiatore, 2 in cui sono editor. Sicuramente vedrete tornare alcune delle autrici di Brothel Bros e, chissà, magari anche i personaggi. Nel frattempo Brothel Bros sta venendo distribuito da Manfont con la quale collaboro anche come editor e ci si possono aspettare molte novità anche da Manfont.
 

Come vi siete suddivisi il lavoro e come avete scelto a quale disegnatrice tocca un determinato capitolo?

Avendo già una scaletta di tutti gli 11 capitoli di Brothel Bros e sapendo già quale umore o quale personaggio sarebbe prevalso nei vari capitoli, ho voluto attribuire ogni capitolo all’autrice che meglio lo avrebbe potuto rendere. Essendo che i character design erano di Silvia (anche se con dell’aiuto di Sara e Giulia) volevo che fosse lei a realizzare il primo e l’ultimo capitolo. Inoltre sapevo che il suo stile più pupazzo avrebbe intenerito il pubblico con Baguette nel capitolo 1, Rob nel 3, Iancu nel 7 e… tutti nell’11. Eleonora ha da subito dimostrato simpatia per Ludo ed empatia per James, e dati alcuni dei suoi lavori sapevo che avrebbe saputo rendere bene le peripezie di James, così le ho assegnato i capitoli 4 e 8, dove questi personaggi sono più prevalenti. Sapevo che Giulia avrebbe valorizzato bene le scene più dinamiche e soprattutto sapevo che sarei riuscito a farla innamorare di Don, così le ho dato i capitoli 2,6 e 9, dove Don e azione sono un po’ più presenti del solito. Infine non potevo andare storto scegliendo Sara per i grossi momenti catartici femminili del capitolo 5 e del 10.
 

Come ha funzionato la vostra collaborazione? Come eravate organizzati?

Brothel Bros è stato organizzato e lavorato esclusivamente a distanza, essendo che il nostro team è sparso per l’Italia. La mia priorità era non lasciare nessuna delle ragazze senza tavole su cui lavorare, ma considerato come il lavoro era stato distribuito disomogeneamente (per poter valorizzare ogni autrice) spesso per me si trattava di sceneggiare 4 capitoli di fila solo per permettere al quarto di venire lavorato. Infatti, ovviamente, in qualsiasi momento della lavorazione c’erano almeno 4 capitoli diversi in lavorazione: uno per ognuna delle disegnatrici, inoltre io procedevo sulle sceneggiature future mentre Sara colorava i capitoli passati.
Secondo me Brothel Bros è l’esempio perfetto di una situazione in cui il tutto è superiore alla somma delle parti. Una volta finita la sceneggiatura di un capitolo era completa, veniva inoltrata alle ragazze per ricevere feedback, poi la disegnatrice di turno cominciava la realizzazione delle tavole, sempre tenendo a mente che le tavole dovessero funzionare ed essere fruibili sia online che nel cartaceo senza che una delle due versioni risultasse sacrificata, una volta corrette e finalizzate le tavole, il capitolo passava di nuovo in mano mia, per realizzare il lettering, infine Elisa donava le tinte piatte alle tavole e Sara dava il tocco finale con il colore e il capitolo era pronto ad esordire online!
Ebbene, ognuna di queste fasi ha davvero arricchito quella precedente, dando un risultato più esaltante ad ogni passo avanti, il che non è scontato come può sembrare! Gestire questa grossa mole di lavoro avrebbe potuto essere difficile, soprattutto considerando le limitazioni imposte dalla pubblicazione di un capitolo al mese su Facebook e di altri 4 capitoli esclusivi al cartaceo, tutto da finalizzare in 9 mesi circa, invece ritengo che si sia venuto a creare un fantastico lavoro di squadra che ha permesso ad ognuno di lavorare al meglio delle proprie capacità e di valorizzare quelle degli altri per culminare in un volume di cui possiamo davvero essere fieri!
 

Qual è il vostro rapporto coi fan?

Con Potpourri Comics abbiamo sempre cercato di coinvolgere i nostri fan online con concorsi e votazioni e Brothel Bros non è stato da meno! Fin da quando abbiamo inaugurato la pagina con le nostre speciali card di San Valentino, abbiamo potuto vedere come i fan reagissero ai vari personaggi. Poter leggere le teorie di tutti sul progredire della storia e sull’esito dei loro personaggi preferiti è stato bellissimo, anche se penso di essermi inimicato alcuni lettori con certi colpi di scena! L’unico dispiacere era non poter discutere i dettagli in tempo reale con tutti i fan, per rischio di rivelare dettagli compromettenti!
 

Cosa ami della tua opera? Perché i nostri lettori dovrebbero votarla al nostro Award?

Sono felice che Brothel Bros sia riuscita nell’intento di permettere ad ogni lettore di identificarsi ed appassionarsi ad un diverso personaggio e arco narrativo. Il punto di forza del fumetto è proprio quello di avere qualcosa per tutti, perciò dateci una lettura e se vi piace ciò che leggete, votateci!

Ringraziandoti per la disponibilità nel rispondere a questa intervista: saluta il tuo pubblico!

Ringrazio tantissimo tutti i lettori che ci hanno seguito fin dall’inizio leggendo le tavole online, ma anche quelli che ci hanno voluto dare una chance senza conoscerci prima. Grazie mille a tutti del vostro supporto e del vostro attaccamento ai personaggi e alla storia!
 
 
Che cos'è l'IICA?

L'Italian Indie Comics Award è un concorso nato per promuovere le autoproduzioni partecipanti e cercare di far conoscere loro ed i loro autori ad un pubblico più vasto, stabilendo nel frattempo quali sono le migliori per diverse categorie di genere e di stile (qui l'elenco completo e tutti i dettagli) in maniera da mettere le opere più meritevoli in risalto secondo divisioni il più possibili omogenee e pertinenti . Il concorso è strutturato in due fasi: la prima di rassegna, che si sta svolgendo attualmente, per presentare le opere partecipanti e la seconda di voto pubblico, che sarà effettuata verso giugno, dove tutti gli interessati saranno chiamati a votare ed esprimere le proprie preferenze (tale voto pubblico si unirà a quello della giuria di settore per dar vita al giudizio finale per ogni categoria).

Questa rassegna quindi è un'occasione di festa dove poter ammirare e commentare gli autori partecipanti, rammentando che sono esordienti, molte volte autodidatti, e che in quanto tali non sono perfetti, ma hanno tantissima voglia di mettersi in gioco, crescere e migliorare. Ci auguriamo quindi che possiate leggere le loro opere ed apprezzare i loro sforzi in quanto tali, promuovendo quelle opere che considerate meritevoli dando loro il vostro supporto. La maggior parte di loro lavora solo per passione nutrendosi dei commenti del proprio pubblico ed anche un piccolo parere positivo può fare la differenza e sostenerli nel loro sogno, non deludiamoli!