Lucca Comics per questo 2016 è ormai agli annali, ma oggi riviviamo con voi una delle iniziative di AnimeClick durante la kermesse lucchese, AnimeClick presenta: Un caffè con i disegnatori.

Abbiamo avuto l’immenso di piacere di fare quattro chiacchiere in completo relax, nonostante il clima sempre molto movimentato della fiera, con tre ottimi disegnatori emergenti del panorama italiano e nostri amici da ormai parecchio tempo: Davide Della Via fondatore della webzine Doraetos Manga, Caterina Rocchi fondatrice e direttrice di Lucca Manga School ed Alessanda Alyah Patanè autrice di Greedy Flower (edito da Shockdom).

Approfittando della loro simpatia ci siamo presi un caffè discutendo del futuro del fumetto emergente, dell’evoluzione del ruolo dell’autore e di molto altro! Di seguito ecco una trascrizione dei momenti salienti, ma in fondo troverete anche il video integrale di questo interessante scambio di battute.
 

AnimeClick: Davide, un giovane come può avvicinarsi al mondo del disegno e, soprattutto, può renderlo un lavoro?

Davide: Un giovane disegnatore sicuramente può farne un lavoro ma deve essere ben conscio che è molto difficile entrare in questo mestiere perché c’è una sovrabbondanza di produzione e di autori. Quindi il giovane autore prima di lanciarsi in un progetto editoriale deve farsi le ossa, proprio perché c’è già una grande quantità di autori molto esperta. La prima cosa da fare per un giovane disegnatore è elevare il più possibile il suo livello tecnico in modo tale che il suo stile e la sua bravura venga notata dagli addetti del settore e dal pubblico. Se mira a farsi pubblicare da un editore oggi è importante coltivare la fanbase, raggiungere un certo numero di followers attraverso un social network o attraverso un altro mezzo e poi proporsi ad un editore “vantandosi” di questa qualità.

AnimeClick: Caterina, com’è insegnare, cosa ti chiedono i giovani disegnatori?

Caterina: Sono insegnante ormai da qualche anno, ho cominciato molto giovane dopo aver fondato Lucca Manga School, ma non ho insegnato immediatamente ma solo dopo che i miei insegnanti giapponesi mi hanno detto che ero pronta per farlo, sennò non sarebbe stato nemmeno giusto per i miei alunni che adoro! Cosa mi chiedono? In tanti hanno delle remore legate al proprio stile, temono che mettendo ciò che amano nel loro stile di fare un pastrocchio, di non essere “abbastanza giapponesi”, quindi molti arrivano copiando Tite Kubo, il suo Bleach rimane uno degli stili più copiati… è uno stile molto efficace, ha un’aria molto semplice, “molto giapponese”. One Piece invece non lo copia nessuno, Dragon Ball poco perché è un po’ passato di moda. Vi consiglio di mettere nel vostro stile tutto ciò che vi piace, quando vedete i vostri disegni dovete provare un moto d’affetto e per provarlo devono esserci tutte le cose che amate: i vostri autori preferiti, le cose che vi fanno emozionare nello stile di qualcuno (il modo in cui fa i capelli, il dettaglio nel vestito…), sono tutte cose che ci aiutano a crescere e che ci fanno dire “voglio imparare da questa persona”.

AnimeClick: Molti pensano che essere autodidatti sia semplice, che andare a scuola non serva a niente.

Caterina: C’è chi riesce ad essere autodidatta, nella mia esperienza chi si professa autodidatta in realtà non lo è: guarda i video, guarda i tutorial… non si è mai al 100% autodidatti, perché del resto non viviamo in un cubo bianco, prendiamo tutto dalle nostre esperienze. Essendo un insegnante ovviamente vi dico che un insegnante vi aiuta; cose che io ci ho messo 1-2 anni per impararle ve le spiego in 1 ora ed esercitandovi le assorbite. Gli insegnanti sono degli “shortcut” vi aiutano e vi fanno fare salti più rapidi invece di fare tutto da soli.
 

AnimeClick: Terza ospite di oggi Alessandra Alyah Patanè che finalmente riusciamo ad avere tutta per noi. Sei emigrata in Germania, come viene concepito lì il disegno? Ma tu continui a muoverti in Italia.

Alyah: In Germania faccio solo qualche lavoro a livello grafico, per quanto riguarda il fumetto rimango fedele alle aziende italiane. La cultura fumettistica in Germania è più arida rispetto in Italia, anche a livello editoriale, di autoprodotti, e sapendo quanto la Germania sia grande è una cosa che sicuramente stranisce. Però evidentemente non c’è la cultura, dell’arte sicuramente sì, ma del fumetto e del fumetto autoprodotto/autoriale/autori tedeschi no. Piuttosto ci sono fumetti giapponesi e francesi.

AnimeClick: Fai parte di quella new generation di disegnatori che hanno invaso il web, i disegnatori “2.0” nati dal web per poi diventare dei fenomeni.

Alyah: Io diciamo che faccio parte della generazione in mezzo… “1.5”! Perché i primi passi li ho mossi tramite il lavoro tradizionale, quindi studiando autori che ai tempi non avevano internet. Partendo così per cominciare Greedy Flower.

AnimeClick: Greedy Flower che ormai sta volgendo a conclusione, il che è sicuramente un motivo di orgoglio.

Alyah: Sì, qui a Lucca potrete trovare il sesto volume mentre il settimo sarà pubblicato il prossimo anno. Ma concluderlo non è stato facile, è stata una sfida per me ma anche per chi non credeva in molto a me essendo un’autrice piccola che già dal primo momento ha messo in chiaro che avrebbe fatto 7 volumi. Molti mi dicevano che non ce l’avrei fatta, che l’avrei troncato molto prima. Quindi è stato bello vincere questa sfida. Sono partita dal web ma sono una versione 1.5, come dicevo, avendo lavorato in modo tradizionale (inchiostro, carta). Fino al quarto volume infatti è tutto in tradizionale, anche le tavole online. Poi mi sono trasportata sul digitale anche per accelerarmi.
 

AnimeClick: Alyah, che autrice pensi di essere rispetto al primo volume?

Alyah: L’autrice del primo volume era un’autrice terrorizzata che non capiva come mai stesse pubblicando un volume ma molto contenta ed emozionata per tutto questo. Mi ero proprio messa in testa che avrei dovuto meritare questo ruolo facendo tutto il possibile per far durare questo lavoro il più possibile. Adesso sono più consapevole di tutto questo e mi pongo anche in maniera più aggressiva per tenermi con i denti e le unghie questo lavoro, anche perché il panorama fumettistico è migliorato tantissimo anche grazie al web. Ci sono più autori venuti allo scoperto, stili di disegno diversi, ed anche il lettore medio è più abituato a vedere tantissime opere uscire, quindi sono più aggressiva per tenermi stretta questo lavoro.

AnimeClick: I tuoi fan sanno molto bene come tu abbia passato anche dei momenti molto negativi

Alyah: Da fuori si vede una cosa diversa, sembra tutto rosa e fiori. Quando io a volte faccio status pubblici metto al corrente sia i lettori che la gente che seguo che non è facile, bisogna lottare e alle volte non basta. È un lavoro dove bisogna essere stabili sennò succedono catastrofi.

AnimeClick: Per via dei social adesso l’autore deve essere più un fenomeno, uno youtuber, che un disegnatore? Magari creando una nuova tipologia di autore, come Sio ad esempio.

Alyah: È una cosa che noto anche io. Non si può fare un vero e proprio paragone perché quello che viene da youtube è un’altra cosa. Con i social la gente associa l’autore alla sua immagine e non all’opera. Dal mio punto di vista non mi sento “costretta” ad essere un personaggio perché chi mi conosce sa che sono così di mio, ma per molti altri vedo che magari è una costrizione. Però è anche vero che se una persona ti segue perché apprezza il tuo lavoro deve anche apprezzare la tua persona, che magari non è una persona da baci e sorrisi, perché il lavoro del fumettista non è un lavoro da spettacolo.

AnimeClick: Torniamo a Davide, che fa anche lo youtuber. Come lo vedi questo farsi vedere, questo farsi conoscere, che può anche essere un’arma a doppio taglio.

Davide: Dipende sempre qual è il fine del farsi conoscere. Perché ho cominciato a caricare video su youtube? Perché volevo avere un rapporto col pubblico, io proponevo dei contenuti e ricevevo dei delle risposte in tempo reale. E ricevere una risposta accresceva le mie conoscenze, diventando così sempre più saggio in materia di quello che pubblicavo. Ad esempio faccio molti video su Dragon Ball, dato che mi piace tanto, ed ottengo una risposta dal pubblico. Ma anche quando faccio video di tutorial se magari sbaglio qualcosa qualcuno mi corregge ed è una fonte di insegnamento, di scambio.
 

AnimeClick: Cosa suggerisci invece a chi si sta affacciando adesso a questa forma d’arte?

Alyah: Dovete essere molto umili e pazienti, non è qualcosa da “tutto e subito”, per quanto possa accadere è sempre un qualcosa  di pericoloso, è meglio la gavetta, meglio partire dal basso e con umiltà, farsi amare col tempo. Molti si fermano proprio perché magari “si fanno il mazzo” ma non guadagnando chissà quanto.

AnimeClick: Futuro del disegno in Italia, del ruolo del disegnatore. Come lo vedete?

Alyah: Io posso solo sperare che sia roseo ma dipende sempre anche dalla grinta che ha il disegnatore ed anche quanto un editore voglia tenersi quell’autore, è un dare e ricevere alla fine. Se quello che si dà per anni è molto, ma meno della metà di quello che ottieni magari…si sta sbagliando qualcosa? È un continuo migliorarsi, un continuo studiare. L’importante è non vendersi troppo, non cambiare sé stessi per ottenere privilegi, per ottenere la fama.

Davide: Noi oggi ci possiamo considerare fortunati perché c’è anche la via dell’autoproduzione, questo permette nonostante tutto di farsi conoscere. Se l’autore riesce imparare anche a come impaginare, andando su siti specializzati puoi creare un ottimo rapporto che può rivaleggiare con quello di molti autori, mostrando al lettore qualcosa che viene da dentro il suo cuore e la sua mente.