Classe 1963, Fabrizio Mazzotta è una leggenda vivente per gli appassionati di animazione in Italia. Ricordate Eros in Pollon? la voce era la sua!
Riguardo ai suoi mitici personaggi però noi di AnimeClick.it abbiamo già parlato con lui altre volte, incontrandolo la settimana scorsa al Cartoon Village di Manciano (Gr) abbiamo quindi voluto saperne di più sui lavori che maggiormente lo hanno visto nominare qui sul nostro portale: quelli concernenti la sua attività di direttore del doppiaggio e di dialoghista di numerosi film e serie animate.
AnimeClick: Siamo davanti ad un altro mostro sacro del doppiaggio il nostro mitico Fabrizio Mazzotta
Fabrizio: Salve a tutti
AC: Abbiamo parlato più volte di tutti i personaggi mitici cui hai prestato la voce, dai Simpson a Pollon, ma oggi vogliamo parlare di quello che è il tuo ruolo di adattamento e direzione del doppiaggio
Ti rompono sempre le scatole sui tuoi ruoli famosi ma tu hai un ruolo davvero importante nell'universo anime in Italia che ti prende ormai sempre di più anzi, fanno spesso i paragoni con i tuoi colleghi, tu non vuoi parlarne ma sei una pietra di paragone per quanto riguarda l'adattamento anime
F: E' bella questa cosa, sembra bella
AC: Dipende.... C'è chi preferisce gli adattamenti più fedeli all'originale giapponese, mentre tu sei per l'adattamento classico, basato sulla lingua italiana
F: Sì, l'adattamento deve essere un tramite per il fruitore finale e cioè il pubblico che va al cinema, quindi tutto deve essere quanto più facilmente comprensibile. Quando poi tu vai a vedere un film, non è come un libro che se non capisci un passaggio puoi tornare indietro e rileggerlo, quando vedi un film al cinema ti scorrono subito le immagini e in quel momento non puoi tornare indietro a meno che tu a casa non abbia il dvd ma anche così sarebbe una brutta cosa, non capisci un passaggio, non capisci cosa ha detto quel personaggio perché la frase è poco chiara. L'adattamento deve essere appunto adattare alla nostra lingua senza ovviamente (cosa ovvia, io la ribadisco sempre, ma va da sè) senza stravolgere l'originale, travisare il senso della frase dell'opera. Va tutto adattato anche grammaticalmente: non dico vado nella "di Carlo macchina", è differente la costruzione grammaticale inglese, e così il giapponese, la costruzione è diversa e io lo devo trasporre in italiano, senza cambiare il senso della frase e il significato
AC: Tu hai fatto l'adattamento di "The boy and the beast" che non era un'opera semplice
F: Io ringrazio la Lucky Red che a parte Miyazaki, il rimanente dei film giapponesi (Dragon ball, Capitan Harlock e quest'ultimo) affida a me l'adattamento o l'adattamento e la direzione del doppiaggio. E appunto la LR ha subito pensato a me per The Boy and the beast
AC: E' un film particolare con riferimenti al folklore giapponese quindi come hai deciso di affrontare la cosa?
F: Il film non è molto semplice, a tratti lento, meno avventuroso, ma molto bello che ti prende per l'evolversi di questo ragazzo, il rapporto con i suoi genitori veri e acquisiti e anche con questa dicotomia fra il mondo selvaggio e immaginifico e il mondo reale che è il nostro. Ho affrontato l'adattamento senza travisare l'originale, rispettando quanto si diceva e il suo significato. Ad un primo sguardo molte cose sfuggono, sia nelle immagini che nei dialoghi, poi a forza di vederlo lo spettatore potrà vedere molti passaggi particolari dove mi sono soffermato molto perché era appunto un'opera d'arte
AC: Quanto tempo ci metti ad adattare e soprattutto in che modo adatti, come lavori? Lavori anche di sera?
F: Io alla sera non riesco a lavorare anche se a volte sono costretto a farlo, mi serve concentrazione, calma e tranquillità, quindi lavoro al mattino. Andando avanti l'attenzione scema. Per The Boy and the Beast ci ho messo un mesetto circa, un po' meno forse ma venti giorni buoni tutti
AC: Fai degli studi per cercare di capire quello che vedi, tipo il folklore o hai sufficiente esperienza?
F: No no, per alcune cose semplici mi affido all'esperienza perché sono cose che già so, in altri casi tipo questo o l'Attacco dei giganti vado a vedere e a studiare, ad esempio quando cominciai trent'anni fa, i giapponesi identificano la luna piena con un coniglio, mentre per noi è il faccione della luna piena. In quel caso ho imparato questa cosa ma soprattutto al'epoca questa cosa bisognava adattarla, perché dire "guarda che bel coniglio" non voleva dire niente, adesso forse lo è di più, ma per forza di cose in tv o al cinema uno non ha la nota a margine per cui c'è la spiegazione, lì non te lo spiega nessuno
AC: Per i suffissi onorifici giapponesi, di difficile comprensione, in italiano, come fai?
F: Come da noi in italiano non si usa mister ma signore, oppure si usa il lei, anche noi abbiamo le nostre differenze fra paese e paese, nel caso delle produzioni giapponesi vedo caso per caso. Uso il termine "fratellone", signor, do del lei, oppure diversifico il modo di rapportarsi dei personaggi, lo faccio parlare più forbito oppure con un tono più umile o a seconda del tono dato all'opera
AC: Queste sono cose da noi fissati poi giustamente il pubblico mainstream...
F: Il pubblico mainstream neanche ci fa caso però non è un fatto da "fissati" ma di riproporre l'opera così com'è, non si deve nemmeno esagerare, perché si stravolge l'opera e non è di comprensione ed è un peccato
AC: Con me sfondi una porta aperta, trovo che si debba appunto rendere comprensibile il tutto in un adattamento e per me tu sei un punto fisso.
F: Grazie grazie fa piacere, ma alla fine non faccio niente di particolare, faccio il mio lavoro, cerco di farlo nel mgiliore dei modi e stop, fa piacere se si valorizza
AC: sei anche Direttore del doppiaggio: ti abbiamo visto in One Punch Man, una serie molto attesa che ha avuto un grande riscontro ed è stata portata in doppiaggio e poi in bd e dvd, tu hai avuto il coraggio di proporre un giovane volto, Alessandro Campaiola. Lo abbiamo incontrato a Napoli, all'inizio c'erano state un po' di critiche perché la voce era diversa, so da lui che lui non era la prima scelta...
F: No, come fu per Gundam che venne Tomino a scegliere le voci per i personaggi, per OPM non venne regista o produzione ma ogni provino fatto abbiamo dovuto mandarlo in Giappone per una specie di approvazione. Furono fatti tantissimi provini per Saitama e Alessandro non fu la prima scelta, ma alla fine ci siamo affidati a lui e i primissimi turni sono stati belli pesanti per riuscire sia vocalmente ma anche a raccogliere la personalità.
AC: Non semplice perché il personaggio cambia voce più volte...
F: Esattamente, è difficile recitare, interpretare un personaggio quasi atonico, a meno che poi non diventa l'eroe e cambia di contraccolpo. Saitama è atonico, ma bisogna stare attenti a non farlo né noioso né troppo tonto.
AC: Avete una difficoltà ulteriore rispetto al passato perché venite dopo che la serie è stata vista subbata con le voci originali, molti possono fare il paragone che prima non c'era...
F: Esattamente, chiaramente è una cosa oggettiva e naturale, la versione italiana è diversa da quella giapponese, va da sè. Non troveremo mai la stessa voce, la stessa intensità del protagonista. Tra l'altro a volte i giapponesi hanno un gusto per le voci diverso dal nostro. Può capitare che un camionista abbia una voce fina, nella realtà può capitare, ma per noi un omaccione non ha la voce leggera e fina. Mi ha raccontato Tomino che per scegliere Char Aznable (personaggio Gundam) fecero provini lunghissimi, addirittura fecero inserzioni per trovare aspiranti doppiatori, cosa da noi impossibile. Ad un certo punto Tomino ha conosciuto per strada un cantante lirico, gli piaceva la voce e l'ha assunto per fare il personaggio. Questo da noi non si fa perché non è che incontro uno per strada, mi piace la voce e diventa doppiatore, senza trafila. In Giappone hanno un'ottica diversa dalla nostra.
AC: Altro personaggio difficilissimo Okabe di Steins;Gate, la summa del riuscire a trasporre le stesse emozioni dall'anime originale a quello in italiano.
F: La mia paura e la mia remora era che la voce di David Chevalier era completamente differente dall'originale (il bravissimo Mamoru Miyano). Io qualche timore ce l'avevo, ma siamo riusciti anche lì, faticando molto, io e il bravissimo David: siamo riusciti a trasporre in italiano la personalità del protagonista. Ci abbiamo lavorato molto e ci siamo anche divertiti, bravissimo David davvero.
AC: Saluti finali e aspettiamo terzo capitolo di Gundam Origini!
F: Si, in questi giorni sto dirigendo il terzo film di Gundam Origin, bellissimo, vi dico solo questo: Char fa cose inenarrabili.
AC: Quando lo potremo vedere?
F: Non ne ho idea, lo stiamo doppiando, dico io per Lucca forse
Riguardo ai suoi mitici personaggi però noi di AnimeClick.it abbiamo già parlato con lui altre volte, incontrandolo la settimana scorsa al Cartoon Village di Manciano (Gr) abbiamo quindi voluto saperne di più sui lavori che maggiormente lo hanno visto nominare qui sul nostro portale: quelli concernenti la sua attività di direttore del doppiaggio e di dialoghista di numerosi film e serie animate.
AnimeClick: Siamo davanti ad un altro mostro sacro del doppiaggio il nostro mitico Fabrizio Mazzotta
Fabrizio: Salve a tutti
AC: Abbiamo parlato più volte di tutti i personaggi mitici cui hai prestato la voce, dai Simpson a Pollon, ma oggi vogliamo parlare di quello che è il tuo ruolo di adattamento e direzione del doppiaggio
Ti rompono sempre le scatole sui tuoi ruoli famosi ma tu hai un ruolo davvero importante nell'universo anime in Italia che ti prende ormai sempre di più anzi, fanno spesso i paragoni con i tuoi colleghi, tu non vuoi parlarne ma sei una pietra di paragone per quanto riguarda l'adattamento anime
F: E' bella questa cosa, sembra bella
AC: Dipende.... C'è chi preferisce gli adattamenti più fedeli all'originale giapponese, mentre tu sei per l'adattamento classico, basato sulla lingua italiana
F: Sì, l'adattamento deve essere un tramite per il fruitore finale e cioè il pubblico che va al cinema, quindi tutto deve essere quanto più facilmente comprensibile. Quando poi tu vai a vedere un film, non è come un libro che se non capisci un passaggio puoi tornare indietro e rileggerlo, quando vedi un film al cinema ti scorrono subito le immagini e in quel momento non puoi tornare indietro a meno che tu a casa non abbia il dvd ma anche così sarebbe una brutta cosa, non capisci un passaggio, non capisci cosa ha detto quel personaggio perché la frase è poco chiara. L'adattamento deve essere appunto adattare alla nostra lingua senza ovviamente (cosa ovvia, io la ribadisco sempre, ma va da sè) senza stravolgere l'originale, travisare il senso della frase dell'opera. Va tutto adattato anche grammaticalmente: non dico vado nella "di Carlo macchina", è differente la costruzione grammaticale inglese, e così il giapponese, la costruzione è diversa e io lo devo trasporre in italiano, senza cambiare il senso della frase e il significato
AC: Tu hai fatto l'adattamento di "The boy and the beast" che non era un'opera semplice
F: Io ringrazio la Lucky Red che a parte Miyazaki, il rimanente dei film giapponesi (Dragon ball, Capitan Harlock e quest'ultimo) affida a me l'adattamento o l'adattamento e la direzione del doppiaggio. E appunto la LR ha subito pensato a me per The Boy and the beast
AC: E' un film particolare con riferimenti al folklore giapponese quindi come hai deciso di affrontare la cosa?
F: Il film non è molto semplice, a tratti lento, meno avventuroso, ma molto bello che ti prende per l'evolversi di questo ragazzo, il rapporto con i suoi genitori veri e acquisiti e anche con questa dicotomia fra il mondo selvaggio e immaginifico e il mondo reale che è il nostro. Ho affrontato l'adattamento senza travisare l'originale, rispettando quanto si diceva e il suo significato. Ad un primo sguardo molte cose sfuggono, sia nelle immagini che nei dialoghi, poi a forza di vederlo lo spettatore potrà vedere molti passaggi particolari dove mi sono soffermato molto perché era appunto un'opera d'arte
AC: Quanto tempo ci metti ad adattare e soprattutto in che modo adatti, come lavori? Lavori anche di sera?
F: Io alla sera non riesco a lavorare anche se a volte sono costretto a farlo, mi serve concentrazione, calma e tranquillità, quindi lavoro al mattino. Andando avanti l'attenzione scema. Per The Boy and the Beast ci ho messo un mesetto circa, un po' meno forse ma venti giorni buoni tutti
AC: Fai degli studi per cercare di capire quello che vedi, tipo il folklore o hai sufficiente esperienza?
F: No no, per alcune cose semplici mi affido all'esperienza perché sono cose che già so, in altri casi tipo questo o l'Attacco dei giganti vado a vedere e a studiare, ad esempio quando cominciai trent'anni fa, i giapponesi identificano la luna piena con un coniglio, mentre per noi è il faccione della luna piena. In quel caso ho imparato questa cosa ma soprattutto al'epoca questa cosa bisognava adattarla, perché dire "guarda che bel coniglio" non voleva dire niente, adesso forse lo è di più, ma per forza di cose in tv o al cinema uno non ha la nota a margine per cui c'è la spiegazione, lì non te lo spiega nessuno
AC: Per i suffissi onorifici giapponesi, di difficile comprensione, in italiano, come fai?
F: Come da noi in italiano non si usa mister ma signore, oppure si usa il lei, anche noi abbiamo le nostre differenze fra paese e paese, nel caso delle produzioni giapponesi vedo caso per caso. Uso il termine "fratellone", signor, do del lei, oppure diversifico il modo di rapportarsi dei personaggi, lo faccio parlare più forbito oppure con un tono più umile o a seconda del tono dato all'opera
AC: Queste sono cose da noi fissati poi giustamente il pubblico mainstream...
F: Il pubblico mainstream neanche ci fa caso però non è un fatto da "fissati" ma di riproporre l'opera così com'è, non si deve nemmeno esagerare, perché si stravolge l'opera e non è di comprensione ed è un peccato
AC: Con me sfondi una porta aperta, trovo che si debba appunto rendere comprensibile il tutto in un adattamento e per me tu sei un punto fisso.
F: Grazie grazie fa piacere, ma alla fine non faccio niente di particolare, faccio il mio lavoro, cerco di farlo nel mgiliore dei modi e stop, fa piacere se si valorizza
AC: sei anche Direttore del doppiaggio: ti abbiamo visto in One Punch Man, una serie molto attesa che ha avuto un grande riscontro ed è stata portata in doppiaggio e poi in bd e dvd, tu hai avuto il coraggio di proporre un giovane volto, Alessandro Campaiola. Lo abbiamo incontrato a Napoli, all'inizio c'erano state un po' di critiche perché la voce era diversa, so da lui che lui non era la prima scelta...
F: No, come fu per Gundam che venne Tomino a scegliere le voci per i personaggi, per OPM non venne regista o produzione ma ogni provino fatto abbiamo dovuto mandarlo in Giappone per una specie di approvazione. Furono fatti tantissimi provini per Saitama e Alessandro non fu la prima scelta, ma alla fine ci siamo affidati a lui e i primissimi turni sono stati belli pesanti per riuscire sia vocalmente ma anche a raccogliere la personalità.
AC: Non semplice perché il personaggio cambia voce più volte...
F: Esattamente, è difficile recitare, interpretare un personaggio quasi atonico, a meno che poi non diventa l'eroe e cambia di contraccolpo. Saitama è atonico, ma bisogna stare attenti a non farlo né noioso né troppo tonto.
AC: Avete una difficoltà ulteriore rispetto al passato perché venite dopo che la serie è stata vista subbata con le voci originali, molti possono fare il paragone che prima non c'era...
F: Esattamente, chiaramente è una cosa oggettiva e naturale, la versione italiana è diversa da quella giapponese, va da sè. Non troveremo mai la stessa voce, la stessa intensità del protagonista. Tra l'altro a volte i giapponesi hanno un gusto per le voci diverso dal nostro. Può capitare che un camionista abbia una voce fina, nella realtà può capitare, ma per noi un omaccione non ha la voce leggera e fina. Mi ha raccontato Tomino che per scegliere Char Aznable (personaggio Gundam) fecero provini lunghissimi, addirittura fecero inserzioni per trovare aspiranti doppiatori, cosa da noi impossibile. Ad un certo punto Tomino ha conosciuto per strada un cantante lirico, gli piaceva la voce e l'ha assunto per fare il personaggio. Questo da noi non si fa perché non è che incontro uno per strada, mi piace la voce e diventa doppiatore, senza trafila. In Giappone hanno un'ottica diversa dalla nostra.
AC: Altro personaggio difficilissimo Okabe di Steins;Gate, la summa del riuscire a trasporre le stesse emozioni dall'anime originale a quello in italiano.
F: La mia paura e la mia remora era che la voce di David Chevalier era completamente differente dall'originale (il bravissimo Mamoru Miyano). Io qualche timore ce l'avevo, ma siamo riusciti anche lì, faticando molto, io e il bravissimo David: siamo riusciti a trasporre in italiano la personalità del protagonista. Ci abbiamo lavorato molto e ci siamo anche divertiti, bravissimo David davvero.
AC: Saluti finali e aspettiamo terzo capitolo di Gundam Origini!
F: Si, in questi giorni sto dirigendo il terzo film di Gundam Origin, bellissimo, vi dico solo questo: Char fa cose inenarrabili.
AC: Quando lo potremo vedere?
F: Non ne ho idea, lo stiamo doppiando, dico io per Lucca forse
Per quanto riguarda Steins;Gate, ho apprezzato molto il doppiaggio Italiano e mi auguro di poter vedere anche il film, o 0, quando uscirà.
Tralasciando Krusty il clown da: "I Simpson", uno dei personaggi doppiati dal Sig. Mazzotta che ricordo spesso è Mignolo, da: "Il Mignolo col Prof.":
Infatti, Giappone>>>>>>>> Italia.
In OPM mi sono piaciuti tutti i doppiatori tranne Campaiola, la sua voce da ragazzino ha rovinato Saitama.
A quanto però è un tipo simpatico.
E sbagli, guardala, perchè se il doppiaggio originale di S;G viene definito "inarrivabile" un motivo ci sarà. Inoltre non riuscire a comprendere quanto vengano cambiati anche caratterialmente certi personaggi la dice lunga sulla capacità di giudizio. Naturalmente per poterlo fare bisognerebbe vedere/ascoltare entrambe le realizzazioni.
Non è nemmeno l'unico pugno nello stomaco, ce ne sono molti altri. Il miglior consiglio che posso dare è di evitarti tanta sofferenza, cosa che del resto già sai. Inutile dire che chi ha guardato solo la serie doppiata nella nostra lingua non sarebbe in grado di spiegarsi questa affermazione
#Si leva i panni del webmaster e esprime il suo parere#
E' la voce peggiore di tutte , nons embra neppure un doppiatore professionista.
Il difetto di Mazzotta sono glia dattamenti, dove spesso stravolge il senso delle frasi nonostante lui dica il contrario.
Guardatevi Mazinkaiser nella versione d/v, dove ci sono i sub fedeli all'' originale e confrontateli col doppiaggio ita ( con cose assurde tipo Shiro che dice " no, Lorry ... Laure, cosa fate, non toccate lì.." che nel doppiaggio diventa " uhhh... ahhh...mmhhh.."
Seppur con tutte le sue esagerazioni preferisco sempre Cannarsi, che mi pare che in questa intervista sia il convitato di pietra senza mai essere nominato (cosa non molto elegante e corretta tra l'altro). Sempre meglio un passaggio forzato che un'invenzione di adattamento come Mazzotta ha purtroppo spesso fatto in passato.
Poi ripeto ognuno la pensa come vuole...
Diciamo che tra le due fazioni quella più rumorosa è quella degli haters, ma che ci siano due schieramenti è palese. Purtroppo si tende sempre a dividersi come per una partita di calcio quando si potrebbe analizzare la questione in modo sfumato e più razionale vedendo i punti deboli e punti forti, piuttosto che considerare la questione come un principio di vita o di morte.
Detto ciò io personalmente credo che se si fanno palesi riferimenti ad una persona e al suo lavoro si deve avere il coraggio di citarla, altrimenti se non si voleva mettere in imbarazzo Mazzotta si parlava solo del suo metodo senza usare termini di paragone. Siccome reputo voi di Animeclick persone serie e sinceramente appassionate ho voluto far notare questo che credo sia uno scivolone non consono al tipo di buon lavoro che solitamente fate.
Non nego che magari l'essere tutti i giorni tra di voi a discutere di queste cose mi influenzi nelle domande, anzi...penso sia naturale dopo tutti questi anni ehehe
Non sono una grandissima esperta di anime,ma mi è capitato più volte di apprezzare maggiormente la versione italiana rispetto all'originale(sono pronta al linciaggio).
Si tratta di gusti strettamente personali,non lo nascondo,però trovo certe voci molto fastidiose ed esagerate nei doppiaggi giapponesi.
Detto questo mi eclisserò così come sono spuntata,pace.
Quoto duro
Sicura? Era proprio Mazzotta che doppiava Mignolo?
@PainDario: Certo, sono sicuro. Controlla tu stesso su Wikipedia o su Internet in generale se non ci credi XD
Grandissimo David Chevalier e tutti i suoi colleghi...per Mazzotta è inutile, si sa che è uno in gamba.
Malaspina compagni non sono stati uan scelta di Mazzotta ma di Colpi che voleva tutti i doppiatori originali , visto che non poteva mettere le mani sul doppiaggio storico.
Pensa che voleva che Mazzotta facesse ancora Mizar.
Semmai Mazzotta è da criticare per essere ritagliato lo stesso alcune parti qui e là ( un cannatissimo Bant e un bimbetto spaziale in uno deglie pisodi inediti ) giusto per dire "io c'ero" nel ridoppiaggio.
Non tutti però ripresero il loro ruolo. Infatti Locuratolo fu molto polemico sul fatto che lui, così come molti altri, non furono richiamati. Secondo lui o si richiamava tutti o si cambiava tutti (c'è anche il video su YouTube).
Se Colpi rivoleva tutte le voci storiche, perché loro non furono contattati?
Io ero convintissima che la scelta dei doppiatori venisse sempre fatta direttamente qui in Italia, non credevo fosse necessaria l'approvazione dei giapponesi. Quante cose si imparano qui su AC
Aspe penso propio che questi siano casi rari, la norma è come dici tu ^^
Insomma, ormai da una ventina d'anni a questa parte, c'è sempre una sorta di "mediazione" sulle scelte di adattamento e eventualmente anche di doppiaggio. Per fare un esempio, so per certo che per i nomi italianizzati di alcuni personaggi di Hamtaro ci si è messi d'accordo con la produzione giapponese.
Anche per il primo film di Bleach, "Memories of Nobody", furono i giapponesi ad avere la scelta finale sulle voci italiane (chissà se sanno dello schifo che han fatto quelli di Kazè col secondo film, dando alcuni personaggi voci di doppiatori non professionisti).
So che anche per i film e le serie TV americane, le case di produzione spesso vogliono sapere morte e passione della versione italiana.
Ma questo ancora campa?
Difficile ignorare qualcuno che scrive castronerie fenomenali come te
Ahahahah in quale mondo vivi? L'hai vista almeno la serie col doppiaggio originale?
Passo di rado, ma i tuoi commenti sono sempre troppo spassosi
-So che anche per i film e le serie TV americane, le case di produzione spesso vogliono sapere morte e passione della versione italiana.
Diciamo che per i grossi blockbuster magari impongono certe scelte, ma nel complesso non più di tanto...
Si ma alla fine fanno sempre quasi quello che vogliono gli editori o i prodottori, diciamo che è una pura formalità...
Ho specificato chiaramente che parlavo di mediazione sia di adattamento che di doppiaggio ^^
E comunque attenzione, per chi non avesse capito, "i giapponesi che scelgono le voci" non significa che arriva tale Katsuyoshi-san (nome esempio xD) e dice "ok su quello voglio Prata, su quall'altro Moneta", ovviamente no perchè i giapponesi non sono madre lingua e probabilmente non conoscono i nostri doppiatori, semplicemente c'è un direttore di doppiaggio che sceglie i candidati, ma la scelta finale la lasciano fare all'incaricato di turno, o mandano i provini in Giappone come ha detto il Mazzotta.
Ma guarda caso Psycho Pass c'era dietro Rai 4 che controllava e pagava il tutto, mentre il ridoppiaggio di EVA, uscito solo in dvd , sarà stato fatto in economia alla buona la prima ( per chi non sapesse, i doppiatori vengono pagati a battuta, anche quelle venute male o di prova ).
Ci sono direttori del doppiaggio che lavorano solo con doppiaggi con dietro un certo budget, ed è normale che quelli vengano sempre di buon livello.
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