A presenziare all'incontro:
Paolo Baronci, Ceo di VVVVID
Alessandro Campaiola, doppiatore voce di Eren dell'Attacco dei Giganti e Saitama di One Punch Man
Federico Campaiola, doppiatore voce di Kiyoshi Fujino nel recentissimo Prison School.
Italo Scanniello, admin della pagina Anime & Manga [ITA].
Ospite a sorpresa: Leonardo Graziano, celebre doppiatore di Naruto e Sheldon Cooper (The Big Bang Theory).
Si è analizzato l'argomento partendo da come e quanto sia cambiata la fruizione degli anime in Italia rispetto agli anni passati, quando erano le televisioni a veicolare le serie del momento presso il pubblico generalista.
Oggi lo streaming, invece, assolve ad una funzione assai importante, seppur con un pubblico di riferimento differente forse; mediamente più attento.
Molto spazio ha avuto nella discussione l'argomento doppiaggio, anche in relazione all'antagonismo col fansub e i vari purismi. Interessante ovviamente il fenomeno delle serie doppiate direttamente dalla piattaforma VVVVID, senza passare per il contesto televisivo.
Non sono mancate inoltre le parentesi ironiche, grazie agli aneddoti raccontati da Alessandro e Federico Campaiola.
Tanti gli spunti di discussione. Ad esempio, a dispetto di quel che spesso si dice, come sta davvero il mercato anime?
Il panorama, numeri alla mano, è sicuramente assai florido: di serie in circolazione e fruibili ce ne sono a centinaia, più che rispetto agli anni d'oro in Italia.
Inoltre l'animazione in TV è davvero al capolinea? Fairy Tail dimostrerebbe il contrario.
E ancora, molti son stati i temi toccati:
L'homevideo e il collezionismo;
L'ascendente dei titoli più noti sul pubblico occasionale;
Il fansub e le sua attuali relazioni col panorama streaming;
L'importanza del pubblico femminile.
Se vi interessa quindi l'argomento, qui di seguito è per voi disponibile il video completo dell'incontro. Buona visione.
L'animazione giapponese in Italia dove si sta dirigendo? Ne abbiamo parlato al Comicon 2016
Tra appassionati e addetti ai lavori, abbiamo discusso dell'evoluzione del mercato degli anime in Italia, e com'è cambiata la loro fruizione
Il Napoli Comicon ci ha fornito l'occasione per organizzare viarie iniziative e discussioni a tema quest'anno. Una delle più apprezzate e seguite è stata sicuramente la tavola rotonda tenutasi domenica 24, nella zona incontri dell'Asian Village, incentrata sulla fruizione e il seguito che ha attualmente l'animazione giapponese nel nostro paese.
Cosa si e' detto? A che minuto se ne parla?
Grazie
Dal mio punto di vista la situazione è andata peggiorando a 360 gradi.
E anche l'home video ne risente invece di giovarne.
Ma credo che assisteremo ad altre rivoluzioni in futuro, migliori o peggiori si vedrà.
VVVID perlomeno ti offre un servizio gratuito (ci mettesse anche il download degli episodi fansubbati sarebbe ottimo) ma altri addirittura vorrebbero farsi pagare per offrire dei prodotti sottotitolati in streaming? No, non ci siamo.
La televisione non è affatto morta, la stanno facendo morire, è diverso!
Con delle programmazioni mediocri, sballate e ballerine per forza che si fa flop, anche Bim Bum Bam avrebbe fatto cilecca se fosse stato "curato" in questo modo... e dire che di canali dedicati col digitale ne sono nati un'infinità, credo che nessuno si sarebbe mai potuto aspettare un futuro tanto grigio per gli anime in tv, era più facile immaginarsi interi canali (almeno un paio) dedicati completamente a loro e invece....
La cosa mi fa molto dispiacere
Emoticon frown
(e si allontana la possibilità di un doppiaggio)
Fintanto che ascolti una serie solo nella nostra lingua puoi anche definirlo un buon doppiaggio, nella maggior parte dei casi. Peccato che sia sufficiente sviluppare una minima sensibilità all'audio originale per rendersi conto che non è affatto così.
La situazione attuale in Italia mi fa davvero pena, certo io come appassionato le cose non me le faccio mancare con tutti i mezzi che ci sono oggi a disposizione ma resta il fatto che mi fa una gran rabbia vedere come l'animazione nipponica in Italia non sia più di fama nazionale ma solo appunto di fama per intenditori, mentre calcio, reality show, talent e altra immondizia simile continuano a farla da padrone.
È esattamente quel che penso.
È più che lecito non comprare i diritti per una serie che non ha dato i risultati sperati... ma poi non mi ti presenti con Tonkatsu DJ Agetarou, perchè sennò mi incavolo.
Non è che bisogna comprare serie a tutti i costi, se non ci sono titoli validi si risparmiano i soldi per un futuro acquisto migliore... e chissà, risparmiando soldi per titoli inutili magari ci scappa pure un'edizione home video in più.
Infatti esprimevo il dispiacere perchè apprezzo la serie.
No, io mi guardo anime principalmente in lingua italiana, il sub ita lo relego solo a casi eccezionali.
In più mi riguardo volentieri anche i miei amati dvd collezionati.
In Italia le persone che guardano anime in streaming restano un numero ristretto rispetto a quelli che li guardavano in tv ai tempi d'oro ma anche a tutt'oggi, il pubblico passivo televisivo è duro da debellare, forse tra molti decenni quando le nuove generazioni più attive avranno soppiantato quelle passive la musica cambierà in tal senso. Ora come ora resta il mezzo televisivo quello che arriva ancora a più gente, io speravo che almeno la tv in chiaro si fosse già evoluta dando la possibilità di scegliersi programmi e orari personalizzati ma così non è stato, dei millemila canali inutili del digitale terrestre ce ne facciamo poco o nulla se non esistono canali monotematici di ogni genere, inclusi quindi i cartoni giapponesi, in onda 24 ore su 24.
Però bisognerebbe anche allargare i propri orizzonti e non concentrarsi sempre e solo su quei 4 blockbuster in croce.
Avete frainteso le mie parole... se dessi retta a come la penso io, non acquistare una seconda serie (anche di scarso successo) equivale ad una infima professionalità.
Che poi, uno streaming ufficiale di poco successo ti mette proprio in ginocchio a livello economico... i diritti per la serie vengono via a moltissimo di meno, pagano quattro soldi un paio di persone che fanno tutto il lavoro (e lavorano pure su più di una serie) e via.
Purtroppo qui bisogna sempre ragionare con i soldi di mezzo, mai una volta che si faccia un passo incontro a noi poveri utenti finali.
Io comunque sono sempre più convinto che gli streaming ufficiali sono il classico "metterci una pezza" per non fare più il loro dovere come facevano un tempo: fai vedere che compri serie per il mercato italiano però lo "sforzo editoriale" è praticamente nullo.
Se l'home video fosse realmente morto allora non uscirebbero neanche i vari Giganti, OPM, Prison School perchè sarebbe soltanto una perdita economica. Diciamo che per fare un'edizione home video ci vuole molto lavoro dietro e magari non ti garantisce i guadagni sperati, per lo streaming invece compri 4-5 serie come fossero patatine e con una giornata di lavoro è tutto pronto... male che vada, hai perso quattro spicci.
Che il disco ti resta, mentre le serie in streaming non saranno online per sempre. Ovvio, si può sempre scaricare (illegalmente) lo streaming (su popcorn si sta due secondi, su vvvvid è un attimo più difficile), ma la qualità video per ovvi motivi non sarà mai paragonabile a quella di un Blu-Ray.
Ma del resto è difficile che la maggior parte la pensi come me, dato che a sostegno di un doppiaggio italiano ci sono fattori come "il principio" e a sfavore dell'edizione originale "la pigrizia", considerando la presenza di sottotitoli da leggere
Non c'entra niente la pigrizia. I sub sono di nicchia semplicemente perchè aggiungono al prodotto audio-visivo un elemento che non c'è nell'arte audio-vsiva (cinema e TV). Certo in un film può succedere che si debba leggere qualcosa, ma si tratta sempre di particelle, l'arte audio-visiva nasce per essere vista e sentita, non letta, ecco perchè nei film se ci fai caso si cerca il più possibile di non farti leggere. Molto spesso fanno leggere agli attori i messaggi al cellulare o al computer.
I sottotitoli sono il servizio di traduzione più semplice e che più si avvicina all'originale, ma col grosso compromesso di aggiungere la lettura ad un prodotto che non nasce per essere letto (oltre ad altri compromessi ben noti), per questo saranno sempre di nicchia. Il doppiaggio con i suoi compromessi ben noti, riesce invece a mantenere intatta la natura audo-visiva del prodotto.
Quale pensi possa essere la spiegazione per una frase tipo "Mi è piaciuto molto Psycho Pass!! La seconda serie però non c'è in italiano, pertanto non la guardo."
Comunque non hai torto, a riguardo della tua spiegazione. Ma la realtà di fatto è che se devo scegliere fra certi obbrobri di traduzione che non sembrano tali finchè non vedi l'originale, e l'originale con un unico compromesso ovvero la lettura dei sottotitoli... beh... la scelta è ovvia, per me.
In ogni caso, troverò sempre materiale in lingua originale quindi non avrò problemi. Ogni tanto mi passa per la testa una frase tipo "Però, che peccato", quando vengo a sapere che alcune serie sono state viste in italiano, con i relativi personaggi assassinati per via del doppiaggio e di conseguenza non trasmettendo quello che realmente l'opera intendeva. Il tutto condito dalla non consapevolezza che si sta sentendo qualcosa che manca perfino di rispetto all'originale
In Italia il passato ha dimostrato che in TV gli anime vanno, se questi hanno una programmazione regolare, chiara, semplice, e continua, lo share è altissimo. Milioni di bambini ragazzi adulti seguivano serie all'orario stabilito, che fosse rete4 o contenitori come bim bum bam.
Ai giorni d'oggi si sarebbe dovuto perfezionare questo sistema, aggiungendo professionalità al prodotto (visto gli scempi di censura e doppiaggi).
Invece, si è abbandonato questo mondo totalmente dai 7 canali principali. Internet è cresciuta, gli otaku soni cresciuti, i registi e gli autori di anime sono scomparsi ( niente cambio generazionale), ecc.ecc.
Conclusione? Anime spazzatura a profusione per un pubblico quasi per otaku.
Mi dispiace che questa forma d'arte ( io la vedo così) si sia ridotta in tale stato.
Bisogna ritornare alle origini.
Io non ho problemi a farmi piacere lo streaming, anzi mi piace e molte, moltissime serie le ho viste con questa modalità negli anni, spesso con maratone intensive, specie con i recuperi di one piece, naruto, bleach o hunter x hunter. Non è mai un problema, ma per come sono fatto io, vedere una serie sottotitolata, in streaming è un... un'anteprima di quello che (se fossimo in un paese meno disastrato) sarebbe l'edizione doppiata in italiano. Questo non vuol dire che non apprezzi vedere le serie in questo modo, perché come tutti qui lo faccio da tanti anni ed è una consuetudine e va benissimo. Ma da collezionista, da amante dell'edizione in lingua italiana, la mancaza di tale edizione (e di un oggetto fisico), non mi va proprio a genio. Comunque sia, io sono a favore di tutto, ma non toglietemi l'edizione italiana che non fa male a nessuno e non danneggia chi agogna l'edizione originale con i sottotitoli (presumibilmente) fedeli.
Eh io invece mica tanto, prima di questa situazione andavo di download dai gruppi fansub...sto però apprezzando VVVVID, molto meglio di Popcorntv che detesto...comunque ti capisco, a me piace molto l'edizione italiana, anche quando il doppiatore scelto non somiglia all'originale in genere i nostri doppiatori fanno un ottimo lavoro...non smetterò mai di dire quanto abbia apprezzato Marco Guadagno su Gintoki!
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