Io adoro le fragole. Mangio con gusto molta altra frutta ma per le fragole ho un vera passione! Scoprire che anche le protagoniste di Nana condividevano con me questo amore non ha fatto altro che rafforzare il legame che ho con quest'opera. Come non ricordare la torta di panna e fragole che ama tanto Nana Osaki? E l'espressione soddisfatta di Nana Komatsu quando trova i bicchieri con le fragole a 100 yen? Ma non è un caso isolato: sebbene le fragole (in giapponese ichigo) siano state introdotte in Giappone in tempi relativamente recenti, hanno saputo conquistare velocemente il cuore dei nipponici.
 
Hachi e i bicchieri

Il Giappone infatti risulta essere dal 2013 il settimo produttore di fragole nel mondo e quasi tutto il raccolto è consumato nel mercato interno. La stagione migliore per gustare i frutti rossi va dalla primavera fino all'inizio dell'estate, partendo dal sud del Kyushu per risalire l'arcipelago fino alle regioni più settentrionali. Il primato spetta alla prefettura di Tochigi, nella regione del Kanto: è la principale produttrice del paese e qui le fragole maturano da marzo fino ai primi di maggio.
In realtà il primo riferimento alle fragole si ha ne "I racconti del cuscino", opera di Sei Shonagon, datata fra il 990 e il 1000: quelle citate come un frutto dolce di cui si ciba la corte imperiale Heian erano probabilmente le piccole fragoline selvatiche o di bosco (tanto buone pure quelle ma un po' meno scenografiche).
 
Fragole

Le fragole invece che si trovano anche nei nostri supermercati sono quelle che vengono chiamate "olandesi" e furono introdotte nel Sol Levante intorno al 1840 come piante ornamentali.
Fu solo verso il 1880 che iniziarono ad essere coltivate, ma per parecchio tempo rimasero appannaggio di pochi, essendo molto costose: giusto per farvi capire, nel morning drama "Gochisosan", trasmesso nel 2013 dalla NHK e ambientato nel periodo Taisho (1912-1926), c'è una scena in cui Meiko (uno dei personaggi principali) rischia di avere grossi problemi per aver rubato alcune fragole lasciate come offerta ad un santuario shintoista.
È con l'introduzione della coltivazione nelle serre dopo la seconda guerra mondiale che le fragole diventano abbastanza abbordabili per tutta la popolazione. Da lì l'amore per questo frutto ha iniziato ad espandersi sempre più e la cosa molto particolare che rende le fragole giapponesi interessanti è il numero sconcertante di varietà disponibili e il fatto che quasi ogni anno ne vengano introdotte di nuove.
 
Torta Black Stones

Ad esempio la Prefettura di Tochigi è famosa per una varietà chiamata Tochi Otome (dove otome sta per fanciulla), dolce, piccola e fragrante. Nella prefettura di Fukuoka invece (al secondo posto come produzione a livello nazionale) troviamo la Amao, grande 4-5 volte più delle altre varietà.
I produttori ovviamente si contendono il titolo di più buona o più dolce, inventandosi anche nomi improbabili e fantasiosi: si va dalla Beni Hoppe (che vuol dire "guance rosse") alla fragola bianca Hatsukoi no Kaori (che tradotto significa "il profumo del primo amore") alla Bijin-hime (letteralmente "bella principessa").
 
Torta panna e fragole

Quelle più belle e più perfette sono dette Premium, possono costare dai 100 yen in su l'una (circa un euro) e sono utilizzate per confezionare pacchi dono da capogiro. Le altre si trovano a prezzi più modici, soprattutto in questo periodo dell'anno. Inoltre un passatempo molto popolare è la raccolta di fragole: ci sono molti produttori che aprono le loro serre al pubblico e lasciano liberi di raccogliere tutto quello che si riesce in un limitato periodo di tempo, una sorta di All you can eat direttamente alla fonte! La loro popolarità non si limita all'essere mangiate come frutta alla fine di un pasto o come spuntino, ma sono state inglobate sia nella pasticceria tradizionale che in quella di derivazione occidentale.
 
Ichigo Daifuku

Fra i più popolari troviamo l'Ichigo Daifuku che altro non è se non una variante del classico mochi daifuku: in pratica all'interno di un morbido dolcetto tondo fatto con pasta mochi e ripieno di azuki (pasta di fagioli rossi), troviamo una bella e intera fragola fresca. Sembra che la combinazione di dolcezza e acidità funzioni sorprendentemente bene; apparso nei primi anni dell'era Showa (1926-1989), è diventato così apprezzato e famoso che in tutto il paese ci sono pasticceri specializzati in Wagashi (la pasticceria tradizionale) che sostengono di averlo inventato. Avendo una fragola al suo interno è consumato soprattutto in primavera.
 
Torta di Natale

Altro dolce molto comune a base di fragole sono le torte di Natale, a base di pan di Spagna, panna montata e crema. Meno famoso da noi, ma molto popolare in Giappone è uno spuntino che ha fatto la sua prima comparsa nei menù dei caffè alla moda a Tokyo e Kyoto nel 1930 e cioè il sandwich di frutta. Sebbene si possa utilizzare qualsiasi tipo di frutta, alcuni sostengono che la migliore sia proprio la fragola che ben si abbina con il suo sapore acido e dolce insieme alle varie creme.

Per fare un sandwich di frutta infatti si possono usare numerose varianti: dalla classica combinazione di crema pasticcera e panna montata al mascarpone con lo yogurt. Per il pane vanno bene sia il classico pan carrè che brioche e panini morbidi.
Se volete scoprire che gusto hanno, ecco a voi la ricetta!
 
Sandwich di fragole

Ingredienti
220 grammi di latte intero
1 baccello di vaniglia
3 tuorli d'uovo
60 grammi di zucchero bianco
15 grammi di farina bianca
15 grammi di maizena
120 grammi di panna
4-6 fette di pane bianco
8-12 piccole fragole mature, lavate, private della parte verde, asciugate e tagliate a metà

Preparazione
Prima di tutto bisogna preparare la crema pasticcera, quindi scaldate il latte insieme alla vaniglia. In attesa che questo giunga a bollore, unite in una ciotola i tuorli, lo zucchero, la farina e la maizena e mescolate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo di color giallo limone.
Togliere la vaniglia e aggiungere il latte caldo al composto di uova un po' alla volta, mescolando bene. Versare il tutto in un pentolino e terminare la cottura a fuoco basso continuando a mescolare; se necessario, filtrare con un colino, coprire con pellicola trasparente e porre in frigorifero a raffreddare.
A questo punto si monta la panna e si unisce alla crema pasticcera; il composto così ottenuto si distribuisce sul pane, si appoggiano le fragole, si riempe con la crema i vuoti fra i frutti e si chiude il panino. Si fascia nella pellicola trasparente e si lascia riposare in frigorifero per un'ora. Itadakimasu!

Fonte consultata:
JapanTimes