I portali internet R25 e I Reaserch hanno chiesto a 200 neo impiegati (assunti in un'azienda da meno di 3 anni), equamente ripartiti fra uomini e donne, di stilare una classifica delle tre formalità sul posto di lavoro che secondo loro sono inutili al giorno d'oggi. Al primo posto venivano assegnati 3 punti, al secondo 2 e al terzo 1: in base ai punteggi ottenuti complessivamente, sono stati individuati i 5 punti critici dell'etichetta d'ufficio giapponese. Eccoli per voi:
4) Quando si saluta un cliente all'ascensore, rimanere inchinati finchè non si chiudono le porte (62 punti)
E' buona maniera, nell'ambito delle aziende, accompagnare il cliente fino all'ascensore, dopo un meeting che è avvenuto nei piani alti dell'edificio, e salutarlo inchinandosi. Visto che la quantità di rispetto che l'inchino trasmette è proporzionale a quanto questo dura, l'etichetta tradizionale detta che si rimanga piegati fino a quando le porte non si chiudono, tagliandoci fuori dalla vista dell'interlocutore. Se si sbaglia a contare il tempo, si rimane a lungo in una posizione imbarazzante e decisamente non comoda.
3) Durante la cerimonia del te, dover aspettare che il cliente beva per primo (85 punti)
In genere all'inizio di un meeting di lavoro, uno dei neo impiegati dello staff serve a tutti i presenti una tazza di tè. Tuttavia, bere subito la bevanda fa sembrare di essere più interessanti a questa che a forgiare una partnership lavorativa di successo. E' sempre meglio, infatti, aspettare che siano gli altri a bere per primi e da qui si genera spesso un paradosso: tutti aspettano che l'altro beva per primo e nessuno prende l'iniziativa. Così si finisce per condurre le trattative a gola secca, nonostante delle belle tazze fumanti di tè davanti.
2) Rispondere sempre prima del terzo squillo del telefono (98 punti)
In genere quando il telefono squilla si cerca sempre di rispondere il prima possibile, anche solo per dire "ok ci sono, restate in linea un attimo". Ma negli uffici giapponesi si cerca di rispondere sempre entro il terzo squillo, per non indispettire chi è dall'altro capo del telefono. "Non posso mica preoccuparmi sempre del telefono", si è lamentata nel questionario una giovane impiegata di 25 anni.
1) Essere alla propria scrivania con 5 minuti di anticipo (102 punti)
La puntualità è un altro degli elementi tipici del Giappone, ma molto spesso agli impiegati viene chiesto di fermarsi oltre il loro orario per fare degli straordinari. Come se non bastasse, ci si aspetta anche che l'impiegato non arrivi "al pelo" al lavoro, ma sia alla sua scrivania almeno cinque minuti prima dell'effettivo inizio del suo turno.
Certo, la puntualità sul posto di lavoro è importante in tutte le culture, ma quanto sono davvero necessari questi 5 minuti? Considerando l'età degli intervistati, in molti casi si tratta di impiegati minori, non di certo manager, che devono attendere gli incarichi dai loro superiori a inizio del turno e che quindi finiscono per spendere quei minuti d'anticipo girandosi i pollici inutilmente.
Oltre a questo, si rischia che, per far colpo sul capo, alcuni incomincino ad arrivare anche 10, 15 minuti prima, obbligando anche gli altri membri del team ad adeguarsi e una volta tutti in ufficio, si finisca per incominciare a darci dentro ben prima del proprio orario. Così oltre agli straordinari a fine giornata, si aggiungono anche quelli non retribuiti all'inizio.
Non tutti, comunque, condividono questi punti. Se il 51% degli intervistati li sostiene, un altro 49% ha invece risposto che non ha avuto problemi ad adattarsi alle vecchie tradizioni del mondo degli affari giapponesi.
E voi, cosa ne pensate? Un'etichetta troppo rigida o un modello d'ordine e precisione da imitare?
Rocket News 24
Ma credo sia "normale" per tanti lavoratori che hanno l'obbligo assoluto di rispettare un'orario preciso.
Di tutte le altre invece, sì, potrebbero fare a meno, l'inchino davanti all'ascensore è davvero inutile.
Anche da noi arrivare con un po' di anticipo è un prassi comunissima, e una forma di buona educazione. L'inchino lunghissimo per noi è "strano" ma è la loro forma di saluto, quindi se diventa più ossequioso in ambito lavorativo mi pare scontato.
Al telefono si deve rispondere il prima possibile, punto.
Insomma che lamentele banali, questi ragazzini...
In caso di problemi o malattia bisogna avvisare il datore di lavoro tempestivamente, se non si vuole incorrere in richiami. Quindi il telefono è sempre la via più veloce.
Non è un discorso di etichetta, sono regole alle volte...inoltre nessuno per il datore di lavoro è indispensabile, quindi non soffermarsi su piccoli accorgimenti richiesti ti porta dritto al portone principale.
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Nella ditta dove lavoravo una volta il telefono andava alzato subito, perchè perdere una chiamata per il titolare significava perdere un lavoro.
La terza formalità deve essere particolarmente snervante, sopratutto quando le trattative vanno per le lunghe...
Tuttavia non mi sembrano delle ragioni tanto gravi di cui lamentarsi...
Una ragione realmente valida per cui protestare e indignarsi, dovrebbe essere piuttosto quella inerente i devastanti e massacranti orari di lavoro che i giapponesi devono subire, con tutto il carico di stress e affaticamento che incide negativamente sulla salute e sulla vita sociale dei lavoratori (sopratutto dei "sarariman"), trasformandola per troppi di essi, in un'inferno...
Non sono le regole in se ma la pena che ne consegue al minimo errore a stressarli.
sopratutto rispetto verso il cliente direi!
Dal momento che questi viene a investire il suo denaro per investirlo in un'acquisto di un prodotto o di un servizio offerto dall'azienda dove tu lavori, o potrebbe farlo, il minimo che tu possa fare è trattarlo con il dovuto rispetto cui ogni persona ha diritto...
Certo, nel caso in cui tale cliente si dimostri al contrario maleducato e irriguardoso verso il suo prossimo, mostrare rispetto nei confronti di un tale individuo diventerebbe davvero un compito assai arduo...
Pensa che per questo esistono pure regole precise...
per esempio, nel caso in cui ti dovessi inchinare in segno di rispetto verso il tuo interlocutore giapponese, devi stare attenta a non mostrare la nuca, in quanto considerato un gesto di sentite scuse per qualcosa...
Quella dei cinque minuti, invece, non la reputo chissà quanto grave (o forse sono io che non la capisco perché lo faccio anche io. XD)
Cosa è successo poi a seguito di questo tuo netto rifiuto?
Ci sono state conseguenze?
Per l'inchino all'ascensore, bhè è una tradizione loro, per quanto a noi altri possa sembrare strana o fuori luogo è così .
E' giusto chiamare i propri superiori in caso di malattia, per rispetto proprio e per chi lavora con noi, ovviamente è altrettanto giusto presentarsi un po prima al lavoro, il traffico poi non è più una scusa che regge .
I giapponesi hanno una mentalità più riservata della nostra e credo non facciano così per non sembrare invadenti o mettere a disagio l'ospite. ..
Non sopporto io la gente come cliente che non si comporta in maniera professionale in un negozio.
Per quanto riguarda la puntualità e l'avvisare se malati sono richiesti in ogni posto di lavoro soprattutto perché il datore deve spesso organizzarsi e organizzare gli operai per quel determinato giorno. Quindi se uno ritarda o è assente deve sostituirlo se necessario. Insomma vabbe che i giapponesi sono rigidi ma non mi sembrano regole ingiuste, anzi il contrario!
Andare a lavorare non è come andare a scuola. Il datore di lavoro deve sapere giustamente in maniera tempestiva se il suo dipendente sarà assente. Che garanzia hai che legga un sms o un'email subito?
Qualche anno fa lavoravo come impiegato in un ipermercato e mi sono ammalato; prontamente ho telefonato il giorno stesso (e non una, ben TRE volte) per notificare la malattia e che il giorno dopo sarei andato dal dottore a farmi visitare.
Risultato? Il giorno dopo richiamo per comunicare i giorni di malattia che mi avevano dato e mi risponde il datore di lavoro infuriato “Ma te devi avvisare quando sei assente! Si certo io PRESUPPONEVO non saresti venuto, però devi avvisare! Per questo ti becchi un richiamo disciplinare!”……..tornato mi è stato detto che invece di dire “sono ammalato, domani mi faccio visitare dal medico” dovevo dire ESATTAMENTE “sono malato, domani non vengo al lavoro”………per una *BIP* del genere mi sono beccato una lavata di capo e un richiamo, assurdo fino all’inverosimile……(per la cronaca, me ne sono andato da quel posto neanche due mesi dopo da quanto mi trattavano da schiavo).
Tornando più in topic posso capire fin troppo bene i giapponesi in quanto a seccature sul posto di lavoro, ma è anche vero però che alcune sono necessarie (presentarsi 5 minuti in anticipo tutto sommato non mi sembra questo grande sacrificio) mentre le altre dipendono anche dal datore e dall’azienda.
Allora é sufficiente fare la telefonata. Non ha senso avvisarlo in tre modi diversi, basta scegliere quello migliore.
Dipende dalle situazioni e dalla prassi aziendale.
Secondo un rapporto dell'Ocse di alcuni anni fa, noi italiani lavoriamo più ore dei giapponesi, anche se siamo stereotipati come un popolo di "pelandroni".
http://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2010/07/08/10237-gli-italiani-lavorano-piu-dei-giapponesi-classifica-mondiale
No, nessuna conseguenza. Anche perché finché attaccavo in orario non potevano contestarmi più di tanto.
Essere prima dell'esatta ora d'inizio, anche di soli 5 minuti, lo reputo giusto. Vorrei vedere se arrivando in perfetto orario tipo, inizio alle 8 allora varco la soglia del lavoro alle 7:59, si è subito operativi o si "rubano" quei 5 o 10 minuti tutti i giorni, fosse anche per avvirare il computer e i vari programmi. Parlo per esperienza.
Devono avere delle schiene a prova di bomba questi.
Certo ogni categoria di lavoratori fa a se. Da me lo straordinario viene riconosciuto solo dopo 30 minuti, se ne fai 29 son persi. Io mi fermo sempre 10-15 minuti dopo la fine del mio orario perchè lavoro fino alle 17:00 poi spengo tutto, altri lo fanno 10 minuti prima delle 17:00. Se arrivi 15 minuti prima e ti basta un solo minuto per essere operativo, potresti anche timbrare all'ultimo e almeno non regalare il tempo in ingresso. Comunque di lavoro non pagato l'Italia ne è strapiena.
Più che per l'azienda lo vedo come rispetto per i colleghi, se neanche loro non se lo meritano allora niente regali.
So che la situazione al sud è decisamente peggiore, con il fatto che c'è poca occupazione gli stipendi sono bassi e c'è molto sfruttamento purtroppo.
Quella dell'ascensore mi ha fatto ridere, ma me la aspettavo. Poveretti! Fossi io il cliente, direi subito all'impiegato di turno di astenersi da simili formalità!
Da quella del tè in poi... giapponesi, non serve dire altro. Anche se tutto sommato non penso che 5 minuti di anticipo siano nulla di eclatante, l'importante è che non si instauri il circolo vizioso che porta a intere mezzore di straordinari. Anche così gli impiegati giapponesi non sono certo poco operativi..
Su certe cose proprio non ci siamo... Però che i jappi son "strani" lo si sa da tempo via...
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