Kousetsu Hyaku Monogatari narra le vicende di un ragazzo che decide di partire per il Giappone per raccogliere le leggende ed i miti di fantasmi e creature soprannaturali per scriverle e raccoglierle in una antologia. Se non sbaglio le Hyaku Monogatari sono proprio tali raccolte e in genere contano nelle loro pagine centinaia di storie di spettri. Il protagonista è quindi uno scrittore e proprio a causa dello scopo che si è prefisso si trova in situazioni decisamente difficili. Infine durante le sue peregrinazioni si imbatte in uno strano trio che si fa chiamare il “Gruppo Divino” e che sembra per l’appunto essere legato alle leggende di cui il nostro protagonista è avido…
Questo titolo mi ha decisamente sorpreso. Non certo in quanto sia in grado di segnalarsi come un prodotto sopra la media, ma perché propone uno stile molto particolare ed insolito. Inoltre sembra essere un horror, genere piuttosto raro negli anime. Come potete vedere dalle immagini sottostanti il tratto è molto strano e non sempre pulitissimo. Inoltre l’uso dei colori è molto caratteristico e spesso sfocia nell’uso di filtri monocromatici o nel bianco e nero. Le musiche fanno la loro parte, senza contare una sigla iniziale davvero carina. La regia è ben studiata, ma ovviamente sperimentale; i fondali a volte scompaiono e diventano minimali.
Tutto questo funziona, anche se probabilmente farà storcere il naso a molti. L’anime riesce a creare la giusta atmosfera ed una buona dose di tensione. Il primo episodio mi è piaciuto, vediamo come proseguirà, ma di certo lo seguirò.
Per vedere una ventina di immagini (guardatele perché sono decisamente particolari), per scrivere una propria recensione, cliccate qui.
Questo titolo mi ha decisamente sorpreso. Non certo in quanto sia in grado di segnalarsi come un prodotto sopra la media, ma perché propone uno stile molto particolare ed insolito. Inoltre sembra essere un horror, genere piuttosto raro negli anime. Come potete vedere dalle immagini sottostanti il tratto è molto strano e non sempre pulitissimo. Inoltre l’uso dei colori è molto caratteristico e spesso sfocia nell’uso di filtri monocromatici o nel bianco e nero. Le musiche fanno la loro parte, senza contare una sigla iniziale davvero carina. La regia è ben studiata, ma ovviamente sperimentale; i fondali a volte scompaiono e diventano minimali.
Tutto questo funziona, anche se probabilmente farà storcere il naso a molti. L’anime riesce a creare la giusta atmosfera ed una buona dose di tensione. Il primo episodio mi è piaciuto, vediamo come proseguirà, ma di certo lo seguirò.
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