Per chi come me è nato nel secolo scorso è un piccolo pezzo di storia che se ne va: la ditta Funai Electric, l'ultima che fabbricava ancora videoregistratori, ha deciso di chiudere l'ultimo stabilimento situato in Cina. La causa? Una sempre decrescente domanda da parte dei consumatori e una sempre maggiore difficoltà nel reperire le materie prime necessarie.

Negli ultimi anni gli ordini sono provenuti principalmente dagli Stati Uniti, ma non sono sufficienti a mantenere aperta la ditta.
 

I videoregistratori ebbero il loro momento di gloria a cavallo degli anni 70 e 80, permettendo per la prima volta di non perdere nemmeno una puntata del proprio programma preferito e anzi, di poterlo vedere e rivedere fino allo sfinimento! Ma con l'avvento prima dei dvd e poi dei blu-ray, sono presto finiti nel dimenticatoio. Dopo il ritiro della Panasonic da questo mercato diversi anni fa, la Funai era rimasta l'ultimo baluardo per gli appassionati.
Fino ai primi anni 2000 la Funai vendeva ancora nel mondo intero circa 15 milioni di apparecchi, ma negli ultimi tempi le richieste erano drasticamente calate attestandosi sui 750.000 esemplari dell'ultimo anno. In più, una delle ditte che forniva i componenti necessari all'assemblaggio dei videoregistratori ha comunicato alla Funai che con così pochi ordini era impossibile continuare la produzione e ha chiuso, da qui l'inevitabile decisione. "Non possiamo costruire videoregistratori senza i loro componenti" ha dichiarato un portavoce della ditta.
 

Non sono mancati ovviamente gli appelli dei proprietari di numerose videocassette, inutilizzabili senza il giusto supporto, un po' com'era successo quando la Sony aveva annunciato l'interruzione della produzione degli apparecchi Betamax.
Purtroppo nell'era dello streaming e del digitale, non c'è più posto per le VHS, che entreranno a far parte di racconti per i nipoti e di voci leggendarie nelle enciclopedie: è il futuro bellezza, e non puoi farci niente!

Fonte consultata:
JapanInfo