Riprendiamo la rubrica in cui presentare le opere più apprezzate dai recensori di AnimeClick.it di un determinato periodo, filone o genere.
In questo appuntamento raccogliamo tutti i manhwa più apprezzati, ovvero quelle opere di origine coreana che tanto sono affini alle letture nipponiche a noi ben note.
A seguire, una raccolta di recensioni di alcuni dei titoli in classifica.
Siete d'accordo con la classifica? Ci sono opere sopravvalutato oppure manca qualche titolone imperdibile?
E ricordate: le graduatorie dipendono da voi e le vostre valutazioni, quindi recensite sempre i vostri titoli preferiti!
NB: non sono state inserite in graduatoria opere sprovviste di recensioni nella relativa scheda.
In questo appuntamento raccogliamo tutti i manhwa più apprezzati, ovvero quelle opere di origine coreana che tanto sono affini alle letture nipponiche a noi ben note.
A seguire, una raccolta di recensioni di alcuni dei titoli in classifica.
Siete d'accordo con la classifica? Ci sono opere sopravvalutato oppure manca qualche titolone imperdibile?
E ricordate: le graduatorie dipendono da voi e le vostre valutazioni, quindi recensite sempre i vostri titoli preferiti!
1 | I Fiori del Male | 8.51 |
2 | Priest | 8.24 |
3 | Le Mille e una Notte | 8.13 |
4 | Tower of God | 8.11 |
5 | The Tarot Cafe | 8.07 |
6 | Totally Captivated | 8.03 |
7 | The Summit | 8.02 |
8 | You Are So Cool | 8.00 |
8 | Ciel - The Last Autumn Story | 8.00 |
10 | Baljak | 7.91 |
11 | The One | 7.84 |
12 | La Sposa di Habaek | 7.68 |
13 | The Breaker | 7.64 |
13 | Sal Le Top | 7.64 |
15 | Maximum Ride | 7.60 |
16 | Banya - Hell’s angel Delivery Man | 7.50 |
17 | Model | 7.48 |
18 | Cronache di un guerriero | 7.47 |
19 | Redrum 327 | 7.43 |
20 | Deja-vu | 7.42 |
21 | Noblesse | 7.41 |
22 | June - The Little Queen | 7.40 |
22 | Storia Color Terra | 7.40 |
24 | Veritas | 7.39 |
24 | Eternity | 7.39 |
NB: non sono state inserite in graduatoria opere sprovviste di recensioni nella relativa scheda.
I Fiori del Male
10.0/10
Questo manhwa tratta il tema spinoso dell'incesto, senza però cadere in facili stereotipi ma, anzi, delineando alla perfezione la psicologia di un tipico legame morboso (infatti, l'incesto non è nient'altro che questo).
Partiamo dai personaggi.
I protagonisti sono due fratelli gemelli di sesso opposto, Sejoon e Sewa, entrambi dotati di una bellezza fuori dal comune, ma legati in modo ossessivo l'uno all'altra.
All'inizio della storia, sembra che sia Sewa a soffrirne di più, infatti tormenta in tutti i modi la fidanzata del fratello, Siyeon, e spesso si comporta in modo folle solo per ricevere tutte per sé le attenzioni di Sejoon, non dando peso al fatto che i suoi atteggiamenti la facciano vedere come una psicopatica agli occhi degli altri poiché tutto il suo mondo ruota intorno al fratello. Ma durante l'evoluzione degli eventi comincerà a chiedersi se valga davvero la pena pensarla così.
Sejoon, invece, è un personaggio dall'atteggiamento più ambiguo, in quanto all'inizio viene mostrato diviso tra l'insofferenza verso l'amore ossessivo della sorella e l'accettazione volontaria di questo e incapace di ribellarsi alle pretese di Sewa perché è un ragazzo troppo dolce e gentile;, però quando un vecchio amico d'infanzia, Kihoon, si avvicinerà sempre di più alla sorella mostrerà un lato egoistico e spietato che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui...
Un altro personaggio interessante è Kihoon, l'amico d'infanzia dei gemelli, che a prima vista può sembrare il classico adolescente allegro e spensierato, ma man mano che la storia procederà si capirà che nasconde numerosi segreti e che ha avvicinato i gemelli per dei precisi motivi...
Invece, Siyeon, la ragazza di Sejoon, non ha niente d'interebssante se non che ad un certo punto della trama comincia a domandarsi se il suo amore per Sejoon è tale da farle sopportare tutte le angherie di Sewa e di essere sempre seconda a lei nel cuore di Sejoon.
Ma l'autrice non si è solo dimostrata brava a delineare psicologie realistiche, ma anche a creare notevole suspense e pathos senza essere patetica.
I disegni sono tipici dei fumetti per ragazze, infatti i corpi sono flessuosi e longilinei e gli sfondi vengono presentati solo quando sono assolutamente necessari, ma hanno un'aria così gotica e cupa che li rende perfetti per una storia di questo genere.
L'unica pecca per me è che in ogni volume si sottolinei come fossero identici da bambini Sejoon e Sewa, perché vi posso assicurare che i gemelli eterozigoti, di norma, non si somigliano più di due normali fratelli, e in alcuni casi possono anche non farlo. Infatti io ho un fratello gemello, ma tutti ci dicono sempre che non sembriamo neppure fratello e sorella dall'aspetto!
Partiamo dai personaggi.
I protagonisti sono due fratelli gemelli di sesso opposto, Sejoon e Sewa, entrambi dotati di una bellezza fuori dal comune, ma legati in modo ossessivo l'uno all'altra.
All'inizio della storia, sembra che sia Sewa a soffrirne di più, infatti tormenta in tutti i modi la fidanzata del fratello, Siyeon, e spesso si comporta in modo folle solo per ricevere tutte per sé le attenzioni di Sejoon, non dando peso al fatto che i suoi atteggiamenti la facciano vedere come una psicopatica agli occhi degli altri poiché tutto il suo mondo ruota intorno al fratello. Ma durante l'evoluzione degli eventi comincerà a chiedersi se valga davvero la pena pensarla così.
Sejoon, invece, è un personaggio dall'atteggiamento più ambiguo, in quanto all'inizio viene mostrato diviso tra l'insofferenza verso l'amore ossessivo della sorella e l'accettazione volontaria di questo e incapace di ribellarsi alle pretese di Sewa perché è un ragazzo troppo dolce e gentile;, però quando un vecchio amico d'infanzia, Kihoon, si avvicinerà sempre di più alla sorella mostrerà un lato egoistico e spietato che nessuno si sarebbe mai aspettato da lui...
Un altro personaggio interessante è Kihoon, l'amico d'infanzia dei gemelli, che a prima vista può sembrare il classico adolescente allegro e spensierato, ma man mano che la storia procederà si capirà che nasconde numerosi segreti e che ha avvicinato i gemelli per dei precisi motivi...
Invece, Siyeon, la ragazza di Sejoon, non ha niente d'interebssante se non che ad un certo punto della trama comincia a domandarsi se il suo amore per Sejoon è tale da farle sopportare tutte le angherie di Sewa e di essere sempre seconda a lei nel cuore di Sejoon.
Ma l'autrice non si è solo dimostrata brava a delineare psicologie realistiche, ma anche a creare notevole suspense e pathos senza essere patetica.
I disegni sono tipici dei fumetti per ragazze, infatti i corpi sono flessuosi e longilinei e gli sfondi vengono presentati solo quando sono assolutamente necessari, ma hanno un'aria così gotica e cupa che li rende perfetti per una storia di questo genere.
L'unica pecca per me è che in ogni volume si sottolinei come fossero identici da bambini Sejoon e Sewa, perché vi posso assicurare che i gemelli eterozigoti, di norma, non si somigliano più di due normali fratelli, e in alcuni casi possono anche non farlo. Infatti io ho un fratello gemello, ma tutti ci dicono sempre che non sembriamo neppure fratello e sorella dall'aspetto!
Tower of God
9.0/10
Questo manhwa è di gran lunga una delle letture più sorprendenti degli ultimi anni. Mai quando, incuriosito dalle vivaci immagini, lessi i primi capitoli, avrei pensato che ToG mi sarebbe piaciuto tanto. Cominciamo dal principio: "Tower of God" è un webcomic, finora almeno, ovvero è pubblicato dall'autore sudcoreano (Siu) su un sito online, ma vi sono moltissimi siti che ospitano le traduzioni dell'opera.
Al momento della recensione sono usciti 130 capitoli, divisi in due atti, ma gli elementi introdotti sono tali che possiamo immaginare non si sia nemmeno a metà del cammino.
Il genere di cui stiamo parlando è lo stesso, grossomodo, di HxH, ma preso nel segmento iniziale, ovvero l'esame di hunter. Infatti la torre di cui il titolo è un altissimo edificio pieno di portali collegati a moltitudini di mondi.
Vi sono abitanti di questa torre e suoi scalatori, tutti vogliono arrivare in cima ed esaudire i propri desideri. Noi seguiamo le vicende di un "involontario" scalatore ("giocatore"? "partecipante"?) nella sua ascesa lungo i vari livelli, incontrando tanti comprimari e personaggi in generale, con una cura eccezionale per l'aspetto psicologico. Perchè ovviamente la maggior parte degli altri "scalatori" ha emozioni e ambizioni, punti di vista e affinità differenti dagli altri, e Siu è molto abile nello sfruttare i contrasti per portare avanti la storia, alternando il meccanismo del "tutti contro tutti" e del gioco di squadra. Sembra da quanto osservato che il focus sia esclusivamente sui personaggi. Questo è tendenzialmente vero, ma ho trovato nella lettura che il mondo fosse piuttosto interessante e originale (per la struttura a torre-portale, che consente infiniti margini di varietà!), e per la complessità delle spiegazioni durante i vari test cui i personaggi sono sottoposti nella scalata. Circa il tono del mahnwa, si può dire che alterni, come tanti altri, momenti scherzosi (Rak è un personaggio favoloso) e drammatici (molti personaggi sono spinti nella scalata da motivazioni tragiche). Mi ha ricordato Naruto (talvolta FMA) in più punti, ma in fondo tanti shonen si "scambiano" omaggi vicendevoli.
Come detto ToG si divide (finora) in due "stagioni", nettamente divise, anche temporalmente; al punto che iniziando la seconda ci si ritrova un po' spaesati! Ma niente paura, è un'effettiva continuazione, l'autore semplicemente ha voluto creare un po' di mistero e complicare (in senso positivo però) la storia.
In conclusione mi sento davvero di consigliare questo manhwa dal formato così particolare (non solo perché coreano, ma pubblicato in lunghe strisce verticali!), sia agli amanti degli shonen, sia a quanti appassionati di personaggi psicologicamente complessi, sperando vi sappia coinvolgere quanto ha fatto con me.
Al momento della recensione sono usciti 130 capitoli, divisi in due atti, ma gli elementi introdotti sono tali che possiamo immaginare non si sia nemmeno a metà del cammino.
Il genere di cui stiamo parlando è lo stesso, grossomodo, di HxH, ma preso nel segmento iniziale, ovvero l'esame di hunter. Infatti la torre di cui il titolo è un altissimo edificio pieno di portali collegati a moltitudini di mondi.
Vi sono abitanti di questa torre e suoi scalatori, tutti vogliono arrivare in cima ed esaudire i propri desideri. Noi seguiamo le vicende di un "involontario" scalatore ("giocatore"? "partecipante"?) nella sua ascesa lungo i vari livelli, incontrando tanti comprimari e personaggi in generale, con una cura eccezionale per l'aspetto psicologico. Perchè ovviamente la maggior parte degli altri "scalatori" ha emozioni e ambizioni, punti di vista e affinità differenti dagli altri, e Siu è molto abile nello sfruttare i contrasti per portare avanti la storia, alternando il meccanismo del "tutti contro tutti" e del gioco di squadra. Sembra da quanto osservato che il focus sia esclusivamente sui personaggi. Questo è tendenzialmente vero, ma ho trovato nella lettura che il mondo fosse piuttosto interessante e originale (per la struttura a torre-portale, che consente infiniti margini di varietà!), e per la complessità delle spiegazioni durante i vari test cui i personaggi sono sottoposti nella scalata. Circa il tono del mahnwa, si può dire che alterni, come tanti altri, momenti scherzosi (Rak è un personaggio favoloso) e drammatici (molti personaggi sono spinti nella scalata da motivazioni tragiche). Mi ha ricordato Naruto (talvolta FMA) in più punti, ma in fondo tanti shonen si "scambiano" omaggi vicendevoli.
Come detto ToG si divide (finora) in due "stagioni", nettamente divise, anche temporalmente; al punto che iniziando la seconda ci si ritrova un po' spaesati! Ma niente paura, è un'effettiva continuazione, l'autore semplicemente ha voluto creare un po' di mistero e complicare (in senso positivo però) la storia.
In conclusione mi sento davvero di consigliare questo manhwa dal formato così particolare (non solo perché coreano, ma pubblicato in lunghe strisce verticali!), sia agli amanti degli shonen, sia a quanti appassionati di personaggi psicologicamente complessi, sperando vi sappia coinvolgere quanto ha fatto con me.
Baljak
8.0/10
Non ho letto molti Manhwa, ma questo titolo è uno dei miei preferiti, senza contare che ha veramente tanto da insegnare a diversi Manga con tema gang di teppisti a sfondo scolastico.
La storia è presto detta: Jo Pae è letteralmente un pazzo esaltato, egocentrico, scaltro come una volpe e dall'incredibile carisma. Questo basterebbe a convincere chiunque a fuggire lontano da lui, eppure, sarà proprio il suo atteggiamento a scatenare l'ira di alcuni, l'ilarità di altri nonché fascino e carisma in coloro che volenti o dolenti, diventeranno poi i suoi seguaci. Ma non si tratta di semplice rivalsa giovanile, bensì di un sogno più grande, quello che vuole portare Jo a diventare il più forte, se non il Re del Mondo intero. Questo permetterà al ragazzo di farsi due compagni che con lui non hanno assolutamente nulla da spartire, ma che tuttavia gli staranno sempre e costantemente accanto: Ho Ra, a sua volta una leggenda nella scuola che frequentava e con l'ossessione per le belle ragazze ed Han Ryu, misterioso e taciturno filosofo immerso in un mondo tutto suo concentrato di tatoo e piercing (e concedetemelo: forse un po' fatto). I tre combatteranno, perderanno, vinceranno, subiranno grosse perdite nel loro gruppo e verseranno lacrime, conquisteranno incredibili vittorie, rideranno e soprattutto cresceranno.
Cos'ha di diverso Bal Jak da altri titoli sul generis? L'incredibile verve dei protagonisti, dei comprimari e la forte caratterizzazione degli stessi sia a livello fisico che caratteriale, che catalizza il lettore nell'opera sin da subito permettendo di affezionarsi ai medesimi in maniera pressoché istantanea, cosa che non ho potuto dalla mia dire per altri titoli come QP e Worst. Ed è il disegno e la sceneggiatura dell'opera che andiamo ad analizzare nel suo svolgimento: cominciata a quattro mani dalla mente di Jeon Sang Young e dal disegno di Kim Young Oh, a metà serie prosegue e viene conclusa solo da quest'ultimo a causa di altri impegni e progetti di Young e per nessuna discrepanza tra i due, è il caso di specificarlo. Questo permette ad Oh di proseguire l'opera con più libertà mettendo le ali ai piedi dei suoi personaggi e ciò che ne verrà fuori è decisamente molto evidente, visto che l'opera stessa tocca temi un po' più profondi e sentimentali, evolvendo ulteriormente lo stile dapprima già particolareggiato e molto gradevole. Proprio nello stile di disegno di Oh è possibile incontrare diverse influenze giapponesi, la più palese parrebbe quella di Takehiko Inoue, visto che tra capigliatura ed espressioni, possiamo notare certe assonanze tra Jo e il più noto Sakuragi di Slam Dunk, sebbene nel tempo ciò vada a distaccarsi prendendo una strada tutta sua. Particolare non indifferente nella sceneggiatura, cominciata da Young e mantenuta salta da Oh, è una voce narrante non ancora ben identificata per tutto l'arco dell'opera che parla al passato, rivelando alcuni particolari inerenti ad un futuro che, ahimè, nella serie non vedremo mai.
Bal Jak sa emozionare, raccontando le vicende di una persona normale che vuole uscire dall'ordinario e per farlo non ha superpoteri del caso ne tanto meno è la reincarnazione di qualcuno o tanto più è stato scelto come predestinato da qualche antica e bizzarra leggenda. È solo un ragazzo completamente anonimo che vuole lasciare un segno nella storia, mettendoci tutto il suo impegno, carisma, entusiasmo e coraggio: questo rende Bal Jak un titolo veramente meritevole della sua lettura. Consigliato agli appassionati del genere e non solo, un buonissimo titolo.
Curiosità: Giorgio Ronchini, secondo classificato alla decima edizione del Grande Fratello, viene soprannominato Jo e nel suo account Facebook, porta il nome di Jo Pae, oltre che alcune foto in cui aveva lo stesso taglio con 'cicatrice' proprio come il protagonista di Bal Jak, a cui si aspira quale modello di vita, essendo un grande appassionato dell'opera.
La storia è presto detta: Jo Pae è letteralmente un pazzo esaltato, egocentrico, scaltro come una volpe e dall'incredibile carisma. Questo basterebbe a convincere chiunque a fuggire lontano da lui, eppure, sarà proprio il suo atteggiamento a scatenare l'ira di alcuni, l'ilarità di altri nonché fascino e carisma in coloro che volenti o dolenti, diventeranno poi i suoi seguaci. Ma non si tratta di semplice rivalsa giovanile, bensì di un sogno più grande, quello che vuole portare Jo a diventare il più forte, se non il Re del Mondo intero. Questo permetterà al ragazzo di farsi due compagni che con lui non hanno assolutamente nulla da spartire, ma che tuttavia gli staranno sempre e costantemente accanto: Ho Ra, a sua volta una leggenda nella scuola che frequentava e con l'ossessione per le belle ragazze ed Han Ryu, misterioso e taciturno filosofo immerso in un mondo tutto suo concentrato di tatoo e piercing (e concedetemelo: forse un po' fatto). I tre combatteranno, perderanno, vinceranno, subiranno grosse perdite nel loro gruppo e verseranno lacrime, conquisteranno incredibili vittorie, rideranno e soprattutto cresceranno.
Cos'ha di diverso Bal Jak da altri titoli sul generis? L'incredibile verve dei protagonisti, dei comprimari e la forte caratterizzazione degli stessi sia a livello fisico che caratteriale, che catalizza il lettore nell'opera sin da subito permettendo di affezionarsi ai medesimi in maniera pressoché istantanea, cosa che non ho potuto dalla mia dire per altri titoli come QP e Worst. Ed è il disegno e la sceneggiatura dell'opera che andiamo ad analizzare nel suo svolgimento: cominciata a quattro mani dalla mente di Jeon Sang Young e dal disegno di Kim Young Oh, a metà serie prosegue e viene conclusa solo da quest'ultimo a causa di altri impegni e progetti di Young e per nessuna discrepanza tra i due, è il caso di specificarlo. Questo permette ad Oh di proseguire l'opera con più libertà mettendo le ali ai piedi dei suoi personaggi e ciò che ne verrà fuori è decisamente molto evidente, visto che l'opera stessa tocca temi un po' più profondi e sentimentali, evolvendo ulteriormente lo stile dapprima già particolareggiato e molto gradevole. Proprio nello stile di disegno di Oh è possibile incontrare diverse influenze giapponesi, la più palese parrebbe quella di Takehiko Inoue, visto che tra capigliatura ed espressioni, possiamo notare certe assonanze tra Jo e il più noto Sakuragi di Slam Dunk, sebbene nel tempo ciò vada a distaccarsi prendendo una strada tutta sua. Particolare non indifferente nella sceneggiatura, cominciata da Young e mantenuta salta da Oh, è una voce narrante non ancora ben identificata per tutto l'arco dell'opera che parla al passato, rivelando alcuni particolari inerenti ad un futuro che, ahimè, nella serie non vedremo mai.
Bal Jak sa emozionare, raccontando le vicende di una persona normale che vuole uscire dall'ordinario e per farlo non ha superpoteri del caso ne tanto meno è la reincarnazione di qualcuno o tanto più è stato scelto come predestinato da qualche antica e bizzarra leggenda. È solo un ragazzo completamente anonimo che vuole lasciare un segno nella storia, mettendoci tutto il suo impegno, carisma, entusiasmo e coraggio: questo rende Bal Jak un titolo veramente meritevole della sua lettura. Consigliato agli appassionati del genere e non solo, un buonissimo titolo.
Curiosità: Giorgio Ronchini, secondo classificato alla decima edizione del Grande Fratello, viene soprannominato Jo e nel suo account Facebook, porta il nome di Jo Pae, oltre che alcune foto in cui aveva lo stesso taglio con 'cicatrice' proprio come il protagonista di Bal Jak, a cui si aspira quale modello di vita, essendo un grande appassionato dell'opera.
Toccante, con storie molto belle, disegni non eccellenti ma d'atmosfera, OST appositamente realizzate che si attivano automaticamente dalla pagina di Webtoon, è una delle opere per la quale mi sia più commosso nella mia "carriera" di lettore. 10/10.
Ma pure Annarasumanara non scherza, anzi direi che ambisce tranquillamente pure quello al 10/10. Sono i miei manhwa preferiti e oserei arrivare a dire tra i miei fumetti favoriti in generale.
La mia classifica avrebbe visto al primo posto BAL JAK, al secondo Blade of the Phantom Master Shin Angyo Onshi (che incredibilmente non figura neanche nella top 20) e al terzo posto forse redrum.
Veritas è un'ottima serie che tuttavia è rimasta orfana di una conclusione, l'autore disse che ci sarebbe ritornato in seguito ma ormai son passati troppi anni...
Raiders è un'altra opera meritevole di lodi, peccato che la J.Pop a tutt'ora, dopo anni di attesa, non riesca a portarci l'ultimo volumetto (scandalosi)
Eternity non mi è piaciuto granchè, una storia piuttosto banale e scialba
PS
Come mai nell'elenco non sono contemplate le opere di Boichi? Perchè, pur essendo Sud Coreano vive in Giappone? A mio avviso però il suo stile è più affine al manwha che non al manga.
Poi ho giusto altre due cose della Flashbook presenti sopra
ma non ci ho mai perso la testa. Sempre stato attirato dai disegni...(Sal le top, Banya)ma purtroppo mai pienamente soddisfatto della storia.
Ho più titoli non presenti in questa lista...
Blade of the Phantom Master, mai neanche tentato di recuperarlo visto che non si trovano i volumi.
Dalle parole non si riesce a capire quanto sia veramente pazzo Jo Pae.
Che personaggio....
E ora si va a leggere gli altri capitoli, che sono più di 100 capitoli indietro, ma per rendere ancora più gustosa la scalata della torre sto andando avanti pian piano.
Quindi mi chiedevo se alcuni sono mai stati pubblicati anche qua in Italia o l'unico modo per leggerli è passando dalle traduzioni amatoriali. Inoltre questi autori coreani non posso aspettarsi una trasposizione animata giusto? O in Corea ci sono delle grosse case di produzione?
A me piacerebbe tanto che gli editori italiani allargassero molto di più il mercato dei manwha, perchè ci sono davvero un'infinità di titoli meritevoli....
Blade of the Phantom Master è pubblicato da Shogakukan, in Giappone. Sulla carta è un manga.
Stesso principio per altri titoli qui nominati tra i commenti e assenti in classifica
La maggior parte di questi son stati pubblicati anche in Italia. Alcuni son facilmente recuperabili, altri un po' meno.
PS: Tower of God non lo conoscevo, e mi ha incuriosito molto. Messo il lista ù_ù
Peccato che tower of god, per citarne uno, faccia le scarpe a praticamente tutti i battle shounen
Condivido alla grande!
E' una storia Tronca, la cosa mi ha irritato tanto...
@pusta
Stavamo giusto parlando delle opere edite in Italia.
Ce ne sono un sacco di opere "coreane", non basarti solo
sulla lista che vedi qua sopra perchè ci sono veramente
tanti titoli.
@ Hikari March Story è un manga....non guardate la nazionalità degli autori.
Di solo si capisce dall'edizione, se si legge all'occidentale è "coreano".
Comunque è un titolo interessante, anche per via della tipologia dei disegni. Quasi definibile "fiabesco"
Stiamo aspettando il terzo arco narrativo che dovrebbe iniziare tra un anno.
Feng Shen Ji è cinese, non coreano. Poi sarà pure vero che distrugge quasi tutti i battle shonen giapponesi, ma definirlo capolavoro è eccessivo.
Tutto sommato i manhwa sono debolucci, molto più interessanti i manhua.
Scusa, se è pubblicato per primo in Corea da autori coreani, perchè dovrebbe essere un manga? Anche sulla pagina di animeclick c'è scritto " il nuovo manhwa di Kim Hyang-Min e Yiang Kyung-Il".
Però hai ragione sul fatto che non sia pubblicato al modo occidentale come gli altri manwha, sono andata a controllare...forse perchè la Planet ha comprato i diritti dal Giappone, quindi è stata pubblicata la versione giapponese?
Condivido questo, penso che prima non si sia capito XD
Mi dispiace sinceramente per coloro che ritengono (nella loro ignoranza) i manwha inferiori ai manga....così, a prescindere... alcune di queste opere possono essere tranquillamente equiparate ai manga ed anzi, in diversi casi il tratto è ancora più raffinato. Mi dispiace per coloro che si perdono certi gioiellini ma... chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Eh, posso capire il discorso, ma non è una questione soggettiva o opinabile, ma un dato di fatto. Se un'opera ha i suoi natali su una rivista giapponese, è un manga.
Se nasce con un editore coreano, è un manhwa. Se nasce in Cina, allora è un manhua. Non conta la natalità degli autori.
Allo stesso modo Snikt! di Tsutomu Nihei http://www.animeclick.it/manga/10596/wolverine-snikt è un comics americano perchè ha avuto i su natali in casa Marvel.
E' un po' lo stesso principio dei target delle riviste: se un manga viene pubblicato su Shounen Jump, rivista shounen, allora si tratta di uno shounen manga. Anche se tratta temi sentimentali tipici di uno shoujo o adulti tipico di un seinen o l'autore generalmente tratta tutt'altro genere.
Una delle opere più belle che ho mai letto.
Defense Devil è stato pubblicato da Shogakukan, Jackals da Square Enix: entrambi sulla carta sono dei manga
Tower of God fu uno dei miei primi webcomic coreani che lessi! Lo seguo tuttora.
Bello vedere che nelle prime posizioni ci sono anche degli yaoi v.v
che strano però che non c'è Gung!
Ho capito, ti ringrazio molto per la cortese delucidazione.
Per caso sai se c'è una lista dei manwha che sarebbero dei manga proprio perché sono pubblicati su riviste giapponesi oppure non sai aiutarmi in merito?
meno male che ho letto la spiegazione di Oberon
Tower of god merita il podio, assolutamente, ma non credo altri che meriterebbero un bel posto tipo:noblesse, winter woods, bastard, trump, the red book, for the sake of Sita...
Ha una struttura molto intrigante che ruota attorno alla storia, anche se alcune scelte di narrazione
ogni tanto mi fanno storcere il naso. Resta che dopo 330 capitoli sono ancora curioso di conoscere cosa ci sta su questa torre. Ora me lo sto rileggendo in italiano pian piano, per cogliere tutto quello che mi sono perso dalla versione inglese. Mi piace l'idea di fondo!
Ottimo, leggere Tower of God è cosa buona e giusta.
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