A giudicare dalle reazioni suscitate un po' ovunque, non credo proprio che Occultic; nine potrà mai aspirare al titolo di “anime dell'anno”: il numero di spettatori spazientiti, delusi, arrabbiati o che più sinceramente ammettono di non averci capito un tubo è decisamente elevato. Quasi tutti, in particolare, lamentano l'assenza di una spiegazione adeguata agli eventi che si susseguono con l'avanzare degli episodi; e praticamente tutti bocciano l'episodio finale, la cui colpa principale è quella di chiudersi senza aver colmato questa lacuna. Ma è davvero così che stanno le cose? Discutiamone.
Personalmente, dopo averne terminato la visione, ero piuttosto incline a dare credito a queste critiche; in parole povere nemmeno io ci avevo capito un accidente. Tuttavia, dato che m'ero preso la briga di scrivere questa recensione, ho ritenuto doveroso approfondire il livello d'indagine ed i risultati ottenuti sono stati, con mio grande stupore, a dir poco sorprendenti.
Occultic; nine nasce nel 2014 come una light novel, scritta da Chiyomaru Shikura (autore, fra gli altri, del celebratissimo Steins; gate), disegnata da Pako e pubblicata dalla casa editrice Overlap. Nel 2015 la Kōdansha provvedeva a pubblicarne un adattamento manga, affidandone i disegni a Ganjii; l'anno successivo la A-1 Pictures decise di convertirlo in un anime per la regia di Kyōhei Ishiguro e Miyuki Kuroki.
Dopo aver ripreso la figura del sedicente “viaggiatore del tempo” John Titor, Chiyomaru Shikura sposta adesso la sua attenzione sulla controversa figura dell'inventore serbo-americano Nikola Tesla. Personalmente non conoscevo l'opera ed il pensiero di questo scienziato; dalla breve ricerca da me condotta ho scoperto che si tratta di un personaggio ancor oggi molto discusso a causa di alcuni suoi progetti mai realizzati relativi ad armi ad altissimo potenziale distruttivo. Nulla invece ho trovato riguardo a presunte teorie paranormali e allo studio della natura dell'anima: l'unica traccia che sembra collegare Tesla a questa storia è la sua teoria (in parte dimostrata empiricamente) secondo cui sarebbe possibile alterare il comportamento dell'uomo attraverso la manipolazione di frequenze radio. Ma non è detto che non ci sia anche altro di cui io ignoro l'esistenza.
Veniamo ora alla trama vera e propria o meglio quello che di essa si può raccontare senza fare troppe rivelazioni.
Il Chōjō Kagaku Kirikiri Basara (tradotto in italiano col nome di “Assolutaglio”) è un blog affiliato sull'occultismo gestito dal “Dio Neet” Yuta Gamon, un soggettone che spera di arricchirsi aumentando il più possibile il numero degli accessi al suo sito. Nonostante il boom dell'occulto verificatosi negli ultimi anni, la posizione del blog e del suo fondatore è molto netta: sono tutte balle, il paranormale non esiste. Assolutaglio, però, non ha un numero di affiliati molto alto per cui il ragazzo è alla ricerca di nuove idee e di nuove collaborazioni utili a far compiere lo sperato salto di qualità al suo blog e soprattutto al suo portafogli. Spinto dalla sua amica d'infanzia Ryouka a cui, come al solito, madre natura non ha fatto mancare nulla, decide di mettersi in contatto col professor Hashigami Isayuki, un famoso scienziato che da un po' di tempo ha rivolto la sua attenzione allo studio dei fenomeni paranormali; quando si reca nel suo ufficio, però, lo trova morto. Yuta ancora non lo sa ma questo evento, per quanto tragico, si rivelerà essere solo la punta dell'iceberg di un complotto che finirà per stravolgere completamente la sua tranquilla esistenza.
Come avrete avuto modo di notare ho deciso di intitolare questa recensione “Occultic; nine istruzioni per l'uso”. Questo però non vuol dire che qui troverete la soluzione a tutti i misteri proposti dall'anime e questo per due motivi: il primo è che questa è una recensione e non uno spoiler; la seconda è che ci sono ancora diverse cose che mi restano oscure, per cui non vorrei azzardare teorie su cui potrei essere sbugiardato. Quello che invece sosterrò con fermezza è che, almeno per quanto riguarda le parti più importanti della storia, l'anime in questione contiene già tutte le risposte che si cercano: sono solo state nascoste con grande cura. Perciò quello che mi propongo di fare è di suggerire al lettore quella che, secondo me, è la strada da percorrere se si vuole raggiungere la tanto sospirata illuminazione.
La prima banalissima cosa da sapere è che Occultic; nine è un anime che mette a dura prova l'attenzione dello spettatore: chi non è interessato o chi preferisce guardare anime che non richiedano un eccessivo livello di concentrazione farebbe meglio a spendere il suo tempo dedicandosi ad altro. Se invece decidete di affrontare la sfida tenete bene a mente che l'autore fa uso di diversi mezzi di distrazione di massa che fanno il loro lavoro con un'efficacia quasi scientifica: "oppai" enormi e ballonzolanti, false flags, voci che si sovrappongono le une alle altre, lunghe spiegazioni di concetti scientifici complessi, dialoghi a velocità mac 3 e così via.
Ma Occultic; nines è anche un puzzle i cui pezzi mancanti spesso vanno a nascondersi sotto un bicchiere o in una fessura della scatola: l'anime è pieno di indizi, spiegazioni, dettagli e a volte addirittura di evidenze che però lo spettatore non riesce a cogliere subito o che cataloga come irrilevanti; in realtà essi saranno fondamentali per la corretta ricostruzione della storia. Armarsi di pazienza e tenere una costante concentrazione è fondamentale: anche un solo attimo di disattenzione potrebbe compromettere la comprensione di alcune parti della trama.
Pur essendo un anime fantascientifico Occultic; nines fa dell'uso logica uno dei suoi capisaldi. Proprio per questo l'autore non spiega tutto dettagliatamente ma spesso lascia allo spettatore il compito di usare la sua capacità d'intuizione per risolvere almeno una parte del mistero; la visione di questo anime richiede, dunque, una partecipazione attiva e non un'osservazione passiva di ciò che accade. Raccogliere tutti i pezzi del puzzle non sarà sufficiente: bisognerà essere anche abili ad incastrarli l'uno nell'altro.
Infine Occultic; nine, così come già Steins; gate, dà una grandissima importanza al fattore temporale ed estende questo concetto dagli attori allo spettatore. Difficilmente, infatti, al primo giro si riuscirà a comprendere troppo; ma, così come fanno i personaggi, si può sempre tornare indietro e ricominciare daccapo per mettersi a caccia dei pezzi mancanti, stavolta con la consapevolezza di sapere cosa e dove cercare.
Ma il gioco vale la candela? Può questo anime giustificare un tale dispendio di energie con una storia di qualità superiore alla media? Rispondere a queste domande mi è già più difficile.
La trama, obiettivamente, è avvincente e ricca di pathos; in particolare mi è piaciuta l'idea di base secondo cui l'uomo nasce già malato, dato che non può evitare la vecchiaia e la morte, e che quindi il compito finale della medicina è quello di trovare una cura a questo male originario.
I tanti personaggi che ruotano intorno a Yota, poi, sono ben costruiti e risultano credibili nel modo in cui affrontano la loro particolare situazione. Protagonista a parte, nessuno spicca in misura maggiore rispetto agli altri, ma il loro contributo allo svolgersi degli eventi è sempre perfettamente bilanciato.
Se, infine, ciò non bastasse, c'è sempre la soddisfazione di riuscire a scoprire quel dettaglio che nessun altro ha notato, come una ragazza che nasconde qualcosa mentre si aggiusta i capelli o altro.
Accanto a tutti questi aspetti positivi c'è però forse un eccesso di zelo nel cercare di renderne difficile la comprensione che potrebbe far storcere il naso anche a chi piace vedere ogni tanto qualcosa di veramente impegnativo.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico l'A-1 Pictures ha svolto senza dubbio un ottimo lavoro, grazie a disegni e ad atmosfere che si coniugano benissimo con una storia ricca di pathos e mistero. Di alto livello anche le musiche di Masaru Yokoyama e le due sigle, rispettivamente "Seisū 3 no nijō" di Kanako Itō e "Open your eyes" di Asaka.
Personalmente, dopo averne terminato la visione, ero piuttosto incline a dare credito a queste critiche; in parole povere nemmeno io ci avevo capito un accidente. Tuttavia, dato che m'ero preso la briga di scrivere questa recensione, ho ritenuto doveroso approfondire il livello d'indagine ed i risultati ottenuti sono stati, con mio grande stupore, a dir poco sorprendenti.
Occultic; nine nasce nel 2014 come una light novel, scritta da Chiyomaru Shikura (autore, fra gli altri, del celebratissimo Steins; gate), disegnata da Pako e pubblicata dalla casa editrice Overlap. Nel 2015 la Kōdansha provvedeva a pubblicarne un adattamento manga, affidandone i disegni a Ganjii; l'anno successivo la A-1 Pictures decise di convertirlo in un anime per la regia di Kyōhei Ishiguro e Miyuki Kuroki.
Dopo aver ripreso la figura del sedicente “viaggiatore del tempo” John Titor, Chiyomaru Shikura sposta adesso la sua attenzione sulla controversa figura dell'inventore serbo-americano Nikola Tesla. Personalmente non conoscevo l'opera ed il pensiero di questo scienziato; dalla breve ricerca da me condotta ho scoperto che si tratta di un personaggio ancor oggi molto discusso a causa di alcuni suoi progetti mai realizzati relativi ad armi ad altissimo potenziale distruttivo. Nulla invece ho trovato riguardo a presunte teorie paranormali e allo studio della natura dell'anima: l'unica traccia che sembra collegare Tesla a questa storia è la sua teoria (in parte dimostrata empiricamente) secondo cui sarebbe possibile alterare il comportamento dell'uomo attraverso la manipolazione di frequenze radio. Ma non è detto che non ci sia anche altro di cui io ignoro l'esistenza.
Veniamo ora alla trama vera e propria o meglio quello che di essa si può raccontare senza fare troppe rivelazioni.
Il Chōjō Kagaku Kirikiri Basara (tradotto in italiano col nome di “Assolutaglio”) è un blog affiliato sull'occultismo gestito dal “Dio Neet” Yuta Gamon, un soggettone che spera di arricchirsi aumentando il più possibile il numero degli accessi al suo sito. Nonostante il boom dell'occulto verificatosi negli ultimi anni, la posizione del blog e del suo fondatore è molto netta: sono tutte balle, il paranormale non esiste. Assolutaglio, però, non ha un numero di affiliati molto alto per cui il ragazzo è alla ricerca di nuove idee e di nuove collaborazioni utili a far compiere lo sperato salto di qualità al suo blog e soprattutto al suo portafogli. Spinto dalla sua amica d'infanzia Ryouka a cui, come al solito, madre natura non ha fatto mancare nulla, decide di mettersi in contatto col professor Hashigami Isayuki, un famoso scienziato che da un po' di tempo ha rivolto la sua attenzione allo studio dei fenomeni paranormali; quando si reca nel suo ufficio, però, lo trova morto. Yuta ancora non lo sa ma questo evento, per quanto tragico, si rivelerà essere solo la punta dell'iceberg di un complotto che finirà per stravolgere completamente la sua tranquilla esistenza.
Come avrete avuto modo di notare ho deciso di intitolare questa recensione “Occultic; nine istruzioni per l'uso”. Questo però non vuol dire che qui troverete la soluzione a tutti i misteri proposti dall'anime e questo per due motivi: il primo è che questa è una recensione e non uno spoiler; la seconda è che ci sono ancora diverse cose che mi restano oscure, per cui non vorrei azzardare teorie su cui potrei essere sbugiardato. Quello che invece sosterrò con fermezza è che, almeno per quanto riguarda le parti più importanti della storia, l'anime in questione contiene già tutte le risposte che si cercano: sono solo state nascoste con grande cura. Perciò quello che mi propongo di fare è di suggerire al lettore quella che, secondo me, è la strada da percorrere se si vuole raggiungere la tanto sospirata illuminazione.
La prima banalissima cosa da sapere è che Occultic; nine è un anime che mette a dura prova l'attenzione dello spettatore: chi non è interessato o chi preferisce guardare anime che non richiedano un eccessivo livello di concentrazione farebbe meglio a spendere il suo tempo dedicandosi ad altro. Se invece decidete di affrontare la sfida tenete bene a mente che l'autore fa uso di diversi mezzi di distrazione di massa che fanno il loro lavoro con un'efficacia quasi scientifica: "oppai" enormi e ballonzolanti, false flags, voci che si sovrappongono le une alle altre, lunghe spiegazioni di concetti scientifici complessi, dialoghi a velocità mac 3 e così via.
Ma Occultic; nines è anche un puzzle i cui pezzi mancanti spesso vanno a nascondersi sotto un bicchiere o in una fessura della scatola: l'anime è pieno di indizi, spiegazioni, dettagli e a volte addirittura di evidenze che però lo spettatore non riesce a cogliere subito o che cataloga come irrilevanti; in realtà essi saranno fondamentali per la corretta ricostruzione della storia. Armarsi di pazienza e tenere una costante concentrazione è fondamentale: anche un solo attimo di disattenzione potrebbe compromettere la comprensione di alcune parti della trama.
Pur essendo un anime fantascientifico Occultic; nines fa dell'uso logica uno dei suoi capisaldi. Proprio per questo l'autore non spiega tutto dettagliatamente ma spesso lascia allo spettatore il compito di usare la sua capacità d'intuizione per risolvere almeno una parte del mistero; la visione di questo anime richiede, dunque, una partecipazione attiva e non un'osservazione passiva di ciò che accade. Raccogliere tutti i pezzi del puzzle non sarà sufficiente: bisognerà essere anche abili ad incastrarli l'uno nell'altro.
Infine Occultic; nine, così come già Steins; gate, dà una grandissima importanza al fattore temporale ed estende questo concetto dagli attori allo spettatore. Difficilmente, infatti, al primo giro si riuscirà a comprendere troppo; ma, così come fanno i personaggi, si può sempre tornare indietro e ricominciare daccapo per mettersi a caccia dei pezzi mancanti, stavolta con la consapevolezza di sapere cosa e dove cercare.
Ma il gioco vale la candela? Può questo anime giustificare un tale dispendio di energie con una storia di qualità superiore alla media? Rispondere a queste domande mi è già più difficile.
La trama, obiettivamente, è avvincente e ricca di pathos; in particolare mi è piaciuta l'idea di base secondo cui l'uomo nasce già malato, dato che non può evitare la vecchiaia e la morte, e che quindi il compito finale della medicina è quello di trovare una cura a questo male originario.
I tanti personaggi che ruotano intorno a Yota, poi, sono ben costruiti e risultano credibili nel modo in cui affrontano la loro particolare situazione. Protagonista a parte, nessuno spicca in misura maggiore rispetto agli altri, ma il loro contributo allo svolgersi degli eventi è sempre perfettamente bilanciato.
Se, infine, ciò non bastasse, c'è sempre la soddisfazione di riuscire a scoprire quel dettaglio che nessun altro ha notato, come una ragazza che nasconde qualcosa mentre si aggiusta i capelli o altro.
Accanto a tutti questi aspetti positivi c'è però forse un eccesso di zelo nel cercare di renderne difficile la comprensione che potrebbe far storcere il naso anche a chi piace vedere ogni tanto qualcosa di veramente impegnativo.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico l'A-1 Pictures ha svolto senza dubbio un ottimo lavoro, grazie a disegni e ad atmosfere che si coniugano benissimo con una storia ricca di pathos e mistero. Di alto livello anche le musiche di Masaru Yokoyama e le due sigle, rispettivamente "Seisū 3 no nijō" di Kanako Itō e "Open your eyes" di Asaka.
A causa delle forti difficoltà interpretative, il rischio che il reale valore di Occultic; nine non venga colto appieno dal pubblico è qualcosa di più di una semplice eventualità: in fondo, immaginare una buona storia non è sufficiente se non la si sa raccontare a chi la ascolta. In questo caso, però, non si tratta affatto di scarsa capacità di comunicazione ma di una scelta mirata, volta a creare un prodotto che stimoli lo spettatore ad osservare e riflettere. Il così tanto criticato finale rappresenta proprio la sintesi di questa impostazione. Chiyomaru Shikura sembra dirci sogghignando: "Perché chiedete una spiegazione adesso se non ho fatto altro che dirvi come stavano le cose per ben dodici episodi?"
Pro
- Fare luce sui vari misteri è fonte di grande soddisfazione
- Sceneggiatura di buon livello
- Personaggi funzionali al progetto
- Le sigle sono di alto livello
Contro
- Renderlo un po' meno complesso l'avrebbe reso più godibile
- Sbaglio o sul finale c'è un paradosso temporale?
- Qualche lacuna resta... forse!
Comunque bravo!
Il comparto tecnico è strabiliante, come sottolineato dalla recensione, ma è a livello di sviluppo di trama che manda alla malora tutto quanto proposto di buono fino a poco prima della fine.
La storia è intrigante ed i misteri pure abbastanza originali, ma si è messa, metaforicamente parlando, troppa carne a cuocere lasciando inevitabilmente in secondo piano (o del tutto sospesi) personaggi come la disegnatrice ed il detective che apparentemente avevano ruoli fondamentali.
La velocità con la quale poi si svolge il finale è a dir poco vertiginosa, un rush che sa' tanto di "non avevamo i fondi ed il tempo per una serie più lunga, quindi accontentatevi".
Un vero peccato, questa serie poteva essere l'anime della stagione scorsa a mani basse, ma si è perso nei suoi stessi machiavellici intrighi in modo abbastanza ingenuo.
Non sono d'accordo.
Non so se sia colpa di una traduzione sbagliata nei sottotitoli, ma non sapendo il giapponese, non posso che basarmi su quelli: le frasi "scientifiche" che vengono dette spesso non hanno nessun senso dal punto di vista della fisica. Non mi riferisco al fatto che le teorie sono campate in aria (è ovvio che sia così,stiamo parlando di FANTAscienza, non di scienza) ma che proprio non hanno senso internamente: se io,ad esempio, dicessi che "la gioia è bionda" non avrebbe senso perché la gioia non è una persona e quindi non posso darle quell'attributo. Io purtroppo ho sentito(letto) più di una volta frasi del genere e per me è un difetto piuttosto grave in una serie che cerca di dare delle spiegazioni in modo preciso e organico.
Hai colto perfettamente nel segno.
È il mio stesso pensiero. Forse guardandolo nuovamente riuscirei a comprendere qualcosa in più ma, sinceramente, preferisco impiegare il mio tempo guardando qualcosa di nuovo.
@ Thorgrim. Le cose non stanno esattamente così. Il ruolo della disegnatrice mi è chiaro, quella del detective... si e no. Quello del finale rushato è vero solo in parte: come dico nella recensione le risposte vanno cercate prima, è così che è impostato l'anime. Avendolo visto una seconda volta non giurerei nemmeno che non abbia notato qualche particolare atto a risolvere i dubbi che mi sono rimasti, dato che tra la mia prima e la mia seconda recensione il volume di informazioni in più che ne ho ricavato è stato enorme.
@Benihime. Avevo letto la tua recensione e le tue argomentazioni mi avevano colpito già allora. Volevo fare menzione del problema posto da te ma, ahimè, poi me ne sono dimenticato Purtroppo non ho nozioni di fisica molto sviluppate per cui mi fido di quello che dici (anche perché se volessi ribattere non ne avrei i mezzi). Il voto finale tiene conto della tua riflessione (a me è piaciuto molto, forse se non avessi letto la tua rece qualcosa in più glielo avrei dato); tuttavia trattandosi di un'opera di fantasia ho deciso di lasciar correre in quanto a fini narrativi certe cose erano indispensabili (ed essendo fantascienza ci può stare)
@Hachi. Grazie dei complimenti. In effetti io ho DOVUTO guardarlo un'altra volta sennò questa recensione avrebbe contenuto tre parole: "non ho capito"
Le sceneggiature complesse sono altrettanto ben costruite, e una volta che hai unito tutti i punti ti danno non solo la soddisfazione di non aver perso il filo, ma anche degli spunti di riflessione universali, accompagnando quindi alla complessità narrativa anche una complessità tematica.
Occultic è un puzzle, appunto: una volta completato poi che resta da fare?
Quando finisci di vedere - e capire - cose come Utena, resti a pensarci anche per giorni. Quello è il tipo reazione che mi fa definire un opera "complessa".
Riguardo il finale, non sono sicuro che sia rushato in quanto l'intera serie credo voglia dare allo spettatore una sensazione dello scorrere del tempo diverso.
Più che altro se non fosse stata per la scena dopo i titoli di coda avrei accettato la fine dell'anime in sé e basta, invece grazie a quella scena non so se prendere il tutto come un immenso promo di 12 episodi con un finale incompleto o se devo sperare in una seconda serie ^^"
Sulle recensioni. Il voto è soggettivo, una persona potrebbe dargli uno come potrebbe dargli 10, ma dalle recensioni puoi capire come è fatto realmente l'anime e ovviamente se fa per te.
Per adesso penso che meriterebbe un 7. Magari con una seconda visione cambierò idea.
Ok, ma il punto è che il ruolo della disegnatrice ti è chiaro in base ad una interpretazione soggettiva e non oggettiva. Di lei, del detective, della cartomante e del sosia di Ryuk di Death Note, ci viene detto lo stretto necessario per dargli un background, ma non per inserirli in modo logico nel contesto della trama.
Vedi, per me Occultic; Nine è un ottimo titolo che però andava sviluppato più lentamente ed in almeno due stagioni. Il formato da 12 episodi ne ha stroncato tutte le sottotrame e lo ha reso, soprattutto nel finale, arronzato ed approssimativo.
Non so se ne faranno una seconda serie, ma ora come ora non posso non vederla come una serie incompiuta che poteva dare tantissimo, ma che ha finito per accartocciarsi su se stessa nonostante l'ottimo lavoro di regia e di animazione.
Renderlo più lento? Ma l'obiettivo dell'autore è proprio confondere lo spettatore e fargli credere che manchi qualcosa; e la velocità ha essenzialmente questo fine (oltre ad uno legato alla differenza di velocità ecc ecc). Queste cose sono state spesso solo collocate nel momento "giusto" e se uno si rivede l'anime se ne accorge.
Beh, de gustibus non disputandum est ? Credo che un po' tutti abbiano degli anime che amano nonostante se ne riconosca qualche difetto. Se a uno intrattiene, perché no?
Forse se i personaggi mi fossero stati simpatici io stessa sarei passata sopra a quelle che reputo forzature o imprecisioni.
Onorata che le mie critiche, seppur non condivise, ti abbiano colpito
Tutto sommato per gli amanti del genere è una delle storie migliori: parte delle spiegazioni vengono già fornite nelle puntate 10-11, così non c'è stato il rischio (alquanto comune) di ometterle perchè "non c'era più tempo". I colpi di scena funzionano e son ben distribuiti e se non si è troppo pignoli, ci si può anche divertire ad ascoltare quelle assurde teorie scientifiche. L'unica cosa veramente mancante è il perchè dei protagonisti secondari. Voto personale 7.
Considerando che nella tua recensione dimostri di non sapere il significato di elettromagnetismo permettimi di mettere seriamente in dubbio questa tua affermazione.
A me, e ne ho anche discusso a tratti col traduttore delle serie, tutti i riferimenti sono parsi contestualizzati e studiati in maniera più che decente (matematica, fisica, occultismo, tarocchi, c'è tanta di quella roba che fa spavento).
Poi oh, qualcosa potrebbero anche avere frainteso e qualcosa si sarà perso nella traduzione, ma leggere recensioni con oggettive e palesi inesattezze non porta acqua al tuo mulino.
Pur apprezzando la solidità delle teorie scientifiche (ovviamente piegate a quella che è una serie di fantascienza), manca una sceneggiatura solida che leghi il tutto (e che invece esisteva in Steins;Gate). E diversamente ad esempio di un Flip Flappers (per restare a questa stagione e all'elettromagnetismo), qui la sceneggiatura era fondamentale.
Ok, ho ricostruito il puzzle, ma com'è il disegno che ho ottenuto? Onestamente non è un granché...
Non ne parlo perché il tutto finisce per affogare nei mille enigmi della trama e quindi non m'è sembrato il caso di spingere troppo il piede sull'acceleratore: affinché diventino tema di dibattito occorrerebbero più visioni e sarebbero francamente troppe.
Non manca nemmeno la frase storica: "Meloni! Devono essere meloni"
@Zegladis Credo sia più o meno come dici tu, però, non credo che quel senso di incompletezza che aleggia per l'anime sia essenzialmente un fattore negativo, quanto piuttosto una lama a doppio taglio. Se la trama ti prende finisci col rivedere gli episodi cercando di cogliere ciò che ti è sfuggito; se non ti prende mette l'ultima pietra per la lapide. È una delle caratteristiche che più mi ha preso, e spinto alla sopraccitata revisione. Per rendere idea riporto qui un mio commento (preso dal blog della serie sempre su animeclick)
E non sapendo se si può dire lo metto sotto spoiler
il concetto di apportare la nostra logica e deduzione per seguirne il filo conduttore, e come per stains;gate (opera che risiede tra i miei preferiti) incastrare i pezzi, che al momento della narrazione in cui appaiono sembrano voler dire nulla, rende all'opera una miglioria. Sinceramente un anime che ti da la possibilità di distrarti quando vuoi seguire il genere psicologico non mi darebbe molto credito. Detto questo credo che le carenze siano altre, non trovo senso incastrarci forzatamente per esempio certe teorie, che seppur interessanti, non hanno a che vedere con l'idea di base, che potrebbe essere invece curata maggiormente per evitare di annoiare o lasciare lacune quanto a sceneggiatura.
Sono perfettamente d'accordo. Il motivo per cui c'è un timido riferimento nei contro alla complessità sta nel fatto che o sei un genio visionario oppure per capirlo c'è bisogno di una seconda visione. E ciò danneggia il prodotto, non la storia, perché in molti non hanno voglia di rivederlo (e quindi ne parleranno male a prescindere); e, obiettivamente, hanno tutto il diritto di scegliere se farsi un secondo giro oppure no.
Occultic;Nine è un opera che ho apprezzato davvero molto per gli stessi elementi di Remember11 e il suo fratello maggiore e più famoso Ever17(un capolavoro). Avvolte è bello soffermarsi a qualcosa che sia più della semplice apparenza in un anime, cercando di cogliere tutti gli elementi nascosti. Aspetto con ansia di leggere la Visual Novel.
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